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Dettagli automobilistici curiosi


Merak

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28 minuti fa, DOssi scrive:

Non ho mai capito a distanza di 20 anni come facevano ad aprirsi le porte del Concept Ellypse che potevano aprirsi in modo tradizionale o a libro, pur non avendo il montante centrale o bracci sulle estremità.  Tutto sembrava molto pulito e leggero. Oggi scopro che nei bozzetti addirittura pensavano a porte piu' strane,  diciamo a "sipario". La risposta piu' probabile ( visto che non esistono video) e' che che essendo una show car, venivano appoggiate su quel singolo perno visibile qua nella foto e che venivano aperte giusto nei saloni o per le foto di circostanza. 

 

c'è un controtelaio (2) nella portiera ben visibile nella foto:

 

porte.jpg.419e0d7c5c5cf1cba508bc62808f153f.jpg

 

ovvero il "falso telaio" è incernierato dietro (1) e permette l'apertura controvento mentre la portiere vera e propria è incernierata - davanti - a questo telaio, per l'apertura tradizionale.

vedi infatti che il gancio di bloccaggio (3) è visibile solo aprendo in avanti mentre scompare aprendo all'indietro, proprio perché fa parte del falso telaio che sorregge la portiera.

 

in pratica è una fisarmonica o - se preferisci - una struttura a "Z"... spero di essere stato spiegato :))))

 

 

Modificato da slego
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  • 1 mese fa...

Non avevo voglia di aprire un topic nuovo, così lo metto qui. :mrgreen:

Se pensate che stia meglio altrove, spostate pure. 

 

Youtubbu mi ha proposto questo video non particolarmente approfondito ma che mostra alcuni passaggi delle lavorazioni dei modelli in clay.

Quantomeno interessante, per i non addetti ai lavori. ;)

 

 

I'M IN LOVE!:pippa:

"La 6° marcia, K@zzo!"

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  • 3 settimane fa...

Quando vedo questi concept del passato , mi viene da pensare alla frustrazione dei designer quando esprimevano molta originalità nell'immaginare - disegnare idee futuristiche e poi dover vedere la loro realizzazione cosi scadente nei dettagli come pulsanti storti, viti a vista, assemblaggio non curato , per non parlare della tecnologia che non era pronta per l'idea iniziale- vedi appunto il tubo catodico .

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Adesso, DOssi scrive:

Quando vedo questi concept del passato , mi viene da pensare alla frustrazione dei designer quando esprimevano molta originalità nell'immaginare - disegnare idee futuristiche e poi dover vedere la loro realizzazione cosi scadente nei dettagli come pulsanti storti, viti a vista, assemblaggio non curato , per non parlare della tecnologia che non era pronta per l'idea iniziale- vedi appunto il tubo catodico .

 

be', parliamone.

perché se l'originalità consiste nel disegnare robe irrealizzabili - tipo lo schermo figherrimo ultrafuturistico - mi sa che a toppare è il designer.

 

stando sul medesimo prototipo, tolte le maschere sulla plancia scopriamo che sotto c'è questo bel "doppio din" segato da una parte per farcelo stare:

mazda-mx-81-1981.thumb.jpg.3b32064208fd05fcb590cbe7f8d08cc5.jpg

 

chi ha fatto la cazzata? l'assemblatore o il designer che non ha tenuto conto degli standard in vigore?

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14 minuti fa, DOssi scrive:

Altro esempio piu' recente di come il designer era piu' avanti della tecnologia di quel momento.

 

essere avanti non è disegnare cose irrealizzabili. sennò pure quello che ha disegnato le auto volanti dei Jetsons era avanti :)

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  • 3 mesi fa...

In molti ricordano la Volkswagen Passat B3, quella del 1988, che spopolò anche in Italia, specialmente con la versione giardinetta, la Variant.

Uno degli elementi distintivi di questa auto fu sicuramente il suo frontale, privo di calandra tradizionale.  Non una novità assoluta, vero, ma certamente uno dei primissimi così, sebbene preceduto di qualche anno dalla concorrente Ford Sierra (solo le versioni Ghia e XR4, per essere super precisi).

 

Quello che però distingueva questo frontale, erano le inusuali (per i tempi...) proporzioni del simbolo VW che campeggiava al centro.

Nonché il motivo che vi era dietro. Letteralmente.

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Nonostante l'apparenza, infatti, questo frontale non era del tutto "chiuso", perché proprio l'emblema circolare della marca era in realtà una vera presa d'aria!

Per cosa esattamente?  Volkswagen lo spiegava persino nei suoi depliant, con un disegno dedicato:

Volkswagen_Passat_B3_1988_front_air-intake_drawing.jpg.d67bce791f3a147b71244ee14c31185b.jpg

Mentre il raffreddamento verso il radiatore era assicurato dalla presa inferiore integrata nel paraurti, l'apertura nel simbolo VW era dedicata a indirizzare il flusso verso il filtro aria del motore.

 

 

Colgo questa occasione con Passat B3, per parlare di un altro particolare curioso del suo design: gli specchi retrovisori.

Anche qui, non una prima assoluta, ma gli specchi "a doppio braccio" (si vedono anche nella foto sopra) sono sempre stati segno distintivo di una esigua minoranza...

Non ho certezza su chi possa esser stato il primo nella produzione di serie, ma per noi è facile ricordare che già 4 anni prima, il duo italo-svedese Lancia Thema e Saab 9000 aveva fatto notare la propria origine comune anche adottando i medesimi retrovisori a doppio braccetto:

saab_9000_1985.jpg.0daa2f5ea2cc071665184bd94fc5a26a.jpg

 

Nello stesso 1984, la nuova Ferrari Testarossa si imponeva sulla scena mondiale anche con dettagli esclusivi proprio come i retrovisori.

Anzi, IL retrovisore, che all'inizio era solo uno... sopraelevato e con braccetto sdoppiato!

1315594840_ferraritestarossa.jpg.1fadf0012bf725ba88b33d20d14c5b4e.jpg

 

In seguito, non sono stati poi così tanti i modelli con specchi simili (escludo i veicoli commerciali e derivati, nonché quelli da roulotte/rimorchio...).

Dopo Passat B3, appunto, io ricordo un'altra italiana assai esclusiva, la Lamborghini Diablo (1990):

lamborghini_diablo_1990_side.jpg.54a4b4f45229eed3df75563fc9cf93ad.jpg

 

Poi un'altra sportiva di livello, la BMW 850 CSi (1992)

BMW_850-CSi_1992.jpg.b7584ca866a2f71d4132f6069e3e2295.jpg

(foto di Joost J. Bakker - BMW 850 CSI, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17770733)

Stessi specchi poi usati su M3 E36 (1993) e M5 E34 restyling:

BMW_M3_E36_1993_Front.jpg.9ed3507272bd16da83ff5c76b8e34ff4.jpg

 

Onestamente non faccio lo sforzo di proseguire, ma aggiungo un bonus: :mrgreen:

Ferrari_288-GTO-Evoluzione_1985_front.jpg.873fc304a8914290e1cd47e998a7ac2f.jpg

(Ferrari 288 GTO Evoluzione, 1985, 5 esemplari)

 

 

Prima di chiudere però, torniamo terra terra ritirando in ballo Ford Sierra del 1982, perché anche lei aveva avuto una piccola curiosità in merito.

Nei primi anni, la versione super base - senza alcuna sigla e commercializzata solo in alcuni paesi - si presentava così:

Ford_Sierra_base_1983_front.jpg.06a3544ef8e5f701c0a61e640207533e.jpg

Salta agli occhi il dettaglio barbonz della fascia fari-calandra in grigio... :o  (ovviamente la calandra standard "aperta").

Ma notate gli specchi!

Ecco il dettaglio del particolare:

Ford_Sierra_1983_base-mirror.jpg.f9869a4a58519fe248d2a3b76a6d046d.jpg

Un braccio solo, sì, ma posizionato in alto, a sostentere lo specchio "sospeso" :shock:.   Caso più unico che raro...

 

Non ricordo di avere mai avuto la "fortuna" di notare dal vivo questi particolari esclusivi (calandra grigia, specchi "sospesi"...) perché questo allestimento non credo sia mai stato a listino da noi, ma ovviamente potrei sbagliarmi.

Per qualche insondabile motivo invece, ho notato che nel continente solo l'allestimento super base senza nome aveva questi specchi, mentre in UK anche il livello appena superiore, chiamato "L", aveva sempre questi specchi. Misteri...

 

 

Modificato da angeloben
Aggiunto retrovisore Ford Sierra
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1 ora fa, angeloben scrive:

In molti ricordano la Volkswagen Passat B3, quella del 1988, che spopolò anche in Italia, specialmente con la versione giardinetta, la Variant.

Uno degli elementi distintivi di questa auto fu sicuramente il suo frontale, privo di calandra tradizionale.  Non una novità assoluta, vero, ma certamente uno dei primissimi così, sebbene preceduto di qualche anno dalla concorrente Ford Sierra (solo le versioni Ghia e XR4, per essere super precisi).

 

Quello che però distingueva questo frontale, erano le inusuali (per i tempi...) proporzioni del simbolo VW che campeggiava al centro.

Nonché il motivo che vi era dietro. Letteralmente.

P3180461_st.thumb.JPG.36831bd2490e8d1b216098a7870921e6.JPG

 

Nonostante l'apparenza, infatti, questo frontale non era del tutto "chiuso", perché proprio l'emblema circolare della marca era in realtà una vera presa d'aria!

Anch'io notai subito questa particolarità, che la rendeva diversa dalle altre.

 

Devo però anche ammettere che non ne rimasi meravigliato, dato che anni prima mi ero innamorato di una sportiva a motore anteriore (un V8, anche se all'epoca non sapevo cosa fosse) che utilizzava la stessa soluzione del muso apparentemente chiuso (per vedere la "bocca" dovevi sdraiarti sotto il frontale :-D )

 

Si trattava di Sua Maestà la Corvette C4:

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E dato che siamo nella discussione sui dettagli curiosi, un'altra curiosità di questa macchina erano le luci di retromarcia: ne aveva ben quattro, di cui due nel vano portatarga, incassate, e due sulla fiancata dietro ai passaruota posteriori, affiancate alle luci di posizione laterali rosse.

 

Probabilmente, in manovra notturna, quelle incassate nel vano targa non illuminavano a sufficienza sui lati, o magari non erano sufficientemente visibili dagli altri utenti (?)

 

Inoltre, questa soluzione permetteva di avere un'omogeneità tra coda e muso (anche davanti i "side markers" ambra erano affiancati da luci bianche, che erano - pare - luci di svolta!)

 

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