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Dettagli automobilistici curiosi


Merak

Messaggi Raccomandati:

On 21/12/2020 at 11:58, Tony ramirez scrive:

beh anche qui in Europa ci fu una vera e propria moda per gli impianti hi-fi delle auto

In particolare modo ricordo le francesi

 

La renault 25 con equalizzatore manuale

[...]

 

con equalizzatore digitale

[...]

 

ma anche su renault 11

[...]

 

e Fuego

[...]

 

 

Avevamo ricordato R25 come esempio europeo della moda hi-fi anni '80,

ma questi impianti Renault (Philips) del periodo è vero che avevano i loro aspetti particolari, come i comandi sul volante, o il satellite al lato, o il modulo separato con schermo montato più in alto in plancia, ma per quanto dotati e scenografici, erano pur sempre delle "normali" autoradio, composte da moduli DIN standard (almeno così mi pare), un po' distanti secondo me dal concetto estetico giapponese che illustravo sopra.

 

 

 

On 22/12/2020 at 18:06, Vulcar scrive:

Gli interni Renault anni 80 stupendi,

R25 su tutte.

 

On 21/12/2020 at 12:50, v13 scrive:

anche su Espace 1984

[...]

tra l'altro in quest'ultima carrellata di foto di Renault metà ani '80 si notano vari dettagli curiosi come per esempio il satellite dei comandi al volante per il controllo della radio + levetta tergicristalli (con funzionamento assurdo: l'intermittente era verso l'alto, le due velocità continue invece verso il basso). A differenza di altre cose e di altri satelliti di altre marche (Fiat, Citroën), il satellite era ben fatto e dava sensazione di solidità.

 

PD: per i feticisti, si noterà anche che Renault usava gli stessi bottoni su tutta la gamma, con quelli quadrati formato king-size più sulla gamma bassa, e con quelli rettangolari arcuati" tendenzialmente su gamma alta. Ma mischiandoli dove c'era bisogno :-D

 

Comunque sì, gli interni Renault degli anni '80 erano decisamente tra i più interessanti nella produzione mondiale, soprattutto dal punto di vista estetico.

L'ergonomia invece non sembrava l'obiettivo principale dei progettisti.

In effetti erano un po' caotici e uno dei segni di questa scarsa attenzione è proprio la questione dei pulsanti di diversa foggia mischiati in quelle plance.

Nessun criterio ergonomico, solo adattamento allo spazio a disposizione in plancia.

 

E in merito, mi consenta (come diceva Silvio...) di confutare la "teoria" bottoni quadrati --> gamma bassa, bottoni arcuati --> gamma alta.

I pulsanti quadrati e quelli arcuati a bilanciere furono introdotti entrambi con la nuova plancia di R20-30 del 1980.

renault_30_1980_interno.thumb.jpg.5e1134c3a8fd10ebe4501a1b955368ae.jpg

 

Precedentemente Renault utilizzava altri pulsanti a bilanciere di foggia leggermente diversa, con angolo più netto, oppure aveva introdotto su R14 del 1976 i pulsanti con un solo lato in rilievo, poi usati anche sulla plancia rinnovata nel 1979 di R5, su R9 e 11.

In seguito hanno creato pulsanti ad hoc per quasi ogni modello, a partire da Fuego, R25, poi anche Super5, R21, R19 ecc ecc

 

 

 

Ma quella foto dell'interno di Espace, postata sopra da @v13 scatena un altro argomento che avevo in testa da tempo:  

i volanti bicolore di Renault !

 

Perché solo quelli della Régie?

Non sarebbero rari infatti i modelli/costruttori con volanti che giocano con abbinamenti di colore più o meno raffinati.

Ma in generale questo avviene con una certa facilità sfruttando il rivestimento in pelle (o surrogati...).

Invece Renault... non ho prove certe, ma a memoria credo che Renault sia l'unico costruttore che abbia proposto volanti bicolore totalmente in plastica,

per creare ovviamente abbinamenti coordinati con la plancia.

 

Un'idea che partì vari decenni fa, con la plancia del nuovo modello di punta della Régie, la Renault 30 del 1975

renault_30_vol.jpg.da05b98a3f6eeb6f17330e78fb3edea2.jpg

 

Seguita pochissimi mesi dopo dagli interni ristilizzati nel 1975 di Renault 12Renault_12_1975_volante.thumb.jpg.2000fc8e2d630661421892bc776aff09.jpg:

 

 

A fine anno del medesimo 1975, anche la Renault 20 si presenta allineata allo stile del momento...

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E' un'idea che Renault evidentemente riserva alle sue vetture più d'immagine, e infatti la successiva applicazione avviene sulla nuova coupé per gli anni Ottanta,

la Renault Fuego del 1980...

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...e praticamente in contemporanea sul più esclusivo modello del momento: Renault 5 Turbo (sempre a gennaio 1980)

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Infine, nel 1984, la Espace citata sopra.

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Qui finirebbero in realtà i volanti bicolore in plastica, ma Renault ha riproposto la finitura del volante bicolore anche qualche anno dopo in almeno due occasioni, per due modelli che hanno fatto la storia recente del marchio, nel bene o nel male.

Stavolta usando la pelle però...

 

Sulla visionaria Avantime del 2001 (c'era anche la colorazione in blu).

renault_avantime_2001_interior.thumb.jpg.61238715480584afe646dad4d7b345eb.jpg

 

...ma anche sulla Renault Twingo, qui ancora nell'allestimento "senza fronzoli" delle origini (1993)

renault-twingo-1993_interno.jpg.753d8013c7ff734fdf8e2ce5f3094b8b.jpg

 

 

Giocare con la plastica colorata è stato evidentemente un punto di distinzione in Renault,

e questa Twingo la ricordiamo tutti anche per i suoi famosi dettagli (comandi, maniglie etc) in plancia colorati a contrasto. Erano verde acqua in origine, poi furono proposti anche in altre colorazioni nelle varie "Phase" successive.

 

Ma quasi nessuno ricorda che questa idea venne in realtà anticipata di un paio d'anni da un raro guizzo di stravaganza di un costruttore assai poco avvezzo a simili slanci;

nel restyling del 1990 di Opel Corsa A, i tedeschi reinventarono l'allestimento Joy caratterizzandolo con questi originali dettagli colorati (disponibili in rosso o in questo giallo chiaro):

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Esperienza poi ripetuta (sempre in rosso oppure in azzurro) con il medesimo allestimento Joy della successiva Corsa B del 1993

opel_corsa-b-joy_1993.jpg.76fb05085c63c88dcad42c7f153f3e82.jpg

 

Purtroppo nelle gamme italiane non si videro, il marketing decise che non era roba per noi...

 

 

Modificato da angeloben
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Giusta l'osservazione sui pulsanti @angeloben!

Del volante bicolore dell'Espace mai visto uno, già dal 1987 credo che non esistesse più, così come i cerchi in lega coi fori (molto belli).

 

 

E comunque questo topic si conferma un ricettacolo di IMPALLINATI!!! 😅😅😅

 

 

 

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Mai visto dal vivo, ma alla presentazione Panda III era disponibile con il volante nero e beige

 

Fiat Panda Dashboard - Fiat Panda 2019

My cars...

Autobianchi Y10 1.1 i.e. (1992) - Fiat Bravo 1.4 T-Jet Emotion (2008) - Fiat 500 1.2 Lounge (2017) - Alfa Romeo Mito 1.4 TB GPL Super (2017)

 

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  • 2 settimane fa...

Da qualche anno a questa parte Skoda e Rolls Royce (quasi gli antipodi del mercato, per molti versi) hanno proposto un curioso quanto utile gadget, ossia un vano portaombrelli ricavato nelle portiere.
Ebbene una soluzione molto simile l’ha adottata la Nissan tra la seconda metà degli anni ‘80 e i primi anni ‘90 per la famiglia Pulsar/Sunny, nelle serie N13 e N14 per le versioni 3 porte.
In questo caso specifico l’incavo portaombrelli è inserito nella fiancata e non nella portiera.
IMG_3904.jpg.2378d91d7e5955d59119685f57c8b1c1.jpgIMG_3905.thumb.jpg.e38828f88eef52183485cc1d8c768b50.jpgIMG_3903.jpg.849ad25afac0628b058d178eb81ecfcd.jpg

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Una particolarità di design che ho notato pochi giorni fa.
Da che mondo è mondo i paraurti (quando ancora erano un elemento posticcio) hanno sempre occupato una posizione ben definita, nella parte bassa dell'estremità della carrozzeria. Ma in quel periodo felice per il design automobilistico che sono stati gli anni a cavallo tra il '60 e il '70, ci fu chi ruppe questa regola.

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Lamborghini Islero, 1968.
Certo, soluzione affascinante dal punto di vista del design, ma terribile da quello pratico. In pratica la funzione di paraurti la svolgevano i due fanalini :D

 

ALERT: da qui in poi parte un mio sproloquio, quindi chi vuole può concludere adesso la lettura.

 

 

[][][][][] INIZIO SPROLOQUIO [][][][][]

 

Esiste, a mia modesta opinione, una correlazione tra immaginario erotico maschile e design automobilistico nelle varie epoche.
Prima che solleviate con fare perplesso le sopracciglia, lasciate che mi spieghi con due esempi.
Gli anni '50, gli anni in cui il pubblico maschile stravedeva per le maggiorate (come Anita Ekberg, Gina Lollobrigida, etc) erano anche anni in cui le carrozzerie delle automobili (non tutte, quelle pensate per chi poteva spendere, non le utilitarie fatte al risparmio) tendevano a loro volta ad essere opulente e formose, in un tripudio di rotondità e cromature. C'è una spiegazione antropologica a tutto questo: era il dopoguerra e la collettività voleva lasciarsi alle spalle i ricordi della fame e degli stenti del periodo bellico celebrando corpi floridi che facevano pensare ai tanto anelati benessere e abbondanza.

A cavallo tra i '60 e i '70, invece, dopo il boom economico, il concetto di bellezza erotica nell'immaginario maschile è rappresentato da corpi snelli, slanciati, praticamente magri*.
Un corpo giunonico, ben tornito, non è più visto come espressione di benessere spensierato, è diventato "out". Avere invece cura della propria forma fisica è "in". E' questo il periodo delle mannequin eteree, quasi anoressiche (mi viene in mente la famosa Twiggy), l'antitesi della "corposità" anni '50. E possiamo trovare un'analogia con il car design coevo: le auto diventano sempre più slanciate, le forme sempre più tese, essenziali, spigolose.

 

Insomma, per capirci...
Anni '50

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Anni '60 / '70

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Perché questo sproloquio, vi chiedere voi? Mah, non lo so, rispondo io... Forse perché la particolarità di design che ho presentato è figlia del sopracitato periodo a cavallo tra gli anni '60 e '70 (il mio preferito, lo ripeto), in cui anche gli elementi non strutturali della carrozzeria come i paraurti diventano sempre più slanciati**.

 

 

 


* Lo so, qualcuno potrà obbiettare che negli anni '50 c'erano famose attrici tutt'altro che formose (come Audrey Hepburn) e negli anni '70 ce n'erano di procaci (tipo Laura Antonelli). Ma io sto parlando di una tendenza generale. Gli anni '50 sono ricordati come gli anni delle maggiorate, gli anni (tardi) 60' e '70 come quelli delle bellezze magre, con tendenze quasi androgine (anni '70).

 

** Più probabilmente perché sto aspettando che Premiere Pro mi faccia il render di un video molto complesso.

 

Modificato da 3volumi3
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Pensando ai comandi colorati di Twingo e Corsa, non possiamo scordare un altro tentativo estremamente originale che molti anni prima venne fuori dalla mente fervida dei nostri ingegneri.

Caso strano ;), questa trovata doveva avere anche un intento ergonomico, per aiutare il guidatore a riconoscere immediatamente le levette, caratterizzate da colori differenti in base alla funzione.

FIAT 127 2a serie (1977)

fiat_127_1977.jpg.222d5d5d6475bb639578603cf39076bd.jpg

 

Questi interni mi rimangono sempre in mente anche per un altro aspetto estetico tipico degli anni Settanta, la strumentazione dal disegno "geometrico".

Qui gli strumenti avevano questa particolare cornice ottagonale in cui erano sistemati anche gli strumenti minori e le spie.

 

E mi ha ricordato, anche se ritengo la somiglianza sia del tutto casuale, quel cruscotto di MG postato tempo fa da @Ale_72:

On 6/10/2020 at 17:34, Ale_72 scrive:

Scavando nel passato erano carini gli strumenti con il disegno ottagonale come il marchio MG.

 

1954 MG TF | Vintage cars, Classic cars, Classic sports carsSales advertisement for 'New MG TF Midget' Think its 1954 | Mg cars,  British sports cars, British cars

 

 

 

Assolutamente in linea con questa moda geometrica, gli strumenti di un'altra piccola italiana anni Settanta,

la Innocenti Mini del 1974, sia nella versione base 90 (in alto) che in quella ipercompleta della 120 (in basso).

Innocenti_strumentazione.png.1c5a7827b50f5b375a526edec6e8468c.png

 

Sempre nel 1977 (come 127) anche il nuovo cruscotto della quarta serie della concorrente Autobianchi A112 abbandonava i classici strumenti circolari per adottare una insolita forma quadrata con spigoli stondati:

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Questo solo per rimanere nel mondo delle piccole italiane del periodo, perché già sono stati ricordati numerosi cruscotti con strumenti di curiosa foggia che in quei decenni apparvero su modelli di vari costruttori. Citroen su tutti.

 

 

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