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Dettagli automobilistici curiosi


Merak

Messaggi Raccomandati:

5 ore fa, Tony ramirez scrive:

Beh restando in casa Renault più specifico la 21 forse voi tutti saprete che montava 2 motorizzazioni al lancio e in una il motore era trasversale, nell'altra era longitudinale.

Questo comportava un cambio di telaio anteriore con differenza di passo e sbalzo tra le 2 versioni.

Tutto questo perché non avevano i soldi per progettare un'altro motore e quindi per sfruttare ciò che già c'era in casa è stato più economico tutto sto casino.

ma la storia non finisce qui perché poi uscì la stiano (Nevada) che aveva ancora un'altro passo per dare maggior spazio interno.

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dimentichi 2 tipi di trazioni integrali: quella coi tre differenziali quadra e le altre con differenziale elettromagnetico inseribile all'occorrenza.

  • Grazie! 2

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4 ore fa, v13 scrive:

sì, facevano cose abbastanza folli in quel periodo, come mettere un 4 cilindri longitudinale su una monovolume a trazione anteriore (Espace). Nel caso della turbodiesel, poi, il motore non ci stava per cui aveva una mascherina apposita più sporgente, che aveva bisogno di un paraurti più lungo, e ovviamente una lunghezza diversa.

 

Lo facevano per utilizzare la base esistente, esattamente come su 21. La cosa curiosa è che nonostante questo aveva una posizione di guida ridicola e un raggio di sterzata scarsetto, oltre a una tenuta piuttosto bassa, poi sistemata col primo restyling (Phase 2) con un allargamento della carreggiata anteriore, poi ulteriormente affinato con il restyling pesante della Phase 3 (vedi foto).Renault-Espace-1990.jpeg.

 

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Renault-Espace-1990.jpeg

 

 

Altra curiosità dell'Espace 1: i paraurti di Phase 1 e Phase 2 non erano di prestampato di plastica, ma di una robustissima fibra sintetica. Robusta sì, ma anche difficilissima da ripristinare in caso di graffio o piccolo urto perché praticamente si sbriciolava e sotto veniva fuori la fibra biancastra. In pratica per rifarlo ci serviva un restauratore di chiese medievali o un ricercatore di materiali della NASA...

lui producevano in uno stabilimento Matra in centro alla Francia specializzato nella fibra di vetro , dopo fecero anche parti della Megame CC

  • Grazie! 1
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4 hours ago, TonyH said:

Secondo Wikipedia il collo di bottiglia erano i cambi.

Non avevano i soldi per fare un cambio nuovo per i Douvrin e quindi gli è costato di meno quel taccone (e visto quanto costa progettazione+ingegnerizzazione di una trasmissione c'è del vero)

 

 

3 hours ago, stev66 said:

No perché Citroen li montava trasversalmente su CX. Semmai forse , Renault non aveva un cambio trasversale per grosse coppie. CX usava quello di Beta,  (prima a quattro marce e poi a cinque ) , che reggeva anche il 2300 / 2500 turbo.

 

grazie, non ci avevo pensato.
E rilancio: questo cambio, almeno sull'Espace, era pure modesto. Col senno di poi si sentiva che era roba vecchiotta...

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On 18/1/2022 at 10:05, ILM4rcio scrive:

Se è per questo io avevo notato che sulla Audi A4 manuale, quando premevi la frizione ed innestavibla prima il minimo saliva in automatico penso per facilitare le partenze.
Saliva appena ingranavi la prima e non con le altre marce.

 

Ce l'hanno le Fiat recenti e personalmente non lo sopporto, perché l'aiutino c'è finché la frizione non ha attaccato, dopodiché ti molla all'improvviso e se intanto non hai dato abbastanza gas ti ritrovi col motore piantato.

Quando guido il Cinquino della mia ragazza devo partire con il gas fisso all'80%, come guidava mia nonna, oppure scalcia come un motopicco 🤬


Sapete se questa simpaticissima feature ha origini storiche?

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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  • 3 settimane fa...
On 7/2/2022 at 11:32, Tony ramirez scrive:

Beh restando in casa Renault più specifico la 21 forse voi tutti saprete che montava 2 motorizzazioni al lancio e in una il motore era trasversale, nell'altra era longitudinale.

Questo comportava un cambio di telaio anteriore con differenza di passo e sbalzo tra le 2 versioni.

ma la storia non finisce qui perché poi uscì la stiano (Nevada) che aveva ancora un'altro passo per dare maggior spazio interno.

spacer.png

 

Esistono foto di profilo delle versioni con i due motori diversi per capire quali altre modifiche avevano apportato alla carrozzeria?

 

Comunque ricordo alle elementari di aver viaggiato su una 21 Nevada e mi sembrava bellissima ed enorme con i due sedili nel bagagliaio...a dire il vero, trovo molto riuscita in generale la Renault 21, nonostante una linea che non era il massimo per originalità. La versione restyling col portellone per me era il top!

 

El Nino

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[sIGPIC][/sIGPIC] I sogni a volte si avverano. Tu sei il mio.

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  • 2 settimane fa...

Riguardando delle foto della Lancia Gamma coupé, mi sono tornati in mente due dettagli che non mi pare siano ancora stati ricordati in questa discussione.

 

Il primo è lo scalino sul tetto, in continuità con il montante C :

lancia-gamma-tetto.jpg.f17c4619c528d03fca1c101a3fff85b8.jpg

Elemento estetico interessante, a sottolineare la forza e l'importanza proprio del montante C come uno dei punti chiave di quella linea, con un effetto rollbar che verrà poi sfruttato a pieno nel prototipo Gamma T-Roof del 1978.

 

Curioso come anche visto da dietro, il profilo del tetto sopra il lunotto contribuisca a rafforzare il medesimo concetto...

lancia-gamma-l-02.jpg.8bf2274e4ba1411e3ca7422b3e1b2d37.jpg

 

Questa foto mette in risalto anche il secondo elemento di cui volevo parlare: la forma del baule incavata, con le due pieghe nette

che in qualche modo associo come curiosità a quelle riproposte due decenni dopo dal baule di Fiat Marea:

FIAT_Marea_rear.jpg.0de23ad43067e47fce0053ab67047079.jpg

Modificato da angeloben
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58 minuti fa, angeloben scrive:

Riguardando delle foto della Lancia Gamma coupé, mi sono tornati in mente due dettagli che non mi pare siano ancora stati ricordati in questa discussione.

 

Il primo è lo scalino sul tetto, in continuità con il montante C :

lancia-gamma-tetto.jpg.f17c4619c528d03fca1c101a3fff85b8.jpg

Elemento estetico interessante, a sottolineare la forza e l'importanza proprio del montante C come uno dei punti chiave di quella linea, con un effetto rollbar che verrà poi sfruttato a pieno nel prototipo Gamma T-Roof del 1978.

 

Curioso come anche visto da dietro, il profilo del tetto sopra il lunotto contribuisca a rafforzare il medesimo concetto...

lancia-gamma-l-02.jpg.8bf2274e4ba1411e3ca7422b3e1b2d37.jpg

 

Questa foto mette in risalto anche il secondo elemento di cui volevo parlare: la forma del baule incavata, con le due pieghe nette

che in qualche modo associo come curiosità a quelle riproposte due decenni dopo dal baule di Fiat Marea:

FIAT_Marea_rear.jpg.0de23ad43067e47fce0053ab67047079.jpg

Il montante C della gamma è una vera chicca (infatti l'ho messo in tutti i miei concept).
Il baule è a "coda di rondine" e prende origine dalla 124 Spider disegnata da Tjaarda.
Entrambe soluzioni molto ricercate; altro che auto moderne...
 

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Beh, il quartetto Bravo, Brava, Marea, Marea weekend, che oggi guardiamo con indifferenza o con normalità, fu in realtà per l'epoca un bel laboratorio di dettagli inusuali o comunque insoliti.

Per capire meglio cosa intendo bisognerebbe calarsi a metà degli anni 90 quando il design era molto statico.

Senza fare un'indagine dettagliata dei vari modelli presenti all'epoca,  è bene che teniate a mente i modelli che sostituivano cioè la famiglia Tipo (tipo, tempra, tempra sw.).

Se il corpo vettura fino al montante centrale risultava tutto sommato "normale" nonostante un frontale molto rastremato, una sezione frontale sottile, era nei vari posteriori che i designer Fiat concentrarono una serie di dettagli inusuali ed insoliti, ripeto oggi li guardiamo (o addirittura no) con normalità ma per l'epoca furono a mio giudizio una bomba (nel bene o nel male).

Partiamo dalla Bravo, tralasciando il muscolo che saliva sulla fiancata, i designer concentrarono l'originalità nei gruppi ottici i quali avevano elementi circolari "affogati" all'interno del corpo del gruppo ottico.

spacer.png 

 

La soluzione oggi può sembrare banale ma all'epoca era fortemente innovativa, non tanto per il ritorno in voga degli elementi luminosi circolari (mutuati dalle sportive anni 60) ma usate anche contemporaneamente da altri costruttori (ad esempio Toyota Corolla) ma proprio per la stratificazione degli elementi. per portare un esempio spacer.png

 

Anche qui vengono usati gli stessi elementi ma rispetto alla Bravo non sono affogati sotto una protezione Che in Fiat era anche vagamente fumè.

La soluzione fu talmente originale che furono in molti a fargli il verso:

spacer.png

 

L'altro dettaglio molto originale ed inusuale della Bravo era il mangione applicato sul portellone 

spacer.png

 

In Fiat lo chiamavano il "sofficino". 

Per ultimo un richiamo ad una sua antenata, La ritmo, la bravo 3 porte aveva il lunotto che agli estremi inferiori risaliva diagonalmente.

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continuando la nostra analisi sui posteriori dove venivano concentrate le scelte inusuali o innovative, La brava, nemmeno a dirlo aveva dei gruppi ottici posteriori molto innovativi, tre lampi incastonati nella carrozzeria, il tutto senza l'utilizzo di tagli o aggiunte plastiche. 

spacer.png

anche qui era riproposto il maniglione per aprire il portellone in maniera molto originale.

 

La marea 3v nel posteriore riproponeva la soluzione dei gruppi ottici in stile Bravo ma ormai l'effetto novità era svanito, i designer si concentrarono allora sul coperchio del baule che riportava due nervature, a tutt'oggi, nonostante la rarità delle 3 volumi, non ricordo un'applicazione simile.

Essendo una vettura dedicata ad una clientela più tradizionalista le originalità si limitarono qui.

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Ma nella Weekend tornarono le originalità

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 Non dovrei nemmeno sottolinere quali dettagli ma lo faccio, parlo dei gruppi ottici che erano idealmente la continuazione delle barre all'americana, l'originalità qui consisteva negli elementi singoli affogati nel corpo gruppo ottico.

 

Tutto questa concentrazione di originalità concentrata nei "culi" avvenne perché in Fiat fecero un'indagine e scoprirono che "laggente" guardava più le auto posteriormente che anteriormente.

 e bon.

 

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www.idecore.it

www.madeineighties.it

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5 minuti fa, Tony ramirez scrive:

Beh, il quartetto Bravo, Brava, Marea, Marea weekend, che oggi guardiamo con indifferenza o con normalità, fu in realtà per l'epoca un bel laboratorio di dettagli inusuali o comunque insoliti.

Per capire meglio cosa intendo bisognerebbe calarsi a metà degli anni 90 quando il design era molto statico.

Senza fare un'indagine dettagliata dei vari modelli presenti all'epoca,  è bene che teniate a mente i modelli che sostituivano cioè la famiglia Tipo (tipo, tempra, tempra sw.).

Se il corpo vettura fino al montante centrale risultava tutto sommato "normale" nonostante un frontale molto rastremato, una sezione frontale sottile, era nei vari posteriori che i designer Fiat concentrarono una serie di dettagli inusuali ed insoliti, ripeto oggi li guardiamo (o addirittura no) con normalità ma per l'epoca furono a mio giudizio una bomba (nel bene o nel male).

Partiamo dalla Bravo, tralasciando il muscolo che saliva sulla fiancata, i designer concentrarono l'originalità nei gruppi ottici i quali avevano elementi circolari "affogati" all'interno del corpo del gruppo ottico.

spacer.png 

 

La soluzione oggi può sembrare banale ma all'epoca era fortemente innovativa, non tanto per il ritorno in voga degli elementi luminosi circolari (mutuati dalle sportive anni 60) ma usate anche contemporaneamente da altri costruttori (ad esempio Toyota Corolla) ma proprio per la stratificazione degli elementi. per portare un esempio spacer.png

 

Anche qui vengono usati gli stessi elementi ma rispetto alla Bravo non sono affogati sotto una protezione Che in Fiat era anche vagamente fumè.

La soluzione fu talmente originale che furono in molti a fargli il verso:

spacer.png

 

L'altro dettaglio molto originale ed inusuale della Bravo era il mangione applicato sul portellone 

spacer.png

 

In Fiat lo chiamavano il "sofficino". 

Per ultimo un richiamo ad una sua antenata, La ritmo, la bravo 3 porte aveva il lunotto che agli estremi inferiori risaliva diagonalmente.

spacer.png

 

continuando la nostra analisi sui posteriori dove venivano concentrate le scelte inusuali o innovative, La brava, nemmeno a dirlo aveva dei gruppi ottici posteriori molto innovativi, tre lampi incastonati nella carrozzeria, il tutto senza l'utilizzo di tagli o aggiunte plastiche. 

spacer.png

anche qui era riproposto il maniglione per aprire il portellone in maniera molto originale.

 

La marea 3v nel posteriore riproponeva la soluzione dei gruppi ottici in stile Bravo ma ormai l'effetto novità era svanito, i designer si concentrarono allora sul coperchio del baule che riportava due nervature, a tutt'oggi, nonostante la rarità delle 3 volumi, non ricordo un'applicazione simile.

Essendo una vettura dedicata ad una clientela più tradizionalista le originalità si limitarono qui.

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Ma nella Weekend tornarono le originalità

spacer.png

 Non dovrei nemmeno sottolinere quali dettagli ma lo faccio, parlo dei gruppi ottici che erano idealmente la continuazione delle barre all'americana, l'originalità qui consisteva negli elementi singoli affogati nel corpo gruppo ottico.

 

Tutto questa concentrazione di originalità concentrata nei "culi" avvenne perché in Fiat fecero un'indagine e scoprirono che "laggente" guardava più le auto posteriormente che anteriormente.

 e bon.

 

La marea SW la trovo bella ancora oggi, a distanza di tanti tanti anni

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