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Le Car Of The Year..( 1964-2020 )


Pawel72

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Certo, Autobianchi non aveva la grandezza di Fiat, tuttavia credo la Primula meritasse molto più successo di quei 75.000 esemplari assemblati nella sua carriera: il confronto con la coeva, seppur apprezzabile, Fiat 850 è forse impietoso... Possiamo anche dire che la Primula, con quella impostazione 2v/3luci, abbia aperto la strada a vetture francesi come la R16. 

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"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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  • 2 settimane fa...

1966

 

1.Renault 16  98 punti

2.Rolls Royce Silver Shadow  81 punti

3.Oldsmobile Toronado   59 punti

 

La Renault 16 debutta al Salone dell’automobile di Ginevra del 1965, la sua architettura 2 volumi e mezzo suscita clamore in quanto rappresentava una soluzione moderna ed inusuale tra le auto della sua categoria. In un’era che vedeva ancora le berline classiche dominare il mercato, lo stile innovativo e la modularità degli interni permisero alla Renault 16 di affermarsi nel segmento superiore differenziandosi dalle concorrenti. Il coraggio premiò la Renault e la nuova nata superate le perplessità iniziale venne accolta con favore dalla critica e dalla clientela: la Renault 16 vince il titolo “Auto dell’anno 1965”. Comodità, abitabilità e versatilità erano le parole chiave che definivano il progetto per “l’auto da vivere”, una filosofia simile a quella della più piccola Renault 4, qui riproposta su una vettura di media cilindrata corredata da comfort e finiture decisamente superiori.

La Renault 16 contribuisce anche allo sviluppo di Renault come brand internazionale: metà delle vendite è destinata all’esportazione e viene venduta persino negli Stati Uniti. La Renault 16 viene prodotta fino al 1980 in quasi 2 milioni di esemplari, raggiungendo il milione di esemplari già nel 1972. 

 

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La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai sono in armonia.

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Inviato (modificato)

1967

 

 

1.Fiat 124  144 points

2.BMW 1600  61 points

3.Jensen FF  61 points

 

Presentata al Salone dell' Automobile di Ginevra del 1966, la Fiat 124 nasceva per sostituire le
affermate berline 1300 e 1500 che tanto successo avevano riscosso nei primi anni '60.
Si dice che quest'auto sia nata anche grazie all' immobilismo e alla mancanza di lungimiranza
dei dirigenti Fiat dell'epoca, e che fosse "non bella", "scontata", "anonima" ed eccessivamente
votata al contenimento dei costi di produzione.

Quest'ultima cosa aveva fondamento nel fatto che, per essere competitiva nel prezzo, l’ auto
era un po’minimalista, con dotazioni alquanto ridotte e materiali non sempre all'altezza della
situazione; gli altri commenti si rivelarono, per fortuna, gratuiti in quanto la vettura riscosse
immediatamente un notevole successo, tanto da venir eletta "auto dell'anno 1967".
Con essa la Fiat assurse ad una lusinghiera fama a livello europeo e, a detta dell' Avv. Agnelli,
"la 124 ha sempre dato alla Fiat grosse soddisfazioni". Col suo grande successo la 124 inoltre
contribuì al risanamento della bilancia dei pagamenti di quell’ anno.

Semplice, di linea gradevole, molto ben studiata e concepita, razionale, affidabile, dai costi di manutenzione contenuti, la 124 faceva della formula "niente di rivoluzionario-ma tutto al meglio" la sua filosofia di vita e di mercato, filosofia che vedrà vincente parecchi anni dopo altri celebri modelli del gruppo. Nel 1966 venne presentata la berlina, quella che negli otto anni a venire, fino all'Autunno 1974 costituirà il grosso del volume delle vendite. Aveva un robusto motore "superquadro" di 1197 cm3 di caratteristiche assai brillanti, benché di concezione tradizionale.

Pronto, potente (60 CV DIN) ed elastico, questo motore era infaticabile, sopportava grandi sollecitazioni. La trazione era posteriore, il cambio era a quattro rapporti sincronizzati, a cloche sul tunnel. Una bella novità erano i quattro freni a disco Bendix, un lusso raro all'epoca. La 124 ridefinì gli standard delle auto della sua fascia e, sbaragliando una concorrenza colta
impreparata, appannò per parecchio tempo i modelli suoi contemporanei.

Nel 1967 seguì la "Familiare", e cioè la station su identica base meccanica e che aveva, naturalmente 5 porte. Sempre nel 1967 vennero presentate le versioni Coupè e Sport Spyder; erano veramente belle auto alle quali arrise subito, come la berlina, un immenso successo. Avevano però un motore diverso, bialbero di 1438 cm3 con comando a cinghia, più moderno e potente, accoppiato ad un cambio a 5 marce.

 

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Modificato da Pawel72
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19 ore fa, Pawel72 scrive:

Presentata al Salone dell' Automobile di Ginevra del 1966, la Fiat 124 nasceva per sostituire le
affermate berline 1300 e 1500 che tanto successo avevano riscosso nei primi anni '60

 

Non credo che fosse quello il posizionamento di mercato. Le 1300/1500 erano berline di classe medio/alta che furono rimpiazzate l'anno successivo dalla 125, a sua volta una berlina di classe più elevata rispetto alla 124. La 124 era la nuova berlina di dimensioni medie della casa che, almeno inizialmente, era più inquadrabile come naturale sostituta delle ormai vecchie 1100/1200 che avevano rappresentato la classe media negli anni '50 e fino alla prima metà degli anni '60. Da non considerare la 1100 R, anch'essa lanciata nel '66, ma posizionata leggermente più in basso e in seguito sostituita dalla 128, altro modello decorato col premio "Auto dell"Anno, nel 1969.

 

Cita

Si dice che quest'auto sia nata anche grazie all' immobilismo e alla mancanza di lungimiranza
dei dirigenti Fiat dell'epoca, e che fosse "non bella", "scontata", "anonima" ed eccessivamente
votata al contenimento dei costi di produzione.

Quest'ultima cosa aveva fondamento nel fatto che, per essere competitiva nel prezzo, l’ auto
era un po’minimalista, con dotazioni alquanto ridotte e materiali non sempre all'altezza della
situazione; gli altri commenti si rivelarono, per fortuna, gratuiti in quanto la vettura riscosse
immediatamente un notevole successo, tanto da venir eletta "auto dell'anno 1967".

 

Questo passaggio mi trova abbastanza d'accordo in diversi punti. Era un'auto non brutta ma neanche bella; aveva linee tranquille ma forse un po' troppo anonime; robusta ma anche troppo semplice; competitiva ma anche un po' povera. Era un'auto votata a piacere a un pubblico il più trasversale ed eterogeneo possibile, puntando a un gradimento generale soddisfacente pur non eccellendo in nessuna voce in particolare. Era di quelle auto "un po' tutto e un po' niente" allo stesso tempo. Poi i numeri le hanno dato comunque ragione e questo fu un bene per FIAT e un piacere per noi appassionati "nazionalisti".

 

Discorso di tutt'altro tenore invece per le versioni sportive derivate, di ben altro fascino e richiamo, con una menzione particolare al bellissimo stile della versione spider. E anche alle berline nelle versioni Special, perlomeno relativamente alla voce motori e prestazioni. 

Modificato da Mazinga76
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se non erro fu anche il primo modello costruito da Fiat fuori dall'Italia, anche in Unione Sovietica con grande clamore e qualche dissidio da parte americana (o ricordo male?)

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BMW Kaiserin E63 630i SMG | Renault Arkana scoiattolo ibrido | Kawasaki zanzarina Z1000SX | Ducati catenaccio Monster S2R 

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1 ora fa, fastfreddy scrive:

se non erro fu anche il primo modello costruito da Fiat fuori dall'Italia, anche in Unione Sovietica con grande clamore e qualche dissidio da parte americana (o ricordo male?)

 

Non conosco molto gli aneddoti di politica internazionale relativi a quest'auto, ma non lo escludo. Di certo fu il primo esempio di FIAT "globale" costruita in diversi paesi d'Oltrecortina, tra cui anche la Russia dove era soprannominata "Zhigulì". Fu costruita anche in Spagna, per molti anni, dall'allora consociata SEAT, l'ultima versione della quale arrivò anche da noi in Italia sul finire degli anni '70, conosciuta come "124D" e distribuita dalla stessa rete FIAT.

Modificato da Mazinga76
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la 124 fu costruita ed esportata in mezzo mondo, credo anche Iran e India, oltre al Centro e Sud America e, se non ricordo male, anche l'Africa.

 

La partnership con l'Unione Sovietica fu possibile anche grazie allo strano ruolo che ebbe - anche suo malgrado - l'Italia negli anni 60 in piena guerra fredda, con una posizione geopolitica chiave per funzionare da snodo fra blocco NATO, blocco sovietico, mondo arabo (dalla Palestina all'OPEC), paesi non allineati e post-imperiali (dalla Yugoslavia a certi paesi africani). Agnelli era amico di Kissinger e in geenrale filo-atlantico, per cui certe cose gliele lasciavano fare e anzi erano win-win.

Modificato da v13
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16 minuti fa, v13 scrive:

La partnership con l'Unione Sovietica fu possibile anche grazie allo strano ruolo che ebbe - anche suo malgrado - l'Italia negli anni 60 in piena guerra fredda, con una posizione geopolitica chiave per funzionare da snodo fra blocco NATO, blocco sovietico, mondo arabo (dalla Palestina all'OPEC), paesi non allineati e post-imperiali (dalla Yugoslavia a certi paesi africani). Agnelli era amico di Kissinger e in geenrale filo-atlantico, per cui certe cose gliele lasciavano fare e anzi erano win-win.

 

la 124-Lada-Zigulì  era costruita nella famosa "Togliattigrad", infatti.

tempi di strani incroci di interessi tra Italia e URSS, tra il PCI e gli Agnelli :)

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