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News italiane Ricarica Auto Elettriche


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Thread generale per notizie relative alle reti di ricariche auto EV e PHEV in Italia, in AC e DC fast.

 

Notizie fresche per ricarica autostradale veloce, sperando che non siano come quelle vecchie mai realizzate. 

Il nostro paese è probabilmente quello più in ritardo in EU nella costituzione di una rete di ricarica ed anche plagato da costi alti per il kWh in ricarica pubblica.

 

 

Cita

Ecco il piano italiano per l’auto elettrica: 60mila colonnine e molto altro

 

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La svolta nel decreto Semplificazioni: meno burocrazia, ricariche obbligatorie in autostrada, tariffe agevolate e subito nuovi fondi

Il decreto Semplificazioni prende sempre più forma e va a colmare ora anche il “vuoto” che segnalavamo proprio ieri all’articolo 44, quello sulle misure per spingere la mobilità elettrica. E (finalmente) lo fa con un intervento particolarmente risoluto, che si spera non subisca modifiche al ribasso prima del via libera del Consiglio del ministri - atteso nei prossimi giorni - o nel corso dell’iter parlamentare di conversione in legge.

Di carne al fuoco nella bozza che abbiamo potuto visionare ce n’è veramente tanta e si può dire che il provvedimento abbia le carte in regola per far fare un bel passo in avanti all'auto elettrica in Italia. Al pari di quanto avvenuto con il neo-rifinanziato ecobonus, che non ha mai smesso di accompagnare la crescita del mercato EV, neanche durante la pandemia (qui gli ultimi dati sulle immatricolazioni). Ma vediamo più in dettaglio come si compone questo piano.

Una colonnina ogni mille abitanti

Partiamo con un numero: “almeno” 60.000 colonnine, dalle poco più di 10.000 di oggi. Già, perché nel chiedere ai Comuni di disciplinare (e semplificare) entro 6 mesi tutto ciò che riguarda installazione e gestione dell’infrastruttura, il testo afferma di prevedere l’installazione di “almeno un punto di ricarica ogni 1.000 abitanti”. E con una popolazione di poco più di 60 milioni di persone, il calcolo è presto fatto.

colonnina di ricarica

I Comuni potranno anche prevedere la riduzione o l’esenzione del canone di occupazione del suolo pubblico e della tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche per le colonnine, nel caso in cui però eroghino solo energia certificata da fonti rinnovabili.

In ogni caso, il canone di occupazione di suolo pubblico verrà calcolato solo sullo spazio occupato dal punto di ricarica, senza considerare gli stalli di sosta che rimarranno nella disponibilità del pubblico. Agevolazioni quindi per accelerare le attività degli operatori.

 
  • Almeno 60.000 colonnine
  • Semplificazioni e agevolazioni per gli operatori

Tariffe di ricarica più basse

Un altro aspetto straordinariamente importante - che verosimilmente farà molto parlare - è quello delle tariffe. Il testo chiede infatti all’Autorità per l’Energia (Arera) di definire entro 180 giorni dall’entrata in vigore le tariffe per la fornitura dell’elettricità destinata alla ricarica “in modo da favorire l’uso di veicoli alimentati ad energia elettrica e da assicurare un costo dell’energia elettrica non superiore a quello previsto per il clienti domestici residenti”. Sarà davvero possibile? Staremo a vedere.

Previsto inoltre un prossimo decreto per individuare tutte le modalità di pagamento, mentre i fornitori dovranno “esporre i prezzi per il servizio di ricarica e rendere note le modalità di fruizione del servizio" con "adeguati mezzi di pubblicità accessibili all’utenza”.

Da notare inoltre che in caso di sosta a seguito del completamento della ricarica si potrà rimanere parcheggiati gratuitamente “per un periodo massimo di un’ora”, fatta salva la fascia oraria dalle 23 alle 7 del mattino.

  • Tariffe per la ricarica pubblica più basse
  • Prezzi chiari al pubblico
  • Limitazioni per lo stallo presso le colonnine

 

Autostrada A14

 

Finalmente le autostrade

Ma veniamo a quello che per molti sarà “il piatto forte”: le colonnine in autostrada, per le quali finora si è visto in pratica solo il piano di Aspi. Bene, adesso le cose cambieranno. La nuova normativa impone infatti l’obbligo per le aree di servizio situate lungo le autostrade e le strade extraurbane principali di garantire il servizio di ricarica. Un po' come avevamo ipotizzato guardando alla Germania.

Del resto, si legge nella relazione illustrativa del decreto, “la rete autostradale italiana, a differenza di altri Paesi europei, ha pochissime colonnine di ricarica elettrica, mentre per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica al 2050 fissati in sede europea, è necessaria una consistente riconversione del parco veicolare verso la mobilità elettrica”.

Riconversione che stando agli obiettivi che l’Italia si è data di fronte all'Europa, include entro il 2030 4 milioni di veicoli puri circolanti e 2 milioni di plug-in.

Anche nuovi fondi

A tutto questo si somma infine lo sblocco di quasi 30 milioni di euro precedentemente incagliati che verranno usati per “progetti immediatamente realizzabili relativi a reti di infrastrutture di ricarica”.

Insomma, a meno di franchi tiratori o retromarce dell’ultimo minuto in sede parlamentare, si può dire che l’Italia sta finalmente facendo un vero passo avanti verso la eMobility.

 

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Ogni aggiornamento disponibilità e costi è quindi importante, fatto salvo che la base di ricarica per la gestione di una EV è la ricarica domestica, attualmente tra 0,16 e 0,20 Euro/kWh.

 

https://insideevs.it/news/400022/ricarica-auto-elettriche-casa-colonnine/

 

Cita

Il chiarimento arriva dall'Autorità per l'energia: “Non può esistere una tariffa del servizio ad hoc per le colonnine pubbliche”

“Il prezzo della ricarica in luoghi pubblici è necessariamente diverso da quello della ricarica domestica”. Poche parole e una doccia fredda per chi ancora sperava in un futuro allineamento tra i costi di ricarica a casa e alle colonnine pubbliche. Una parità a conti fatti impossibile. La pietra tombale sull'argomento è arrivata nel corso dell'audizione alla Camera del presidente dell'Autorità per l'energia (Arera), Stefano Besseghini, il quale ha chiarito una volta per tutte che l'Authority può incidere solo fino a un certo punto su questo tema.

Del resto, sottolinea Besseghini, la ricarica pubblica “non è un servizio soggetto alla regolazione di questa Autorità”. Nell'attuale quadro legislativo, infatti, “deve svilupparsi in condizioni di concorrenza tra i diversi operatori” e pertanto il prezzo “si forma in base alle dinamiche di mercato e la fornitura di energia rappresenta solo uno degli input”.

Maggiori costi alla fonte

Arera sottolinea quindi che “non può esistere una tariffa del servizio di ricarica definita da una autorità amministrativa”, evidenziando che la ricarica pubblica richiede almeno l'attivazione di punti di prelievo “caratterizzati da una più alta potenza impegnata”. Circostanza che insieme alla necessità di diverse infrastrutture e oneri di connessione più gravosi contribuisce a un'inevitabile maggiorazione dei costi rispetto alla ricarica domestica.

In questo senso, l'Authority osserva che si tratta di una situazione comune in tutta Europa. “In tutti i Paesi dell'Unione”, osserva l'Autorità, la spesa la spesa per la ricarica pubblica (soprattutto fast) “è maggiore dell’incremento della spesa che un cliente residenziale con veicolo elettrico sopporta per la ricarica presso la propria abitazione (tipicamente slow) rispetto a un cliente residenziale senza veicolo elettrico (a parità di altri consumi)”.

 

 

Il progetto di ASPI, Autostrade per l'Italia, copre ovviamente solo le autostrade dell'ente, ma altri enti di tratte diversi stanno esaminando la cosa. 

 

https://insideevs.it/news/403592/colonnine-ricarica-auto-elettriche-autostrada-aspi/

 

aspi-1.jpg

 

In esclusiva il piano ASPI con le aree di servizio coinvolte. Obiettivo: coprire la grande viabilità con ricariche fino a 350 kW

L’impegno di ASPI per installare una rete di ricarica per le auto elettriche in autostradaannunciato della.d. Roberto Tomasi, ha destato grande attenzione tra i proprietari dei veicoli a batteria. Perfino nei difficilissimi giorni del Coronavirus. Quello delle colonnine sulla grande viabilità, del resto, è un nodo fondamentale per lo sviluppo della eMobility in Italia e chi è abituato a usare una full electric come mezzo principale lo sa bene.  

Ecco quindi tutti i dettagli che abbiamo potuto ricostruire sul piano per la “rivoluzione green” di Autostrade per l’Italia, incluso l’elenco delle aree di servizio coinvolte dalla strategia, intercettato in esclusiva da InsideEVs.it. 

Gestione diretta 

A quanto si apprende, ASPI ha sviluppato la sua strategia nell’ottica di una gestione diretta dell’infrastruttura di ricarica, con una logica “multiclient” pensata per servire indistintamente tutti gli automobilisti che possono ricaricare in corrente continua.

La prima fase del progetto, come anticipato, prevede l’installazione di stazioni di ricarica ultra-veloci da 4-6 postazioni in 67 aree di servizio (più in basso trovate elenco e posizioni), che rappresentano il 31% delle stazioni di rifornimento presenti sulla rete ASPI. Al termine di questa fase di “start-up” sarebbero presenti in media punti di ricarica ogni 90 km

La posa delle colonnine – al netto delle incertezze legate alla questione concessioni - partirà già da quest’anno e abbiamo trovato conferma che la prima sperimentazione sta coinvolgendo tre aree di servizio a Roma, Milano e Bologna.

 

Qui, in partnership con un operatore del settore, verranno installati punti di ricarica da 350 kW. Il valore della sperimentazione dovrebbe aggirarsi sul milione e mezzo di euro, a fronte di un investimento complessivo per la fase uno stimato in 35 milioni di euro.

 

La tecnologia 

Dal punto di vista tecnologico, le colonnine installate saranno tutte ad altissima potenza, fino a 350 kW. Verosimilmente Aspi punta a contenere quanto più possibile il tempo delle ricariche con l’intento di assimilarlo per quanto possibile a quello medio di sosta delle auto tradizionali. Un ragionamento valido anche in prospettiva, quando le full electric in circolazione saranno molte di più e occorrerà una velocità di ricarica importante per poterle servire agevolmente. 

Da quanto abbiamo potuto ricostruire, Autostrade sarebbe al lavoro anche per ottimizzare i circuiti di distribuzione elettrica nelle aree di servizio, con il duplice obiettivo di risparmiare energia e abbassare i costi di esercizio.  

Il nodo delle ricariche

Le gare “aperte” nella fase 2 

La seconda fase del piano dovrebbe scattare quando sarà raggiunto un determinato tasso di utilizzo delle colonnine installate. Da quel momento Aspi aprirà al mercato per coprire il rimanente 69% delle aree di servizio e raggiungere in questo modo una copertura totale della sua rete. Verranno quindi lanciate delle gare rivolte agli operatori del settore che vorranno attivarsi sul fronte retail.  

Anche una flotta green 

L’impulso per la sostenibilità del piano di Autostrade passa anche dalle illuminazioni a led in tutte le gallerieentro il 2022 e l’investimento di 25 milioni di euro per installare altri 144 impianti fotovoltaici, in grado di portare la produzione totale di energia verde oltre i 45 GWh. Infine, sarà avviato anche un piano di progressivo rinnovo dei mezzi di servizio della società (circa 200 vetture per ogni Direzione di Tronco) solo con motorizzazioni ibride o elettriche.

Modificato da Maxwell61
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