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Vendita IVECO: trattative sospese


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On 20/4/2021 at 20:03, LUCAFUSAR scrive:

Verrà scorporata Iveco Defence e alla fine verrà venduta ai cinesi lo stesso, visto che sono gli unici in corsa per prenderne il controllo.

 

un amico mi ha detto giusto l'altro ieri che non possono vendere ai cinesi.

 

 

Hanno sicuramente forti pressioni da parte del governo. Nonostante la divisione defence sia appunto solo legata al mezzo in se e non al suo armamento rimane comunque di interesse strategico nazionale.

 

Mi hanno detto comunque in stabilimento di cose assurde, i mezzi non vengono venduti direttamente ma attraverso società e soprattutto molti paesi scardinano il blocco della vendita comprando ufficialmente varianti destinate al soccorso dei feriti per poi convertirle in mezzi militari.

 

 

Modificato da A.Masera
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19 minuti fa, A.Masera scrive:

 

un amico mi ha detto giusto l'altro ieri che non possono vendere ai cinesi.

 

 

Hanno sicuramente forti pressioni da parte del governo. Nonostante la divisione defence sia appunto solo legata al mezzo in se e non al suo armamento rimane comunque di interesse strategico nazionale.

 

Mi hanno detto comunque in stabilimento di cose assurde, i mezzi non vengono venduti direttamente ma attraverso società e soprattutto molti paesi scardinano il blocco della vendita comprando ufficialmente varianti destinate al soccorso dei feriti per poi convertirle in mezzi militari.

 

 

Beh Iveco e Mamma Fiat ne hanno combinate pure di peggio negli anni ma non è una novità... Questa pratica la fanno un po tutti quando i mezzi vanno fuori dall’UE 

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57 minuti fa, Gil scrive:

Spero che per una volta il governo italiano di faccia valere

basta svendere 

per il discorso dei mezzi militari

Lo farebbero i cinesi al posto dei puristi italiani

Perché svendere? Quanto dovrebbe valere il perimetro di Iveco senza defence e al 50% di ftp?

 

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Che poi se nel futuro ci fosse l'applicazione del golden power per aziende come Iveco (e non solo la parte defence) io non vedrei molti motivi per festeggiare. Sarebbero veramente gli ultimi spasmi di una nazione che rinuncia a creare innovazione ma si chiude a riccio difendendo quelle poche industrie che rimangono.

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2 ore fa, AlessioAlfa scrive:

Che poi se nel futuro ci fosse l'applicazione del golden power per aziende come Iveco (e non solo la parte defence) io non vedrei molti motivi per festeggiare. Sarebbero veramente gli ultimi spasmi di una nazione che rinuncia a creare innovazione ma si chiude a riccio difendendo quelle poche industrie che rimangono.

 

Ma siamo sicuri che la vendita ai cinesi contribuisca a creare innovazione? Io ho qualche dubbio in proposito. Sia chiaro, non sto dicendo che non si debba vendere agli stranieri, credo che il problema sia un altro, ovvero che da noi si vende solo agli stranieri ma ci sono pochi gruppi industriali italiani in grado di fare le stesse operazioni sul mercato internazionale.

 

(mi scuso per il parziale OT ma mi serviva per completare il concetto)

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3 ore fa, AlessioAlfa scrive:

Che poi se nel futuro ci fosse l'applicazione del golden power per aziende come Iveco (e non solo la parte defence) io non vedrei molti motivi per festeggiare. Sarebbero veramente gli ultimi spasmi di una nazione che rinuncia a creare innovazione ma si chiude a riccio difendendo quelle poche industrie che rimangono.

E cosa c'entra impedire finalmente la svendita di aziende nazionali (in particolare alla CINA) con il rinunciare a creare innovazione? Cosa credete, che la Cina si comporterà per bene e creerà posti di lavoro in Italia (o in europa)? La Cina mira a comprare il know how per colmare il gap con l'Occidente nei settori in cui è ancora indietro sfruttando le logiche del libero mercato. Nel mentre impedisce qualsiasi ingresso nel loro mercato nazionale, per cui se vuoi vendere in Cina DEVI produrre in Cina e soprattutto DEVI stabilire jv con società locali. Basta vedere cosa sta facendo Geely, già ora diversi modelli vengono prodotti in Cina ed è solo l'inizio. Acquistano, apprendono e distruggono.

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Gli IvecoAstra (dove da qualche anno hanno riportato a Piacenza anche la produzione dei telai), oltre a diverse parti meccaniche/telaistiche/elettroniche. 

 

Diciamo che la vendita avrebbe riguardato oltre all'italia anche Francia e Spagna ...... Troppi attori politici. 

Non dimentichiamo questa "guerra fredda 2.0" a livello geopolitico tra occidente e oriente. 

 

Modificato da Bosco
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11 ore fa, The Krieg scrive:

E cosa c'entra impedire finalmente la svendita di aziende nazionali (in particolare alla CINA) con il rinunciare a creare innovazione?

Quello che chiami "impedire la svendita" (che poi non esiste vendita o svendita, esiste un prezzo pattuito tra due parti) consiste nell'impedire a una azienda di risanare i propri conti nel modo migliore che vuole (in questo caso vendendone una parte). Se impedisci a una azienda di operare del libero mercato le impedisci di  camminare con le proprie gambe. E tranquillo che i danni che provochi ti ritornaranno indietro e le tasche che ci rimetteranno saranno le nostre.

 

Se il problema invece non è la vendita in se ma il fatto che gli acquirenti sono cinesi allora la questione è diversa,ma un eventuale embargo non si applica di certo solo a CNH industrial ma a tutti 

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25 minuti fa, AlessioAlfa scrive:

Quello che chiami "impedire la svendita" (che poi non esiste vendita o svendita, esiste un prezzo pattuito tra due parti) consiste nell'impedire a una azienda di risanare i propri conti nel modo migliore che vuole (in questo caso vendendone una parte). Se impedisci a una azienda di operare del libero mercato le impedisci di  camminare con le proprie gambe. E tranquillo che i danni che provochi ti ritornaranno indietro e le tasche che ci rimetteranno saranno le nostre.

 

Se il problema invece non è la vendita in se ma il fatto che gli acquirenti sono cinesi allora la questione è diversa,ma un eventuale embargo non si applica di certo solo a CNH industrial ma a tutti 

Parlando nello specifico di Iveco, lo scopo di CNHi non era certamente quello di risanare i conti. 

Semplicemente volevano sbarazzarsi del tassello meno remunerativo del gruppo, e portare a casa ulteriori spiccioli per gli azionisti. 

 

Discorso in generale, parlare di "risanare" i conti ogni volta che si vende é assai riduttivo. 

Quando dietro non hai un apparato istituzionale (che poi siamo noi)  che instrada e traccia la direzione degli investimenti internazionali (come fanno i nostri vicini europei) ovvio che si va in ordine sparso senza visioni a lungo termine. 

Non a caso aziende strategiche statali come Eni hanno un loro apparato interno di diplomazia che spesso si sostituisce al noatro ministero degli esteri per portare avanti investimenti e influenza nello scacchiere mediterraneo

Modificato da Bosco
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