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I prossimi modelli Alfa Romeo


Beckervdo
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Aggiornato al 08/03/2023


2024

- 966 ~ Milano ▶️ SPY TOPIC

 

2025

- 951/A5U ~ New Stelvio ▶️ RUMOR TOPIC

 

2026

- 953/A5S ~ New Giulia

 

2027

- A6U ~ E-UV

 

 

 

Modelli presentati nel corso del 2022

- Tonale ▶️ PRESENTATA!

 

Modelli presentati nel corso del 2023

- Giulia M.Y. '23 ▶️ PRESENTATA!

- Stelvio M.Y. '23 ▶️ PRESENTATA!

- Giulia & Stelvio Quadrifoglio 100° Anniversario M.Y. '23 ▶️ PRESENTATE!

- Giulia Quadrifoglio M.Y. '23 ▶️ PRESENTATA!

- Stelvio Quadrifoglio M.Y. '23 ▶️ PRESENTATA!

- 33 Stradale ➡️ PRESENTATA!

Messaggi Raccomandati:

On 6/2/2023 at 17:24, 4200blu scrive:

 

..ancora una volta, questa non e una questione di qualita, e solo una questione della versione. 340i per Europa e una 48FF, per Usa una 49FF, naturalmente sono due macchine diverse perche altrimenti non c'e la neccessita per due codice diverse.

Ma qualita sono fessure storte, parti montati storti, scricchioli, differenze di colore tra qualche pezzi, malfunzionamento della eletronica ecc ecc, un panello porta differente tra due versione differente sicuramente non e una questione di qualita, forse dello stile ma non piu. STesso discorso per fari alogeni o no.

 

 

 

 

 

 

al cliente interessa che e una ,,macchina diversa" perche e una 49FF? Il cliente vede una 340i che e identica a quella in europa ma vede che anche riempendola di optional (magari anche i stessi optional che hanno le europee) avra sempre qualcosa in meno. Si vede che e una cosa voluta da BMW, per quale motivo sia sia. Non parlavo di ,,qualita" e sopratutto non intendevo fessure storte, scricchioli ecc...

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2 minuti fa, DonViToCorleone scrive:

una 340i che e identica a quella in europa

..assolutamente falso, non e la stessa macchina, e una altra macchina con lo stesso nome. Ci sono centinaie differenze tra una BMW Eu spec e una BMW Us spec, non solo i tuoi gamosi pannelli porta, altro motore, altro marmitta, altro serbatoio, altra elettronica...potresti allunare per tnte rige questa lista. E l'inizio di questa discussione era l'affermazione che la qualita di una Alfa per Germania e diversa di una per Italia. E la risposta e, per Alfa come anche per BMW, la qualita produttiva e sempre la stessa quando la macchina viene dalla stessa linea. Se per Te una differenza dei contenuti costruttivi tra due modelli diversi e una questione di qualita...va be', poi questa er qualita, sembra che sei davvero un esperto della produzione automotive.

 

 

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22 ore fa, 4200blu scrive:

..assolutamente falso, non e la stessa macchina, e una altra macchina con lo stesso nome. Ci sono centinaie differenze tra una BMW Eu spec e una BMW Us spec, non solo i tuoi gamosi pannelli porta, altro motore, altro marmitta, altro serbatoio, altra elettronica...potresti allunare per tnte rige questa lista. E l'inizio di questa discussione era l'affermazione che la qualita di una Alfa per Germania e diversa di una per Italia. E la risposta e, per Alfa come anche per BMW, la qualita produttiva e sempre la stessa quando la macchina viene dalla stessa linea. Se per Te una differenza dei contenuti costruttivi tra due modelli diversi e una questione di qualita...va be', poi questa er qualita, sembra che sei davvero un esperto della produzione automotive.

 

 

 

ho cercato solo di mettermi nei panni di un cliente medio, che spesso non sa neanche dove ha la trazione la sua auto. Tutto qua. Lo so che ci sono tante differenze tra i vari mercati, ho preso sto fatto del pannello solo per fare un esempio, anche perche credo che questa cosa un cliente medio forse la puo notare piu facilmente. Come so anche che le macchine fatte sulla stessa linea sono uguali come qualita, mi ero espresso solo male a l'inizio, rispondendo a chi diceva questo, ma l'ho chiarito gia in commenti precedenti.

Modificato da DonViToCorleone

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Cita
  • Alfa Romeo celebra i 100 anni del Quadrifoglio e i 60 anni dell'Autodelta, due pietre miliari nella sua storia di nobile sportività italiana dal 1910. 
  • Svelati i due nuovi loghi celebrativi, realizzati dal Centro Stile Alfa Romeo, che rileggono, in chiave moderna, quelli storici proiettandoli nel futuro del brand, che punta a reinventare la sportività nel ventunesimo secolo.
  • I nuovi emblemi accompagneranno le attività di comunicazione e due importanti novità nel corso del 2023.
  • Dalla Targa Florio 1923 ad oggi, dalla pista alla strada: il leggendario Quadrifoglio compie un secolo ma continua tuttora a identificare le più performanti creazioni firmate Alfa Romeo.  
  • Autodelta: dal 1963 il Reparto Corse dell’Alfa Romeo e autentica “palestra” per piloti italiani e stranieri.
  • Il 5 marzo, anniversario Autodelta, e il 25 Giugno, in occasione delle celebrazioni dell’anniversario del brand, verranno celebrati i due importanti avvenimenti con due imperdibili eventi dedicati a tutti gli appassionati presso il Museo Storico Alfa Romeo di Arese.

 

Alfa Romeo annuncia l’inizio ufficiale delle celebrazioni per i 100 anni del leggendario simbolo del Quadrifoglio e i 60 anni dell’Autodelta, il famoso reparto corse di Settimo Milanese e la squadra di Carlo Chiti. Sono due pietre miliari nella storia del marchio, espressione di nobile sportività italiana dal 1910, che ancora oggi suscitano forti emozioni e grande orgoglio nella tribe Alfa Romeo. Per l’occasione, Alfa Romeo svela i due nuovi loghi che accompagneranno le manifestazioni dei Club e del brand, nonché le diverse attività di comunicazione e due importanti novità che li riguarderanno strettamente da vicino nel corso del 2023.
Entrambi realizzati dal Centro Stile Alfa Romeo, i due nuovi loghi rileggono, in chiave moderna, quelli storici proiettandoli nel futuro del brand, che punta a reinventare la sportività nel ventunesimo secolo. In particolare, quello dedicato al centenario del Quadrifoglio presenta la solidità e l’eleganza del logo storico evolvendone solo il punto colore. Un tocco cromatico contemporaneo, quindi, che rimanda al passato glorioso delle iconiche vetture e vittorie Alfa Romeo entrate nell’immaginario collettivo.
Allo stesso modo, il logo Autodelta è uno stilema da preservare e conservare nel suo look e nei suoi colori originali. Nonostante gli anni, infatti, questo emblema della sportività rimane impresso nella memoria degli amanti del Motorsport. Ecco perché la nuova versione celebrativa presenta pochi cambiamenti, che lo rendono più contemporaneo e affine agli attuali asset di comunicazione del brand. Lo dimostrano il nuovo font Sequel, lo stesso della nuova brand identity; l’immancabile tricolore, quale espressione orgogliosa delle proprie origini; e l’aggiunta della data dell’anniversario ad enfatizzare la longevità del marchio Autodelta.
Al 60° anniversario di Autodelta Alfa Romeo dedica inoltre, una conferenza di approfondimento al Museo di Arese il 5 marzo, giorno in cui è stato fondato il reparto corse, mentre il 25 giugno, nell’ambito dei festeggiamenti per il compleanno del Marchio, il Quadrifoglio Day a cui seguirà la conferenza “Backstage”  che sarà accompagnata da una parata di vetture Quadrifoglio e flashmob aperti a tutti i club Alfa Romeo.  

 

Quadrifoglio: dal 1923 un simbolo della sportività Made in Italy
Costante ricerca dell'eccellenza applicata alle competizioni e trasferita poi in toto sulle vetture di produzione: è questa, in sintesi, la filosofia Alfa Romeo insita nel Quadrifoglio, il leggendario simbolo che dal 15 aprile del  1923 identifica le più performanti realizzazioni firmate Alfa Romeo, non solo quelle impegnate sui circuiti da gara di tutto il mondo ma anche alcune versioni speciali di produzione.
La prima vettura Alfa Romeo ornata con il Quadrifoglio è stata la RL “Corsa" del pilota Ugo Sivocci, che vinse la XIV edizione della Targa Florio nel 1923, conquistando così il primo dei dieci allori del marchio in questa prestigiosa competizione. E lo stesso emblema portafortuna risalta sulla “P2” di Brilli Peri quando nel 1925, a Monza, trionfa nel primo “Campionato Mondiale di corse automobilistiche”, il primo dei cinque Titoli Mondiali vinti dall’Alfa Romeo. Alla fine degli anni Venti è sempre il Quadrifoglio a distinguere in corsa le Alfa Romeo della casa madre dalle Alfa Romeo gestite dalla Scuderia Ferrari, che aveva come emblema il “cavallino rampante”.
Nel 1950 e nel 1951, Giuseppe “Nino” Farina e Juan Manuel Fangio portano le Alfa Romeo 158 e 159, le mitiche “Alfetta”, al successo nei primi due Campionati Mondiali di Formula 1. Negli anni Sessanta, poi, il Quadrifoglio caratterizza la versione “ready-to-race” della “Giulia”, la “TI Super”, per poi affiancarsi al triangolo azzurro dell’Autodelta per diversi decenni: dalla “GTA” alla “33” fino ai due Campionati Mondiali della “33 TT 12” (1975) e della “33 SC 12” (1977).
L’attività agonistica Alfa Romeo continua negli anni Ottanta quando: dopo il rientro in F.1 nel 1979, si ripetono i successi nelle corse per vetture turismo (“GTV 6 2.5”), fino al trionfo nel “DTM” con la “155 V6 Ti” nel 1993 e la lunghissima serie di vittorie della “156 Superturismo” (1998-2004).
Anche le Alfa Romeo di normale produzione hanno avuto il Quadrifoglio. Si tratta di modelli particolarmente performanti realizzati tra gli anni 60 agli anni 80. Alcuni recano il simbolo sulla carrozzeria, senza apparire nella denominazione ufficiale – come “Giulia Sprint GT Veloce” o “1750 GT Veloce” – altri invece, dagli anni Ottanta in avanti, portano il Quadrifoglio nella loro denominazione ufficiale, come ad esempio le diverse versioni della “33 Quadrifoglio Verde” o la “164 Quadrifoglio Verde”. Va anche ricordato che, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, anche il Quadrifoglio si evolve e viene declinato in due versioni: "Verde" per i veicoli più sportivi e "Oro" per gli allestimenti più raffinati e lussuosi.
Nel tempo, la stessa "Q" iniziale entrò a far parte del vocabolario Alfa Romeo, arrivando a identificare le soluzioni tecniche più avanzate: la più famosa di tutte è la trazione integrale Q4, ma c'erano anche il differenziale autobloccante Q2, il cambio automatico Q-System e il Q-Tronic, solo per citarne alcune.
Infine, il simbolo del Quadrifoglio ritorna sia sulla Mito (2008) e sulla Giulietta (2010) sia quando nel 2015 nasce la nuova generazione Alfa Romeo con il lancio della Giulia nella versione Quadrifoglio, spinta dal nuovo motore 2.9 BiTurbo a benzina da 510 CV con prestazioni eccezionali, tanto da stabilire, sul famoso circuito del Nurburgring, il record di categoria in 7'32''. Anche lo Stelvio, il primo SUV prodotto dall'Alfa Romeo, si colloca al vertice della gamma in versione Quadrifoglio.

 

Autodelta: il leggendario Reparto Corse dell’Alfa Romeo
Il 5 marzo 1963, Carlo Chiti ed i fratelli Chizzola fondano una piccola società con sede a Feletto Umberto, vicino a Udine, con l'obiettivo di collaborare con Alfa Romeo nella costruzione della Giulia TZ, una compatta gran turismo disegnata da Zagato, realizzata su motore e meccanica della Giulia e dotata di un esclusivo telaio tubolare, da qui l'acronimo Tubolare Zagato. Inizia così una delle più belle pagine del Motorsport internazionale, tanto che l’azienda diventerà ben presto il Reparto Corse dell’Alfa Romeo. Infatti, nel 1965, viene acquisita dal Biscione con l’obiettivo di gestire il ritorno ufficiale nelle competizioni, dopo il ritiro dal Campionato del Mondo di F.1 nel 1951, con la conquista del secondo titolo con l’‘Alfetta’. Per questo motivo la Casa automobilistica decise di creare un’organizzazione ad hoc per le competizioni, fisicamente staccata dalla sede produttiva e con una discrezionalità sufficiente nel prendere rapidamente decisioni tecniche e sportive. Il Direttore Generale di questa nuova realtà industriale e sportiva è il carismatico ingegnere Carlo Chiti, che trasferì l’Autodelta in alcuni anonimi capannoni a Settimo Milanese, non lontano da Arese. Da qui usciranno alcune delle più famose Alfa Romeo da gara, tra cui la leggendaria Giulia Sprint GTA del 1965, che vinse tre “Challenge Europeo Marche” consecutivi, decine di campionati nazionali e centinaia di gare singole in ogni parte del mondo. Una curiosità: la Giulia Sprint GTA è stata la prima vettura turismo che ha girato alla Nordschleife del Nurburgring sotto i 10 minuti.
Nel 1967 l'Alfa Romeo decide di compiere il grande salto nella categoria “prototipi”, all'epoca il maggior palcoscenico internazionale delle competizioni automobilistiche, con la “33/2 litri” che conquista il primo trofeo al suo debutto a Fléron, in Belgio. L'anno successivo le vetture prototipo dell'Autodelta si aggiudicano la vittoria di categoria alla 24 ore di Daytona, alla 1000 km del Nurburgring, alla 500 km di Imola e alla 24 ore di Le Mans. Straordinaria anche la leggendaria “33 TT 12” del 1975, probabilmente l'anno di maggior prestigio per l'Autodelta, con cui vinse il Campionato del Mondo Marche, bissando il successo due anni più tardi con la “33 SC 12”. In seguito, Autodelta si occupò della gestione di tutti i programmi sportivi di Alfa Romeo, dal trofeo Alfasud alla Formula 1. Nel 1984 Carlo Chiti lasciò l'azienda e l’anno successivo l’Autodelta fu sciolta. Va infine ricordato che l’Autodelta fu anche una formidabile palestra di tanti piloti italiani, tra cui Andrea De Adamich, Arturo Merzario, Andrea De Cesaris, Bruno Giacomelli, Giorgio Francia giusto per citarne alcuni, e altrettanti campioni stranieri: da Jochen Rindt a Jacky Ickx, da Jean Pierre Jarier a Mario Andretti.


via Alfa Romeo

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Mah anche senza asteroidi bastano un paio di inverni freddi mentre continua la guerra in Russia, qualche scontro tra Cina e Taiwan nonché il ritorno di Trump o della sua versione più presentabile DeSantis e ciaone a tutto sto futuro elettrico, guida autonoma e auto zeppe di chip e materie rare cinesi. 
E li non solo si resta alle Giulia e Stelvio attuali , ma si torna indietro di un decennio. Guardate cosa sta succedendo in Russia : le Lada nuove escono senza ABS , ESP o airbag. 

  • Grazie! 1
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