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Auto elettrica = "Status Symbol", perchè?


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Anche perché in realtà l'auto elettrica è la vera essenza del barbon, ma astutamente le case automobilistiche hanno ribaltato il concetto rendendole esclusive.

 

Tra qualche anno si dovranno inventare qualcos'altro, perché le vendite delle elettriche barbon supereranno quelle delle elettriche cool.

 

Credo che il prossimo status symbol sarà la guida autonoma di livello 3, 4, 5 ...

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Tenendo conto della tua correzione: status symbol solo per alto di gamma.

 

Non so cosa intendi per status symbol, perchè finora per le auto il concetto era legato esclusivamente al costo e al lusso ed ovviamente in rapporto all'ambiente sociale dell'individuo.

 

Ora, per le auto elettriche alto di gamma, vista la loro poca o nulla differenza di prezzo e di lussuosità rispetto alle versioni ICE (MB, BMW, Audi, Porsche, Jaguar...), vedo che è l'ovvio interesse per la nuova tecnologia che fa la differenza. Ovvero niente che riguardi il concetto classico di status symbol. 

 

Lo stesso identico interesse che vedo nelle masse che poco conoscono del mondo dell'auto e per prodotti decisamente più economici. E ovviamente per motivi pratici.

 

Esempio la mia nipotina che sta cercando una 500E a buon prezzo usato recente per sostituire la sua più trendy Mini Cooper costosissima da mantenere. L'ha provata, ha sentito quanto era figo guidarla, ha capito che non paga bollo, non ha tagliandi, poco di assicurazione (e a Napoli li ammazzano), parcheggi gratis, il box ce l'ha, e senza saperne troppo si è lanciata senza esitazioni. Il prezzo alto d'acquisto da compensare cercando una semestrale o km0 (e ce ne sono). 

 

Quando si va nell'interessante vasto pubblico noto chiaramente che non esistono i pregiudizi che sono più tipici degli appassionati di auto (quelli non particolarmente attratti dalla tecnologia), noto che l'interesse è vastissimo, così come anni fa lo notavo per le ibride (idem osteggiate dagli appassionati non tecnologici), e le vendite di BEV al 10% in EU e sempre in esponenziale salita (e non riguardano solo le alto gamma) per una tecnologia che cambia molte cose, testimoniano questo interesse.

 

Quindi la parola chiave che vedo è "interesse per un'innovazione" e non "status symbol". Per niente. 

 

Tesla è un discorso a parte. Un patron MEME, un marchio MEME, altissime prestazioni a prezzo contenuto, una storia di arricchimenti tramite le azioni che conosce anche la mia cameriera e di cui mi chiedono la metà dei miei amici, la parola giusta è "MEME" non "status symbol".

 

Così la vedo. 

 

Modificato da Maxwell61
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Il motivo è molto semplice: poiché la maggior parte della gente si lamenta dei limiti (presunti o reali) dei veicoli elettrici, chi li utilizza viene visto come "uno/a che osa", o più volgarmente, come qualcuno che "ha le palle".

 

Le palle di tentare qualcosa di nuovo senza farsi scoraggiare dai limiti del mezzo, presunti o reali che siano (non è questa la discussione adatta per scoprirlo).

 

Ora: ci sono veicoli elettrici anche per la raccolta dei rifiuti, grandi grossomodo come un'Ape Piaggio.

 

Ovviamente, analoghi veicoli elettrici assimilabili a quadricicli, o poco più, fanno più che altro "simpatia"; ma se si inizia a parlare di auto vere, scatta lo statu symbol: perché è risaputo che hanno prezzi più alti, perché sono percepiti come più futuristici, perché chi li utilizza - ripeto - se ne sbatte delle lamentele di quelli che piagnucolano sui limiti di autonomia e ricarica.

 

E se un'auto elettrica ti passa accanto mentre sei col passeggino, tuo figlio non tossisce (anziché fumi tossici, il nulla).

E se sta sonnecchiando, non si sveglia (un sibilo anziché un rombo, magari col silenziatore danneggiato)

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3 ore fa, Aymaro scrive:

Non so se è la sezione giusta, ma (anche per lavoro) sto cercando di capire perché l'auto elettrica (e la guida autonoma) sono diventate un nuovo status symbol. 

Al di la delle scelte politiche energetiche, perché l'auto elettrica da alcuni è considerata il nuovo "must have"?

 

Giuro che non è assolutamente un flame e non mi interessa sapere che preferite l'odore della benzina (anche io) però è oggettivo che il mercato è andato in quella direzione e mi piacerebbe avere la vostra opinione in merito, grazie :) 

Perchè qualche morto di fame (ora detti influencer) ne sfoggiano una...e la massa che ne comprerebbe anche le lacrime ovviamente si adegua...

Polemiche a parte succede ora quello che è accaduto a fine novanta con il lancio delle Golf TDI ad iniezione diretta che venivano acquistate in massa (per moda, basti ricordare che il TDI finì anche sulla GTI) solo perchè il marketing aveva lavorato bene...

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E' uno status symbol semplicemente perchè si distingue e offre prestazioni imparagonabili alle auto termiche.

 

Personalmente le apprezzo non per l'approccio ecologico (che difficilmente c'è) ma per una mia mentalità legata alla semplicità, al rendimento, alla tecnologia.

 

Per me per intenderci, il rumore è per il 90% un difetto e non un pregio.

 

E' come passare dal lettore CD con soluzioni assurde per garantire il suono con le vibrazioni, all'iPod.

Modificato da A.Masera
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27 minuti fa, A.Masera scrive:

E' uno status symbol semplicemente perchè si distingue e offre prestazioni imparagonabili alle auto termiche.

 

Personalmente le apprezzo non per l'approccio ecologico (che difficilmente c'è) ma per una mia mentalità legata alla semplicità, al rendimento, alla tecnologia.

 

Per me per intenderci, il rumore è per il 90% un difetto e non un pregio.

 

E' come passare dal lettore CD con soluzioni assurde per garantire il suono con le vibrazioni, all'iPod.

Hai una Tesla, e certamente condivido la tua scelta. È un'auto che merita perché, al di là di quel che si può dire dell'uomo Tesla, sono macchine che il loro compito lo fanno piuttosto bene. Non so se ci siano state migliorie negli assemblaggi e quant'altro, ma è una delle pochissime elettriche che valuterei anche perché molto belle (Model 3 ed S).

 

Quanto al rumore, dipende. Se si guida un vecchio diesel c'è a chi piace e a chi no, presumo la stragrande maggioranza degli attuali clienti. Se guidi un moderno diesel di un auto pari al segmento della Model 3 o in genere dal D in poi, devo obiettare. Una Serie 5, un'A6 e compagnia con un 6 cilindri diesel non hanno certamente un sound da far rientrare l'auto seduta stante.

 

Se si sceglie un'auto che non urla la sua sportività e a benzina, il discorso cambia davvero molto poco. 

 

Chi vuole una sportiva, spesso viene acquistata con il fake sound.

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6 minuti fa, ItalianBrands scrive:

Hai una Tesla, e certamente condivido la tua scelta. È un'auto che merita perché, al di là di quel che si può dire dell'uomo Tesla, sono macchine che il loro compito lo fanno piuttosto bene. Non so se ci siano state migliorie negli assemblaggi e quant'altro, ma è una delle pochissime elettriche che valuterei anche perché molto belle (Model 3 ed S).

 

Quanto al rumore, dipende. Se si guida un vecchio diesel c'è a chi piace e a chi no, presumo la stragrande maggioranza degli attuali clienti. Se guidi un moderno diesel di un auto pari al segmento della Model 3 o in genere dal D in poi, devo obiettare. Una Serie 5, un'A6 e compagnia con un 6 cilindri diesel non hanno certamente un sound da far rientrare l'auto seduta stante.

 

Se si sceglie un'auto che non urla la sua sportività e a benzina, il discorso cambia davvero molto poco. 

 

Chi vuole una sportiva, spesso viene acquistata con il fake sound.

 

ma io aborro le termiche già da tempo.

 

Le vedo ormai da anni come arretrate, complesse, sporche e poco prestanti.

 

Rumori, vibrazioni.. sarebbero considerati difetti in qualsiasi settore nel 2022!

 

Chiaro che soluzioni tecniche al limite le apprezzo ancora.

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A cavallo tra l'800 e il 900, i pochi eccentrici che possedevano "un automobile" (l'assenza dell'apostrofo è corretta, siamo prima dell’intuizione dannunziana) erano oggetto di lazzi e proto-meme da parte della collettività. Perché complicarsi la vita con quei bizzosi macchinari che una volta su due non partivano, che emettevano nuvole di fumo puzzolente, che erano pericolosi (un cavallo è molto più docile), rumorosi, poco pratici (un cavallo con una manciata di biada ti portava ovunque, per questi arnesi dovevi andare nelle farmacie e procurarti lattine di quel liquido infiammabile)?
A parte alcuni esponenti del ceto medio, particolarmente visionari e disposti ad armarsi di pazienza e sporcarsi le mani, che dovevano percorrere velocemente lunghe distanze (penso alla categoria dei dottori, in posti dai vasti spazi come gli USA), gli unici che potevano permettersi questo giocattolone erano i ceti più abbienti. Avevano la possibilità di acquisto di questi oggetti costruiti su misura, potevano stipendiare chauffeurs, avevano rimesse, etc, etc.


Col tempo, come per quasi tutte le innovazioni che hanno preso il posto di tecnologie radicate da generazioni, le innovazioni nella meccanica (e nelle infrastrutture viarie) hanno cominciato a rendere la scelta di un automobile molto più pratica rispetto a quella dei mezzi ippotrainati. Non era ancora una tecnologia alla portata di tutti (in Italia lo sarebbe diventata solo col secondo dopoguerra), ma i proprietari non erano visti più come ricconi eccentrici, ma come persone benestanti che potevano permettersi un sistema più pratico e moderno per spostarsi. Tant'è vero che negli USA le automobili (in Italia ora diventate femminili, a dimostrazione di come la percezione nel pubblico fosse molto più concentrata sugli aspetti piacevoli) cominciarono a essere prodotte in serie.

Un po’ alla volta ci si rese conto di tutti i problemi che i motori a scoppio avrebbero risolto: escrementi e urine puzzolenti in mezzo alle strade, spesso di città, gli stessi animali sfruttati fino all’ultimo e tenuti in piedi per miracolo, lentezza dei trasporti, mosche onnipresenti, fino a carcasse di questi poveri cavalli abbandonati per le vie delle città (cercate foto delle città americane di fine ‘800, per rendervi conto).


Penso che in questo periodo stiamo vivendo una fase di transizione tra i secolari motori endotermici e quelli elettrici che sotto molti aspetti ricorda quella tra carrozze e automobili.

Consideriamo certi modelli elettrici come status symbol solo perché ci rendiamo conto che al momento (a parte alcuni Paesi che hanno già fatto molto per incentivare questo tipo di mobilità) possedere questo tipo di vetture è appannaggio solo di chi ha certe possibilità (ricarica veloce casalinga, possibilità di gestire i propri spostamenti con un minimo di autonomia, oltre che alla possibilità di esborso per veicoli che, al netto di vari incentivi, sono comunque più costosi di quelli classici).

Al contempo, questi veicoli sono scelti da chi generalmente ha buone possibilità economiche perché esprimono l’idea di innovazione, perché gli early adopters di nuove tecnologie sono spesso persone che possono concedersi il lusso di investire considerevoli quantità di denaro in prodotti di nicchia. Anche gli automobili a cavallo tra ‘800 e 900 suscitavano le stesse idee agli happy few di allora.

Arriverà il momento in cui i nostri figli (o nipoti per i più attempati di noi) un giorno ci chiederanno: “Ma davvero andavate in giro con quei mezzi rumorosi che emettevano tutto quel fumo? E che per muoversi dovevano essere riempiti da un liquido estratto dal sottosuolo di paesi lontani?”

E noi risponderemo, con sguardo basso: “Eh…”


(disclaimer: non sono un fautore dell’elettrico a tutti i costi e se mai dovessi cambiare auto entro i prossimi 10 anni prenderei probabilmente un veicolo endotermico. Penso però che quella del motore elettrico sia una tendenza irreversibile che farà scomparire i motori a scoppio, rendendoli obsoleti. Solo che in questo momento di transizione, proprio come a inizio ‘900, la tecnologia non è ancora matura per una diffusione di massa)

 

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