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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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2 minuti fa, stev66 scrive:

Teoricamente sono d'accordo, ma:

Se domani nel centro di Torino o di Milano si entra solo in BEV, ( molto meno distante temporalmente di quanto si pensi), l'archetipica receptionist dovrà scegliere tra:

1) comprare / noleggiare la BEV in questione. 

2) Affidarsi al TPL. 

3) spostare la propria abitazione. 

Non varrà "ma io sono pover* ho una diesel di 15 anni, per favore fatemi passare". 

Perché  l'obiettivo di tutta questa strategia è proprio quello di ridurre la mobilità privata.

Che poi I primi a rimetterci saranno i redditi bassi, sono più che d'accordo. 

Ma il futuro è segnato. 

 

Non sorprendiamoci dopo però nell'ascesa dei movimenti populisti.

Perchè queste strategie alla Yzma "ci dovevi pensare prima di diventare un pezzente" non fanno che catalizzare il malcontento di chi teme - e pure giustamente - di vedere peggiorato il proprio tenore di vita (già non eccelso in partenza).

 

E adesso vado tranchant. Per chi nasce in contesti meno fortunati la mobilità privata è possibilità di uscita, possibilità di migliorare.

Ha permesso nei decenni scorsi a chi abitata nelle campagne o al sud di spostarsi per studiare e lavorare (mantenendo vivi i contatti con le terre di origine).

 

4 minuti fa, parish scrive:

4) cambiare lavoro, con buona pace del negozio in centro che pretende di pagare i commessi un tozzo di pane.

 

 

Anche pagando il massimo da contratto collettivo la disparità reddito-costo abitazione rimane insostenibile.

 

Nel centro cittadino un trilocale (quindi adatto a una famiglia) viaggia facilmente sugli 800€ mese, spese escluse.

Non parliamo di Milano che fa facilmente x2

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Adesso, TonyH scrive:

 

Non sorprendiamoci dopo però nell'ascesa dei movimenti populisti.

Perchè queste strategie alla Yzma "ci dovevi pensare prima di diventare un pezzente" non fanno che catalizzare il malcontento di chi teme - e pure giustamente - di vedere peggiorato il proprio tenore di vita (già non eccelso in partenza).

 

E adesso vado tranchant. Per chi nasce in contesti meno fortunati la mobilità privata è possibilità di uscita, possibilità di migliorare.

Ha permesso nei decenni scorsi a chi abitata nelle campagne o al sud di spostarsi per studiare e lavorare (mantenendo vivi i contatti con le terre di origine).

 

Vero. 

C'è da dire che il grosso degli spostamenti è avvenuto quando la mobilità privata capillare era al di là da venire. 

La povera gente al 90% sbarcava da treni ed autobus, anche perché l'auto privata era al momento dell'arrivo, un investimento ancora lontanissimo. 

Semmai l'archetipico meridionale sbarcato a Torino per lavorare in Fiat o nella galassia Fiat, comprava l'auto solo dopo essersi sistemato economicamente, come segno del benessere acquisito. 

Non dimentichiamo poi  che fino agli '80 si parlava di un' autovettura ogni 4 persone, che vorrebbe dire oggi un parco auto di 15 Mln, non di 39.

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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2 ore fa, Marco1975 scrive:

Se ne riparla… basteranno elezioni in Italia Francia o Germania per deragliare tutto : centrodestra in Italia, destra dura in Francia ecc per ritardare ste date di 5 anni. Come Negli US dove i repubblicani riprenderanno la maggioranza a novembre. 

 

Da un punto di vista di cambiamento climatico, sopravvivenza della specie, fanatismo religioso e diritti umani, speriamo di no! :) 

 

48 minuti fa, TonyH scrive:

 

No, dissento.

Molti abitano lontano dal posto di lavoro PERCHE' NON SI POSSONO PERMETTERE DI ABITARCI VICINO.

 

Pensa a segretarie, commessi, camerieri, impiegati. Tutta gente che lavora in centro città ma vive in periferia.

Per il sogno della casetta mulino bianco?

Affatto.

Perchè con i loro redditi vanno in quei luoghi dove possono permettersi la casa di dimensioni sufficienti per vivere (e non sopravvivere).

 

Dall'alto dell'alloggio signorile in centro con la BEV in garage, dirgli pure  un trilocale in periferia/prima cintura anzichè uno sgabuzzino in centro è un lusso insostenibile è un po' da boriosi eh....

 

p.s. se mi dite come si fa la receptionist o il cameriere da remoto vi regalo il Nobel.

 

Il problema è delle BEV? No. Il problema è della bolla economica degli immobili. Se vogliamo che la cosa cambi la soluzione non è dire che dobbiamo girare ancora con le ICE, è esigere (e votare chi propone) soluzioni abitative a prezzi corretti. Ma si tratta di un problema totalmente diverso.

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Vado controcorrente e secondo me il 2035 è molto tutelante per le case automobilistiche e molto penalizzante per i consumatori, perché un periodo così lungo riduce molto la concorrenza che le case possono farsi sulle BEV, facendo cartello e approfittando degli incentivi, inoltre gli permette di far aumentare anche i prezzi delle ICE elettrificate.

 

Se i tempi fossero più stretti nel giro di pochi anni non ci sarebbero più incentivi e le case dovrebbero farsi concorrenza per piazzare le auto elettriche.

 

Transizione non imposte come quella da CRT a LCD e da pellicola a digitale hanno impiegato meno di 10 anni ad affermarsi da sole, con prezzi che sono scesi drasticamente di anno in anno grazie alle economie di scala ed alla concorrenza

 

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Io non mica scritto "dobbiamo continuare con le ICE".

 

Ho sottolineato che definire "lusso" abitare lontano dal luogo di lavoro, è una stortura. Quasi la gente goda nel fare il pendolare (no, non gode, anzi).

E' il sogno di tutti abitare vicino al luogo di lavoro. Ma non tutti possono (e lì il lusso è abitare vicino, non lontano) o vogliono (oh, se fai l'operaio abitare vicino alla zona industriale fa schifo, senza giri di parole).

 

Se poi la soluzione passa da TPL o edilizia convenzionata, ben venga. Anzi, persino meglio.

 

spesso si fa l'errore (e ci sono cascati spesso pure io) di guardare il mondo solo dalle proprie scarpe. Che spesso son quelle di persone che fanno un lavoro intellettuale con reddito nella fascia alta.

Ma quando si parla di cambiamenti nella società bisogna mettersi nelle scarpe degli ultimi, non dei primi (che tanto si difendono bene da soli)

Modificato da TonyH
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6 minuti fa, TonyH scrive:

Ma quando si parla di cambiamenti nella società bisogna mettersi nelle scarpe degli ultimi, non dei primi (che tanto si difendono bene da soli)

Questo è totalmente indubbio, infatti sono un fervidissimo sostenitore dei TPL per queste ragioni.

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4 minuti fa, TonyH scrive:

Io non mica scritto "dobbiamo continuare con le ICE".

 

Ho sottolineato che definire "lusso" abitare lontano dal luogo di lavoro, è una stortura. Quasi la gente goda nel fare il pendolare (no, non gode, anzi).

E' il sogno di tutti abitare vicino al luogo di lavoro. Ma non tutti possono (e lì il lusso è abitare vicino, non lontano) o vogliono (oh, se fai l'operaio abitare vicino alla zona industriale fa schifo, senza giri di parole).

 

Se poi la soluzione passa da TPL o edilizia convenzionata, ben venga. Anzi, persino meglio.

 

spesso si fa l'errore (e ci sono cascati spesso pure io) di guardare il mondo solo dalle proprie scarpe. Che spesso son quelle di persone che fanno un lavoro intellettuale con reddito nella fascia alta.

Ma quando si parla di cambiamenti nella società bisogna mettersi nelle scarpe degli ultimi, non dei primi (che tanto si difendono bene da soli)

Per carità è vero. 

Ma i quartieri operai non sono nati dal nulla. Qui a Genova tutta la Valpolcevera era quartiere operaio, proprio perché vicino ai cantieri navali ed alle acciaierie. 

Ed il centro storico con i suoi palazzi nobiliari con accanto i palazzoni per i serventi. 

Comu

 la mobilità privata ha permesso di uscire da questo loop, ma solo perché per diciamo 50 anni, non è stata un lusso. Ora lo sta tornando. Per scelta ecologica, perversione dei potenti, ciclo economico, fate vobis. Ma sta tornando come gli anni 70, primi 80.

Perché sempre parlando di Genova, un conto è lavorare  a Sampierdarena ed abitare 

1) a Sampierdarena stessa ( quartiere operaio) 

2) alla Foce ( quartiere medio borghese) 

3) a Quarto dei Mille ( quartiere alto borghese) 

4) In Riviera 

5) In riviera sulle alture. 

 

La soluzione 5 ha costi simili alle posizioni uno e due ( a seconda della distanza dal mare), ma ovviamente costi altissimi di trasporto. 

Fino a ieri era un'opzione possibile per chi aveva disponibilità tra uno e due, domani non lo sarà più. 

Ed io posso anche non essere d'accordo, ma le scelte sono state fatte. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Diciamo che finchè si parla del centro di Milano, Torino e altre città dove comunque girano soldi veri (perlopiù provenienti da passate generazioni) dato comunque il volere al mq immobiliare, è pensabile attuare limitazioni del tipo vietare l'accesso ai veicoli privati o solo BEV. La cosa avrà ripercussioni, ma la clientela delle zone ha comunque margine per adeguarsi.

In tutto il resto dell'italia porterebbe solo allo spopolamento di dette aree a vantaggio di altre (ad esempio centri commerciali o direttamente Amazon e soci).
Vedere ad esempio la desertificazione dei centri storici che è in atto un po ovunque da 20 anni...

Questo chiaramente coinvolgendo tutti i livelli (maggiori costi di trasporto, manodopera che giustamente sarà piu cara -> maggiori costi fissi d'impresa -> attività non competitive).

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19 minuti fa, TonyH scrive:

Io non mica scritto "dobbiamo continuare con le ICE".

 

Ho sottolineato che definire "lusso" abitare lontano dal luogo di lavoro, è una stortura. Quasi la gente goda nel fare il pendolare (no, non gode, anzi).

E' il sogno di tutti abitare vicino al luogo di lavoro. Ma non tutti possono (e lì il lusso è abitare vicino, non lontano) o vogliono (oh, se fai l'operaio abitare vicino alla zona industriale fa schifo, senza giri di parole).

 

Se poi la soluzione passa da TPL o edilizia convenzionata, ben venga. Anzi, persino meglio.

 

spesso si fa l'errore (e ci sono cascati spesso pure io) di guardare il mondo solo dalle proprie scarpe. Che spesso son quelle di persone che fanno un lavoro intellettuale con reddito nella fascia alta.

Ma quando si parla di cambiamenti nella società bisogna mettersi nelle scarpe degli ultimi, non dei primi (che tanto si difendono bene da soli)

 

c'è anche un altro piccolo dettaglio: 

oggi si cambia lavoro molto più spesso di una volta, magari hai preso casa vicino al lavoro e poi sei stato costretto a cambiare e ti ritrovi lontano.

e non è nella nostra cultura possedere 4 stracci e basta per poter traslocare in continuazione...

 

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Che poi @stev66 Genova è la capitale degli scooter, per la particolare conformazione della città, sono almeno 3 anni che non ci passo, ma credo stiano aumentando quelli elettrici.

 

Il mese scorso sono stato in Sicilia ed ho visto diversi scooter elettrici, anzi spesso erano bici elettriche vestite da scooter con i pedali.

 

 

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