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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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Si è parlato di controllo delle nascite; tutti hanno paura di parlarne, ma dovrebbe essere uno dei topic principali

 

Altro parere mio: ci sarà un boom di vendita di due ruote ... già io adesso vado prevalentemente a lavoro in moto, si risparmia ...

Modificato da maxsona
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1 minuto fa, jameson scrive:

Non c'entrano i soldi, non è che se tiri fuori più soldi crei più energia. Eolico, solare e idroelettrico sono rinnovabili, ma lo sono anche i biocarburanti (etanolo, biodiesel, biometano, olio da scarti) e anche i carburanti sintetici in generale, che sono immensamente più pratici per lo stoccaggio dell'energia rispetto a quella elettrica. E che nonostante quello che si continua a ripetere a pappagallo, non implicano diminuzione delle risorse alimentari, perché a) in gran parte si fanno da rifiuti o scarti di varia natura (cacca bovina, oli esausti, rifiuti, scarti agricoli), b) la superficie usata per la produzione agricola sta diminuendo (visto che per fortuna la produttività agricola aumenta in continuazione) e ci sono un sacco di campi incolti nonché di contributi erogati agli agricoltori per farli sopravvivere.

 

Bene questi biocarburanti li puoi mettere nelle ICE oppure generarci energia elettrica, non vedo contraddizione.

 

Abbiamo però già più volte detto che l'efficienza di una BEV e superiore ad una ICE dalla fonte alla ruota.

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52 minuti fa, stigghiolaro scrive:

 

1. No, non lo è, sarebbe stato sufficiente 40 anni fa forse, oggi siamo ben oltre il punto di non ritorno

 

2. Sei disposto a sostituire la produzione alimentare per avere il carburante necessario per sgommare pur di non usare l'elettrico?

 

3. Ancora troppo e troppa CO2

 

4. Le restrizioni si applicheranno su tutti i campi dell'industria.

 

5. Infatti anche lndia si sta muovendo, il 30% delle vetture circolanti dovranno essere elettriche in India entro il 2030, sono indietro ma nemmeno di troppo. La Cina invece è molto più avanti.

 

6. Che avranno costi di acquisto sempre più alti rispetto alle altre. 

 

7. QUando piove si prende un'auto in sharing. L'auto di proprietà è stato il segno del benessere degli anni 60/70, ma i tempi cambiano. Già adesso in paesi più avanzati del nostro chi ha soldi si muove con i mezzi pubblici. Chissà cosa segnerà il benessere delle generazioni nate post 2000 che saranno i veri artefici di questo cambiamento. 

 

8. Necessario per l'ambiente, che è il mio, il tuo, il nostro habitat.

 

9. Falso, falsissimo. Entro il 2035 le auto saranno solo una piccolissima parte della trasformazione. Ci sono in ballo tutti i campi dell'industria. Il riscaldamento domestico avrà i cambiamenti più profondi. Il riciclo urbano dovrà essere vicino al 100% (zerowaste). Etc etc, vi focalizzate sulle auto, ma non sono il centro di questi provvedimenti. 

 

L'impatto che abbiamo sul pianeta dipende da come vogliamo averlo. Avere 4 macchine a famiglia ed abusarne ha un peso enorme. Come lo ha tenere le case a 30 gradi in inverno ed a 18 gradi in estate. Capire che questo non è sostenibile non è regresso, è anzi progresso. 

 

Avere auto sempre a disposizione in sharing piuttosto che avere un mezzo a cui pensare sempre e da dover sostituire a fine vita non è un regresso. La micro mobilità gestita con mezzi diversi dall'auto non è regresso, è uso responsabile delle risorse.

 

L'attuale situazione non è sostenibile, non lo è mai stato e questo ha prodotto risultati terribili per il pianeta. Non si può tornare indietro ma si può lavorare per il futuro. Lo si accetti per quello che è, uno step necessario, senza mettere in mezzo lotte di classe che hanno poco senso in questo caso. 

Guarda la storia è piena di imperativi categorici e passi obbligatori che se non attuati avrebbero portato catastrofi. Citifonare "Rapporto sui limiti dello sviluppo" del 1970. Ma siamo ancora qui. E se è per questo, piena anche di rivoluzioni imposte dall'alto tutte o quasi tristemente fallite. 

 

Quindi, mantengo il mio ( scientifico) scetticismo. 

34 minuti fa, 4200blu scrive:

Non ho dubbi che alcuni politici hanno in mente un futuro come @stev66 descrive - con molto meno auto privati e meno traffico motorizzato - , ma se guardiamo a Norvegia, un mercato dove la transizione verso le bev e quasi completa, non si nota una riduzione delle macchine immatricolate totale, il mercato va avanti stabile. Perche nel resto del Europa con qualche anni di ritardo dovrebbe diverso?

 

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Beh, mi citi un paese con 10 Mln di abitanti a trazione petrolifera.. 😏

Più interessanti sarebbero i numeri della Germania. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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1 minuto fa, xtom scrive:

Bene questi biocarburanti li puoi mettere nelle ICE oppure generarci energia elettrica, non vedo contraddizione.

 

Abbiamo però già più volte detto che l'efficienza di una BEV e superiore ad una ICE dalla fonte alla ruota.

La differenza sta nell'autonomia e nella ricarica, se no 100 anni fa avrebbero continuato a fare auto elettriche invece di passare tutti alle ICE. Riguardo all'efficienza, è superiore ma non in maniera decisiva, parliamo di qualche punto percentuale.

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4 ore fa, stigghiolaro scrive:

Comunque vi scordate tutti il punto principale, lo si DEVE fare per motivi ambientali, non è un vezzo politico. Capisco che alcuni politici minus habens (Trump) dicano che il cambiamento climatico sia una bufala, ma la comunità scientifica si è espressa più volte sull'argomento.

 

Oltretutto non è un cambiamento che investirà solo l'Europa. La Cina sta elettrificando da un decennio i mezzi di trasporto, gli USA (patria del petrolio) prevedono il 50% di BEV entro il 2030. UK bloccherà ICE dopo il 2030. Anche in sud America stanno iniziando a pianificarlo.

 

E soprattutto non è un cambiamento che riguarderà SOLO le automobili, il 2035 prevede enormi cambiamenti dal punto di vista della preservazione ambientale in tutti i cambi. Anche e soprattutto il riscaldamento domestico. 

 

Serviranno sacrifici? Ovvio. Sono necessari? Assolutamente sì. Qualcuno pagherà più di altri, certo. Chi non potrà permettersi l'automobile elettrica si dovrà gettare sullo sharing o su mezzi alternativi. Bici/scooter/monopattini elettrici già adesso sono in crescita vertiginosa, lo saranno sempre di più. Ti aiuteranno a spostarti fino al mezzo pubblico più vicino. Comunque avremo molte meno auto. 

 

Il problema è che siamo una generazione di mezzo, ci sono i boomer che hanno distrutto il pianeta e le risorse, ci sono i giovanissimi che già sono pronti al cambiamento (anzi non lo stanno percependo come tale) e ci siamo noi che abbiamo vissuto nel mondo dei boomer ma dobbiamo adeguarci velocemente. Alcuni di noi sono disposti più di altri ad accettare che il mondo è cambiato. I boomer invece saranno quelli che strepiteranno di più, ma sticazzi, hanno già fatto troppi danni, conteranno sempre meno. 

 

L'analisi è corretta; la resistenza al cambiamento è forte.

Però su alcune cose deve vigere il buon senso, cosa che spesso la politica non fa.

Sul 2035 no-ICE la UE ragiona a dictat; giusto o sbagliato lo vedremo...

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Facciamo un favore a questo mondo... Meno SUV, più 4C e Lotus...

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1 ora fa, stev66 scrive:

Interessante. 

Sotto l'ala dell'ecologia passa il messaggio che lo stile di vita attuale se lo potranno permettere solo i ricchi, gli altri devono giocoforza abbassare pretese e comportamenti. Ed accettarlo come imposizione divina. 

In pratica torniamo al Medioevo ed alla classificazione per nascita, senza possibilità di modifiche ( se non per adozione / integrazione dall'alto). 

Che poi è solo il primo passo: poi toccherà ai, malati, agli anziani, ai diversi. Tanto l'obiettivo è ridurre l'impatto umano. 

Ps negli anni 70 Nuova Ecologia diceva le stesse cose, solo che dava come naturale sfociare il comunismo, unica dottrina che avrebbe appunto permesso la convivenza del rispetto della natura con l'umanità. 

Ora siamo meno utopisti e più cinici, e diciamo che la ricchezza di pochi è l'unica possibilità. 

 

 

Mangeremo Brioches (cit.)

 

 

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[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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1 ora fa, marconarni88 scrive:

[...]

Si da contro sempre alle auto come fossero l'unica fonte di inquinamento. [...]

No, per quello ho fatto riferimento ad un pool.

 

44 minuti fa, marconarni88 scrive:

[..]Troppa Co2

mettiamo il controllo delle nascite no? Sai quanto inquina una persona nella sua vita?

Perchè devo fare sacrifici prima io senza garanzia di risultati? [...]

9 minuti fa, maxsona scrive:

Si è parlato di controllo delle nascite; tutti hanno paura di parlarne, ma dovrebbe essere uno dei topic principali

 

Altro parere mio: ci sarà un boom di vendita di due ruote ... già io adesso vado prevalentemente a lavoro in moto, si risparmia ...

 

Perfetto, ma se le persone inquinano troppo è meglio eliminarle quando non sono più produttive, non quando sono infanti che possono avvicendare il futuro della nostra specie, non trovi?

Altrimenti, se i controlli delle nascite vanno implementati solo nelle nazioni povere (dove non ci sono sistemi di sicurezza sociale né potere economico e l'unica maniera per poter mangiare è avere vari figli), si tratta dell'ennesima discriminazione su base razziale: "loro" e non "noi". Purtroppo, i maggiori inquinatori sono i "consumatori ricchi", nella seconda fase adulta o nell'anzianità: un cittadino statunitense produce il doppio della CO2 di un cittadino cinese, ed oltre 20x delle emissioni prodotte per capita da un abitante del continente africano COME MEDIA.

Se ci dovesse essere un "controllo alla vita" (e non controllo delle nascite), allora dovrebbe essere per chi è >55 e principalmente nel "primo mondo". 😅 

(Visualizing Global Per Capita CO2 Emissions (visualcapitalist.com))

 

44 minuti fa, marconarni88 scrive:

Ps cambiare alimentazione per?

QUa è pieno di terre da coltivare se uno vuole. Si può sostituire roba meno utile (tippo tabacco) con altro.

Parecchi oggetti sono di plastica riciclata,facciamo la racoclta indifferenziata, le bottiglie dell'acqua son talmente fine che sono cancerogene niente che le esponi alla luce, le sacchette di plastica ti si squagliano in mano...tutto oggi è eco,bio,gree...e tanto non basta...

 

La riduzione del consumo di carne e derivati animali porta ad una consistentissima riduzione dell'impatto climatico e sul bioma. I sacchetti bio sono una cosa molto importante per la salute degli oceani e delle terre, i cui effetti si vedranno in decadi.

 

 

 

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🏳️‍🌈

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38 minuti fa, xtom scrive:

 

Il paradosso del cellulare si applica purtroppo anche alle auto, sempre più grosse, sempre più infarcite di dispositivi più o meno utili, e quindi sempre più complesse, pesanti e costose.

 

Il motivo principale è indurre alla sostituzione, obsolescenza programmata, per continuare a produrre e vendere a ritmi elevati, per sostenere il business, non sempre a beneficio dell'occupazione.

 

Tutto il business della green economy, di cui l'auto elettrica è una piccola parte, ha un nobile scopo ambientalista, ma anche uno scopo industriale, qualcosa bisogna pur inventarsi per far sostituire i vecchi prodotti ancora funzionanti con quelli nuovi.

 

Per quanto riguarda l'occupazione la green economy dovrebbe creare nuovi posti di lavoro, spesso non delocalizzabili, perché dedicati all'installazione delle infrastrutture in loco, senza contare che le energie rinnovabili ci dovrebbero rendere energeticamente indipendenti, con tutti i risvolti politici ed economici.

appunto...ma un pacco batterie dura quanto un motore termico?non mi sembra. 

ok cambi il pacco. Inquini per estrarre materiale ,inquini per produrre pacco, inquini per smaltire quello esaurito...

voglio vedere se un pacco passa i 10 anni in piena efficienza...

Poi ti conviene sostituire la macchian invece che il pacco= inquini di più indirettamente

33 minuti fa, jameson scrive:

Una decisione di questo tipo è un'idiozia ingegneristica ed economica. Abbiamo già visto che bisogna differenziare per avere sicurezza, in tutti gli ambiti, specialmente in uno vitale come quello energetico. È in parte il principio che sta dietro al fatto che i siti per cui la presenza dell'energia elettrica è critica hanno un gruppo elettrogeno termico di backup.

Io sono un fan dei mezzi pubblici. Purtroppo per tante applicazioni non sono utilizzabili, specie in Italia dove pare che non esistano persone capaci di farli funzionare (o che non esistano amministratori capaci di scegliere gente capace di farli funzionare).

Sta già avvenendo in maniera naturale, almeno nei paesi più avanzati, ma lo fanno passare come una catastrofe.

Perché la Norvegia:

a) sono quattro gatti

b) campano coi soldi del petrolio

appunto. 

E poi fa ridere che campino appunto col petrolio

28 minuti fa, libbio scrive:

Piccola riflessione sui costi:

Quanti soldi stanno investendo Europa e USA per la guerra in Ucraina? Decine di miliardi di dollari per ora. Usciti dal nulla come un coniglio esce dal cappello di un mago. E te lo dico NON perchè sono contro questo stanziamento ma perchè i soldi, se necessari, ci sono. Il problema è un altro. Qual è la volontà di investirli in settori che saranno strategici da qui a 10 anni? Praticamente nulla. Il gas NON è rinnovabile, il carbone NON è rinnovabile il petrolio NON è rinnovabile. Eolico, solare e idroelettrico SONO rinnovabili e di queste l'unica che può garantire con certezza una produzione costante è il solare. La fusione nucleare è un sogno. L'idrogeno è un vettore energetico NON conveniente. Però non sono uno scienziato e non posso dirlo. Scusa. 

tutto giusto solo una piccola precisazione le auto elettriche sono estremamente semplici. Manca praticamente tutta la meccanica, non c'è bisogno di fare tagliandi, cambiare frizioni o acqua del radiatore, manca il motore..Non è proprio un aspetto da poco. Gli aggiornamenti sono principalmente software e non hardware. L'efficienza è praticamente doppia (anche tripla) rispetto ad un normale diesel. 

quanto durano le batterie?

Che poi non mi pare che le auto elettriche siano poi così esenti da manutenzione o guasti

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Un individuo che vive in occidente "inquina" molto di più di uno che vive in uno sperduto villaggio in Congo.

Quindi, secondo me, il controllo delle nascite andrebbe fatto nei paesi più ricchi.

Poi, sempre secondo me, più una persona invecchia, più i suoi bisogni si limiteranno a quelli fondamentali riducendo la sua footprint.

Non credo che un ottantenne voglia cambiare smartphone ogno due anni

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15 minuti fa, aboutdas scrive:

No, per quello ho fatto riferimento ad un pool.

 

 

Perfetto, ma se le persone inquinano troppo è meglio eliminarle quando non sono più produttive, non quando sono infanti che possono avvicendare il futuro della nostra specie, non trovi?

Altrimenti, se i controlli delle nascite vanno implementati solo nelle nazioni povere (dove non ci sono sistemi di sicurezza sociale né potere economico e l'unica maniera per poter mangiare è avere vari figli), si tratta dell'ennesima discriminazione su base razziale: "loro" e non "noi". Purtroppo, i maggiori inquinatori sono i "consumatori ricchi", nella seconda fase adulta o nell'anzianità: un cittadino statunitense produce il doppio della CO2 di un cittadino cinese, ed oltre 20x delle emissioni prodotte per capita da un abitante del continente africano COME MEDIA.

Se ci dovesse essere un "controllo alla vita" (e non controllo delle nascite), allora dovrebbe essere per chi è >55 e principalmente nel "primo mondo". 😅 

(Visualizing Global Per Capita CO2 Emissions (visualcapitalist.com))

 

 

La riduzione del consumo di carne e derivati animali porta ad una consistentissima riduzione dell'impatto climatico e sul bioma. I sacchetti bio sono una cosa molto importante per la salute degli oceani e delle terre, i cui effetti si vedranno in decadi.

 

 

 

Il mio controllo delle nascite era una provocazione...

Detto questo anche uno grasso inquina più e costa di più allo stato di uno magro...

Che facciamo?la tassa sui chili?

Appunto già noi europei mi pare facciamo molto. Non sono cnonvinto che gli altri paesi siano al nostro pari. Quindi perchè devo tribolare io e quelli che inquinano più no?

Chi mi assicura che il mio sacrificio comporti dei risultati?

Io sono dell'idea o ci si adegua tutti i sticazzi

5 minuti fa, maxsona scrive:

Un individuo che vive in occidente "inquina" molto di più di uno che vive in uno sperduto villaggio in Congo.

Quindi, secondo me, il controllo delle nascite andrebbe fatto nei paesi più ricchi.

Poi, sempre secondo me, più una persona invecchia, più i suoi bisogni si limiteranno a quelli fondamentali riducendo la sua footprint.

Non credo che un ottantenne voglia cambiare smartphone ogno due anni

appunto...

ma se noi siamo praticamente a crescita demografica zero....

 

In india hai idea quanto inquini uno di quei motorini 2t che hanno?

E hai idea di quanti motorini ci sono ?

E il riscaldamento?E i rifiuti?

inutile che io butto la cicca nel cassonetto e 20 persone dietro di me la buttano per terra e se ne sbattono le balle del fatto che io la butto nel cestino

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