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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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On 20/2/2023 at 15:29, Matteo B. scrive:

Preferirei che si stesse di più sulla scienza.

 

Alla fine a tutti interessa ridurre le emissioni idi Co2, invece a me pare che , appunto le decisioni vengano prese con molto senso ideologico (o politico se vuoi).

Il mio sospetto è che tra 30 anni ci ritroviamo a non aver ottenuto i risultati che ci eravamo proposti 30 anni prima. 

 

Chi paga? Nessuno  o quasi dei decision maker di oggi.  (anche perchè cosa fai, la Norimberga del GW?)

 

Allagargandomi  ad argomenti assolutamente OT, l'Italia storicamente ha preso SEMPRE decisioni ideologiche e non pratiche in ambito , energia, lavoro, tasse ecc

 

Faccio un esempio stupidissimo : supertassa sulle auto oltre 185Kw, gettito ampiamente inferiore alle attese, azzeramento di un certo tipo di mercato di auto. alla Fine più danno all'Erario dell'incassato.

 

Nessuno lo contesta (non ho mai visto un conto economico a favore della misura) , ma tutti dicevano "è un provvedimento bandiera, è per dare un segnale" (quindi ideologico).

 

Modo di pensare stupido.

Se anche oggi si azzerassero le emissioni, per i prox 50/70 anni siamo condannati ad un aumento di temperatura anche solo per forza inerziale. Quindi tra 30 anni non ci sarebbe nessun miglioramento evidente ma sicuramente una crescita estremamente rallentata. E comunque è un pensiero utopico. Ad oggi le reali possibilità di migliorare le cose sono pari a zero ed il colpo di grazia è stata questa dannata guerra.  Diciamo le cose per quelle che sono: per quanto gli scienziati si sgolino da 40 anni nessun politico ha reale interesse a dire al proprio popolo di non poter fare qualcosa o comprare qualcosa in nome di un interesse comune.

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3 ore fa, gianmy86 scrive:

Si, ma chi lo ambisce può farlo pure senza tutto l'ambaradan della transizione coatta, eh!

 

Però occhio che non sono due gruppi coincidenti: alcuni di quelli che vorrebbero fare a meno dell'auto sono motivati dall'avere una scocciatura in meno, più che da motivazioni ambientali.

Anzi, la mia impressione è che tra i due gruppi ci sia proprio poca sovrapposizione: di solito chi non è interessato all'auto per sé, ma anche chi gradirebbe vedere meno auto intorno a sé, non è particolarmente orientato verso un'alimentazione o l'altra, perché il problema che ha è con la presenza dell'auto in genere.

Sicuramente ci sarà anche chi vuole vedere meno auto E che quelle che restano siano elettriche, ma non la darei come tendenza dominante.

 

A me pare più che la spinta verso la transizione coatta nasca da quell'ampia maggioranza che abusa e vuole continuare ad abusare dell'auto come strumento di mobilità di massa, e con l'elettrificazione pensa che si risolvano tutti quanti i problemi derivanti dall'uso dell'automobile.

Questo anche perché per decenni l'auto è stata demonizzata (a torto o a ragione) soprattutto dal punto di vista delle emissioni, per cui tra la massa è passato il concetto che l'auto che non fuma è la soluzione universale che salva capra e cavoli.

 

Per questo secondo me è molto distorsivo mischiare i temi di elettrificazione e riduzione del circolante; perché se no ci ritroviamo tra 15 anni con la massa che si sarà elettrificata, convinta che lo scoglio è superato, e capirà ancora meno perché le verranno chiesti ulteriori sforzi per cambiare abitudini...

 

E per me è sempre qui che casca il palco dell'elettrificazione forzata: ci stiamo lanciando in un enorme sforzo collettivo per risolvere il problema sbagliato.

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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8 ore fa, Wilhem275 scrive:

 

Però occhio che non sono due gruppi coincidenti: alcuni di quelli che vorrebbero fare a meno dell'auto sono motivati dall'avere una scocciatura in meno, più che da motivazioni ambientali.

Anzi, la mia impressione è che tra i due gruppi ci sia proprio poca sovrapposizione: di solito chi non è interessato all'auto per sé, ma anche chi gradirebbe vedere meno auto intorno a sé, non è particolarmente orientato verso un'alimentazione o l'altra, perché il problema che ha è con la presenza dell'auto in genere.

Sicuramente ci sarà anche chi vuole vedere meno auto E che quelle che restano siano elettriche, ma non la darei come tendenza dominante.

 

A me pare più che la spinta verso la transizione coatta nasca da quell'ampia maggioranza che abusa e vuole continuare ad abusare dell'auto come strumento di mobilità di massa, e con l'elettrificazione pensa che si risolvano tutti quanti i problemi derivanti dall'uso dell'automobile.

Questo anche perché per decenni l'auto è stata demonizzata (a torto o a ragione) soprattutto dal punto di vista delle emissioni, per cui tra la massa è passato il concetto che l'auto che non fuma è la soluzione universale che salva capra e cavoli.

 

Per questo secondo me è molto distorsivo mischiare i temi di elettrificazione e riduzione del circolante; perché se no ci ritroviamo tra 15 anni con la massa che si sarà elettrificata, convinta che lo scoglio è superato, e capirà ancora meno perché le verranno chiesti ulteriori sforzi per cambiare abitudini...

 

E per me è sempre qui che casca il palco dell'elettrificazione forzata: ci stiamo lanciando in un enorme sforzo collettivo per risolvere il problema sbagliato.

Come detto, il corollario dell'elettrificazione forzata è la diminuzione forzata del circolante.

Per tre ovvi motivi generali più uno che vale solo in Italia

1) Prezzo. Le materie prime andranno alle stelle, e la versatilità attuale minima è oggi appannaggio di vetture da un listino da 35k in su, in pratica il doppio della minima auto ice oggi comprabile. Siamo, dal punto di vista del rapporto costi automobile / retribuzione tornati agli anni '70.

2) Versatilità. Salvo breakthrough tecnologici oggi non all' orizzonte, batterie da 75 kWh (il minimo necessario per garantire i 300 km di autonomia in autostrada) da costi e pesi accettabili sono ancora molto lontane dall'industrializzazione. Anche qui, il costo ed il censo fanno e faranno da discriminante. 

3) Durata. Anche con tutti i distinguo del caso, oggi pacchi batterie che per 20 anni mantengano le caratteristiche inalterate o quasi, sono utopia. È facile pensare che torneremo ad una situazione anni 70/80, dove le auto più di dieci anni non reggevano, sia per carrozzerie marcenti, sia per motori che andavano rifatti. Questo eliminerà tutta la fascia attuale di motorizzazione obsoleta ma marciante utilizzata dai diversamente ricchi ( che negli anni in questione usava il TPL o le due ruote) 

4) solo per l'Italia, sarà uno tsunami la sparizione delle vetture piccole ( sotto i 4 mt). Le nostre strade e le nostre città patiscono le auto superiori ai 420 cm di lunghezza e 180 di larghezza, perchè sono state disegnate con la 128 come riferimento medio. Ma oggi il limite inferiore è e 208 e similari, che però non possono avere la versatilità necessaria. 

 

A mio parere questo cocktail, con l'aggiunta delle restrizioni alla circolazione, provocheranno una diminuzione forzata di ampie proporzioni, sulla base del censo. 

Cosa abbastanza indigeribile per chi non ha lo stipendio di giada (cit.) 

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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2 ore fa, stev66 scrive:

...

4) solo per l'Italia, sarà uno tsunami la sparizione delle vetture piccole ( sotto i 4 mt). Le nostre strade e le nostre città patiscono le auto superiori ai 420 cm di lunghezza e 180 di larghezza, perchè sono state disegnate con la 128 come riferimento medio. Ma oggi il limite inferiore è e 208 e similari, che però non possono avere la versatilità necessaria. 

...

 

Alcuni box sono stati dimensionati sulla 600 più una vespa. E non parlo solo di dimensioni del box ma proprio di strada di accesso con una sola corsia appena sufficiente per il transito di una Panda 312.

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Vogliamo ridurre drasticamente inquinamento e CO2? Mettiamo grossi incentivi a livello europeo per eliminare tutte le auto fino ad euro 4 compreso e via di efuel raggiungeremmo bei risultati in molto meno tempo e daremmo una grande mano all'economia ma purtroppo il pragmatismo non è nel vocabolario della sinistra mossa solo dall'ideologia 

  • Ahah! 1
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8 minuti fa, renegade71 scrive:

Vogliamo ridurre drasticamente inquinamento e CO2? Mettiamo grossi incentivi a livello europeo per eliminare tutte le auto fino ad euro 4 compreso e via di efuel raggiungeremmo bei risultati in molto meno tempo e daremmo una grande mano all'economia ma purtroppo il pragmatismo non è nel vocabolario della sinistra mossa solo dall'ideologia 

Ehm non credo che sia così facile,anche perche' le auto incentivate non vanno dal demolitore o almeno ci va solo una piccola parte,le altre vengono solo spostate da un altra parte del mondo libere di inquinare.

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Toyota Corolla Hybrid HB

Fiat panda 4x4 twinair 

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18 minuti fa, renegade71 scrive:

Vogliamo ridurre drasticamente inquinamento e CO2? Mettiamo grossi incentivi a livello europeo per eliminare tutte le auto fino ad euro 4 compreso e via di efuel raggiungeremmo bei risultati in molto meno tempo e daremmo una grande mano all'economia ma purtroppo il pragmatismo non è nel vocabolario della sinistra mossa solo dall'ideologia 

Ancora non è chiaro che anche con l'euro 15 la co2 viene emessa esattamente come come con la euro 0?il problema è l'auto termica in se purtroppo.

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Ricordo che qui non diamo spazio a discussioni politiche basate su questa o quella parte (a proposito di essere mossi dall'ideologia...).

 

In tutti i casi è una lettura estremamente parziale delle istanze politiche che stanno dietro la transizione in Europa.

There's no replacement for displacement.

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