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Scoperto in EU enorme giacimento di Litio


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C'è una cosa che ancora non credo sia del tutto chiara ai più. È vero che il litio va estratto ma, a differenza del petrolio i gas, una volta che viene creata la batteria non va disperso. Rimane lì e, sopratutto, terminato il reale ciclo di vita di una batteria (che non è quello del solo uso automobilistico ma può diventare tranquillamente un accumulatore per anni ed anni ) sarà recuperato. Questa cosa non è affatto banale ed è per questo motivo che non serviranno infiniti giacimenti di litio (a differenza del petrolio e gas nei motori termici ) per permettere alle batterie di funzionare. 

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13 ore fa, Davialfa scrive:

 

Tutto interessante (non sono sarcastico) ma non ho ben capito tutto. Sopratutto la parte del meme dei bambini del Congo.

Premetto che io e i social andiamo poco d'accordo quindi non ho ben chiaro cosa intendi con il meme dei bambini del Congo, però dici che è qualcosa che circola da tempo, ma il mio esempio si riferisce ad una legge, la Uyghur Forced labor prevention act,  approvata dal congresso 3 giorni fa, quindi non ho chiaro come faccia a circolare da tempo il meme.

Il dilemma molto attuale sollevato in America anche dal NYT riguarda il fatto che in base a questa legge le aziende che importano i prodotti in Usa non devono essere collegate allo sfruttamento e alla manodopera da lavori forzati (in particolare relativo allo sfruttamento delle minoranze nella regione dello Xinjang). Caso vuole che tra i principali produttori mondiali di catodi per le batteria al litio sia proprio la Nonferrus Metal dello xeniang (colosso tra i maggiori sostenitori dell'utilizzo di manodopera da lavori forzati per l'estrazione dei metalli rari nello xinjang). C'è chi lo nega ma è un segreto di pulcinella in Cina e se ti capiterà mai di andare sappi che non solo non troverai mai una foto ( nemmeno via satellite) ma ti sarà proprio impedito di mettere piede nella regione (parlo per esperienza personale). Solo per dire che un'azienda europea del nostro settore, molto grande, solo per aver menzionato di essere contraria allo sfruttamento nei lager dello Xinjang è stata oscurata completamente in Cina da Internet (e in Cina fa un volume di vendite estremamente alto).

Per quanto riguarda le batterie delle auto elettriche, praticamente parliamo di un business che per il 70/80% è in mano alla Cina. Litio, cobalto, grafite  e compagnia bella, estratti in tutto il mondo vengono lavorati in stragrande maggioranza li ( o come prodotti finiti o come componentistica). Con le aziende dello Xinjang in prima fila. Ora è un dilemma per Biden ma non mi sorprenderebbe se lo divenisse presto anche per l'Ue.

Chiaro che l'industria automotive europea si è consegnata piedi e mani alla Cina, sopratutto a causa di tempistiche estremamente accelerate (dove il diesel Gate ha avuto un bell'impatto) e politiche poco lungimiranti, che non permetteranno nel breve di creare un substrato produttivo concorrenziale. Diciamo che rimangono aperti due quesiti economico/sociale e etico belli importanti. (oltretutto ci sono anche studi che provano a stimare il consumo energetico e le emissioni relative alla produzione di pannelli solari e batterie e che parlano di cifre più alte rispetto a quanto viene "risparmiato" con il loro utilizzo... Si parla di stime in quanto la Cina non fornisce alcuna informazione in merito).

 

Aggiungo infine un commento sulla frase che mi ero perso, quella relativa alla fake news sulle leggi che vietano import da paesi che non rispettano diritti umani. Cavolo dovresti andare a parlare al congresso a dirglielo direttamente che è tutto una fake news e sono dibattiti che non hanno ragion d'essere


Ti rispondo in questo thread per non andare OT in quello di Stellantis.

 

Se leggi le pagine precedenti vedrai che attualmente è come dici tu, ma nel giro di 2 o 3 anni la situazione è destinata a cambiare radicalmente, con l’Europa che sarà in grado di estrarre dal suo sottosuolo tutto il litio necessario, fare a meno di cobalto con le celle LFP, e produrre le batterie nelle gigafactory in costruzione in Europa.

 

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Lo stesso discorso vale per le aziende che in Europa producono colonnine di ricarica, come ABB che sforna in Italia una super fast ogni 20 minuti.

 

Quindi no, l’industria europea non si è consegnata mani e piedi alla Cina.

 

 

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