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Tavares: "Made in China, l'Europa deve alzare barriere doganali"


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Metto qua anche se è un argomento più ampio che riguarda il mercato europeo.

 

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Tavares: "Made in China, l'Europa deve alzare barriere doganali"

L’Europa dovrebbe seguire l’esempio degli Stati Uniti, introducendo delle misure per limitare l’invasione di elettriche “made in China”. La necessità di proteggere l'industria del Vecchio continente, già sottolineata da Quattroruote nell'editoriale di settembre, trova un sostenitore di primo livello all’interno del settore automobilistico: è l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, intervenuto a una tavola rotonda al Salone di Parigi. Il manager portoghese ha dunque sottolineato il pericolo che corre l'Europa, ovvero quello di essere invasa dalle auto alla spina del Dragone a causa dell’eccessiva apertura del mercato rispetto a quello del Paese asiatico: la soluzione è una qualche forma di protezionismo, per esempio delle "regole sulle importazioni per almeno dieci anni", da ridurre progressivamente fino a scomparire una volta completata una transizione. Un momento cruciale, durante il quale i produttori europei dovranno essere letteralmente "difesi" dall'attacco cinese.

 

Un argine all'invasione. "Se si vuole incentivare le vendite di elettriche, allora bisogna essere consapevoli che si incentivano anche le Bev prodotte in Cina”, ha sottolineato Tavares. “Le condizioni competitive in Europa sono molto più favorevoli ai costruttori cinesi rispetto a quelle che ci sono nel Paese asiatico per i costruttori occidentali. Dunque, c’è una perfetta asimmetria nel contesto competitivo. Il mercato europeo è molto più aperto di quanto non lo sia quello cinese. Non è giusto”, ha proseguito il numero uno di Stellantis, sottolineando la necessità di trovare delle soluzioni per consentire la sopravvivenza delle Case europee: “Serve fare in modo di non sostenere le vendite di veicoli cinesi in Europa”. Come? Magari seguendo l’esempio degli Stati Uniti, che hanno vincolato l’erogazione degli incentivi all’origine nordamericana delle produzioni e delle materie prime. Tavares, peraltro, ha rimarcato più volte la necessità per l'Europa di un "approccio pragmatico" e non "dogmatico" nel definire il futuro dell'auto, in particolare quando si parla di mobilità elettrica: "Le decisioni dell'Europa sono state dogmatiche perché sono state fatte scelte che non sono tecnologicamente neutrali. Il dogmatismo ci porterà al disastro e causerà molti problemi sociali". Anche per questo, sarà indispensabile puntare su "un'ampia gamma di soluzioni" tecnologiche, e non solo sull'elettrico.

A rischio la libertà di movimento. Durante la tavola rotonda, l'ad di Stellantis ha ribadito anche che la mobilità personale non sarà più scontata: "Il ceto medio non avrà la possibilità di acquistare le elettriche. Stiamo mettendo a rischio la natura democratica della libertà di movimento individuale. Ci diciamo democratici ma non è così, la classe media non può permettersi le elettriche. Perché continuiamo a ostacolare le auto se sono pulite e sicure? Siete favorevoli o contrari alla libertà di movimento? Possono decidere il sabato dove andare in macchina?", si è chiesto ancora Tavares, invitando "i cittadini a chiedere ai politici una posizione chiara. Io ho provato a chiedere ma nessuno vuole rispondere. Volete affidare la libertà nelle mani dello Stato cinese? Basta chiederci di mantenere l’occupazione se non si fa niente per l’industria", ha proseguito il dirigente. Detto questo, Stellantis ha ormai deciso di adeguarsi ai diktat europei e alle normative che delimitano l'arena competitiva e Tavares si è detto fiducioso della possibilità di raggiungere gli obiettivi di elettrificazione. Ciò non significa cancellare del tutto lo scetticismo verso le scelte fatte dalla politica. A tal proposito, l'ad di Stellantis ha ribadito la necessità di affrontare il tema energetico e ancor più il problema delle infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche. Insomma, il messaggio lanciato da Tavares da Parigi è chiaro: la politica europea deve rendersi conto che esiste il rischio concreto di "perdere" l'intera industria automobilistica continentale.

 

 

Troppo tardi per l’Euro 7. Per tutte queste ragioni, l'Europa dovrà prendere decisioni per aumentare la competitività del settore, stabilire regole per una concorrenza “equa” e – aspetto ancor più importante – consentire al ceto medio di accedere alla mobilità elettrica. Anche perché alcune soluzioni alternative sono impraticabili, soprattutto per i costruttori: è il caso, per Tavares, dei nuovi standard Euro 7. “Da un punto di vista industriale non ne abbiamo bisogno, perché andrà ad assorbire energie e risorse che dobbiamo destinare all’elettrico", osserva il numero uno di Stellantis. "Spendere ore di progettazione e capitali per creare un altro step normativo per le endotermiche da raggiungere nel 2027-2028 non ha molto senso in un momento in cui si sta spingendo sull’elettrificazione. Anzi, è totalmente controproducente: oggi qualsiasi discorso sull’Euro 7 è dogmatico, fatta adesso è una norma che non ha alcun senso”.   

 

 

Fiducia nei marchi premium. Tavares è stato interpellato anche su argomenti legati al futuro di Stellantis, a partire dal futuro nel mercato premium: "L’Alfa Romeo - ha ribadito l'ad - è nella posizione per finanziare il suo futuro. L’Alfa è salva e il suo turnaround è stato completato anche prima del lancio della Tonale. Il marchio era già tornato a una significativa redditività e il 2022 sarà un anno record. Sono molto, molto contento di quanto fatto finora. L’Alfa sta andando molto bene”. Livelli di “redditività molto alti” sono stati raggiunti anche da DS grazie a un turnaround “spettacolare”, a un “buon posizionamento" e a un’ampia offerta di prodotto. Inoltre, è all’orizzonte il rilancio della Lancia. Nel complesso, i marchi premium rappresentano per Stellantis “una grande opportunità” e Tavares si è detto fiducioso sulla loro capacità di competere sul mercato.

Quattroruote

Modificato da MotorPassion
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"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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2 minuti fa, MotorPassion scrive:

Metto qua anche se è un argomento più ampio che riguarda il mercato europeo.

 

Quattroruote

 

Il ragionamento di Tavares sul protezionismo è semplicemente di buon senso.

 

Modificato da UomoAlfa
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Si di buon senso… bisogna impedire ai clienti di comprare suv tra i 25k e i 30k quando i concorrenti stellantis costeranno almeno 10-15k di più.

Certo protezionismo concepito per far pagare molto di più il consumatore finale è proprio una meraviglia. 

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1 minuto fa, 4200blu scrive:

...questo protezionismo e comprensibile in vista suo, ma protezionismo non ha mai funzionato. Secondo me esattamente questo protezionismo (in epoca contro i Giapponesi) e la spiegazione, perche in lungo termine la industria automotive italiana e a questo punto dove e arrivata fino oggi. Serve solo in breve termine, ma alla fine vince il mercato.

 

 

 

Però mi sembra che il protezionismo in Cina funzioni eccome. Per la manifattura europea è insostenibile dover affrontare la concorrenza cinese, che produce a costi decisamente ridotti (manodopera, energia, fiscalità) rispetto ai nostri.

 

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2 minuti fa, 4200blu scrive:

...questo protezionismo e comprensibile in vista suo, ma protezionismo non ha mai funzionato. Secondo me esattamente questo protezionismo (in epoca contro i Giapponesi) e la spiegazione, perche in lungo termine la industria automotive italiana e a questo punto dove e arrivata fino oggi. Serve solo in breve termine, ma alla fine vince il mercato.

 

 

si e no... Le politiche europee hanno spinto il mercato su una tecnologia dove americani e cinesi hanno un vantaggio competitivo estremamente elevato, inoltre la competizione con la Cina è comunque sbilanciata, come ben sai puoi vendere li solo a determinate condizioni.

 

Poi non pensare che i marchi tedeschi non abbiano in realtà costruito il loro successo senza una sorta di protezionismo/sistema paese. le politiche delle case automobilistiche tedesche si sono rette per anni sui cartelli creati dai costruttori tedeschi. Se ora riescono a competere e avere successo mondiale è anche per queste ragioni. 

Anche i brand automobilistici inglesi hanno avuto una fine ingloriosa, però non mi puoi certo dire che il mercato inglese sia un mercato protezionista 

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Comprensibile voler proteggere il mercato ma è lo scotto da pagare per una politica energetica ridicola. Avete voluto un mercato elettrico? ora pagate la concorrenza cinese. Mettere delle restrizioni sui mercati non cambierebbe la cosa. Se non posso comprare un'auto di seg. A a 30k è un dato di fatto. Se non mi dai alternative non la compro comunque. Non mi sembra che con gli smartphone abbiano messo blocchi e sappiamo tutti come è andata a finire... Se il mercato non era pronto per le elettriche bastava non imporle...

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Siamo talmente disperati che chiediamo all'Europa di applicare una misura paragonabile all'IVA al 38% italiana per le auto troppo potenti degli anni 80.

 

Continuare a fare le auto a combustione al posto delle elettriche, su cui i cinesi hanno un handicap, sarebbe stato troppo scontato.

 

Ovviamente i cinesi non farebbero nulla contro una misura del genere quando toccherà a loro rivendere semiconduttori e altri componenti vari? Si, come no...

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In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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56 minuti fa, gpat scrive:

Siamo talmente disperati che chiediamo all'Europa di applicare una misura paragonabile all'IVA al 38% italiana per le auto troppo potenti degli anni 80.

 

Continuare a fare le auto a combustione al posto delle elettriche, su cui i cinesi hanno un handicap, sarebbe stato troppo scontato.

 

Ovviamente i cinesi non farebbero nulla contro una misura del genere quando toccherà a loro rivendere semiconduttori e altri componenti vari? Si, come no...


Sui semiconduttori americani ed europei stanno investendo miliardi per portare produzioni in US ed EU. E buona parte dei semiconduttori arriva da Taiwan, che nonostante Xi dica sia Cina, al momento è indipendente.

Il mondo commerciale che conoscevamo prima del 24/02/2022 non esiste più, ed in futuro sarà ancor più diverso…

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8 ore fa, gpat scrive:

...

 

Continuare a fare le auto a combustione al posto delle elettriche, su cui i cinesi hanno un handicap, sarebbe stato troppo scontato.

 

...

Diciamo che sarebbe stupido per le auto di fascia medio alta in poi (dalla Giulia in poi per intenderci) volenti o nolenti la Model 3 è stata per il mercato dell'auto quella che l'iPhone è stato per il mercato dei cellulari. E queste sono le fasce più redditizie per il mercato automotive.

Quanto riguarda Tavares capisco benissimo i suoi timori di esser spazzato via dalla concorrenza orientale e di fare la fine di Nokia (ramo cellulari) però piuttosto che chiedere protezionismo IMHO farebbe meglio ad accelerare la trasformazione di Stellantis in qualcosa di diverso che una comune conglomerata che produce auto e la smettesse di scopiazzare le strategie di Ghidella/VAG.

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