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L'odio per l'elettrico, mito, disinformazione o reale fondamento?


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41 minuti fa, FoggyLC scrive:


senza entrare si nuovo in discussioni sui vantaggi/svantaggi dell'elettrico che penso non sia l'argomento del topic, il fatto è che viviamo in un'epoca di opinioni polarizzate ed urlate (soprattutto su internet). o insulti le auto elettriche o sei un tesla fanboy, nessuna via di mezzo. Un ragionevole "valuto le auto sul mercato e scelgo quella giusta per le mie esigenze, senza preconcetti o giudicare chi fa scelte diverse dalle mie" non è un commento meritevole di attenzione o di essere condiviso. Quello che vedi su internet è spesso rabbia, un'emozione di base, non pensare che ci sia dietro un processo di analisi sulla mobilità elettrica per arrivare ad arrabbiarsi. è più instinto e l'auto elettrica è un oggetto come un altro su cui sfogarsi.


Dinamica a cui ahimè non sta sfuggendo neanche questo 3D dove le analisi sociologiche da bar stanno proliferando.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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9 minuti fa, Maxwell61 scrive:

Capisci che non c'è speranza quando ci le cose serie si affrontano così.  A questo punto è più semplice buttarla in caciara e pigliare per il c**o piuttosto che affrontare problemi che, come già detto, riguardano noi e chi ci sarà dopo di noi. Il concetto di LIMITE sarà sempre più presente nelle nostre vite e se le cose non cambieranno volontariamente cambieranno nel modo più difficile e doloroso. Con la leva economica (e sta già accadendo). Auguri. 

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La questione dell’imposizione è secondo me un’esagerazione. Il vivere in società comporta di per sé l’esistenza di leggi ed imposizioni. Il perché si stia andando nella direzione dell’auto elettrica è molto chiaro (l’elettrico è strumentale all’uso delle fonti di energia rinnovabili) e non è diverso da tante altre “imposizioni” a fin di bene del passato. 
Una grossa differenza, come sottolineato da altri, è che a differenza di altri passaggi tecnologici non si vede un vero miglioramento di utilizzo, al netto della questione ambientale, e, anzi, c’è qualche nuovo problema che non c’era prima. L’autonomia ad esempio è un problema reale, così come la difficoltà di installare wallbox se si vive in un condominio. 
Ciò detto, l’Italia è tra i paesi più refrattari all’elettrico d’Europa e, al di là di tutto, credo che ciò sia dovuto principalmente al costo che i mezzi elettrici hanno, rapportato agli stipendi medi, e, ahimè, a una certa visione provinciale e conservatrice che è ampiamente presente nel paese. Provate a vedere la reazione della gente alla costruzione di un nuovo palazzo in stile moderno o di una linea di tram ad esempio. 
Il mezzo privato, a mio vedere, non smetterà mai di esistere, ma ci sono alcuni suoi utilizzi che oramai stonano un po’. I viaggi lunghi e gli ingressi in città si possono spesso fare agilmente in treno e, dove ci sono piste ciclabili, si può in molte occasioni fare l’ultimo miglio in bici o a piedi. Come sempre, arriviamo dopo i paesi più avanzati dell’Europa occidentale e settentrionale, ma comunque prima di tanti altri. 
 

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3 minuti fa, TonyH scrive:

Vediamo di mettere anche un commento serio.

 

Al momento sulla scelta della tipologia di alimentazione incidono molto di più le condizioni al contorno rispetto a 30 anni fa.

E sono essenzialmente 3

1- disponilità economica

2- disponibilità di punto di ricarica personale (casa e/o lavoro)

3- tipologia dei percorsi

 

I primi 2 sono sbarranti. O li hai, non li hai. Se non li hai a seconda del punto 1 al momento non hai altra scelta che un ICE nei suoi diversi livelli di ibridizzazione.

Se li passi, vai al punto 3.

E qua conta non tanto quanti km fai all'anno, ma COME li fai. Se li fai su tratte regolari ripetute, oppure concentrati su pochi grossi spostamenti.

E qua a seconda del risultato si valuterà da una PHEV (fatto salvo rispettando i punti 1 e 2) o una BEV.

 

Tutto quello che ignora questi 3 punti, porta a discussioni sterili.

I 3 punti non sono ovviamente immutabili nel tempo, non è teologia (che a volte è più flessibile di certe discussioni da forum).

 

Ultima cosa, anche se consiglio non richiesto.

MAI, MAI ignorare i punti 1 e 2.

 

Andare a dire a qualcuno che già fatica a comprarsi una Panda, e magari non ha la disponibilità del garage perchè non se lo può permettere (in città si può arrivare comodi a 50-60k per un box singolo in certe zone) che è un sottosviluppato non farà sì che empatizzerà con voi. Anzi, facilmente si radicalizzerà verso il polo opposto.


Concordo su tutto e i 3 punti mi danno l’opportunità di riflettere sul fatto che “l’odio” nei confronti delle elettriche non è mai proiettato in prospettiva, ma sempre su ora e adesso.

 

Tutte le critiche vertono su alcuni fatti:

-le elettriche costano troppo

-non ho la possibilità di ricaricarla

-l’autonomia è poca

 

Ergo la tipica conclusione è “l’elettrica è elitaria, non me la posso permettere, quindi la odio”

 

Peccato che la storia dell’evoluzione tecnologica ci insegna che il progresso non è statico, non progredisce nemmeno in modo lineare, ma esponenziale, per cui ciò che è vero oggi domani non è più valido.

 

Esempio, Tesla ha abbassato i prezzi del 20%, subito seguita da altre case cinesi e da Ford che ha anche programmato un raddoppio della produzione. Tutti sappiamo che volumi elevati portano elevate economie di scala con relative diminuzioni dei prezzi. D’altra parte i prezzi artificialmente alti delle elettriche erano una bolla destinata prima o poi a scoppiare.
Avete notato che la Avenger elettrica base di listino costa meno della Corsa, che ha meno kw e meno kWh?


Altro esempio per la ricarica, l’economica MG4 ricarica ad una colonnina fast 50 km in 5 minuti, 100 km in 10 minuti, 200 km in 20 minuti, 300 km in mezz’ora.

 

E tutto questo già oggi, con la tecnologia delle batterie ancora in evoluzione, con riduzione di prezzi e di costi.

 

Il problema non è l’auto elettrica, il problema è il non avere la capacità di ragionare in prospettiva, un grosso limite culturale che emerge in molti ambiti.

 

 

 

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Sì scrivete molte cose giuste ma il senso di questa discussione sfugge a molti, sembra (con disquisizioni ben ragionate ma che andrebbero postate in altre discussioni) 😉

 

Credo che la domanda fosse “perché ridicolizzare i veicoli elettrici con nomignoli che vanno da lavatrice ad Aborth, perché questo odio?” e mi sembra che solo pochi abbiano messo a fuoco il punto della discussione.

 

Io purtroppo non riesco a dare una risposta, perché a capire il motivo per cui molta gente creda che sia un passaggio logico il passare dal “non fa per me/non me la posso permettere, x vari motivi” al “bullizzare” l’elettrico a prescindere…

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24 minuti fa, savio.79 scrive:

Sì scrivete molte cose giuste ma il senso di questa discussione sfugge a molti, sembra (con disquisizioni ben ragionate ma che andrebbero postate in altre discussioni) 😉

 

Credo che la domanda fosse “perché ridicolizzare i veicoli elettrici con nomignoli che vanno da lavatrice ad Aborth, perché questo odio?” e mi sembra che solo pochi abbiano messo a fuoco il punto della discussione.

 

Io purtroppo non riesco a dare una risposta, perché a capire il motivo per cui molta gente creda che sia un passaggio logico il passare dal “non fa per me/non me la posso permettere, x vari motivi” al “bullizzare” l’elettrico a prescindere…


Perché cercano il bias cognitivo di conferma

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Bias_di_conferma


E questo avviene non solo per il tipo di alimentazione, ma anche ad esempio per il brand o il modello, si vedano gruppi del tipo ignoranza vaggara o simili.

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