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Stai visualizzando i contenuti con il più alto punteggio, pubblicati in data 19/04/2020 e localizzati Tutte le aree/sezioni

  1. Io proporrei ai moderatori di chiudere questo topic temporaneamente fino a ulteriori notizie di questo progetto (indizi, foto spia, fonti certe...). <<Lancia è morta>>, <<E' un marchio sconosciuto all'estero>>, <<Questo marchio non avrà mai un rilancio>>, <<è un marchio che vende solo in Italia>>... accipicchia, non solo i terremoti, gli incendi in Australia e a Chernobyl, le locuste in Africa e il Coronavirus, anche queste frasi bisogna leggere. Ci sono marchi nati dal nulla che ancora oggi sono presenti sul mercato, perciò perchè il rilancio di un marchio con un passato glorioso non può avvenire? Ci sono marchi nati dal nulla che stanno facendo numeri grazie ai SUV. Perchè non può riuscirci Lancia? Ci sono nobili marchi che farebbero meglio a evitare il segmento B (Alfa Romeo e soprattutto Audi), mentre Lancia farebbe fiasco (Ypsilon e Musa vi dicono qualcosa)? CI sono gruppi con cinque B-SUV (o di più?) che si differenziano solo per stile (gruppo VW) e li si applaude. Se lo fa FCA che ha molto più know how nel segmento B è già morte sicura. Ma state scherzando? Non appena la quarantena finirà e potremo tutti spostarci come prima, consiglio a tutte quelle cornacchie del "moriremo tutti" di farsi un viaggio all'estero e di meditare sui messaggi peccaminosi scritti qui.
    13 punti
  2. Te lo dico io, da bimmer, cosa sembrò la 164 visto che di anni ne avevo già 17 ...sembrò un ufo, né più né meno, un'auto avanti 10 anni rispetto alla concorrenza ...la comprò il padre di un amico (il primo 2.0), che peraltro abbandonò all'ultimo l'idea di prendere una classe E proprio per merito di questa macchina, e la mia invidia toccò vette forse mai più raggiunte ? ...a parte gli scherzi, io penso che a molti fece questa impressione, dando come non mai un'immagine totalmente rinnovata al marchio ...insomma, il classico effetto wow che porto in concessionaria molta gente che anni più tardi, in mancanza di meglio, iniziò a rivolgersi ai tedeschi ...ma ti assicuro che tanti si innamorarono della 164 e si fiondarono a comprarla senza nemmeno aver mi avuto un'Alfa ...potere della bellezza
    9 punti
  3. Buongiorno a tutti, visto il periodo di quarantena, per passare il tempo ho deciso di scrivere una prova di quella che è la mia auto attuale, ovvero la Suzuki Swift sport 1.6 da 136cv. L'auto, comprata km0 nel 2013, ha attualmente 36mila km, la uso solo nel fine settimana. - ESTERNI L'estetica è soggettiva, a me personalmente piace. Apprezzo il fatto che si distingua facilmente dalle versioni più tranquille, ma senza risultare troppo appariscente. I dettagli che la differenziano dalle versioni tranquille sono i cerchi da 17", su cui montano pneumatici 195/45, le minigonne, lo spoiler, il doppio scarico e i fari anteriori (allo xeno) e posteriori. - INTERNI Gli interni sono molto semplici, forse troppo simile a quello delle versioni normali, la plancia è in plastica dura ma è assemblata abbastanza bene, infotainment mai usato quindi non lo giudico. I sedili li trovo belli da vedere e contenitivi, ma un po' scomodi e la seduta è un po' alta, difetto abbastanza diffuso sulle utilitarie attuali. L'abitabilità è buona per 4 adulti, anche se l'accesso ai sedili posteriori è difficoltoso causa le 3 porte. Il bagagliaio è molto piccolo. -MOTORE Il motore è un 1.6 aspirato da 136cv a 6900 giri/min. e 160 Nm a 4400 giri/min. Per i più tecnici, la distribuzione è a catena e presenta un variatore di fase (VVT) che varia la fasatura delle valvole di aspirazione. Altra particolarità, i condotti di aspirazione a lunghezza variabile, per migliorare l'erogazione. Un motore abbastanza elastico fin dai bassi giri, che ovviamente dà il meglio di sé a regimi medio-alti. Grazie ai rapporti abbastanza corti del cambio e al peso contenuto di 1040kg, l'auto risulta abbastanza scattante. Ha un temperamento sportivo pur non essendo un mostro di potenza, riprende bene già da 2000 giri/min e fino ai 4000 è un motore tranquillo, sopra invece spinge bene con una bella progressione fino a limitatore, posto poco oltre i 7000 giri/min, il tutto accompagnato da un bel sound di aspirazione, molto piacevole. Il carattere non manca. -CAMBIO Il cambio è un manuale a 6 rapporti, ben spaziati, con la sesta "di riposo". Il cambio ha una corsa nella media ed è preciso, regge bene l'uso sportivo senza impuntamenti e dà una bella sensazione meccanica nel cambio marcia, con innesti secchi e un po' contrastati. Molto piacevole da usare. La frizione è leggera e ha una corsa del pedale abbastanza contenuta. -STERZO Lo sterzo lo reputo valido, non il top ma comunque preciso e con il giusto "peso" -FRENI La frenata, complice il peso molto contenuto dell'auto, è uno dei punti di forza dell'auto, gli spazi d'arresto sono contenuti e l'impianto regge bene la guida sportiva. La frenata è molto modulabile e per frenare forte bisogna schiacciare con forza il pedale. -ASSETTO/TENUTA DI STRADA L'assetto è un ottimo compromesso tra la guida sportiva e il comfort, l'auto ha un ottimo comportamento in curva pur non essendo una "tavoletta", è rigida il giusto per un uso stradale. Grazie al peso contenuto, alle dimensioni ridotte e alla misura di gomme non esagerata, la Swift sport dà il meglio nel misto stretto, dove si rivela agilissima e molto divertente da guidare. Con ammortizzatori più sportivi l'auto migliora ulteriormente e in curva può dare veramente molte soddisfazioni. ESP e controllo di trazione lasciano molta libertà, ma sono comunque completamente disinseribili. -SENSAZIONI DI GUIDA La Swift sport, pur non essendo un mostro di potenza e pur non avendo un baricentro da vera sportiva, risulta un'auto molto divertente da guidare, perché risulta semplice,poco filtrata , trasmette molto. È un'auto alla vecchia maniera, con pochi fronzoli, focalizzata sul piacere di guida nel misto stretto. Per farla andare richiede una guida molto aggressiva, il motore va tenuto su di giri sempre e il più possibile, insomma per chi ama guidare risulta molto coinvolgente ed appagante anche se non è velocissima (ma neanche ferma). -CONSUMI E COSTI DI GESTIONE I costi di gestione sono abbastanza contenuti, sia come bollo e assicurazione che come costo dei ricambi. I consumi invece dipendono molto dallo stile di guida, con guida molto tranquilla riesce a fare 15-16 km/litro , con guida allegra sta intorno agli 11-12 km/litro, con guida molto sportiva ovviamente consuma tanto. Usandola senza particolari accorgimenti i 12 km/litro sono alla portata. Le gomme, causa misura poco diffusa , costano più della media. -DIFETTI Tra i difetti sicuramente la praticità, bagagliaio minuscolo e carrozzeria a 3 porte (ma volendo c'è anche a 5) non la rendono sicuramente un'auto pratica per chi ha famiglia. Altri difetti sono l'acceleratore elettronico che rende l'auto molto meno reattiva al comando del gas, e lo scarico di serie molto tappato. Già con uno scarico omologato migliora parecchio comunque, quindi problema facilmente risolvibile.
    8 punti
  4. Pare che si sia diffusa la notizia e in Germania, Svezia, Inghilterra e Scozia si siano già raccolti migliaia di preordini di questa B-SUV Lancia. E indiscrezioni danno anche un numero molto elevato di imprenditori nordici che stiano cercando location dove poter aprire autosaloni con il marchio Lancia. Speriamo facciano presto.
    6 punti
  5. Purtroppo le maquettes di proposte alternative a quella di Pininfarina che furono realizzate al Portello sono tante, e non tutte sono state mostrate in maniera esauriente. In questo relitto si vedono parecchi elementi in comune con le proposte delle prime tre foto qui sotto (la quarta ovviamente è il relitto visto da un'altra angolazione), ma nessuna di esse è lei. Quella della prima foto ha una fiancata molto simile, a parte il fatto di non avere lo stesso tipo di maniglie apriporta. Potrebbe essere un dettaglio insignificante perchè la maquette avrebbe potuto avere due fiancate differenti, ma guardandola bene non sembra di vedere sul bagagliaio quello scalino che sul relitto pare andare anche sul fianco sinistro. Scalino che la renderebbe il relitto simile alla maquette della seconda foto, che mostra anche una soluzione molto vicina anche a livello di fanaleria e relativo contorno... ma la maquette della seconda foto ha quello strano profilo dei finestrini che si alza alla fine della portiera (credo fosse un'idea per integrare il design delle maniglie... sembrano due punti in cui infilare sotto le dita) che sul relitto non si vedono, sbirciando i finestrini del lato contro la parete. Quindi non è nemmeno la seconda (non combacia nemmeno il passaruota posteriore, ma anche in questo caso poteva essere semplicemente una maquette asimmetrica). Potrebbe essere la terza, di cui ahimè vediamo solo il frontale. Non mi convince, perchè il paraurti sembra sporgere meno dalla carrozzeria, ma potrebbe essere per i danni che ha subito il relitto. C'è un profilo sulla terza maquette che corre sotto fari e calandra e che sembra coprire un po' il paraurti... e il danno subito dal relitto potrebbe averlo fatto sparire, anche se non mi sembra di vederlo sui fianchi. La mia ipotesi è che sia una quarta maquette (che poi potevano anche non essere solo quattro... chissà quante ne vennero costruite) che è in qualche modo parente di tutte e tre quelle di cui abbiamo almeno una foto.
    5 punti
  6. Per il logo secondo me basta riusare questo di 50 anni fa, che lo trovo modernissimo
    4 punti
  7. Mettendo insieme tutte le info raccolte sul forum: 1. Kamal c-cuv, ovvero il prototipo non nacque perché il pianale tipo di 147 era oramai troppo obsoleto, non so perché non l'hanno pensata sul pianale giulietta ma forse non supportava la trazione integrale 2. Kamal d-suv, quello della foto da me postata, fu cassato per la dismissione del pianale premium e assenza di un pianale nuovo per seg. D in attesa di Giulia Consideriamo poi che tutto il discorso kamal si sviluppa dal 2003 al 2006, in pratica un perioddo terribile per fca tra mancanze di risorse, economiche e meccaniche
    4 punti
  8. Forse è meglio ribadire per l'ennesima volta che qui non parliamo del rilancio di Lancia, ma semplicemente della possibilità di avere un b SUV a marchio Lancia derivato dal progetto che porterà ai b SUV jeep, fiat ed AR, per la sostituzione di Y , che bene o male le sue 60k vendite le fa. E mentre oggi è ovviamente quasi impossibile pensare una gamma completa, un unico modello derivato da modelli già esistenti è molto più probabile.
    4 punti
  9. Ad esempio? Quali sono questi marchi nati dal nulla che stanno facendo numeri grazie ai SUV? Lancia non può riuscirci perché non ha rete di vendita, è assente al di fuori dei nostri confini, è un brand sconosciuto ai più, non ha una gamma vetture, devo continuare? Stiamo davvero paragonando la capillarità della rete VW Group con quella di FCA? Stiamo veramente paragonando l'appeal dei brand di VW Group con quello di Lancia? Seat, dopo 20 anni di investimenti e di una gamma composta da molte vetture diverse sta iniziando OGGI a fare dei numeri. Ok, fare fantasie su una fantomatica gamma Lancia è fantastico. Anche io vorrei vedere FCA primo produttore al mondo. Ma poi c'è la realtà, quella in cui devi portare utili, quella in cui devi rendere conto agli shareholders, quella in cui devi trovare degli imprenditori che investano milioni di euro per aprire uno showroom dedicato ad un brand che è già morto. Tu investiresti milioni di euro tuoi per aprire uno showroom Lancia? Sicuramente no, perché avendoli ci sono infiniti investimenti migliori e decisamente più sicuri. Citofonare a chi ha investito per formare la rete Infiniti...
    4 punti
  10. Ragazzi ma davvero pensate che investiranno su un prodotto a marchio Lancia? È un brand con poco appeal in Italia (zero tra i giovani), addirittura non più presente al di fuori dei nostri confini. Nessuna azienda sana di mente investirebbe 1€ in un marchio del genere. E nessun imprenditore investirebbe milioni di Euro per adeguare un salone ad un “nuovo” marchio.
    4 punti
  11. Concordo al 100%!!! Io nel 1987 avevo 7 anni e 164 sembrò proprio questo: un'astronave!!! E non solo ai bambini/ragazzini.... linea stupenda, interni pieni di pulsanti e funzioni, strumentazione completissima era avanti anni luce. Se a questo aggiungiamo che la linea era si splendida futurista ma comunque inconfodibilmente Alfa e le prestazioni erano elevate con ogni motore disponibile ecco spiegato il suo successo. Forse qualche Alfista "puro" non la guardò di buon occhio per la trazione anteriore e parte della meccanica Fiat, ma in compenso un sacco di persone che di Alfa non ne avevano mai avute la acquistarono per i motivi sopra citati. Il padre di un mio amico aveva la V6 Turbo non vi dico la gioia quando ci accompagnava da qualche parte (senza lesinare di far sentire a noi ragazzini tutta la potenza sotto il cofano)...
    4 punti
  12. I francesi per sciovinismo hanno sempre comperato le loro auto anche quando sapevano che erano inferiori alle tedesche. Poi dopo non lamentiamoci che bisogna andare a fare gli sciacquapiatti in Nuova Zelanda...
    4 punti
  13. Cià, ravviviamo questa sezione del forum con la prova della mia verdona, una moto che negli anni è riuscita a conquistare non pochi motociclisti grazie alla sua versatilità ...è una sport-tourer (più sport che tourer) che può incontrare il gusto di molti. Ormai ce l'ho nel box da due anni ma confermo quanto scritto dopo alcuni mesi, che è quanto segue ...piccolo inciso: per diversi motivi (ivi compreso il fatto che sapevo di dover pure cambiare la Serie 5 a breve) decisi di comprare una moto usata, contando anche sull'estrema affidabilità delle moto giapponesi ...ed è una scelta che rifarei mille volte perché in effetti non ho dovuto toccare nemmeno una vite nonostante avesse già 40k km (se non per sfizio o per migliorare qualcosa che non mi piaceva). Moto di 7 anni pagata 5,8 k euro (era quella che costava meno in assoluto). **************************************************************************************************************************** Alcuni amici motociclisti mi hanno chiesto di parlare della Z: dopo 6 mesi e 10.000 km credo di poter scrivere qualcosa di sensato della mia zanzarina pestifera. La moto mi piacque subito al lancio: quello che fa per me lo vedo lontano un chilometro. Ho questa fortuna. Andai a provarla in occasione dei test drive. Al momento il motore mi lasciò un po' perplesso ma capii che dipendeva dalla mia assuefazione ai bicilindrici. Dopo 100 metri mi ritrovai in sesta a 60 km/h ? Telaisticamente invece mi fece un'ottima impressione. Adoro il suo aspetto spigoloso da insetto, enfatizzato dal verde Kawasaki: sembra una mantide religiosa pronta a staccati la testa ... ed è quello che fa se non impari a rispettarla! Ma veniamo subito ad uno dei suoi punti forti, l'ergonomia. Pensavate cominciassi dal motore? ...invece no, la prima cosa che colpisce è la posizione di guida. In questi anni Kawasaki ha puntato molto sui volumi "tutto avanti", con il serbatoio altissimo e molto scavato, proteso verso l'avantreno. Questa scelta, anche se non paga sempre dal punto di vista stilistico, ha l'indubbio vantaggio di creare spazi enormi per il guidatore che trova facilmente posto su motociclette che solitamente non sono abbondanti (come tutte le jap). A cavallo della Z si sta veramente bene, anche quando si è alti, riuscendo a stringere bene lo snello telaio, senza toccare nulla con le ginocchia. All'ottima ergonomia contribuisce anche l'indovinata triangolazione "manubri-sella-pedane" che consente di assumere una posizione di guida rilassata ma attiva, una via di mezzo tra enduro stradale e naked. Io l'ho ulteriormente rialzata di 1cm mediante dei risers (in pratica due spessori in alluminio da 1cm montati sulla piastra di sterzo): dopo molti chilometri sentivo la necessità di stare un pelo più dritto; ora è perfetta. Si perde un pochino di prontezza in inserimento di curva ma la mia cuffia della spalla ringrazia sentitamente. La sella è un pochino dura, non durissima, ma ci si può accontentare. Anche in questo caso ho perfezionato la cosa con il rivestimento 3D della Tucano Urbano. Non avevo mai avuto sportive che non mi costringessero a sgranchirmi le ginocchia; con questa non sento quasi mai il bisogno di farlo. Mi è capitato di fare anche 5 ore di fila senza fermarmi. Le sospensioni ovviamente sono tarate sul duro andante ma non potrebbe essere diversamente; quando si comincia a spingere si capisce il senso di questo assetto. Come tutte le moto giapponesi è per il resto molto pragmatica (comandi e strumentazione); forse un po' scontata ma funzionale e abbastanza affidabile (si stanno rompendo i particolari, come sempre). Le forme spigolose da insetto della Z1000SX. Bellissime le "gemme" delle frecce incastonate nella carena a mo' di alette, purtroppo eliminate nelle versioni più recenti. Protezione aerodinamica insospettabilmente buona a dispetto del piccolo cupolino (regolabile). Evidentemente è stato fatto un grande lavoro in galleria del vento. Detto questo dopo i 130 km/h l'aria si fa sentire, cosa che peraltro non mi dà nessun fastidio, anzi: avevo voglia di tornare a sentire un po' di vento tra i capelli. La Z è anche una moto abbastanza ben costruita, soprattutto considerando il prezzo d'acquisto (oggi sui 13k euro con tutta l'elettronica del caso ... che la mia non ha). Non raggiunge naturalmente i livelli di una MV ma è ben fatta, anche nei particolari. Questa ha ormai 7 anni e non presenta particolari difetti. Normali segni d'usura. Ci sono moto molto più care che danno poca o nulla soddisfazione più di questa. Dove ho riscontrato risparmio (e qui veniamo al primo e forse unico vero difetto) è stato nei freni. La moto aveva di serie i tubi in gomma, un'oscenità su un mezzo così veloce. A me poi piace pestare forte subito, quindi vi lascio immaginare. Frenava poco e male. Ora con i tubi aeronautici, e dopo aver messo pastiglie decenti, la frenata è diventata potente e modulabile oltreché costante. Forse meriterebbe un impianto migliore ma almeno adesso si ferma. Il dettaglio più eclettico della moto, il terminale di scarico a "tromba" che tanto ha fatto discutere gli appassionati ...diciamo che bisogna farci l'occhio ma alla fine dimostra di avere il suo "perché" Che dire del motore: se questi fanno gli shinkansen ci sarà un motivo. È un'unità pazzesca: è regolarissimo, ha coppia da vendere (la mia vera preoccupazione venendo da un boxer ... svanita alla prima apertura) e un allungo che non finisce mai ... Fino a 4000 spinge quasi come un 2, da 4000 a 7000 ha già una schiena notevole, da vero motore sportivo, e dopo i 7000 si trasforma in un razzo missile ... Fantastico! La metti in 6a e la puoi usare come uno scooter, poi apri e ti ricorda in un nanosecondo di essere una Kawasaki. Mi è capitato, in una partenza da fermo, di sgommare in seconda di gas (nonostante la frizione esemplare, morbida e modulabile): senza controlli elettronici può capitare se si fa troppo gli splendidi. Il polso dev'essere sempre ben collegato al cervello. È una moto che non ti regala niente ma è bella anche per questo. Consumi non pervenuti (non ci faccio caso in moto) ma credo faccia qualcosa tipo 15 al litro. Non scalda nemmeno troppo anche se, come tutte le plurifrazionate ad acqua, soffre il traffico cittadino (la ventola rimane quasi sempre accesa). A 100 km/h ci arriva in un amen, a 200 poco dopo. Vmax vista sulla strumentazione 235 ma ne aveva ancora. Il motore lo odoro quasi quanto il 6 in linea BMW (il ché è tutto dire, per chi mi conosce). Il ponte di comando, "pragmatico" come su ogni moto giapponese. La Z sx (purtroppo non la naked) è una delle ultime moto che, per fortuna, mantiene il contagiri analogico. Il cambio è quello tipico da moto giapponese, veloce e preciso, e ancor più tipicamente Kawasaki, ovvero un pò ruvido, soprattutto ad andature cittadine. Talvolta si fatica a trovare la folle. Nel complesso un sistema senza infamia e senza lode. Ho provato di meglio ma anche di molto peggio. La ciclistica è un altro punto forte della Z. La SX è strettamente derivata dalla naked, salvo alcuni accorgimenti per darle un taglio più turistico: rispetto alla Z1000 infatti il passo è stato allungato di 5 mm e l'avancorsa di 1, variazioni minime che probabilmente la rendono un pelo più stabile e meno sensibile anche se leggermente meno svelta. In ogni caso l'inclinazione del canotto di sterzo è tipicamente sportiva (invariata a 24,5 gradi come sulla nuda ...quasi uguale alla Speed Triple, per dire) e si sente: la moto è abbastanza veloce nel pif paf (non velocissima se siete abituati ad una sportiva, fulminea se siete abituati a una BMW ? ) senza essere instabile ed ha il solito avantreno granitico tipico delle Kawasaki (una manna per chi è abituato come me al telelever). Un mix veramente riuscito: nelle accelerazioni violente, così come nelle staccate al limite, non si scompone minimamente e accetta sempre di buon grado ogni correzione. Veramente difficile trovarle un punto debole. Forse, come dicevo, non è velocissima in ingresso ma è lo scotto da pagare per avere una moto con un minimo di ambizione turistica e un anteriore che corre su un binario. Gli angoli di piega sono notevoli considerando l'utilizzo a cui è destinata, cosa che probabilmente consente di togliersi anche qualche soddisfazione tra i cordoli. Per strada basta e avanza. Scende sicura e veloce dando sempre l'impressione di essere perfettamente stabile (grazie gommone da 190). Sulle ultime versioni hanno implementato un sistema d'aggancio delle borse laterali veramente ben congegnato, che rimane occultato nel codino ...in pratica a borse smontate non esistono brutti telaietti ausiliari (brava Kawasaki). In definitiva è una moto che può essere guidata in mille modi, sicuri che non deluderà mai. A me piace lasciargli briglia sciolta sui veloci curvoni delle strade che prediligo ...ed è veramente una goduria. Nel misto veloce non credo ci siano molte moto che le tengono testa; mi viene in mente la BMW K1300S, alla quale il motore non manca di certo, ma è sicuramente più impacciata. Forse una Triumph Speed Triple 1050, ma probabilmente le manca la stabilità della Z. In pratica è una sport-tourer sui generis: ci si sta volentieri sopra per molti chilometri anche se gli è rimasta la natura da teppista della naked. E questo è proprio quello che mi piace. Mi sta facendo rivivere le sensazioni, amplificate x 10, della mia prima moto, la Honda NSR. La lovvo ?
    3 punti
  14. commentando il post nella discussione sulle one-off desiderate, avevo espresso la mia idea, ed il cervello ha iniziato a macinare e visto il molto tempo libero mi ci sono messo primo teaser "matematico" di una one off ispirata alle F1 anni 70, anzi diciamolo pure alla Brabham BT 44B il lavoro da fare è ancora lungo, soprattutto per le molte parti meccaniche a vista, per fortuna esistono siti dove poter scaricare gratuitamente dei 3d fatti da appassionati
    3 punti
  15. Autovisie Patents per la probabile erede della 918.
    3 punti
  16. Giulia avrebbe venduto di più se ci fosse stata una rete di vendita estera più efficiente e una gamma motori con una variante da 350 cv per gli Usa. E il tutto avrebbe avuto bisogno di più modelli, sopratutto di seg. C ed E. Si capisce che Giulia non è propriamente spaziosa all'interno per il medio yankee. Fare un suv seg. B per me è una stupidaggine in controtendenza con il marchio passato e attuale. Che non ci sia ad oggi una gamma di seg C è uno scandalo ma tant'e.. Ma i veri affari si sarebbero fatti con un suvvone di seg.E. Il gruppo si è veramente giocato malissimo la sua forte presenza in USA. Ma davvero male male..
    3 punti
  17. che riportato sopra un tonale diventa qualcosa del genere
    3 punti
  18. Mi sono preso la briga di vedere i numeri di Musa - Ypsilon - Delta 3 confrontando il totale venduto in EU (fonte: Carsalesbase) con quelli venduti solo in Italia (fonte: Carsitaly.net). Purtroppo su carsitaly mancano i dati precedenti al 2007 quindi mi sono fermato li.. A spanne l'anno migliore come rapporto vendite ITA/EU è stato per Delta il primo vero anno di commercializzazione dove i 2/3 sono rimasti in IT. Per il resto tra il 75 e il 90 % per tutti e tre i modelli rimaneva in Italia. E si partiva da numeri assoluti bassi/bassissimi: Delta nel suo migliore anno di commercializzazione faceva 30k pezzi, Musa 37K, Ypsilon (fine modello precedente e quello attuale) viaggia tra i 50 e 60k annui. Per confronto con Delta: la Bravo Veloce (Giulietta) nel suo migliore anno ha fatto 78k pezzi di cui meno della metà (45%) sono rimasti in IT. Ergo, chi si sogna di vedere 100k pezzi per il B SUV dovrebbe svegliarsi dal sogno e con lui qualsiasi altro che vede una fantagamma futuribile. Il senso di questo piccolo UV potrebbe esserci solo se fosse un rebadge per avere un po' di difesa del mercato in Italia, ma veramente nulla di più. Anzi.. visto che Citroen e Peugeot saranno "dei nostri" non vedo cosa ci si possa fare con Lancia, e con lei DS.
    3 punti
  19. Sulla base di quali calcoli? 50 mila auto non sono per niente poche. Soprattutto considerando che uscirebbe con molti brand differenti: Fiat, Alfa, Jeep, etc. Quante B-SUV complessive dovrebbero vendere? Captur è stata la B-SUV più venduta nel 2019 con 32.184 unità (e prezzi da discount). Non ci sono altre B-SUV nella top 10. E davvero pensiamo che la B-SUV di Lancia possa fare da sola 50 mila pezzi? E la rete vendita chi la mette? Mi spiace ma è fantamercato unito a numeri tirati giù a casaccio... Ypsilon vende ancora qualcosa perché si compra nuova a 10.000 euro e km0 ancora a meno, rendendola tra le B più economiche.
    3 punti
  20. La Ypsilon attuale piazza circa 60 mila pezzi sono in Italia. Un SUV commercializzato in tutti i iprincipali mercati europei DEVE arrivare almeno a 100 mila pezzi.
    3 punti
  21. Ragazzi, per me avete tutti un po' ragione. Purtroppo e' cambiato il mondo, i soldi per le masse sono sempre meno (la classe media sta scomparendo), l'accesso a un reddito decente (se e quando avviene) lo si raggiunge sempre piu' tardi, quando magari si hanno come priorita' casa e bambini, le auto costano sempre di piu' pur essendo sempre piu' standardizzate, omologate, ben poco a prezzi umani fa sognare. E' un bene supertassato, costoso e impegnativo da comprare, da usare e da mantenere, ormai le strade sono congestionate e mal tenute, e dove si potrebbe fare quel filo in piu' (senza scadere nel pericolo) ci sono velox dietro ogni curva a rompere le scatole. Poi c'e' l'elettronica di massa che ha soppiantato tanti interessi verso la meccanica (che abbiamo detto dal canto suo essere sempre piu' standardizzata). Infine il tema ambientale, con sta maledetta demonizzazione dell'automobile e delle emissioni, che il COVID come effetto collaterale ha dimostrato essere una baggianata perche' le fonti di inquinamento primarie sono altre. Io credo che se ci fossero piu' soldi in giro e maggiore facilita' d'uso, un po' verrebbe recuperato. Ma non si puo' tornare indietro, tanti ragazzi di oggi son cresciuti con i pc e poi gli smartphone in mano, sono nerd, ma non appassionati a tutto tondo. Concordo con @shadow_line Poi, per citare @poliziottesco, probabilmente in Inghilterra o in Germania la situazione e' diversa e c'e' piu' reddito e piu' passione. A Londra ho visto in un giorno piu' auto coupe' o cabrio/spider che a Roma in un mese.
    3 punti
  22. Visto che i numeri non sono opinioni, è un pezzo che i conti sono stati fatti, ma se non te li vai cercare... ultimo a pubblicare i dati chiarissimi e stranoti che escludono ogni senso e possibilità dell'idrogeno automobilistico per inaccettabile efficienza (insita e strutturale, ovvero che non dipende da possibili miglioramenti) è VW con la versione semplice semplice dei conti: https://www.volkswagenag.com/en/news/stories/2019/08/hydrogen-or-battery--that-is-the-question.html# Quello che l'articolo non dice è che la filiera dell' H2 non può essere gestita da individui o piccoli produttori ed è di fatto un monopolio di grande industria. Al contrario della produzione elettrica che può essere gestita a partire da Mario Rossi col tetto di casa, visto che per la media di 11,000 km/anno basterebbe la produzione annua di 2-2,5 kWp di impianto solare o eolico o cacca di mucche o quello che vuoi.
    3 punti
  23. Io piango ogni volta che vedo queste immagini.. Non è veramente possibile lasciar morire così quelle proposte di stile, nell'incuria e nell'abbandono..
    3 punti
  24. Non sono d'accordo. Non aveva proporzioni "classiche", tutt'altro, ma e' stata un'auto molto originale e tutt'ora ha una linea d'effetto. E su strada andava forte. Scontava sia la somiglianza all'idea della TT originale, sia il non essere premium (e dunque tacciata di voler essere la TT dei poveri). A me non dispiaceva per nulla, anzi l'avrei pure comprata, se il concessionario non si fosse impuntato che non c'erano sconti sulla vettura e il finanziamento non fosse stato a un tasso/durata meno competitivi di quanto ottenni poi per la sua rivale VW Scirocco.
    3 punti
  25. oppure aumenti decisamente le dosi il problema non è tanto quello che hai detto ma che effettivamente chi ha fatto la foto una roba così l' ha pensata
    3 punti
  26. Sarà la quarantena, ma solo ora mi accorgo di una composizione mostruosa di questa foto. Gli elementi triangolari come equilibrio. Le linee che convergono dall'auto verso la parte alta. L'auto si chiama Estate. L'auto ha la punta che converge sul posto auto con scritta "MC". L'occhio gira in senso orario, ma qui è forzato in anti.orario a girare seguendo le linee guida, trovando così Estate - MC - 2 E = MC^2. Devo smetterla di drogarmi.
    3 punti
  27. no la mascherina di musa o delta noooooooooooooooo
    3 punti
  28. Per Lancia sarebbe anche ora di trovare un nuovo messaggio stlistico...
    3 punti
  29. Mmmm... non ricordo dei bozzetti di Auto Oggi basati su questa... dovrei controllare. Il fascione fanalone appiccicato lassù comunque s'era visto anche su una maquette un po' più innovativa di una 155 senza sedere, anche lei immortalata in pessime condizioni da DeBertolis al Portello prima della demolizione. Credo che siamo sempre nell'ambito del "facciamo qualcosa sul Tipo 2, anche se le porte non sono le stesse. Nella prima foto tra l'altro si vede sullo sfondo quella che poi vediamo meglio nella quarta, che è ciò che resta del primo studio di nuova 33, quando ancora non si era indirizzati da Fiat sul Tipo due e i progetti per nuova C e nuova D si chiamavano 433 e 434 (434 colei che in Pininfarina si chiamava "Albertina" e per la quale Fumia fece la proposta che ha mostrato nel suo libro). Nella quinta foto, la 433 quando era appena stata terminata (le fiancate non corrispondono perfettamente ma nella foto del rottame si vede che era una maquette asimmetrica). La 433 è del luglio 1986. Prima che arrivi Fiat.
    3 punti
  30. Z3 M Coupe, quante volte ci ho pensato...veramente un' auto speciale, insieme a Ferrari con FF e GTC, sono stati gli unici ad avere le palle di fare una shooting brake vera e di metterla sul mercato
    3 punti
  31. Io devo ancora capire perché un’auto che abbia un handling divertente, ed al di sopra dei competitor, ma che abbia anche tutte le feature (ora la maggior parte sono disponibili) non sia un auto per tutti, per tutti i giorni, per un uso business. Anzi per assurdo son molto più comode di sedicenti premium con un interconnesso al posteriore e cerchi da 18 o 19”.
    2 punti
  32. Dell'articolo di Cironi condivido solo che non permettere di escludere i controlli sia stato un errore. Il resto sono dettagli che non tengono conto della condizione al contorno più importante: il mercato non avrebbe assorbito più Giulia di quelle vendute in nessun caso, ne' con design diverso, ne con spot diversi, ne con foto di presentazione diverse. Bisogna farsene una ragione, e da appassionati di automobilismo, ringraziare che Giulia esista.
    2 punti
  33. Stavo riflettendo ad ogni modo sul fatto che tutto sommato, nonostante i limiti e i difetti, alcuni Youtuber che trasmettono e diffondono passione ci sono. Ad esempio il nostro Cironi, che pur essendo partito in maniera molto ruspante e tamarra, secondo me si e' riscattato ampiamente con le interviste a rappresentanti dei tempi d'oro dell'auto italiana. Certe cose rimarranno testimonianze preziose, ad esempio la lunga intervista a Stanzani, pochi anni prima della sua scomparsa. Testimonianze dell'epoca d'oro e di un mondo che non esiste piu'. O fra gli stranieri, Harry Metcalfe, che e' lo zio o il nonno che avrei voluto avere. La passione che trasmette e' incredibile, purtroppo per seguirlo va masticato un po' di idioma albionico quindi in Italia e' abbastanza out, ma fa cose davvero egregie secondo me. A volte ho purtroppo anche l'impressione che i giovani d'oggi abbiano difficolta' nel concentrare la loro attenzione su qualcosa in maniera prolungata, nel mondo dei selfie e dei tweet tutto si brucia in fretta. Invece per seguire video del genere, ci si deve rilassare e mettersi li' col piacere di sorseggiare lentamente pezzi di cultura automobilistica. P.S.: parlo da vecchio ma sono un classe 1984
    2 punti
  34. Devo dire che alla fine, quasi mi vergogno a dirlo, e non essendo certo un grande pilota, ma a me piace guidare qualsiasi macchina, dalla 500 di fine anni '80 alla Kia Picanto I che aveva la mia fidanzata, alla i10 che adesso ha mia moglie
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  35. 2 punti
  36. Ma neanche Dacia andrà sotto. ? Le auto , con adas , limiti emissioni e c02 dovranno adottare troppi dispositivi costosi. Per l'Italia ci saranno le mini rate senza riscatto.
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  37. Come? L'ispirazione è palesemente la 917K
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  38. ci vorrebbe un "depliant" riassuntivo da tenere in prima pagina con tutta la gamma
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  39. ... la mia carriera motociclistica è stata parecchio variegata, ma sono stato un Triumphista per diversi anni... ho avuto 4 Speed. Con una 1050 sono andato ad Hincley con morosa e bagagli facendo solo una tappa in Francia.... un' impresa. Poi ho capito che le sparate, oltre che essere MOLTO pericolose, non mi soddisfacevano più... e da li ho iniziato il turismo... quello vero... partenza alle 4 del mattino e arrivo a Londra alle 6 di pomeriggio... 1300km al giorno. ... sono finito, nel bene e nel male, nelle grinfie di BMW e, attualmente, sono al 3 GS.
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  40. bam! desire pour un dimanche matin!
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  41. Dai numeri che dichiarano (100-200.000 auto, 300 assunzioni, 5 modelli, 300 milioni di investimento) la cosa più probabile, sempre che il progetto abbia una base di verità, è che prendano auto fabbricate altrove e cambino lo stemma o al massimo la calandra, come già succede non molto distante dal sannio
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  42. Questo è un problema cha dal 90 si pose fumia, e da allora non è ancora stata trovata una soluzione
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  43. quindi, per quello che ho visto personalmente o che mi hanno raccontato, negli anni 60-70 e 80 la passione per tutto quello che era auto, moto, aerei era sicuramente superiore all'attuale, vorrei quasi dire superiore 5 a 1, forse in certi momenti anche 10 a 1 dagli anni 90 in poi il mondo cambia radicalmente, si entra nell'era del "virtuale" realtà virtuale, moneta virtuale finanza virtuale e cartolarizzata, cose del genere, le stesse automobili diventano via via piú "virtuali" in quanto sempre piú elettronica si sostituisce all'abilità (quando c'é) del pilota, le nuove generazioni quindi si trovano a vivere fin da subito una vita che é metà "reale" e analogica, e metà virtuale ed elettronica ( social, videogiochi ecc) quest'ultima metà é per di piú facilmente raggiungibile e relativamente economica oggi cercare di diventare uno youtuber, un influencer digitale o uno streamer famoso é molto piú semplice ed economico che cercare di diventare un pilota professionista di auto da corsa "reali" in cui si deve investire da subito centinaia di migliaia di euro "veri" ( anche se pagati con carta di credito) la facilità della vita "virtuale" del videogioco diventa una scorciatoia piú facilmente percorribile, costa meno, e anche fisicamente meno rischiosa che mettersi sul sellino di una moto da cento cavalli e aprire il gas, in piú fa anche piú up to date, e se va bene si diventa pure famosi con le visualizzazioni, che volere di piú? chiaro che appunto, la moto da cento o piú cavalli, l'auto sportiva, in un mondo come l'attuale diventano tendenzialmente un piacere privato, personale, di nicchia, per quelli che hanno soldi e conoscenze tecniche necessarie, gli altri si rifugiano nel " fast food" della realtà virtuale
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  44. In pratica è un alfa deltasud
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  45. La Peugeot Crisalys è una concept car risalente al 1998 e opera del designer italiano Franco Sbarro, noto per le sue tante concept car eccentriche. Presentata al Salone di Ginevra, la Peugeot Crisalys si fece subito notare per la sua forma da berlinetta sportiva, coadiuvata dalla sua coda lunga e dagli sbalzi ridotti sul frontale; ad alcuni potrà ricordare la 406 Coupè che entrò in commercio l’anno prima. Fu infatti dalla Coupè che l’eclettico designer partì per osare con il look, disegnando così una vettura sportiva non solo all’apparenza. Dietro l’abitacolo, infatti, prendeva posto, il motore V6 da 194 cavalli in posizione centrale, propulsore che andava a sottolineare la sportività del modello. ?
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  46. Ho visto adesso la Golf GL ? Ho imbarbonito i cerchi! E scusate, finalmente la Giulia che tutti vorrebbero a KM0 a 16K euro, manco lo specchietto!!! Vergogna! PS però mantiene l'angolo di Ackermann ?
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  48. Approfitto del salone di Ginevra virtuale per pubblicare qualcosa di nuovo. Qualche aggiornamento nella gamma concept. Ci salutano la Thema Coupè e Cabrio (seg. D) e la Athena Coupé (seg. E). Al loro posto un unico modello, la Hexys che passa da fastback (4porte) a GT due porte (anche Convertibile). Di seguito l'allestimento sportivo HF e quello GT
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