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Stai visualizzando i contenuti con il più alto punteggio, pubblicati in data 05/08/2022 e localizzati Tutte le aree/sezioni

  1. Ecco alcune foto! Una curiosità, i sedili sono super contenitivi, hanno i fianchetti altissimi
    8 punti
  2. Il sintomo che è già 2 anni che sono negli anta lo si riscontra dal fatto che provo un piacere decisamente più completo nel leggere queste rubriche piuttosto che quelle sulle uscite dei nuovi modelli. Punto
    8 punti
  3. Allora, la certezza che non ci sia contributo FCA io non ce l'ho, ma i fatti dicono che PSA aveva annunciato da tempo (cercate in rete) che sia il motore 1.2 THP sia il motore 1.6 THP avrebbero avuto una nuova evoluzione, contestuale al nuovo sistema ibrido MHEV che nasce da un accordo PSA con Punch Powertrain per il cambio con motore elettrico integrato. Quindi questo nuovo motore non spunta fuori "improvvisamente", anzi ha richiesto un lungo sviluppo che a me sembra evidentemente incompatibile con i tempi dell'accordo con FCA. Potrebbe esserci stato un contributo in fase finale perché sarebbero dovuti approdare anche sui modeli italiani? Non so, ma di certo tra questa possibilità e arrivare a dire, come è stato stabilito (e sottolineo stabilito, perché questa tesi è stata sposata da tutti) qui dentro, che gli italiani sono andati in quattro e quattr'otto a rifare il motore di PSA che funzionava male, beh, a me sa molto di fake news. Non ci sono prove, se non una analogia di tecnologie che non sono certo esclusive sui benzina di nuova generazione. Siamo seri.
    6 punti
  4. Comunque, parlando di Innocenti, io una di queste la metterei volentieri nel mio garage....
    6 punti
  5. Scusate ma sbaglio o fino a qualche tempo fa seat veniva considerata una gallina dalle uova d’oro in vag, esempio di come si gestisce un marchio bla bla bla… da quando è che è diventato un flop? per quanto mi riguarda, mi dispiace tantissimo, è un marchio che ha sempre innovato, proposto soluzioni tecniche di avanguardia e non si è mai limitato a rimarchiare vetture di altri marchi. Finirà nel paradiso dei marchi gloriosi e leggendari ingiustamente soppressi assieme a Prinz, Talbot, Simca… peraltro negli ultimi mesi i prezzi delle Ronda, Malaga, Toledo e Cordoba usate stanno esplodendo, si prevede una grossa speculazione nel mondo delle youngtimers per questi gioielli ispanici
    6 punti
  6. Per me marchio di ricarrozzamenti di altri brand, senza storia, non ha mai innovato in niente ma appunto sempre usato per ricarrozzare roba esistente. Ogni tanto ha scimmiottato auto sportive, ogni tanto generaliste. Boh non ci trovo proprio niente di interessante. Se lascia spazio a quote di altri brand me ne faccio abbondantemente una ragione. Indirettamentr, avendo guidato diverse vw, le ho guidate
    5 punti
  7. Di italiani a Poissy ne stanno arrivando eccome e a Torino lavorano su cmp da un bel po’. Dire che R&D italiana su cmp e addirittura già small 2026 = 0 mi sembra un’esagerazione ma vedremo la realtà con il tempo. Con Fca non è che si lavorasse molto sulle piccole eh …
    5 punti
  8. Aggiornamento: la macchina è ok e tre giorni fa l'ho finalmente ritirata! Ho avuto modo già di fare qualche gita fuori e la macchina mi piace, guidare a cielo aperto è qualcosa di incredibile! Ho guidato anche ieri sera e farlo sotto le stelle è davvero favoloso. Che dire, sono soddisfatto! È da tantissimo tempo che volevo prendere una cabrio e sono contento di averla finalmente trovata.
    4 punti
  9. Grazie per avere sopperito alla mia mancanza. Sono in una fase di detox e rehab tipo Lindsay Lohan.
    4 punti
  10. Un pelino sotto Hunt ma perchè james ha vinto il mondiale e loro no 🤪
    4 punti
  11. La G di GSE significa Global, dovrebbe essere successo un gran casino perché non fosse quello (a parte che non credo che potrebbero portare facilmente il Prince in NA in tempi brevi, e a parte che portarlo in NA significherebbe automaticamente il fondo delle classifiche JD Power). I motori PSA verranno dismessi, il 1.2 è diventato un Firefly, del precedente restano solo la cilindrata e gli attacchi. Delle quattro piattaforme, una forse sarà la continuazione di una PSA (Medium). Small è fatta in cooperazione, Large deriva interamente da Giorgio, Frame è fatta tutta in FCA NA.
    4 punti
  12. l'auto non sta cambiando come dice tavares...l'hanno fatta cambiare per forza...è ben diverso. non si sta adeguando alle esigenze degli acquirenti...
    4 punti
  13. Allora è semplice: ci percula.
    4 punti
  14. Quindi, mi pare di capire che dal 1° gennaio al 31 dicembre del 1990 eravamo negli anni '80...
    3 punti
  15. Con un motore affidabile e una squadra capace di fare le strategie, si, sarebbe da titolo. In quel caso Charles oggi avrebbe 8 vittorie (le 3 vinte, + Monaco, + Barcellona, + Silverstone, + Baku, + Ungheria). Sfortunatamente non è questa la situazione, ma il pilota sta facendo un campionato da Titolo.
    3 punti
  16. ...e niente.... volevo dare un po' di "slancio" ad un topic in cui si parlava solo di "cadaveri"...... 😅
    3 punti
  17. Son qua in Francia per l’estate e i Psa o ex Psa vicini di casa e di vacanza mi parlano solo di tagli efficienze e rincorsa alla produttività ; l’aspetto francese o italiano o americano proprio non lo vedono. La sensazione è che Tavares non guardi nessuna bandiera ma tagli ovunque può. Nelle Americhe comunque gli ex Psa sono quasi inesistenti e nessuno viene spedito di là
    3 punti
  18. Sì, certo, come no. Fonte: https://www.clubalfa.it/426011-stellantis-investira-nella-produzione-di-nuovi-motori-endotermici FCA Bank è sempre stata parte di Crédit Agricole al 50%. La cessione della quota FCA Bank è finalizzata alla creazione di una nuova società di finanziamento, sempre paritaria, ma più grande. https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/industria/2022/04/01/stellantis-accordi-con-bnp-credit-agricole-e-santander_ad06a67a-a63d-4458-ad03-fdfb81a3e170.html
    3 punti
  19. Plot Twist Ci sono 3 Elba su As24 Due superano i 4mila Euro!! Alla faccia della bolla delle youngtimer! Che poi... pure una Elba è una youngtimer?
    3 punti
  20. L'avevano 2 amici intorno al 2004/2005.. Versione Fr con il 2.0 tdi iniettore pompa da 150cv.. Un aereo rifinito come dio comanda (aveva molto di A3).. il tutto a 20k che ai tempi sembrava una cosa da ricchi! Bei tempi.. Ps senza inventare niente, molto vicino al concetto di Cupra odierno
    3 punti
  21. Quello che ci manca è la Fiat che sfornava modelli e porte aperte negli anni '80 e '90...cosa in cui ora difetta ed invece, al contrario, la divisione brasiliana è perennemente sul pezzo (anche se con estetiche altalenanti)
    3 punti
  22. Un po' quello che accadde a Fiat con la Tipo, che nel 1988 arrivò, anche con una certa dose di innovazione e non soltanto per una freschezza data dall'età delle altre, in un segmento in cui molte se non tutte avevano qualche primavera... Escort aveva 8 anni (2 dal restyling ma vabbè...) Renault aveva 9 ed 11 alla fine ma era in arrivo la 19 che infatti dalle riviste venne presentata come "la prima vera rivale della Tipo" cioè della nuova generazione impostata per gli anni '90. Golf aveva 5 anni, Kadett quasi 4. La 309 era un po' più recente ma se vogliamo era un po' più ai margini come fetta di mercato. La Tipo era la "prima nuova" e se la giocò bene in quel momento... ma iniziò a perdere terreno quando dopo soli tre anni arrivarono le risposte dalla Germania, che appunto viaggiavano in controfase. Riguardo la Kadett, la crescita della Station fu molto graduale. Da quel che si ricordano qui, nel conce "di casa", l'avvio fu discreto (come modello in generale, berlina e sw), sicuramente prese un buon numero di clienti (in rapporto alle cifre Opel di quegli anni che giravano attorno alle due/tre migliaia di pezzi al mese in base al modello... a volte anche meno) ma non fu uno stracciarsi di vesti. Anche la station, sì, certo, faceva dei numeri, ma non la follia. Poi piano piano la moda delle station prese piede e la Kadett fu fra le protagoniste, specialmente quando si iniziò a parlare di "Club". Credo fosse il 1987. Prima la station era semplicemente "Caravan"... poi, venne inserita in gamma la serie Club come versione speciale (tanto che 4R nel 1987-1988 non la riportava nel listino insieme alle altre versioni ma in un riquadro in fondo all'elenco degli optionals). Bum! Club dappertutto. Eran quegli anni in cui accadevano queste cose, bastavano un nome che faceva presa e un paio di cosine, e via. (qualcuno ha detto 240 Polar?.. beh lì c'era anche il prezzo) Ho messo insieme due numeri, dal 1985 al 1988. 1985 - 1986 - 1987 - 1988 Vw Golf 96150 - 98000 - 107800 - 99810 Fiat Ritmo 81250 - 56100 - 27550 - circa 1500 (Tipo circa 217000) Alfa 33 46700 - 42600 - 60650 - 61950 Lancia Delta 18900 - 23650 - 29750 - 30710 Opel Kadett 23250 - 34500 - 34600 - 44500 Renault 9-11 circa 41500 - circa 30000 - circa 18500 - circa 20000 Peugeot 309 non presente - 11000 - 17550 - 13600 Ford Escort 24700 - 24900 - 29550 - 29450 La si vede crescere dal 1985 al 1986, e poi fermarsi lì... dal 1987 al 1988 "effetto Club". Tanto che da nome della versione speciale divenne l'appellativo della variante station nel gergo comune. "Ha preso una Kadett Club"... anche quando non era una Club. Astra nel primo anno completo sul nostro mercato perse la battaglia con la Escort che era già avviata dal 1990 ma nel 1993 era già diventata la best-seller (mantenendosi comunque sulle cifre cui era arrivata la Kadett)
    3 punti
  23. Ciao Angelo, e grazie a te per le ulteriori delucidazioni. Il prototipo blu con il collaudatore in posa cool l'avevo nelle cartelle ma non l'ho postato proprio perchè l'avevo salvato come estraneo (e successivo) al "120" ma nemmeno troppo legato a quel che poi è stata la R20/30. E' sempre una cosa particolare vedere questi prototipi (non soltanto Renault) che nel corso degli anni di test adoperano diverse carrozzerie, le quali pur mancanti di abbellimenti e finiture danno l'idea di essere delle vetture "fatte e finite", cioè studiate da cima a fondo: carry over, vetri, lamierati... Probabilmente una volta le spese di costruzione di intere vetture sperimentali che poi finivano "nel cestino" dopo un cambio di rotta non erano elevate come furono negli anni successivi (o magari non ci si badava così tanto). Noi siamo già scioccati quando guardiamo indietro agli anni '80 e vediamo una Progetto Uno completamente diversa dalla Uno, arrivata in strada come vettura completamente definita e poi gettata; dalla "Unone" (stessa solfa) che ha preceduto la Tipo, e dalla "Bino" che ha preceduto la Punto. Dopo queste "anomalie" l'iter di collaudo ha poi visto l'utilizzo di muletti basati sul modello precedente, allargato e allungato, fino a quando veniva il momento di costruire i prototipi definitivi, camuffatissimi ma già basati sui disegni della vettura "congelata". Quando era il momento di fare sul serio, lo si faceva con ciò che valeva la pena costruire. Prima invece, anni '60-'70, sono moltissimi gli esempi di vetture per così dire complete finite in strada e mai messe in vendita. Pensiamo alla moltitudine di prototipi, tutti diversi fra loro, che hanno preceduto la Fiat 850 definitiva; le varianti che hanno preceduto la Fiat 130, la 124 coupè, la misteriosa (perchè devo ancora capire a quale progetto fosse legata, se Beta o 132) berlina tre volumi bianca che girava per Torino intorno al 1970... anche lei un'automobile con una sua "faccia", fatta e finita, sparita nel nulla.
    3 punti
  24. Dopo il Type H e HG ecco la Citroen Berlingo in versione retrò
    2 punti
  25. Sul sito del registro Innocenti è possibile visionare le brochure dell'epoca di Koral/Mille/Elba/Porter, oltre a manuali uso e manutenzione e manuali di officina.
    2 punti
  26. Tornando alla Tipo, qualche mese fa grazie ad un amico spagnolo ( che ci legge ) ho potuto inserire dell'archivio digitale le scansioni di alcune riviste di quei tempi pubblicate nel suo Paese. Fra le tante cose interessanti ho trovato un'intervista fatta a Giorgetto Giugiaro proprio in un periodo in cui la Tipo era da poco sul mercato e di conseguenza era una vettura di cui si parlava molto, in Italia come all'estero. Così, verso la fine di un botta-risposta direi "classico" perchè focalizzato sui "soliti" temi (la storia di GG, le sue vetture, come sta cambiando il mondo dell'auto, quale futuro ecc. ecc.) il giornalista buttava lì una domanda sulla cosiddetta vettura del momento. Molto interessante per me, per due motivi: il primo è che le opinioni di Giugiaro sulle vetture altrui non erano cosa che si leggeva ogni giorno, anche se in quelle lezioni tenute all'aperto negli anni '80 aveva commentato diverse automobili realizzate dai suoi colleghi. Inoltre, sulla nostra stampa non era mai apparsa un'opinione di Giugiaro sulla Tipo. Riporto il passaggio in spagnolo, senza tradurlo. Magari non è una lingua che qui dentro mastichiamo tutti, ma per un madrelingua italiano lo spagnolo non è così difficile da comprendere
    2 punti
  27. Il giorno che terminerà la moda dei suv con il culo basso sarà un gran giorno per l’umanità. Sono tutti brutti, con vette di orrore dalle parti di Monaco di Baviera, ma anche questo coso non fa eccezione, per fortuna almeno questo rimarrà confinato al Sud America e in contribuirà a deturpare il panorama.
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  28. Nel decennio successivo però ci siamo ritrovati con l'Italia a 90
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  29. ...conoscendo i francesi......................................... 😅
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  30. Domanda: e secondo te in PSA non erano consapevoli del problema di affidabilità della cinghia del loro motore? Dovevano arrivare gli italiani a dir loro di passare alla catena? Perdonami, sarò ignorante io ma non mi sembra un'idea così rivoluzionaria... Ribadisco, la terza iterazione del THP era stata pensata (così lessi su L'Argus) proprio per risolverne i problemi. Chiedo scusa per i miei toni piccati, ma continuo a vedere davvero pochi elementi per andare oltre un semplice "sospetto" o "ipotesi"...
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  31. Io, ad esempio, non ho nessuna certezza ne conosco alcun insider, però quando ho letto la cartella stampa del nuov 1.2, mi è venuto spontaneo pensare: "Ma questo è un FireFly!"
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  32. Vero che i francesi si fanno abbindolare facilmente finché vedono il gallo sopra … e non è una battuta. Il Made in France conta ma è spesso falso al 90%.
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  33. Se è così sai spiegarmi questa slide?
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  34. Ma poi se non sbagli i modelli su STLA Medium verrano fatti a Melfi. La STLA Small non dovrebbe centrare nulla con la eCMP di 2ª generazione, infatti debutterà molto più avanti nel 2026. Mentre il primo modello su STLA Large sarà newQuattroporte che verrà prodotta a Mirafiori e sviluppata a Modena.
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  35. comunque per chi chiedeva se le serigrafie (si chiamano così?) sulle plastiche con le varie lettere della panda. ...ci sono ancora... confermo di si,almeno su quella di casa Il clima,anche senza le originarie bocchette (visto che ora c'è lo "schermone") non si comporta affatto male
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  36. Ma c'è qualcuno che sa esattamente da cosa deriverà questo 4cil? Perché di Clubalfa mi fido meno di 0 e di Motor1 beh, un po' di più, ma mi sa che hanno letto 1.6 ed hanno collegato al 4cil francese. Detto questo mi parrebbe strano che derivasse da quest'ultimo che è un progetto vecchio invece che dal FireFly che è nuovo e già predisposto per applicazioni ibride.
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  37. intervista a carlos sul corriere Tavares: «L’auto sta cambiando. I timori delle fabbriche? L’Italia sarà competitiva» L’auto è il settore industriale che più di altri, con la rivoluzione della transizione elettrica, sta subendo una trasformazione profonda. Che mette a rischio modi di produrre, filiere, fabbriche, posti di lavoro. E che allo stesso tempo sta combattendo una battaglia di futuro, alla ricerca di una svolta. Carlos Tavares, amministratore delegato del gruppo Stellantis, usa la metafora della Formula 1: «Quando si cambiano le regole per le gare, all’inizio le squadre restano sorprese, non sono sempre d’accordo. A un certo punto però devono fare il reset, dalla tecnologia al design se vogliono restare competitive. E questo è quello che sta accadendo nel settore automotive. L’elettrificazione è la più grande trasformazione industriale degli ultimi anni, voluta dalla politica con la scadenza del 2035, votata dal Parlamento europeo e dunque dai cittadini. Credo che nel Dna del gruppo ci siano le capacità per trasformarla in una grande opportunità». Però i dati del mercato dell’auto da mesi segnano un forte calo, per le produzioni in Italia significa 200 mila auto in meno, preoccupazioni dei sindacati, del governo. Il timore che l’Italia non resti più centrale in questo cambiamento di Stellantis. Italia vuol dire almeno 50 mila lavoratori diretti e 150 mila indiretti… «Tutte le trasformazioni, soprattutto in Europa, sollevano preoccupazioni, timori. Ma l’elettrificazione rappresenta una grande opportunità, non soltanto un rischio. Stiamo investendo in Italia e nei nostri iconici brand Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Maserati. I marchi italiani? La 500e è l’auto elettrica più venduta in Italia e in Germania. Alfa Romeo è il nostro unico brand premium distribuito in tutto nel mondo, dalla Cina agli Stati Uniti. Non siamo soltanto fan del marchio, il lavoro di questo ultimo anno ha consentito di renderlo profittevole in anticipo sui tempi. Stiamo investendo per l’elettrificazione di tutti i modelli. E l’anno prossimo con Fiat ci saranno almeno due nuovi modelli nel segmento-B. Stiamo investendo 14 miliardi annui per ricerca, sviluppo ed impianti e l’Italia è un pezzo importante del nostro piano industriale. Capisco i timori della trasformazione che stiamo affrontando, si tratta di un cambiamento brutale che però offre un largo spettro di possibilità. Le nostre persone ci stanno supportando e i risultati mostrano grandi successi. Un numero: il semestre si è chiuso con un utile di 8 miliardi e 14,1% di AOI. Lo ripeto, abbiamo un grande futuro davanti, se ci muoviamo nella stessa direzione». Eppure da Mirafiori a Melfi, a Pomigliano, molti lavoratori sono in cassa integrazione, in contratti di solidarietà. Il futuro comporta molti sacrifici… «Abbiamo la tecnologia, gli uomini, gli impianti e le capacità manifatturiere per arrivare al 2030 come una sola squadra. In Europa siamo al secondo posto nelle vendite di auto elettriche con meno di 3.000 unità dietro a Volkswagen; posso dire che gli stiamo sul collo. Negli Stati Uniti siamo terzi nei veicoli a bassa emissione. Siamo in competizione per i migliori. Entro il 2030 il 70% dei nostri veicoli sarà elettrico, 100% delle nostre vendite in Europa. Non divideremo il gruppo come ha fatto Ford, creando una newco per il settore elettrico». «In Stellantis non c’è vecchio e nuovo da dividere, siamo un unico gruppo che va in un’unica direzione. Capisco le preoccupazioni, ma stiamo investendo 30 miliardi di euro in elettrificazione e software. All’inizio dell’anno prossimo faremo annunci del segmento B che è molto importante per l’Italia» In quali fabbriche verranno prodotti questi modelli? «Questo lo dirà Olivier Francois al momento opportuno. Sarà lui a dare la buona notizia su questi due nuovi prodotti. Il lavoro e il modo di produrre auto sta cambiando profondamente. Siamo molto soddisfatti del lancio della Tonale o del nuovo Grecale per intenderci. Il cambiamento e l’innovazione fanno parte del Dna di Stellantis. Tutti i nostri brand sono molto profittevoli. Ora si tratta di svilupparli, di farli crescere». Questi ultimi due anni hanno mostrato la fragilità del sistema produttivo, troppo esposto alla dipendenza della produzione dei chip dall’Asia, dalla Cina in particolare. Cosa che si è combinata con il calo della domanda d’acquisto: un mix che ha portato a un calo del 17% solo nell’ultimo mese… «Nella produzione siamo ancora su livelli più bassi del 2019, la situazione si sta stabilizzando ma la normalità non tornerà prima del 2023. La dipendenza dell’Europa per le tecnologie da Cina e Giappone è stata una delle cause di questo rallentamento. La produzione dei chip veniva indirizzata più sui prodotti a largo consumo, dai pc ai tablet che verso le auto. Ma ora la situazione si sta normalizzando, da dieci fornitori che hanno avuto problemi con questa carenza di chip, siamo scesi a due. Con il calo della domanda di automobili, punteremo sempre di più sui modelli ad alto valore aggiunto. Certo, il tema della dipendenza è decisivo». Succederà lo stesso con la transizione elettrica, anzi forse saremo ancora più dipendenti dall’Asia? «L’Europa su questo sta recuperando. Stiamo investendo su tre gigafactory per la produzione di batterie, in Francia, Germania e Italia. A Termoli, come abbiamo annunciato qualche tempo fa. In Francia lo stiamo realizzando a Douvrin, a Kaiserlautern in Germania. Contribuiranno a ridurre la dipendenza dall’Asia. Resto stupefatto di quanto questa tecnologia sia sofisticata, basta vedere come sono questi impianti. Basta visitare la linea pilota di Douvrin per capire quanta tecnologia ci sia. Abbiamo una sola strada davanti a noi: evolvere». Il contributo finanziario dei governi, anche di quello italiano, è stato rilevante «Mi pare normale che i governi sostengano le imprese quando ci sono cambiamenti epocali, soprattutto per combattere il cambiamento climatico». In questi giorni c’è stato l’anniversario della scomparsa di Marchionne, il suo predecessore, un manager che è ancora molto amato in Italia. Lei che lo ha conosciuto, qual era la sua più grande qualità? «Sergio è stato ispiratore e visionario! Un grande esempio per tutti noi. Il suo senso degli affari non era secondo a nessuno. Spero che sia soddisfatto dei nostri risultati. Abbiamo la grande responsabilità di portare Stellantis nella direzione che lui avrebbe scelto, quella di una crescita più profittevole!».
    2 punti
  38. La mia maestra delle elementari per una Koral cabriolet si sbarazzò di una 205 GTI 1600 nera.
    2 punti
  39. L'elettrodomestico tanto ci è piaciuto, che alla fine in famiglia è arrivata anche la seconda... 😅 Questa sostituisce la Focus 1.6 TDCi della mia compagna, che ora percorre molto più serenamente la trafficata tratta suburbana che la separa dal posto di lavoro. Anche se proprietaria deve ancora prendere piede e non conosce tecniche di guida, pur con il clima a palla, consuma già un bel po' meno rispetto alla Ford. L'auto è del 2017 ed ha qualche ADAS in più rispetto alla mia. Inoltre ho notato anche qualche differenza in termini di componenti interne e silenziosità/erogazione. In questo periodo non è facile trovare auto ad un prezzo accettabile, soprattutto in questa categoria. Diciamo che abbiamo avuto una discreta botta di fortuna!
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  40. Ce la ricorderemo cosi', che bella la Leon
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  41. La maledizione di averla definita 20 anni fa l’Alfa Romeo spagnola. da allora sempre in bilico
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  42. A me piace e la vedrei bene al posto di Giulia. Almeno è rialzata e più adatta alle strade italiane. @Cole_90
    2 punti
  43. 2 punti
  44. Mi immagino la scena di un gruppo di ingegneri PSA disperati intorno al Puretech che si rompe e l'ingegnere FPT che li toglie da mezzo esclamando "Spostateve regazzì, questo è un lavoro da grandi".
    2 punti
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