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Mazinga76

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  1. A parte la polvere, direi che sembra a posto. Piuttosto, la selleria originale in che condizioni è? In foto vedo delle foderine che coprono i sedili...
  2. Ovvio che ci debba ritornare, Lancia ha il DNA sportivo fin dentro il midollo, a differenza di qualcuno che recentemente ha asserito che non sono nel DNA Lancia le competizioni. Il problema è che oggi Lancia non ha nessun modello adatto che possa essere idoneo ai rally; manca una sportiva tipo Fulvia Coupè, manca un'integrale come la mitica Deltona, mancano quei bolidi come la Stratos, la Beta Montecarlo, la 037, la Delta S4 che tanto lustro e tanta immagine hanno dato al marchio Lancia. Purtroppo i presupposti per pensare ad un ritorno agli antichi splendori non ci sono, e pensare che qualche anno fa avevano tirato fuori quel capolavoro di Fulvia di cui poi non se n'è fatto più nulla. Una delle tante pagine tristi della gestione FIAT che gridano vendetta.
  3. Pochissimo successo ebbe da noi la 780, però era una signora macchina. Io la ricordo molto bene, ci sono stato anche dentro, l'aveva un mio commilitone quando prestavo servizio in Aeronautica Militare a Monterotondo (Roma). Era di un color marrone chiaro metallizzato, già allora (parliamo del 98/99) non era in condizione molto buone di carrozzeria, aveva diverse ammaccature, paraurti e fanaleria non integra ecc.. Però, ragazzi, mi ricordo degli interni in pelle color cuoio veramente favolosi. Complimenti al proprietario che la vuole restaurare, ammiro tantissimo le persone che non si lasciano imbonire da incentivi vari e preferiscono coccolarsi le loro veterane. Per quanto riguarda i ricambi, non si trova niente presso la rete ufficiale Volvo? Nemmeno su ordinazione?
  4. Ecco a voi il mio contributo in termini di strumentazioni con orologio al posto del contagiri.
  5. Probabilmente Paolino si sarà confuso, voleva dire 1998. Il tre cilindri 1.0 mi pare che debuttò proprio in quell'anno.
  6. Io trovo francamente assurda questa, diciamo così,..."moda" che va diffondendosi dell'eliminazione del termometro acqua.
  7. Tra l'altro il restyling dell'Alfa 6 a me piaceva abbastanza. Visto che in totale dovrebbero essere solo 12000 le 6 vendute in 8 anni di carriera, può significare qualcosa in termini di interesse storico/collezionistico almeno nel lungo periodo?
  8. Sono d'accordo, ancora oggi vedendo queste foto, 147 mi appare bella e grintosa, in linea con lo spirito del marchio. Ho avuto modo qualche giorno fa di vedere da vicino la nuova Giulietta, pur trovandola complessivamente una gran bella auto, non mi ha dato le stesse sensazioni che all'epoca ebbi quando uscì 147. In particolare il frontale trovo che sia decisamente meno riuscito di 147.
  9. E' vero, cavolo!!!! Non me ne ero neanche accorto, direi che siamo usciti proprio fuori strada.....
  10. La FIAT Ritmo 70 CL automatica dell'85 di mio zio aveva l'orologio al quarzo, cosiccome la Lancia Delta 1.6 del '95 che tutt'oggi possiede.
  11. I miei mi hanno sempre raccontato che nel '79, quando giunse il momento di sostituire la 500 L, mia madre era letteralmente innamorata della Renault 14, mio padre invece per la Lancia Delta (che poi comprammo nel '90). Purtroppo le condizioni economiche di allora non ci permettevano di spingerci verso una seg. C, per cui alla fine si optò per la 127 900 C. Personalmente non sono affatto d'accordo sul fatto che la 14 fosse brutta, anzi, per certi versi alcuni spunti stilistici trovo che siano persino abbastanza attuali. Certamente era un'auto originalissima, la cui unica colpa fu probabilmente quella di nascere troppo in anticipo sui tempi. Pensate che nel '76, quando uscì, 14 introdusse nel seg. C delle innovazioni non da poco: Paraurti in resina integrati, fanaleria moderna a filo con la carrozzeria, specchietti integrati, il portellone di serie, l'assenza dei gocciolatoi ecc.. La 18 invece, per quanto non fosse una berlina anonima, devo dire che mi ha lasciato sempre piuttosto indifferente.
  12. Sarà pur vero il discorso delle coupè e spider, ma un'auto molto particolare, prodotta in pochi esemplari e quindi piuttosto rara sin dall'origine, con una meccanica sofisticata o comunque lontana dal prodotto di massa, ancorchè non coupè o spider, secondo me ha tutti i crismi per meritarsi il pedigree di "istant classic" o quanto meno di sicuro interesse storico/collezionistico in un lasso di tempo neanche troppo lungo. Credo che una 156 Crosswagon risponda più o meno a tutte queste caratteristiche.
  13. No, infatti, tanto più che agire profondamente sui lamierati non avrebbe avuto senso per via dei costi. L'unica strada percorribile, come detto, era intervenire in maniera mirata su dettagli e particolari estetici secondari, nel tentativo di darle una fisionomia più ALFA. Una caratterizzazione più marcata era possibile, secondo me, agendo sugli elementi che ho descritto precedentemente. P.S. Auguri per il compleanno:D
  14. Beh, però una calandra con doppi fari, indicatori di direzione inseriti nei fascioni paracolpi, retrovisori dal design più in linea con la produzione ALFA del tempo, fari posteriori più in linea col family feeling (non quelli dell'Alfetta, che ovviamente erano posticci), forse non avrebbero fatto miracoli ma avrebbero identificato meglio l'ARNA nella produzione dell'epoca. Io ci aggiungerei anche maniglie incassate tipo Giulietta/Alfetta e, nella due porte, un triangolo nero che avesse un po' mascherato quello spigolo così vivo del finestrino posteriore, che avrebbe anche richiamato un po' l'Alfasud due porte.
  15. Di Duna berlina, così come Week end, io non ne vedo quasi più in giro. Resiste ancora qualche Elba (rimarchiatura Innocenti della Duna Week End), ma sempre piuttosto rare. Il grosso credo che siano state tutte pressate; al limite, chi la tiene nascosta in box lo farà più che altro per imbarazzo. Come mai t'è venuta in mente la Duna, ne vedevi circolare a Londra?
  16. Io ci aggiungerei anche Smart roadster e roadster coupè. Hanno avuto una vita commerciale sfortunata ma in un futuro, non so quanto prossimo o remoto, credo avranno il loro interesse.
  17. Sì sì, il mio occhio di lince mi dice che è una 1500... Scherzo, ovviamente... Quanto alla R15 rossa è identica e precisa a quella che aveva lo zio di mia mamma, tranne che per i cerchi. Queste auto, magari anche discrete, cos'è che dovevano farci dimenticare??? Cos'è una gag questa pubblcità?
  18. [quote=Cibus;27630436 Mi sapresti dire anche che versione era? Pensa che ci ho fatto caso solo quando stavo postando la foto
  19. R15 non credo fosse stata di più che una coupettina generalista, anche se originale esteticamente, un po' come la nostra 128 Coupè. R177 già mirava un po' più su, diciamo alla 124 Coupè se vogliamo restare in FIAT. Ovviamente il paragone è inteso alla similitudine di segmento di mercato, più o meno, non alle caratteristiche meccaniche che erano profondamente differenti.
  20. Uscendo per un momento dal solco delle vicende politico/industriali che caratterizzarono l'ALFA negli anni '80, vorrei soffermarmi sul posizionamento commerciale, inteso come segmenti, della gamma ALFA in quegli stessi anni. Se prendiamo come periodo di riferimento la metà degli anni '80, diciamo tra l'84 e l'86, la gamma ALFA era così composta: ARNA; 33; Giulietta (poi 75); Alfetta (poi ALFA 90); ALFA 6. Come si suddivideva per segmenti questa gamma? Se 33 era, come è ovvio, una seg. C, ARNA dove si collocava? Qual'era la sua concorrenza d'elezione, Ritmo o Uno? Salendo di un gradino troviamo Giulietta/75, quindi seg. D, va da sè che Alfetta/90 vadano collocate nel seg. E...e la 6 dove la mettiamo? Possibile che fosse una F? Del resto rispetto ad Alfetta/90 era notevolmente più grossa.... Come stavano effettivamente le cose?
  21. Intanto bentornata Ali, credo che tra i dati che hai elencato ci sia qualcosa che non quadra nel rapporto Kw 53.00 e potenza 150 CV (questi ultimi mi sembrano un valore improbabile su una BX 1.4). Per il resto ricordo che parlasti di una imminente vendita della vettura, hai acquisito gli elementi che cercavi per chiarire le idee sulla questione? Ciao
  22. Infatti mio zio, residente a Brescia, proprietario di una Giulietta 1.6 del'78, è assicurato con Milano Assicurazioni, la quale gli ha concesso la polizza ridotta senza obbligo di iscrizione ASI. In più non paga la tassa di possesso, solo quella di circolazione.
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