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Nick for Speed

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Risposte pubblicato da Nick for Speed

  1. Quando presi la Ypsilon bicolore nel 2007 (sembra ieri ma son ben 17 anni, e ancora siamo sotto i 100mila km :D ), ricordo di aver letto, forse su una cartella stampa del tempo, che vi fosse un procedimento che richiedeva 6 ore aggiuntive di lavoro per ottenere il risultato, ma non sono certo di questo. So che, analizzandola nei dettagli e passando col dito nel punto della battuta interna portiere dove c'è il cambio di colore, sicuramente prima hanno dato il nero del tetto e montanti, e poi il grigio metallizzato del corpo vettura, perché si sente un microscopico "scalino" tra il nero ed il grigio. Inoltre, aprendo il portellone posteriore, ho sempre notato come vi fosse un residuo di scotch carta, largo credo 1cm, che spuntata dallo spazio sotto al vetro posteriore. Ovviamente c'era un costo maggiore a listino, perché immagino che la vettura dovesse seguire alcune variazioni nel percorso della linea di montaggio, rispetto alle monocolore.

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  2. On 27/3/2024 at 21:41, j scrive:

    Comunque ho recuperato nel topic quel poco che si è visto della maquette della Deltina dal video di presentazione dell'Heritage Hub. L'auto fu tolta subito dopo si sono accorti che "la maquette era in in legno e le norme antincendio non permettevano l'esposizione"

     

     

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    Allora, se il problema è il legno, perché hanno lasciato la maquette in legno della 600 Multipla all'ingresso? 

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  3. Che dire... dopo anni di attesa, preso in giro da tutti quando dicevo "sostituirò la mia Lancia solo con una nuova Lancia", finalmente è arrivato il mio momento di rivalsa :D Promossa, la collaborazione con Cassina mi fa volare! Mi resta qualche riserva sul retro da sciogliere vedendola dal vivo, oltre alla curiosità di poterla apprezzare con tinte chiare, sia dentro che fuori. Un abbinamento turchese/giallo come sulla PuRa HPE sarei curioso di vederlo... Unico spauracchio il prezzo, ça va sans dire: secondo me questa Cassina 35k li spara tutti. 
    Visti i listini attuali, le dimensioni cresciute e un certo eco di Delta 831, direi che sarebbe una buona candidata per sostituire la "naftona" Delta 844 che fu di mio padre...

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    • Grazie! 1
  4. Io non lavoro nel settore comunicazione, ma sono architetto, indi qualcosina devo saperlo anche io, altrimenti i clienti non capiscono i nostri voli pindarici 😅

    Anyway, il pensiero quando vedo queste cose è: anni ed anni di brand identity magari anche faticosamente costruita, buttati via senza pietà, specialmente per i 4 anelli neri su fondo nero, e magari su corpo vettura nero!

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  5. Non sono ferratissimo sui colori Tiposi, ma sono abbastanza sicuro di poter dire che Tipo nero pastello non ne ho mai viste: nero metallizzato sì (che poi sembrava un grigio scurissimo, se non erro condiviso con la Dedra, il 632 metallizzato). Per l'altro colore, che confermo di non aver mai visto in strada, ipotizzo che sia molto simile a quello che aveva la Regata:

     

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  6. 15 ore fa, YouDude scrive:

    Ci sono almeno un paio di ragioni: la prima è semplicemente tecnica: un render architettonico è n genere un'immagine statica generata dal processo di renderizzazione già avvenuto, mentre un'esperienza VR è più simile ad un videogioco, richiede rendering in tempo reale e quindi mette sotto sforzo il dispositivo. Bisogna anche tenere conto che se i videogiochi sono pensati per hardware specifici e possono permettersi una grafica ultrarealistica, le esperienze VR dei brand devono essere più "democratiche" e accessibili a utenti con dispositivi anche meno performanti.

    La seconda ragione è più psicologica/filosofica: il cosiddetto effetto "uncanny valley", se non lo conosci consiglio di approfondire (in sintesi, un'esperienza VR "troppo" realistica rischia di generare inquietudine e sensazioni disturbanti).

     

    Mi scuso per l'off-topic

    Chiaro, preciso, sintetico!
    Sul primo motivo avevo effettivamente un sospetto, sul secondo in effetti no, ma l'ho provato in prima persona: in studio facevamo i render visualizzabili col visore Oculus, ed effettivamente era stranissimo muoversi all'interno del proprio progetto, tanto che, appena tolto il visore, mi girava la testa...

    • Grazie! 1
  7. On 24/3/2023 at 22:20, gianmy86 scrive:

     

     

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    1- chissà perché, nonostante siamo nel 2023, la grafica del metaverso sia così... 2008 (domando per ignoranza mia eh! Mediamente oggi anche il motore di render per architettura più semplice dà risultati molto più realistici)

    2- tutto ciò fa di nuovo molto 2008 perché ricordo distintamente che in quell'anno Lancia sbarcò su quello che sembrava il non plus ultra del mondo virtuale, ossia SECOND LIFE... chi se lo ricorda più? 😅

     

    Dai, forse in effetti la grafica è un po' migliorata rispetto al Lancia Village del 2008...

     

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    • Wow! 2
  8. On 4/1/2023 at 18:52, 3volumi3 scrive:

    Fiat Multipa come sarebbe dovuta essere secondo il suo designer Giolito, se non fosse dovuto scendere a compromessi, in particolare su come avrebbe voluto gestire le luci anteriori, inserendole tutte nella posizione sopraelevata, sotto il parabrezza.
    Le testimonianze vengono direttamente da lui, intervistato in occasione di questo video tributo alla Multipla (da cui ho preso le immagini).
    Probabilmente si saranno già viste su queste pagine, ma da quanto mi risulta non negli ultimi tempi:
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    Non so voi, ma questa soluzione mi garba molto di più di quella deliberata, che, parole di Giolito stesso, è il suo unico rimpianto a livello di design.

    Infatti, da quello che racconta nel video, i suoi ingegneri lo avvertirono che la soluzione di posizionare tutti i fanali sul piano superiore avrebbe creato problemi di visibilità in condizioni di nebbia (cosa che non lo vedeva d'accordo al 100%, ma alla fine dovette accettare la cosa per questione di tempistiche).

    Interessante anche sentire la sua opinione sul restyling "normalizzatore" del 2005 (it was an useless operation, a loss of money) :D

    Una domanda ignorante: non c'era forse anche qualche problema a livello normativo sul posizionare i fari così indietro? Penso ad esempio di notte, non avrebbero fatto percepire l'ingombro esatto del muso... O si possono mettere i fari dove si vuole?

  9. Andando a memoria, 4R, nel numero di ottobre 2006 dedicato ai 100 anni del marchio, scriveva un breve trafiletto (vicino ad una foto della Deneuve che scendeva dalla Thesis vestita con un abito decorato a lampadari, non chiedetemi perché lo ricordo 😆) in cui parlava appunto di un grosso restyling della Thesis, previsto per il 2008, che avrebbe tuttavia mantenuto ovviamente il pianale e, mi sembra, il giro porte; tuttavia non c'erano disegni a supportare l'idea.

     

    PS: ecco la Deneuve coi lampadari 😆

     

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    • Assurdo! 1
    • Ahah! 1
  10. Ho letto appassionatamente tutte le vostre risposte, ed in ognuna ho trovato punti in cui ero d'accordo. Non sono mai stato abbonato a 4R, però l'ho comprato molto spesso, ed anche a me è successo che gli ultimi, sporadici, acquisti siano rimasti nel cesto dopo aver letto quegli articoli che mi interessavano e per i quali lo avevo preso (a memoria, Fiat Centoventi, Alfa Tonale, ed il numero di agosto con l'allegato sulla fotografia di auto). Un po' siamo cambiati noi, un bel po' lo è il mondo dell'auto, e la rivista credo abbia perso il contatto con il lettore che ne aveva decretato il successo, per i motivi che sono stati elencati nei commenti sopra. In tutto ciò, le case stanno sfornando miriadi di modelli con listini sterminati: listini che un tempo potevo dire di conoscere in buona parte, ma che adesso è diventato pressoché impossibile, oltre al fondamentale fatto che, personalmente, non ne ho più interesse. Si cambia, si cresce, il mondo e la situazione in cui viviamo non sono certo delle migliori, c'è molta incertezza, ma soprattutto i prezzi, a mio modo di vedere, stanno facendo diventare l'acquisto di un autoveicolo nuovo una cosa riservata a fasce più abbienti. Penso si sia anche perso, in un certo modo di vedere, il contatto con la realtà da parte delle case: le nostre città, di stampo medievale e fondazione romana, non cambiano dimensioni ogni 6 anni come certi modelli di auto, così come parcheggi e autorimesse. Ma i produttori cosa propongono? Orde di suv sempre più grandi e pesanti, con ruote il cui standard ormai è intorno ai 20", ma che soprattutto, dal mio punto di vista, sono molto energivori, e tutto ciò in netto contrasto con la tendenza che dovremmo seguire per salvaguardare quel che resta del pianeta, per non parlare dei costi da sostenere al momento, ad esempio, del cambio gomme (ormai neanche più le seg. B montano i 14"...). La tendenza dovrebbe invertirsi e mirare a produrre automobili più leggere, meno ingombranti e che consumino meno energia, sia essa prodotta da un motore termico o un elettrico: questa, a mio avviso, potrebbe essere una battaglia che una rivista dovrebbe portare avanti per stare davvero dalla parte del lettore/automobilista, con confronti sul campo, ad esempio prove pratiche di parcheggio in città di diversi modelli (non mi sembra si facciano adesso).

    Come abbonato, dal 2013 fino ad ottobre lo sono stato della rivista di architettura Domus, che ha dato il nome al gruppo editoriale ed era stata fondata dal grande Gio Ponti nel 1928: anche qui, negli anni e sotto i diversi direttori, si è visto un certo cambiamento. Nel 2013, almeno metà rivista era occupata da pubblicità ed inserzioni pubblicitarie, mentre la restante parte mostrava progetti di architettura; ad oggi, la pubblicità è diminuita, tuttavia i progetti illustrati sono pochi, mentre abbondano articoli di riflessioni e teoria, che sicuramente sono interessanti e certamente sono una scelta editoriale, ma che spesso, a mio modo di vedere, diventano un po' pesanti da leggere. Nei vecchi numeri che consultai in biblioteca, invece, vi erano moltissimi progetti illustrati ogni mese. La principale concorrente di Domus, Casabella, vanta un formato più grande, qualche pagina in meno, ma soprattutto mostra tantissimi progetti, con disegni e particolari, anche di edifici storici del Novecento; è un po' come se fosse il 4R dei tempi d'oro.

    Sono curioso di capire se la paventata cessazione di ogni attività editoriale riguarderà solo il settore auto, o anche Domus stessa.

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  11. Wow 🤩

    Comunque anche io cito sempre il MAUTO come esempio di allestimento coinvolgente ed interattivo (opera di Benedetto Camerana se non erro, mentre il progetto complessivo di estensione è di Cino Zucchi).

    Basti confrontare lo stesso punto, prima e dopo:

     

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    da parata di auto affiancate con la cordicella davanti, alla creazione di veri e propri ambienti tematici ;) 

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    • Grazie! 1
  12. Una domandina: in questo vero e proprio EDEN, i modelli sono disposti con un criterio? Perché vedere la Nea affiancata alla Y10 terza serie rafforza la mia impressione che sia tutto buttato un po' a caso... 

    Una seconda domandina: il furgone verdino acido è un embrione di Fiorino/Qubo, giusto?

    Un'affermazione: quando andrò a visitare questo luogo, dovranno legarmi, perché so già che mi precipiterò e mi butterò a braccia aperte sopra quella BRAVA ELX rosso fiamma metallizzato, invocando di poter rimanere lì per sempre 🤣

  13. La 145 iso-Golf mi affascina, non so perché 😮 

    Comunque non ho mai capito per quale motivo il trattamento del posteriore sia stato messo in atto diversamente tra 145 e 146: non mi riferisco alla formula, quanto piuttosto alla scelta di tagliare di netto il baule su 146, come si vede in questa foto

     

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    mentre su 145 è stato tutto più armonizzato e accompagnato con le linee laterali, come possiamo apprezzare qui

     

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    penso che un trattamento così avrebbe reso più armonica e "digeribile" la 146.

    Di 145, invece, non ho mai compreso il perché del "montantino" intermedio... forse sarebbe risultato troppo lungo il vetro posteriore? Sulla Tipo lo avevano fatto, quindi deduco non fosse un fattore strutturale...

     

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  14. Maledizione, quante cose dovevo fare oggi pomeriggio, ed invece, per colpa o merito del nostro @PaoloGTC, ho fatto un meraviglioso tuffo indietro nel passato, rimarcando la forte nostalgia che ho tuttora, dopo 13 anni, della nostra Brava ELX 😍. il dossier di 4R del 1995 non usò mezze misure: "Fiat Tipo, ovvero della negatività dello spazio", sottolineando che le novelle Brava/o erano effettivamente un po' più piccole dentro, ma lo spazio era, a loro detta, meglio distribuito. Insomma, dicevano che la Tipo era come le case anni '60 col corridoio :D 

    La Tipo base (non linciatemi), l'ho sempre percepita come una grande, immensa scatola vuota, che salendo di allestimento si riempiva bene diventando accogliente. Avevo ben 3 zii con una Tipo ciascuno (li ho ancora gli zii eh, le Tipo no), ma purtroppo erano tutte in allestimento base (credo due 1400 e una 1100), quindi frecce arancio e coppe "a righette", ma soprattutto con strumentazione analogica; pertanto, non ho mai potuto apprezzare appieno le meraviglie del cruscotto digitale di cui mio papà mi raccontava (credo dalle riviste del tempo)...

    Andrò controcorrente, ma il cruscotto della Tempra non mi è mai piaciuto troppo, mi pareva più armonioso quello della Tipo; inoltre, ho sempre trovato semplicemente orrendo quel volante...

     

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  15. On 27/7/2022 at 14:00, slego scrive:

     

    direi il contraro: un modo economico per differenziare gli allestimenti superiori.

    tra Uno base e Uno S le differenze esterne erano coppe ruota e colore delle frecce. idem tra Punto S e Punto SX.

    differenze infinitesime (se non nulle) in termini di costo, ma che servivano a giustificare il delta prezzo (se spendo di più voglio che si veda la differenza).

     

    On 28/7/2022 at 09:13, ILM4rcio scrive:
    On 27/7/2022 at 14:00, slego scrive:
     
    direi il contraro: un modo economico per differenziare gli allestimenti superiori.
    tra Uno base e Uno S le differenze esterne erano coppe ruota e colore delle frecce. idem tra Punto S e Punto SX.
    differenze infinitesime (se non nulle) in termini di costo, ma che servivano a giustificare il delta prezzo (se spendo di più voglio che si veda la differenza).

    Tra Punto S ed SX cambiavano anche il tessuto interni, poggiatesta imbottiti VS schiuma, specchietto destro mancante su S (almeno finché è stato consenti).

     

    C'è in realtà stato un periodo di "sede vacante" (verificato su ePer da un amico), tra fine 1996 e nei primi mesi del 1997, poco prima del MY97, in cui la Punto SX ha effettivamente montato le frecce arancio, anticipando il trend del MY, in cui le bianche sarebbero state riservate a ELX, Sporting e GT.

    Dal mio canto, Punto con paraurti neri DEVE montare necessariamente le frecce arancioni, per me sono un must :D

    In aggiunta, brochure alla mano, le differenze tra S e SX non erano così minime: oltre a tessuti e poggiatesta pieni e regolabili in altezza, sulla SX venivano offerti di serie vetri elettrici anteriori, chiusura centralizzata, strumentazione completa con contagiri, termometro acqua e spia usura freni, sedile posteriore sdoppiato, orologio digitale (credo in posizione "giugiarosa" vicino alla plafoniera), luce bagagliaio, retrovisore destro, idroguida per le versioni diesel. 

    Potete quindi capire come sia stata in salita la mia vita dai 7 anni in su, dal momento che mia mamma optò per una 55S 3p, che sarebbe stata troppo povera persino per san Francesco da Assisi :D Vettura che uso tuttora, coi suoi 26 anni sulle spalle, che si rivela ancora piacevole, ma che mi dà sempre la stessa impressione che mi dava la Tipo base, ossia una grande scatola vuota, che però migliora nettamente salendo di livello. Se al tempo avessimo preso una 75 SX o ELX, aggiungendo fendinebbia, climatizzatore, ABS ed airbag guida, sarebbe stata la vettura perfetta! 

     

    On 28/7/2022 at 19:13, Mazinga76 scrive:

     

    Se ti riferisci a questa, ha montato le bianche a partire dal '59 fino alla fine della sua carriera, avvenuta nel '75.

     

    Fiat 500

     

    Sempre nel '75, se non vado errato, ci fu una normativa del CdS che prevedeva l'obbligatorietà della luce arancione per gli indicatori di direzione, quindi è probabile che sul filo di lana (la 500 fu prodotta fino ad agosto) anche la 500 sia stata adeguata con le plastiche arancio.

     

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    Credo le frecce arancio su 500 (e 126) siano arrivate anche prima del 1975, per le versioni riservate all'estero. Una curiosità: dal momento che queste vetture avevano la luce di posizione integrata nella freccia, al momento di installare le frecce arancio, la posizione dove andava a finire? venivano cambiati anche i fanali, sostituendoli con una tipologia con posizione integrata? 

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  16. La discussione è effettivamente molto interessante, specie se consideriamo che il motore elettrico è più o meno vecchio quanto quello termico, quindi, per certi versi, non è diciamo una novità, a livello tecnico. Nel 1899, in aprile, pochi mesi prima che venisse fondata la FIAT, la prima vettura al mondo a superare i 100 km/h fu la Jamais Contente del belga Camille Jenatzy, mossa da un motore... elettrico! 

    Ciò detto, la mia opinione, come credo sia già stato scritto, è che l'auto elettrica sia diventata status symbol in concomitanza con l'affermazione della Tesla. Fino a quel momento, le poche elettriche erano dei modelli percepiti un po' come, passatemi il termine, "sfigatini", in quanto derivati da utilitarie popolari e/o con estetiche non particolarmente accattivanti: Panda, Cinquecento e Seicento Elettra, Saxo Elettrica, avevano poca autonomia e costavano il doppio delle sorelle termiche (ricordo 40 milioni di lire per la Seicento, che tecnicamente comunque era molto interessante perché, rispetto alla Cinquecento, manteneva i 4 posti grazie alla collocazione posteriore del motore, sotto al baule, e delle batterie lungo il tunnel e nel vano anteriore), mantenendo la stessa qualità popolare negli interni. Tesla ha dimostrato che una vettura elettrica può essere bella da vedere e con un'autonomia di tutto rispetto, e questo, unito all'indubbio carisma del suo fondatore ed ai vantaggi dedicati a chi l'acquista, ha contribuito a trasformare il veicolo a propulsione elettrica in uno status symbol (una sorta di iPhone delle auto). La risposta degli altri costruttori premium (BMW, Mercedes, etc) ritengo abbia consolidato questo fatto, creando, a mio avviso, le condizioni favorevoli per il debutto delle elettriche più "popolari" ma comunque di un certo livello percepito, come 500e e Mini Full Electric. 

     

    • Grazie! 1
  17. Mi inserisco perché mi è venuta una curiosità prettamente "tecnica". Finora, le Lancia hanno sempre avuto un codice progetto a 3 cifre, iniziante per 8: ad esempio, Thesis è 841, Ypsilon 843, Delta 844, Ypsilon 5p 846, la prima Delta 831, 828 la Beta, 818 la Fulvia, e via discorrendo. Qui invece leggo che il codice del nuovo modello è L74: l'entrata in Stellantis ha decretato una nuova, universale, nomenclatura? 

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  18. Desidero fare luce sulla questione colori, da attuale possessore di Punto 55S del novembre 1996. Questa è la cartella colori dalla nostra brochure, edizione 6/1996:
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    Come potete vedere, il rosso Anemone c'era ancora, mentre il rosso Etna, un bright più mattone, era già sparito.

     

    Confermo la disponibilità, come opt, dei poggiatesta posteriori (se volete posso scansionare la lista degli opt :)

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    • Grazie! 2
  19. On 17/2/2021 at 19:51, Cole_90 scrive:

    La Mégane prima serie era già pronta in variante Wagon al debutto.

    Chissà perché abbiano deciso di produrla soltanto a partire dalla Phase 2.

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    Eppure, eppure... per quanto mi sembri una novità, al contempo mi ha riacceso un vaghissimo ricordo di un dossier su Auto Oggi in cui parlavano, oltre che del modello, anche del naming, ed ho un flash della versione SW (forse esattamente questa ritratta!). In un libro ho una foto con tutte le versioni di lancio della Mégane messe di profilo, e sono tutte di questo grigio medio, quindi potrebbe anche essere che l'esemplare qui sopra dovessere comparire in questa "foto di famiglia", ed è stato escluso in ultima.

     

    edit: ho trovato la foto della gamma che dicevo. Eppure, son convinto ci fosse una versione della foto che includeva anche la SW...

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