Vai al contenuto

pennellotref

Utente Registrato
  • Numero contenuti pubblicati

    6549
  • Iscritto il

  • Ultima visita

  • Giorni Massima Popolarità

    9

Risposte pubblicato da pennellotref

  1. Non dico niente, mi limito alle faccine: :shock::pz:lol:

    No.......sul serio........dateme 'na mano a giustifica 'st'articolo.........:pen:

    Se il mercato scommette sul nuovo piano industriale - Il Sole 24 ORE

    «La Borsa approva la svolta al vertice Ferrari: il titolo Fiat sale di quasi il 2%». I titoli delle agenzie di stampa semplificavano così, ieri, il giudizio della Borsa sull'ormai scontato cambio della guardia nel presidio più importante della galassia del Lingotto. Scontato non perché annunciato o confermato dalla proprietà, da cui ancora si aspetta una parola sul caso, ma perchè questa è la percezione generale: se la Exor tace la parola di Marchionne è la parola dell'azionista, e tanto basta per il mercato per scommette apertamente non solo su una presidenza dello stesso amministratore delegato della Fiat a Maranello, ma persino su un'accelerazione di alcuni progetti «strategici» per Fiat-Chrysler e per Ferrari che sono stati «strategicamente» chiusi nella cassaforte del Lingotto per più di un anno e di cui importanti banchieri hanno buona conoscenza.

    Per il mercato, insomma, la «spettacolarizzazione» della rottura tra i due manager e in particolare della frattura insanabile tra Montezemolo e il ramo dominante degli eredi Agnelli, è stata certamente poco edificante per l'immagine del nostro capitalismo e forse una caduta di stile per quella che era considerata come la «famiglia Kennedy italiana», ma non c'è dubbio che dietro alla brutalità di questo scontro ci sia molto di più di un semplice regolamento di conti tra i rami della famiglia. Fermandosi al giudizio morale, insomma, si rischia di non vedere il disegno industriale e finanziario di fondo, di non cogliere la vera sostanza dei fatti e gli obiettivi che hanno spinto la proprietà ad eliminare l'ultima isola semi-indipendente del gruppo Fiat affidandone la gestione al suo leader indiscusso, Sergio Marchionne.

    Se il Ceo del Lingotto - come tutto lascia pensare - diventerà anche presidente della Ferrari, sarà non solo il primo top manager della Fiat ad aver assunto questo incarico a Maranello, ma anche il garante unico e plenipotenziario del progetto originario che lo aveva portato dalla Svizzera al Lingotto: l'uscita progressiva della famiglia Agnelli dall'auto (volontà annunciata alcuni anni fa e ribadita in più occasioni dallo stesso John Elkann), la ricerca di un partner industriale o di un vero acquirente per Fiat-Chrysler, la valorizzazione borsistica della Ferrari (con Maserati e Alfa) con il passaggio del suo controllo dalla Fiat all'Exor. In quest'ottica, secondo i ben informati, il licenziamento di Montezemolo sarebbe dunque solo la prima mossa di un risiko di ben più vasta portata che avrebbe al centro tutti i satelliti della galassia Agnelli: la Fca, la Ferrari e la Exor.

    In sostanza, questo è lo scenario e i ragionamenti che ne sono alla base. Partiamo da Fca. Per la famiglia Agnelli, la quotazione a Wall Street del gruppo Fca è necessaria non solo perchè, come è stato detto da Elkann e Marchionne, «si tratta del più importante mercato dei capitali», ma per ragioni più ampie: in America, e soprattutto in Delaware dove è oggi incorporata Fiat Usa, ci sono regole diverse e più favorevoli per avviare negoziati riservati con controparti o per difendersi in caso di take-over, senza contare il contatto diretto con la finanza di supporto e la maggiore facilità negoziale con tutte le grandi corporation dell'auto e in particolare con i colossi cinesi dell'auto, di cui la gran parte sta valutando l'ipotesi di una quotazione a Wall Street dopo quella di Hong Kong. Se gli Agnelli vogliono trovare un partner per la Fca, New York è la sede adatta per farlo, l'Olanda per deliberalo, Londra per minimizzare le tasse. Il problema, se così si può definire, è però la Ferrari: a Wall Street non hanno mai nascosto il forte gradimento sulla scuderia di Maranello come unità indipendente dalla Fiat, perorando l'opportunità di un suo spin-off dal gruppo.

    È noto a tutti, del resto, che il titolo Fiat è oggi valorizzato sulla base degli utili che gli porta la Ferrari, non certamente delle perdite che genera Fiat Auto: con la quotazione separata, il titolo Ferrari potrebbe correre in Borsa più velocemente di quanto non faccia in pista. Le azioni scorporate di Maranello sarebbero quindi assegnate agli azionisti della Fiat, con la Exor che resterebbe quindi saldamente in controllo della scuderia quotata. E il titolo Fiat? Per il titolo Fiat (o Fca) sarebbe un colpo durissimo l'uscita della Ferrari dal proprio perimetro: già oggi si calcola che su 9 miliardi di capitalizzazione di Borsa di Fiat, circa 5 siano il contributo della Ferrari. Il titolo potrebbe però godere di un fattore di sostegno importante: la prospettiva di una cessione del gruppo o dell'ingresso di un partner industriale. Senza la Ferrari in pancia alla Fca, infatti, gli analisti ritengono che la famiglia Agnelli sarebbe ben più libera dai condizionamenti italiani su un cambio di proprietà dei suoi marchi: un conto è cedere la Fiat senza la Ferrari - vero e forse ultimo grande simbolo del made in Italy e dell'italianità nei beni di lusso - un altro è far entrare un gruppo cinese al vertice della holding Fca che controlla la Ferrari.

    È ovvio che in quest'ultimo caso il Lingotto rischierebbe di finire sotto tiro dell'opinione pubblica per aver svenduto all'estero il Cavallino Rampante. Detto questo, resta Exor: se i piani di cui si discute dietro le quinte andranno avanti, la holding degli Agnelli diventerà la cassaforte della Fiat (finchè è loro) e soprattutto della "nuova Ferrari", l'asset più importante che oggi c'è sul tavolo. E con in portafoglio un marchio tanto visibile e importante per il made in Italy, è probabile che altre operazioni nel campo dello stile italiano potrebbero diventare realtà. Tra queste, si rumoreggia anche di un possibile ingresso di Exor nel gruppo Armani: tra lo stilista e gli Elkann-Agnelli ci sono infatti legami di parentela e amicizie personali che potrebbero favorire una svolta clamorosa tra le due realtà. Ma questa è un'altra storia.

    Che succederà, dunque, di qui ai prossimi mesi? La risposta non è facile, anche perchè molto dipenderà dall'esito della quotazione di Fca a Wall Street, prevista entro metà ottobre, e dalle condizioni del mercato finanziario americano. Senza contare le condizioni del mercato dell'auto: qualunque operazione strategica su Fca o su Ferrari dovrà infatti tenere conto anche dell'andamento congiunturale del settore automobilistico.

    Lo scenario, come i progetti descritti, è dunque delicato e complesso, di respiro industriale e finanziario. Ma è soprattutto di valore strategico per il futuro della famiglia Agnelli, che appare ben determinata a non subire pressioni o interferenze di alcun genere nella sua attuazione: è per questo che la sede fiscale è stata spostata a Londra e quella legale in Olanda. E questa è certamente una delle ragioni alla base del caso-Montezemolo.

    - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

    http://www.formiche.net/2014/09/10/ferrari-ecco-logiche-torti-del-licenziamento-plebeo-montezemolo-mano-marchionne/

    [h=1]Ferrari, ecco logiche e torti del licenziamento plebeo di Montezemolo per mano di Marchionne[/h] 10 - 09 - 2014Riccardo Ruggeri Montezemolo2.jpg Il commento di Riccardo Ruggeri, già top manager del gruppo Fiat, ora analista, editorialista e imprenditore

    Pubblichiamo grazie all’autorizzazione del gruppo Class Editori e dell’autore, l’articolo di Riccardo Ruggeri uscito sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi

    Scusami, Luca, se per ragioni di galateo editoriale devo darti del «lei». Il mio giudizio su di lei è noto (Romiti non lo condivideva, ma spero che ora abbia cambiato idea): una trentina d’anni fa, lei aveva ridato smalto e spinta a quell’ufficio stampa (e propaganda) che la mitica Signorina Maria Rubiolo aveva portato a livelli siderali (unico al mondo a non essere solo un centro di spesa, ma un centro di enormi profitti in termini di immagine Fiat). Così come lei, dopo Enzo Ferrari che lo aveva voluto, è stato il più grande uomo immagine Ferrari, unica azienda al mondo ove le cariche di Presidente e AD sono inutili: il logo, il mito fanno aggio su tutto, il responsabile commerciale basta e avanza.

    I MERITI DI MONTEZEMOLO

    Trascurando tutte le chiacchiere di cui, nel corso degli anni, lei è stato fatto oggetto, bastano queste due eccellenze, e i risultati economici degli ultimi anni, per fare di lei un manager riconosciuto e apprezzato a livello internazionale della Fiat attuale. È nell’ordine delle cose che lei venga licenziato, lo è per «eccesso di ingombro», se ne sarà reso conto, osservando lo stile plebeo con cui l’operazione è stata fatta. La mancanza di vittorie in F1 da 6 anni come motivazione per il licenziamento è debole, presupporrebbe altrettanta coerenza per i 18 anni di assenza della Juventus F.C. dalla Coppa dei Campioni. Ma tant’è.

    LE RAGIONI DEL SILURAMENTO

    Comunque, non devo essere io a dirle che il suo licenziamento ha anche una spiegazione logica, di business, di management. La Proprietà, o chi per essa, aveva due opzioni su Ferrari: a) quotarla in Asia (modello Prada); B) tenerla dentro al corpaccione di FCA, per tentare di convincere i futuri sottoscrittori dell’IPO a Wall Street che l’ingresso di FCA nel segmento premium è figlio della «filiera Ferrari-Maserati-Alfa Romeo». La Proprietà ha scelto l’opzione «b»(che sia la scelta corretta lo capiremo solo fra qualche tempo) per cui, oggettivamente», non era lei la persona giusta per questo modello di management. Le confesso che non me la vedo a fare il maggiordomo.

    LA SOLUZIONE ASIATICA SCARTATA

    Ragionando da investitore Fiat (che non ha fatto il recesso, sia chiaro solo per curiosità intellettuale, perché voglio capire, in diretta, come va a finire, ci sto scrivendo pure un libro), io avrei scelto l’opzione «a». E per un motivo molto semplice: Ferrari è nell’olimpo rarefatto dei marchi del lusso (Hermes, Cartier, di quel livello non me ne vengono in mente altri). Con l’opzione a), per usare un termine americano, si sarebbe costruita una «cintura del lusso»(luxury belt): Mosca-Dubai-Abu Dhabi- Singapore- Shangai- Hong Kong-Seul-Tokio. La domanda è: «con un Marchionne o un Elkann al vertice di Ferrari, il marchio in termini di immagine manterrà la posizione?». Come ovvio, nessuno è in grado di rispondere. L’altra domanda è: «come sostituire a livello commerciale uno come Montezemolo che aveva il «physique du role» per stendere e mantenere un cordone sanitario attorno a Ferrari, per isolarla dall’immagine negativa di Fiat Auto, che nessuno è ancora riuscito a ripristinare?»In questo caso, una risposta c’è: non sarà facile. Ma questo ormai, caro Montezemolo, è il passato.

    Immagino che a livello personale, lei che è sempre stato uno vispo, abbia chiaro come la sua posizione di «licenziando» sia il sogno di ogni manager. La cifra della separazione sarà (immagino) monstre. Il bello di queste liquidazioni monstre, oltre a essere gradite a chi le riceve, rappresentano un punto di partenza, spesso un incentivo, per quelli che verranno dopo.

    Auguri di cuore a lei e alla Ferrari.

    P.S.: questa mi sembra una bella analisi/punto di vista :D.

  2. qualcuno mi aiuti a capire: sulla jeep segmento b/c c'è tutta la mercanzia elettronica possibile, di serie a seconda delle versioni, e su Ghibli non la si può avere nemmeno a pagamento?? :pz

    Model year 2015, stando ai si dice..........:D

  3. L'è bellina, pero mi chiedo che senso abbia fare ancora auto del genere con cofani così mostruosamente lunghi. Vista così viene da pensare che li sotto ci sia il 16 cilindri della Veyron; un pochino le proporzioni ne risentono. Anche se sono auto di diversa categoria, se la Merc. assomigliasse di più alle proporzioni della F12, imho sarebbe meglio. Comunque si, sto cercando il pelo nell'uovo :mrgreen:

  4. comunque la si pensi, ha lavorato molto bene in Ferrari, l'ha tirata lui il gioiellino che oggi, è innegabile:

    è stato anche presidente FIAT dal 2004 al 2010, nei periodi buoi, quando Berlusconi vaneggiava della "la rossa, ferrarina, o ferrarelle".

    Montezemolo, una vita da presidente all'ombra degli Agnelli - Repubblica.it

    boh sicuramente merita dai suoi un commiato un po più elegante...

    Condivido..........però temo che se la sia anche andata un po' a cercare......Ergo la vera domanda è.........chi o cosa ha fatto pensare a Ciuffo che avrebbe sempre e comunque goduto di una certa "immunità" ? :pen:

  5. li adoro.. rampini, che sappiamo tutti da dove arriva :lol:, spende il PIL di un piccolo paese per cotonarsi i capelli :lol:

    - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

    si fa fare una finezza del genere

    408388780_ac348b36ff.jpg

    :mrgreen:

    :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

    P.S.:già sui "cotonamenti" di Rampini m'è venuto il mal di pancia a forza de ride..............quando ho visto la foto de 'sto bijoux qua sopra so quasi caduto dalla sedia :lol:

  6. nessunsa tendenza bipolare, semplicemente stai interpretando male i miei post, tutto li. Curioso che questo accada da entrambe le parti.

    Ragionamento semplice: blocco tecnicamente valido, ok per Maserati, non per Ferrari IMO per ottici di immagine. Chiamare Ferrari per fornire motori alla Maserati ok, per AR no IMO (benché Premium, è pur sempre un marchio di massa). Sul navigatore della Wrangler mi hai perso proprio :pen:

    Non si parla certamente di motori hemi per la Ferrari (ecchecazzo c'è un limite a tutto, spero), ma il timore è di motori e componenti fatti fare anche per vetture a marchio Ferrari oltreoceano, per risparmiare. Per esempio: il basamento v8 Ferrari è già quello della Maserati, se volessero usare anche quello del v6 "Maserati"?

    Londra e FFM sono borse serie, non scherziamo nemmeno. In ogni caso, l'investitore europeo è molto più propenso a fare il cassettista di quanto non lo sia quello americano, non c'è proprio paragone.

    la "valanga di quattrini" della F1 servono per pagare la F1, mica per fare una montagna di profitti.

    Il punto è che talvolta ho l'impressione che "tu faccia il poliziotto buono" (verso Marchionne, gli italiani, universo Fiat ecc.....) su Allpar e "quello cattivo su Autopareri" :). Che per caso non vuoi darla vinta a quel simpaticone di Norm, scrivendo che potrebbe aver ragione nelle sue accuse a Maglione ? :mrgreen:

    Comunque, a parte gli scherzi, io non ho certezza di quello che Maglione farà, come dici tu c'è un limite a tutto. Ma se, come credo/mi auguro (ovviamente non ho certezze), la maggior integrazione di Ferrari all'interno del gruppo sia nel senso di condivisione know-how (nei limiti del possibile e ovviamente dall'alto - Ferrari - al basso - FCA), credo sia una buona cosa, che si sarebbe certamente già realizzata in passato se Fiat avesse avuto i mezzi per sfruttare a livello di prodotto la suddetta tecnologia. Per quanto riguarda Alfa, bisogna mettersi d'accordo sul concetto di fornitura motori: 1) aiutare nella progettazione -si, 3) putt@n@te marketing - si, con moderazione e ben congegnate 2) produzione -no, la Ferrari ovviamente non sarebbe in grado. Per quanto riguarda le corse, la valanga di quattrini serve certamente al programma F1, ma quanto spendere non lo decidono gli sponsor, ossia, come confermato da Domenicali in un intervista ad Autosprint (se non ricordo male) di un paio di anni fa, la Ferrari è l'unica casa costruttrice che opera con proprio team di F1 che non solo si autofinanzia completamente ma addirittura chiude la stagione in attivo, ossia ci guadagnano: mediamente, stando ai si dice (mi rendo conto talvolta non affidabilissimi), 50 milioni di euro, l'anno. Per quanto riguarda Wall Street, certamente sarei molto preoccupato se EXOR controllasse la baracca in qualità di azionista di maggioranza relativa, cosa che, in base alle previsioni (non certezza , speriamo), non sarà.

  7. Bah, se uno si va a leggere le dichiarazioni di Marchionne nei mesi scorsi, è palese che se fosse per SM farebbe diventare Ferrari una marchetta per il NYSE e si concentrerebbe sul penny-pinching piuttosto che sul fatto che Ferrari corre per esistere, e non viceversa.

    Una Ferrari che non partecipa in F1 è una Ferrari che perde gran parte della sua mistica, ma le logiche di prostituzione del marchio pur di incassare sono troppo irresistibili per SM, sopratutto in ottica NYSE. Guardate, essere quotato al NYSE non è come essere quotato a Milano, negli USA gli investitori sono altamente speculativi. Le strategie aziendali sono perennemente messe sotto scacco dall'andamento a corto termine delle quotazioni, al punto che il più delle volte non si riesce ad avere una strategia industriale di lungo periodo. E non mi si dica che SM la sa lunga su come funzionano le cose al NYSE, perché la quotazione di CNH è stato un fiasco galattico.

    Io spezzo una Lancia in favore di Lucaduca: con tutti i difetti che ha (e sono parecchi), garantisce comunque che Ferrari rimanga Ferrari, e non diventi solo un marchio-mignotta. Negli anni dopo la quotazione di FCA al NYSE con dentro Ferrari, si assisterà a robe che faranno diventare Ferrari qualcosa di vergognoso IMO. Se pensate che i luna park e le felpe siano il male, preparatevi a conoscere il vero male assoluto.

    Tutte le storie che "il mondo è cambiato", " si ma FCA deve guardare ai risultati", ecc ecc sono tutte palle. Lucaduca ha garantito risultati economici strepitosi durante il suo mandato, sia ieri che oggi. Anche quest'anno sostiene che si chiuderà con un record storico, quindi sono tutte balle.

    Ferrai serve perché è una bella figa e SM vuole che la figa gliela "faccia vedè" agli azionisti per il suo IPO. Dopo l'IPO vedrete che la farà scopare con tutti quelli che pagano abbastanza (economie di scala con marchi di massa, produzione di componenti negli stabilimenti Chrysler... le voci sono parecchie).

    E chissenefotte se questo vuol dire sacrificare parte di quello che Ferrari è ed è stato (e la sua storia conta eccome, è il motivo per cui può perdere per 21 anni in F1 e continuare a vendere come se nulla fosse). Pecunia non spussa.

    Fammi fare l'avvocato del diavolo...........Come mai su Allpar i blocchi Maserati a marchio Chrysler ti piacciono-apprezzi-condividi-difendi e qui no ? Come mai in tanti anni Montezuma non è riuscito a non farsi "prestare" dalla Wrangler il navigatore satellitare ? Come mai dici che non ci sarà mai una HEMI-Ferrari ? Hai prove che la "sabbiatura" Ferrari vada a farsi fottere ? Pensi che il problema delle trimestrali non si abbia anche a Milano, Londra, Francoforte ? Pensi che Marchionne, parlando di soldi, sia disponibile a rinunciare alla valanga di quattrini che Ferrari "alza" attraverso il programma F1? Pensi che Mr. Penny-Pinching si prenderebbe i rischi che si sta prendendo con Alfa per es. ? Ecc.. ecc... ecc...:pen: Noto non infrequentemente una curiosa "tendenza bipolare" nei tuoi post a seconda se li rilasci in italiano o in inglese.........:pen: No offense :)

  8. Matteo.. sei accecato dalla fede.. è un coglione come gli altri due :lol:

    Di quale fede state parlando ? :mrgreen:

    football-adv.jpg

    :mrgreen:

    P.S.: non è la mia di fede ::~:lol:

    - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

    Provo a rispondere a MatteoB. sulla strana successione Agnelli.

    Al momento della morte di Giovanni Agnelli si è celebrata un'anomalia nelle successioni italiane che si era avuta in altra epoca alla morte del Senatore.

    Grazie a costruzioni finanziare e scatole varie in Svizzera ed altri paesi si è realizzato il disegno dell' Avvocato che desiderava, come tradizione famigliare, che il potere venisse concentrato in poche mani. (all'epoca i vari rami Nasi, ecc. ebbero quote meno importanti).

    Praticamente , come aveva fatto il nonno con lui, l' Avvocato aveva scelto i propri delfini.

    Se questo è comprensibile per esigenze di controllo di una grande azienda sotto l'aspetto legale apre molti dubbi.

    In parte, a tale schema, si è opposta la figlia dell'Avvocato (non ne ricordo il nome) che ha sposato in prime nozze Elkann da cui ha avuto John e Lapo.

    Lo fece per difendere gli interessi dei figli avuti in seconde nozze affinché non fossero praticamente estromessi.

    Le scatole finanziarie e l'appoggio della moglie Marella che è usufruttuaria ma non proprietaria di una quota importante ha permesso questo.

    ciò spiega le frizioni anche tra madre e figlia.

    Mi dispiace , esattamente non ricordo come fosse architettato il tutto ,evidentemente è talmente ben costruito da risultare inattaccabile.

    A quanto ne so, su volere dell'Avv. buon anima (si fa per dire.......), a seguito della triste dipartita di Giovanni Junior, John è stato designato erede, con la conseguenza che i mille mila rami della Fam. Agnelli debbono sottostare al suo volere, ossia:

    John è l'unico socio accomandatario della Giovanni Agnelli & Co.: questo significa che è responsabile unico dell'amministrazione in forza della quale risponde solidalmente ed illimitatamente delle obbligazioni sociali, mentre tutti gli altri sono soci accomandanti. Essi delegano la gestione e rispondono solo delle obbligazioni assunte dalla società limitatamente alla quota societaria in loro possesso. All'atto dell'assegnazione del ruolo di "capo" a J. Elkann, ogni socio aveva (ed ha tuttora, entro precisi limiti temporali) il diritto, se contrario, di essere liquidato, cosa che è spesso e volentieri avvenuta (per es. la madre Margherita). In sostanza attualmente, J. Elkan, a seguito delle disdette intercorse negli anni (in particolare quando la Fiat era sull'orlo del fallimento, dal 2004 al 2010) possiede la maggioranza assoluta (abbondantemente) della Giovanni & Co. Inoltre, alcuni degli eredi più diretti della fam. Agnelli detenevano le quote della SAPAZ suddetta in una ulteriore società al vertice della piramide, ossia La Dicembre: le disdette avvenute nel corso degli anni hanno fatto si che attualmente J. Elkan è azionista unico della suddetta ! :shock: In buona sostanza, contrariamente a quello che si dice e si pensa, nun se move na foglia che Elkan nun voglia:lol: Ricapitolando, Elkan è: amministratore Dicembre, amministratore SAPAZ, Presidente ed Amministratore EXOR (seppur in coabitazione con un altro AD americano di origine coreana, se non sbaglio, di cui non ricordo il nome), Presidente Fiat.

    E' IL CAMPO SUPREMO...............E' IL DART FENER-LORD VOLDEMORT della situazione :mrgreen:

  9. Il giro dei finestrini è veramente BMW, coda d'anatra del baule iso-Audi...è un po' un minestrone.

    Strana strategia quella di aggredire direttamente le tedesche, con una linea che sembra scaturita da compromessi più che dalla matita di un genio.

    Alla giapponese insomma, ma con un bagaglio di livelli qualitativi diametralmente opposto.

    Boh, non saprei, ma a me le Jaguar (F-Type a parte) non dicono proprio un chezz.

    Sarà..........ma io trovo anche l'F-Type un po' banalotta. Peraltro gli interni lasciano molto a desiderare, non dico come qualità ovviamente, ma come foggia e forme generali. Tutto IMHO ovviamente :)

    - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

    ....., sembra una Holden!

    Questo è pesante come affronto.................però................me sa che c'hai raggione !!!!!!!! :mrgreen:

  10. L'unica cosa che mi viene in mente è che è banalmente bella !!!!! Che è un modo gentile per dire che è un po' deludente.........Avrei preferito fosse stata brutta, perchè nel brutto non infrequentemente c'è qualcosa di inconsueto e quindi di affascinante :|

  11. Secondo me, Marchionne ha ragione quando dice che dal punto di vista delle auto stradali, si può dire poco o nulla a Monteprezzemolo (a parte il nome "LaFerrari" che non si può proprio sentire). Ma che invece sulla gestione sportiva, ce n'è, eccome.

    Soprattutto dopo l'era Todt, dove ha forzatamente "italianizzato" la Scuderia, lasciando andare alla concorrenza gente molto competente. In un mondo competitivo come la Formula 1, imporsi dei dogmi del genere è da folli o idioti. Ed infatti, non s'è vinto più nulla. Il fondo è stato toccato con Monza 2014.

    Però, la mia intima convizione, che era quella dell'Avvocato, è che "La Ferrari non si tocca". Tennero sempre fuori la Ferrari da ogni accordo o dal mercato azionario.

    Se davvero LCDM si è battuto contro una IPO di Ferrari, allora ha il mio rispetto.

    Non c'è alcuna IPO di Ferrari. Casomai ci sarà un IPO di FCA, controllore di Ferrari. L'assetto azionario e la veste giuridica di Ferrari non sono all'ordine del giorno presente e nemmeno di quello futuro. :)

  12. Se l' Avvocato fosse vivo avrebbe invitato Della Valle a Villar Perosa, lo avrebbe portato nel giardino preso sottobraccio e con forbito parlare gli avrebbe detto:

    "Cavro Diego pevche pvreccupavrsi di fatti come qvuesti, non vovrei che mentve ti occupi di noi le tue aziende cavdano in mani avtui, vmi divcono che vi sono devgli invtevressi suvla tod's davla cina, attento vdiego evd avdesso vvai"

    vito-corleone-older.jpg

    testa.jpg

    :mrgreen:

  13. Attenzione, qui il ciabattino non interviene necessariamente a difesa di bellicapelli, si riferisce alle dichiarazioni del maglionato in merito alla famosa copertina di un noto giornale economico straniero in cui il nostro PdC veniva raffigurato intento a mangiare un gelato.

    Ed il ciabattino non perde mai una occasione per attaccare FCA

    Gli ultimi boatos da Palazzo Chigi recitano che in realtà il ciabattino ed il PdC stanno litigati di brutto, in quanto il primo, in un colloquio di qualche giorno fa, ha avuto l'ardire di chiedere una fusione tra Italo e Trenitalia, con conseguente controllo pubblico e morte inesorabile della concorrenza sul mercato ferroviario: insomma voleva sbolognare la patata bollente nelle mani - estremamente capienti di questi tempi - del contribuente, analogamente a quanto è stato fatto con AirOne ai tempi della fusione con Alitalia e nascita di CAI. Il buon Renzi gli ha risposto picche; al che il ciabattino è arrivato addirittura a minacciare la cessione totale di Italo a SNCF (azionista Italo al 20%), decretando addirittura l'entrata dei francesi nel territorio italiano (va da se ovviamente che i francesi non acconsentirebbero mai al rispetto del principio di reciprocità). Di rimando l'eroico Renzi gli ha risposto di non pensarci nemmeno, pena gravi ripercussioni dalle parti di Casette d'Ete :D.

    Fine OT

    - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

    Io lo so..Antonio Conte

    agghiaggiande.jpg

    :mrgreen:

  14. La butto lì : Ermenegildo Zegna nuovo presidente./QUOTE]

    ma certo...quando organizzi la macumba per farlo resuscitare? :mrgreen:

    Ermenegildo Zegna (imprenditore) - Wikipedia

    allora io dico Enzo Ferrari..cazzo, quello andrebbe bene....gli urla a dietro a tutti....:lol::§

    Sorbole !!!!!! :mrgreen: Non sapevo fosse morto :lol:. Pace all'anima sua..........Vabbè........magari c'è uno Junior da qualche parte................8-)

  15. La butto lì : Ermenegildo Zegna nuovo presidente. Ora è anche nel CDA e non credo che la presidenza Ferrari possa interferire con la conduzione della sua azienda ;)

    Della serie, "facciamo il soggetto economico di una società per un giorno" :mrgreen: - magara !!!!!!!!!!!!!! :mrgreen: :mrgreen: - appiano con Montezuma, perchè lui è comunque importante per la Ferrari-FCA e lui appiana con me - perchè 7 mln de euri de stipendio chi altro glieli dà - e fra 3 anni ci piazzo Mattiacci, fatta salva ovviamente l'ipotesi che quest'ultimo nel frattempo non compia c@zz@te sesquipedali :lol:

  16. Ovvio che i risultati non si sarebbero visti quest'anno, ma ad esempio mandare via Marmorini e non Tombazis è già un primo sgarro. Marmorini aveva le mani legate, si è dovuto attenere alle specifiche del telaio e non viceversa.

    Per coprire il ruolo di Mattiacci ci vuole gente con esperienza nelle corse, cosa che quest'ultimo non ha per cui è più che legittimo dubitare della sua efficenza.

    Se implicitamente ti riferisci alla "intervista" di Turrini a Marmorini, beh...........quella non era un'intervista, ma una "cortesia" di un amico gionalista: ti offro uno spazio per parlare..........falli neri.............:lol: Un giornalista serio avrebbe offerto analogo spazio alla controparte per difendersi. Di fatto in questo modo è la parola di Marmorini (scornato) contro quella degli altri............Così sobbonitutti ! :lol:

    P.S.: senza alcuna intenzione di difendere il greco, che certamente avrà le sue gravi responsabilità, sappi, se non lo sai, che il greco era l'aerodinamico Ferrari dei bei tempi. Il greco i titoli mondiali a casa non sa più dove metterli.......:D

  17. a parte che teoricamente ci sarebbero i tetti, ma Ferrari a spanne non spende come red bull e forse più di mercedes (qui ci credo poco, certe acquisizioni industriali sono anche funzionali alla f1) ?

    In realtà, stando alle cifre "ufficiose" - notizie provenienti da riviste inglesi "addentrate" - la classifica decrescente in termini di spesa al 2013 sarebbe Ferrari, Red Bull, Mercedes, distaccate l'una dall'altra mediamente di un 10%. Il problema è che, stando ai si dice, c'è il trucco per quanto riguarda la Merc. ossia, la sede di quest'ultima sarebbe Brackley che giuridicamente è controllata dalla società (di cui non ricordo il nome) a sua volta controllata dalla Daimler (casa madre). Di fatto, le sedi del team sono due, perchè ci sarebbe anche Brixworth (sede reparto motori e R&D) la quale è direttamente controllata da Daimler e non ha legami giuridico-azionari con Brackley, la qual cosa permette a Daimler di "fare quel che gli pare". La leggenda narra che a Brix ci siano qualcosa come 900 laboriosissimi ingegnieri che dal 2009 lavorano al fottuto V6 della Merc., il tutto fuori budget e quindi fuori dai presunti limiti della federazione in quanto l'unica società formalmente riconducibile al programma F1 e quindi accreditata presso la FIA e quindi rientrante nei suddetti "limiti" di budget è Brackley. Di fatto Brixworth è solo un fottuto fornitore esterno di tecnologia, come Magneti Marelli ad esempio. Fatta la legge trovato l'inganno e la federazione chiude non uno ma entrambi "i fanali". E' lo stesso giochino che avviene nel calcio europeo con le mega sponsorizzazioni che consentono di aggirare il divieto, posto dal Financial Fair Play, agli aumenti di capitale sociale tendenti unicamente a parare le perdite. Tutto questo avviene anche perchè dal 2009 in poi la Merc., stando alle solite "gole profonde" - che ci sono sempre - ha più volte minacciato Todt di fare armi e bagagli se il "pinguino" non avesse diciamo "acconsentito" ad una gestione diciamo "allegra" del progetto F1 da parte della Merc. Se la Merc. si fosse ritirata, quante macchine avremmo dovuto togliere dalla griglia di partenza ? :D

    Fine OT

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.