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L' informatore d'auto

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Risposte pubblicato da L' informatore d'auto

  1.  

    On 23/2/2024 at 20:14, Thedriver scrive:

    Esportazione della nostra 141 o modello tutto nuovo o resty pesante?!

    Sembra si trattasse semplicemente di un assemblaggio all'estero. Una cosa curiosa è che la stampa dell'epoca riportava voci di corridoio secondo cui l'A93 sarebbe stata basata su Panda o Uno, ma entrambe erano ritenute improbabili visto che i modelli avevano già una decina d'anni sulle spalle.

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    L'unico articolo che ho trovato dalla stampa dell'epoca, "За рулём" (Dietro il volante) del Marzo 1990.

     

    Un altro passo sembra riportare l'adozione del motore Fire, il che verrebbe confermato da un articolo e un trafiletto riportati da Illustrato Fiat sul progetto (Rispettivamente Dicembre 1989 e Maggio 1990), in cui si parlava "dell'adozione di gruppi meccanici di derivazione FIAT" oltre che della vendita di un terzo della produzione all'estero con il marchio torinese, fatto che nessuno degli ingegneri coinvolti all'epoca nel progetto sembra citare.

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    Illustrato FIAT, Dicembre 1989.

     

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    Illustrato FIAT, Maggio 1990.

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  2. 1 ora fa, angeloben scrive:

    Nel post, e quindi presumo nelle fonti di @fiatpandahobby, si parla anche di un coinvolgimento di Italdesign, quindi sarebbe interessante capire esattamente le dinamiche di questi "scambi"...

    Da quanto ho capito io dalla fonte che ho consultato, durante lo sviluppo dell'auto una delegazione russa fu mandata a Torino per sviluppare il progetto e lavorarono a stretto contatto con gli ingegneri dell'Italdesign - che fu assunta dalla FIAT per lavorare allo stile della macchina - per circa 6 mesi (Aprile 1990-Agosto 1991). Sembra che la decisione di coinvolgere i russi fosse nata dopo le visite preliminari che la delegazione FIAT fece post-firma del contratto : quando gli fu detto che potevano vedere alcune proposte si aspettavano 4 o 5 idee, ma gli furono mostrate decine di soluzioni che spaziavano da modelli più semplici "stile Uno" ad altri più complicati! Questo non solo portò i russi ad essere direttamente coinvolti nello sviluppo della macchina, ma mandò in crisi i nostri connazionali. Sembra infatti che fossero convinti di tenere le redini del progetto, quindi non avevano praticamente nessuna idea pronta quando la prima delegazione russa arrivò nel 1990 e dovettero preparare un modello in fretta e furia per evitare di sfigurare davanti agli ospiti.

     

    2 ore fa, angeloben scrive:

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    Se ho capito bene questo modello fu sviluppato direttamente all'interno dell'Italdesign, ai tempi dei famosi 6 mesi di cui parlavo prima. Non mi è chiaro i rapporti che intercorrevano tra i due gruppi di lavoro - non so il russo, Google ha i suoi limiti e si tratta di memorie di varie persone che ho cucito insieme - comunque sembra nonostante una base di diffidenza dovuta agli stereotipi sull'URSS dell'epoca, in verità la delegazione fu trattata molto bene e i nostri connazionali furono molto stupiti dalle capacità degli ingegneri russi nello sviluppo e nella progettazione. 

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    All'epoca l'Italdesign non permetteva di scattare foto durante la progettazione, quindi i russi

    fecero degli schizzi come ricordo.

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    Foto scattata presso gli studi ItalDesign nell'Aprile 1990 .

     

    Si parla anche del progetto Panda, sembra volessero usarla come tappabuchi visti che c'erano ritardi con il progetto A-93. Lo stabilimento avrebbe assemblato sia l'auto che i motori Fire, e furono spediti addirittura dei modelli per adattarli alle specifiche russe. Ma alla fine tutto finì per colpa del crollo dell'URSS e il progetto A-93 morì definitivamente.

     

    Per tutte le informazioni e foto è stato usato il libro "Книга Высокой мысли пламень" (La fiamma dell'alto pensiero), tre volumi che raccontano la storia del Centro Studi AVTOVAZ dal 1966 al 2006 attraverso le memorie delle persone che ci hanno lavorato. Più precisamente ho consultato il terzo volume che copre il periodo 1986-2006, pagine che vanno dalla 269 alla 290.

     

     

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  3. 5 ore fa, PaoloGTC scrive:

    Quattroruote invece, credo a metà anni '80, pubblicò un servizio su quella che veniva definita "la R4 dei sindacati" (non ricordo bene la storia ora, sicuramente Angelo la potrà riportare meglio di me - anzi, mi scuso per la notevole assenza da parte mia presso questi lidi, quanta voglia di contribuire ci sarebbe... ma non c'è il tempo, sto vivendo un inferno con la casa - ma mi pare ci fossero di mezzo polemiche con l'azienda e che la vettura fosse nata da un gruppo interno indipendente).

    Anche Gente Motori ne parlò.

    Si, il progetto Neutral nacque da una proposta sindacale.

    Più precisamente negli anni 80 la Renault stava affrontando una grave crisi e per questo si misero in atto misure per ridurre i costi - siamo nel periodo in cui fu abbandonata la Formula Uno - e tra queste rientrava la chiusura del impianto di Bilancourt.

    I sindacati scontenti si misero in moto per realizzare quella che secondo loro era l'auto di cui la marca della losanga aveva bisogno in quel momento : un utilitaria economica che prendesse il posto della R4 e che fosse assemblata in Francia.

    Il progetto Neutral - il cui nome non era solo un anagramma di Renault ma indicava anche la sua natura scarna ed essenziale - fu sviluppata dai sindacati con l'aiuto di ex-dipendenti Renault, e fu presentata nel 1986 dopo meno di un anno di sviluppo riuscendo così a dimostrare la fattibilità dell'idea davanti alla dirigenza. Quest'ultima ignoro il progetto ritenendolo infattibile, ma il modello fu un successo pubblico e diede forza alle rivendicazioni sindacali.

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  4. 12 ore fa, KimKardashian scrive:

    Era la BAW 2022, non so come volevano omologarla visto l’assenza di tutto

    Beccata anch'io su Maps mentre mi facevo un giro :

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    Altra roba già conosciuta poco più in là :

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    Qualcos'altro dal 2011 :

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  5. Volendo tornare molto indietro nel tempo, ci sarebbero due tentativi fatti con Alfa quando era ancora statale ed entrambi riportati nel libro "Luraghi : l'uomo che inventò la Giulietta".

    Il primo sarebbe stato l'acquisto  congiunto negli anni 50 di Lancia, in modo da formare un unico grande conglomerato italiano dell'automobile. Si sarebbe attuata una suddivisione di segmenti in cui la FIAT avrebbe realizzato auto piccole-medie, l'Alfa delle medie sportive e Lancia modelli di lusso e di rappresentanza. Il progetto - sostenuto anche dall'IRI - fu infine fatto naufragare da Valetta che non voleva limitare la FIAT in un solo segmento vista l'impossibilità di prevedere le evoluzioni del mercato automobilistico.

    La seconda sarebbe stato un altro acquisto congiunto, questa volta di Ferrari e anch'esso sostenuto dall'IRI. Dopo varie trattative, e arrivati a un punto in cui il Drake stava considerando di fare un accordo con la sola Alfa Romeo, il tutto sfuma dopo che Giovanni Agnelli decide di acquistare direttamente la Ferrari e porre fine alla faccenda.

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  6. Negli anni Honda ha effettuato vari studi per auto sportive, ma nessuno di questi ha raggiunto la produzione.

     

    Nel 1991 - anno di lancio della Honda Beat - c'era il Wave Project, una roadster con motore centrale 1.6 che si sarebbe inserita tra la Beat e la NSX. L'auto raggiunse lo stadio di prototipo in scala reale con tanto di interni e furono considerati vari nomi tra cui Blast e Acute, ma alla fine non entrò in produzione.

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    Nel 2003 venne messa allo studio una convertibile sempre con motore centrale ma questa volta V6. L'auto era una 2+2, anche se i primi modelli in scala sembrano più una due posti secchi.

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    Tuttavia il prototipo definitivo era indubbiamente una 4 posti, dotata di interni e secondo Honda completamente guidabile.

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    Passa un anno e nel 2004 Honda torna a considerare una piccola cabriolet, questa volta chiamata SS Open (Small Sports Open-tops Concept). Secondo la Honda lo scopo del prototipo, che raggiunse lo stadio di modello funzionante, era quello di una piccola auto sportiva ed era mossa da un 800 cc con la trazione anteriore.

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  7. Studio per auto sportiva risalente al 1973, dotata di motore V8 in posizione centrale e trazione posteriore.

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    Dotata del sistema CVCC e destinata al mercato americano, l'auto fu abortita per l'arrivo della crisi petrolifera. Qui sotto due studi per una variante con motore anteriore ma sempre la trazione posteriore.

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  8. Per uso interno allo stabilimento di Mladá Boleslav la Skoda avrebbe realizzato dei pick-up, innestando la parte anteriore della Fabia 1°serie con il cassone della Felicia.

    Secondo delle fonti sarebbe stati realizzati almeno 3 esemplari - due aperti e uno chiuso - con diverse motorizzazioni : 2.0 a benzina o il 1.9 TDI 130CV della Fabia RS!

    Quest'ultimo è stato pure soggetto a un approfondito video, ovviamente in cecoslovacco.

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  9. 2 ore fa, Renault scrive:

    Una BMW X5 3.0 F15 US-Specs importata in Ucraina nel 2020 e finita sul nostro territorio per motivi ben noti, non mi riesco proprio a spiegare il perché da loro arrivino tante auto US-Specs, anche auto che sono vendute in tutt'Europa come questo X5 e che di esemplari sul mercato dell'usato non ne mancano affatto. 

    Probabilmente è un esemplare importato incidentato, c'è un intero sito dedicato alla compravendita di questi modelli.

    Si può pure inserire il VIN, se riesce a risalirci magari trovi anche questa :

    https://bidfax.info

    2 ore fa, Renault scrive:

    non so come sia la diffusione di quest'auto al nord, ma da me ho visto solo questa che ha tra l'altro le targhe slovacche.

    Qui a Roma ho visto su strada un solo esemplare nero, poi un altro in esposizione presso il laghetto dell'EUR durante gli Electric Days - su cui sono pure salito - insieme alla sua controparte di LEGO.IMG_20230507_102609.thumb.jpg.c293b4405f66982a95056052f4a45209.jpg

     

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  10. On 8/8/2023 at 12:55, Roy De Rome scrive:

    Una 4x4 in uno stato di grazia invidiabile, bellissime le gomme. 

    Meno invidiabile è il fatto che a bollo risulti del 1984, spero sia solo un errore del sito.

    On 8/8/2023 at 12:55, Roy De Rome scrive:

    Una sempre bella a vedersi Delta, ma con tutte le offese del tempo.

    Questa è un monumento della zona, nei dintorni dovrebbe esserci pure una 850 Special blu.

     

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  11. 5 ore fa, multiplex scrive:

    Non c’è data ma indirizzo web per cui suppongo attorno al 2000

    Più probabile tra il 1996 - quando risulta il primo salvataggio del dominio "Fiat.Com" sull'Internet Archive - e il 1998 - con l'introduzione sul mercato della Seicento.

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