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Insidek

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Risposte pubblicato da Insidek

  1. 6 ore fa, Alain scrive:

     

    e che devono fare se la hanno in sede da venderla? la espongono e fanno offerta giustamente

    Da una concessionaria appena aperta non ti aspetti nell'esposizione principale un modello già fuori listino ma la novità... ;)

    12 ore fa, vince-991 scrive:

    Mah, non capisco questa volontà di spalare merda sui marchi italiani a ogni occasione. 

    Chiedilo a chi ha spostato la foto dal thread in veniva citata la notizia dei rinnovati showroom... se poi prendete la critica, ironica, come spalare merda mi arrendo...

    9 ore fa, The Krieg scrive:

    Ma a me non pare rinnovato il concessionario di cui si disquisisce, c'è il logo vecchio in bella vista 😅

    L'esterno :angelo:

    Foto

  2. Io c'ho fatto scuola guida con l'appena uscita 188 HLX 16v e l'unico ricordo negativo rimastomi era avere la plancia a mio avviso troppo allungata in basso e davvero ravvicinata ai pedali, non di rado capitava che il piede destro in frenata rimanesse "incastrato" nel momento di toglierlo dall'accelleratore...

     

    Per il resto mi ricordo che il selettore della 5a marcia d'un tratto non volle più saperne di entrare, cosa che al momento stupì anche l'istruttore e che fu risolto in assistenza...

     

  3. 39 minuti fa, v13 scrive:

     

    Le plastiche interne della 188 erano solo discrete ma a livello della precedente, in compenso il design della plancia, pur non bellissimo, dava una sensazione di maggiore completezza.

     

    Ma la 188 aveva tipi di sedile diversi? Perché il lontano ricordo della HLX era di sedili ampli e comodi, mentre quello - pure lontano ma un po' meno - di una fanalona restyling in versione praticamente unificata è di un sedile non scomodo ma piuttosto piatto... Erano effettivamente diversi o mi sto solo confondendo?

    Le Sporting/HGT avevano sedili profilati ad hoc rispetto alle varie SX/EL/ELX/HLX/Verve e compagnia cantante...con l'arrivo della Feel ed il restyling che tramutò la serie in Classic in corrispondenza del lancio della Grande Punto i sedili "standard" cambiarono leggermente nella forma...

     

    Sporting '99

    FIAT PUNTO 1.8 16V HGT 130CV FULL OPTIONAL + NAVI + CERCHI + TCS + CITY +  CERCHI + FENDI + ... 01

     

    Versioni standard '99 (HLX con vellutone nello specifico)

    FIAT PUNTO 1.2 16V HLX 5P FULL OPTIONAL + NAVI + CD + 2XAIR BAG + CITY +  CERCHI + FENDI + ... '01

     

    Pre lancio Grande Punto/Classic

    Pictures of Fiat Punto Classic 5-door (188) 2007

     

    Alcune esemplari precedenti la Grande Punto adottarono il volante della Sporting senza rivestimento in pelle...

     

    La HLX subì una modifica del pannello porta poco prima del restyling del 2003, dove apparve una fascia di plastica grigia subito al di sotto del finestrino in luogo del pannello completamente in velluto, forse perchè cagionevole in durata...

     

    HLX prima versione pannello porta

    FIAT PUNTO 1.2 16V HLX 5P FULL OPTIONAL + NAVI + CD + 2XAIR BAG + CITY +  CERCHI + FENDI + ... '01

     

    HLX seconda versione pannello porta (sempre pre restyling)

    Subito - BE.TA TRUCKS E CARS S.A.S. - Fiat Punto 1.2i 16V cat 5 porte ELX -  Auto In vendita a Prato

     

     

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  4. La Swift è una delle auto che, a gusto personale, è peggiorata annacquando in maniera poco convincente il design originario...in questo concept molte scelte sembrano mirate all'economia di produzione, anche nella qualità del photoshop visti i disallineamenti fra le portiere e le linee/riflessi tremolanti sulla fiancata :si:

     

    Comunque non si può negare che al momento la tendenza in fatto di design automotive sia quella di osannare l'heritage Stilo...

     

     

     

     

    swift 2024 fiat stilo.jpg

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  5. Cita
    Quattroruote
    - LETTERE DALL'AUTO -
     
    Gian Luca Pellegrini


    di Gian Luca Pellegrini
    twitter: @Pellegrini4R

     

    Il cambio di paradigma tecnologico. Le implicazioni (e le contraddizioni) della transizione. I retroscena, i personaggi e le storie di un’industria al centro di una rivoluzione. La passione per le belle macchine e la bella guida. In anteprima, per voi, l'editoriale che troverete sul numero di ottobre di Quattroruote

     

    L'EUROPA SI BLINDA, MA ORMAI È TARDI

     

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    Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea

    Alla fine, anche Ursula von der Leyen ha dovuto ammettere che la transizione disegnata in modo ingenuo (meglio pensare che d'ingenuità, e non altro, si sia trattato) ha spalancato le porte alla Cina e, per estensione logica, alla progressiva deindustrializzazione dell'Europa. Durante il suo discorso sullo stato dell'Unione al Parlamento europeo, la presidente della Commissione ha infatti sostenuto che «i veicoli elettrici rappresentano un settore cruciale per la green economy, con un enorme potenziale per l'Europa. Attualmente, però, i mercati globali sono inondati da auto elettriche cinesi più economiche. E il loro prezzo è mantenuto artificialmente basso grazie a ingenti sussidi statali. Queste pratiche causano distorsioni sul nostro mercato. E come non le accettiamo quando provengono dall'interno, così non le accettiamo neppure dall'esterno. Posso quindi annunciarvi che la Commissione avvierà un'inchiesta antisovvenzioni riguardo ai veicoli elettrici provenienti dalla Cina». 

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    La presidente, dunque, prende posizione, probabilmente terrorizzata dal catastrofico quadro di recente dipinto dalla Corte dei Conti in merito alla (scarsa, se non nulla) competitività del comparto europeo delle batterie. I francesi, che negli ultimi mesi hanno spinto affinché Bruxelles li difendesse (non è escluso che la decisione di Macron di rivedere il meccanismo degli incentivi locali con lo specifico intento di ostacolare le auto cinesi abbia in qualche modo accelerato la mossa della von der Leyen), esultano per una vittoria insperata e fanno la voce grossa: «Non lasceremo che il nostro mercato sia inondato da veicoli elettrici eccessivamente sovvenzionati che minacciano le nostre aziende, proprio com'è successo con i pannelli solari», ha tuonato il ministro per gli Affari esteri, Laurence Boone. La stessa Germania, che si è sempre opposta a qualsiasi iniziativa in grado di alimentare tensioni con la Cina, fondamentale mercato di sbocco per le sue esportazioni e tra le principali destinazioni per i suoi investimenti, sembra allineata: il ministro dell'Economia, Robert Habeck, ha parlato di «concorrenza sleale» da parte cinese. Più cauta l'industria, comunque: la Vda (l'associazione dei costruttori) preferisce il basso profilo, sapendo quanto vendicativa possa essere Pechino quando le si pestano i piedi.

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    Rishi Sunak: il Regno Unito ha rinviato lo stop alle endotermiche dal 2030 al 2035

    Infatti, il governo di Xi Jinping s'è subito fatto sentire. Il ministero del Commercio ha accusato la UE di voler «proteggere la propria industria in nome della "concorrenza leale"». Di conseguenza, il progetto «è un puro atto protezionistico che interromperà e distorcerà gravemente la catena globale dell'industria automobilistica e delle forniture, oltre ad avere un impatto negativo sui legami economici e commerciali tra Cina e UE». Nell'attesa di vedere se le lamentele di Pechino si trasformeranno in qualcosa di concreto, come interpretare la mossa della von der Leyen? I maligni dicono che la presidente della Commissione stia preparando il campo per le elezioni del '24. Ora che le policy green varcano il confine delle intenzioni per invadere la quotidianità, la gente – posta di fronte alle implicazioni pratiche di scelte su cui non è stata coinvolta – inizia a protestare (a Torino è intervenuto addirittura il governo per scongiurare il blocco della circolazione delle Euro 5 diesel): è evidente che certi piani hanno un costo sociale irragionevole. E partono le retromarce: il premier britannico Rishi Sunak ha rinviato il phase out dei motori endotermici dal 2030 al 2035, mentre il governo svedese si è visto costretto a ridurre i finanziamenti per le misure ambientali, introducendo tagli fiscali su benzina e diesel. La triste verità è che l'iniziativa della von der Leyen è tardiva, intempestiva (l'indagine sul dumping durerà almeno 13 mesi...) e non porterà a nulla di tangibile (a parte, forse, una revisione della Carbon border tax: oggi l'Europa, per completare il capolavoro, tassa l'importazione delle materie prime di cui le proprie industrie hanno bisogno). Il Green Deal ha messo in moto un processo giunto a uno stadio irreversibile: Bruxelles doveva pensarci prima a non regalare alla Cina una leadership tecnologica che controllava da un secolo.

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    La fabbrica Volkswagen di Dresda

    Certo, rimangono perplessità sull'atteggiamento delle Case europee. Eccitate dalla prospettiva di milioni di consumatori obbligati a cambiare macchina, vogliose di trasformare il proprio modello di business abbracciando una logica orientata ai ricavi e non più ai volumi, galvanizzate dall'idea di ridurre l'impronta industriale, abbagliate dal sogno di attirare fantastiliardi d'investimenti Esg e moltiplicare la capitalizzazione, si sono buttate sull'elettrico dando per scontato che la loro superiorità tecnica non sarebbe stata intaccata. Ora che la quota full electric in Europa è arrivata al 20%, le cronache dimostrano la fallacia di tali premesse. I cinesi godono di un vantaggio sui costi che non potrà essere colmato e la Tesla offre un rapporto prezzo/qualità imbattibile (non vedo abbastanza sottolineata la notizia che metà delle Bev vendute in Italia sono fatte da Elon Musk). Le conseguenze sono palesi: la Volkswagen, quella che si è esposta più di tutti, sta valutando la riconversione della fabbrica di Dresda, dove costruisce la ID.3. Prima o poi, i costruttori dovranno riconoscere che l'aver assecondato il dogmatismo della UE è stato un suicidio collettivo, aggravato da un tocco d'arroganza.

    (Nel frattempo, i 230 dipendenti della Marelli di Crevalcore, licenziati perché producevano ormai anacronistici collettori d'aspirazione, ringraziano chi li ha voluti sacrificare sull'altare di una supposta sostenibilità).

     

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  6. 21 ore fa, Graziano68dt scrive:

    Beh cambia abbastanza il 1.4 aspirato rispetto al tjet.

    Ad esempio la 500 2007 fino all'arrivo del twinair ha montato il 1.4 16v 100hp, e ci stava a stento.

    Non è tanto lo spazio la turbina(che è piccola presa di per sè) ma è anche il resto della parte frontale a cambiare.

    Si si intendevo l' "indotto" del tjet...comunque un 1.0 Hybrid con GPL unito ad una campagna di marketing azzeccata potrebbe fare sfracelli nel suo piccolo...

    • Mi Piace 1
  7. Adesso, AlessioAlfa scrive:

     

    Per quanto mi riguarda la retrocamera è l'optional più inutile di tutti: i sensori ti permettono di capire la distanza posteriore potendo tenere lo sguardo sul mondo e non su uno schermo.

     

    Questa però non so se li abbia

    Questione di abitudine, io trovo invece i sensori poco efficaci e (molto) cautelativi in manovra a fronte della videocamera che aiuta, moltissimo, nel non falciare in retro paraurti altrui e bambini volanti di passaggio...non è chiaro se la 600 base offra comunque i sensori, sono forse in obbligo dal 2024?

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  8. Io vorrei capire perchè, in generale, le case brillano per elogiare nelle dotazioni base adas di diversa categoria e poi non inseriscono di serie nemmeno una "semplice" retrocamera in un'era di posteriori massicci e lunotti decorativi...

    Sulla 600 l'assenza non riguarda solo questa famigerata versione base ma anche, nel caso della E, la RED che tra le altre cose non può nemmeno avere la retrocamera in optional secondo il configuratore...

    6 minuti fa, gpat scrive:

     

    Tranquillo, al primo model year ne approfitteranno per limare questi 10€ dal costo del prodotto

     In realtà nel passato c'era la voce sconto "0€" se non volevi targhette varie da ordine...la stessa cosa continua a farla VW con il lettering GOLF

    • Mi Piace 1
  9. Oggi nel traffico ho incrociato una BYD ATTO 3 in colore rosso metallizzato, che dire...l'ho trovata datata in linea e proporzioni, sembrava una Honda del "periodo" Insight, qualche orpello inserito in una carrozzeria davvero anonima...forse una falsa partenza per il nostro mercato visto anche il prezzo non stracciato

     

     

     

     

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