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vpn

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  1. Auguri Rega! Con torta annessa
  2. Restando in terra italica non possiamo dimenticarci neanche il mitico muletto della 1750 camuffato (più o meno) con tanto di marchio Rover sul cofano
  3. Riesumo questo thread per poter comunicare a tutti gli amici che la mia piccola collezione sta ricevendo un'altra aggiunta, e anche molto carina! Questo bel P3 Date/Command che mi sono aggiudicato quattro giorni fa sulla baia è il mio prossimo arrivo. Sono riuscito a portarmelo via per un buon prezzo, 120 euro, dato che di solito i P3, come tutti i Pulsar, schizzano sempre in alto a prezzi, anche se ultimamente si stanno vedendo un pò di Pulsar a prezzi più "umani" devo dire! L'orologio, secondo quanto dice il vecchio proprietario, funziona alla perfezione e ha bisogno di nuove batterie. Fortunatamente non ci sono le vecchie batterie dentro, quindi niente rischio di fuoriuscita di acido. L'orologio è in buone condizioni, non è da NOS per carità, però è in condizioni abbastanza buone per essere usato tutti i giorni. Non appena arriva a destinazione posterò altre foto del P3, ovviamente mostrandolo funzionante e anche polsato! In viaggio da due giorni, e già non vedo l'ora che arriva, sono proprio malato di vintagite, che ce volete fà P.S. A Stig, alla fine com'è andata l'operazione di resurrezione del tuo P2 Date II? Sei riuscito a farlo funzionare?
  4. Quello in realtà era il muletto della Spectre, supercar inglese che non vide mai la luce. Rossignolo si limitò semplicemente a comprare il muletto. Nulla di più. Doveva servire solo a fare un pò di scena, come il "Brevetto Univis" del resto, già visto sulla Rayton Fissore Magnum.
  5. Proprio carina devo dire! Stesso parere espresso per la nuova Sandero, anche se questa piacerà molto a Pandino Semplice ed equilibrata, anche se concordo, con il montante B nero starebbe molto meglio.
  6. Veramente caruccia! Mi piace molto, specialmente il nuovo frontale in stile Duster, che le dona una maggiore sobrietà. Aspetterò di vederla dal vivo.
  7. Splendida! La mitica 128 3P! Peccato le condizioni non eccelse... Ma ha la vernice tutta opacizzata?
  8. Belle foto Renault, ma la Mercedes ha le targa scoperta... Sarebbe meglio coprirla
  9. Renault Scala... Per l'inferno forse! Non mi piace per niente... Forse il posteriore è interessante, ma quel frontale, imho, è abominevole!
  10. Bellissima quella Ritmo lì Nick... Ed è tenuta in maniera impeccabile. Anche a me quell'adesivo rievoca molti ricordi... Mi ricorda la 131 Super Mirafiori bianca di mio nonno, tenuta in condizioni impeccabili, e quell'adesivo sulla porta posteriore... Ahh, la Renault 15! Una delle coupè della Renault che mi è sempre piaciuta, così come la sua versione "top", la 17, in Italia 177. Per me un mix ideale sarebbe stato una 15 con il frontale a doppi fari tondi della 17, da goduria. Accetto volentieri l'invito all'ingozzaraduno Paolì, ma... Chi paga da bere per me, il Doc e Pandino?
  11. Ciao El Nino, mi fa piacere che hai scoperto questo mio thread dedicato a questa particolare nicchia della storia dell'orologeria. Per quanto riguarda l'orologio ad acqua, non ho idea riguardo al suo funzionamento... Anche perchè non sono molto esperto di orologi "atipici" che non siano i LED, gli LCD DSM e i saltarelli. Nel frattempo, in questi giorni mi sono dedicato ad una profonda pulizia del mio P2, per poter restituirgli lo splendore che aveva nella sua epoca. Ho tolto il braccialetto pulendolo maglia per maglia, pulito la cassa e rimosso ogni traccia di polvere e patina che era negli angoli, ed ho restaurato il logo Pulsar sulla cassa, che era sbiadito in alcuni punti. Mi è bastato un pennino indelebile per rifare il logo all'interno della scanalatura, ed ho rimosso le sbavature con il dito. Ora che l'inchiostro si è asciugato, questo è il risultato!
  12. IMHO è bellissima... Con un pò di normalizzazione delle proporzioni tipiche da schizzo, per me sarebbe l'Alfa definitiva (insieme ad una versione moderna dell'Alfasud)
  13. Finalmente, dopo 22 giorni di attesa, due giorni fa il Pulsar II mi è arrivato, ed è fantastico! Mi è bastata una piccola pulita della cassa e del braccialetto, e dopo aver messo le nuove batterie realizzate con i distanziatori "casalinghi", l'orologio è balzato alla vita con un luminoso 0:00 prontamente regolato alle ore 5:48 (scherzo, 11:34, l'ora in cui l'ho ricevuto ) L'orologio, o meglio "computer segnatempo", è in ottime condizioni, pochi i graffi, molto superficiali, che possono essere rimossi con un pò di polish. Ha anche il magnete in ferrite originale nel cinturino, che è ancora molto potente, infatti ho regolato l'orologio senza problemi. Anche il sensore di luce funziona molto bene, infatti la luminosità dei LED cambia a seconda della presenza o meno di luce in un ambiente. Non è straordinario? Mi sento molto fortunato ad essere riuscito a prendere quest'orologio, per il fatto che è stato il primo orologio digitale elettronico prodotto in serie al mondo, uno degli orologi più iconici della serie 007, e soprattutto, insieme al suo predecessore, il P1, uno dei Pulsar più ricercati dai collezionisti. Senza dimenticare che avevo comprato l'orologio come "non testato", e con un paio di nuove batterie funziona a meraviglia. Si vede che il precedente proprietario aveva molta cura per questo orologio. Ecco le foto del mio Pulsar II, non ho grandi doti di fotografo, ma devo condividere la mia gioia
  14. Figurati! E' un vero piacere sapere che c'è qualcuno qui che come me è appassionato di questi strani ma affascinanti orologi. Ti do un grosso in bocca al lupo per far resuscitare il tuo Pulsar, e se tutto va per il meglio: Foto, foto, foto! Soprattutto polsato! Mentre io sto ancora aspettando che arrivi il mio... Domani farà 20 giorni da quando è stato spedito... Spero solo che non ci metta 60 anni per arrivare... Da vecchio potrei non avere più abbastanza tempo per potermelo godere al polso.
  15. @A Stig: Hai un P2 Date II, praticamente un P2 con il datario! L'orologio che hai è molto raro, poichè fu prodotto in minore quantità rispetto alla sua versione più moderna esteticamente, il P3 Date/Command, quindi hai una piccola rarità. Allora, il discorso delle batterie è piuttosto particolare. Il P2/P3/P2 Date II usava le pile 355 (chiamate anche RW25) che ormai non sono più in produzione dal 1997. Come alternativa alle vecchie 355 si usano ora le 357 ad ossido d'argento (ti consiglio di prendere quelle a marchio Renata, ed evita le pile alcaline! Solo 357 Silver Oxyde!), che sono delle pile facilmente trovabili dagli orologiai e nei negozi che vendono batterie. Per poter usare le 357 nel tuo Pulsar P2, devi far si che le pile stiano ferme negli alloggiamenti per mezzo di adattatori ad anello (che sono facilmente realizzabili), poichè in caso metti le pile senza gli adattatori, queste si muoveranno dentro l'orologio a causa del diametro più piccolo rispetto alle vecchie 355, ed il modulo a lungo andare potrebbe danneggiarsi. Per tenere le pile ferme puoi realizzare degli adattatori in questo modo: Prendi un tubo di gomma dal diametro esterno di 14mm e dal diametro interno di 11mm, taglialo ed infilaci le due pile 357 dentro il tubo. Dopodichè, taglia il tubo per formare due piccoli anelli, le pile vanno messe dentro questi anelli. Ti sei fatto così il tuo paio di distanziatori in casa, senza dover spendere soldi per comprarli su Ebay. Accertati che il tuo P2 non abbia le pile vecchie dentro! In quel caso le pile potrebbero aver versato acido e di conseguenza aver distrutto il modulo dell'orologio. Una volta che hai fatto i distanziatori, puoi portarlo ad un orologiaio per mettere le nuove pile, oppure puoi aprirlo da te, come si vede in questo video di Youtube: Ricordati, se vuoi cambiare le pile da solo, scarica sempre la tua elettricità statica! Perchè anche una piccola scarica elettrostatica può danneggiare il modulo. Se non hai la piastrina di metallo per svitare l'anello che tiene fermo il fondello dell'orologio, puoi usare un paio di forbici o una pinzetta dal beccuccio lungo e sottile. In questo caso fai molta attenzione, perchè potresti graffiare il fondello, se ti sfugge di mano. Per quanto riguarda la calamita, non è un problema, si trovano i ricambi su internet (posso darti un pò di siti internet dove poter mandare email per chiedere la calamita per il tuo Pulsar, basta che mi mandi un PM), a volte ne escono anche su Ebay, inoltre puoi anche usare una comune calamita da frigorifero per regolare il tuo Pulsar. Se il Pulsar ha problemi, tipo un singolo "0" all'accensione, oppure il display si accende senza che tu prema il tasto di comando, puoi far ricostruire il modulo, grazie ad un ingegnere tedesco, Hanno, che realizza repliche funzionanti di moduli per Pulsar, Omega e Synchronar, per 119 euro. I moduli "SASM" (nel caso del Pulsar P2 Date II, il modulo SASM da utilizzare è il SASM 27, che costa 119 euro, se scambiato con un modulo non funzionante), sono ricostruzioni fedeli al 100% dei moduli dell'epoca, funzionano nella stessa identica maniera, con la sola differenza che hanno una maggiore efficienza energetica ed hanno un anno di garanzia. Basta che gli mandi un'email, poi l'orologio con una nota in cui scrivi chi sei, il problema che ha l'orologio, e la richiesta di riparazione o ricostruzione, e lui ti realizza il modulo nuovo partendo dai pezzi del modulo non funzionante (può anche riparare il modulo, se non vuoi ricostruirlo, per 95 euro), poi ti rispedisce l'orologio con un anno di garanzia ed il diritto a sostituire il modulo gratuitamente con una versione più aggiornata. Il sito di Hanno è: Strikes and Spares Facci sapere poi se il tuo Pulsar riparte, o se, in caso (facendo gli scongiuri) la cosa non va come dovrebbe, se lo spedirai ad Hanno per far ricostruire il modulo e riportarlo in vita, ne varrà la pena! P.S. a volte i Pulsar, quando ritornano a funzionare dopo molti anni, potrebbero tendere a mostrare dei segni strani sul display, tipo 0:00 oppure dei segmenti mancanti. In questo caso, poggia il magnete sulle scanalature e fai scorrere tutti i minuti e tutte le ore, stessa cosa per il datario, ed il problema si sistemerà da solo.
  16. vpn

    VPN e gli orologi vintage (a LED)

    Ispirato dal nome del thread di El Nino in merito al restauro della sua bici vintage, ho pensato di poter aprire un thread in merito ad una nicchia che qui su AP, a parte qualche vecchia discussione, è poco approfondita: quella degli orologi vintage. Certo, potreste dire "eh si, ma che cosa c'entra un thread di orologi vintage nella sezione off-topic di AP?" Beh, perchè non si tratta di semplici orologi d'epoca, quelli che voglio mostrarvi, bensì i pionieri del mondo dell'orologeria digitale: gli orologi a LED. Prima di mostrarvi però la mia piccola collezione di orologi a LED (che si sta espandendo gradualmente), vi racconterò come sono nati questi orologi. Ufficialmente, il primo orologio digitale elettronico con affissione a LED vide la luce nel 1972, dopo anni e anni di ricerca (e dopo la disastrosa presentazione del primo prototipo funzionante, avvenuta due anni prima), era il Pulsar P1 (conosciuto anche come "Pulsar Limited Edition") realizzato prima dalla divisione elettronica della americana Hamilton, che poi fu scorporata diventando Time Computer Inc. Il P1 era inizialmente prodotto con un modulo realizzato da una piccola azienda elettronica, la Electro/Data di Garland, in Texas. Il modulo aveva un display a sei cifre, che vantava ben 144 circuiti integrati! Il modulo però era estremamente fragile e quindi i primi esemplari di P1 con modulo Electro/Data, furono richiamati dalla casa madre, per sostituirli con dei moduli più robusti, sviluppati in proprio dalla Hamilton e che poi sarebbero stati usati nel modello successivo, il Pulsar II (conosciuto anche come "Pulsar P2" o "Pulsar P2 Astronaut"). Ecco un'immagine del Pulsar P1, realizzato in soli 400 esemplari, che furono tutti venduti immediatamente. Cassa d'oro massiccio, possibilità di mostrare ora o secondi premendo il tasto di comando. L'orologio si regolava con una piccola calamita che si inseriva in una scanalatura situata sul lato destro dell'orologio. Molti personaggi famosi acquistarono il P1, tra cui Sammy Davis Jr. ed Elvis Presley. Dopo il P1, nell'autunno dello stesso anno, entrò in produzione il suo più robusto ed iconico successore, il P2. Il Pulsar II, chiamato anche P2 o "Astronaut", era il successore del P1, ed è considerato quasi all'unanimità il primo orologio a LED prodotto in serie. Il P2 montava un modulo sviluppato in proprio da quella che ora si chiamava "Time Computer Inc.", la nuova azienda che raccoglieva l'eredità della divisione elettronica della fu Hamilton Watch Company. Il P2 era costruito in maniera più robusta del modello precedente, e soprattutto era prodotto in serie, il che permise di ridurne il prezzo finale (che comunque era sempre molto alto). Era disponibile in tre diversi materiali: acciaio, gold filled e oro massiccio. Come il P1, anche il Pulsar II diventò un modello molto ricercato ed iconico: comparve al polso di Roger Moore nel film 007: Vivi e Lascia Morire, in più a far eco al P2 intervennero altri personaggi famosi di alto calibro, tra cui Peter Sellers, Cassius Clay, Gianni Agnelli, Jack Nicholson, Tony Iommi, Keith Richards, Elton John, il re Hussein di Giordania, e lo Shah di Persia. Tecnicamente non presentava grosse differenze dal suo predecessore, eccetto un sensore di luce più efficiente ed una maggiore tenuta stagna. Il Pulsar II è un orologio molto ricercato dai collezionisti, difficile da trovare in buone condizioni, ed il suo valore non scende mai: vengono venduti a prezzi molto elevati ancora oggi. Ecco una foto del P2: Dopo aver trattato di questa breve parentesi storica, ora passo a mostrarvi la mia piccola collezione di orologi a LED, compreso il mio prossimo arrivo. 1- Beltime "Bino Video Quarz" - 1973 Questo è stato il mio primo LED in assoluto. Appartenuto a mio nonno, che lo ricevette da un diplomatico americano, come pegno per aver sistemato la frizione della sua auto. L'orologio monta un modulo National Semiconductors a matrice di punti (modulo molto robusto ed affidabile), ed è del 1973, uno dei primi LED prodotti. Il modulo è letteralmente "a prova di bomba": dopo essere stato abbandonato nel garage della casa dei miei nonni per 30 anni, è ripartito al primo colpo non appena ho messo le batterie! L'orologio è un Beltime, rimarchiato Bino per il mercato italiano. Trovo piuttosto curiosa la decisione della Lorenz di usare il suo marchio "economico" per commercializzare in Italia un orologio che tutto era per l'epoca, fuorchè economico. 2- Elektronika-1 - 1975 (Non funzionante) Questo è stato il mio secondo modello nella collezione, comprato su Ebay per 40 euro, è un Elektronika-1. Viene dalla Russia e risale all'era sovietica. Sembra strano, ma si, anche i sovietici hanno prodotto i loro orologi a LED, e anche per lungo tempo, visto che l'ultimo Elektronika-1 è uscito dalla linee di Minsk nel 1999! L'orologio è del 1975, e monta un modulo proprietario a segmenti, realizzato nella fabbrica NII Zavod Pulsar di Minsk, in Bielorussia. Durante l'Unione Sovietica, questi orologi erano prodotti solo su ordinazione, e costavano moltissimo. Solo le alte sfere del partito comunista potevano possederne uno. Considerata la produzione molto limitata e fatta su richiesta, l'orologio è tecnicamente un piccolo capolavoro d'ingegneria, poichè fatto interamente a mano, dalla cassa al modulo. Purtroppo, nella realizzazione di questo straordinario orologio, c'erano le idee, ma furono applicate poveramente: per risparmiare sulla produzione si scelsero materiali e componentistica scadente, compromettendone l'affidabilità. Infatti, il mio Elektronika, dopo quattro anni di fedele servizio, mi ha lasciato. Probabilmente una rottura del quarzo, ma non essendo un ignegnere elettronico, non ho la più pallida idea di come sostituirlo. L'Elektronika-1 fu prodotto con varie casse, ma che usavano tutte lo stesso modulo. Ecco una foto del mio modello, al momento non funzionante. 3- Bulova N6 Computron "Automobilista" - 1976 Essendo su Autopareri, non c'è niente di meglio che avere nella collezione un orologio per automobilisti, no? Questo strano orologio è un Bulova N6 Computron, realizzato nel 1976. L'originale forma della cassa, e la lettura dell'orario trasversale, fu concepita per due ragioni: prima di tutto, per schermare il display dai raggi del sole, e di conseguenza, migliorare la lettura dei LED durante il giorno, e per rendere più agevole la lettura dell'ora per gli automobilisti, che potevano premere il bottone per vedere l'orario senza staccare la mano dal volante. Il Computron fu prodotto in tre diverse generazioni: la prima, N6, dotata di un display a quattro cifre con funzione di orario, datario con calendario intelligente e secondi, la seconda generazione, N7, dotata di un display a sei cifre, che mostrava sia l'ora che i secondi contemporaneamente (più rara e difficile da trovare), e l'ultima generazione, N8, più piccola di dimensioni, che montava il modulo del Bulova "automobilista" da donna, e tornava ad avere un display a 4 cifre. Tutti i moduli del Bulova Computron furono realizzati dalla C.T.C. Computron Time Company, una joint-venture tra la Bulova e la General Electric, che si occupò di produrre i moduli per questo singolare orologio. Come il Pulsar II, il Bulova "automobilista" è molto ricercato per via della sua forma particolare, ed il suo valore (e prezzo) è molto elevato. Questo Bulova l'ho preso pure da Ebay, e grazie ad un piccolo errore grammaticale nell'annuncio, sono riuscito a prenderlo ad un prezzo piuttosto basso, solo 130 euro. Ecco la foto del mio Computron: 4- Compuchron "Austin" - 1977 Comprato da un collezionista americano, questo orologio è molto particolare. Prima di tutto perchè è piuttosto piccolo, seppur è da uomo, e per via della sua forma esagonale che lo rende molto originale. L'orologio fu prodotto dalla Compu Chron, marchio appartenuto all'azienda giapponese Unisonic, che produceva materiale elettronico. Gli orologi Compu Chron erano pezzi di alta qualità, ed erano i migliori orologi a LED non di lusso, tant'è che erano messi solo un gradino sotto i Pulsar per affidabilità e qualità costruttiva. Questi orologi montavano spesso moduli realizzati dalla Hughes Aircraft (che insieme alla National Semiconductors, era la produttrice dei moduli a LED più comuni ed affidabili sul mercato). La particolarità di questo Compu Chron, è prima di tutto per il marchio che porta: Austin, poichè fu venduto da una catena di gioielleri di Austin, nel Texas, che rimarchiò i Compu Chron con il nome della città. L'altro aspetto particolare di questo orologio è che questo modello, non è mai stato messo in vendita: è un New Old Stock, tant'è che quando l'ho comprato, dietro la cassa aveva ancora il prezzo originale, del 1977: 89,50$, che rapportati alla valutazione odierna, sono un prezzo molto elevato. 5- Pulsar II (Pulsar P2 o Pulsar "Astronaut") - 1973 (In Arrivo) E per finire, ecco il mio ultimo arrivo, al momento ancora in viaggio da 12 giorni: il Pulsar II. Preso anche questo su Ebay, sono riuscito a prenderlo ad un prezzo molto basso, 138 euro, grazie al fatto che l'orologio era stato comprato ad un mercatino, e quindi il venditore non sapeva se funzionava. Fortuna vuole, che quando ha messo le pile (357 senza adattatori), l'orologio è partito ed è perfettamente funzionante! Ho chiesto al venditore poi di togliere le pile, dato che quest'orologio usava le vecchie pile 355, non più in commercio, e le uniche pile che possono essere usate per sostituire le vecchie 355, sono le 357, che però richiedono degli adattatori in gomma, facilmente realizzabili tagliando un sifone o un tubo di gomma. Ho fatto gli adattatori in casa, ed ora sto aspettando che arrivi, da 12 giorni... Non potete immaginare quanto sia emozionato! So che questo thread può essere un pò fuori dall'ordinario, ma era da un pò che ci stavo pensando, e mi sarebbe piaciuta l'idea di condividere questa mia piccola passione con voi, specialmente per quanto riguarda il settore degli orologi a LED, che purtroppo in Italia non vengono molto considerati, ma che all'estero hanno un seguito molto elevato, per il loro fascino particolare, per il loro essere così anni '70 e per la loro raffinatezza tecnica.
  17. Devo dire che la versione Renault della Dacia Duster, la trovo molto bella. Non so se sia una mia impressione, ma uno dei motivi per cui mi piace è per il fatto che mi ricorda la Renault 14, una delle mie Renault preferite dopo la mitica R4 e R5.
  18. C'è stato un periodo in cui la Peugeot usò solo la testa del leone anzichè la figura del leone rampante come logo. EDIT: ecchilo:
  19. Rasenta il surrealismo come foto. Comunque si, bannati.
  20. Questa qui la vendevano in Europa ed anche in Italia, con il nome di Volkswagen "Pescaccia". Era usata anche dall'esercito della Germania Ovest come alternativa alla vecchia DKW Munga. Fu sostituita dalla Volkswagen Iltis, risultato di un progetto voluto dall'UE per realizzare un fuoristrada europeo. Faccio anch'io un mio piccolo intervento in merito ad auto non vendute in Italia: la Fiat 125 Mirafiori, una 125 che giocava a fare la 131, prodotta in Argentina. La trovo piuttosto riuscita, IMHO!
  21. Vado in controtendenza... Quei fari anteriori secondo me sono troppo grandi. Non mi piace inoltre la posizione della targa, troppo in basso... Mi ricorda non poco quella della Lancia Ypsilon. I volumi generali sono ben fatti, ma quel frontale con quei fanaloni non riesco proprio a farmelo piacere.
  22. Io però, andrei molto cauto sull'adozione dell'estetica della 200EV per la nuova 200/Flavia di serie. IMHO non credo che riutilizzeranno lo stile del concept. Poi se lo faranno, tanto meglio. Ma andrei con i piedi di piombo, dato che il concept era a TP, mentre la versione di serie sarà a TA... Si potrebbe rischiare un effetto Brera, IMHO... Quotone.
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