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neutro

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Risposte pubblicato da neutro

  1. siete asuefatti all'omosessualità, ormai è interiorizzata. il prossimo passo sarà quella di fare questi pacs, ridicoli scimiottamenti del matrionio cristiano, e poi andrete con uomini e donne indistintamente come prima di Cristo.

  2. di SUSANNA NOVELLI

    DECORO urbano, lotta ai cartelloni abusivi, una commissione «etica» per valutare sponsor all'altezza dell'istituzione capitolina. Sono tanti gli interventi, partiti direttamente dalla stanza del sindaco, per difendere l'immagine aperta, solidale e «corretta» della città.

    Addirittura un regolamento sugli sponsor per il Comune approvato in Consiglio comunale circa un anno fa, quando iniziative locali avevano bandito dagli uffici municipali la Coca Cola o le merendine Nestlè perchè «prodotti dallo sfruttamento minorile» nei paesi del Terzo Mondo. Coca cola no, bacio gay si. Queste le contraddizioni in essere di un Comune che seppure non può certamente erigersi a talebano, vietando pubblicità che non lo riguardano, si è certamente mosso con celerità quando un telone pubblicitario di dimensioni enormi copriva la facciata di Trinità dei Monti. Una famosa marca di automobili che, pur non presentando oscenità, «disturbava» assai la vista architettonica della scalinata più famosa del mondo. Un'aberrazione alla quale il Campidoglio mise subito riparo. Bastò infatti un articolo di giornale per porre fine all' «orrore» artistico venutosi a creare. Nulla di tutto ciò, neanche un pavido commento, sulla pubblicità di Toscani che ritrae bacio e «toccatina» rigorosamente gay e che ha già sollevato molte domande e perplessità da parte dei genitori che si trovano, loro malgrado, a dover spiegare ai propri piccoli cosa significhi quel cartellone. Forse è più importante una bella foto turistica, non rovinata da una automobile che troneggia su piazza di Spagna, o forse è più importante non far bere ai piccoli la bevanda più famosa e più amata del mondo... o forse nei giorni in cui si parla tanto di «pacs», avere la città tappezzata di baci gay potrebbe rivelarsi utile...

    Il Tempo in Attualità

    Pubblicato giovedì 15 settembre 2005

  3. ma sono affari di loro due... finche non vengono a disturbare me credo possano fare ciò che vogliono

    non hai capito forse... sono cartelloni pubblicitari giganteschi che infestano i capoluoghi.

  4. ma una Casa automobilistica che propone una moralità che non è di mio gradimento non la prendo in considerazione per un possibile acquisto...

    SANTISSIME PAROLE!!! tra l'altro la citroen tempo fa propose una versione buddista (!!!) di un suo prodotto... ed ora fa le versioni gay, VERGOGNA!

  5. tanto per oscurare le infamanti accuse di alcuni provocatori

    COLONIA - Cattolici ed ebrei debbono conoscersi meglio, rispettarsi ed 'amarsi''. E' l'unica, significativa, parola che Benedetto XVI ha aggiunto, a braccio, al discorso che ha fatto, oggi,nella sinagoga di Colonia, 29 anni dopo la prima, storica, visita di un papa ad un tempio ebraico. Papa Ratzinger ha compiuto un gesto anch'esso di particolare significato: la prima visita di un papa tedesco ad una sinagoga in Germania.

    Papa Ratzinger, che all'indomani della sua elezione ha scritto una lettera al rabbino capo di Roma, ha oggi ribadito la contrarietà della Chiesa al razzismo, ha affermato la sua preoccupazione per i segni di rinascente antisemitismo, ha chiesto che "mai più", nella storia "le forze del male arrivino al dominio". La condanna del nazismo, "il tempo più buio della storia tedesca ed europea", la "folle ideologia razzista", autrice del "crimine inaudito" della shoah, ma soprattutto "manifestazione del mysterium iniquitatis", ossia del Male, è stata reiterata e molto netta.

    Qualcuno si aspettava parole anche di autocritica sulle responsabilità dei cristiani durante il nazismo, definito di "'matrice neopagana'", ma Benedetto XVI ha parlato solo di storia "spesso dolorosa" nei rapporti tra cristiani ed ebrei.

    Una visita che Netanel Teitelbaum, rabbino capo di questa che é la più antica comunità ebraica del'intera Europa centro-settentrionale, ha definito "storica". A differenza di quanto era accaduto il 13 aprile 1986, a Roma, Benedetto XVI ha assistito ad una sorta di celebrazione, con la preghiera del rabbino durante la visita alla Sala della memoria, che ricorda le vittime della Shoah, con il suono del corno, che poi gli è stato donato, la lettura di un passo della Genesi e di un salmo, prima dei discorsi e il canto del "Donaci la pace" di Aronne alla fine, prima di un applauso che non ha raggiunto il minuto e 10 secondi che concluse il discorso di Giovanni Paolo II a Roma, ma che è stato decisamente lungo e fatto con i presenti in piedi.

    Un clima decisamente caldo, con il Papa accolto dal canto di Schalom lechem! (pace a voi), che comincia il suo discorso con le stesse parole, la lunga fila di esponenti della comunità andati a salutare il Papa e quella battuta, "é pesante", fatta dallo stesso Benedetto XVI a proposito del volume che ha regalato alla sinagoga. Ma di Benedetto XVI, al di là della cordialità dell'incontro, interessavano le parole. Ed egli ha esordito confermando "anche in questa circostanza che intendo continuare il cammino verso il miglioramento dei rapporti e dell'amicizia con il popolo ebraico, in cui Papa Giovanni Paolo II ha fatto passi decisivi".

    Immancabile, poi, il riferimento al "tempo più buio della storia tedesca ed europea". Allora "una folle ideologia razzista, di matrice neopagana, fu all'origine del tentativo, progettato e sistematicamente messo in atto dal regime, di sterminare l'ebraismo europeo: si ebbe allora quella che è passata alla storia come la shoah. Le vittime di questo crimine inaudito, e fino a quel momento anche inimmaginabile, ammontano nella sola Colonia a 7.000 conosciute per nome; in realtà, sono state sicuramente molte di più. Non si riconosceva più la santità di Dio, e per questo si calpestava anche la sacralità della vita umana".

    Benedetto XVI ricorda poi i 60 anni dalla liberazione dai campi di concentramento e la frase scritta per l'occasione, ad inizio anno, da Giovanni Paolo II, secondo il quale gli avvenimenti di allora debbono "incessantemente destare le coscienze, eliminare conflitti, esortare alla pace". Ma c'é anche un altro anniversario, quello del documento conciliare Nostra Aetate, che ha cambiato i rapporti con gli ebrei, ai quali fu i primo luogo tolta l'accusa di 'deicidio'. La ricordò, nel 1986, anche papa Wojtyla, per affermare che "per mezzo mio, la Chiesa, con le parole del ben noto decreto 'Nostra Aetate' deplora gli odii, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell'antisemitismo dirette contro gli ebrei in ogni tempo da chiunque, ripeto: da chiunque".

    Papa Ratzinger, oltre alla condanna dell'antisemitismo, l'ha ricordata per affermare che "la Chiesa è consapevole del suo dovere di trasmettere, nella catechesi come in ogni aspetto della sua vita, questa dottrina alle nuove generazioni che non sono state testimoni degli avvenimenti terribili accaduti prima e durante la Seconda guerra mondiale. E' un compito di speciale importanza in quanto oggi purtroppo emergono nuovamente segni di antisemitismo e si manifestano varie forme di ostilità generalizzata verso gli stranieri. Come non vedere in ciò un motivo di preoccupazione e di vigilanza? La Chiesa cattolica si impegna - lo riaffermo anche in questa circostanza - per la tolleranza, il rispetto, l'amicizia e la pace tra tutti i popoli, le culture e le religioni". Un impegno che nei confronti degli ebrei ha poi trovato espressione nella richiesta di approfondire la reciproca conoscenza. "Dobbiamo conoscerci a vicenda molto di più e molto meglio", ha detto, incoraggiando "un dialogo sincero e fiduciosò, anche in campo teologico.

    "Il nostro sguardo - ha concluso - non dovrebbe volgersi solo indietro, verso il passato, ma dovrebbe spingersi anche in avanti, verso i compiti di oggi e di domani. Il nostro ricco patrimonio comune e il nostro rapporto fraterno ispirato a crescente fiducia ci obbligano a dare insieme una testimonianza ancora più concorde, collaborando sul piano pratico per la difesa e la promozione dei diritti dell'uomo e della sacralità della vita umana, per i valori della famiglia, per la giustizia sociale e per la pace nel mondo".

    http://ansa.it/main/notizie/fdg/200508192120210285/200508192120210285.html

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