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Francesco74

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Guidatore esperto

Guidatore esperto (2/8)

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Reputazione Forum

  1. Ok, al più presto, appena il tempo (è uno schifo da 3 giorni!) me lo consente, spedisco le foto
  2. Dopo un mese di utilizzo e di recente aver percorso 400 km in due giorni, scrivo una piccola "pova su strada" della 127 Panorama: Innanzitutto carica moltissimo, non c'è paragone con le altre vetture in mio possesso, con 5 persone a bordo si sfrutta tutto il bagagliaio portando anche il suprefluo e anche a pieno carico non delude. Il motore (con la nuova accensione) con i suoi 50 CV è pronto e scattante, le 5 marce sono ben distanziate e precise negli innesti (anche se bisogna "interpretarlo" per evitare le grattate di 3a), sul rettilineo autostradale non fa fatica a raggiungere i 140 km/h e il motore si fa sentire poco. Freni ottimi per il peso dell'auto ben assistiti dal servofreno, sterzo abbastanza preciso e soprattutto leggero in manovra. Tenuta di strada eccezionale( è quello che più mi ha sorpreso) grazie alle sospensioni più rigide rispetto alla 127 berlina (al retrotreno è presente una balestra a 4 foglie anzicchè 2) a scapito però del comfort, saltella un po' troppo sullo sconnesso. Accelerazione sufficente, ha bisogno però sui falsopiani di tirare le marce. Come tutte le trazioni anteriori, ha un comportamento vistosamente sottosterzante con impressione di lasciare la carreggiata improvvisamente (l'assetto di guida è alto grazie soprattutto all'imbottitura dei sedili) ma si controlla senza fatica rilasciando il pedale dell'acceleratore. Visibilità in ogni condizione di marcia, le tre luci lateriali e l'ampio lunotto quasi verticale consentono le manovre in ogni condizone. Il lunotto termico è veloce nello sbrinamento, ho poi riscoperto l'utilità dei deflettori nel disappannamento del parabrezza, senza bisogno di tenere sempre accesa la ventola. I tergicristalli sono regolati da due velocità, lento e veloce senza l'intermittenza, un neo quando piove poco mentre quello posteriore è temporizzato, si ferma dopo un tot di battute. Angolo di sterzata sufficente per la berlina, poco efficace per la Panorama con 30 cm di lunghezza in più. Non sembra proprio di portare una piccola SW (lunga circa 4 metri) anche perchè gli ingombri laterali sono quelli della 127 berlina. Il quadro comandi è ben fornito anche se manca il contagiri e nonostante la presenza della spia del retronebbia, la vettura ne è priva. Quadro ben illuminato con illuminazione supplementare dei comandi secondari. Infine gli interni, anche se spartani, sono resistenti e i sedili anteriori anatomici, unico neo gli appoggiatesta, regolabili in altezza ma poco alti (al massimo mi arrivano sotto la nuca) e non regolabili in orizzontale; divano posteriore abbastanza spazioso (comodo per 2 persone) ma diffocoltosa la salita posteriore come daltronde in tutte le 3 porte anche attuali. Vetri centrali posteriori apribili a compasso.
  3. Il regolamento dell'ASI parla chiaro: qualsiasi cittadino in possesso di un'autovettura di almeno 20 anni, è iscrivibile al Registro Storico a patto di rispettare l'originalità della vettura e lo stato di conservazione, oppure un restauro quanto più originale possibile. Quindi anche una Seat Fura (come la mia), una Talbot Horizon, una Peugeot 205 o una Opel Corsa 1a serie può essere iscritta all'ASI con tanto di certificato di storicità.
  4. Forse si intende d'importazione parallela, ovvero la Fiat 133 con la dicitura "made in Seat", tipo quella che vidi dalle mie parti oltre 10 anni fa (unica e sola,non ne ho più viste, colore rosso e tenuta male)
  5. Questa è la storia della 133 trovata su wikipedia: La Fiat 133 era una autovettura nata nel 1974 dalla Seat, a quei tempi controllata dalla casa torinese Fiat. Mentre in Italia veniva decisa la sostituzione della Fiat 600 con la nuova nata Fiat 127, sui mercati iberici e sudamericani vi era ancora una notevole richiesta per quel modello. Per non effetture un cambio radicale come quello imposto dalla 127 che, al contrario della progenitrice, era una "tutto avanti", motore e trazione anteriori, i progettisti spagnoli, sul telaio e la meccanica della Fiat 850, pertanto con motore e trazione posteriori, predisposero un nuovo modello con le linee più squadrate, alla moda del tempo. Il design si rivelò un non proprio riuscito mix tra la Fiat 126 e la Fiat 127; del primo modello prendeva il disegno dell'anteriore e del posteriore con i relativi gruppi ottici mentre la vista laterale ricordava in maniera consistente la seconda. Il risultato finale fu una vettura da 3.450 mm di lunghezza, 1.420 di larghezza e 1.320 di altezza ed un peso complessivo di circa 690 kg. Prodotta negli stabilimenti spagnoli fino al 1979, veniva distribuita con il marchio Fiat (con la dicitura "made by SEAT") e quello Seat in Spagna e in Portogallo. Dal 1977 veniva fabbricata anche dalla Fiat Argentina in due versioni, standard e lusso e distribuita anche negli altri paesi dell'America Latina. Equipaggiata con due motori da 903 cc di cilidrata disponeva di 37 cv nella versione più potente e di 34 in quella depotenziata per poter utilizzare benzina a 85 ottani. Il suo successo commerciale fu invero assai modesto, la produzione cessò anche in America nel 1982 e non ne risulta alcuna importazione ufficiale in Italia se non forse qualche esemplare immatricolato da concessionarie Seat. Una storia travagliata ma significativa per la Seat, sempre stata pronta a sperimentazioni col materiale già edito a disposizione
  6. Ho montato l'accensione elettronica sulla Panorama, di provenienza 127 Sport 70 HP composta da: spinterogeno (privo delle puntine), impulsore, superbobina. Il motore era fuori fase, la mattina partiva con sforzo così avendo in passato acquistato una accensione elettronica della 127 Sport, l'ho utilizzata sulla Panorama eliminando le puntine e quindi la periodeica regolazione dell'accensione. Ora la vettura parte sempre a tutte le temperature con qualsiasi condizione ambientale.
  7. Ah, così stanno le cose? Allora se nei prossimi anni volessi andare in Toscana con la Panorama, mi multerebbero? Questo è il colmo...capisco il blocco del traffico per l'inquinamento (che poi l'inquinamento delle vetture è irrisorio in confronto a quello causato dai mezzi pesanti!) ma impedire di circolare sempre è un sopruso! Ripeto, è una manovra per incentivare l'acquisto di auto nuove e impedire all'usato non catalitico di superare in valore quello catalitico, bloccando così l'aumento dei passaggi di proprietà a favore delle ultraventennali.... Infatti al giorno d'oggi una Fiat Cinquecento 700 ED vale molto meno di una Fiat 500 L mentre addirittura le berlinone anni 90 catalitiche non valgono oramai un bel niente, mentre una Regata o una Alfa 75 hanno un valore non indifferente, per il tipo di auto e l'anno di costruzione.
  8. Rispetto alla Panda prima serie, confrontando la Marbella L con la Panda 30, la Marbella L era un passo in avanti in quanto a finiture (e prestazioni): la Panda 30 aveva piccoli pannellini sulle portire all'altezza delle maniglie lasciando scoperte le parti basse mentre la Marbella L aveva il pannello intero. I sedili della Panda 30 erano semplicemente delle "amache" senza imbottitura mentre quelli della Marbella L erano dei veri sedili! La Panda 30 è migliorata nella versione "S", i cruscotti erano uguali. La Marbella 900 GLX aveva interni un po' più curati della 850 L (ampia gamma di colori) e rispetto alla Panda 45 aveva coppe ruote integrate, specchietti esterni di maggiori dimensioni, vetri scuri e di serie lunotto termico e tergilunotto. Anche la Panda 45 è migliorata con la versione "S". la seconda serie della Panda poi è stata concepita sul pianale della Y10 con nuovo retrotreno, sulla Marbella invece rimane lo schema delle sospensioni della Panda 1a serie. Anche la Ronda adottava gli accorgimenti meccanici della Ritmo 1a serie, ma si batteva bene anche contro la Ritmo 2a serie.La Ronda risultava infatti meglio rifinita ed accessoriata, interni più personali anche se i motori risultavano più anziani.
  9. Secondo me non possono farlo, è anticostituzionale: lo stato (in questo caso la Regione Lombardia) non può costringerti a rottamare la propria auto, un bene privato. Attenzione, sembra un'altra campagna terroristica contro le "anziane" tutto a vantaggio delle case automobilistiche. Vi ricordate quando tale notizie si sparse in tutta Italia in occasione della sparizione della Super? Centinaia di italiani rottamarono le loro auto per la paura che lo Stato non le facesse più circolare, senza informare che andavano anche a verde con qualche accorgimento...senza specificare che potevano essere trasformate a GPL o metano ed erano meno inquinanti delle catalitiche...Oggigiorno si può trasformare a metano o GPL anche le vetture raffreddate ad aria!
  10. La Marbella è stata però l'unica Seat vecchio corso a durare così tanto. I primi esemplari erano la Marbella 850 L e la 900 GLX, più moderne rispetto alla Panda soprattutto nel frontale. La Panda ha comunque usufruito dei motori Fire dai 750cc ai 1.1 mentre la Marbella negli anni 90 ha mantenuto il 900cc della Fura con catalizzatore. Rumorosa e scomoda, aveva un prezzo d'acquisto molto favorevole e abbastanza scattante, meglio rifinita e più sbarazzina rispetto alla Panda. Sostituita dall'Arosa più moderna ma meno spaziosa e versatile (omologata solo per 4), in tutto e per tutto una VW Lupo più spartana. Come si nota, la storia si è ripetuta...
  11. La maggiore diffusione (seppur limitata) della 127 4 porte ci fu con la seconda serie dove non compariva più il "made il seat" sui parafanghi e nel listino Fiat era solo la 127 5 porte 900cc con questi prezzi nel 1981 (listino Quattroruote): - 127 Special 900 2p £ 5.664.000 - 127 Special 900 3p £ 5.882.000 - 127 Super 900 3p £ 6.354.000 - 127 CL 900 5p £ 6.407.000 - 127 Special 1050 3p £ 5.953.000 - 127 Super 1050 3p £ 6.425.000 - 127 Sport 1050 3p £ 6.844.000 - 147 L 1050 3p £ 5.151.000 - 127 Diesel 1301 3p £ 7.239.000 - 127 Panorama 1050 £ 6.207.000 -127 Panorama D 1301 £ 7.540.000 Confrontando i prezzi, la 127 CL 5p era molto conveniente rispetto alla 127 Super 900 3p. La 127 made in Seat offriva le 5 porte su un'utilitaria a buon prezzo.Solo la Renault 5 TL 5p che era venduta a £ 6.397.000 era diretta concorrente, mentre la R5 GTL 5p costava addirittura £6.888.000. La Citroen Visa Super E 1.1 (di serie le 5p) era venduta £ 6.150.000 mentre addirittura le Peugeot 104, le Ford Fiesta e le VW Polo erano solo a 3 porte. Quindi R5 TL 5p e Citroen Visa 1.1 erano le uniche concorrenti. Sarei curioso di sapere una classifica di preferenze tra queste 3 utilitarie. Per la 127 la preferenza andò alla 3 porte, come pure per la Fura, il modello più venduto fu la 3 porte GL. Comunque è vero che la Uno convinse gli italiani alla scelta dell'utilitaria a 5p.
  12. Comunque le vetture immatricolate fino al 1986 non ricadono in questa legge vero? Così mi pare di aver capito. Quindi le 500 e altre di piccola cilindrata possono dormire tranquille, visto che l'ultima 500 prodotta è del 1975 mentre l'ultima giardinetta è del 1977.
  13. Vero tutto tranne però per la particolarità dei veicoli Fiat che era di esclusiva Seat: Le versioni 600 e 850 allungate a 4 porte erano pensate e prodotte dagli ingegneri spagnoli, mai importati in Italia perchè la Fiat a quel tempo ha fatto sempre ostruzionismo alle case nella sua orbita in fatto di novità: basti pensare a quello che successe all'Autobianchi con la Bianchina che stava riscuotendo più successo della 500... L'unica novità accettata dalla Fiat e importata in Italia fu la Seat 127 4 porte e più in là la versione a 5 porte e qualche esemplare della 133 di esclusivo progetto Seat che però in Italia erano sempre marchiate Fiat. La Seat Panda 34 fu importata in Italia solo dopo la rottura con la Fiat però ristillizzata col nome Marbella. Era inconcepibile mettere a confronto la Panda 30 col bilicildrico della 126 con la Panda 34 col miglior motore (anche se anziano) dell'850: i favori del pubblico si sarebbero spostati tutti sulla "34" anche a scapito della "45". Proprio un articolo su "Quattroruote" mise in evidenza, in occasione della fatidica rottura, l'eventualità che la Seat importasse in Italia la Panda 34.
  14. Si è vero, però purtroppo mentre negli anni 70 la Seat era un satellite Fiat in Spagna (con qualche progetto inusuale ed esclusivo, come le 600, 850 e 127 a 4 porte) ora invece ricicla i motori e pianali delle serie precedenti della VW anche se di ottimo livello e prestazioni. Di sicuro però il marchio tedesco ha rilanciato la Seat in Europa, come ha fatto con la Skoda. Ma ricordiamo che è negli anni 80 che la Seat si è fatta conoscere in Italia ed Europa con i modelli Ronda, Fura e Ibiza, per non parlare della Malaga e Marbella. Addirittura sulle Ronda, Ibiza e Malaga vennero montati motori System-Porche di buone prestazioni in rapporto alla cilindrata. Attualmente la Seat è diventata il machio sportiveggiante della VW a mio parere però soppiantando le possibilità di essere anche vetture lussuose, di esclusiva Audi. Mi pare che c'era più libertà quando la Seat era nell'orbita Fiat...
  15. Francesco74

    Seat ieri e oggi

    Vorrei aprire questa discussione per vedere quanti possessori di Seat del passato e nuove, abbiano considerato la marca nel tempo. Dal canto mio non posso che dire bene. Le nuove Seat hanno beneficiato in tutto della rivoluzione della VW con un design fresco e giovanile e motori all'avanguardia. Per il passato, beh, sono felice possessore di una Seat Fura del 1985 ancora efficentissima, capace di macinare chilometri come un mulo con una spesa irrisoria e soprattutto con bollo e assicurazione ridotti. Un po' di storia della Seat Fura La Seat, nel periodo primi anni 80 ancora era in orbita Fiat, la sua storia passata era legata a vetture come la Seat 600, la Seat 124 e per ultima nata la Seat 127 4 porte. Il connubio con la Fiat si rompe dopo 30 anni e così nel 1983 dopo l'esperimento positivo dell'introduzione sul mercato italiano della Seat Ronda (restyling delle Ritmo venduta in Spagna), viene importata nel nostro paese la Seat Fura in un anno rivoluzionario dal punto di vista automobilistico: va in pensione la Fiat 127 (la 3a serie) e nasce la Uno, ennesimo best-seller della casa italiana. La Fura è comunque il restyling proprio della 127 III serie ma con aggiornamenti soprattutto estetici e funzionali di tutto rilievo: parte anteriore di nuovo disegno, eliminazione dei deflettori sulle porte anteriori con adozione dello specchietto esterno con comando interno, nuovi disegno modanature laterali,cofano motore più aerodinamico, disegno portellone leggermente diverso dalla 127 e paraurti in tinta con la carrozzeria per le versioni GL. Internamente spicca subito l'adozione di un portaoggetti con cassettino, sedili più profilati e meno lamiere in vista e sulle versioni più accessoriate (le GL) della presenza dell'orologio digitale sulla plaffoniera dello specchio interno, del tergilunotto e lunotto termico,del contagiri e dell'utile Econotronic a led luminosi con numerose funzioni per tenere sottocontrollo il consumo della vettura. Meccanicamente la Fura non si discosta molto dalla sua derivata, ovvero è equipaggiata con il 903cc aste e bilancieri con potenza abbassata a 40CV per ridurre i consumi a 4 o 5 marce a seconda della versione, con velocità max di 130km/h. Stesso tipo di sospensioni anteriori MCpherson e al retrotreno a balestra, con la sola differenza della misura degli pneumatici:135/80R13 e 155/65R13.A scelta poi c'erano le 3 o 5 porte. Quindi le versioni sono 2 con 2 allestimenti e un solo motore: - Seat Fura L (3 porte, 4 marce versione d'entrata della gamma) - Seat Fura GL (3 porte, di serie:5 marce, lunotto termico e tergilunotto, appoggiatesta anteriori,contagiri,orologio,paraurti in tinta,cristalli scuri, a richiesta la vernice metallizzata) - Seat Fura GL (5 porte, di serie ciò descritto per la 3 porte GL,a richiesta vernice metallizzata e Econotronic). Prezzi moto concorrenziali: per la Fura L bastavano poco meno di 6 milioni nel 1984 mentre per la Fura GL Econotronic poco più di 8 milioni di lire (la Uno 45 constava molto di più mentre la 127 1050cc Brasile meno rifinita, circa 7 milioni e mezzo di lire). Nel 1984 la Fura fu venduta per più di 20.000 unità, con preferenza per la GL 3 porte, diventando (in attesa dell'Ibiza) la vettura trainante della Seat del nuovo corso in Italia, oramai sotto quasi la piena influenza VW. La Fura cessa la sua produzione e importazione in Italia nel luglio del 1986 sostituita dalla versione più economica dell'Ibiza, la Junior 900. Da notare che dalla Spagna non è stata mai importata la Fura Crono, versine sportiva della gamma, ovvero l'alter ego della Fiat 127 IIIserie 75HP. La Crono montava un brioso 1.4 75HP per una velocità max di oltre 160 km/h. La versione italiana della Fura non è altro che la 2a serie (Fura Dos)della vettura già venduta in Spagna, in tutto e per tutto uguale alla 127 III serie, denominata appunto Seat 127 Fura.
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