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un cavalieredoc

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  1. questo è quanto ho scritto dopo la prova: Alfa: 1500 kg di Traino Sportivo Piacere di giuda, assetto e confort per l’italiana, lusso e tecnologia per la giapponese Encomio di sportività, apprezzata dal pubblico, oltre 21.000 ordini in soli 5 mesi di commercializzazione, l’Alfa 159 ha una linea davvero bella con tratti tipici di una sportiva: muso lungo, frontale aggressivo, parafanghi allargati e passaruota bassi. Certo lo scotto da pagare è quello di non passare inosservati e di sentirsi domandare più volte “scusi posso vederla dentro?”. Ed è proprio l’interno che colpisce per la qualità, la tipologia dei materiali e per l’abbinamento dei colori. L’alluminio della plancia, le plastiche che ricoprono montanti e porte, testimoniano un salto di qualità. Ciò che invece lascia un po’ di amaro in bocca, sono gli accoppiamenti plastici e quelli esterni: le portiere, come la plancia con il fianchetto porta non sono correttamente allineati. Seduti al posto di guida tutto ruota intorno al pilota: sul corpo centrale della plancia si trovano 3 indicatori circolari (pressione dell’olio, livello carburante e temperatura dell’acqua) mentre nella parte inferiore lo schermo mutifunzione (navigatore satellitare, autoradio, lettore CD, telefono viva voce) e i comandi del climatizzatore bi-zona. Questi ultimi sono posizionati in un posto infelice, poiché sono a ridosso della leva del cambio e quando sono selezionate le marce prima e terza risultano inaccessibili. Intorno al volante troviamo i comandi delle luci, tergicristalli, cruise control e del settaggio del computer doppio, ma purtroppo nessuno è retroilluminato e quindi di sera non sono molto facili da usare. Premendo il tasto “start” e percorrendo qualche km emergono subito due punti: il confort e la tenuta di strada. Notevole il primo, garantisce viaggi in assoluto silenzio e coccolati dalle sospensioni, mentre impressionante è l’assetto su strada unito ad un sterzo preciso, ma con una diametro di sterzata troppo ampio. La 159 anche in situazioni di pericolo, non si scompone mai e trasmette al conducente una sensazione di pieno controllo della strada. Abbiamo provato la motorizzazione 1.9 Mjtd diesel e il 2.2 JTS benzina. La versione diesel da 150 cv piace non tanto per la progressione con cui sale (sino a 2.000 giri è piuttosto pigro), quanto per l’elasticità con cui si possono sfruttare le doti del motore anche ad alti regimi, ottenendo consumi contenuti: in media di 15,8 km/l percorrendo con un pieno 1106 km. Diverso invece il benzina che, non trasmette assolutamente la presenza dei suoi 185 cv, ma che regala quel sottile piacere di sportività non “urlata” degli motori aspirati. Purtroppo presenta consumi in città elevati (7,3 km/l), che migliorano nella media attestandosi a 11,8 km/l. Lexus Il 2006 dovrebbe decretare il gruppo Toyota come primo costruttore di veicoli al mondo e all’interno di questo, il marchio Lexus occupa la veste di Lusso. Non a caso la berlina IS soddisfa più all’interno che all’esterno. Un connubio tra eleganza e sportività che si tradisce solo per alcune soluzioni estetiche dovute all’eccessiva altezza della linea di cintura e allo stile non europeo di alcuni dettagli. Aprendo la portiera e salendo a bordo si percepisce un altissimo livello di qualità, rappresentato dalla componentistica e dai materiali utilizzati per i rivestimenti: l’imperiale del tetto è realizzato con tessuto in panno che oseremo definire artigianale. Uno sforzo maggiore avremmo voluto trovarlo nella zona del tunnel centrale e soprattutto nel materiale con finitura superficiale in simil-legno presente sulle portiere. Di prim’ordine sono gli assemblaggi sia interni sia dei lamierati esterni. Facilmente raggiungibile la corretta posizione di guida, gode di un attento studio di ergonomia dei comandi, fatta eccezione per il blocco regolatore luci posizionato a sinistra troppo in basso e dall’assenza di illuminazione dei comandi intorno alla corona del volante. Al centro della plancia fa bella mostra il display con il navigatore con possibilità di riconoscimento vocale oppure sfiorando lo schermo. Discorso a parte merita il vano bagagli, pur non essendo né ampio né regolare, risulta molto ben accessoriato con ganci estraibili per fissare i bagagli, una vaschetta con suddivisori per piccoli oggetti e soprattutto un’altezza da terra ridotta e una bocca di ingresso più ampia rispetto alla sua avversaria. Su strada abbiamo provato la versione diesel che con i suoi 177cv sfodera una certa grinta, ma che deve scendere a compromessi visto che l’ago della nostra pesa si è fermato a 1680 kg, ovvero oltre 130 kg rispetto alla sua rivale; innegabilmente la tecnologia e questa giapponese ne ha veramente molta, ha il suo peso. Tuttavia il propulsore si riprende sin dai giri più bassi e fa sentire la sua voce senza mai troppo infastidire gli occupanti. Di assoluto rilievo lo sterzo preciso e non affaticante, mentre le sospensioni posteriori multilink a 5 bracci garantiscono un confort notevole nei lunghi viaggi, ma si irrigidiscono sul “pavè” cittadino. Soddisfacenti i consumi che senza raggiungere l’Alfa permettono di percorre in media 14,8 km. Infine un occhio alle dotazioni: la IS esce completa sin dall’allestimento “entry-level”, ma a parità di accessori costa mediamente 1000 euro in più dell’italiana. il verdetto: Un unico destino unisce le due berline, quello di scontrarsi con i colossi tedeschi e sia l’Alfa che la Lexus rivelano ottime qualità. L’italiana piace per la linea, la guida e il confort, la giapponese seduce per il lusso interno e la tecnologia. L’abitabilità interna è a vantaggio dell’italiana così come lo sfruttamento dello spazio: sono disponibili 14 vani di dimensioni diverse per riporre oggetti. Ciò non toglie che su entrambe i passeggeri posteriori devono fare i conti con spazi ridotti per le gambe e in più la Lexus avendo la trazione posteriore presenta il tunnel all’interno dell’abitacolo. Come si vede dalla tabella, il vano bagagli più ampio e regolare l’offre la 159, ma l’accesso è migliore sulla IS. Di questa si rimane affascinati dalla tecnologia: il sistema di accesso a bordo ed avviamento senza chiavi, il VDIM un sistema in grado di far funzionare congiuntamente e in modo equilibrato tutti i sistemi di sicurezza e il quadro strumenti con tecnologia Optitron. L’italiana invece, premia la qualità di vita a bordo con alcuni accorgimenti come la regolazione basculante del sedile giuda e passeggero, lo spessore dei cristalli anteriori di 5mm che garantiscono un isolamento acustico di prim’ordine, oppure l’antifurto con funzione Safe Lock che consente di scollegare meccanicamente nottolino e maniglie di apertura delle porte, in modo che non sia possibile aprirle anche se viene rotto il vetro. Dal punto di vista della sicurezza rappresentano il fiore all’occhiello della produzione in più l’italiana ha conseguito la massima votazione (5 stelle) nei crash test Euroncap. Ad un bivio vi consiglieremo l’Alfa perché avendo maggior possibilità di personalizzarla in base ad allestimenti e motori si avvicina maggiormente alle esigenze di ognuno.
  2. uno conosco un favoletta che racocnta di un giocatore contro otto giocatori.Questi ultimi nonostante siano numericamente superiori, abbiano sponsor economici e mediatici, continuano ad insistere che sono poveri e che il vero ricco è l'unico giocatore. Quando scendono in partita l'unico giocatore deve correre di più per fronteggiare gli attacchi o presunti tali dai otto giocatori che purtroppo non essendo uniti non creano un gioco di squadra. Per fortuna la palla è rotonda è dopo un vantaggio di 5 "set" arriva anche il momento di gloria per gli otto giocatori, ma ahimè nemmeno nel nome di chi deve ritirare la coppa riescono ad essere uniti. Se l'allenatore fosse un "bravo allenatore" avrebbe lavorato per creare uno spirito di gruppo prima ancora di creare la potenzialità della squadra. Così dopo una sua assenza prolungata in Europa invece di essere cambiato, viene nuovamente ingagiato.
  3. questa sera...14 marzo....partita di pallavolo e telefilm nip e tak o come diavolo si scrive.,.,.
  4. basta sopravvivere al continuo- inesorabile trituramento mediatico-sociale dell'ultimi quinquiennio del centro sinistra per non correre rischi...
  5. c'erano nostri gradi clienti cinesi e arabi in quel mc donald...lascio a voi immaginare i commenti.
  6. un cavalieredoc

    sondaggio elettorale...

    no sai che il voto è segreto
  7. concordo ...proporrei di indicare l'annunziata cone pr dei centri sociali...senxa considerare che gradirei avere lo stesso interrogatorio a d'alema sulla questione coop rosse.
  8. Il cuginetto ha fatto il botto!!! http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=66933
  9. Chissà adesso a quanti roderà il fegato...io propongo di offrire del buon chianti che si spsa ottimamente con "fegatini fritti" FIAT VOLA IN EUROPA, PUNTO REGINA D'INVERNO (AGI) - Roma, 17 feb. - Fiat Auto in netta ripresa nel 2006 sul mercato occidentale. Dai dati Acea, relativi alle immatricolazioni di auto nei 23 paesi Ue (piu' quelli Efta), emerge - riferisce il Sole-24 Ore - che in gennaio le vendite del gruppo torinese sono balzate del 17,9 per cento a fronte di una crescita complessiva del 2,6(+10,7 209568l mercato italiano). Con 105.303 immatricolazioni il Lingotto ha conquistato una quota dell' 8,4 per cento rispetto al 7,3 209568el gennaio 2005. La 'Punto' e' il modello piu' venduto, quasi 38mila unita', ed ha trascinato il marchio Fiat, la cui quota e' passata da 5,3 a 6,4 per cento. Le indicazioni tanto positive hanno contribuito al recupero in Borsa della Fiat, ormai vicina - fa notare il quotidiano economico-finanziario - ai massimi dell' anno. I titoli hanno chiuso in rialzo dello 0,7 per cento a 8,36 euro: in pratica e' stata quasi riassorbita la flessione accusata a fine gennaio dopo che Sanpaolo-Imi e Mps avevano venduto le azioni Fiat nel loro portafoglio. Su La Stampa, il commento di Luca Cordero di Montezemolo ai dati emersi ieri: 'Un successo che vale come una medaglia d' oro olimpica per tutta l' Italia'. Mentre Fiat festeggia, Daimler-Chrysler rende noti i propri risultati: nel 2005 utile netto di gruppo a 2,85 miliardi (+15,4) ma - informa Repubblica - il suo segmento di auto di lusso, Mercedes, chiude in rosso. Il quotidiano diretto da Ezio Mauro sottolinea che a trascinare Mercedes nel 'baratro' e' stata la Smart: nel 2005 venduti 40mila modelli in meno.
  10. certo è carina...ma io festeggio s.faustino ...
  11. invece se ne vedono e sempre di più...pare lo stesso effetto che si è visto con la serie 5
  12. yarsi offre un tessuto più facile al logorio....per il semplice fatto che basta opsservare la trama e lo spesso re del rivestimento., tra l'altro la plastica nella parte bassa della plancia è davvero misera. Interessante che ora si olda il sedile scorrevole...vorrei solo ricordare che la ypsilkon come la panda offrono tale soluzione senza tantio sbraombazzamenti...Il piano di carico anche su punto può aversi lineare senza lo scalino. Tutta la versatilità di impiego di yaris è dovuta solo al sedile post scorrevole...che hanno già da anni alcune sue concorrenti. Il doppio fondo /tra l'altro più alto e con piano più rigido) può averlo anche punto.
  13. nel mio caso dov'è la sezione single da n.19 "2 di pikke" dall'inizio dell'anno?
  14. io essendo single e felice di esserlo auguro un buon s.faustino "festa dei single". Questa sera conservatorio, cinema e poi a ballare.
  15. vedi rifnaccio questo alla sinistra perchè sembra che la sinostra sia portatrice dei diritti gay...e infatti si è visto come...
  16. appunto sei sposato/coniugato/convivente..si o no...cosa serve sapere il sesso o l'orientamento Guglielmo se fosse un problema parlare di pacs visto che non colpisce solo 5% di popolazione ma oggi le copie di fatto sono ben oltre.
  17. permettimi di pensare seri dubbi al sostegno della causa da parte della sinistra se non per "voti"...
  18. ripeto 5 annid i sinsitra è non mi sembra abbiano prodotto il pacs...il resto sono solo chiacchiere....come la tav votata da Prodi presidente Europeo e oggi condannata...coerenza è il primo termine che mi viene in mente.
  19. guarda non entro nello specifico politico, ma mi limito a osservare che 5 annid i governo di sinistra non hanno portato i pacs. tanto mi basta per capire quanto incocludenti siano mascherandosi da paladini di sinistra.
  20. fammi capire se sulla carta d'identità ci scrivo convivente sena l'orientament sessuale non è lo stesso?...il fine di conoscere l'orientamento sessuale quale sarebbe NOn mi sembrava il caso di ulteriormente intasare il post pact e soprattuto aprirne uno dove si prala solo di convivenza e NON DI ADOZIONE. Spiegami ache a patto sia solo il 5% della popolazione e pertanto una minoranza non deve essere tutelata nè affrontato il problema...perchè se è così allora tu Stato italiano composta dal 95% di etero non chiedrmi le tasse o sepreferisci non prelevarmi 1300 euro dal mio stipendio ogni mese sotto la voce Trattenute.
  21. un cavalieredoc

    markus e saverio

    Ho ricevuto per e-mail questa lettera. Personalmente condivido il contenuto (non mi interessa il destinatario e nè farne un tread politico), peccato che il 99,9% periodico dei gay non sappiano cosa vuol dire coppia. Gentile Professore, Prima di tutto ci presentiamo: siamo Saverio e Markus, viviamo insieme da 6 anni a Firenze, in bel quartiere della zona sud, con la nostra gatta Pippi. Siamo impiegati, paghiamo le tasse, siamo dei buoni cittadini, rispettiamo l'ambiente, c'interessiamo del nostro prossimo. Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: noi siamo una famiglia. Intesa come amore, assistenza, progetto di vita. Come le altre famiglie siamo inseriti in una rete d'affetti fatta di genitori, nipoti, fratelli, amici, colleghi, vicini. Viviamo in maniera normale, serena, affrontando in due, i problemi che hanno tutti i cittadini italiani. Apprezziamo il suo operato politico ed è per questo che da potenziali elettori vorremmo chiederle alcune cose. Abbiamo letto che lei è amareggiato per la manifestazione per i Pacs di Piazza Farnese e non capiamo perché. Noi siamo e a ragione, davvero amareggiati. Proviamo a spiegarci. Ad esempio se uno di noi due dovesse avere bisogno d'assistenza in ospedale, non potremmo chiedere ai nostri datori di lavoro nessun congedo. I miei colleghi sposati lo possono fare e noi con le nostre tasse paghiamo, (volentieri), questo loro diritto. Non potremmo avere informazioni sanitarie e non potremmo decidere per l'altro del suo destino, conoscendo più di chiunque le proprie intime convinzioni. Se uno di noi dovesse mancare, non avremmo diritto a subentrare all'affitto, non potremmo ereditare le cose che insieme abbiamo comprato (mobili, automobile, elettrodomestici) o le cose fatte insieme (investimenti e risparmi). Abbiamo per questo rinunciato a comprare casa. Troppo rischioso senza possibilità di fare testamento a favore l'un dell'altro. Se dovessimo avere dei problemi economici non potremmo contare sulla pensione dell'altro. E ci fermiamo qui, l'elenco è lungo. Sentiamo spesso affermare che saremmo un pericolo per la famiglia tradizionale….Vorremmo che Ruini, Casini e molti dei suoi alleati ci spiegassero come, in quale maniera. Ci pensiamo spesso quando alle 6 del mattino Saverio si alza 10 minuti prima per preparare il panino da mangiare fuori, quando si fa la spesa cercando i prezzi migliori, (come tutte le altre famiglie italiane, fatichiamo ad arrivare a fine mese) quando ci si saluta davanti alla porta con un bacio, quando si va al mercato, quando si programma che investimenti economici fare per quando saremo vecchi, quando si va a comprare i regali di Natale per i nipoti. Come, come, come possiamo essere un pericolo per la famiglia tradizionale? Me lo spieghi lei Professore. S'immagini: sabato pomeriggio mentre si faceva la lavatrice, dividendo i panni chiari da quelli scuri, discutendo di quando invitare a cena il fratello e la moglie, della prossima riunione di condominio, di dove andare in vacanza quest'estate, di come è bello il bimbo appena nato alla collega, di come sarà il Festival di Sanremo con Panariello, noi si tramava contro la Famiglia….. Dunque la Famiglia è salvaguardata dalla negazione ad altri di un diritto? Posso capire il discorso di chi dice che andremo all'inferno ma sinceramente non ci sentiamo un pericolo proprio per nessuno, visto che, sempre ad esempio, la violenza familiare o sui minori, riguarda soprattutto i padri di famiglia. Poi un giorno quando saremo di fronte a Dio, gli chiederemo perché ci ha fatto cosi, visto che non è uno che sceglie d'essere gay. E visto che saremo li, chiederemo a Dio anche cosa pensa dei tantissimi preti e frati gay, in percentuale secondi solo ai parrucchieri. La vita quotidiana di noi gay non è una passeggiata di salute, non lo dimentichi Prof. Prodi prima di parlare delle tematiche omosessuali. La vita quotidiana dei gay non è Platinette o Aldo Busi: è spesso una via Crucis. Noi siamo una famiglia. Non c'interessa avere le damigelle o fare le bomboniere o lanciare il bouquet di fiori alle amiche. C'interessa la possibilità di avere i diritti che hanno tutti quelli che mettono insieme le proprie vite, e per mantenere i quali, le nostre buste paghe sono divorate, come quelle di tutti. Markus è cittadino tedesco, ci potremmo unire legalmente ma Saverio dovrebbe perdere la cittadinanza italiana. Ci sentiamo cittadini europei e vorremmo capire perché si parla tanto d'Europa quando si tratta di economia e poi ci chiudiamo sotto il nostro campanile quando si tratta di diritti. Non ci dica Professor Prodi che Lei non sa che sulle unioni civili anche molti partiti europei di centro o conservatori sono favorevoli. Gentile Prof. Prodi, le facciamo un invito. Venga una sera a cena da noi con la Signora Flavia, Le vorremmo far semplicemente conoscere come vive normalmente una coppia, sostenuti reciprocamente dall'amore ma con il timore che un colpo di vento può essere per noi un uragano. Le vorremmo raccontare meglio di noi, presentarle i nostri genitori, i nostri fratelli, farle vedere la nostra casa con il terrazzo e i bulbi appena piantati, parlarle della nostra amarezza. Con affetto Saverio e Markus
  22. Arricchito anche l'allestimento di serie per rendere più convenienti queste versioni. Prezzi da 11 mila euro in su L'Esp sulle piccole Fiat Panda, Idea e Grande Punto L'ESP sbarca anche sulle piccole Fiat: il sistema di controllo elettronico della stabilità ora è di serie sulle nuove versioni "FreeRide" disponibili per Panda, Idea e Grande Punto. Ma non è tutto: arrivano anche alcuni accessori di serie. "Infatti - dicono alla Fiat - sommando il prezzo di listino con quello dei singoli accessori (già disponibili a pagamento sugli stessi modelli) e confrontandolo con il prezzo delle vetture "FreeRide" si ottiene un sensibile risparmio per il cliente: oltre il 25% per Panda, più del 36% per Grande Punto e circa il 40% per Fiat Idea". In dettaglio, la Panda "FreeRide" offre di serie l'ESP, l'autoradio con lettore Cd e file MP3, il climatizzatoremanuale, lo specchio di cortesia sulla pantina del guidatore e le fasce paracolpi laterali. Due le motorizzazioni disponibili: 1.2 da 60 CV e 1.3 Multijet da 70 CV, rispettivamente proposte ad 11.120 euro e 12.970 euro (prezzi chiavi in mano). La Grande Punto "FreeRide", oltre all'ESP, propone di serie i cerchi in lega da 16" (pneumatici 195/55 R16), i fendinebbia e il sistema vivavoce Bluetooth. Il cliente può scegliere tra due propulsori 1.4 16v da 95 CV (3 e 5 porte) e 1.3 Multijet 16v da 90 CV (3 e 5 porte) con un listino prezzi così declinato: la Grande Punto FreeRide nella configurazione 3 porte e dotata del 1.4 16v da 95 CV costa 14.500 Euro (15.200 Euro per la "5 porte"). Invece, il prezzo (sempre chiavi in mano) è di 16.350 Euro per la Grande Punto "FreeRide" nella configurazione 3 porte e dotata del 1.3 Multijet 16v da 90 CV (17.050 per la "5 porte"). Infine, Fiat Idea"FreeRide" che, oltre all'ESP, offre di serie i cerchi in lega da 16" (pneumatici 205/50 R16), la radio con lettore MP3 e il sensore di parcheggio. Disponibile con i motori 1.4 da 77 CV e 1.3 Multijet 16v da 70 CV, le due vetture costano rispettivamente 16.300 Euro e 17.900 Euro (prezzi chiavi in mano). www.repubblica.it
  23. un cavalieredoc

    futuro lancia

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=63125&START=0 Pierluigi Bonorada Milano«Ora sono a capo di Lancia, un brand mondiale piccolo come dimensioni, ma con una grande storia e tanti progetti nel cassetto. L'amministratore delegato Sergio Marchionne ha deciso di investire su Lancia. È una persona dotata di una grande leadership che porta i suoi manager a raggiungere gli obiettivi prefissi». Olivier François, 44 anni, francese, sino allo scorsa estate numero uno di Citroën Italia, dal 12 settembre 2005 fa parte della prima linea di Fiat Auto. Marchionne gli ha affidato la responsabilità di Lancia e delle vendite italiane Fiat. In casa dei rivali d'Oltralpe, dove era riuscito a raddoppiare in pochi anni la quota mercato, aveva rivoluzionato il modo di promuovere le vetture. La creatività è uno dei suoi punti di forza. Lo stesso François non fa mistero di essersi occupato in passato di vendere pedalò all'esercito norvegese e sci in Arabia Saudita, dimostrando quanto fosse divertente fare slalom tra le dune. In Citroën per 15 anni e ora la nuova sfida a Torino «È un'esperienza importante, in un'azienda che solo un anno fa veniva data per spacciata e che, invece, sta tornando ai primi livelli sotto la guida di Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne. L'impegno di tutti è riportare Fiat ai primi posti in Europa». Le è stata affidata la responsabilità di Lancia, un forte segnale di attenzione del gruppo verso il marchio che nel 2006 compie 100 anni... «In tre anni il peso delle vendite Lancia è sempre cresciuto, contribuendo alla risalita del gruppo È un marchio che ha un grosso potenziale, ma deve aumentare soprattutto in notorietà».Cosa intendete fare, in proposito?«In Italia giocheremo molto di più la carta Musa e già da marzo partiremo con una campagna che riguarderà Ypsilon e Musa insieme. È di questi giorni l'abbinamento dei due modelli con la pattinatrice Kostner per dimostrare come, attraverso l'elettronica, sia possibile controllare al meglio un'auto. Quest'anno puntiamo a crescere anche in Europa e contiamo di tornare presto sul mercato inglese. . Guardiamo con attenzione a Francia, Germania, Spagna e Belgio». Non molto tempo fa sembrava che Lancia fosse destinata a scomparire... «Lancia ha un futuro. Per il centenario varie iniziative ci accompagneranno fino al gran finale di settembre. Un tour europeo unirà le Lancia vecchie e nuove ai capolavori del design italiano. E poi 114 Ypsilon speciali porteranno in giro per Milano le top model che parteciperanno alle sfilate. Anche il cinema avrà il suo spazio». Gli obiettivi della Lancia? «Vendere 100mila modelli in Italia nel 2006 e superare l'1% di quota mercato in Europa, dove in pochi anni vogliamo crescere del 100%». E le novità in arrivo? «Al Salone di Parigi, in autunno, ci sarà un prototipo del segmento C-D». Un primo assaggio in vista del ritorno della Delta.
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