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il_vignale

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Risposte pubblicato da il_vignale

  1. 1 hour ago, davos said:

    Se vuoi fare quel tipo di difesa delle aziende italiane puoi pure farlo ma sono operazioni complesse e ci devi lavorare parecchio e rischi che una ti vada bene e ti trovi 10 alitalia. La cosa migliore è che il governo faccia in modo che sia conveniente stare in Italia e investire dal punto di vista legislativo. aiutare la ricerca, favorire lavoro, tasse etc etc.

    Concordo, il primo nemico dell'impresa è lo stato italiano che prima fa il ponzio pilato e poi quando le aziende alzano le tende gridano al tradimento. Sono dei miserabili. 

    Resta il fatto che MM non era un'azienda bollita e che non si trattava di defribillare il cadavere come per Alitalia. Si trattava di organizzare un progetto a supporto della manifattura italiana. Tempo fa ho partecipato ad un workshop dove parlava un dirigente della granarolo. Granarolo, azie da sana e in crescita era interessata a Parmalat e ha cercato una sponda col governo per acquisirla.il governo se ne lavo le mani e lactalis molto più grande di granarolo ha mangiato tutto. Non è un caso che fincantieri con stx (investimento che è una frazione di quanto i francesi acquistano qui) è tuttora un pantano. Non sono statalista ma credo che il nostro nanismo capitalista e provincialismo ci stia impoverendo  oltremodo ed un governo attento non dovrebbe svegliarsi a cose fatte. Siamo ricattato da Arcelor, Lufthansa sta seduta in riva ad aspettare il cadavere, whirlpool chiude. E poiché son sicuro che la fusione fca psa concentrerà i tagli sul paese che sa meno difendersi, mi Piave pensare che possa esistere una classe dirigente con à cuore il futuro del paese. Di fronte ad una fusione sbilanciata come quella psa con lo stato seduto in cda, io stato italiano prêtenderei la stessa posizione. 

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  2. 1 minute ago, davos said:

    MM è arrivata un offerta mostruosa e quindi non l'hanno potuta rifiutare. MM da sola era troppo piccola doeva unirsi a qualcuno. 

     

    Brembo era interessata ma troppo piccola per sborsare quella somma , se il governo avesse lavorato al progetto tramite cdp forse oggi avremmo un campione nazionale forte nella componentistica e non l'ennesima azienda venduta che rischia di chiudere la produzione in Italia e portarla fuori. Film visto tante troppe volte. 

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  3. 9 hours ago, hot500abarth said:

    Boh da quello che leggo qui dentro andrebbe aperto un thread “pippe mentali e dove farsele”: se si fondono non va bene, se facevano la Giulia sw tutto sarebbe stato diverso, fantagamme fantastiche e dove trovarle ecc ecc... Secondo me si ignora sempre il punto di partenza e si tende a non guardare oltre il proprio naso: Fiat era quasi fallita e ora ha i conti in ordine, ok hanno sacrificato il prodotto ma avreste preferito un bel fallimento con qualcuno che la pagava due spicci e poi chiudeva tutte le fabbriche in Italia? Sono il primo a non essere soddisfatto di questo ma l’alternativa era ben peggiore. Questa fusione fa storcere un po’ il naso anche a me, però per trarre conclusioni é troppo presto e se la si valuta a breve termine può sembrare qualcosa di inutile per le gamme che si sovrappongono, ma con una visione più futura ha senso di esistere.

     

    Fiat auto (non Fiat group) era un'azienda fallita nel 2009, 10 anni fa e di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. In questo 10 anni il risanamento ha prodotto Montagne di utili (chiedere agli azionisti fiat quanto si sono rivalutate le loro azioni) e gran parte di quegli utili non sono serviti ad investire nel risanamento dell'auto ma nello staccare dividendi che poi son serviti ad altro (l'acquisizione partner re è costata miliardi) la cessione marelli è stata insaccociata. Per cui se la situazione finanziaria è migliorata a guadagnarci non è stata Fiat auto che ha perso cicli di investimentone sviluppo e si ritrova con pochi prodotti e vecchi né chi purtroppo ci lavora visto che gli stabilimenti italiani son ben distanti dalla piena occupazione e che il. Ricorso alla cig è massivo. 

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  4. 2 hours ago, stev66 said:

    Però non dimentichiamo che solo in italia si leggono affermazioni tipo "la fiat fa c@g..." o "non voglio fiat a prescindere", affermazioni che su questo forum ed altri vanno tre soldi la dozzina, ma che invano cercheresti sugli equivalenti forum franco/anglo/tedeschi in relazione al prodotto nazionale.  Oppure che si tirino fuori le magagne di prodotti di 45 anni fa per giudicare gli attuali. ( Jc su Lancia Beta o MB.su Alfa. )

     Giro il mondo per lavoro e i francesi elogiano i tedeschi e parlano male di renault. Quando parli con appassionati di auto di qualunque nazionalità la percezione dell'auto made in Fiat corrisponde sempre al vecchio adagio fix it again Tony. Ho recentemente conosciuto un ingegnere Audi che ama la storia e le auto italiane e la domanda amletica che si poneva è come fosse possibile che l'auto italiana fosse caduta così in basso. 

     

    2 hours ago, Davialfa said:

     

    Io vi invidio veramente, deve essere bello vivere in un mondo di certezze, no dubbi ... credo dia anche una sensazione di onnipotenza. Nel mio lavoro sarebbe fantastico, poter prendere ogni decisione senza sbagliare, calcolando col minimo margine di errore risultati finale, costo-beneficio... invidia pura

     

     

    Tavares ha fatto sia la 508 sw che la 208. Sarà un folle pure lui a puntare sul prodotto o magari, nessuno lo ha ancora detto ma i cinesi sbavano per le francesi sw. E laddove la punto è stata pensionata Peugeot è venuta a presidiare quel. Segmento. O Tavares è matto o Marchionne un incompreso. I fatti han dato ragione a Tavares comunque.  E in genere a chi sul prodotto è sul marketing ci ha investito, vedi volvo morta e risorta. E chissà perché Ferrari che ha superato le 10k auto venduto ed il top del luxury ha una gamma che è il doppio di quella AR. Son tutti matti i ceo di successo che per rispondere alle richieste del mercato sfornano prodotti adeguati invece di piani industriali fasulli ad uso e consumo dei media?

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  5. 2 ore fa, Dodicicilindri scrive:

     Se si puo' ammettere che gli italiani siano esterofili, c'e' da dire che quando FCA propone un prodotto valido, lo si compra. Anche se costa. Tutti voi ammettete che Giulia e Stelvio hanno il loro primo mercato in Italia. Purtroppo l'Italia non puo' assorbirne 5000 al mese come la Germania.

    Spesso ci si rivolge altrove per mancanza di prodotto, quindi la colpa e' anche di FCA.

     

    Ma Giulia è stata fatta per cinesi e americani (una delle tante battute di pessimo gusto di Marchionne). Avessero fatto la Giulia sw come nella logica richiedeva e magari la versione coupe (come uno dei tanti piani industriali farlocchi dj Sergione prevedevano) staremmo a parlare di un successo commerciale. Ma nel momento che fai solo la berlina sai già che andrà male. Ed infatti... Io spero in Tavares che ha bisogno del premium per competere coi tedeschi e che è uno che parla di prodotto e non (solo) di valore per gli azionisti. Fiat ha sempre castrato ogni velleità di fare auto perché gli investimenti richiesti non consentivano lo stacco di cedole.....

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  6. 25 minutes ago, stev66 said:

    Boni...gli immancabili destini ed i colli fatali lasciamoli ai libri di storia ?.

    Detto questo, è ovvio che il tedesco, il francese o l'inglese medio sono più nazionalisti dell'italiano medio, ma ormai fca trascende e non da oggi, i sacri confini. E di ciò che tra questi accade, importa sempre meno.

     

    Non ho mai capito perché gli italiani siano consumatori meno nazionalisti. Il made in Italy è acquistato in primis dai noi e ce le invidiano tutti. Le auto italiane ad eccezione di ferrari e Lamborghini (che sono gestite seriamente) non sono apprezzate per evidenti motivi che è inutile ripetere. Ma se l'offerta è carente la domanda non può essere elevata. 

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  7. 30 minutes ago, johnpollame said:

    Un errore che facciamo noi appassionati è considerare le aziende automobilistiche (et. al.) come semplici produttori.

    Ci focalizziamo sul prodotto, ci emozioniamo se questo corrisponde ai nostri desideri, ci infervoriamo, ci dispiacciamo, inca##iamo, quando non è così. O rimaniamo indifferenti.

    Ci affezioniamo ai Marchi (e qua già c'è una dicotomia forte: da decadi i marchi non fanno più l'Azienda...), personifichiamo l'Azienda umanizzandola, tifando o controtifando come fosse espressione della nostra condivisione di valori ed appartenenza (nazionalità, stile,  territorialità, etc. etc.).

    Ruggeri non sembra fare questo errore, sottolineando come, superato il dogma dell'artigianato, l' Azienda ha lo scopo principale di aumentare il proprio valore per proprietà ed azionisti.

    E secondario di soddisfare le esigenze dei "portatori di interesse" (dipendenti, stato, società, etc., non certo gli appassionati dei prodotti...).

     

    Mi pare però ricadere nell'errore quando da un giudizio di merito, quasi morale, pur se amaramente ironico sulla trasformazione (per lui fine tout court) dell’ Azienda a cui era affezionato, mettendo i fatti sotto la luce filtrata del proprio sentire.

    Però quando afferma che la governance i francesi l'han pagata 5.5 miliardi, come si fa a smentirlo? Come si fa a dire che gli stakeholders di riferimento (stato in primis) non son stati dei ponzio pilato? Fiat è la fotografia di questo paese avvitato su se stesso ed incapace di rialzare la testa. Di fronte allo sfacelo dell'auto causato da anni di mala gestione u o stato presente avrebbe fatto quello che ha fatto Obama. Mandato a casa gli agnelli e tutelato il sistema industriale del paese. Di crisi aziendali, da Alitalia passa do per ilva e per finire a whirloppol la nostra storia è piena. Prepariamoci perché il contraccolpo causato da questa manovra causerà tanto male al sistema paese. Molto più di ilva e Alitalia messi assieme. 

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  8.  

     

    Chi smentisce il signor Ruggeri? 

    Chi nega l'evidenza di quanto scritto dal grande manager nega purtroppo l'evidenza. 

     

    Cita

    Ciao Fiat, ti ho voluto bene
    di Riccardo Ruggeri


    Dopo che alcuni giornali cartacei e digitali hanno ripubblicato un mio Cameo del 2017, dove avevo imbroccato un certo scenario (nessuna magia, il business e il management hanno loro logiche, alle quali non si sfugge), mi hanno invitato a dibattiti pubblici su Peugeot-FCA. Ho declinato. Non aveva senso fare il pierino ripetendo quello che scrivo da 10 anni in Camei, interviste, libri. E poi conosco i miei amici delle élite, se scrivi quello che poi si avvera ma a loro non piace, ti danno del cinico (uno mi ha dato, chissà perché, del “populista”).

    È stato l’ultimo atto della strategia concepita, in modo impeccabile, da Sergio Marchionne nel 2009 e sempre dichiarata: focalizzarsi esclusivamente sugli interessi degli azionisti. Fatto! In 10 anni questi hanno incassato prima lo scorporo di CNH e Iveco, quindi lo scorporo di Ferrari, poi il cash (6 miliardi) per la vendita di Magneti Marelli, ora il cash per la vendita di FCA con premio fantozziano. Il tutto partendo da un’azienda tecnicamente fallita (come certificato da Moody’s nel febbraio 2009) quale era Fiat Auto..


    Molti in Italia fingono di dimenticarselo, ma Chrysler e Fiat furono “salvate” nel 2009 dai quattrini e dalla volontà politica del Presidente Obama e dalle eccezionali capacità di deal maker di Sergio Marchionne, punto. I governi italiani di centro destra e di centro sinistra dell’epoca si guardarono bene dal fare come Obama (“nazionalizzare per poi privatizzare”, mantenendo però “governance, cervelli, lavoro” in Usa). Fu lì che l’Italia perse la sua centenaria industria dell’auto seguendo teorie intellettualoidi di miserabili leadership nostrane. Ora ci sono rimasti quattro stabilimenti di montaggio in croce, il cui destino è nelle mani dell’acquirente francese. Se ne prenda atto.

    Ora l’establishment politico, economico, culturale nostrano parla di “nozze”. Dovrebbero sapere che quando il compratore liquida al venditore un “cedolone” da 5,5 mld per la governance è fatta. Alla chiusura di martedì 29 ottobre FCA valeva 18,5 mld, Peugeot 22,6. Sottraendo da FCA i 5,5 mld del “cedolone” e il valore di Comau (0,25 mld) e da Peugeot il valore di Faurecia (2,7 mld) si arriva alla capitalizzazione teorica di mercato, rispettivamente di 20 mld per Peugeot e di 13,25 per FCA. In pratica Peugeot si è “comprato” FCA pagando un premio del 25-32% (È stata brava Exor nella negoziazione). Chi ha fatto i conti in tasca agli azionisti della prima ora il moltiplicatore è stato 12 (sic!). Il deal maker  Sergio Marchionne, è stato per loro un “distributore di ricchezza”. Certo, per gli stakeholder non è andata così, e non poteva essere diversamente.

    Peugeot ha comprato un’azienda americana (FCA) perché era interessata al mercato americano e ai brand Jeep-RAM (ricordo che una Banca d’Affari aveva rilevato che a fronte di una capitalizzazione di borsa di 20 mld $, Jeep/Ram da soli ne valevano 23, ergo gli altri marchi, Fiat, Alfa, Maserati, etc. erano a patrimonio negativo). Il Quartier generale di Peugeot-FCA sarà a Parigi, lì siederà Carlos Tavares, la sede fiscale sarà ad Amsterdam (Un dubbio romantico: il mitico tavolo dell’Avvocato di Corso Marconi dove sedersi di fronte a lui era un privilegio, dove finirà?). La governance ora è assolutamente chiara. Il management ex FCA o riconoscerà la leadership di Tavares o uscirà.

    Presto Tavares si dedicherà al grande processo di ristrutturazione prodotti-mercati-stabilimenti. Immagino “sfiorerà” appena l’America (specie se resta l’occhiuto Donald Trump), si concentrerà sul resto del mondo, in particolare in Europa, per ottenere le efficienze previste: 3,7 miliardi di euro. Un target altissimo, visto che stiamo parlando di due realtà già oggi ben gestite, quindi altro che grasso che cola, qua, per raggiungerli, si dovrà operare sulla carne viva.

    Come ovvio, avendo pagato il “premio”, verranno privilegiati piattaforme e stabilimenti francesi (l’occhiuto Emmanuel Macron pure azionista, sarà lì a controllare, e i gilet gialli controlleranno lui) e dovranno essere rispettati gli impegni presi con Angela Merkel e IG Metall: nessun licenziamento in Opel fino al 2023 (sic!). Purtroppo, la ristrutturazione dovrà essere “doppia”, perché: a) nei modelli di auto medio piccole l’attuale capacità produttiva Peugeot-Opel-Fiat è in forte eccesso; b) nel prossimo decennio questa tipologia di auto, in parte, non verrà più “venduta” ma “affittata/condivisa”, quindi si attendono riduzioni di volumi, e conseguenti abbandoni di siti produttivi inutili. Il giochino comunicazionale sarà il solito: si parte con dichiarazioni roboanti, “nessuna chiusura”, mentendo sapendo di mentire, per poi seguire la nota strategia del carciofo.

    Ci vengano solo evitate le sceneggiate stile Whirpool. La modalità di selezione delle chiusure riguarderà pure i siti dedicati ai “diesel”. Per la scelta “elettrica” si procederà alla sua progressiva “eutanasia” (rapporto occupazionale motore elettrico/scoppio 1:4).

    Peugeot e Fiat sono leader europei del “diesel”, per cui lo scenario occupazionale automotive per l’Italia si farà ancor più cupo. Per rispetto verso le categorie sociali che pagheranno a caro prezzo la fattura di sciagurate passate decisioni di politica industriale, i “colpevoli nostrani” almeno tacciano. Fiat era tecnicamente morta nel 2009 per, ripeto, mancanza di intelligenza sociale delle leadership manageriali e della politica. Sergio Marchionne ha fatto uno straordinario lavoro di valorizzazione e di successiva “donazione degli organi” agli azionisti, ora la cessione a Peugeot certifica la chiusura definitiva del dossier Fiat Auto. Una prece, mia cara Fiat. Ti ho voluto bene.

    Riccardo Ruggeri, 4 novembre 2019

     

    Zafferano.news

     

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  9. 2 hours ago, Davialfa said:

     

    Io ho una stelvio e ho guidato una xc60 in prova per 2 giorni per valutarla per l´azienda ( mai guidato ne salito su una v60).

    Due macchine sicuramente molto diverse. La volvo da l’impressione di solidità e la ho trovata più comoda di Stelvio ( non mi piace per niente lo schermo sulla console della volvo, però qui gusti personali), A livello di finiture non grandi differenze, sinceramente bruttina da guidare... pero’ nel complesso pur avendo un suv, non mi piace, per la grande maggioranza,  guidarne .

    Stelvio eccelle in altre cose ( non voglio stare a ripeterle).

    Se dovessi giudicare quale e’ più generalista delle due direi volvo.

    Il discorso Premium faccio sempre fatica a defnirlo, è un po’ un invenzione di marketing e credi si rifaccia molto più alla percezione di un cliente del brand che alle caratteristiche della vettura.

     

    Sinceramente giudicherei più premium Stelvio se con questo intendiamo una meccanica dedicata piu raffinata, scelte costruttive meno “ comuni”. Se invece penso al premium come percezione del cliente, credo che mediamente in Europa volvo sia considerata piu premium

     

    Trovo sterile definire premium un'azienda che fa due carrozzerie segmento D indipendentemente dalla bontà del prodotto. Essere premium significa altro... 

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  10. 2 minutes ago, aargh! said:

     

    Eh già, deve essere per questo che tu adori tanto i tedeschi, perché loro sì che hanno aiutato gli italiani riempiendoci di fabbriche e sommergendoci di sconsiderato amore. Nonché rispetto. ?

    Per non dimenticare tutto l'amore che hanno dimostrato verso i Greci.

     

    Dove avrei scritto che adoro i tedeschi? E cosa c'entrano i tedeschi e gli stabilimenti italiani? Molla il fiasco ?

  11. 3 hours ago, Davialfa said:

     

    Oltretutto se lo stato non intervenisse in Fca come si farebbe a fare polemica sul fatto che I soldi pubblici in una maniera o nell'altra finiscono sempre nelle tasche di fiat?

     

    Il settore automotive è talmente strategico per i paesi produttori di auto che persino la liberalissima America di fronte al collasso di GM e Chrysler ha messo mano al portafoglio per evitare una catastrofe economica e sociale. In Italia, dove i governi sono patetici, dove non esiste una classe industriale e capitalista moderna e nella consapevolezza che ad occuparsi dei drammi che tali operazioni potenzialmente possono creare ci saranno altri governi e ministri nei prossimi mesi, c'è se ne lava le mani. Questo da la cifra di che paese ridicolo siamo. Franza o Spagna purché se magna è un proverbio  nato qui del resto. Metternich a ragione definiva l'Italia un'espressione geografica nel 1815. Tristemente quella frase è attualissima. 

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  12. 1 hour ago, aargh! said:

     

    Di quali italiani parli? Di quelli che saranno soddisfatti solo il giorno che Elkann regalerà tutto ai tedeschi? Per cortesia.

     Parla degli italiani che lavorano nelle fabbriche fiat, parla degli italiani che lavorano nellindotto dell'auto in Italia, centinaia di migliaia di famiglie che l'assenza della politica rischia di mettere nei guai e che vengono prima di pseudo modelli e brand di cui insensatamente si parla qui. 

    1 hour ago, KimKardashian said:

    Beh infatti il problema principale è la cozzaglia di marchi da gestire e i numerosi prodotti che si sovrappongono, problema che ha già PSA di suo... di sicuro dopo la fusione qualche marchio verrà chiuso e altri si limiteranno a puri rebadge... 

    ipotizzo che marchi come RAM, Jeep, Peugeot, Maserati e Alfa non si toccano il resto credo verranno tutti ricongiunti (es Opel/Chrysler, o Fiat/Dodge) 

     

    Per come la fusione è stata presentata, la visione di MF peraltro condivisa da numerosi analisti, non fa una piega. 

  13. 1 minute ago, aargh! said:

     

    Di che offese stai parlando? 

     

    Se vuoi evitare le risposte ironiche evita di sparare visioni del futuro che nessuno, nemmeno tu hai.

    Insisti a dire che è stata PSA ad acquistare FCA, bene, contento tu.

    Curioso però che lo avessi stabilito già dal tuo primo post in questo thread, con previsioni catastrofiche sull'industria italiana. E tutto ciò addirittura prima che venisse confermato l'accordo.

     

    Magari prova a rileggerti:

    «Secondo Bloomber si preannuncia la svendita di FCA ai francesi, con PSA che compra FCA e ha la maggioranza di rappresentanti nel consiglio di amministrazione.

    La fine dell'industria italiana... sai quante vertenze Whirpool ci saranno nel prossimi 5 anni se avviene questa svendita....

    Quella con Renault almeno era alla pari anche nei board.....

    Ho paura che Elkann ha fretta di svendere.... evidentemente non va così bene il gruppo»

     

    Toh! Elkann invece resta il presidente di questo "PSA Group". Bizzarri questi francesi. Non trovi anche tu?

     Anche del Vecchio era presidente di Luxottica essilor, fusione 50 50. Non mi pare che le cose siano andate proprio così. 

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  14. 1 hour ago, Davialfa said:

     

    Parigi a comprare Agnelli ? , madonna quante cazzate.... 

     Se invece di fare di rendere la discussione una diatriba tra Francia contro Italia si rimanesse nel seminato dei fatti, ci si renderebbe conto che fca è un'azienda con base legale a Amsterdam, HQ a Detroit, quotata a new York e con limitate ed in perdita, operazioni in Italia. Nei fatti fca è un'azienda americana, la produzione di auto in Italia è al minimo storico. Non solo, non è un mistero che gli Agnelli da anni cercano di ridurre la presenza nellautomotive che richiede investimenti colossali e margini bassi. Marchionne, che viene a torto considerato il salvatore di Fiat, ha lavorato negli anni con la mission di sistemare l'auto per venderla. Il fatto che la Francia (e parliamo di stato francese) avalli la fusione significa che la fusione la gestiscono loro e non gli italiens. A fronte di questa situazione e nella consapevolezza che gli Agnelli hanno solo disinvestito in Italia per fare cassa (magneti martelli e ora 5m di dividendi) bisogna essere veramente malati di ottimismo nel credere che questa mossa porterà al nostro paese effetti positivi. 

    Sapendo che la fusione comporterà razionalizzazioni e chiusure di stabilimenti è più facile pensare che a beneficiarne siano Francia e Germania (macron e Merkel) paesi con politiche industriali chiare e impérialiste o l'Italia che ha un azionista che nell'auto non crede da decadi e un governo che non esiste? 

    Basta con sta partita Italia Francia 1-1. Qui c'è in gioco il futuro industriale del nostro paese e a chi conta sembra non fregare una sega. 

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  15. 57 minutes ago, Vulcar said:

    Sentendo gli  analisti finanziari il compratore è PSA poichè perde in borsa ...

    http://www.ansa.it/canale_motori/notizie/speciali/2019/10/31/fca-psa-chi-compra-chi_d9260ba4-607e-47ae-a343-d193748d41f6.html

    Quando lo stato francese siede in cda siam di fronte ad una acquisizione, inutile girarci intorno. 

    57 minutes ago, Vulcar said:

    Sentendo gli  analisti finanziari il compratore è PSA poichè perde in borsa ...

    http://www.ansa.it/canale_motori/notizie/speciali/2019/10/31/fca-psa-chi-compra-chi_d9260ba4-607e-47ae-a343-d193748d41f6.html

    Quando lo stato francese siede in cda siam di fronte ad una acquisizione, inutile girarci intorno. 

    57 minutes ago, Vulcar said:

    Sentendo gli  analisti finanziari il compratore è PSA poichè perde in borsa ...

    http://www.ansa.it/canale_motori/notizie/speciali/2019/10/31/fca-psa-chi-compra-chi_d9260ba4-607e-47ae-a343-d193748d41f6.html

    Quando lo stato francese siede in cda siam di fronte ad una acquisizione, inutile girarci intorno. 

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  16. 1 hour ago, steve61 said:

    Sono convinto che l'importante sia aver preso una decisione e che dopo tanto immobilismo da parte di Fca, si giri pagina guardando al domani con prospettive diverse.

    Nel mio piccolo ho una 308 da poco più di due anni della quale sono soddisfatto e Tavares ha senz'altro fatto un ottimo lavoro in Psa.

     

    Il piano industriale à me piace e Tavares, che impropriamente viene paragonato a Marchionne, ha risollevato Peugeot puntando sul prodotto, l'esatto contrario di Sergione che affossava gamme e prodotti e creava valore con gli spin off. Da questo punto di vista ha senso pensare che il premium che psa non ha e sotto la guida di un CEO " product centered " possa riportare in auge Maserati ed alfa. 

    Resta il fatto che un paese politicamente debole come il nostro e lacerato da lotte politiche tribali da 30 anni non ha la forza né l'autorità di dettare condizioni come invece faranno Trump e Macron. La fusione crea sovrapposizioni e implica razionalizzazione. A Tavares interessa in primis il mercato Americano. le fabbriche italiane e i brand italici sono da anni posizionati alla periferia dell'impero di Detroit e versano in condizioni pietose. Facile immaginare che il paese a pagare il più prezzo della fusione, in queste condizioni sarà il nostro. 

     

    Io sogno la cessione di alfa Maserati e lancia e la nascita di un polo del lusso ripreso in questo paese. 

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  17. L'auto italiana è morta tanti anni fa, la politica in Italia ha sempre permesso ogni tipo di misfatto a certi "industriali" ed il paese che per un secolo ha insegnato agli altri cosa significava andare a 4 ruote si risveglia oggi con un gruppo a trazione franco-américana e con tanti interrogativi sul fronte della tenuta dell'occupazione e dell'indotto (tranquilli, qualche stabilimento che lavora al lumicino lo terremo in vita con i soldi dei contribuenti per tanto lungo tempo e Di Maio o chi per lui si pavoneggiera per aver salvato lavoratori e produzione italiana. Film stravisto.

    Ci resta ferrari ma chissà per quanto ancora, è fuori dal perimetro della fusione e per nutrirla ci vogliono soldoni. E gli agnelli hanno un tenore di vita elevato tra mignotte, coca e trans. Perderemo pure la rossa un giorno in cambio di qualche doblone? 

    Mi piace sognare di vivere in un paese diverso, che so Francia e Germania per esempio, dove questo disastro sarebbe stato fermato anni e anni fa, dove la deindustrializzazione del paese non sarebbe stata avallata. 

    Mi piace pensare ad uno statista vero, uno alla craxi (l'ultimo statista italiano) che di fronte alla manifesta incapacità dei sabaudi avrebbe magari liquidato la famiglia e messo insieme un team Italico fatto di persone come Bonomi (che in Aston ha fatto un miracolo), Dallara, Brembo e dentro CDP a tutela del sistema industriale italiano. 

    L'auto italiana è andata ma chissà magari un giorno sotto mentite spoglie tornerà a occupare quel posto che la storia gli ha meritatamente riservato. 

     

    Scusate lo sfogo ma da italiano appassionato, assistere a questo scempio che va avanti da almeno 30 anni, fa veramente male. 

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  18. 53 minutes ago, Granitico said:

    A me sembra che Lancia sia già morta e decomposta. Alfa la vedo in coma irreversibile. Fiat ha smesso di fare auto, fa solo 500 di varie taglie e manovre finanziare creative. L'unica novità, il Firefly, pare consumi più del V6 Busso. I puretech peugeot hanno manifestato svariate rogne quindi useranno quello che gli costa meno e chi li compra che si arrangi. I francesi non si faranno certo comandare da questo clan di smantellatori di marchi italoanglolandomericani. Prevedo un gran minestrone fatto a caso con  verdure low cost. Buon appetito a tutti.

     

    Location: 10

    Menu:2

    Servizio:0

    Conto: -4

     

    Standing ovation ?

  19. Oggi Conte si è svegliato e ha detto che parlerà con Elkann... Non è un caso che un'operazione del genere si compie in Italia con un governo debolissimo e all'indomani della disfatta umbra. I sabaudi non vogliono intralci, ci sono 5 miliardi di dividendi da spartirsi ed il futuro degli stabilimenti italiani è una seccatura che va evitata ad ogni costo. Benvenuti in Italia, paese di santi, navigatori, capitalisti de noantri e con una classe politica degna del Congo. È un'operazione di mercato parbleu... 

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  20. 2 minutes ago, nucarote said:

    Posso capire l'odio per gli Agnelli e per tutti i loro dirigenti, in buona parte anche giustificato, ma senza Marchionne non si sarebbe avuto nemmeno un barlume di speranza per Alfa. Barlume rappresentato da prodotti come 4C, Giulia e Stelvio che mancavano al marchio da almeno tre decenni. Inoltre i risultati di Maserati ottenuti da FCA sono di tutt'altro livello rispetto a quelli raggiunti Da Tommaso. 

     

    Comunque ora vediamo cosa fará Tavares noto tagliatore di costi...

     

    II son curioso di sapere cosa dirà l'amministrazione trump. Qui si parla di elkann, Italia e Tavares. Ma fca è una società americana nata coi soldi degli americani. E non staranno immobili di fronte ad una fusione del genere secondo me. 

    Riguardo Maserati: nei fatti Fiat ha risorse non paragonabili a de Tommaso ma ha dimostrato di essere incapace a gestire Maserati (ed alfa e lancia e in ultimo Fiat). D

    • TESLA Hug [Trolling Mode] 1
  21. 7 hours ago, lukka1982 said:

     

     

     

    3 hours ago, AndreaB said:

    Veramente Maserati è "con le pezze al culo" da più di sessant'anni......

     

    3 hours ago, nucarote said:

    Se non era per Fiat e soprattutto per LCDM, Maserati sarebbe finita nel cupio dissolvi della GEPI.

     

    Riconosco che a differenza di Marchionne LCDM una passione per le auto ce l'aveva e niente non è. 

    Che Fiat non sia riuscita a far meglio di De Tommaso con un brand simile la dice lunga su quali menti algide abbiano governato le fortune dell'auto a Torino. 

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