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NewCar

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  1. Ho fatto una ricerca su internet per quanto rigurada l'EGR. Mi interessava approfondire quello che già conoscevo ma ho trovato solo questo: .... l'EGR serve ad abbattere le emissioni di NOx (ossidi di azoto). Questo sistema è composto da due elettrovalvole comandate dalla centralina in funzione del numero di giri, della portata, della temperatura aria aspirata e del liquido refrigerante. La prima elettrovalvola modula la depressione che comanda la seconda elettrovalvola (E.G.R.): quest’ultima, muovendo l’otturatore di cui è dotata, miscela i gas combusti provenienti dal collettore di scarico con l’aria aspirata ed invia il composto direttamente al collettore di aspirazione. I vantaggi di questa operazione sono: 1)una minor quantità di aria da introdurre 2)l’abbassamento della temperatura di combustione e di conseguenza una maggior difficoltà di formazione degli ossidi di azoto Ad intuito penso che l'EGR 'ricicli' i gas ad un basso numero di giri mantre quando richiediamo + potenza questa si chiude senza utilizzare + i GAS di scarico. Giusto? Le mie domande sono: 1) 'riciclare' i Gas di scarico non potrebbe a lungo andare incrostare maggiormente valvole e cilindri ? 2) La presenza di carburante incombusto consente di iniettare meno carburante e quindi abbassare i consumi? 3) Il fumo che fuoriesce (Diesel) quando si preme molto il pedale è dovuto al totale non riutilizzo dei gas? Grazie.
  2. http://www.mecc.unipd.it/~cos/DINAMOTO/ilcambio/cambio_file/image007.gif
  3. Leggendo il manuale della 156jtd ad un certo punto troo scritto: "per contenere i consumi cercare di non superare i giri in cui l'auto ha la massima coppia. Io avevo sempre saputo che si ottiene la migliore efficienza cambiando tra la coppia max e la potenza max. Mi sbaglio io o c'e' un errore di stampa nel manuale?
  4. Mi fai ridere! Come faccio a sapere cosa c'e' scritto in un'esclamazione se non la leggo prima!!! A questo punto se a te da fastidio il fumo puoi anche allontanarti ma avrei mancato di rispetto. Questo il punto, qui stiamo parlando di rispetto. Ora basta non ho voglia di discutere + di questo argomento.
  5. Ai scritto: "la fede di alcuni non deve limitare la libertà di espressione di altri " ma gli "altri" devono anche saper rispettare chi si trova di fronte. E' come se a te desse fastidio il fumo e io comminciassi a fumare senza curarmi del tuo fastidio... tu a quel punto devi zitto altrimenti limiteresti la mia libertà. Comunque odio il fumo. Chiudiamo qui il discorso in quanto non è questo il luogo adatto e torniamo a parlare di cose terrene.
  6. Tu dici: "cmq la fede di alcuni non deve limitare la libertà di espressione di altri " ma gli "altri" devono anche saper rispettare chi si trova di fronte. E' come se a te desse fastidio il fumo e io comminciassi a fumare senza curarmi del tuo fastidio... tu a quel punto devi zitto altrimenti limiteresti la mia libertà. Comunque odio il fumo. Chiudiamo qui il discorso in quanto non è questo il luogo adatto e torniamo a parlare di cose terrene.
  7. Inoltre non sei di bassa cultura perchè perchè ateo e con idee differenti ma xchè non conosci i comandamenti. Ti dice qualcosa: "Non nominare il nome di Dio invano?"
  8. Ai cominciato TU a non rispettare le idee degli altri?
  9. Inoltre si potrebbero considerare anche delle luci a led diurne differenziate dalle notturne, soprattutto quelle anteriori in quanto di giorno dobbiamo essere visti. Non serve tutta la potenza "illuminante" dei fari in quanto non occorre illuminare la strada.
  10. frallog, non dare corda a certa gente. Purtroppo in giro c'e' gente che crede di essere moderno quando in realtà risulta molto ristretto di vedute e bassa cultura (dare risposte come quelle di cui sopra la dice tutta). Per quanto rigurada la tua idea, non credo che l'abbassamento di cx consenta di risparmiare tanto quanto l'incremento di costo del progetto. Inoltre essendo utilitarie non risentono moltissimo dell'areodinamica (basse velocità in città). Inoltre dovrebbe essere fatto un ottimo isolamento termico visto che il calore sviluppato dal motore si riverserebbe tutto nell'abitacolo.
  11. A differenza delle normali luci ad incandescenza i led non producono calore, ma l'energia elettrica è trasformata completamente e solo in luce fredda, grazie a questa caratteristica un led bianco ad altissima luminosità riesce a sostituire una lampada di posizione da 5W consumando 40 volte in meno e non producendo affatto calore, con il vantaggio di poter essere anche incassonato in parti in plastica senza danneggiarle per calore. Un'altra caratteristica è che il led produce un fascio di luce conico senza bisogno neanche della parabola essendo provvisto di microparabola interna e lente per convogliare la luce, inoltre non essendoci il tipico filamento in tungsteno (che si spezza con gli urti) il Led è resistente agli urti e non vi si fulmineranno sulle buche, altra caratteristica veramente eccezionale è la durata di questi, mediamente resistono perennemente accesi per circa 11 anni (ma non ci credo tanto) ciò vuol dire che per un uso normale su di una macchina o moto vi dureranno tutta la vita( l'unica cosa che potrebbe danneggiarli sono i sovraccarichi di tensione se avete il regolatore della vostra auto danneggiato). La cosa più interessante però è proprio l'effetto luminoso che sono in grado di emettere, a differenza di una lampadina ad incandescenza, che contiene tutti i colori dello spettro luminoso risultando di color giallino-bianco, i led hanno la caratteristica di emettere una luce monocromatica, ciò vuol dire che scelto il colore desiderato, un led emetterà una luce esattamente di quella tinta e quella frequenza cromatica con una brillantezza simile a quella di un laser; il colore non muta o diminuisce di brillantezza con l'invecchiare del Led ( come le classiche lampadine a vetro blu).
  12. E' un pò lungo però.... Parla il procuratore di Colonia e si arricchisce di particolari la storia dei progetti trafugati da Maranello alla Toyota. L'ex-dipendente italiano ha confessato. MONACO (Germania), 3 dicembre 2004 - La spy-story si arricchisce di nuovi, clamorosi, particolari. La vicenda ormai è nota, riguarda i progetti segreti Ferrari trafugati da un ex dipendente infedele che li avrebbe portati in "dote" alla Toyota, presso la quale si era successivamente trasferito. La procura di Modena ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex dipendente in questione, Angelo Santini, nonché di Mauro Iacconi, a sua volta ex Ferrari, oggi titolare di un’azienda meccanica di precisione. Adesso, direttamente dal palazzo di giustizia di Colonia, in Germania, arrivano informazioni che non soltanto confermano il ruolo di Santini quale elemento-chiave dell’intricato giallo di spionaggio industriale nella F.1, ma aprono interrogativi inquietanti sul coinvolgimento della stessa Toyota. Siegmar Raupach, procuratore capo della città tedesca, che ha collaborato nell’inchiesta con la procura della Repubblica di Modena, al telefono con la Gazzetta dello Sport conferma che il Santini ha ammesso di aver trasferito ai nuovi datori di lavoro giapponesi segreti della Ferrari. Ma, cosa ancora più grave, il magistrato afferma che anche la Toyota ha ammesso,a sua volta, di avere rielaborato i programmi ottenuti dal tecnico italiano e adesso si oppone a che venga restituito alla Ferrari il materiale sequestrato dalla polizia tedesca nella fabbrica di Marsdorf, presso Colonia. Il procuratore capo Raupach fornisce, innanzitutto, sorprendenti dettagli, da vero romanzo di spie, sulla prima fase sul suolo tedesco dell’inchiesta, culminata il 30 ottobre dello scorso anno nella clamorosa perquisizione alla Toyota da parte di agenti della polizia criminale di Colonia e di loro colleghi italiani. "Disponemmo la perquisizione dietro richiesta di collaborazione della Procura di Modena e vi parteciparono due funzionari della polizia italiana. Ma, e questo è davvero un aspetto molto interessante del caso, i due poliziotti erano stati in precedenza istruiti a lungo presso la Ferrari a Maranello, onde poter essere assolutamente in grado di trovare nei computer della Toyota il software del programma che sarebbe stato rubato alla Ferrari". L’addestramento ricevuto dai funzionari della polizia italiana si è rivelato assolutamente perfetto ed efficace. La perquisizione ha dato i risultati che ci si prefiggeva: "Quello che cercavano è stato trovato — continua Raupach —, sono stati rinvenuti software in quantità notevole, riversati nel programma della galleria del vento della Toyota". Galleria del vento. Ovvero il cuore dell’aerodinamica della fabbrica che costruisce le monoposto giapponesi di F.1. Angelo Santini, ex dipendente Ferrari, è un tecnico aerodinamico e in quella veste lavorava a Marsdorf. I sospetti su di lui erano troppo precisi, i risultati della perquisizione schiaccianti. Dopo aver trascorso qualche ora in stato di fermo, mentre gli agenti tedeschi perquisivano anche la sua abitazione privata, l’italiano non ha potuto fare altro che arrendersi all’evidenza. "Il principale accusato — conferma il procuratore capo di Colonia pur non facendone il nome — l’uomo che aveva lavorato alla Ferrari, ha ammesso di aver portato il materiale dalla Ferrari e averlo riversato alla Toyota". Per la cronaca: a fine ottobre scorso Angelo Santini è stato licenziato dalla Toyota Motorsport. La prima parte dell’inchiesta che ha coinvolto gli inquirenti tedeschi poteva dirsi, in quel momento, conclusa. A questo punto restavano da attendere gli ulteriori passi della magistratura italiana. Che a un certo momento ha chiesto, ovviamente, l’invio a Modena del materiale sequestrato.A a questo punto, ecco l’incredibile - e il procuratore Raupach è il primo a stupirsi - presa di posizione del team giapponese: "La Toyota ha fatto opposizione per vie legali a che il materiale sequestrato venga trasferito in Italia secondo la procedura della collaborazione giudiziaria (con la magistratura italiana; n.d.r.)". Il magistrato spiega il motivo dell’opposizione della Toyota, definendolo egli stesso abenteuerlich (in tedesco avventuroso, ma anche stravagante o rischioso; n.d.r.): "Hanno detto: abbiamo ripreso tutti i programmi software della Ferrari nel nostro programma e, se adesso gli rendiamo il materiale, ci sarà un vantaggio per la Ferrari. Perché adesso ci sono insieme anche i nostri programmi e noi non possiamo più lavorarci ulteriormente. Ovvero il software ex Ferrari è ormai mischiato con il software di nostra proprietà e se noi lo rendiamo, la Ferrari si ritroverà con più di quanto le è stato rubato". Una posizione che appare piuttosto incredibile. Sulla sorte dei files sequestrati e fermi a Colonia ora deve dare un parere definitivo il tribunale della città tedesca. Ma non sarà una cosa né semplice né veloce. Il tribunale ha infatti già fatto sapere alla Procura che, prima di decidere se accogliere o meno l’opposizione della Toyota, vuole avere un elenco dettagliato del contenuto dei files. A questo proposito, il procuratore quasi esclama: "Ma è una cosa davvero difficile da realizzare! Si tratta di un materiale immenso. Se stampassimo i files ci vorrebbero più di diecimila pagine di carta, i fogli riempirebbero un’intero padiglione della fiera! Adesso vedremo come procedere, siamo in trattative con il tribunale, speriamo che la decisione venga presa presto". L’impressione è che ci siano forti pressioni perché quei files non raggiungano tanto facilmente e in fretta la Procura di Modena. C’è un ulteriore aspetto della vicenda. Anche questo non privo di risvolti quantomeno ingarbugliati. La confessione di Angelo Santini ha, ovviamente, indotto la procura tedesca a ipotizzare l’esistenza di un possibile reato perseguibile anche in Germania: quello, sancito dall’articolo 17 della legge contro la illecita concorrenza che sancisce la rivelazione di segreti aziendali. "Naturalmente - prosegue il procuratore Raupach - la legge tedesca ci impone di agire anche se veniamo soltanto a conoscenza di un possibile reato, pur se attraverso resoconti di stampa. Per questo anche noi abbiamo aperto un procedimento istruttorio, ripeto al momento soltanto un’istruttoria, contro il principale indiziato (Santini; n.d.r.) e altre persone (sembra quattro; n.d.r.) della Toyota Motorsport che insieme con il personaggio in questione hanno permesso, per così dire, il riversamento di questo software sui computer della Toyota. Non contro la Toyota in sé, perché in Germania non è possibile procedere contro un’azienda". Ma adesso quest’istruttoria della procura tedesca, che reca il numero di protocollo 117Js604/03, è bloccata: "Non possiamo procedere ulteriormente finché da Modena non ci comunicano i motivi delle loro richieste di rinvio a giudizio. Per ora abbiamo soltanto notizie dai giornali, comunque abbiamo già inviato in Italia una richiesta in tal senso. Ma io mi domando: sulla base di cosa hanno proceduto i colleghi italiani, se tutto il materiale sequestrato alla Toyota è ancora qui a Colonia?". Un altro aspetto al momento più che oscuro di questo giallo. Che, evidentemente, è solo all'inizio. E che rischia di far tremare tutta la F.1.
  13. E' un pò lungo però.... Parla il procuratore di Colonia e si arricchisce di particolari la storia dei progetti trafugati da Maranello alla Toyota. L'ex-dipendente italiano ha confessato. MONACO (Germania), 3 dicembre 2004 - La spy-story si arricchisce di nuovi, clamorosi, particolari. La vicenda ormai è nota, riguarda i progetti segreti Ferrari trafugati da un ex dipendente infedele che li avrebbe portati in "dote" alla Toyota, presso la quale si era successivamente trasferito. La procura di Modena ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex dipendente in questione, Angelo Santini, nonché di Mauro Iacconi, a sua volta ex Ferrari, oggi titolare di un’azienda meccanica di precisione. Adesso, direttamente dal palazzo di giustizia di Colonia, in Germania, arrivano informazioni che non soltanto confermano il ruolo di Santini quale elemento-chiave dell’intricato giallo di spionaggio industriale nella F.1, ma aprono interrogativi inquietanti sul coinvolgimento della stessa Toyota. Siegmar Raupach, procuratore capo della città tedesca, che ha collaborato nell’inchiesta con la procura della Repubblica di Modena, al telefono con la Gazzetta dello Sport conferma che il Santini ha ammesso di aver trasferito ai nuovi datori di lavoro giapponesi segreti della Ferrari. Ma, cosa ancora più grave, il magistrato afferma che anche la Toyota ha ammesso,a sua volta, di avere rielaborato i programmi ottenuti dal tecnico italiano e adesso si oppone a che venga restituito alla Ferrari il materiale sequestrato dalla polizia tedesca nella fabbrica di Marsdorf, presso Colonia. Il procuratore capo Raupach fornisce, innanzitutto, sorprendenti dettagli, da vero romanzo di spie, sulla prima fase sul suolo tedesco dell’inchiesta, culminata il 30 ottobre dello scorso anno nella clamorosa perquisizione alla Toyota da parte di agenti della polizia criminale di Colonia e di loro colleghi italiani. "Disponemmo la perquisizione dietro richiesta di collaborazione della Procura di Modena e vi parteciparono due funzionari della polizia italiana. Ma, e questo è davvero un aspetto molto interessante del caso, i due poliziotti erano stati in precedenza istruiti a lungo presso la Ferrari a Maranello, onde poter essere assolutamente in grado di trovare nei computer della Toyota il software del programma che sarebbe stato rubato alla Ferrari". L’addestramento ricevuto dai funzionari della polizia italiana si è rivelato assolutamente perfetto ed efficace. La perquisizione ha dato i risultati che ci si prefiggeva: "Quello che cercavano è stato trovato — continua Raupach —, sono stati rinvenuti software in quantità notevole, riversati nel programma della galleria del vento della Toyota". Galleria del vento. Ovvero il cuore dell’aerodinamica della fabbrica che costruisce le monoposto giapponesi di F.1. Angelo Santini, ex dipendente Ferrari, è un tecnico aerodinamico e in quella veste lavorava a Marsdorf. I sospetti su di lui erano troppo precisi, i risultati della perquisizione schiaccianti. Dopo aver trascorso qualche ora in stato di fermo, mentre gli agenti tedeschi perquisivano anche la sua abitazione privata, l’italiano non ha potuto fare altro che arrendersi all’evidenza. "Il principale accusato — conferma il procuratore capo di Colonia pur non facendone il nome — l’uomo che aveva lavorato alla Ferrari, ha ammesso di aver portato il materiale dalla Ferrari e averlo riversato alla Toyota". Per la cronaca: a fine ottobre scorso Angelo Santini è stato licenziato dalla Toyota Motorsport. La prima parte dell’inchiesta che ha coinvolto gli inquirenti tedeschi poteva dirsi, in quel momento, conclusa. A questo punto restavano da attendere gli ulteriori passi della magistratura italiana. Che a un certo momento ha chiesto, ovviamente, l’invio a Modena del materiale sequestrato.A a questo punto, ecco l’incredibile - e il procuratore Raupach è il primo a stupirsi - presa di posizione del team giapponese: "La Toyota ha fatto opposizione per vie legali a che il materiale sequestrato venga trasferito in Italia secondo la procedura della collaborazione giudiziaria (con la magistratura italiana; n.d.r.)". Il magistrato spiega il motivo dell’opposizione della Toyota, definendolo egli stesso abenteuerlich (in tedesco avventuroso, ma anche stravagante o rischioso; n.d.r.): "Hanno detto: abbiamo ripreso tutti i programmi software della Ferrari nel nostro programma e, se adesso gli rendiamo il materiale, ci sarà un vantaggio per la Ferrari. Perché adesso ci sono insieme anche i nostri programmi e noi non possiamo più lavorarci ulteriormente. Ovvero il software ex Ferrari è ormai mischiato con il software di nostra proprietà e se noi lo rendiamo, la Ferrari si ritroverà con più di quanto le è stato rubato". Una posizione che appare piuttosto incredibile. Sulla sorte dei files sequestrati e fermi a Colonia ora deve dare un parere definitivo il tribunale della città tedesca. Ma non sarà una cosa né semplice né veloce. Il tribunale ha infatti già fatto sapere alla Procura che, prima di decidere se accogliere o meno l’opposizione della Toyota, vuole avere un elenco dettagliato del contenuto dei files. A questo proposito, il procuratore quasi esclama: "Ma è una cosa davvero difficile da realizzare! Si tratta di un materiale immenso. Se stampassimo i files ci vorrebbero più di diecimila pagine di carta, i fogli riempirebbero un’intero padiglione della fiera! Adesso vedremo come procedere, siamo in trattative con il tribunale, speriamo che la decisione venga presa presto". L’impressione è che ci siano forti pressioni perché quei files non raggiungano tanto facilmente e in fretta la Procura di Modena. C’è un ulteriore aspetto della vicenda. Anche questo non privo di risvolti quantomeno ingarbugliati. La confessione di Angelo Santini ha, ovviamente, indotto la procura tedesca a ipotizzare l’esistenza di un possibile reato perseguibile anche in Germania: quello, sancito dall’articolo 17 della legge contro la illecita concorrenza che sancisce la rivelazione di segreti aziendali. "Naturalmente - prosegue il procuratore Raupach - la legge tedesca ci impone di agire anche se veniamo soltanto a conoscenza di un possibile reato, pur se attraverso resoconti di stampa. Per questo anche noi abbiamo aperto un procedimento istruttorio, ripeto al momento soltanto un’istruttoria, contro il principale indiziato (Santini; n.d.r.) e altre persone (sembra quattro; n.d.r.) della Toyota Motorsport che insieme con il personaggio in questione hanno permesso, per così dire, il riversamento di questo software sui computer della Toyota. Non contro la Toyota in sé, perché in Germania non è possibile procedere contro un’azienda". Ma adesso quest’istruttoria della procura tedesca, che reca il numero di protocollo 117Js604/03, è bloccata: "Non possiamo procedere ulteriormente finché da Modena non ci comunicano i motivi delle loro richieste di rinvio a giudizio. Per ora abbiamo soltanto notizie dai giornali, comunque abbiamo già inviato in Italia una richiesta in tal senso. Ma io mi domando: sulla base di cosa hanno proceduto i colleghi italiani, se tutto il materiale sequestrato alla Toyota è ancora qui a Colonia?". Un altro aspetto al momento più che oscuro di questo giallo. Che, evidentemente, è solo all'inizio. E che rischia di far tremare tutta la F.1.
  14. Infatti l'ho intravisto anche senza aprirlo. Ma non potrebbe essere solo un problema di sporcizia? Mi sembra strano che, visti i numerosi guasti ai deb., si rompano i componenti elettronici del circuito ma penso che sia dovuto + a quelli che sono soggetti ad essere attraversati dall'aria. Che ne pensi?
  15. L'auto l'ho acquistata usata (anno 2001 e 89.000km) e non mi convincevano le prestazioni in termini di ripresa. Mi è stato cambiato il debimetro e filtro in garanzia sull'usato di un anno.
  16. In che senso scusa...... forse non mi sono spiegato bene ma il debimetro mi è stato già sostituito in garanzia, quello che voglio aprire è quello tolto dall'auto.
  17. Ragazzi, ho tra le mie mani un debimetro "rotto" (della mia 156 appena sostituito, per fortuna in garanzia). Appena ho un pò di tempo vorrei smontarlo e vedere se riesco a ripristinarlo.... per riuscire a svitare le viti devo "limare" un giravite. A prima vista (senza smontare ancora niente) si vede un componente che mi sembra avere le sembianze un diodo. Qualcuno conosce la descrizione dei cantatti cui è composta la morsettiera? Si conoscono i segnali che si dovrebbero rilevare magari con un multimetro o ancora meglio con un oscilloscopio? Ho la sensazione che anche se qualche componente sia rotto sia facilmente sostituibile spendendo pochi centesimi o al massimo qualche Euro mentre per acquistarne uno nuovo occorrono centinaia di Euro.
  18. Ragazzi, ho tra le mie mani un debimetro "rotto" (della mia 156 appena sostituito, per fortuna in garanzia). Appena ho un pò di tempo vorrei smontarlo e vedere se riesco a ripristinarlo.... per riuscire a svitare le viti devo "limare" un giravite. A prima vista (senza smontare ancora niente) si vede un componente che mi sembra avere le sembianze un diodo. Qualcuno conosce la descrizione dei cantatti cui è composta la morsettiera? Si conoscono i segnali che si dovrebbero rilevare magari con un multimetro o ancora meglio con un oscilloscopio? Ho la sensazione che anche se qualche componente sia rotto sia facilmente sostituibile spendendo pochi centesimi o al massimo qualche Euro mentre per acquistarne uno nuovo occorrono centinaia di Euro.
  19. Sabato mattina ho fatto fare esaminare l'auto in officina AR. L'Examiner non rilevava nessuna anomalia, ma si notava la EGR sempre fissa al 3%. Il meccanico dopo aver misurato le varie pressioni con un manometro ha dato la sentenza : DEBIMETRO. Ma il cattivo funzionamento dell'EGR causa decadimento delle prestazioni?
  20. NewCar

    euroncap 147..

    Beh.... spendere 80 euro per un lstino prezzi mi sembra un pò esagerato... non ti pare?
  21. NewCar

    euroncap 147..

    Scusate c'era un problema sul server
  22. NewCar

    euroncap 147..

    Dove è possibile trovare questo Catalogo prezzi? Su internet intendo.
  23. NewCar

    euroncap 147..

    Dove è possibile trovare questo Catalogo prezzi? Su internet intendo.
  24. NewCar

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  25. Quando aumentava il dollaro aumentava la benzina ora che il dollaro sta scenendo ai minimi .... la benzina aumenta lo stesso..... beh dobbiamo finanziare la campagnia militare in Abisinia.
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