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bella copertina ma visto che c'è la ANCHE la lancia fulvia, perchè dovrei pensare che questa rivista NON sia sponsorizzata dal gruppo fiat? sempre seguendo il discorso che ho letto qui dentro, ovvio. perchè se una rivista pubblica 2 foto di auto italiane è giusto e sele pubblicano di auto straniere c'è del marcio?
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in generale pagine gialle è il più conveniente e proprio l'892892 il più caro. ma in assoluto quello più economico è la ricerca sul web (scrocco rulez!)
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quella del pm finora è rimasta una richiesta. cmq, questo passo è interessante: "Nell'esercizio della mie funzioni io mi identifico nel popolo italiano e nei simboli che identificano l'unità nazionale, e cioè nel tricolore e nel ritratto del presidente della Repubblica: paradossalmente nessuno di essi è presente nelle aule giudiziarie"
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guarda che mica chiedevo cosa avrei dovuto comprare io o cosa fosse meglio per l'industria. era solo una considerazione che mi era venuta leggendo questo topic e il forum in generale.
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telit è morta? se non lo è in agonia. evidentemente nessuno comprava i suoi prodotti, neanche gli utenti del forum. brodni è fatta in cina? anche la 600 in polonia. e le diadora in asia e le benetton in romania mivar si rompe? ne ho 2 da 8 anni (sgrat, sgrat) ancora non ho capito se bisogna acquistare prodotti con marchio italiano fabbricati in italia. oppure con marchio italiano di provenienza qualunque. oppure visto che siamo nel libero e 'selvaggio' mercato, scelgo il prodotto che più mi piace o che più risponde alle mie esigenze?
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comprare il cd? intendi quello vergine?
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intendiamoci, anche io avrei preferito una 159, ma porto pazienza e nunmepofregàdemeno se c'è quella o la skoda. Se avessi trovato un'altra rivista italiana pari o migliore a 4r avrei già cambiato, sempre per i miei gusti, eh.
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IL CASO Scuole e cliniche cattoliche il Senato cancella l'Ici Approvata la norma sull'esenzione. In rivolta Comuni e centrosinistra ROMA - Scuole private, strutture alberghiere per pellegrini e cliniche di proprietà della Chiesa non pagheranno più l'Ici. L'articolo 6 del decreto Infrastrutture, che porta la firma del ministro Pietro Lunardi, approvato ieri in Senato, estende infatti le agevolazioni previste per le chiese cattoliche a tutti gli immobili dove si svolgono attività "connesse a finalità di culto" anche in "forma commerciale". In pratica, se finora l'Ici non doveva essere pagata per i luoghi di culto e le loro pertinenze (oratori e sale giochi, conventi e monasteri), la nuova legge allarga l'esenzione a scuole private, case di cura, ristoranti e foresterie appartenenti alle istituzioni cattoliche (e non alle altre confessioni religiose). Il danno calcolato dall'Anci per le casse dei Comuni è di almeno 300 milioni di euro, 25 dei quali solo a Roma e di una perdita del 30 per cento del gettito in località come Assisi (dove il sindaco di centrodestra si è lamentato). La stima potrebbe però peccare per difetto: solo le strutture destinate all'ospitalità (alberghi per pellegrini, case per ferie, colonie, pensionati e simili) sono circa 3.000 in tutta Italia. La vicenda, oltre ad essere contestata per la disparità che crea a favore delle attività gestite dalla chiesa cattolica, apre preoccupanti risvolti di finanza pubblica. La norma infatti è di carattere interpretativo e dunque dà la chiave di lettura della legge che istituì l'Ici nel 1993: si apre la porta di conseguenza ad un contenzioso gigantesco di fronte ai giudici tributari, ai quali potranno ricorrere i proprietari degli immobili che fino ad oggi hanno regolarmente pagato la tassa comunale. "Se il governo voleva fare un intervento di questo genere libero di farlo, ma avrebbe dovuto dare una adeguata copertura senza mettere le finanze dei Comuni in grave rischio", ha detto il ds Morando. Del resto il provvedimento era stato bloccato in commissione Bilancio del Senato alcuni giorni fa proprio per mancanza di copertura finanziaria. Preoccupato il giudizio di Angius (Ds): "E' un altro dei regali che la Cdl ha fatto in questi anni alla Cei". Il colpo di mano sull'Ici "ecclesiastica" non fa che gettare benzina sul fuoco dello scontro tra enti locali e governo per i tagli di 3,1 miliardi previsti dalla Finanziaria. Ieri il presidente dell'Anci Domenici è tornato a parlare di manovra "autoritaria e non concertata", Legautonomie propone di sospendere tutti i servizi comunali di un'ora per protesta e il sindaco di Bologna Cofferati ha invitato a "difendersi dall'aggressione". Palazzo Chigi nel frattempo reagisce alle accuse di sprechi, rivolte dai sindaci allo Stato centrale, e in particolare all'accusa di aver speso 6 milioni per sondaggi. "Notizia falsa", ha detto la presidenza del Consiglio. "La notizia sta in un dossier della Confesercenti che è stato utilizzato anche da Tremonti e dunque è stato giudicato affidabile", hanno replicato dall'Anci. (r. p.) (6 ottobre 2005)
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ma questa storia del comprate italiano, vale solo per le auto o tutti i prodotti? quanti di noi, hanno in casa jeans italiani? oppure hi-fi? oppure telefonini? oppure tv? oppure elettrodomestici in generale? quanti di noi preferiscono diadora a nike o adidas? oppure quanti per uno spuntino veloce vanno da mcdonalds invece che in pizzeria? quanti nostri pc sono marchiati made in italy? (seeee) bah, semplice curiosità.
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quella è una brera. lo so, c'è pure scritto. però a distanza di 6 mesi avranno anche voluto evitare di riproporre un'altra alfa, dopo che avevano messo anche la 156sw esattamente un anno fa.
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no, ma avevano fatto una copertina che in un modo l'laltro l'anticipava solo pochi mesi fa.
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tanto perchè pochi post fa, chiedevo il perchè gli insulti volano gratuitamente.
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ahooooo ma non c'è niente di meglio????
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STOP! http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/cronaca/toscanivieta/toscanivieta/toscanivieta.html
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effettivamente il trio si vede poco in giro. considerando il segmento è davvero strano. qualche 1007, ma ancora poche.
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io ancora non capisco perchè possano volare così facilmente gli insulti a persone non presenti.
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arrivato a questo punto sono curioso. a me non risulta che il costo kW cambi da città a città. l'unica cosa che posso è che a milano l'aem lo faccia pagare più dell'enel (ed anche questo mi sembra strano). inoltre, quando hai parlato dell'irpef per le regioni ti riferivi alle addizionali irpef regionali/comunali o altro?
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intanto anche il 10% fa, e pure molto. poi perchè sono più care le bollette al sud? oppure lo saranno? per quale motivo, pensi, che al nord saranno più care che del resto del paese? se al nord fa freddo, al contrario al sud si usa la corrente elttrica, molto più cara del metano, per i condizionatori.
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Il ministro dell'Economia presenta la Finanziaria al Senato "L'11 settembre non c'entra nulla, sono problemi strutturali" Tremonti: "Cina ed euro le cause della crisi italiana" Il governo punta su sicurezza, sanità e Sud. La riforma dei distretti "I tagli agli enti locali? Li aiuteremo a ricontrattare il debito" Giulio Tremonti ROMA - Una lunga premessa e una lunga conclusione coronata da un applauso. Ma poco altro nella presentazione della Finanziaria che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha fatto al Senato. Forse perché i contenuti erano noti da giorni anche per le numerose apparizioni televisive del ministro, forse perché il vero scontro sulla politica economica non è tanto in Parlamento ma si combatte tra governo centrale e amministrazioni locali e tra governo e piazza con le manifestazione del centrosinistra e lo sciopero generale ventilato dei sindacati. Comunque Tremonti rivendica i meriti della sua Finanziaria in "equilibrio tra misure strutturali e non" e nel pieno rispetto "dei criteri del nuovo patto di stabilità europeo". Così come rivendica la riforma dei distretti industriali, "fondamentale" e che va proseguita "tutti insieme, perché questa non è la riforma di una parte, ma un pezzo del futuro del paese". E definisce la manovra attraverso le sue tre priorità di impiego dei fondi pubblici: "la sanità, la sicurezza e il Sud". E sui tagli agli enti locali il ministro si difende dicendo che anche se "fosse come è stata formulata in questi giorni", la spesa per gli enti locali prevista dalla Finanziaria "tornerebbe al livello del 2003, un periodo che non mi pare caratterizzato da particolare inciviltà sociale". Inoltre, aggiunge, il governo è disposto ad assistere le amministrazioni alla ricontrattazione dei debiti accumulati. Ma è un discorso più generale quello del ministro e tocca la situazione macroeconomica. "Ho avuto molto tempo per riflettere - dice a un certo punto - Dal punto di vista della situazione economica non c'entra nulla l'11 settembre con l'Italia e l'Europa". Un passaggio particolarmente significativo perché smentisce una delle spiegazioni date fino a oggi dal governo e dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per giustificare la recessione europea e italiana. "Le criticità accumulate e che hanno determinato l'andamento dell'economia italiana vanno cercate dalle parti dell'euro e della Cina. L'euro è stato straordinariamente positivo per la Repubblica italiana perché ha permesso di consolidare il debito pubblico. E questo è un dato fondamentale. Ma nella transizione tra la vecchia moneta e l'euro ci sono stati fatti che non possiamo considerare irrilevanti". "In Europa l'economia cresce di meno ed in Italia continua a crescere meno dell'Europa. Le cause non sono congiunturali, ma strutturali. Sono cause profonde e remote - sottolinea il ministro - e non possono essere imputate al governo in carica". E poi: "Negli anni '90 l'Italia è entrata nell'euro ma non è riuscita a entrare nella competizione globale internazionale". Comunque Tremonti vede anche un'Italia "ancora molto forte" e cita i settori di eccellenza: le bevande alimentari, che nel 2004, hanno registrato un valore aggiunto di 18 miliardi più della telefonia di Svezia-Finlandia; l'abbigliamento e l'arredo casa che vale 42,4 miliardi, più dell'industria tedesca dell'auto e più dell'intera economia svedese; la meccanica esclusa l'elettronica vale 54 miliardi, seconda solo alla Germania. Il problema, aggiunge il ministro, "è che dobbiamo restare forti".