Vai al contenuto

Akula

Utente Registrato
  • Numero contenuti pubblicati

    426
  • Iscritto il

  • Ultima visita

Risposte pubblicato da Akula

  1. Fiat: in 2013 a Mirafiori versione crossover 500 (Autonews)

    MILANO (MF-DJ)--Fiat ha in programma di avviare nel 2013 a Mirafiori la

    produzione di una variante crossover della 500.

    Il nuovo modello, secondo quanto riferito da fonti del Lingotto ad

    Automotive News, sara' chiamato 500X e andra' a sostituire la Sedici nella

    gamma Fiat. La 500X sara' la quinta variante e il modello piu' lungo della

    500 grazie ai suoi 4,2 metri e come la 500L sara' prodotta utilizzando la

    piattaforma allargata alla base della Punto.

    Le 500X sara' prodotta a Mirafiori e pertanto sara' la prima variante

    della gamma 500 ad essere assemblata in Italia. Fiat prevede di avviarne

    la produzione nel mese di dicembre del 2013 nell'ambito del programma da 1

    mld euro volto ad ampliare la capacita' dello stabilimento torinese in

    modo da produrre 280.000 crossover di piccole dimensioni l'anno.

    La 500X sara' infatti prodotta a fianco di un nuovo piccolo Suv Jeep

    (nome in codice B-SUV), che andra' in produzione nel secondo trimestre del

    2014. Il B-SUV sara' piu' piccolo del Jeep Compass e del Jeep Patriot e

    sara' venduto negli Stati Uniti, in Europa e in altri mercati. Per

    l'Europa, la 500X e il Jeep B-SUV saranno offerti con un motore due

    cilindri TwinAir da 900cc, un quattro cilindri a benzina da 1,4 litri e

    l'ultima evoluzione del diesel MultiJet II da 1,3 litri.

    red/mur

    rosario.murgida@mfdowjones.it

    (fine)

    MF-DJ NEWS

  2. Il punto è che lui in piedi con la sua sola forza ora ci sta tranquillamente visto il lavorìo di allontanamento dalle ragnatele del sistema italia...i cazzi sono di chi nella vita non ha mai fatto null'altro che lamentarsi o rivendicare e non gli è stato spiegato che talvolta devi tacere e tirati su le maniche.

    e questo è un bene che il gruppo stia in piedi senza contributi statali mascherati, è palese che il gruppo non è piu' italocentrico (nelle decisioni intendo) e quando si fanno scelte di siti di produzione, progettazione, industrializzazione, finanziamenti molto spesso si guarda fuori dall'Italia, li si trovano condizioni piu' favorevoli nei rapporti sociali e in termini finanziari.

    La tendenza aumentera' ancora di piu' dopo il 2014 quando le redini del gruppone saranno negli usa, perche' è stato fatto capire questo e non ho dubbi che sara' cosi, la questione basilare (e qui non faccio provincialismo facile come qualcuno ha detto) è che fiat stia diventando una filiale europea del futuro gruppo e come tale la sua importanza decisionale nelle scelte strategiche, (produzione, mantenimenti di posti di lavoro nel paese) diminuira' a favore degli states, quando ci sara' da tagliare i primi saranno gli stabilimenti italiani, non in casa loro, negli usa.

    E' per questo motivo che puo' sembrare una formalita' dove piazzano sede legale e testa del gruppo, ("per i lavoratori non cambia nulla", ha detto qualcuno, questo lo dice lui ma non ci credo per nulla, anche perche' non avra' molto voce quando si dovranno prendere le decisioni) ma nel pratico è molto importante per il paese che il gruppo rimanga con la testa qui e non negli states, accusatemi pure di provincialismo, ma la realta' che si prospetta non è favorevole.

    Putroppo alcune parti sociali, non capiscono che c'e' un countdown in corso, 2 anni, è cambiato tutto ma non se ne rendono conto.

  3. Fiat Group Automobiles (divisione di Fiat S.p.A.) ha la maggioranza assoluta di Chrysler Group LLC 53,5%(58,5% entro la fine dell'anno con l'avvio della produzione di Dodge/Fiat "C-Sedan"), Chrysler Group LLC e' una controllata di Fiat S.p.A. via Fiat Group Automobiles come lo e' Automotive Lighting via Magneti Marelli

    anche per RS6plus,

    io sto parlando della futura fiat, quella del 2014 fusa con Chrysler, voglio proprio vedere dove sara' la testa del gruppo e dove verranno prese le decisioni, in usa.

  4. quando magna voleva prendersi opel, i tedeschi con gli austriaci si sono fatti da soli i loro film in testa, vendiamo a magna, non a fiat eccc, facciamo noi da soli........ poi l'ultima parola e la decisione di che fine doveva fare opel è arrivata dagli usa (ovviamente), la cosa potrebbe succedere alla nuova fiat, quando per esempio ci sara' di riorganizzare di nuovo in futuro, a torino si faranno i loro film poi alla fine gli americani decideranno anche per torino.... questo in soldoni se fiat va a finire negli usa con sede legale e HQ....la penso cosi'.

  5. Io non ho letto da nessuna parte l'espressione: «mercato morto». Ho letto da più parti che il mercato, per il secondo o terzo anno di fila, sta subendo una contrazione. Ho letto che questa contrazione perdurerà fino ad almeno l'anno prossimo e gli analisti del settore si aspettano che il mercato si stabilizzerà sui volumi di vendita precedenti a quelli del '93.

    Si torna pertanto al punto di partenza: è un mercato difficile, che richiede fortissimi investimenti e che la FIAT, prima dell'acquisizione della Chrysler, non poteva fare.

    Faccio inoltre notare che la succitata acquisizione è avvenuta in maniera quasi gratuita, proprio grazie a quelle tecnologie sulle quali la FIAT non avrebbe investito.

    [AGGIUNTA] Poi è curioso che si citi sempre e soltanto la Volkwagen, per dimostrare come sia possibile ampliare le proprie quote di mercato anche in un momento di recessione ed invece non si citino la Renault, la Opel, la Ford, la PSA, la Hyundai/Kia, la Toyota, la Chevrolet e gli altri marchi presenti sul mercato europeo. Come vanno tutti gli altri?

  6. Addio 2.0 aspirato sulla RS? Sarebbe un peccato.

    non sono mai stato un grande fan di quel motore, comunque solo per omologarlo euro5 e riuscire a mantenere i 200cv (sulla carta) dovrebbero lavorarci non poco, certo se hanno voglia di spendere dei soldi... ma non so se convenga farlo a questo punto, hanno in casa il 2 litri turbo della megane mi pare ormai la soluzione piu' logica.

  7. Fiat: Maruti-Suzuki vuole acquistare motori diesel

    Una decisione attesa entro 2-3 mesi (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Mumbai, 19 ago - L'indiana Maruti-Suzuki ha in corso colloqui con Fiat India per acquistare motori diesel. "Attualmente stiamo valutando la possibilita' di acquistare motori diesel da qualcun altro perche' abbiamo deciso di non investire per ora per ampliare la nostra capacita'", ha detto il presidente R.C. Bhargava parlando ai giornalisti. Alla domanda se intendesse acquistare motori diesel da Fiat, Bhargava ha risposto di si'. "C'e' stato un aumento senza precedenti della domanda per vetture alimentate a diesel, soprattutto a causa dei prezzi del carburante. Dal momento che Fiat ha capacita' non utilizzate, stiamo valutando di comprare motori da loro.

    Questo processo dovrebbe risolversi tra 2-3 mesi", ha precisato Bhargava. Maruti Suzuki costruisce motori diesel 1.3 litri basati su tecnologia Fiat. Nell'esercizio terminato a fine marzo ne ha prodotti 240mila e ne stima 300mila nel 2011/12.

    Red-pal-Y- (RADIOCOR) 19-08-11 12:00:02 (0109) 3 NNNN

    fonte: Il Sole 24 Ore: notizie di finanza, economia, cronaca italiana, esteri, borsa e fisco

  8. Marchionne: Italia cambi atteggiamento, quartier generale Fiat resterà a Torino.

    4 giugno 2011

    Marchionne: quartier generale Fiat resterà a Torino, offerti 125 milioni per quota Canada in Chrysler.

    «Non abbiamo alcuna intenzione di spostare il quartier generale del gruppo Fiat da Torino a Detroit». Dal workshop del Consiglio per le relazioni tra Italia e Stati Uniti a Venezia, l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha ribadito che il cuore del Lingotto resterà italiano. Al nostro Paese il manager italo-canadese ha mandato però un messaggio molto preciso. «Quanto è avvenuto negli Usa deve essere letto in Italia in modo positivo. Se è possibile farlo là è possibile farlo anche qui. Deve cambiare però l'atteggiamento». Ieri negli Usa, ha proseguito Marchionne alludendo alla visita, con il presidente Usa Barack Obama, nello stabilimento Chrysler di Toledo, in Ohio, «la gente ringraziava per quello che è stato fatto, invece di insultare». E con Confindustria, ha assicurato l'ad del Lingotto, «non c'è alcuna ostilità, capisco le ragioni storiche ma la Fiat viene prima di tutto».

    Elkann: presenza in Italia uscirà rafforzata

    All'Italia si è rivolto anche il presidente di Fiat, John Elkann. «Il messaggio per l'Italia non può che essere positivo. La presenza Fiat è importante e non si ridimensionerà, anzi uscirà rafforzata. L'investimento di Mirafiori non si sarebbe potuto fare se non ci fosse la prospettiva dei mercati nei quali oggi riusciamo ad essere presenti». Parlando con i giornalisti al termine del consiglio per le relazioni Italia-Usa, Elkann ha poi ribadito che Exor, la finanziaria del gruppo Agnelli, rimarrà, in tutti i casi, «il primo azionista della casa torinese».

    Marchionne: se accordo con fondo Veba no a Ipo su Chrysler

    Per quanto riguarda invece la sede legale dell'azienda, Marchionne, incalzato dai giornalisti, si è limitato ad aggiungere che «non è cambiato niente» e che «il problema non è sulla mia scrivania». Il manager italo-canadese è poi tornato sull'ipotesi di una Ipo sul gruppo Chrysler e ha chiarito che, se sarà raggiunto un accordo con il fondo Veba, l'operazione potrebbe non essere più necessaria.

    Pronti 125 milioni per quota canadese. Quotazione Ferrari? Possibile ma serve volontà

    Marchionne ha quindi aggiunto che la Fiat ha offerto giovedì scorso 125 milioni di dollari per la quota detenuta dal governo canadese in Chrysler, pari all'1,7%. «Abbiamo fatto l'offerta giovedì sera, con gli stessi termini di quella fatta al governo americano (al quale il Lingotto verserà 500 milioni di dollari per rilevare 98.461 azioni, ndr)», ha spiegato il manager. Quanto alla possibilità di una quotazione della Ferrari, Marchione ha aggiunto che l'operazione «è possibile», ma per farla «ci vuole anche la volontà». Al Lingotto, ha aggiunto il manager, «non servono soldi per il momento». «Quando? Non lo so. Bisogna trovare le condizioni giuste per farla».

    Su mercato dell'auto c'è un'inversione di tendenza

    L'amministratore delegato di Fiat si è poi soffermato sui dati del mercato italiano dell'auto, che a maggio sono tornati a registrare un segno positivo. Non è un turnaround, ha detto il manager italo-canadese, ma un'inversione di tendenza. Il mercato non è sano, c'è una svolta tecnica, il sistema non poteva reggere. Il tubo degli incentivi si è svuotato e la domanda è arrivata a livelli naturali: 1,75/1,8 mln di auto. E siamo ritornati ai livelli del 1996. Lo dico da anni, - ha continuato Machionne - abbiamo smesso finalmente di drogare il sistema e abbiamo visto dove siamo arrivat». Parlando poi del del mercato statunitense e in particolare della "Cinquecento", l'ad di Fiat ha spiegato che «la Cinquecento va bene ma dobbiamo raggiungere i 160 dealers negli Stati Uniti entro la fine dell'estate, ci riusciremo, sono già stati identificati, stiamo solo aspettando le licenze. Al momento siamo a 50».

    In Russia proposta di investimento da 1,1 miliardi di dollari

    L'amministratore delegato del Lingotto ha quindi chiarito i termini del confronto con il governo russo. «Abbiamo fatto la proposta industriale di 1,1 miliardi di dollari di investimento e non abbiamo chiesto una lira a nessuno. Lo abbiamo fatto alla luce dei cambiamenti del mercato russo e della possibilità di investire di meno e di entrare con un investimento più basso avendo aspettative più basse. Mi sembra positivo partire con la produzione di 120 mila vetture iniziali con la possibilità di allargarci». Per quanto riguarda il mercato asiatico, Marchionne ha sottolineato: «Abbiamo già cominciato con i cinesi - ha concluso - e lo stabilimento aprirà l'anno prossimo».

    fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-06-04/marchionne-quartier-generale-fiat-115022.shtml?uuid=AaHhg8cD

  9. Fiat: Ruggeri, Marchionne si gioca tutto (Mi.Fi.)

    MILANO (MF-DJ)--"Il 30 marzo 2009, dopo aver assistito in diretta

    televisiva all'insediamento di Sergio Marchionne a capo della Chrysler

    direttamente dal presidente Barack Obama, ho deciso di scommettere

    sull'avventura americana del Lingotto, investendo in titoli Fiat ed Exor.

    Ma ho fissato il 2011 come data topica. L'anno prossimo sara' il momento

    in cui decidero' se disinvestire o meno".

    Lo afferma in una intervista rilasciata a Milano Finanza, Riccardo

    Ruggieri, ex manager della Fiat e attuale fondatore della casa editrice

    Grantorino Libri. "Era evidente, continua Ruggeri, stante che Fiat e

    Chrysler oggi producono poco piu' della meta' dell'obiettivo dei 6 mln,

    che tutti gli stabilimenti Fiat, salvo Termini, sarebbero stati necessari

    per raggiungere quei volumi. Ed era anche evidente che occorreva

    ristrutturarli per la bisogna, e che l'efficienza e la produttivita' delle

    maestranze avrebbero dovuto essere portate ai livelli della miglior

    concorrenza, in primis a quelli della Chrysler, che ha pagato un prezzo

    altissimo in termini di rinunce a diritti consolidati".

    Su Fabbrica Italia, Ruggieri afferma "mi sono domandato se non fosse un

    modo per prendere tempo non investendo e magari migliorando i bilanci con

    opzioni industriali extra Italia. Non so, vedremo".

    "Ragionando da investitore, penso che lo scorporo delle attivita' non

    auto sia solo il primo passo, il secondo sara' l'incorporazione in

    Chrysler di quel che resta, il terzo la quotazione a Wall Street della

    nuova Chrysler-Fiat. Questo e' l'obiettivo strategico prioritario sul

    quale Marchionne e' focalizzato, perche' solo cosi' potra' dire agli

    azionisti di aver creato valore. Questa priorita' vale anche per gli altri

    due azionisti di Chrysler, il sindacato Uaw e il governo americano.

    Tutti, spiega Ruggeri, hanno interesse che la valutazione della nuova

    societa' sia la piu' alta possibile, avendo Fiat il 20% a salire di

    Chrysler in carico a zero, Uaw l'obiettivo di recuperare le perdite sulle

    pensioni e Obama quello di essere rieletto. Ô nell'ottica della quotazione

    nel 2011 che devono essere lette le orgogliose parole del presidente

    americano pronunciate a Jefferson North: si complimentava con Marchionne

    ma soprattutto, da politico scaltro, si complimentava con se stesso. In

    questo grande disegno finanziario, e' chiaro che Fabbrica Italia e' solo

    un tassello del piano, che per ora e' giocato in chiave comunicazionale".

    Marchionne, conclude l'ex manager di Fiat, "in questo momento ha una

    necessita' vitale: fondere al piu' presto Fiat Auto in Chrysler, nella cui

    cassa ci sono i quattrini prima per sopravvivere e poi per svilupparsi,

    visto che gli azionisti Fiat di capitale non ne mettono. Deve, come ovvio,

    convincere Obama e il sindacato Uaw che gli stabilimenti italiani di Fiat

    Auto sono altrettanto efficienti di quelli Chrysler post ristrutturazione,

    oppure che verranno sterilizzati puntando tutto sullo stabilimento mito di

    Torino Mirafiori per poter poi convincere, nel 2011, i futuri

    sottoscrittori dell'ipo Chrysler-Fiat e farla diventare una vera public

    company".

    red/lab

    (fine)

    MF-DJ NEWS

    PS: Akula che ne ha prese una tonnellata a 9 euro!

  10. Sul fronte sindacale Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic, chiede un accordo in tempi rapidi, per dare certezze e prospettive occupazionali ai lavoratori. Per Claudio Chiarle, segretario torinse della Fim, si tratta di un piano che consentirà a «Fabbrica Italia di diventare Fabbrica Internazionale Mirafiori». Prudente Giorgio Airaudo, responsabile nazionale del settore auto della Fiom, che guarda con favore all'apertura, ma rifiuta l'idea di una «Pomigliano ritinteggiata». Lo scoglio potrebbe essere quello della riorganizzazione dei turni, per cui l'azienda ha proposto tre moduli: 15 settimanali, tre giornalieri per cinque giorni; 18 settimanali, tre per sei giorni; 12 settimanali, due di dieci ore per quattro giorni. Inoltre: mensa a fine turno, riduzione delle pause a trenta minuti e 120 ore di straordinario a disposizione senza contrattazione. L'Ugl chiede alle altre sigle un incontro, per andare avanti compatti sulla trattativa. Il prossimo appuntamento è fissato per lunedì pomeriggio.

    fonte: lastampa.it

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.