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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità
Al che un possessore di auto si potrebbe rifiutare di pagare tasse destinate ai mezzi pubblici. Lui non li usa, e il non avere traffico in città è un lusso. Dai, si può andare avanti così all'infinito. Anche qui, vale pure il discorso contrario. Come chi abita fuori città dovrebbe rassegnarsi o a cambiare casa, cambiare lavoro e muoversi poco (per il benessere sociale) chi abita in città dovrebbe rassegnarsi a traffico e più inquinamento (per il benessere sociale). E via così in eterno.
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Senza volontà polemica, il fatto è che l'auto è il mezzo più comodo si possa immaginare. Come per la questione diesel, la massa alla fin fine le cose le sa, ma intervengono anche altre considerazioni e motivazioni che fanno prendere scelte differenti da quelle da te auspicate. Non è così automatico, ecco. Come hai detto, nei paesi nord-europei presi come esempio i comportamenti sono stati mutati con bastone e carota. Ma non è mica detto che il bastonato, che ora va in lavoro in bici, sia felice della cosa. Tu mi rispondi che è per il bene della società, io ti replico "parliamone". Troviamo un giusto mezzo.
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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità
Io sarei d'accordo, eh... mi risparmierebbe veramente un sacco di problemi. L'unica obiezione che avrei da fare è che probabilmente un sacco di gente non pagherebbe proprio più il biglietto. Ad esempio, vi assicuro che la leggenda che gli africani tendano a viaggiare senza tagliando è tragicamente vera. A domanda specifica, uno mi ha risposto " È giusto rubare. Altrimenti come farò a diventare ricco?"
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Cambino casa. Io li vendo, li hanno aboliti perché con i biglietti a fascia chilometrica le truffe erano all'ordine del giorno. Non so neanche quantificare i viaggiatori che utilizzavano lo stesso biglietto per un intero mese, stendendo un piccolo stratino di smalto trasparente, timbrando su quello e poi grattando via tutto a fine giornata. Oppure, su quelli di carta morbida, tagliando ogni giorno la minima striscetta timbrata. Funzionava anche con gli abbonamenti, un mensile durava un intero anno.
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Ma infatti non sono stato io a definirli lussi. Le cose infatti ovviamente vanno migliorate. E infatti dagli anni '60 per fortuna l'inquinamento è calato moltissimo. Continuiamo così. Ma non è detto che le regole condivise debbano per forza essere quelle che desiderate voi e non quelle che desidero io. E comunque non sono stato io a mischiare mele con pere a parlare di strutture sociali o modelli politici... io avevo solo avanzato l'obiezione che sentirmi dire "se abiti fuori città, o cambi lavoro o cambi casa" non è molto incoraggiante o accettabile.
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L'inquinamento è il prezzo che si paga per avere questi e altri "lussi", sempre in senso lato. La soluzione migliore per avere aria e acqua pulita sarebbe chiudere tutte le fabbriche. Per poi morire di fame alla prima carestia o di peste alla prima epidemia. Io sono solo per agire con buonsenso... migliorare la situazione ragionevolmente passo dopo passo senza desiderare irrealizzabili mutamenti radicali della società. Questa è politica. Tanto per dire, non credo che in USA in molti concorderebbero con la tua affermazione. Alla Thatcher di sicuro sarebbero venuti i capelli ritti.
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Se l'alternativa è essere disoccupati, oppure dover tutti emigrare in città stile Inghilterra ottocentesca, cosa vuoi che ti risponda? Sarà lo stile di vita dei dodo, ma non troverai molta gente che concorderà con te. Senza offesa, ma secondo me si dimentica sempre che stiamo parlando delle vite di persone vere, con tanti altri problemi oltre a quello del traffico o del trasporto pubblico. Tacciarle tutte di arretratezza non servirà, quando ti risponderanno "Chissenefrega, meglio un po' di traffico e di confusione". E queste sono parole sante "Abitare lontano dal posto di lavoro non è un lusso, sopratutto in posti dove, per abitarci, di mutuo o di affitto spenderesti molto ma molto di più rispetto all'uso del mezzo privato. O per avere la possibilità di aiutare genitori che vivono in zona. O per mantenere amicizie senza dovere mettersi in viaggio."
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Sarà una visione da 1960, ma la tua è da 2200 asimoviano. Io più che "essere costretti a" scriverei "avere comunque la possibilità di". E piuttosto che "abitare ben distanti dal posto di lavoro" preferisco "poter avere un posto di lavoro senza dover obbligatoriamente cambiare casa". È la differenza fra una rivoluzione e una riforma. (E comunque non è una gran vita neanche essere ammassati in una scatola metallica più grande insieme ad altre 60 persone).
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Ecco, ci siamo.......
Devo dire che Baleno e Jazz mi intrigano parecchio... e non ho preclusioni sull'estetica. Mi piacerebbe molto riuscire a convincermi sul metano, ma fra i distributori che non sono comodi, lungo le strade che percorro comunemente, e i trascorsi passati, non ho ancora oltrepassato la soglia. Dovrò per forza, intanto, andare a dare un'occhiata alle proposte che mi faranno...
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Ma non è vero che ci metti meno tempo. Io volendo avrei la fermata dell'autobus praticamente sotto casa. Non lo utilizzo perché ci metterei VERAMENTE quattro volte di più. Oltretutto, la frequenza delle corse non è incrementabile di molto in una situazione nella quale le persone da trasportare fra il paese e la città sono relativamente poche. E sinceramente anche il tempo ha un valore. Io resto un fautore del giusto mezzo. Ok a rendere le auto sempre meno inquinanti, ma non tagliare le gambe a chi non può cambiarla spesso. Ok al migliorare e incrementare i mezzi pubblici, ma non rendere impossibile l'utilizzo dell'automobile. Che, se tante persone nonostante tutto la adoperano, un motivo c'è.
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Specialmente se qualcuno (Stato) vorrebbe obbligarti a mutarle in senso peggiorativo. Grazie tante, verrebbe da rispondere. Io son sincero, non ho alcun desiderio di fare 30 chilometri al giorno con bici a pedalata assistita o scooter elettrico, sotto il sole, la pioggia o la neve. Preferisco un po' di traffico, piuttosto, se proprio non si può risolvere totalmente il problema.
Fede82
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