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Lanciaboxer

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Risposte pubblicato da Lanciaboxer

  1. si sale sempre piu....

    Fiat, opzioni per il 70% Chrysler

    Andrea Malan

    Cronologia articolo10 maggio 2011

    Chrysler resterà sotto l'ombrello del Tarp – il piano di salvataggio dei gruppi in crisi – anche quando, entro il mese prossimo, avrà restituito tutti i prestiti ricevuti dal Tesoro americano; la normativa sugli «exceptional Tarp recipient», che impone per esempio dei limiti alle remunerazioni dei top manager, rimarrà valida per Chrysler fino a quando il Tesoro avrà in portafoglio azioni dell'azienda. La notizia è contenuta in un documento depositato ieri dalla stessa Chrysler presso la Sec, l'autorità americana di controllo sui mercati.

    Sergio Marchionne è in questi giorni ancora negli Usa, dove fino a domani avrà una serie di incontri con le banche per definire il rifinanziamento dei debiti; «Una cinquantina di faccia a faccia», ha rivelato lui stesso domenica ai giornalisti in occasione di una cerimonia all'università di Toledo, Ohio. Giovedì il manager tornerà in Italia per poi volare nuovamente negli Usa la settimana prossima con l'obiettivo di "chiudere" il dossier. «Se le cose dovessero andare oltre quella data, avremmo un problema» ha spiegato al Detroit News Marchionne, il quale ha aggiunto ai giornalisti di sperare che la restituzione dei prestiti possa avvenire entro il 10 giugno, secondo anniversario della nascita della nuova Chrysler uscita dal Chapter 11.

    Per quanto riguarda i compensi dei top manager, Marchionne non ne ha ricevuto per il 2010 ed è titolare di una retribuzione differita in azioni Chrysler pari a 600 mila dollari che copre l'arco di impegno nella Chrysler tra il giugno 2009 e giugno 2012. Il manager più pagato – con 1,02 milioni di dollari, di cui 500mila dollari come retribuzione fissa cash – è Richard Palmer, senior vice president e CFO (uno dei manager di provenienza Fiat).

    L'intesa depositata ieri presso la Sec prevede, tra le limitazioni imposte dalla normativa sul Tarp, il tetto di 500mila dollari per la deducibilità fiscale dei top manager; un tetto che – viene specificato espressamente – «non si applica a Fiat». Oltre al limite ai compensi, le norme sul Tarp prevedono vincoli anche per la remunerazione in opzioni; limiti alle spese; il divieto di possedere aerei aziendali (dopo la figuraccia fatta dai top manager delle tre case di Detroit, che nel 2008 volarono a Washington a chiedere il salvataggio sui velivoli di proprietà delle società). Vi sono infine impegni di carattere industriale, come quello di produrre negli Usa almeno 1 milione di veicoli l'anno. L'estensione di tutti questi vincoli al momento in cui il Tesoro uscirà dal capitale potrebbe essere di breve durata se Marchionne dovesse utilizzare – una volta salito al 51% di Chrysler – l'opzione per riacquistare anche la quota del Tesoro.

    Per quanto riguarda le opzioni, il documento depositato ieri mette nero su bianco la possibilità per Fiat di superare la quota del 70% in Chrysler, in base a tutte le opzioni – già contenute nel contratto del 2009 – di cui complessivamente dispone. Oltre all'opzione per salire al 46% sborsando 1,3 miliardi di dollari – che verrà esercitata entro giugno – e a quella per un altro 5% che darà a Fiat la maggioranza, le ulteriori call option di cui parla il documento includono un'opzione per acquistare le quote detenute dal Tesoro americano (attualmente l'8,6%) esercitabile per 12 mesi a partire dal rimborso sui debiti e un'altra opzione per rilevare fino al 40% della quota detenuta dal trust Veba ed esercitabile dal primo luglio 2012 fino al 31 dicembre 2016 per un ammontare pari all'8% nell'arco di sei mesi. Una volta arrivata alla maggioranza, ricorda il documento, Fiat «sarà in grado di nominare la maggioranza del board e di fissare la tempistica di alcuni eventi», in particolare la quotazione in Borsa.

    Il documento depositato ieri è il quarto aggiornamento di quello depositato la prima volta a febbraio e contiene una serie di informazioni sulla collaborazione fra Chrysler e Fiat; per esempio, il fatto che l'azienda sta «perseguendo il progetto di reintrodurre l'Alfa Romeo negli Usa e in Canada nel 2012». Per quanto riguarda gli altri sviluppi dell'alleanza, Chrysler prevede «di trarre vantaggio dall'expertise di Fiat nei segmenti A, B e C, iniziando dalla produzione e dalla distribuzione della 500».

    Inoltre, «stiamo sviluppando assieme una nuova piattaforma basata sull'attuale C-Evo di Fiat con cui produrremo nuovi modelli dal 2012 che utilizzeremo per i nostri futuri modelli dei segmenti C e D (esclusa la Jeep Wrangler). Questo ridurrà il numero delle piattaforme da 11 a 7 a fine 2014, 3 delle quali condivise con Fiat». Nel 2014, «più di metà dei veicoli che venderemo saranno basati su piattaforme condivise con Fiat"

    Fiat, opzioni per il 70% Chrysler - Il Sole 24 ORE

  2. ecco.. speriamo si prosegua cosi a far utili...

    magari si avrà qualche soldo da investire come si deve per nuovi prodotti Lancia... (decenti)

    Fiat: Chrysler torna all'utile, prima volta da 2006

    Marchionne, e' successo dei nuovi prodotti

    02 maggio, 14:38

    Fiat: Chrysler torna all'utile, prima volta da 2006

    NEW YORK - Chrysler torna all'utile netto per la prima volta dal 2006. La casa automobilistica americana archivia il primo trimestre con un utile netto di 116 milioni di dollari a fronte di un rosso di 197 milioni di dollari nel primo trimestre 2010: e' la prima volta dal secondo trimestre 2006, quando era sotto il controllo di DaimlerChrysler, e dal 2009, da quando e' uscita dalla bancarotta, che Chrysler non registrava un utile netto. Lo comunica la stessa Chrysler. I ricavi sono saliti a 13,1 miliardi di dollari, il 35% in piu' rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. ''Chrysler annuncia di aver riportato il primo utile netto da quando la societa' ha iniziato a operare nel giugno 2009'' spiega la casa automobilistica in una nota, precisando che l'utile operativo e' risultato pari 477 milioni di dollari contro i 143 milioni di dollari dello stesso periodo dell'anno precedente.

    Al 31 marzo la liquidita' di Chrysler risultava pari a 9,9 miliardi di dollari a fronte dei 7,3 miliardi di dollari del dicembre 2010. Chrysler ha venduto 394.000 auto nel primo trimestre, in aumento del 18% rispetto ai 334.000 dello stesso periodo dello scorso anno.

    ''Il miglioramento delle vendite e della performance finanziaria nel primo trimestre mostra come la nuova linea di prodotti sta avendo successo sul mercato. Questi risultati - afferma l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne commentando i dati trimestrali - sono la prova evidente del duro lavoro e della dedizione dei nostri dipendenti, fornitori e concessionari, che stanno aiutando Chrysler a dar vita a una nuova cultura fondata sulla qualita' dei prodotti e su principi di management semplici e solidi''. Marchionne sottolinea inoltre che ''restiamo concentratati nell'offrire grandi prodotti ai nostri clienti e a continuare sulla strada per raggiungere gli obiettivi di vendite a target finanziari fissati nel piano industriale 2010-2014''.

    Fiat: Chrysler torna all'utile, prima volta da 2006 - Industria e Mercato - Motori - ANSA.it

  3. La Fiat compra un altro 16% di Chrysler

    Il Lingotto sale al 46% nell'azionariato. Marchionne: «Pronti a prenderne il controllo»

    La Fiat compra un altro 16% di Chrysler - Corriere della Sera

    ...certo che corrono eh per questo controllo per Chrysler... mi sembra abbiano accelerato, probabilmente le prospettive che vedono sono valide o comunque talmente obbligate da spingerli cosi decisi; speriamo bene che in Usa la situazione del mercato Auto porti quei vantaggi che in Ue non sembrano attualmente esserci.. bene cosi cmq.

  4. Io sarei già estremamente felice nel vedere una Lancia a fare concorrenza vera a vetture come Insigna o C5.

    ..a essere obiettivi e realisti nei decenni attuali questo *deve* essere il posizionamento a cui si deve portare la Lancia, qualcosa che sappia competere tra Insigna, C5 e S60: cosa che manca da tempo per un marchio che nell'immaginario dell'utente odierno è solo cio' che fa delle segmento B di parziale-nicchia-lusso. Speriamo, l'abbinamento a Chrysler se fosse fatto in modo intelligente questo risultato deve raggiungerlo; certo mi lasciano perplesse alcune scelte attuali ma vedremo: ripeto x me vale ciò che si vedra marchiato Lancia appunto proprio dalla futura 200c 2013... cioè la teorica auto avversaria delle sopracitate...

  5. bello esplorare piu stili di chitarra...

    ....e "uno" che non puo vederla, puo farli un po' tutti...

    "Classica-Española"

    http://www.youtube.com/watch?v=IC0CepMYALQ

    "Elettrica"

    Funky-Jazz-Fingerstyle

    "FolkCountryBanjo--senza Banjo"

    http://www.youtube.com/watch?v=6cIPCBybsPQ

    "Estremo"

    http://www.youtube.com/watch?v=3bSxPyroCYs

    "Instrumental Pop"

    "Blues"

    "Latin-Bolero-Flamenco style"

    "Folk greco"

    "Gym, una chitarra x tutto..."

    "il suo popstyle"

    ;)

  6. Visto che si parla di auto anche "quasi storiche", vorrei segnalare un bell'articolo di un amico che viaggia moltissimo per lavoro in tutta Italia e che ha dedicato alla Lancia Kappa "che ancora solca le ns strade" anche piu di sue concorrenti dell'epoca.. segno che evidentemente è un'auto che ha ancora oggi una sua efficacia da "viaggiatrice" (che in effetti anche ai suoi tempi ha probabilmente sopperito al design che direi non ha mai entusiasmato

    Lancia K - sono ancora sulla strada...

    Lancia K - sono ancora sulla strada...

    Scritto da Claudio

    Lunedì 28 Marzo 2011

    kappa1.jpg

    Nessuna allusione nel titolo a mestieri particolari. Voglio solo dire che le Lancia K solcano ancora le nostre strade,

    eccome!

    Per motivi di lavoro viaggio spesso in automobile e, con la deformazione tipica dell'appassionato, guardo molto

    le altre auto ed elaboro pareri e commenti disparati. Ma l'osservazione che voglio esprimere, in questo caso,

    riguarda le Lancia K.

    Ne circolano ancora parecchie, siete d'accordo? Parliamo soprattutto di berlina, (prodotta in 104.752 esemplari),

    ma anche della Coupé (3.271 esemplari), più attraente ai fini collezionistici e della SW, prodotta direttamente

    dalla Pininfarina in soli 9.208 esemplari.

    Lo stesso fenomeno ha riguardato qualche anno fa le Thema, poi le numerose campagne di rottamazione

    le hanno definitivamente decimate ed ora sono molto meno sulle strade, ma sono anche già storiche, con

    i primi esemplari che hanno abbondantemente superato la soglia dei fatidici 20 anni (per ora), ai fini del

    rilascio dell'Attestato A.S.I..

    Torniamo alle "K". Quelle che vedo sono per la maggior parte nelle mani di persone anziane, evidentemente

    primi o secondi proprietari che le apprezzano ancora per le qualità e la longevità e non le cambiano.

    Quale utilitaria che costerebbe oggi 10 volte di più del valore commerciale di una K, può dare le stesse

    prestazioni a questi lancisti? Ci sono, a volte, anche persone più giovani al volante, probabilmente più

    attratte dall'idea di possedere un'auto importante a prezzi di realizzo. I consumi incidono certo, ma

    delle K sopravvissute, di certo molte sono dotate da anni, (nelle versioni benzina), di impianti a GPL

    o metano; i costi di gestione sono impegnativi come per ogni auto, ma almeno il costo di acquisto per un

    esemplare in buono stato è al pari di quello di auto di minor livello, specialmente in quelle regioni dove il

    mercato dell'usato è molto apprezzato. I maligni potrebbero sottolineare che molte K sono in realtà nelle

    mani di "extracomunitari", i quali si avvicinano alla K per il fatto di essere obsoleta ed a basso prezzo,

    ma se ci sono, sono davvero una minoranza difficilmente riconoscibile. Quest'ultimo tipo di utilizzatore

    mi sembra più attratto da auto straniere, di pari età della K, ma più rinomate e conosciute nell'ambito

    delle culture automobilistiche dei paesi di provenienza. Parliamo quindi di vecchie auto francesi (Peugeot

    in primo luogo) e poi Mercedes, BMW ecc..

    Ma ecco la domanda del "lancista". E le Alfa Romeo? Le Alfa Romeo coetanee e concorrenti delle Thema

    e poi delle K, che fine hanno fatto? Io non ne vedo.

    Ma andiamo per ordine e snoccioliamo qualche dato.

    La Lancia K è stata prodotta in due serie, dal 1995 al 2001. Chi erano le sue concorrenti? In primis le solite

    berline tedesche, BMW serie 5 e Mercedes Classe E. Queste ultime, nelle versioni coetanee alla K, sono

    sparite. D'altronde il cliente di Mercedes e BMW, (aggiungiamoci anche quello di Audi), è spesso,

    lo sappiamo, un italiano deluso da Lancia ed Alfa Romeo, dotato di una certa disponibilità economica e

    pertanto facile preda della azzeccatissima politica commerciale delle tre case tedesche, le quali

    prevedono da sempre un costante aggiornamento dello stesso modello, senza mai cambiare neanche

    il nome. Questo porta tale cliente a dover cambiare auto ogni 3-4 anni per non rimanere con il modello

    "vecchio" tra le mani e perdere l'immagine che ne deriva. A questo aggiungiamo che queste auto

    godono di grande credito tra i gestori delle flotte aziendali.

    Ecco perchè, se voglio fare un confronto tra sopravvissuti, lascio stare le tedesche e mi concentro sulla

    concorrenza italiana alla Lancia K, nei soli sei anni di produzione di quest'ultima. La K sostituì la Thema,

    come sappiamo. La Thema fu prodotta in un numero impressionante di esemplari, 336.476 berlina

    (di cui 3.520 Thema 8.32, con motore Ferrari da 215 CV) e 21.096 Thema SW. Grande successo

    commerciale ma su un periodo lungo circa il doppio rispetto alla K, ovvero 10 anni, dal 1984 al 1994.

    Ciò detto possiamo dire che i volumi di produzione della K berlina furono inferiori, ma paragonabili a quelli

    della Thema. La "K", pur non ripetendo i successi commerciali ed anche di critica della Thema, fu comunque

    venduta ed ebbe un certo successo, testimoniato dalla sua longevità. Qualche lancista noterà inoltre

    che anche l'ultima coupè di casa Lancia è una "K"; oggi spunta quotazioni quasi irrisorie, ma si può dire,

    per usare una definizione tipica delle riviste di settore, che si tratta sicuramente di una "classica domani",

    per linea e contenuti.

    Che dire della SW. Nata per proseguire il successo della Thema SW, non se la cavò male, anche se fu

    prodotta in un numero pari a circa la metà delle Thema SW. Nella versione 2.0t, 20V, 5 cilindri con 220 CV,

    costava nel '98 (2^ serie) oltre 75 milioni di lire. Questo motore, disponibile anche sulla berlina e sulla

    coupè, era il più potente della gamma. Anche con la K, così come sulla Thema, si tornava ad avere un

    motore da 6 cilindri, il V6 da 204 CV, ma attenzione per i puristi, si trattava di un motore di derivazione

    Alfa Romeo, in piena sinergia da gruppo Fiat.

    Ecco, torniamo alle Alfa; quali erano le concorrenti per la K? Per prima fu la 164, rivale storica della

    Thema, ma capace di essere prodotta fino al '97 e quindi contemporanea, fino al '98, della K.

    Poi fu la volta della nuova alfona, la 166, prodotta dal '98 al 2007 in 101.000 esemplari. Quante ne

    vedete ancora per strada? Qualcuna, ma in numero molto minore rispetto alle K. Eppure le due auto

    rappresentarono forse l'ultimo serio tentativo di Fiat nel cercare di fare concorrenza alle berline

    tedesche di fascia medio alta, proseguendo la tradizione delle berlina di gamma alta sia per Lancia

    che per Alfa Romeo. Ma poi? Sembra quasi ci sia stata una resa.

    La successiva Thesis in casa Lancia rappresenta, da questo punto di vista, il canto del cigno. Bellissima

    a mio parere, ma mai supportata abbastanza dalla casa madre; prodotta per 7 anni, dal 2002 al 2009,

    ma in soli 16.000 esemplari e senza ma più pensare né ad una coupé né ad una SW. Che dire poi

    delle Alfa. La 159 attuale non può, a mio avviso, essere considerata una concorrente delle contemporanee

    Mercedes Classe E, BMW serie 5 o Audi 6, ma piuttosto rientra in una fascia inferiore di gamma.

    Per cui, concludendo, godiamoci ancora un pò la presenza di queste Lancia "K" sulle strade, che possono

    non piacere. ma che rappresentano l'ultimo prodotto di una politica industriale che vedeva ancora la Lancia

    con una presenza sul mercato numericamente e qualitativamente seria.

    Le future berline Lancia difficilmente avranno lo stesso successo commerciale e difficilmente ci faranno

    pensare ad una vera Lancia.

    big2461.jpg

  7. visto che non si parla mai di lei...dato che quando si parla di storiche in sto paese esiste solo la 500, le alfaromeo, i maggioloni alti e "schiacciati"...

    riporto ancora quella che forse è la piu rivoluzionaria auto italiana degli ultimi 50 anni (anzi.. ora gia 51) di cui per fortuna ne ha parlato ancora il sole24 ore...

    Lancia Flavia, compie cinquant'anni la signora che segnò un'epoca - Il Sole 24 ORE

    14 MARZO 2011

    Lancia Flavia, compie cinquant'anni la signora che segnò un'epoca

    La linea molto simile a una Ferrari e molte innovazioni tecnologiche la posero ai vertici della produzione

    di Vittorio Falzoni Gallerani

    flavia-convertibile-352.jpg

    Incredibilmente i cinquanta anni di questa rivoluzionaria automobile, festeggiati in Ottobre del 2010, sono passati totalmente inosservati da parte di tutto il mondo collezionistico; noi ne vogliamo parlare qui adesso, pur a tempo scaduto, perchè riteniamo sia un modello di vettura che, acquistato oggi, possa dare ottime soddisfazioni sul piano dell'investimento oltre che del puro e semplice uso e possesso, i soli criteri che (ricordiamolo sempre) normalmente dovrebbero guidare la scelta della propria auto d'epoca.

    Due parole sull'importanza storica della Flavia, però, devono essere spese: quando, sul finire degli anni cinquanta del secolo scorso, la Lancia (allora da poco di proprietà dell'industriale del cemento Carlo Pesenti) decide opportunamente di riempire il vuoto nella propria gamma tra l'Appia e la Flaminia, deve fare i conti con la forte personalità del proprio Capo Progettista Antonio Fessia, da sempre tenace propugnatore della trazione anteriore.

    Egli ha finalmente l'occasione di portare alla produzione in serie quei concetti rivoluzionari che aveva presentato sulla Cemsa Caproni F11 nel 1947, progetto poi morto sul nascere a causa del fallimento della Caproni aeronautica: simile tra le due auto è sia la disposizione del motore a quattro cilindri contrapposti posto a sbalzo sulle ruote anteriori motrici sia lo schema delle sospensioni anteriori indipendenti con balestra trasversale.

    Il tutto, naturalmente, aggiornato alle evoluzioni tecniche intervenute nei tredici anni che separano i due progetti: la Flavia, infatti, abbandona il telaio scatolato della Cemsa a favore della scocca portante ed inoltre è frenata da quattro dischi: prima auto italiana con questa prerogativa.

    Non che ci fosse molto da frenare perché nella definizione del motore si compie l'unico errore grave di tutta la gestazione della Flavia ritenendo sufficiente una cubatura di 1,5 litri per una berlina da 12 quintali a secco, predisposta oltretutto, visto il pavimento perfettamente piatto ed il comando del cambio al volante, per trasportare sei persone: i notevoli 78 CV erogati dal generoso motore non riescono infatti a rendere brillante la marcia della Flavia.

    Il rimedio consiste nell'aumento della cilindrata fino a 1,8 litri per 92 CV nell'estate del 1963 e poi nell'adozione dell'alimentazione ad iniezione meccanica per 102 CV nel Novembre 1965 fino alla primavera del 1967 quando nasce la seconda serie di questa vettura.

    Tutti questi motori sono montati anche sulle versioni derivate della Flavia, quelle che dal punto di vista "commerciale" sono quelle da raccomandare; la berlina, infatti, oggi è destinata a collezionisti di gusto troppo raffinato per essere numerosi; quelle persone che in un'auto apprezzano l'importanza storica nella sua più autentica accezione di eccellenza tecnologica in anticipo sui tempi.

    Anche la linea, disegnata in Casa da Piero Castagnero, è destinata a palati fini dati i molti motivi di "rottura" con la tradizione che allora sconcertarono i lancisti; soprattutto sulla plancia ed in coda , non certo nel bellissimo muso che, non a caso, rimane praticamente invariato anche sulla Coupè di Pininfarina e sulla Convertibile pensata da Giovanni Michelotti quando è in forze alla Vignale.

    Quest'ultima oggi è pressocchè introvabile (il prezzo, quindi, lo fa chi vende) mentre è sulla prima che, a nostro avviso, si dovrebbe appuntare l'interesse dell'appassionato attento ai propri investimenti: gli esemplari in vendita non sono pochi e tutti, anche quelli in condizioni quasi da concorso, con richieste ampiamente sotto i quindicimila Euro.

    Ora: è facile rendersi conto che per una vettura di linea bellissima e "firmata", finitura proverbiale, blasone indiscutibile, prestazioni comunque godibili (anche nel caso del 1500 cc la Coupè può disporre di 90 CV) e costi di esercizio limitati si tratta di prezzi da saldo per cessata attività; il consiglio è di approfittarne prima che la cosa diventi di pubblica consapevolezza.

    E non abbiamo ancora parlato della Flavia Sport, quella affascinante "bestia" di Zagato disegnata dall'immenso Ercole Spada usando soluzioni e stilemi di enorme coraggio ed originalità ma comunque sempre coerenti con lo spirito innovativo della Lancia (prima della Fiat).

    Certamente per una di queste potreste sentirvi chiedere, a parità di condizioni e di motorizzazione, anche più del doppio rispetto ad una Pininfarina e quindi l'opportunità di un acquisto va attentamente valutata ma, parliamoci chiaro: basta considerare l'importantissimo passato sportivo che queste Flavia Sport possono vantare e le quotazioni delle realizzazioni della Zagato su altre meccaniche come le Alfa Romeo, tanto per non fare nomi, per rendersi conto di essere di nuovo nell'ambito dei saldi; per chiudere solo un consiglio: se potete evitate i motori ad iniezione, molto capricciosi nella messa a punto.

  8. Articolo un po superficialotto ma interessante per le tendenze e Toh..

    I consigli del Sole24ore di oggi, la GammaCoupè, la Fiat 130coupè, le BetaHpe ecc...

    I modelli sui quali puntare per gli acquisti 2011 - Il Sole 24 ORE

    I modelli sui quali puntare per gli acquisti 2011

    Lancia-Gamma-Coupe-Serie-1980-1984_352-288.jpg

    Dal Fiat 130 coupè ai modelli Volvo e Bmw che hanno fatto da progenitori all'odierna Ferrari FF

    di Vittorio Falzoni Gallerani

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    Siamo agli inizi della stagione in cui nasce prepotente la voglia di auto storica con l'idea di godersela da soli o, più frequentemente, in compagnia negli imminenti eventi che la bella stagione porta con sé.

    Sappiamo bene che, normalmente, chi vive questi stati d'animo ha già ben puntato il mirino su di una determinata auto e non c'è verso, come è giusto, di fargli cambiare idea; noi, tuttavia, animati dalle sua stessa passione e dotati, forse (un forse da sottolineare tre volte), di maggiore esperienza, azzardiamo alcuni consigli su dove ci pare più opportuno depositare il proprio denaro.

    Iniziamo con una vecchia Cenerentola degli annunci: avete notato che le Fiat 130 Coupè, dopo avere affollato per anni le suddette pagine, sono sparite!? Vi siete accorti di quante volte, ascoltando parlare collezionisti esperto si coglie il disappunto per non aver approfittato per acquistarne una quando "te la tiravano dietro"!?

    Oggi le occasioni di acquisto si sono rarefatte: l'auto è richiesta (soprattutto nel Nord Europa e molte hanno già preso quella via) ed è impensabile spuntare i prezzi di 3 – 4.000 Euro di due anni fa per un'esemplare più che discreto; è più probabile incontrare richieste tra i sei e gli ottomila che a noi, però, paiono ancora convenienti, soprattutto se riferiti ad una meno diffusa "manuale".

    La presenza del cambio meccanico è, infatti, l'unica possibilità di limitare concretamente l'impressionante sete del suo V6, l'unico importante difetto della Fiat 130; in ogni caso però, il limitato uso che si fa normalmente di un'auto d'epoca rende la cosa finanziariamente ininfluente.

    Di questo se ne stanno accorgendo un po' tutti assieme con l'incredibile comfort, la bellezza della linea e la ricchezza degli interni che questa vettura porta in dote: crediamo che la crescita di interesse per questa vettura sia solo agli inizi.

    Constatando la sorte che sta toccando alla Fiat 130 ci azzardiamo (è proprio il caso di dirlo) ad accendere la luce su quella che secondo noi la seguirà sulla stessa via: la Lancia Gamma Coupè.

    Perseguitata dalla fama, peraltro meritata, di scarsa affidabilità meccanica ancora oggi spunta quotazioni bassissime quando si riesce a venderla; da un po' di tempo però il numero degli esemplari inserzionati è calato sensibilmente: ciò, secondo noi, vuol dire una cosa importantissima e cioè che è finita la smania di venderla a qualsiasi prezzo: piuttosto teniamola lì.

    Questo primo passo è la pre-condizione necessaria affinchè il mondo del collezionismo la prenda in considerazione; d'altronde le sue doti sono le stesse della summenzionata Fiat 130 pur senza la magia del motore a sei cilindri (ma anche con consumi molto più adatti ai tempi attuali).

    Noi consigliamo, se trovate un'esemplare veramente sano, di non stare troppo a lesinare sul prezzo perchè acquistandola vi assicurerete un'auto godibilissima e di sicura rivalutazione: i suoi difetti sono conosciuti ed oggi rimediabili a parte la difficoltà di reperire i ricambi di carrozzeria.

    Per quanto riguarda la Gamma Coupè oggi si possono trovare vetture sane anche a partire da 3.000 Euro con un massimo di spesa consigliato di € 5.000; aggiungiamo ancora che si parla di macchine molto buone ma non da concorso che sono, sempre e comunque, un caso a parte.

    Abbiamo un'ultima riflessione di strettissima attualità: ci siamo convinti che la fantasmagorica Ferrari FF (che bella!!) concentrerà l'attenzione di tutti sull'attrattiva della carrozzeria tipo "shooting brake"; consigliamo di vagliare, a seconda delle vostre possibilità, tutto quanto può essere ricondotto a questa categoria di coupè sportive con portellone ed abitabilità per quattro persone.

    Certamente non tutti potranno accostarsi ad una delle magnifiche e costosissime Aston Martin allestite dalla carrozzeria inglese Tickford; difficile sarà anche recuperare una Lynx Eventer basata sulla Jaguar XJS oppure una Reliant Scimitar GTE con motore Ford V6 da tre litri ma, aguzzando l'ingegno, qualche opportunità è possibile coglierla.

    In ordine di diffusione crescente sul nostro mercato segnaliamo la BMW serie 02 Touring, la Volvo P 1800 ES e la Lancia Beta HPE; promettendo che per un po' non parleremo della Lancia chiediamo però che ci sia consentito dire che quest'ultima è stata un'auto veramente geniale.

    Provate a trovarle un difetto di progetto: semplicemente non esiste; crediamo che se non si arrugginissero con la velocità della luce e fossero state assemblate con più cura avrebbero sbaragliato i mercati europei. Purtroppo è andata diversamente ed è noto che la ruggine delle Beta costrinse la Lancia addirittura a ritirarsi dal mercato britannico e non prima di avere dovuto pagare molti danni agli inferociti clienti.

    In Italia però qualcuna si è salvata e rappresenta oggi un'ottima opportunità per aggirarsi con una vettura molto personale, divertente da guidare ed estremamente pratica; come detto massima attenzione alle condizioni della scocca e raccomandazione per le versioni aspirate. Non lasciatevi sedurre dal compressore delle Volumex visto che non dovete fare record ai caselli e ricordate cosa diceva Henry Ford: tutto quello che non c'è non si rompe.

    Il valore di mercato della Beta HPE oscilla tra i 3 e i 5.000 euro, escluso la Volumex che però, come abbiamo appena detto, sconsigliamo.

    Per quanto riguarda le altre quotazioni, la BMW Touring in Italia è presocchè introvabile ma non può superare gli 8.000 salvo il caso di una Tii full optionals che può arrivare anche a 10.000 (sono valutazioni, in questo caso specifico, che azzardiamo per proporzione con vetture analoghe essendo gli scambi quasi inesistenti); la Volvo è sicuramente la più costosa e può arrivare anche sui 12.000.

  9. Guardando questo video ed altri simili mi chiedo quanto siano effettivamente "usabili" le vetture storiche.

    Insomma auto con decine di anni sul groppone vengono davvero spremute in pista e spesso non si tratta solo dei modelli da competizione.

    Resto sbalordito a vedere immagini del genere

    Mi viene da chedermi se dei modelli originali non abbiano solo la carrozzeria.

    Davvero oggi posso acquistare una Giulia Ti Super, una Giulia GT o una GTA, chiaramente ben manutenuta, portarla in pista e dopo un giro non mi va in ebollizione? Non si rompe qualcosa?

    Spero sia davvero così.

    Chissà che un giorno non possa provare di persona :mrgreen:

    ...ma qua (come ai tempi in cui correvano) le auto sono preparate, curate e modificate (nei limiti imposti dai regolamenti del tempo) come accade nelle auto di oggi che corrono e che certamente non sono le stesse che compri dal concessionario.

    Quindi ad esempio x quel che riguarda "l'ebollizione" il circuito acqua, radiatore e quant'altro sono ben funzionanti... :)

    ps, visto che quest'anno non avevo ancora aperto un thread "del mio" campionato, allego qua sotto la lista gare del Campionato Italiano Autostoriche che quest'anno include autodromi spettacolari inclusa pure una trasferta all'estero (a Zeltweg in Austria..)

    - 27 Marzo, MONZA -

    - 17 Aprile ADRIA -

    - 29 Maggio, MUGELLO

    - 12 Giugno, A1Ring ZELTWEG(A)

    - 24 Luglio, MISANO2h

    - 25 Settembre, VARANO

    - 9 Ottobre IMOLA

    - 23 Ottobre VALLELUNGA 300km

    - 4 Dicembre MAGIONE 2h

  10. A quanto pare inizia pian piano a prendere corpo il progetto di togliere il machio Chrysler da svariati paesi UE per lasciarli a Lancia,

    è di ieri la notizia che in Spagna la rete Chrysler ha ridotto la proposta del suo listino ad un solo modello in attesa che Lancia commercializzi i "nuovi" prodotti rimarchiati

    Vedremo poi come lo attueranno e se davvero inizia l'abbinamento di Lancia con Jeep nella rete di vendite (anziche gli attuali FIat e Alfa)

    Chrysler España reduce su gama a un sólo modelo

    por Enrique García de 30 de Mar del 2011

    Ya queda muy poco para que los Chrysler vendidos en Europa sean comercializados con el logotipo Lancia. Hasta que llegue ese momento, la gama para España se ha reducido únicamente al Grand Voyager, que además estrena niveles de terminación.

    No habrá Sebring, ni 300C, ni PT Cruiser. Estos tres modelos dejan de estar disponibles y habrá que esperar a los futuros Thema y Flavia para poder adquirir una berlina de Chrysler, pero con logo Lancia. Del Grand Voyager que sí sigue a la venta, ahora se ofrecen seis variantes diferenciadas únicamente por el equipamiento de serie, muy completo desde el más accesible.

    Los precios recomendados son:

    2.8 CRD 163 CV LX Confort 41.551 €

    2.8 CRD 163 CV LX Bienestar 42.082 €

    2.8 CRD 163 CV LX Estilo 43.277 €

    2.8 CRD 163 CV Touring Confort Plus 47.054 €

    2.8 CRD 163 CV Limited Entretenimiento 55.963 €

    2.8 CRD 163 CV Limited Entretenimiento Plus 57.024 €

    A las tarifas dadas por el fabricante habrá que restar las posibles promociones que estén vigentes en cada momento. Por ejemplo hasta finales de este mes de marzo, hay un Grand Voyager desde algo más de 35.000 €, por lo que los descuentos son siempre importantes y generosos y alterarán notablemente el importante a pagar.

  11. La mia opinione personale: se avessimo curanto noi il servizio di Report ne sarebbe venuta fuori una cosa decisamente più seria.

    concordo, infatti come dicevo mi hanno deluso piu di tutti i giornalisti che in teoria sono esperti e seri del settore come Coppini che anzichè "istruire" una trasmissione che si occupa di altri temi e magari deve anche fare un po le veci degli scontenti (e quindi gli si puo forse "perdonare" qualche svista o calcatura di troppo), questi invece hanno sparato ca##ate e cose banali e pressapochiste a livello peggiore di una rivista di gossip; robe come quelle sentite sui modelli americani attuali (senza dire "il dopo" e il perche attualmente si mettono in listino questi) o robe come quella sul multijet e la vicenda GM raccontati in quel modo da gente presa per fare gli esperti mentre ha fatto tutt'altro sono peggio della trasmissione in se:

    tanto che alla fine la stessa trasmissione (Report) sembrava quasi "Mitigare" quanto si era detto inizialmente e quanto dicevano questi esperti

    (questo quando in chiusura trasmissione si è auspicato piu volte che l'operazione marchionne-Usa e rischi che si prende andasse a buon fine (quindi facendo il tifo per lui) e magari ricordandogli che per avere piu fiducia dagli italiani sarebbe un bel segno se rivedesse anche le sue posizioni fiscali ed economiche nei confronti del paese)

  12. La 300 c costa ventimila dollari?

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    ....forse la cosa piu deludente della puntata di ieri sono state le parole di Coppini e di qualche altro giornalista (in teoria quindi gente esterna ed esperta che doveva dir x bene cose del suo mestiere): definire la 300c "un'auto che Non è di lusso in Usa e che costa neanche 20.000 dollari" e poi "credendo che vendendola qui come auto di lusso col marchio Lancia a 40.000 euro, sono operazioni che non funzionano", sono il sunto di parole di gionalisti, che ripeto, sono stati la cosa piu deludente perche, essendo del settore, dovevano invece "istruire" report (che abitualmente non si occupa di queste cose in specifico) su come stanno le cose... invece, "chissa perche", hanno calcato la mano con ca##ate disumane.

    Praticamente hanno gia bollato la 300c un'auto che non puo competere con i concorrenti e che è una truffa vista la differenza di prezzo tra qua e la (Coppini) e questo senza dire in realtà il vero prezzo di 300c in Usa e nemmeno il reale prezzo della auto nel mercato americano, e senza dire, ancora, che i modelli Lancia-americani ora presentati (su cui si sono soffermati) sono in realta dei rebdging copri-listino in attesa di ben altro.

    Ridicola poi, sempre da gionalista, la ricostruzione sul fatto con GM e il multijet in cui un normale spettatore ha sostanzialmente capito che la Fiat ha ceduto quella tecnologia come se oggi lei stessa non potesse piu utilzzarla e come se la Fiat nel mentre non ha sviluppato evoluzioni e tecnologie su quella stessa e per es. sui benzina.

    Velo pietoso poi sulla sorta di rivalutazione di Romiti senza dire che quello è il VERO uomo del fallimento FIAT e su altre cose che riguardano per es. "i trusti" anche di ben altro livello si fanno nei gruppi stranieri (con cui Fiat deve competere).

  13. strana combinazione di Renault 4 avvistata a Mo, gia era difficile beccarne una... ma io ne ho avvistate ben 3 in un pomeriggio, Bianca, azzurro-grigiastro e rossa! Aggiungo pure un paio di maggiolini e 500.. insomma col bel clima si rivede qualche storica

    PS; venerdi mattina in autostrada da Ravenna verso A14 avvistato un gruppo di 4 storiche: un gtv200 grigio met ultima serie, una porsche356, Mg A verde e una Giulietta spider rossa.. velocita di crociera piuttosto lenta, non piu di 90-100km/h in prima corsia; poi in zona Imola direz BO altro gruppetto di storiche tra 2 maggiolini una Jaguar berlina anni 60: doveva quindi esserci un raduno verso nord...

  14. geniale...

    quindi chi per caso si ritrova una Lancia Kappa berlina turbo (valore dell'auto 500 euro) si ritrova a pagare un bollo da 6-700 euro...

    e magari gente che si puo permettere auto da 30-40-50 mila euro... paga un bollo inferiore (oltre al fatto che sono auto che consumano molto meno e quindi gia in questo pagano meno tasse sul carburante a parità di km)

    imho piuttosto sarebbe persino piu gusto se ri-applicassero una Iva maggiorata all'acquisto di auto nuove olltre certe cilindrate, potenza o magari valore d'acquisto..

    qui probabilmente pagherebbe chi qualche soldo in piu in tasca ce l'ha davvero... (evasori inclusi... ;) )

  15. e anche la fiat 130 coupè secondo me

    130_coupe.jpg

    ...giusto.... vedere la Lancia Flaminia Marica che la ispirò...

    La 130, come la Gamma coupè e altre "prove" precedenti di coupè provenienti da Pininfarina tra la fine degli anni 60 e primi anni 70 si ispiravano molto alle linee americane grazie ai lavori dell'allora dipendente designer americano Tom Tjaarda che appunto ispiro' molto il design di quegli anni seguito poi x molti anni

    Interessante questa pagina direi.... che appunto mostra i suoi lavori americani e poi quelli italiani...

    Tom Tjaarda - Cars

  16. :D curiosa sta storia e immagini dell'imprenditore cinese incazzato per i problemi alla Gallardo...

    Ci vogliono soldi e coraggio e, soprattutto, nessuna pietà. Distrutta a colpi di martello davanti agli occhi dei curiosi. In questa galleria la fine di una Lamborghini Gallardo L140. La vettura di lusso, di proprietà di un imprenditore è stata il simbolo della giornata dei diritti dei consumatori nella provincia di Shandong, in Cina. Ad assoldare i "killer" è stato lo stesso imprenditore che ha voluto così esprimere il suo dissenso. L'auto infatti, aveva smesso di funzionare dopo essere entrata in una officina per effettuare alcune riparazioni.

    Foto Lamborghini Gallardo distrutta per protesta - 1 di 5 - Repubblica.it

    120101874-fb874e09-8ff5-40c1-8587-4218a236a00d.jpg

    120101953-f39f0c0b-581e-4d43-8252-2d8f7b4a3204.jpg

    120101679-1c682250-e5dc-4be0-96f3-b8aaf43a7504.jpg

  17. oh.. piu la guardo e piu mi chiedo perchè cavolo han fatto quel muso e coperchio a mo' di copertura di WC!

    Davvero non capisco, perche poi tutto il resto è davvero bello, sia il fianco che soprattutto il retro, e pure l'interno puo andare...

    ma il muso davvero è incomprensibile, sembra quasi distaccato dal resto dell'auto.

    E chiudo pure io dicendo che il bicolore in st'auto ci sta come i cavoli a merenda. In presentazione ufficiale potevano tranquillamente evitarlo che non avrebbe fatto male all'auto.

  18. come è ben chiaro per me questa è la scelta più sbagliata in assoluto perchè è, nell'impatto visivo, l'elemento che più si distacca dalla riconoscibilità di un modello come Lancia.

    Passino i modelli presi belli e pronti per essere sul mercato, passi che per far prima non si è provveduto ad alcuna modifica non convivendo i due brand sugli stessi mercati (altra cosa che non condivido), ma vedere un'auto e non riconoscerla come Lancia è un errore grave, ancor di più se non supportata da un risparmio produttivo.

    Queste ultime fotografie sono belle, lo riconosco, peccato che se si guardano le foto singolarmente sfido chiunque a riconoscerci una Lancia... tutto sommato si possono anche accettare per un'auto generalista di segmento D... :D

    quoto.

    Per carità, l'interno non è neanche male ma è davvero non Lancia o meglio davvero "generalista".

    Il salto (all'indietro) rispetto a Thesis è abissale e francamente sono cose che non capisco (come la calandra): dal momento che decidi di rifarli, che ti costa rifarli in modo "piu Lancia"? ..almeno nel taglio dei sedili o di alcuni abbinamenti si poteva fare Imho, cosiccome per la Calandra....

  19. Thema: Imported from Ontario :prega:

    Voyager: Imported from Ontario :prega:

    Ypsilon: Imported from Poland :prega:

    Flavia: Imported from Detroit (USA) :prega:

    Brandizziamoci ed importiamoci :lol:

    ...e pensare che un tempo avevamo come claim finale del marchio "THE MOST ITALIAN CAR"... :/

    immagine2eq.png

  20. questa la giro perche vista oggi (anche al sig Drogo responsabile Lancia...) appare quanto mai impossibile.

    chi è l'anti Bmw??

    LANCIA !!

    immagine3y.png

    e il bello è che lo è sotto tutti gli aspetti a cominciare dalle prestazioni... e il bello ancora è che se al posto di quella BMW ci fosse stata anche.... UN'ALFA 75 1.6cc... avrebbe presto bastonate ugualmente! :D:mrgreen:

  21. lancia_trevi4.jpg

    quanto mi faceva impazzire da bambino!

    Quoto!!! giusto alle elementari nei primissimi anni 80 non vedevo l'ora di tornare a casa sulla nuova Beta berlina 2000 del padre di un mio compagno di classe e vicino di casa per... salire su quell'auto (che esteticamente non mi piaceva, perdippiu color oro) ma per quel fantastico cruscotto: Era l'epoca dei robot giapponesi come dei telefilm e film spaziali... e quel cruscotto era per me nelle automobili la cosa che piu si avvicinava alle immagini di astronavi che vedevamo ovunque.. :)

  22. Tra l'altro... solo io nel finestrino posteriore e nel montante ci vedo una analogia con questa?

    thumb.output.php?src=SYSTEM_ARCHIVIO%2FSYSTEM_GALLERY_2005%2F71-3-2642.jpg&wmax=1280&hmax=1280&quality=80&bgcol=FFFFFF&type=2&sid=44874d70f993655656e881315729a52c

    Bingo

    paragone centrato, Manzoni ci raccontava di essere cresciuto in una casa di Lancisti e che proprio la HPE fu una delle auto di casa che piu lo colpi' tanto che ando' volutamente da Castagnero che la disegno' per conoscere il suo ispiratore; lui stesso aveva a casa un grosso modello di Hpe :).

    Concordo che, soprattutto con gli anni che passano, la HPE sia la versione della famiglia Beta TA per me piu desiderabile: da piccolo no, pensavo che la Beta coupè fosse una delle piu belle auto che si vedevano circolare nelle strade degli anni 70 ma anche anni 80 quando poi iniziarono ad imperare berline dal design insipido ma da grandi prestazioni; poi col tempo la coupè è invecchiata mentre il concetto di Hpe rimane davvero interessante e parte di questo interesse ma anche modernità viene anche da svariate parti "plastiche" che qualcuno non ama ma che davano tanta personalità all'auto (e please.. non facciamo paragoni in queste parti cosi da designer e ben integrate con quanto facevano a mo' appendici appiccicate tedeschi e francesi... ;) )

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