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Lanciaboxer

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  1. Affidabilità motori: Fiat nella Top Ten per Warranty Direct

    Affidabilità motori: Fiat nella Top Ten per Warranty Direct - Automobilismo

    Dall’indagine condotta dalla britannica Warranty Direct su 50.000 polizze emergono alcuni dati interessanti e alcune certezze sembrano vacillare. La prima è forse l'affidabilità di alcuni marchi tedeschi....

    Le auto sono sempre più complesse, sicure e tecnologiche. Anche se sottoposte a rigorosi e puntuali tagliandi, non sempre si rivelano però affidabili come vorremmo. Per questo, del resto, esistono le garanzie. Ma mentre la rottura di una lampadina o la sostituzione di una batteria sono spese ancora accettabili, i guasti al motore sono qualcosa di terribilmente più complesso e giustamente temuto.

    “I guasti al motore rappresentano la paura più grande che esista per un proprietario” spiega Duncan McClure Fisher l’amministratore delegato per il Regno Unito di Warranty Direct.” Perché possono portare a esborsi astronomici e a lunghe attese in officina.” Fortunatamente i guasti al motore ricorrono molto meno, rispetto ad altri problemi come all’impianto elettrico o alle sospensioni, ma per chi non è coperto da una garanzia sono il problema più grande e fastidioso.

    Dall’indagine condotta dalla britannica Warranty Direct sulle polizze di 50.000 inglesi emergono alcuni dati quantomeno interessanti. Alcune certezze sembrano infatti vacillare. La prima è forse l'affidabilità dei motori tedeschi. La durata e l’affidabilità dei motori dei marchi premium "non è esattamente quella che dovrebbe essere” continua Duncan McClure Fisher. Prendiamo Audi, per esempio. Un proprietario su 27 lamenta un guasto al motore è il 3,71% solo la defunta MG Rover fa peggio con 1 su 13 (7.88%).

    Non se la passano meglio MINI, con un problema ogni 40 assicurati e (2.51%), Saab, Vauxhall (Opel) e Peugeot. Al settimo posto BMW con 1 problema ogni 45 (2.20%). Renault e Volkswagen sono all’ottavo e nono posto.

    Passiamo ora ai marchi più virtuosi, giapponesi in testa. Primo tra tutti Honda con un problema ogni 344 (0.29%), segue Toyota con 1 ogni 171 (0.58%) e, un po’ a sorpresa rispetto agli ultimi anni, Mercedes con 1 problema ogni 119. Volvo, Jaguar, Lexus seguono nella top ten dei migliori seguiti da Fiat al settimo posto (1 ogni 85) e da Ford ( 1 ogni 80).

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  2. "Occhiometro Romano" (da un non romano..):

    Un po di impressioni dopo essere tornato a Roma da turista per qualche giorno dopo ben 10anni... cosi' giusto per fare un paio di righe, sia per sfatare alcuni luoghi comuni magari condivisi "qua al nord" e magari x avere conferma o o non conferma da chi invece ci vive o la frequenta piu spesso.

    Premessa: l'occhiometro ha valore per cio che si vede camminando ininterrottamente per qualche giorno in tutto quello che passa nella zona turistica della citta, ovvero quello che c'è nel perimetro tra VIa Veneto-Colosseo-Trastevere-SanPietro-Piazza del popolo-ViaVeneto (dove avevo l'albergo)

    Dunque prima cosa notata riguarda "il pensiero comune" del nord che vede Roma come una citta "piu italiana" e magari "meno ricca" di quanto non siano piccole ricche citta di provincia del nord. SBAGLIATO tutto. In quella zona di Roma il parco auto è assolutamente recente, ricco e ben messo come in una citta del nord. Semmai la differenza sta nella scelta delle dimensioni: per chi non è abituato non puo immaginare quante siano la montagna di SMART che girano ma anche, sorprendentemente, le Toyota IQ: ecco.. uno che valuta il mercato a ROma direbbe che l'auto è un vero successo: esattamente l'opposto di quanto accade qua in Emilia dove non si puo che catalogare come uno dei piu grossi FLOP dell'auto recente!

    Detto questo, l'altra considerazione conseguente è che Roma NON è affatto italiana... anzi.. l'esterofilismo ha dilagato quasi piu che qua.. le Panda in rapporto al segmento son pochissime, anche le Punto non eccedono, andando nel seg.C.. si le Giulietta, Bravo e Delta si vedono ma.. io direi che in rapporto ne gira piu qua (Delta molte di rappresentanze): ecco semmai non sono molte le Golf rispetto al nord.

    Insomma alla fine l'Italia si salva grazie alla 500 (una bella icona sempre ammirata dalla montagna di turisti cino-jap-russi che invadono la citta), dalla Ypsilon (2003... tante) e anche da un buon numero di Mito (piu che qua). Poi da una buona quantita di Multipla che circolano, tante anche come Taxi (ci sono ancora buone italiane come Lybra e persino Dedra mentre non ho visto quasi Croma). Insomma italiane in generale non cosi tante, anzi.. il contrario e da italiano dispiace che non usiamo queste ctta davanti ai turisti per fare pubblicita alle nostre cose.

    Salendo di segmento.. tantissime le Mercedes.. davvero tante, sembra che la forza Mercedes da quelle parti sia molto consolidata in tutti i segmenti, un po quello che qua recentemente fanno piu Audi-Bmw. il piu impressionante come mezzi Mercedes c m q per chi non è abituato a vederli è la presenza dei VITO.. la citta è invasa! tantissimi.. forse di Hotel, forse di roba del vaticano o ministeri.. non so.. c m q se questi fossero Lancia Voyager forse la Lancia avrebbe raggiunto il target italiano! :D

    Per il resto c m q davvero una bellissima citta.. poco da dire.. meriterebbe molta piu considerazione visto che siamo spesso cosi portati ad andare piu a Parigi Londra barcellona o Madrid.. quando in realta ROma fa impressione x quante cose puoi vedere dietro ogni angolo... come nessuna... E anche sulle persone.. andare e vedere per capire che al di la dei luoghi comuni gli italiani sono molto piu simili di quel che vogliono far credere certi qualunquismi..

  3. ..mah... ma come si fa a dire se è bella o brutta sta roba...

    E' semplicemente la solita noia. nulla su cui discutere di bello o brutta, nulla di cui appassionarsi o incazzarsi.

    una giusta scatola per portarti da A->B..

    peraltro ormai presentandoci questa potrebbero tranquillamente dirci che li oggi non è golf 2013 ma una passat del 2006 o il 1999 che tanto siamo li...

    ...sorry ma io non riesco a concepire l'auto cosi.. :( ..voglio che l'auto sia perlomeno un argomento di discussione estetica...

  4. direi che a parte i fanali sottili, quello che è veramente un pugno nell'occhio che fa la differenza è quel "pannolone nero" al contrario che fa da paracolpi anteriore e che appende il gia sottile muso ancora piu in alto...

    e per questo in bianco fa schifo: la parte nera preponderante è veramente assurda per quanto sproporzionata (perdippiu nemmeno equilibrata dai fanali cosi sottili e dalla griglia particolarmente alta).

    L'UNICO modo per renderla accettabile è mascherare il pannolone nero anteriore... comprandola NERA (o cmq scura).

    in effetti nella foto stabilimento dove sono affiancati, quelli scuri sono passabili, definibili cioè solo "particolari" ma non orridi.

    La speranza è che ci siano versioni con paracolpi verniciati in tinta...

    La linea del fianco non è male.

  5. modena dovrebbe avere una capacità di quasi 7000 auto/anno, 2500 saranno 4C, nel 2015 sono programmate la nuova coupè e spider... mi pare logico che se vuoi produrre 10000 suv o 10000 ghibli a modena non ci stai... inoltre sputare sulle SOLE 2500 4C mi sembra un po offensivo, visto che è quasi il 50% della capacità. non vorrei dire una cavolata, ma fino a prova contraria quello di modena è lo stabilimento che più si avvicina/avvicinerà al massimo utilizzo... PERCHE FARE TUTTO QUESTO CASINO??
  6. qua intanto oggi si scrive questo... sob...

    per un marchio come Maserati mi lascia molto perplesso che si perda Modena per tutta la produzione.

    Passi per un Suv o una berlina "da combattimento" ma almeno le supercar sportive dovrebbero rimanere qua.

    ...Vedo poi che si faranno 2.500 Alfa4C (contro la capacita attuale sui 5-6000).. ma quanto c••o ci voleva ad affiancargli una gemella di Lancia Stratos o "baby sportiva" Maserati (che IMHO.. venderebbe ben meglio di marchio Alfa!)

    Modena destino segnato per Maserati - Cronaca - Gazzetta di Modena

    Modena, destino segnato per Maserati

    Poche possibilità produttive una volta esaurite vecchie coupè e spider. Significativo il trasferimento di 50 operai in Ferrari

    auto marchi corse

    I primi 50 lavoratori sono praticamente già fuoriusciti dalla Maserati. Per loro fortuna, se così si può dire, andranno in Ferrari, in virtù di un accordo con le organizzazioni sindacali per evitare il ricorso alla cassa integrazione che sarebbe stata necessaria per procedere ai lavori di ristrutturazione della linea che ospiterà la produzione della nuova Alfa 4C a giugno. Ma il futuro dello stabilimento Maserati di via Ciro Menotti non si presenta di certo roseo. A preoccupare sono le stesse parole dell'amministratore delegato di Maserati, Harald Wester, che per quanto cerchi di rassicurare («Modena è e resterà il cuore della azienda Maserati, l'impianto storico della società», sono le sue parole), lancia anche il sassolino che insinua il dubbio, quando afferma: «In futuro ci saranno altri due siti produttivi, di cui uno sarà quello di Grugliasco, alle porte di Torino, dove verranno prodotte la Quattroporte e la Ghibli, la futura berlina di segmento E, che arriverà a metà 2013».

    Wester non ha voluto rivelare il nome del secondo sito produttivo in Italia, ma secondo indiscrezioni dovrebbe essere quello di Mirafiori, dove verrebbe prodotto il futuro crossover Levante a fine 2014. Tradotto: non a Modena. Ed è così che l'allarme scatta.

    La Maserati, ben presto, quando i modelli ancora esistenti andranno ad esaurimento, potrebbe non essere più prodotta a Modena. Se a questo aggiungiamo che la produzione della nuova Alfa 4C potrebbe non superare le 2500 vetture (contro una media precedente di 5-6mila), le prospettive, specie dal punto di vista occupazionale, non sono rosee. Proviamo a ricapitolare: la nuova Quattro Porte Maserati (che fino a poco tempo fa copriva il 60% della produzione Maserati) si fa a Grugliasco. Le due piccole Maserati, la sei cilindri a benzina e diesel, si fanno a Grugliasco; a Modena rimangono il coupé e lo spider, che hanno già qualche anno. Rimane l'Alfa 4C, che verrà prodotta a Modena, ma non è certo marchio Maserati.

    Se dunque non ci saranno nuovi modelli Maserati da produrre in via Ciro Menotti, la storia modenese del marchio è destinata a esaurirsi, una volta che i vecchi modelli non verranno più prodotti. È significativo, peraltro, sentire cifre di investimenti Maserati e sapere che nessuno di questi riguarderà Modena.

    «Gli investimenti del gruppo Fiat entro il 2014 per Quattroporte, Ghibli e Levante sono pari a 1,2 miliardi di euro», ha detto Wester, ricordando che entro il 2015 Maserati prevede di vendere 50 mila vetture, contro le 6.750 stimate a fine 2012. Se consideriamo che nessuno dei modelli citati verrà prodotto a Modena, lo scenario occupazionale si complica decisamente. Il primo pezzo è già andato in Ferrari: 50 dipendenti, non pochi se si pensa che sono circa 300 (la metà del totale) i lavoratori impegnati nella produzione. Ma è probabile che sia solo una prima tranche. Non è da escludere, infatti, che vi siano altri esuberi, forse anche questi da ricollocare nelle altre attività del Gruppo Fiat sul territorio modenese. Ma i dolori di pancia non si presentano solo sul fronte “operaio”. Anche quello impiegatizio e commerciale, circa la metà dei dipendenti totali, potrebbe essere messo a dura prova, qualora la Maserati cessasse di essere prodotta a Modena. Anche supponendo che il centro logistico-commerciale permanga a Modena, 300 impiegati infatti potrebbero essere eccessivi rispetto alle reali esigenze di commercializzazione di un'auto che di fatto viene prodotta altrove.

  7. ...Sempre tra gli "speciali" alla Lancia c'è da segnalare questo eccezionale inserto di ben 10 schede di Borgomeo di Repubblica Motori, l'ho visto solo ora ma è del 30 ottobre cioè prima delle dichiarazioni di Marchionne: sembra quasi sapesse in anticipo delle dichiarazioni maldestre che poi avrebbero portato la Lancia come "defunta" in tutta la stampa europea..

    SPECIALE: TUTTA L'INCREDIBILE STORIA DELLA LANCIA

    VINCENZO, IL GENIO CHE RIVOLUZIONÒ LA TECNICA

    Speciale: tutta l'incredibileØ storia della Lancia Vincenzo, il genio che rivoluzionò la tecnica - Repubblica.it

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  8. Aò, a me la 500L piace, anche in questa versione Trekking. Ora esco e me la vado a comprare. :mrgreen: Non è una Charlize Theron, ma è più pratica e disponibile.
  9. Segnalo praticamente tutto il numero della nota rivista di "corse d'epoca" "Grace" di Dicembre dedicato alla Lancia dopo quanto "ascoltato" a novembre... qua la cosa è fatta meglio dando voce a tutti, alla storia, a Fiorio, Munari, Biasion allo stesso direttore Barbero nel suo editoriale...

    non si contesta piu di tanto Marchionne e la situazione attuale ma almeno si propone e si dice cosa ci vorrebbe a Lancia

    ImageShack Album - 28 images

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  10. Rubrica "dedicata" alla Lancia... anche loro di Ruoteclassiche nel "gioco" della chiusura, giusto per fare "informazione" anche tra i collezionisti di auto d'epoca :(

    Ruoteclassiche

    Le dichiarazioni di Marchionne

    BYE BYE LANCIA, DITE LA VOSTRA

    Le recenti dichiarazioni di Sergio Marchionne non lasciano spazio a dubbi: il futuro del marchio Lancia non rientra più nei programmi del Gruppo. E sarà quindi confinato nella fascia della "Ypsilon", come dire "Rompete le righe, Lancia non c'interessa più!". Leggittimo anche se onestamente "mostruoso", per quello che il marchio ha significato nella storia dell'automobile, non solo in Italia.

    A questo punto, nella marea di domande che sorgono spontanee, una si afferma su tutte le altre: "che fine farà ora la Collezione Lancia?". Qualcuno intanto - come Enrico Masala, presidente onorario dei lancisti - dichiara che c'era da aspettarselo e che "forse è meglio così. Meglio chiudere quella storia piuttosto che lasciarla sopravvivere con uno scudetto appiccicato su modelli d'Oltreoceano". Scriveteci a redazione@ruoteclassiche.it

  11. ..."il problema" della 200 (e se vogliamo anche della 300/Thema...) e della Lancia è anche che da una parte il marchio ha l'80% del mercato in Italia.. e in Italia si vende praticamente solo SW... e per queste la SW non è prevista. Solita sfiga della Lancia perche questo cambierebbe drasticamente le cose in termini numerici. Un po come se oggi dovessimo valutare i numeri delle varie A4, Lybra o 159 senza le loro SW... meno che dimezzati...

    Gli stessi numeri della 300c/Thema se avesse avuto la SW,ne sono certo, oggi li valuteremmo in ben altro modo se ci fosse stata la SW: non meno di come valutiamo quelli di una Audi A6...

  12. Giusto perche si parlava di 8.32 e di mancata versione 4x4 in cui si puo comprendere che la messa in produzione avrebbe avuto costi abbastanza consistenti che evidentemente in quel periodo non ci si voleva sobbarcare (anche se poi non si capisce perche abbiano fatto la 164 Q4.. ma qua torniamo a un vecchio/attuale discorso di disparità di trattamento dei marchi una volta acquisiti entrambi), cosiccome e anzi dippiu per una eventuale versione di nuova di thema coupè 8.32 e/o 4x4...

    meno comprensibile pero' è perche non si è "osato" fare cio che sarebbe stato qualcosa di molto interessante e anche "innovativo" (mi viene in mente che forse la prima SW sportiva sia la Volvo T5, molto successiva al periodo..) ovvero perche non fare anche la versione THEMA 8.32 SW ??

    Il fatto forse poco noto/curioso è che ne esiste almeno un esemplare, fatto apposta per Gianni Agnelli... eccolo, col caratteristico cestino in vimini :D

    832sw.jpg

    penso avrebbe avuto un suo perche se si fosse fatta.. e infondo a costo quasi zero...

  13. cosi giusto x cazz..gio, dati mercato aggiornati Ottobre con quote/numeri Alfa-Lancia nei vari paesi UE..

    AUSTRIA (automotive.co.at)

    Lancia 1224 quota 0,42% (+141,9%)

    Alfa-Romeo 2050 quota 0,7

    GERMANIA (kbe.de)

    Lancia 2678 quota 0,1% +79,5%

    Alfa Romeo 6615 quota 0,3%

    FRANCIA (autoactu.fr)

    Lancia 4446 0,23% +44,9

    Alfa 9038 0,47% -34%

    OLANDA autoweek.nl

    Lancia 766 quota 0,17% (+614%)

    Alfa 3263 quota 0,7%

    SVIZZERA auto-schweiz.ch +4,8%

    Lancia 938 0,3% (+64,3%)

    Alfa 2463 0,9%

    PORTOGALLO autoinforma.pt

    Lancia 308 quota 0,4%

    Alfa 807 quota 1%

    BELGIO febiac.be -11,3%

    Lancia 1673 quota 0,4% +75%

    Alfa 3426 quota 0,8%

    SPAGNA -12% aniacam.es

    Lancia 1582 quota 0,26 (+27,6%)

    Alfa 3289 quota 0,55

    GRECIA seaa.gr -40%

    Lancia 697 1,4% (+600%)

    Alfa 759 1,5% (1462 quota 1,7%)

    POLONIA +1%

    Lancia 709 (+150%)

    Alfa 1285

    REP. CECA sda-cia.cz

    Lancia 130 quota 0,1 (+124%)

    Alfa 187 quota 0,13

    SLOVAKIA auto.etrend.sk +9%

    Lancia 89 quota 0,16 (+112%)

    Alfa 86 quota 0,16

    SVEZIA mercato -9,87

    Lancia 332 quota 0,14% +56%

    Alfa romeo 244 quota 0,09%

    UKRAINA

    Lancia 98

    Alfaromeo 0

    CROAZIA autoportal.hr

    Lancia 34 quota 0,13%

    Alfaromeo 53 quota 0,2%

    SERBIA

    Lancia 26 quota 0,13%

    Alfaromeo 41 quota 0,18%

  14. Intervista a Marchionne da Automotive e riportata su LanciaBlog, Flavia confermata.. e (pare) anche Delta.. sperando nel mercato Usa..

    Marchionne: l’erede della Flavia pronta il prossimo anno, la nuova Delta in fase di approvazione | Lancia Italia Blog - Il sito web dedicato alle Automobili Lancia

    MARCHIONNE: L’EREDE DELLA FLAVIA PRONTA IL PROSSIMO ANNO, LA NUOVA DELTA IN FASE DI APPROVAZIONE

    13 NOVEMBRE 2012

    In un’intervista di questa settimana, il sito web Automotive News ha avuto il piacere di parlare con Sergio Marchionne, l’Amministratore Delegato di Fiat-Chrysler e molte sono le anticipazioni che ha lanciato riguardo ai futuri modelli Lancia-Chrysler.

    Anzitutto è stato confermato il debutto della Chrysler 200 (la futura Lancia Flavia) al Salone di Detroit che si terrà nel gennaio 2013. Da questo modello, Marchionne si aspetta un successo che gli permetterà di prendere una notevole fetta di mercato in un segmento molto redditizio negli Stati Uniti.

    Riguardo alla Chrysler 100 (che qui prenderà il nome di Lancia Delta), l’AD sembra interessato ad una sua approvazione, spinto dal successo della Ford Focus e dalla mancanza di una versione compatta hatchback negli Stati Uniti (ricordiamo che in USA viene venduta come segmento ‘C’ solo la Dodge Dart, una 3 volumi), le quali sembrano essere sempre più apprezzate dalla clientela americana rispetto a molti anni fa.

    Alla domanda se verrà esportata in Europa con il marchio Lancia, Marchionne ha risposto con un sì.

    Riguardo alle scarse vendite fatte registrare da tutte le Chrysler marchiate Lancia in Europa, il manager italo-canadese ha risposto così:

    A meno che non sei veramente premium, vendere una berlina dalle grandi dimensioni nel mercato Europeo, ma più specialmente in quello italiano, sembra davvero un’impresa. Con le condizioni economiche che stiamo affrontando, questo è un mercato piccolo. Ma non solo per noi, per tutti. Detto questo la Thema – indipendentemente dai suoi risultati commerciali – è imbattibile nel rapporto qualità-prezzo.

  15. Io giudico equivoche e fin troppo disfattiste le parole usate da Marchionne durante la presentazione dei risultati Q3.

    Ma allo stesso tempo non do alcuna scusa a certa stampa che si è subito lanciata sul "Lancia chiude" perchè ricordo benissimo che prima dell'inizio della presentazione, con in mano solo il pdf delle slide, erano già partiti i titoli di articoli "Fiat taglia Lancia" basate solo sulla frase in inglese che si traduceva con un "riduzione/taglio degli investimenti (a rischio) su Lancia".

    Poca chiarezza da una parte. Malafede preventiva dall'altra.

    ...ti do ragione come discorso di fondo e sapendo poi della malafede (o pressapochezza) dei giornalisti, pero' x questo stavolta Marchionne ha toppato alla grande, uno nella sua posizione non puo e non deve fare dichiarazioni di quel tipo. Io non capsico.. perche in Vag si capisce benissimo che da anni stanno lavorando molto piu su Skoda che Seat.. ma una dichiarazione fatta cosi da azzoppare il marchio Seat (e conseguenti concessionari, immagine, incazzature di aficionados ecc) da quelli non la vedo mai e invece Marchionne casca su ste bucce di banana?

    Ripeto.. bastava semplicemente dire "diamo priorita al premium di Maserati e Alfa, nel mentre Lancia coprira segmenti medi con auto realizzate con Chrysler quando conviene oltre a Ypsilon". PUNTO. Nessuno avrebbe strillato e fatto morire ulteriormente la situzione marchio che davvero guardando siti di auto d tutta Europa (tedeschi, olandesi, francesi, ecc) recitano la morte di Lancia!

    Adesso sono (purtroppo) curioso di vedere i dati vendita del prossimo mese dall'estero dove arriva giusto la notizia principale (la prima..) ma non certo la correzione come in Italia per un marchio come Lancia che qualcuno ancora smuove.... Stavolta non si puo scusare.

  16. La Stratos è fuori concorso e comunque il sondaggio è stato pensato in ottica della politica odierna del gruppozzo.

    certo.. l'ottica è in effetti questa

    e imho assurda... visto che stiamo parlando di un gruppo che il marchio che aveva creato la vera e piu importante concorrente della 911, bastonandola pure alla grande, ce l'ha nel suo passato...

    ...e quel marchio non è nessuno dei 3 del sondaggio..

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    btw delle 3 andando a sentimento vorrei una Ferrari Dino

    ma andando a logica il marchio che oggi DEVE assolutamente avere una eterna concorrente alla Porsche 911 è solo MASERATI

  17. Interessante articolo di Miki Biasion (ricordo, non solo Campione Rally sulle Delta MA anche Concessionario Lancia in Veneto) sulla situazione Lancia dopo le parole di Marchionne:

    [cit]

    E’ il periodo della nuova ‘vecchia’ Delta, della Kappa e, più di recente, della Thesis. “Chiedo scusa se lo dico: ma quelle non sono auto, sono dei carciofi con le ruote – è il parere del due volte iridato –. Magari dal punto di vista del confort e delle rifiniture mantenevano ancora l’eccellenza italiana, ma esteticamente parlando erano davvero inguardabili”

    E guardate sotto chi commenta: ENRICO FUMIA!!

    Crisi Fiat, addio Lancia? Biasion: “Frutto di una serie di scelte incomprensibili” - Il Fatto Quotidiano

    Crisi Fiat, addio Lancia? Biasion: “Frutto di una serie di scelte incomprensibili”

    Il due volte iridato di rally al volante della mitica Hf Integrale analizza la decisione del Lingotto di "ridurre o eliminare" il marchio. "Si pagano gli errori strategici fatti nel passato". E lancia l'idea: "Riprodurre Delta, Fulvia e Stratos con tecnologie avanzate e linee al passo coi tempi. Altro che mancanza di appeal"

    Questa non è una storia di analisi di mercato e di equilibri di bilancio. Non c’entrano la crisi dell’auto e l’imbuto in cui è finito il made in Italy a quattro ruote. O almeno non solo. E’ il racconto di una scelta “per certi versi incomprensibile” – e di sicuro impopolare – analizzata da chi ha contribuito non poco a far entrare nella storia dei motori un nome che oggi rischia di scomparire. “Il marchio Lancia verrà ridotto o eliminato”: parola dell’ad Fiat Sergio Marchionne, che in una sola frase ha anticipato la fine di 106 anni di eccellenza italiana.

    Nata nel 1906, infatti, la Lancia ha rappresentato per anni, insieme a Ferrari e Alfa Romeo, il ‘senso’ del nostro Paese per le auto potenti, sportive ed eleganti. E, specie nel caso di Lancia, grintose. E’ la fine degli anni ’80, il campionato mondiale di rally conosce due soli protagonisti: un bolide e un pilota, Lancia Delta HF Integrale e Miki Biasion. Insieme vincono tutto: un titolo italiano (1983), un titolo europeo (1983) e due mondiali di seguito (’88 e ’89) – ad oggi, Biasion è ancora l’unico italiano ad essersi aggiudicato la massima competizione internazionale delle ruote dentate. All’epoca, inoltre, i successi della coppia hanno ripercussioni mica da ridere sul mercato, tanto che la versione stradale della Delta dominatrice sugli sterrati macina numeri record anche nelle concessionarie d’Italia e d’Europa.

    Perché il successo porta notorietà. “E quando un prodotto è fatto bene la gente lo compra” dice Miki Biasion a ilfattoquotidiano.it. Allora il ridimensionamento era semplicemente impensabile, figurarsi la cancellazione. “Ricordo che il dottor Florio dopo i nostri successi nei rally andava dall’avvocato Agnelli e diceva: ‘Dottore, abbiamo vinto il mondiale, abbiamo venduto il 20% in più di Delta, ci deve riconfermare il budget’”. E l’Avvocato sborsava, con fiuto e amore per quella berlinetta che, al pari della Ferrari in pista, rappresentava l’orgoglio italiano nel mondo dei motori. “Come dimenticare – spiega il due volte campione del mondo – La Delta era l’auto del pilota, dello sportivo, ma ad esempio anche dell’avvocato, della moglie dell’avvocato e del figlio dell’avvocato. Era bellissima, costava il giusto e aveva il fascino della vittoria. La Subaru, la Mitsubishi non hanno mai avuto quell’appeal sulla gente. Ancora oggi, del resto, quando organizzo raduni arrivano centinaia di ‘lancisti’ con la loro Delta Integrale: è stata un’auto straordinaria”.

    E’ stata, appunto, perché tra qualche anno, quando si nominerà Lancia, si parlerà solo al passato. “E’ facile dirlo ora, ma secondo me ciò che ha detto Marchionne è quasi inevitabile – ha spiegato Biasion – E’ la conseguenza di tutta una lunga serie di scelte incomprensibili”. La spiegazione non arriva solo dal ‘campione Biasion’, ma anche dal ‘rivenditore ufficiale Biasion’, che per dieci anni è stato proprietario di alcune concessionarie Lancia: “All’epoca non c’era solo la Delta, ma anche la Thema: un’auto capace di tener testa alla concorrenza tedesca grazie ad affidabilità, ottimo rapporto qualità-prezzo, alto confort e prestazioni elevatissime. Poi però…” Poi però? “Sono state fatte politiche di mercato sbagliate, perché nei piani alti dell’azienda sono arrivate persone che hanno studiato molto, ma di auto ne capivano davvero poco e non avevano alcuna esperienza ‘sul campo’”.

    E’ il periodo della nuova ‘vecchia’ Delta, della Kappa e, più di recente, della Thesis. “Chiedo scusa se lo dico: ma quelle non sono auto, sono dei carciofi con le ruote – è il parere del due volte iridato –. Magari dal punto di vista del confort e delle rifiniture mantenevano ancora l’eccellenza italiana, ma esteticamente parlando erano davvero inguardabili”. La gente se n’è accorta e ha smesso di comprare Lancia. Fino alla nascita della piccola Ypsilon e della nuova Delta. “Ma quest’ultima non si doveva chiamare così – dice Biasion – perché dell’auto entrata nella storia delle competizioni sportive non ha mai avuto davvero nulla”.

    Siamo ai giorni nostri: Marchionne fa di necessità virtù e si inventa la Lancia-Chrysler. Rinasce la Thema, previsioni di vendita 4mila esemplari l’anno. Come iniziare una partita di calcio con l’obiettivo dello zero a zero in casa. “Non è stata capita”, sottolinea Biasion. “E’ un’ottima auto, ma è fuori mercato, almeno per l’Italia, dove le super berline non le acquista più nessuno: costano e consumano troppo, non è periodo. Dovevano produrre il modello station wagon, un target molto apprezzato dagli acquirenti, ma evidentemente hanno fatto altre scelte”.

    Se ora si pensa a sbaraccare, evidentemente sono state scelte sbagliate. “E infatti i ‘lancisti’ non comprano Chrysler e la gente ‘normale’ non può permettersi determinati modelli”. Come se ne esce? L’addio al marchio è l’unica, vera soluzione? “Fino a un certo punto. Marchionne annuncia di voler puntare su Alfa Romeo e Maserati nel settore eleganza e alta gamma – dice Biasion -, ma a mio avviso è un errore, perché storicamente l’eleganza mista a sportività nel gruppo è stata Lancia e non Alfa, da sempre cuore ‘da corsa’ del Lingotto”. Quindi? “Sono scelte: la mia unica speranza è che ricomincino a costruire auto degne della storia motoristica italiana, macchine dalle altissime rifiniture e al tempo stesso dalle prestazioni importanti. Che spendano qualcosa in più – dice Biasion -, ma che creino modelli che facciano affezionare le persone. Le auto sono come i ristoranti: se ti trovi bene continui ad andarci e, nel caso delle auto, a comprarle. La storia della Volkswagen Golf è lì a dimostrarlo”.

    E la tradizione di Lancia come si coniuga con il presente? “Io un’idea ben precisa ce l’avrei”. Eccola. “Fiat potrebbe produrre un restyling in chiave moderna (e di altissimo livello) di alcuni modelli che hanno fatto il successo di Lancia: penso alla Delta HF Integrale, alla Stratos e alla Fulvia“, è la proposta di Biasion. “A mio avviso avrebbero un grande successo commerciale. Un mercato di nicchia, per carità, ma se andasse bene si rilancerebbe il marchio senza spendere una fortuna”. Una scommessa affascinante. Puntare sulla tradizione, sulla competenza. E sul cuore. Come nella storia di Lancia e di Biasion. Troverà posto negli equilibrismi di bilancio al ribasso di chi governa il Lingotto?

  18. Le future chrysler, a partire dall'erede di questo accrocchio:

    chrysler-200.jpg

    saranno riposizionate come target di progetto. In pratica la scommessa per questo marchio è andare a coprire un segmento internazionale che potrei definire near premium se non mi facesse letteralmente cagare come definizione.

    L'intenzione è quella di creare un prodotto non solo americano ma con connotazione più internazionale, con un livello qualitativo mediamente maggiore rispetto a quello attuale (il restyling della stessa 200 ha in parte giovato di questo nuovo riposizionamento, certo, la base di partenza era talmente triste da non permettere miracoli).

    All'atto pratico la prossima generazione di chrysler medie è già sviluppata a quattro mani su base telaistica italiana (e parte della motorizzazione.), per cui dire che tutto quello che arriverà saranno solo americanate, significa o non sapere determinate cose o ignorarle per sostenere le proprie tesi catastrofistiche.

    Per intenderci, a grandissime linee un paragone potrebbe essere qualcosa che può vagamente ricordare il posizionamento della VW ai tempi di golf IV, passat V nei confronti di audi e degli altri marchi di vertice. Non parlo ovviamente di stile, ma di motorizzazioni, posizionamento gamma,livello dotazioni ecc... ecc.. in pratica la classica macchina da professionista/flotta/long rent di un livello medio-medio alto.

    Paradossalmente, nonostante la pletora di stracciamenti di coglioni che ho letto nelle ultime pagine, è un approccio più in linea con tutto quello che ha partorito di buono la lancia moderna di quanto si possa immaginare o si voglia capire.

    Ricordiamoci per esempio che pure una gloria più o meno recente come thema, come gamma, dimensioni e prestigio, finiva dove iniziava la classe E.

    ..il ragionamento e logica ci stanno tutti.. anzi.. è poi sostanzialmente quello che per Lancia/Chrysler sapevamo.

    Ma detto questo, allora perchè fare dichiarazioni in quel modo? Perche aggiungere " Reduce/curtail Lancia exposure"?

    mettendo in allarme non solo gli acquirenti ma anche i "tuoi dipendenti" che qua ma soprattutto all'estero stanno impazzendo per piazzare qualche Lancia o creare quella nuova situazione e rete (con Jeep) che è proprio quella di cui parli sopra? boh..? non poteva tacere o cmq dire solamente ci concentriamo su Alfa?

    o dire semplicemente quello che dice nell'intervista di oggi sul corriere:

    "D: E intanto cancella la Lancia.

    R: «No. Rimane la Ypsilon. Il resto arriverà da Chrysler»."

    bastava gia questo per dire che non cambiava niente e non creare sto casino..

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