Visto che nessuno mi ha, al momento, risposto provo a formulare una ipotesi: Affinchè avvenga la reazione sembrerebbe che occorra portare una certa quantità di acqua ad una temperatura "critica" (10' con circa 2,2 kW di potenza elettrica corrispondente a circa 362 Cal somministrate) dopo di chè si può staccare l'energia elettrica e la reazione si automantiene per circa 20' ma non in maniera stabile ma con un certo decadimento che porta la temperatura a decrescere lentamente fintantochè non rialimentando la resistenza detta reazione potrebbe anche spegnersi . Quindi occorre compensare questa deriva con un piccolo supplemento di energia esterna tale da riportare la temperatura entro un "range critico" e mantenere così la reazione "attiva". Solo che mentre io somministro la compensazione di energia il bravo E-gatto mi produce un surplus di potenza (e quindi di calore) che supera di gran lunga quello, appunto, somministrato con il riscaldatore. Questa mia ipotesi mi sembra suffragata dal fatto che per "spegnere" la reazione è bastato pompare un eccesso di acqua, così come affermato. Quest'acqua in eccesso avrebbe infatti abbassato la suddetta temperatura critica interrompendo il processo. Ora la cosa più importante è quella di appurare se effettivamente la potenza in uscita (somma delle Cal/h prodotte in Output) sia davvero molto superiore a quella immessa tramite il riscaldatore. Fatto ciò, se i risultati sono positivi come sembrano, siamo veramente all'invenzione del secolo. Infatti quei cichetti di potenza necessari al mantenimento della reazione potrebbero essere ottenuti direttamente da un piccolo generatore utilizzante un porzione del vapore prodotto, mantenendo così la reazione perenne. In pratica avremmo una sorta di moto perpetuo. Basterebbe solo limitare l'assorbimento di energia dal E-Cat al di sotto della soglia critica di temperatura di spegnimento della reazione. Spero di non aver detto corbellerie e se qualcuno ha qualche idea migliore spero che ce la dica in fretta.