Vai al contenuto

fonzino1

Utente Registrato
  • Numero contenuti pubblicati

    3698
  • Iscritto il

  • Ultima visita

Risposte pubblicato da fonzino1

  1. 17 minuti fa, monofascia dice:

    Da altroconsumo:

     

    Consumi
    Test di laboratorio dimostrano che la Nissan Leaf consuma 20,39 kilowattora (kWh) ogni 100 km con un’emissione di poco più di 100 grammi di CO2 per km: valori inferiori rispetto alla media delle altre auto della stessa categoria (tra i 120 e i 160 grammi di CO2 per km). Questo, permette di paragonare la Nissan Leaf a vetture ibride o con motori dai consumi ridotti come le utilitarie.
    Per quanto riguarda i costi, 20,39 kWh per 100 km equivalgono (secondo la media italiana di 0,18 euro/kWh), a circa 3,7 euro. Costi che si riducono significativamente (2,45 euro per 100 km) se riesci a ricaricare la batteria solo durante la notte e se utilizzi una tariffa bioraria.

     

    Come hanno calcolato l'emissione di CO2? Facendo una stima della composizione energetica nazionale e attribuendo ad ogni componente la propria emissione media di CO2?

    Comunque pensavo fosse maggiormente ecologica in tal senso.

  2. 19 ore fa, bandini dice:

    credo sia proprio quello l'intento: proporre linee di rottura per associare il prodotto a qualcosa di veramente diverso dal solito.

     

    Non sono di questa idea: il design è simile ad altri modelli della Casa, all'interno della gamma Toyota non è per niente di rottura.

    Ha un design che non solo non è molto digeribile, ma non la caratterizza neanche rispetto al resto dei prodotti Toyota.

  3. 2 minuti fa, Matteo B. dice:

     

    questo è un'altro discorso. e si basa tutto sull'economicamente conveniente.

     

    Si ma non è che chi coltiva un terreno lo faccia per la gloria: si finisce sempre a fare i conti di quanto investire e di quanto e in quanto tempo ricavarci dall'investimento.

    Altrimenti, banalmente, chi ha impiantato il FV dove prima c'era l'uliveto non lo avrebbe fatto.

  4. 1 minuto fa, Matteo B. dice:

     

    non è sempre vero perché esistono la minimum tillage e la semina sul sodo.

     

    va visto da caso a caso. comunque un terreno con le buche e i cumuli di terreno  ex- plinti lo si sistema con lavorazioni meccaniche. hanno un costo di sicuro , ma il terreno lo riporti alle condizioni idonee all'agricoltura. in un anno.

     

    Sono d'accordo sul fatto che il terreno sia recuperabile, ma resta il fatto che è una condizione (economicamente, e non solo) sfavorevole per chi vuole (ri)avviare una produzione agricola: temo che saranno terreni abbandonati a lungo dopo la dismissione dell'impianto FV (dalle mie parti hanno letteralmente tagliato vitigni e uliveti perchè non economicamente convenienti, lasciando il terreno abbandonato a se stesso, figurati come lasceranno un sito FV una volta non più conveniente causa aumento costi manutenzione/sostituzione pannelli e/o diminuzione degli incentivi).

  5. 2 minuti fa, Bosco dice:

    Per bonificarlo .... dovresti togliere i primi 20 cm di roba per tutta la superficie .... per ritrovarti un terreno molto povero

     

    Concordo con il resto del messaggio, ma quello che ho citato, probabilmente (non sono un esperto) non è corretto: è la parte sottostante che è più fertile, perchè poco sfruttata e più ricca di sosatnze nutritive per le piante (è il motivo per il quale periodicamente il terreno viene letteralmente rivoltato: fai affiorare strati di terreno dalle profondità per renderli disponibili alle coltivazioni).

  6. 4 minuti fa, Matteo B. dice:

     

    ah ecco, quello si.

     

    ma non è un terreno da BONIFICARE. devi togliere i plinti. per buche e cumuli ci sono i sistemi, rapidi ed efficaci

     

    costa, ma l'anno dopo è un terreno che produce MEGLIO di quelli usati annualmente.

     

    Si, ma non credere che sradicare basamenti di cemento non comporti detriti e scorie nel terreno, per questo dicevo che va bonificato. E' un lavoro da fare con ruspe e camion tra l'altro: il terreno ti diventa un solaio di cemento a sua volta, va rivoltato per bene una volta finito.

    Ah, e non dimentichiamo che oggi smaltire il cemento costa un botto in discarica.

    Per fare si fa, ma non è come cominciare da un terreno "vergine".

    • Mi Piace 1
  7. 15 minuti fa, Matteo B. dice:

     

     

     b ) al terreno essere lasciato stare per 20 anni fa solo bene, altro che fertilizzazione forzata.

     

    Farebbe bene se il terreno non fosse pieno di plinti per l'installazione dei pannelli: alla fine non solo devi dismettere i pannelli ma anche "sradicare" i basamenti, e ciò che otterresti sarebbe solo un terreno pieno di buche, cumuli e detriti, praticamente da bonificare.

    • Mi Piace 1
  8. Che ci sia la volontà politica di "imporre" l'elettrico è innegabile: è più facile descriverlo e venderlo come ecologico ed efficiente.

    Ovviamente, una volta vendute le auto elettriche e aver, conseguentemente, accresciuto la domanda di energia, ci sarà maggiore slancio anche per installare centrali per la produzione di energia "verde": in pratica si spera di instaurare un circolo virtuoso attraverso il quale man mano affrancarsi dal petrolio e trasferire risorse per la ricerca e lo sviluppo verso le fonti rinnovabili.

    Oggi, purptroppo, ci troviamo nella fase di transitorio in cui Tesla e altri costruttori approfittano della legislazione, dei contributi e della generale aura di tecnologia avanzata che accompagna la trazione elettrica senza che ci siano però effettivi benefici per tutti di questa "rivoluzione" e con la tremenda incognita che ci si "svegli" dal sogno, accorgendosi che, almeno allo stato attuale, i benefici di questi mezzi sono solo sulla carta o talmente limitati da risultare vani per le esigenze della vita quotidiana.

    • Mi Piace 2
  9. 6 ore fa, Bosco dice:

     

    Mmmm un po come la Giulia :D

     

    Fino a quando non raddoppieranno l'autonomia, non sarà di sicuro un tipo di auto che fa per me. 

    E anche finchè non avrà tempi e modalità di ricarica compatibili con le attuali infrastrutture, perchè non credo che la rivoluzione del trasporto debba passare attraverso il potenziamento della rete domestica, pena l'impossibilità di fruire dell'auto.

    Ricordiamoci che il petrolio non costerà poco come oggi tanto a lungo e negli anni a venire potrebbe diventare una spesa non indifferente mantenere la rete per la ricarica dell'auto (che comporta comunque costi di distribuzione in bolletta indipendentemente dal fatto di essere utilizzata, come tutte le reti di distribuzione energetica) e le ricariche stesse.

    Senza contare che, al pari dei combustibili per autotrazione, l'energia per autotrazione potrebbe essere gravata da accise extra rispetto a quella per altri utilizzi (in Italia siamo maestri a inventarci tasse su tutto).

    • Mi Piace 1
  10. 58 minuti fa, kat dice:


    Sono ignorante in materia ma ho sempre pensato che centralizzare la produzione possa permettere comunque di filtrare meglio eventuali inquinanti (penso agli abbattitori industriali di una centrale rispetto a quelli in dotazione su un automobile).

    La diffusione di auto elettriche potrebbe potenzialmente anche spingere la diffusione di pannelli solari ecc.

     

    Non credo che la centralizzazione sia salutare per l'ambiente in nessun caso: sempre meglio distribuire le fonti di inquinamento.

    A parte questo, però, il problema di fornire energia da fonti non rinnovabili per il momento permane, dato che nessuna fonte alternativa è in grado di sostituirle (e il fotovoltaico, imho, non è così ecologico come lo hanno spacciato finora, perchè innanzi tutto ha rubato ettari di terreni coltivabili e poi perchè anche i pannelli andranno smaltiti prima o poi e sono molto costosi da dismettere in maniera eco-compatibile).

    • Mi Piace 1
  11. Si, ma non mi risulta che ci siano le code fuori dai concessionari, almeno di quelli che vendono auto da 35.000$: è riuscire a far mettere uno in fila per una auto elettrica alla fine senza nulla di veramente rivoluzionario la cosa che mi spaventa (e mi spaventa anche chi riesce a far fare la fila a qualcuno per un telefonino, se è è per questo, anche se, per quello che lo usi, cioè praticamente da quando ti svegli a quando ti addormenti, ritengo più "comprensibile" che ci sia gente che va in fissa per uno schermetto che per 4 ruote e un guscio di lamiera), come se non averla potesse causarti chissà che danno.

  12. Quello che temo, però, è proprio che si arrivi a voler far percepire un'auto, un oggetto da 35.000$, un bene da acquistare d'impulso o, almeno, di cui non puoi fare a meno di ricomprare ad ogni upgrade e il padellone touch interno sta lì a evocare il recente passato dei produttori di hardware più fortunati.

  13. Credo che il caso sia diverso: il caso della buca è diretta responsabilità di Autostrada, il cui compito è gestire appunto il tracciato. Il lancio o la perdita di oggetti da parte degli automobilisti come puoi addebitarla al gestore delle strade? Dovresti dimostrare, magari, che l'oggetto giace sulla carreggiata da ore per poter dare a loro la colpa di non intervenire a ripristinare prontamente le condizioni di sicurezza nel transito, ma come si fa?

    • Mi Piace 1
  14. Vabbè, la fila di gente all'autosalone per comprare un motore elettrico su 4 ruote anche no...

    In effetti, condivido il timore che si segua l'esempio di Apple dal punto di vista del marketing, al punto da convincere le persone che qualsiasi roito produca è migliore a prescindere: è la solita fuffa spacciata per miracolo in terra.

    Io mi sono anche chiesto perchè si strombazzi tanto per l'ecolocigicità dell'elettrico, dal momento che per produrre energia, attualmente, ancora si utilizzano petrolio e carbone. Inoltre incentivare l'auto elettrica significa anche aumentare la richiesta di energia elettrica alla fonte: con l'aumento della temperaura terrestre e il conseguente utilizzo di apparecchi di condizionamento, proviamo ad immaginare cosa potrà mai succedere in una ipotetica Italia del 2040, se già oggi che la mobilità è affidata quasi esclusivamente ai motori termici dobbiamo creare dei piani estivi di distacco controllato per evitare di rimanere senza energia tutti.

    • Mi Piace 2
  15. Personalmente dico che non mi fa impazzire: sia dentro che fuori sembra un work in progress, ancora da completare.

    Specie dentro poi non è solo essenziale: è proprio piatta!

    E il megaschermo centrale non mi piace (anche perchè nell'uso quotidiano ci si può sbattere/colpire involontariamente viste le dimensioni). 

    Sono anche perplesso per tutto ciò che la gestione di un'auto elettrica comporta, in termini di autonomia, possibilità di ricaricarla a casa senza doverla tenere attaccata giorni interi etc. 

    Infine da noi credo che costerà molto di più che in USA, dato che noi europei (e italiani in particolare) con i prodotti americani di alta gamma andiamo sempre al contrario del cambio euro/dollaro, e pure di molto...

  16. 1 minuto fa, TonyH dice:

    La faccenda dell'iPhone era un filo diversa da quanto ho capito. Non è che non si voleva hackerare QUEL telefono, è che si chiedeva a Apple di rilasciare un aggiornamento che permettesse alla bisogna di hackerare un telefono qualsiasi...

     

    Sulla presenza del territorio delle FdO, questa va bene (e andrebbe fatta) per i reati comuni.

    Per il terrorismo, imho, sarebbe solo "facciata". Perché più che simboli, cercano di colpire persone.

    Dovresti presidiare massicciamente qualsiasi luogo affollato.

    Sarebbe impossibile presidiare efficacemente ad esempio ogni centro commerciale o anche solo tutte le stazioni della metro di Milano.

     

    Non cambia di una virgola il problema: hackerato uno, hackerati tutti gli iPhone (e alla fine sono riusciti a forzarlo senza l'aiuto di Apple), sempre violazione della privacy è.

    La presenza delle FdO, dell'esercito etc. sono d'accordo che sarebbe solo di facciata, ma meglio questo che l'inerzia o la rassegnazione. Magari non fermi i jihadisti, ma almeno qualche furto/scippo/rapina/violenza in meno la registri, oltre al generale senso di maggior sicurezza (seppur anche questo di facciata).

    Ripeto: è una misura da adottare in parallelo ad un potenziamento dell'intelligence, non sostitutiva.

  17. 10 minuti fa, TonyH dice:

    I controlli ci devono essere ma.....non per strada a tappeto cercando laqualunque.

    Perchè chi si radicalizza utilizza canali che sono più o meno noti. Punti di incontro, internet.....

     

    Sul secondo punto, si potrebbe mutuare le tecniche per il contrasto alla pedopornografia. Che mica mostrano a chiunque per strada immagini di bambini.

    Sanno quali sono gli snodi, i punti comuni a tutti....e monitorano quelli.

     

    Siamo d'accordo, ma anche lo "spionaggio" di siti, profili, chat etc... costa tempo: ricostruire conversazioni di chat effettuate tramite banali app ma criptate (come Telegram ad esempio) non è immediato.

    Vedi anche tutto il casino che in USA hanno fatto per hackerare l'iPhone del terrorista: si finisce in un ginepraio di norme che appena toccano la privacy...apriti cielo!

    Più semplice, anche grossolano se vuoi, piazzare l'esercito in strada: se ricordate qualche anno fa, a Napoli c'era la faida di camorra per il dominio delle principali piazze di spaccio della città, con sparatorie quasi quotidiane in pieno giorno e diversi feriti innocenti. Quando governo e comune autorizzarono l'utilizzo dell'esercito, le sparatorie in strada diminuirono drasticamente (non certo lo spaccio, ovviamente): non fu la soluzione definitiva, ma servì a ridare un po' di fiato ai comuni cittadini, che si sentivano letteralmente abbandonati dallo Stato, e contribuì a rendere effettivamente le strade più sicure. Lo stesso ritengo si possa fare con gli attentati, almeno con gli obiettivi sensibili.

  18. @ Phormula

    Sono contento che tu sia scampato al pericolo.

    Sono d'accordo con te sul discorso della prevenzione, dell'intelligence etc., ma sono convinto che il controllo, e stretto, sia attualmente non solo non inutile ma doveroso. Le politiche di integrazione che giustamente citi hanno fallito (se mai fossero state adottate) e per integrare una parte consistente della popolazione, come è nella realtà francese, inglese, belga, servono per lo meno 15 anni, quindi, visto come siamo messi (in Europa, ma anche l'Italia non è certo all'avanguardia in tal senso), non abbiamo il tempo materiale per risolvere il problema a monte e permetterci di dire che è inutile approfondire i controlli nei luoghi a più alto rischio. 

    Per quanto lunghi e non risolutivi, sono comunque un impedimento almeno nella fase di esecuzione degli attentati.

    Costruire un sistema di intelligence, in un Paese del quale possiamo tranquillamente dire che ne è privo come il Belgio, costa soldi, risorse e tempo che non abbiamo: nel frattempo continuiamo a farci saltare in aria senza neanche provare a fare più controlli (cito il belgio perchè, attualmente, sembra l'anello debole nella lotta al terrorismo dell'Europa, ma lo stesso discorso vale per tutti)? Tanto vale allora togliere anche quelli che ci sono e destinare ciò che risparmiamo alla gestione del post-attentato: si calcola che gli attentati di Bruxelles hanno, oltre alle vittime e ai feriti, causato danni per 4 miliardi di euro... 

  19. Io mi chiedo però perchè continuino a sfornare modelli palesemente sgraziati e senza il minimo senso estetico: possibile che, pur di non apparire anonimi, siano disposti a deliberare questi obbrobri?

    E' così difficile per Toyota ingaggiare un buon designer (ne basterebbe anche uno mediocre, in verità) che dia una forma per lo meno coerente alle sue auto?

    • Mi Piace 2
  20. 12 ore fa, JackSEWing dice:

    non avrei mai pensato di dirlo, ma bisogna colpire duro le comunità islamiche con chiusure immediate di moschee ed arresti di imam e simpatizzanti estremisti, in quanto palesemente complici con i terroristi.

     

    E per duro intendo tolleranza ZERO 

     

    fai un tweet di esultanza? sei immediatamente cacciato dal paese o, se per nostra disgrazia sei un cittadino, ti becchi una bella denuncia per apologia al terrorismo con annesso carcere e sanzione economica. Sei un imam che decanta anche solo lontanamente le gesta dei combattenti dello stato islamico? stesso trattamento con annessa chiusura della moschea, e via cosi... 

    Salah abdel salcazz o come cavolo si chiama, si nascondeva da 4 mesi praticamente a casa sua, nascosto e protetto dagli abitanti del quartiere... e nessuno ha fiatato...se non è fiancheggiamento questo non vedo cosa altro possa esserlo.

    Dobbiamo dedurre che, sebbene i possibili terroristi siano stimati in sole poche centinaia (!!!!!) in tutta europa (questo è l'ordine di grandezza dei combattenti islamici ritornati a casa nostra dalla siria) i possibili simpatizzanti/fiancheggiatori/finanziatori sono invece a migliaia... la situazione non è drammatica, è tragica!

     

     mi dispiace dire queste cose, ma se la comunità islamica non collabora con le autorità e favoreggia un simile abominio si merita un trattamento collettivo durissimo

     

    Se ci pensi è ció che accade da noi con i mafiosi e i camorristi.

    Non è sempre e solo fiancheggiamento o favoreggiamento: spesso è anche paura di ritorsioni, perchè si vive porta a porta con i terroristi o i radicalizzati o i simpatizzanti.

    Ammetto però che mi riesce difficile capire come si accetti di tacere sapendo di avere dei kamikaze a pochi metri da casa, dal momento che possono colpire ovunque e chiunque, visto che i loro bersagli preferiti sono i luoghi molto affollati.

    Mi sconvolge sapere che uno dei terroristi di Bruxelles era stato segnalato dai turchi e rispedito in Belgio: la notizia è stata ovviamente smerntita dalla polizia belga, ma mi sa tanto che sia una foglia di fico sulla vergogna per la loro incapacitá di attuare il più elementare controllo sui soggetti pericolosi.

    • Mi Piace 1
  21. 2 minuti fa, gianmy86 dice:

    Bah...mi sembra che si stiano temperando supposte.

    Ok che la tecnologia c'è ed è giusto che ci venga in aiuto, ma un minimo di senso dell'orientamento ce lo avete ancora?

    Quando non uso Maps (che di solito attivo solo quando sono in dirittura d'arrivo, non certo per tutta la tratta) uso un Tom Tom preistorico del 2007 MAI aggiornato e, al netto dei sensi di marcia cambiati o delle nuove strade, non mi sono mai perso...

     

    ...se poi si fatica a trovare una traversa o un civico, che male c'è a fermarsi in sicurezza e farsi aiutare da chi è del posto?

     

    Per esperienza ti dico che c'è gente che non sa dirti dov'è Napoli neanche se la metti di fronte al Vesuvio (per non parlare di una mia amica che confonde destra e sinistra...), quindi il senso dell'orientamento per alcuni non è proprio da considerare.

    Per il resto d'accordo con te sul fatto che, in mancanza di satelliti e compagnia navigante, il caro vecchio uomo del posto sia sempre il più efficace (a patto di capirne lingua/dialetto e che sia preciso o ti mandi a cogliere more intenzionalmente).

  22. 2 minuti fa, stev66 dice:

    non dimenticate che gli attentati sono avvenuti nella zona non controllata dell'aeroporto, prima del controllo bagagli. Zona quasi impossibile da controllare se non militarizzandola.

     

    Non basta la militarizzazione: come ho sentito dire ad un viaggiatore in uno dei tanti serv izi tg "C'è sorveglianza ma non c'è controllo", ovvero è pieno di guardie, poliziotti, security etc., ma non c'è effettivo controllo dei passeggeri, immagino perchè ci vuole tempo sia per effettuare controlli a tappeto, sia perchè ci vogliono strutture e attrezzature, sia, infine, perchè ci vuole addestramento per il contollo (per essere accurati senza scadere nella paranoia).

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.