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lino68

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Risposte pubblicato da lino68

  1. Sono andato a vederla : bella e riuscita per me.

    Qualche dubbio sull'abitabilità posteriore, non so la concorrenza ma visto l'andamento della carrozzeria dietro possono accomodarsi solo due adulti.

    Sensazione di solidità e cura. Promossa alla grande,insomma.

  2. Nella mia zona (altovicentino) vedo che i concessionari si stanno raggruppando fondendosi o in altro modo. Per me stringono la cinghia su gamma Fiat/ecc seguendo le direttive Marchionne e si rifanno su altro , puntando ad un futuro più prospero o meglio profittevole su gamma FCA ( da Maserati a Fiat ce n'è uno che li ha tutti in zona e contemporaneamente vende, sempre come ufficiale BMW, Kia e Mitsubishi: all'americana insomma).

  3. Complimenti a A.Masera. Se mi è concesso eviterei l' incrocio di linee della vista laterale. Ma non faccio testo, so' vecchio io !!!

    mi piace il frontale soprattutto la zona tra faro e scudetto mentre non capisco tanto la parte bassa del paraurto

    forse il taglio anteriore della portiera l' avrei arretrato un pò di più

    :clap

    Quoto il buon TONI. Idea: dei fendinebbia rotondi un po' centrali?

  4. Grazie Paolo, sempre interessanti le discussioni che apri.

    Una Delta HPE HF nera , interni grigi in alcantara fu l'auto che 18enne :pz ebbe una carissima amica regalo del padre!! Bombetta niente male, sbevucchiava un po'...!

    La mia preferenza all'epoca andava e direi va tutt'oggi alla Honda Civic, per me surclassava le rivali. AutoCapital l'osannava, ricordi Paolo?

  5. Grazie lukka1982 per la precisazione ;)

    E' vero tuttavia che parliamo (parlo) da appassionati. Ma se ciò fosse vero, nel senso....se fosse vero che alla gente non gle ne frega una mazza di dov'è la trazione, di com'è messo il motore o di quanti cilindri ha, ma allora me lo spiegate perché la BMW crea una serie 2 Active Tourer, e una serie 1 a TA e si "grida" al miracolo tecnologico, laddove un' Alfa è da vent'anni sputtanata (ammetto anche da me) perché non ha una TP? Poi se a tutti non le ne frega niente, mi domando come mai la 4c è praticamente sold OUT anche in America in un batter di ciglia proprio per le sue caratteristiche tecniche oltre che al design, perché ricordiamolo, vien via come una Cayman, ma allora a qualcuno di queste cose gle ne frega e contribuisce a creare quell'immagine di premiumness ed esclusività che si riflette inevitabilmente sulla massa. Dunque, si può riassumere che alla maggior parte della gente è vero che non interessa un beneamato se un'auto è TP/TA se è a 6 cilindri o meno.....ma non dimentichiamo che sono proprio quei pochi cui interessano queste cose che rendono un marchio più o meno premium. Sono i clienti che hanno fatto la BMW per esempio, che ne hanno fatto un simbolo di sportività per via della TP e dei suoi gloriosi 6 cilindri in linea.....o vogliamo parlare dell'Audi? Che ha furbamente puntato tutto sulla trazione integrale nei rally con la Quattro e Walter Rohrl per riposizionarla premium e ci hanno messo vent'anni (riuscendoci). Ora sono blasonate tanto quanto lo era l'Alfa negli anni '80 e '70, in cui gli stessi clienti poi, a fronte di prodotti non all'altezza, hanno contribuito a creare quest'immagine di Alfa = sorella povera, inferiore ed incompiuta delle tedesche. Ora dico, è grazie a queste raffinatezze tecniche che le case tedesche possono dire di essere dove sono oggi, e tralasciamo la VW poiché beneficia sicuramente di immagine riflessa indiretta di tedesco=qualità.

    Più o meno il succo è questo. Ma lo è in qualsiasi campo nell'ambito dei "marchi".

    Chi unisce possibilità economiche con competenza copra l'eccellenza, gli altri seguono. Il punto è che da qualche parte dell'offerta di un marchio l'eccellenza ci deve essere.

    Chi ha esperienza o sapere non si fa abbindolare dal marchietto.

    Piuttosto si comporterà da leader e comprerà l'eccellenza meccanica o d'altro genere, anche di un marchio senza blasone. Non dovendo dimostrare nulla né agli altri né a sé non avrà paura a farlo.

  6. Confindustria alla fine dovrebbe essere la "lobby" degli imprenditori.

    Se non si fa promotrice martellante di certe iniziative (es: semplificazioni per fusioni) è probabile che non sia un tema "sentito" dagli associati.

    Io, sia da parte di Confindustria che di altre associazioni datoriali, di iniziative di tal genere ne ho sentite eccome.

    Poi, ribadisco, a mio avviso spetta allo Stato comprendere i limiti che uno sviluppo industriale del paese esclusivamente tramite le piccole imprese può comportare. E ti fai carico di predisporre politiche che favoriscono (come dici anche tu, Tony) la fusione tra imprese oppure l'accesso al credito o più semplicemente migliori le infrastrutture atte ad agevolare la crescita.

    (E magari se come PA pretendi di essere pagata con puntualità viceversa ti comporti tu).

    Non mi racconterai Tony che il piccolo imprenditore torinese ha avuto lo stesso trattamento nell'accesso al credito di Sorgenia :mrgreen: ?

    La politica che come tu affermi si inserisce nella grande industria, in questo caso bancaria, ne sa nulla? Non si accorge della stortura o fa finta perché ne trae vantaggio?

    Quando rileggo uno studio della fine dell'800, alla cui realizzazione contribuì anche mio bisnonno, che trattava la realizzazione di una linea ferroviaria che avrebbe collegato Venezia al Brennero attraverso tunnel tra Schio e Rovereto favorendo lo spostamento di merci e persone mi accorgo come certe menti dell'epoca fossero già in grado di guardare sì al proprio interesse di imprenditori ma anche a quello della popolazione più in generale e alla pianificazione dello sviluppo industriale.

    ( Era la realizzazione dell' autostrada Valdastico, ad oggi a nord mai completata, solo in versione ferrata).

    Come si è comportata la politica rispetto a tali pianificazioni?

    Effettivamente ha scelto per il meglio di tutti quando ad esempio negli anni '50 ha smantellato tutte le piccole linee ferroviarie che collegavano la pianura e la pedemontana veneta (ma esempi del genere si possono fare in tutta Italia) garantendo la movimentazione di persone e prodotti industriali?

    Esse, per iniziativa di imprenditori locali, esistevano da decine d'anni.

    O era asservita?

    Concordo con JackSeWing che in Italia la forma mentis per la grande industria non è mai esistita.

    A mio parere proprio per, come dice Tony,un infiltrarsi della politica e dello Stato che invece di farsi guida e supervisore (colpendo anche i lavoratori che non lavorano come dice bene Jack, anche questo per me rientra nel "fare politica") collude per trarne vantaggi con quel poco che c'è di grande industria.

    Falsando il mercato e non permettendo, visto che non si pone come supervisore, le regole del gioco della libera concorrenza.

    E anche questo impedisce la crescita delle piccole industrie.

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