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m2m

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  1. Mi sono reso conto, con largo ritardo, che ora viaggiando su alcune autostrade e strade sono ... fuorilegge, in quanto non ho più le gomme da neve. Va bene che ormai da mesi si impugna + facilmente un cono gelato di una bacchetta da sci, ma se (es.) sulla Serravalle c'è il segnale di obbligo catene a bordo, evidenziato anche negli Autogrill (chissà perchè ...). Con le termiche sono sempre andato senza preoccupazioni, ma da + di 1 mese ho fatto il cambio con le estive, senza riflettere sull'obbligo vigente. E' evidente che, se qualcuno mi fermasse sulla Serravalle oggi, mi potrebbe dare un bel multone, e temo che comunque avrebbe ragione. Mi toccherà comprare le catene da neve e tenerle in auto, spreco totale in quanto con la neve userò comunque le termiche (il prox inverno) e da qui al prox inverno la neve riusciremo a vederla solo nelle gelaterie. Il fatto che ormai di precipitazioni nevose se ne parla e basta non potrebbe essere, credo, in alcun modo posto a confutazione di eventuale multa, o sbaglio ?
  2. Lo so bene, per questo è sempre la testa a valutare dove c'è la possibilità di osare.
  3. ACC. Ho razionalizzato uno degli usi ideali dello strumento: quando si è in carovana con un gruppo di amici e si ha qualcuno davanti che fa l'andatura. Mi è capitato nell'ultimo we, che da MI ci ha portato a Lucca, via Cisa. Sono sempre stato dietro a qualcuno, soprattutto perchè non volevo creare problemi alla carovana con qualche sparata di sorpasso, e devo dire che il viaggio è stato davvero comodo e rilassante. Velocità turistica, pertanto, ma soprattutto "fotocopia" dell'andatura di chi mi precedeva, al quale devo il mio confort di viaggio. Attivato l'active cruise control ad una velocità leggermente + alta dell'andatura (es. 150 contro i 130), in modo da poter seguire senza interventi anche i suoi sorpassi a camion, camper, etc. Sensore puntato sull'auto "riferimento", icona ACC gialla sempre ben accesa, gambe comunque mai troppo rilassata (no incrociate, ma comunque entrambe appoggiate al tappetino, pronte ad intervenire if-any). Qualche riflessione: > quando il traffico è inteso meglio spegnerlo, è stressante per le frequenti accellerazioni/frenate, di cui al punto successivo. > frenate ed accellerazioni sono a volte abbastanza violente; c'è ancora da lavorare in progressività, su questo. > l'auto "riferimento" che si sposta dalla propria corsia (es. per superare) deve essere seguita con il sensore, cosa nn sempre effettuabile visto che di lato a me potrebbe esserci un'altro mezzo. Se non la si segue, l'auto tende ad accellerare (non ha + ostacolo a distanza prevista davanti), sorpassando a dx ... potendo seguirla con il sensore, invece, la propria andatura "fa il verso" alla sua, senza soluzione di continuità. > se un'auto si sposta dalla propria corsia a quella che state percorrendo, il sensore trova un "ostacolo" tra l'auto precedentemente inquadrata dal sensore e sè stesso, frenando violentemente e ripristinando le distanze dall'auto che si è infilata. > mi sono riproposto di mettere un piccolo segnalino sul vetro per "mirare" all'auto_riferimento, cosa che richiederà un'attività di taratura. Ci sto pensando. Mi sembra di essere un pò da psicanalisi, ma insomma ... > i percorsi con curve sono utilizzabili anche ad ACC attivo solo se l'arco di curvatura è abbastanza blando; sulla Cisa si va abbastanza bene, ad eccezione di alcune curve secche, sulla Serravalle meglio dimenticarsi di lui. > rimane comunque un mistero su come distingua l'ostacolo_guardrail dall'ostacolo_macchina, cosa che accade, ci ho prestato attenzione in galleria: prima di una curva ho inquadrato l'auto_rif, inizia la curva, l'auto esce dal rilevamento del sensore, sparisce l'icona gialla, inizio anch'io la curva, la parete della galleria si trova alla stessa distanza alla quale l'auto_rif precedentemente era rilevata, ma l'icona non compare; chiudo la curva, "rivedo" l'auto_rif, la rivede il sensore e me la segnala con l'icona. Nel complesso, la guida in carovana è davvero una goduria.
  4. Mah, questo non credo che possa essere un tema. Primo perchè sfocia facilmente nell'ineluttabile, e quindi giustificazione per non affrontare il problema come genitore. Secondo perchè è solo in parte così, anche se è un concetto che ho razionalizzato solo da qualche anno ... da quando sono genitore ... I miei due piccoli sono carta bianca, e per parecchi anni ancora sarò sempre io (e la "mia ragazza") a scriverci sopra. Loro posizioni, reazioni, pensieri saranno pesantemente influenzati da ciò che vedono e sentono in casa, prima che fuori. Ogni giorno ci sono esempi nei quali il loro comportamento, apparentemente risultato di iniziativa personale, è invece conseguenza di qualcosa che sta al loro esterno, una reazione ad un ambiente nel quale vivono con noi. Ci sarà un momento nel quale inizieranno davvero ad essere autonomi, ma lo vedo molto lontano. E questo non significa sottovalutare la loro capacità di discriminare o riflettere: vuol dire solo che poco inchiostro è stato versato e che un comportamento è un risultato giovane di ancora poche informazioni a disposizione. Cerco di girare la frittata: dipenderà dai miei figli, ma la loro testa (ovvero lo strumento che domani gli permetterà di prendere decisioni autonome) è sul mio banco per parecchi anni, ed i CV che avranno a disposizione domani sono funzione del mio lavoro d'oggi.
  5. Voglio arrivare proprio qui: sono assolutamente d'accordo con te, tant'è vero che mi sono preso la briga di confrontarmi con voi sul tema. Eppure quando le condizioni me lo permettono (decido io, evidentemente) la mia auto la provo. E' per questo che lavorare sugli estremi non funziona: non sono un ragazzino, ho anni di esperienza alla guida, sono circa 10 anni che nn faccio un incidente ma sono consapevole di fisica & imprevisti applicabili all'auto. Non mi considero il classico pirla della strada, ma mi sento in diritto di provare la mia auto, con la prudenza del caso. Non sono riconducibile agli estremi citati, ma ci sono, e non credo di essere l'unico. Molte posizioni mi sembrano semplice demagogia.
  6. Ho da sempre un tema in testa, che una notizia di qualche tempo fa ha enfatizzato + di altre occasioni. Premetto: ho la passione per l'ingegneria applicata all'automobile, è sempre stato così, sin da piccolo smontavo le auto, mio padre mi ha sempre regalato modellini di tutti i tipi e sono sempre riuscito a costruirli da solo, a volte con settimane passate per capire come si incastravano i pezzi ... una passione. Sono Ing, ma non meccanico, ma rimango un pignolino con la passione della tecnica. Facile descrivere la situazione attuale: ho una splendida auto, con caratteristiche ingegneristiche, stradali e velocistiche fuori media. La conosco nei dettagli, progettuali prima che fisici e pratici. Mi godo la mia passione, potendo fortunatamente. Inutile dire ai miei due figli (maschi) sto trasferendo la passione per le auto, che - al solito - stanno recependo + di quanto pensassi ... Ho ancora anni davanti prima che uno dei due mi chieda l'auto di casa, ma il pensiero di mettere in testa (prima che in mano) ai miei 2 figli un oggetto che potrebbe domani costargli la vita - o variazioni sul tema, non meno tragiche - tradisce ed a volte mette in dubbio la mia passione. Non ho velleità superiori, non mi illudo che: i miei insegnamenti e la mia attenzione basteranno per far crescere i due con la testa quadrata. Faranno i loro errori, come ho fatto io, sperando che non succeda nulla. Non mi tranquillizza, la cosa, ma so che un bel giorno seguiranno la propria testa, e l'unica cosa che potrò fare è sperare di aver fatto un buon lavoro nel frattempo. Non perdo occasione per fargli notare quanta "Fisica" è applicata all'auto, quali sono i rischi, quanto è importante applicare la prudenza prima della perizia, etc. Ma quell'incidente recente, nella quale 4 ragazzi su una bmw 645 sono morti nel percorrere una curva con asfalto viscido, devo ammettere che mi ha segnato una tacca in + nel cervello. Tralascio considerazioni del tipo "può cadermi un vaso in testa appena esco di casa": in questo caso sono io che sto in qualche modo influendo sulla passione dei miei due piccoli. Lo faccio anche per altre cose (sport: sci, sub, etc.), che hanno comunque i loro rischi, ma qui credo che la cosa sia diversa. Scusate la lunga premessa: passo alla domanda. Avevo in testa, fra un pò di anni, di far fare un pò di pratica in sicurezza ai miei due, es. su piste da kart, in modo che abbiano la possibilità d sperimentare le basi senza mettersi in gioco in tangenziale durante uno necessariamente striminzito corso di scuola guida. Ma ora non sono + sicuro che sia una buona idea. Un ragazzo che a 18 anni ha già sperimentato un pò di guida è un guidatore spavaldo e troppo sicuro di sè o è un guidatore che ha già sperimentato ed in qualche modo si è confrontato con i propri limiti naturali ? Detta in altro modo: la conoscenza fa (troppa) sicurezza o fa (più) consapevolezza ... in un ragazzo ? Pensare a qualche esperienza con i kart o similari fornisce maggiori strumenti di ... prudenza o di ... incoscienza in un ragazzo ?
  7. Mi fa un pò pensare l'istinto ad passare da un estremo all'altro, che se non fosse in bocca a te giudicherei come strumentale. I limiti sono chiari, piacciano o no: chi non li rispetta è corretto venga giudicato a termini di legge. Punto. Ma le critiche partono sempre dagli estremi: 200 kmh, andare di freno a mano di fianco ad una scuola elementare, ... Se continuiamo a ragionare per estremi, il risultato non sarà un confronto quanto un continuo lancio di uova da una parte della barricata, spettacolo poco edificante quanto inutile (al quale assistiamo comunque quotidianamente, e direi che basta ...). Parliamo della passione per l'auto, e di come questa possa influenzare anche chi normalmente nelle proprie cose mette grano salis. Al punto di far dimenticare, in situazioni ben precise, che aumentando l'andatura per "sentire" l'auto si passa dalla parte del torto, formalmente. Ma il passare il limite di velocità - fissato per legge - non vuol dire guidare scriteriatamente, superando ben altri limiti di quelli segnalati sul cartello di turno. Anche perchè, ma anche questo è inutile da rimarcare, la maggior parte degli incidenti avviene in città, e non necessariamente superando i 50. Questo è un dato che affianco alla "parzialità" del giudizio sul superamento dei limiti di legge, da leggere invece come conferma che è la qualità della guida, nel complesso, che introduce i rischi, anche senza superare il numerino stampato.
  8. E comunque continuiamo a focalizzare (sbagliando) tutto il "bene" ed il "male" della guida sul solo parametro velocità. E' normale, è l'unico parametro sottoposto a limiti, mentre il resto delle qualità di guida non è razionalizzabile in limiti. Ma è sul miglioramento della qualità della guida, più che sulla limitazione della velocità pura, che mi piacerebbe veder investire.
  9. Non direi, e ne abbiamo prova quotidianamente. Come sempre, l'ideale sta nel mezzo. Come viaggiare a velocità sproporzionalmente + alta di ciò che circonda è un problema, anche viaggiare in maniera sproporzionalmente inferiore è ugualmente un pericolo. Non mi sento di consigliare a chi vuol viaggiare nei limiti del momento di non rispettarli, per evitare di creare problemi, ma è certo che vi sono situazioni nelle quali il raziocinio dovrebbe guidare ... chi guida.
  10. Non credo che sia voglia di autogiustificarsi: ne sto parlando, potrei tranquillamente fare il paladino, la considero autocritica cercando il confronto. Nè mi sento in diritto di fare quello che voglio (cosa che nn avviene) dopo essermi pulito la coscienza. Il problema c'è, inutile nasconderselo, a questo punto parliamone. Rifletto sull'evidente contraddizione interiore su chi ama i motori e ne usa uno per attività quotidiane, su normale strada. Il rispetto per le regole e per gli altri fa parte della giornata, nn solo automobilistica, ma salendo su un'auto ... noto che la parte di me che vuole conoscere meglio il mezzo, imparare a condurlo con perizia, conoscerne le reazioni, razionalizzarne pregi e difetti ... a volte prende il sopravvento. Senza nascondermi dietro ad un dito: mi ci diverto pure. Questo senza andare continuamente a tavoletta, anzi. Ma quando vedo che le condizioni di contorno me lo permettono, il pensiero "vediamo come si comporta" scatta e fatico a non iniziare subito a razionalizzare il mezzo.
  11. Calma: nn è stato recepito lo spirito. Sto enfatizzando la "relatività" dei limiti, nonchè la possibilità da parte di chi guida di operare di grano salis, anche nella direzione di valutare il proprio mezzo su strada, per passione (sempre a cervello collegato) ma anche per conoscerlo. Forse non è chiaro: non sto facendo il tifo per ki va a 200 all'ora, su brevi tratti l'ho fatto anch'io, ma la mia andatura quotidiana (mediamente faccio 500-1000 km/settimana) è decisamente tranquilla. Certo, quando vedo una bella strada a curve mi ci diverto, anche se questo vuol dire non rispettare i limiti vigenti, che non sono normalmente 130 ma 50 se va bene. Ma non mi sento un criminale per questo, e vale quanto sopra, anche se non per i motivi che hai evidenziato: in Germania girano le stesse auto che girano qui e le strade non sono nè meglio nè peggio delle ns. Ma il tema non è "in Germania hanno ragione...", conferma solo il concetto di velocità relativa contro limiti ... relativi. Le regole veramente importanti sono altre, che sembrano meno preoccupanti, forse perchè + difficili da riportare a valore assoluto, che il parametro "velocità" invece semplifica: > distanza di sicurezza > progressività delle proprie reazioni > anticipo delle reazioni altrui > segnalazione > velocità relativa, ovvero la capacità di andare a 40 kmh in auto strada incrociando un "tappo" di auto, mentre oltre si vede strada libera. > conoscenza del mezzo > conoscenza (di base almeno) delle tecniche di guida sicura, frenata, curva > conoscenza (base) della dinamica del mezzo e sue reazioni, suoi dispositivi, come funzionano e quali sono i loro limiti Queste per me sono le regole da enfatizzare, che dovrebbero essere la vera cultura portata in strada da chi ha passione nei motori e che forse più degli altri dovrebbe essere consapevole dei limiti del mezzo, propri e di mamma Fisica.
  12. Libero di "liquidare" il tema come ritieni opportuno. Ma si parla d'altro.
  13. Non volevo andare in questa direzione, è troppo articolato l'argomento: giudico esecrabile il comportamento di alcuni Comuni, e sappiamo bene a che fine. Il compito delle forze dell'ordine è un'altro: quello di supportarci nella guida, di segnalarci, di indirizzarci, di far applicare la legge dove è il caso. Ma immagini di autovelox nascosti subito dietro ad un cartello mobile di limitazione temporanea della velocità è difficile leggerlo come l'azione di questo tipo. Ma non ci facciamo fuorviare da questi temi.
  14. Va bene, le tue considerazioni ci stanno tutte. Ma astraiamoci un attimo: un atto di delinquenza è viaggiare a 200 ... qui in Italia ... ma c'è qualcuno, fuori dall'Italia, che non la pensa così e non pone limiti. Questo cosa significa ? Che la gradazione di delinquenza è direttamente proporzionale a quanto superi il limite vigente ? Quindi è un concetto relativo ?
  15. Questo è vero in un mondo ideale, ma viaggiando non è così. E poi, fammi dire, vedo intorno a me tanti comportamenti ben peggio (ma di parecchie lunghezze) delle mie prove/viaggi, e anche se condivido che chi sbaglia deve pagare, non riesco a sentirmi così solo nel limbo di chi non rispetta i limiti. Mal comune ... ?? No, non direi, ma rientriamo in uno dei temi della discussione: chi ha la passione dell'auto, quando ha in mano un'auto bella, ma quella proprio che ha sognato, scelto, atteso e ricevuto, riesce a ... non metterla alla prova ? E qui i limiti - considerato che molti sono ... strumentali - sono facili da superare. Ma sono solo io a pormi queste domande ?
  16. Mi aspettavo che il topic si trasformasse in una mezza inquisizione. Mi fa riflettere il fatto che leggendo gli apporti dei singoli si sono formate due "fazioni", chi pro e chi contro "chi supera i limiti". E' giusto che sia così, ma ci stiamo perdendo un pezzo. A parte che, btw, non vado continuamente a 200 kmh (la media degli 11.5 km/l me lo scorderei, tanto per condividere un dato), anzi: se vedete una 335d che vi passa a palla molto difficilmente sarò io. Ma ci sono occasioni nelle quali "studio" il mio mezzo, progressivamente se ricordate gli scambi: qualcuno mi aveva dato del pistola - o variazioni - perchè mi sono permesso di dire che il motore aveva un'esuberanza che facevo fatica a controllare ... come dire: ma guarda 'sto pirla che nn sa guidare e ha sotto il sedere un twin-turbo da 286 cv ... ma il tema sta tutto qui, per quanto mi riguarda. Non parliamo (solo) di superare limiti di legge (prendendosi le proprie responsabilità) quanto di conoscere il mezzo che si ha a disposizione, di conoscerne le reazioni (in situazione non estreme), e di migliorare la mia capacità di controllo, con l'idea di disporre di risorse migliori per far fronte ad eventi inattesi. Mi sono riproposto di portarla in pista, per conoscerla meglio, ma poi il tempo nn c'è mai, e cerco di capire i limiti (miei e del mezzo) mentre viaggio per lavoro. Non parto con l'idea di fare il viaggio a tavoletta ma preferisco fare delle esperienze quando posso, piuttosto che mettere in dubbio me stesso (ed eventualmente la mia famiglia) quando qualcuno sopra di me mi metterà davanti il classico "bivio", nel quale in una frazione di secondo dovrò operare d'istinto. Non ho garanzie di riuscirci, ma conoscere il mezzo e sperimentare un pò di guida (ho inventato anche la "bottiglietta" per imparare a migliorare il mio controllo) è la maniera migliore - imho - per disporre di risorse aggiuntive. Cosa che comunque mi diverte. Riuscirò poi (forse) a Maggio ad effettuare il corso di guida sportiva M3 che ho dovuto rimandare a Marzo ...
  17. A segnalare un incrocio, un tratto o una curva pericolosa ?
  18. Mi sono spiegato male: non cerco o discrimino i miei limiti nel condurre l'auto, ma adeguo l'andatura a quelli che sono i limiti dell'ambiente circostante. Questo comunque vuol dire - non mi sottraggo - che a volte vado più di quanto la legge pone come limite.
  19. Il tema è stato introdotto durante altra discussione, ma mi sembra degno di nota. Quasi tutti quelli che scrivono qui, compreso il sottoscritto, spendono sinapsi giornaliere per inseguire/perfezionare la propria passione verso il mondo dei motori, auto-moto-etc. E mi aspetto, per lo meno perchè anch'io mi risparmio poco in quel senso, che ... non sempre rispettino i limiti imposti dall'attuale codice della strada ... se non altro per ... poter condividere con gli altri forumisti le proprie impressioni. Quindi da una parte abbiamo una passione e dall'altra abbiamo regole alle quali siamo tenuti ad uniformarci, in palese antitesi in termini di valori di riferimento ... o quasi sempre. Personalmente, ho "i miei limiti" in testa, fatti di velocità relativa al contesto, distanze di sicurezza, prudenza sempre e comunque. Ma dall'altra, pur usando la testa, non posso dire di essere del tutto in linea con i limiti vigenti. E' possibile far coesistere le due cose ? Faccio fatica. Senza volontà di confronto/polemica alcuna: 4R quando fa i test su strada rispetta sempre i limiti ?
  20. Hai i tuoi diritti, pertanto accetto. Se in uno stato esistono delle leggi, chi non le rispetta è fuori-legge (lapalisse). Effettivamente non li rispetto molto, ma forse non nel modo a cui ti riferisci. Viaggio normalmente a 150, quindi fuorilegge. Tenendomi sempre lontano da rischi inutili. Mantengo le distanze, mi mantengo prudente (anche se il mezzo che guido a volte mi invita a rischiare) e da quando qualcuno, parecchio tempo fa, mi ha fatto notare che esiste una velocità relativa, oltre all'assoluta, cerco sempre di considerare e rispettare la prima. Diciamo che molte volte la mia velocità relativa, definizione di un'andatura compatibile con il traffico, la strada, il clima ed altri fattori ambientali, non coincide con quella indicatami dai cartelli stradali. Non mi ci metto nemmeno ad infilarmi nel ginepraio dei 70 kmh su strade a 3 corsie: nella maggior parte dei casi chi ha scelto la velocità max lo ha fatto in maniera affatto ponderata, o se ha ponderato non lo ha fatto nell'ottica di indicare a chi sopraggiunge una corretta velocità per affrontare una curva. Cosa che in generale riscontro anche all'estero, a parte qualche eccezione, che sogno di veder un giorno applicata qui da noi. Sono uno dei pochi che cerca di mantenersi sulla corsia di dx, pensa un pò. Ma sono certo che apparirà tutto come giustificativo di un'andatura pericolosamente elevata, indipendentemente dalla sua qualità. Nel complesso, aumento l'andatura - ai fine delle considerazioni condivise - dove me lo posso permettere (vel. relativa di cui sopra) ed assumendomi la responsabilità di oneri, fisici ed economici annessi, miei ed altrui. Propongo di discutere di questi temi in un 3d specifico, mi sembra interessante confrontarci sul tema, al di là di posizioni "da cavaliere" vs. "da menefreghista".
  21. Ieri sera ho fatto il tratto finale della GE-MI "in tandem" con un'altra 335d, scambiandoci il passo a turno. Al casello ero dietro e il mio "amico" uscendo dalla corsia telepass ... ha aperto tutto. Lamadosca !! Sembrava che qualcuno l'avesse sparato con una fionda. E la cosa davvero notevole è che dall'abitacolo l'accellerazione si sente, ma nulla di particolare ... per lo meno non si ha la percezione della progressione che invece alla vista appare impressionante.
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