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Lisse

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  1. Qui si cambia passo.. grande bottiglia, però troppo "maschia", bocca poderosa, tannino presente.. il cru "Les Amoureuses" è famoso per la sua femminilità e suadenza e lo preferisco così.. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Lui: il C.S.J., uno dei casi più clamorosi di "grand cru mancato"... prezzi quintuplicati nell'ultimo lustro, vino straordinario, perfetto, intenso, setoso..
  2. Questo "solo" buono.. d'altronde, era l'unica bottiglia rossa sotto i 100 euro, ci sarà un perchè.. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Anche questa non trascendentale... J.J. CONFURON è produttore che mi piace poco (stile turbo-modernista) e la 2003 è stata torrida pure in Borgogna.
  3. Questo è il Malconsorts "semplice", esiste anche la "Cuvée Christiane", da piccola parcella del cru, separatamente vinificata, che è un vero mito (circa duemila bottiglie/annue)... ma già questo Malconsorts è buonissimo, molto equilibrato ed elegante.. darà il meglio di se fra almeno dieci anni.
  4. Non si può iniziare una degustazione di Borgogna rossa, senza bagnare le labbra con la Borgogna bianca... COCHE-DURY è il dio assoluto della Borgogna bianca, questa è una sua bottiglia intermedia, eccellente ma, causa annata infausta-2009, mancante di quell'ulteriore sprint, un vero e proprio over-boost, che la farebbe svettare.. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - E finalmente arrivarono i rossi.. Les Gaudichots è il cru confinante col leggendario La Tâche... grande bottiglia, potente ma ancora molto compresso, da attendere.. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Questa strepitosa... la migliore boccia di GROS F. & S. sentita finora.. solitamente, lo stile aziendale è piuttosto ruffiano, mentre questa bottiglia, credo a causa dell'annata 2007 (fredda in Borgogna) è rigorosa, minerale, affilata
  5. Periodicamente, mi ritrovo con un gruppo di amici eno-depravati, per stappare le bottiglie dei nostri sogni.. vi voglio raccontare la degustazione di domenica scorsa, dedicata ai Pinot Noir di Borgogna, con questi temi: a) il comune di Vosne-Romanée; gli errori di classificazione ovvero alcuni premier che meriterebbero essere grand cru. Le bottiglie che vedrete saranno sconosciute alla maggior parte di voi, ma vi garantisco che, per fare un paragone, sarebbero degne del topic “le donne più belle del mondo”… I costi sono veramente importanti, addirittura inimmaginabili per alcune bottiglie, per le quali il problema principale non è pagarne il prezzo, bensì reperirle:roll:… si tratta di bottiglie prodotte in pochi esemplari, qualche migliaio quando sono tante, alcune centinaia in altri casi, al centro dell’interesse di tutti gli appassionati del mondo.. in effetti, nell’ultimo lustro i prezzi si sono ulteriormente impennati e le ultime annate sono praticamente virtuali… bottiglie che arrivano in Italia, presso gli importatori, in tre/sei/dodici esemplari… e sul mercato secondario internazionale impazza la speculazione, con prezzi moltiplicati svariate volte:shock:. La nostra ancora di salvezza sono le profonde conoscenze che hanno alcuni di noi… parlando degli anni ante-2010, si riusciva ad attingere all’origine o quasi, con prezzi “amichevoli”, riducendo di parecchio l’esborso; purtroppo, ora anche queste fonti si sono prosciugate o quasi… in futuro, dovremo dimenticarci queste bocce.. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Si inizia col pre-pre-aperitivo, una bolla fresca e floreale, gradevole.. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Il pre-aperitivo, un classico... citato da Zero c. qualche post fa... bevute diverse bottiglie negli ultimi mesi, questa marcava un poco il legno... ma in Italia non c'è di meglio. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Arriva l'aperitivo, finalmente! Delle tre bottiglie bevute negli ultimi mesi, questa è intermedia... gran boccia, ma giovanissima e da attendere almeno un lustro.
  6. Anche quello che mi è stato presentato come il Cava migliore, ovvero RECAREDO (una cinquantina di euro), mi è parso abbastanza inutile. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - In Spagna, oltre alle denominazioni di origine, non mi pare ci sia una classificazione qualitativa.. che invece c'è in Germania, essenzialmente basata sul grado zuccherino ed abbastanza ostica.. ne riparleremo più avanti;) - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Conosco poco il Portogallo, anche il mondo dei Porto, che sarebbe meritevole... avendo un amico che ogni tanto bazzica le terre lusitane, ho assaggiato qualche rosso e qualche bianco, di fascia medio-bassa... qualcuno non era male.
  7. Questa era la mia adorata Mini.. anche in versione adulta, aveva la taglia di un gatto di quattro/cinque mesi. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Qui in posa "da dura"..
  8. Quindi hai netta preferenza per i vitigni aromatici.. Agli inizi della mia passione, anch'io avevo un debole per il Gewurztraminer... adesso non riesco più a berlo, tranne qualche versione passita alsaziana (le cosiddette "SGN", Sélections de Grains Nobles).
  9. [TABLE=width: 100%] [TR] [TD]Voglio integrare con qualche informazione sul Trebbiano Spoletino, che è certamente sconosciuto ai più.. Il Trebbiano Spoletino è storicamente coltivato nella zona fra Spoleto, Trevi, Foligno e Montefalco; proprio dal comune di Trevi sembra derivi il nome Trebbiano. Ancora oggi, è possibile vedere delle vecchie viti, anche centenarie ed a piede franco, “maritate” a grossi alberi come aceri, olmi e frassini.. non si tratta di un vitigno dimenticato, anzi, è amato dai contadini, in quanto vigoroso, resistente alle malattie, dalla produzione regolare, con acini dalla buccia dura. Da sempre, era utilizzato per il vino auto-consumato e raramente veniva imbottigliato (iniziò la Cooperativa SPOLETO DUCALE negli anni ’80); poi, da metà anni ’90, qualche viticoltore si fa avanti e da metà anni 2000 l’interesse diventa collettivo. Fattore collaterale ma non secondario: le difficoltà trovate sul mercato dai vini rossi locali (Sagrantino di Montefalco e Montefalco Rosso), dopo la sbornia di successo degli anni ’90... in effetti, per il consumatore medio, si tratta di vini ostici, dal tannino abrasivo ed approcciabili dopo almeno dieci (ma anche quindici) anni dalla vendemmia… purtroppo, quasi tutte le enoteche dispongono solo delle ultime annate e bottiglie così lungamente invecchiate sono difficilmente reperibili... Pertanto, il Trebbiano Spoletino è anche servito a ridare ossigeno ad un settore in difficoltà. Esiste una DOC Trebbiano Spoletino, ma viene poco “frequentata” dai produttori e solo circa 20mila bottiglie escono con questa denominazione; la gran parte, invece, esce come IGT Umbria Bianco, per circa altre 200mila bottiglie. Metà della produzione viene consumata a livello regionale, mentre gran parte dell’altra metà finisce all’estero (Europa Centro-Nord ed USA soprattutto), solo poche bottiglie sono distribuite nelle altri regioni italiane… peccato. Peccato perché il vino è estremamente interessante (qualcuno lo definisce “il Riesling del Centro-Italia), ha bisogno di almeno un paio d’anni dalla vendemmia per iniziare ad esprimersi, ma poi si può bere con soddisfazione per almeno tre lustri. Si tratta di un vino molto eclettico a tavola… di fibra robusta, con intenso nerbo acido ed anche tannino, non è il classico “bianco da pesce”, anzi può sostituire i rossi di medio corpo.. dà il meglio su pesci grassi e salsati, formaggi, salumi, animali da cortile, conigli, carni ovine e caprine, preparazioni speziate. Per me, decisamente da provare. Vi segnalo questi produttori: TABARRINI PAOLO BEA COLLECAPRETTA ANTONELLI-SAN MARCO PERTICAIA PARDI. [/TD] [/TR] [/TABLE] - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Brao! Grandissimi i Riesling crucchi:D
  10. Inizio a condividere le bottiglie stappate.. TABARRINI Umbria Bianco "Adarmando" '12: è un IGT, ma si tratta di 100% Trebbiano Spoletino... agrumi, erbe balsamiche e perfino, a tratti, qualche sbuffo di idrocarburi.. importante spalla acida, che gli garantisce longevità; 14° alcoolici, ma non si avvertono... decisamente piaciuto, abbinato a una fonduta di formaggi del Vallese. Non costa poco, sulla scaffale è a quota 15 euro, ma riconosco che sono soldi ben spesi.. produzione totale di 9mila bottiglie, da vigne di 50-60 anni.
  11. Spero non intenderai per le bolle... Cava imbarazzanti, Sekt solo poco meglio...
  12. No, l'affermazione è fondamentalmente corretta... anche se ritengo che alcuni "grandi rapporti q/p" delle Langhe abbiano iniziato a salire rapidamente di prezzo:muro:
  13. In Francia, abbiamo una classificazione generale abbastanza simile alla nostra: - Vin de France (una recente ri-classificazione del vin-de-table) - Vin de Pays (vino locale) - A.O.C. (=D.O.C.). La vera differenza sta nella classificazione qualitativa dei vigneti, che in Italia non è mai stata fatta e mai si farà. In Francia si è iniziato nel 1855 (questa data la ritroverete più volte, leggendo di vini francesi), con i cru (parola che identifica sia il vigneto che il vino che se ne ricava) di Bordeaux… la classificazione iniziale fu abbastanza semplice: i cru migliori erano quelli che spuntavano un prezzo più alto dai mercanti inglesi! Per i vini di Borgogna, la classificazione è su questi livelli (dal basso all’alto): - Bourgogne - “village”, ovvero con l’indicazione in etichetta del solo nome del comune (esempio: Gevrey-Chambertin) - “premier cru”, con l’indicazione in etichetta del nome del comune+nome del vigneto+premier cru (esempio: Meursault Premier Cru “Perrières”) - “grand cru”, con l’indicazione in etichetta del solo nome del vigneto+grand cru (esempio: Musigny Grand Cru). Esiste un livello intermedio ufficioso, fra il village ed il premier, che sarebbe il “lieu-dit”… in questo caso, troveremo in etichetta il nome del comune ed il nome del vigneto, senz’altra indicazione (esempio: Puligny-Montrachet “Les Enseignères”). Questa classificazione è abbastanza attinente alla realtà: un grand cru è più buono di un premier… in senso generale, perché non tutte le parcelle sono uguali e non tutti i produttori hanno le stesse capacità; ma il mercato riconosce e premia queste eccezioni: un premier cru buono come un grand cru, costerà come quest’ultimo:roll: Mi immagino che caos uscirebbe in Italia per impiantare ora questa classificazione: avvocati e T.A.R. avrebbero lavoro per secoli… tutti grand cru, da noi…
  14. Lungi da me l'idea di fare il professore e spero di non sembrarlo, però qualche info di base, per chi inizia ad approcciarsi al mondo del vino, credo sia indispensabile. Parliamo di IGT (ora IGP), DOC (ora DOP) e DOCG, che sono marchi che garantiscono la provenienza geografica di un vino (non la sua qualità). IGT-IGP è il più blando, in quanto consente l’aggiunta fino al 15% di vini “fuori zona”. DOCG si distingue dalla DOC-DOP principalmente per la “fascetta di stato”, una fascetta riportante la numerazione progressiva della bottiglia. Che sta a significare? Brevemente: se il produttore XYZ ha iscritto al registro della DOCG un’estensione di vigneto dalla quale può ricavare ogni anno al massimo 20.000 bottiglie, avrà in dotazione ogni anno 20.000 fascette di stato.. si vorrebbe evitare che XYZ metta in commercio una quantità superiore di vino, magari acquistando uve da altre zone. Nota: da un paio d’anni, esistono le fascette anche per le DOC.. credo, comunque, sia solo un’opzione e non un obbligo, perché di bottiglie “DOC con fascetta” ne ho viste in giro veramente poche. IGT-IGP, DOC-DOP e DOCG sono semplicemente dei “regolamenti”, dei “capitolati” ai quali i produttori si devono attenere se vogliono mettere in etichetta la denominazione. Requisito principe e fondamentale è l’ubicazione geografica del vigneto… se voglio produrre Barbaresco, il vigneto si deve trovare nel territorio dei comuni di Barbaresco, Neive o Treiso.. e basta (come indicato dalla DOCG Barbaresco). Esistono, comunque, denominazioni molto più ampie, come la DOC Piemonte e la DOC Sicilia, che comprendono gran parte del territorio regionale. Altri aspetti che sono regolamentati sono i vitigni autorizzati, la resa per ettaro (in quintali di uva prodotta), la data di inizio commercializzazione.. a volte sono indicati anche i tempi di affinamento, quali contenitori utilizzare per l’affinamento (legno, acciaio od altro), se esistano tipologie come “Superiore”, “Classico”, “Riserva”, “Vecchio”, “Novello”, “Passito” ecc. ecc. Generalmente, comunque, questi regolamenti hanno maglie larghe, non sono per nulla restrittivi.. esempio principe è la resa per ettaro che può arrivare, per alcune DOC, anche a 200 quintali… Diciamo che per ottenere vini “mediamente buoni” questo valore deve scendere sotto i 100 quintali, i “grandi vini” si fanno con rese indicative attorno ai 40-60 quintali.. poi esistono alcuni produttori estremisti che hanno rese inferiori ai 30 (anche 15-20) quintali. Ci sono poi le "commissioni di assaggio", che dovrebbero autorizzare la messa in commercio solo a vini corrispondenti alla tipicità.. beh, negli anni si è visto di tutto e non aggiungo altro:roll: Fondamentale capire, però, che le diciture IGT-IGP, DOC-DOP e DOCG non garantiscono nulla a riguardo della qualità del vino: un vino non è automaticamente buono perché è IGT-DOC_DOCG, potrebbe essere comunque una zozzeria!
  15. Mie opinioni (quindi opinabili): - Chianti Rùfina nettamente meglio SELVAPIANA, adatto anche a lunghissimo invecchiamento; - è vero quello che scrivi per il Chianti Colli Senesi, ma almeno un'eccezione c'è... quello prodotto da LE RAGNAIE a Montalcino (circa 10mila bottiglie/annue), proveniente da vigna che sarebbe classificabile "atta a Rosso di Montalcino", ma si trova a quota superiore rispetto al limite massimo ().. quindi è venduto come Chianti Colli Senesi, ma nel bicchiere ti trovi un Rosso di Montalcino (9-10 euro a boccia). - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Una bottiglia di vino APERTA di decente qualità si conserva per almeno due-tre giorni. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Quotissimo... i Brunello, poi, con la messa in commercio (in queste settimane) dell'annata 2010, di gran livello, subiranno un deciso rincaro generalizzato.. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Purtroppo, negli ultimi vent'anni trovare vini con gradazioni alcoliche accettabili sta diventando impossibile... sui bianchi sono ormai la norma i 13,5° e si trovano diffusamente (pure in zone nordiche come l'Alto Adige ed il Friuli), vini a 14-14,5-15°. Per i rossi, peggio ancora... il Barolo ormai è standard a 14,5° e bottiglie a 15° non sono infrequenti. Cause: modifiche del clima, modalità di lavorazione in vigna ed in cantina.
  16. Bella domanda... in effetti, poichè con la dicitura "Chianti" si possono etichettare vini prodotti in gran parte della Toscana (Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Rùfina, Colli Aretini ecc.), vediamo di restare nella tipologia "Chianti Classico", prodotto solo nella zona tipica (anche se esistono, cercando bene, dei bei prodotti anche nelle altre sotto-denominazioni). Anche qui, però, si trova un po' di tutto... il disciplinare prevede l'uso del Sangiovese dall'80% al 100%, perciò troviamo chi fa Sangiovese in purezza, chi utilizza un saldo di uve storiche come il Canaiolo Nero ed il Ciliegiolo, ma anche chi nel saldo ci mette Merlot e Cabernet Sauvignon..... pure qui, nel bicchiere ci possiamo trovare dei prodotti validi, però; poi, ci sono le differenze conseguenti all'uso-ed-abuso del legno.. Ora, con la presentazione dei Chianti Classico "Gran Selezione", la cosa si complica ulteriormente..
  17. In effetti, frizzante, rosso e dolce direi che possono starci insieme solo per il Brachetto d'Acqui, ottimo da abbinare ad una crostata di frutta:mrgreen:. Il Lambrusco, benchè goda di fama pessima, lo considero un vino degno, specialmente nella tipologia "Sorbara". Per i meno esperti, il Sorbara ha colore scarico, quasi da rosato e gusto secco... d'estate, ben fresco, adoro stapparmi un Sorbara di quelli che produce GIANFRANCO PALTRINIERI (che ha le vigne al "Cristo", che è il vero cru del Sorbara), ovvero il "Radice" (prezzo sui 7-7,50) oppure "Leclisse" (prezzo 9-9,50). Se li trovate, sono da provare (vende anche on-line... googlate). - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Questo sarebbe da chiarire, ma succede spesso: - intendi vino Montepulciano d'Abruzzo (a base uva Montepulciano)? - oppure altri vini a base uva Montepulciano (il centro-sud pullula)? - oppure il Vino Nobile di Montepulciano (in Toscana, a base uva Sangiovese)? - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - A casa siamo solo io e mia moglie.. e lei assolutamente NON beve vino, quindi il problema è pure mio; quando stappo una bottiglia a casa, la utilizzo per tre sere consecutive (a casa sono a pranzo solo nel weekend), utilizzando un aggeggio per il vuoto (tipo la pompa postata da EC2277)... se rosso, il vino è solitamente più buono la seconda e la terza sera. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Qui ti dico che possiamo migliorare.. se ti piace il vino a base Sangiovese, dovresti provare qualche Chianti Classico di quelli buoni, col Morellino non c'è gara.. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Ok per il Nebbiolo d'Alba, ma dovresti provare qualche Barolo e/o Barbaresco (che sono sempre 100% uva Nebbiolo). Greco di Tufo è un bel vino, io preferisco il vicino-di-casa Fiano di Avellino. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Sai che i solfiti sono normalmente maggiormente utilizzati nei bianchi? Dovrebbero essere quelli a darti più problemi.. Per i meno esperti: i solfiti sono un conservante e sono praticamente indispensabili.. quello che si potrebbe fare (e che qualcuno già fa) è ridurre la quantità utilizzata. Fra l'altro, una piccola quota di solfiti è naturalmente presente nel vino, quindi non esiste un vino SENZA SOLFITI, ma solo SENZA SOLFITI AGGIUNTI. In effetti, in passato qualcuno ha provato a non aggiungere solfiti (e qualcuno lo fa ancora), ma i risultati sono stati terribili: vini che non sopportavano il caldo, lo strapazzo derivante dai trasporti, il passare del tempo (breve)... Per finire, se i solfiti vi danno problemi, evitate soprattutto i vini dolci: il residuo zuccherino è l'alimento principe dei batteri, quindi nei vini con rilevante residuo l'uso dei solfiti è massimo... da lì il classico mal di testa da bicchierino di Sauternes:mrgreen: - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - I prezzi sono un argomento assai doloroso, specie nell'ultimo lustro... quelli che citi sono solo vini di "medio" costo, quelli "cari":(((sono altri.. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Per i rossi italiani, le mie preferenze vanno ai vini a base Nebbiolo (soprattutto Barolo e Barbaresco, ma anche quelli del Nord-Piemonte come Gattinara, Boca, Lessona, Ghemme e qualche valtellinese) e Sangiovese (Brunello e Chianti Classico in primis). Il Pinot Nero, però, è la mia vera passione... ma solo se parliamo di Borgogna! All'estero, Pinot Nero a parte, mi piacciono molto i vini del Rodano e del Sud-Est della Francia (quindi essenzialmente a base Syrah e Grenache)... anche i Bordeaux, ma li frequento poco, sia per il costo, sia perchè sono in beva almeno dopo venti (meglio trenta) anni dalla vendemmia... E sto iniziando ad apprezzare qualche Cabernet Franc della Loira. - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Io sono essenzialmente bianchista.. la mia piccola cantina è composta per l'80% di bianchi (se voglio bere i rossi, vado dagli amici:mrgreen:..)... pure io ho iniziato il mio percorso con i bianchi altoatesini ma, col tempo ed assaggiando qua e là, ho visto la luce... Mi spiace scriverlo, ma con i bianchi non c'è gara... i cugini d'oltralpe sono anni-luce avanti a noi... Borgogna e Chablis per gli Chardonnay, Loira per il Sauvignon (Sancerre e Pouilly Fumé), lo Chenin Blanc (Vouvray, Savennières ed altre denominazioni), il Muscadet (in particolare Muscadet Sèvre-et-Maine sur lie) e l'Alsazia (Riesling) giocano un altro campionato. Non parliamo, poi, delle bolle... basta un medio-Champagne per bastonare qualsiasi bolla italica. Inoltre, poichè amo il Riesling (intendendo la tipologia Riesling Renano), la culla è la Germania... qualcuno sarà shockato: in Germania non si fa solo la birra! Anzi, è il quarto produttore mondiale di vino, dopo Italia, Francia e Spagna! Soprattutto la zona della Mosel-Saar-Ruwer, ma anche Nahe, Rheingau (Renania) e Pfalz (Palatinato). - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Danke!
  18. ​[TABLE=class: forumline, width: 100%] [TR] [TD=class: row1]Ho visto che non c'è ancora nessun topic sull'argomento "vino" e mi permetto di aprirne uno io.. avrei piacere di potere disquisire di vino con gli appassionati di questo Forum e metto fin d'ora a disposizione la mia conoscenza per chi volesse avere qualche parere. Tengo a precisare che non ho seguito nessun corso per sommelier e, soprattutto, non lavoro nel settore vino e nemmeno nella ristorazione.. sono un semplice appassionato che, negli ultimi anni, in compagnia di alcuni amici, ha avuto l'occasione di assaggiare tanti vini, fra i quali anche la maggior parte dei più grandi vini in commercio.. e si è fatto la sua idea . A disposizione.[/TD] [/TR] [/TABLE]
  19. Allora.. era agosto 2010, il giorno stesso che la madre portò la sua cucciolata (tre) per la prima volta in cortile, vidi questo micino biancorosso infilarsi sotto l'auto (un'Avensis SW del 2005), che era parcheggiata sotto il porticato... mi sono chinato a sbirciare e l'ho visto infilarsi fra il motore e la protezione inferiore... se non fosse uscito, alla prima accensione sarebbe andato arrosto:((( Dopo vari tentativi, ho stabilito che non mi era possibile, causa mole, infilarmi sotto l'auto... per fortuna della bestiaccia, si presentò un magrissimo cugino di mia moglie, che convinsi a fare lo speleologo... fu una mezz'ora di lotta feroce, il piccolo lottò come una tigre ed il cugino ne uscì col braccio destro pieno di graffi, ma alla fine riuscì a strapparlo dalla sua tana... Questo è il fetente, ritratto qualche giorno dopo, in compagnia di Falqui (sì... il nome è dovuto proprio a quello che pensate.. ) - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Queste erano le sorelline di 'Riano, ritratte proprio il giorno del "debutto in pubblico" (circa 30-40 giorni di vita). La Misty sulla destra, mentre a sinistra quella che diventò la mia adoratissima Mini, chiamata così per le dimensioni veramente minuscole.. Ancora loro, lo stesso giorno, con la madre (la Fritta..)
  20. Passiamo ai felini "missing"... questo era 'Lisse, scomparso ormai da tre anni.. era un micio strepitoso:D Ancora lui.. Qui è in compagnia di Oriano, detto 'Riano, che, all'età di un mese, si intrufolò nel vano motore della mia auto e venne salvato dopo due ore di lotta.. ma questa è un'altra storia da raccontare:mrgreen:
  21. Per completare, la Lola.. ovvero la mamma dei tre discoli e sorella di Genny... ...la foto non è sfocata:roll:... è stata fatta attraverso la zanzariera (se l'avessi aperta, la Lola sarebbe scappata), ma la postura era troppo bella: seduta sullo zerbino, ma appoggiata al gradino sui braccini.. si, vabbè, le zampine...
  22. Non ho mai visto nulla di Star Trek, comunque... R.I.P.
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