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un cavalieredoc

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  1. un cavalieredoc

    futuro lancia

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=63125&START=0 Pierluigi Bonorada Milano«Ora sono a capo di Lancia, un brand mondiale piccolo come dimensioni, ma con una grande storia e tanti progetti nel cassetto. L'amministratore delegato Sergio Marchionne ha deciso di investire su Lancia. È una persona dotata di una grande leadership che porta i suoi manager a raggiungere gli obiettivi prefissi». Olivier François, 44 anni, francese, sino allo scorsa estate numero uno di Citroën Italia, dal 12 settembre 2005 fa parte della prima linea di Fiat Auto. Marchionne gli ha affidato la responsabilità di Lancia e delle vendite italiane Fiat. In casa dei rivali d'Oltralpe, dove era riuscito a raddoppiare in pochi anni la quota mercato, aveva rivoluzionato il modo di promuovere le vetture. La creatività è uno dei suoi punti di forza. Lo stesso François non fa mistero di essersi occupato in passato di vendere pedalò all'esercito norvegese e sci in Arabia Saudita, dimostrando quanto fosse divertente fare slalom tra le dune. In Citroën per 15 anni e ora la nuova sfida a Torino «È un'esperienza importante, in un'azienda che solo un anno fa veniva data per spacciata e che, invece, sta tornando ai primi livelli sotto la guida di Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne. L'impegno di tutti è riportare Fiat ai primi posti in Europa». Le è stata affidata la responsabilità di Lancia, un forte segnale di attenzione del gruppo verso il marchio che nel 2006 compie 100 anni... «In tre anni il peso delle vendite Lancia è sempre cresciuto, contribuendo alla risalita del gruppo È un marchio che ha un grosso potenziale, ma deve aumentare soprattutto in notorietà».Cosa intendete fare, in proposito?«In Italia giocheremo molto di più la carta Musa e già da marzo partiremo con una campagna che riguarderà Ypsilon e Musa insieme. È di questi giorni l'abbinamento dei due modelli con la pattinatrice Kostner per dimostrare come, attraverso l'elettronica, sia possibile controllare al meglio un'auto. Quest'anno puntiamo a crescere anche in Europa e contiamo di tornare presto sul mercato inglese. . Guardiamo con attenzione a Francia, Germania, Spagna e Belgio». Non molto tempo fa sembrava che Lancia fosse destinata a scomparire... «Lancia ha un futuro. Per il centenario varie iniziative ci accompagneranno fino al gran finale di settembre. Un tour europeo unirà le Lancia vecchie e nuove ai capolavori del design italiano. E poi 114 Ypsilon speciali porteranno in giro per Milano le top model che parteciperanno alle sfilate. Anche il cinema avrà il suo spazio». Gli obiettivi della Lancia? «Vendere 100mila modelli in Italia nel 2006 e superare l'1% di quota mercato in Europa, dove in pochi anni vogliamo crescere del 100%». E le novità in arrivo? «Al Salone di Parigi, in autunno, ci sarà un prototipo del segmento C-D». Un primo assaggio in vista del ritorno della Delta.
  2. due domande: - come faccio a mettere un avatar - i file in excel dove/come si caricano?
  3. allegato 2...sono due folgi in excel non so se si vedono Differenze di prezzo/dotazioni e di misure
  4. Ho aspettato di avere le due vetture in prova per aualche giorno e di raccogliere alcuni dati. 1500 kg di Traino Sportivo Piacere di giuda, assetto e confort per l’italiana, lusso e tecnologia per la giapponese Encomio di sportività, apprezzata dal pubblico, oltre 21.000 ordini in soli 5 mesi di commercializzazione, l’Alfa 159 ha una linea davvero bella con tratti tipici di una sportiva: muso lungo, frontale aggressivo, parafanghi allargati e passaruota bassi. Certo lo scotto da pagare è quello di non passare inosservati e di sentirsi domandare più volte “scusi posso vederla dentro?”. Ed è proprio l’interno che colpisce per la qualità, la tipologia dei materiali e per l’abbinamento dei colori. L’alluminio della plancia, le plastiche che ricoprono montanti e porte, testimoniano un salto di qualità. Ciò che invece lascia un po’ di amaro in bocca, sono gli accoppiamenti plastici e quelli esterni: le portiere, come la plancia con il fianchetto porta non sono correttamente allineati. Seduti al posto di guida tutto ruota intorno al pilota: sul corpo centrale della plancia si trovano 3 indicatori circolari (pressione dell’olio, livello carburante e temperatura dell’acqua) mentre nella parte inferiore lo schermo mutifunzione (navigatore satellitare, autoradio, lettore CD, telefono viva voce) e i comandi del climatizzatore bi-zona. Questi ultimi sono posizionati in un posto infelice, poiché sono a ridosso della leva del cambio e quando sono selezionate le marce prima e terza risultano inaccessibili. Intorno al volante troviamo i comandi delle luci, tergicristalli, cruise control e del settaggio del computer doppio, ma purtroppo nessuno è retroilluminato e quindi di sera non sono molto facili da usare. Premendo il tasto “start” e percorrendo qualche km emergono subito due punti: il confort e la tenuta di strada. Notevole il primo, garantisce viaggi in assoluto silenzio e coccolati dalle sospensioni, mentre impressionante è l’assetto su strada unito ad un sterzo preciso, ma con una diametro di sterzata troppo ampio. La 159 anche in situazioni di pericolo, non si scompone mai e trasmette al conducente una sensazione di pieno controllo della strada. Abbiamo provato la motorizzazione 1.9 Mjtd diesel e il 2.2 JTS benzina. La versione diesel da 150 cv piace non tanto per la progressione con cui sale (sino a 2.000 giri è piuttosto pigro), quanto per l’elasticità con cui si possono sfruttare le doti del motore anche ad alti regimi, ottenendo consumi contenuti: in media di 15,8 km/l percorrendo con un pieno 1106 km. Diverso invece il benzina che, non trasmette assolutamente la presenza dei suoi 185 cv, ma che regala quel sottile piacere di sportività non “urlata” degli motori aspirati. Purtroppo presenta consumi in città elevati (7,3 km/l), che migliorano nella media attestandosi a 11,8 km/l. Il 2006 dovrebbe decretare il gruppo Toyota come primo costruttore di veicoli al mondo e all’interno di questo, il marchio Lexus occupa la veste di Lusso. Non a caso la berlina IS soddisfa più all’interno che all’esterno. Un connubio tra eleganza e sportività che si tradisce solo per alcune soluzioni estetiche dovute all’eccessiva altezza della linea di cintura e allo stile non europeo di alcuni dettagli. Aprendo la portiera e salendo a bordo si percepisce un altissimo livello di qualità, rappresentato dalla componentistica e dai materiali utilizzati per i rivestimenti: l’imperiale del tetto è realizzato con tessuto in panno che oseremo definire artigianale. Uno sforzo maggiore avremmo voluto trovarlo nella zona del tunnel centrale e soprattutto nel materiale con finitura superficiale in simil-legno presente sulle portiere. Di prim’ordine sono gli assemblaggi sia interni sia dei lamierati esterni. Facilmente raggiungibile la corretta posizione di guida, gode di un attento studio di ergonomia dei comandi, fatta eccezione per il blocco regolatore luci posizionato a sinistra troppo in basso e dall’assenza di illuminazione dei comandi intorno alla corona del volante. Al centro della plancia fa bella mostra il display con il navigatore con possibilità di riconoscimento vocale oppure sfiorando lo schermo. Discorso a parte merita il vano bagagli, pur non essendo né ampio né regolare, risulta molto ben accessoriato con ganci estraibili per fissare i bagagli, una vaschetta con suddivisori per piccoli oggetti e soprattutto un’altezza da terra ridotta e una bocca di ingresso più ampia rispetto alla sua avversaria. Su strada abbiamo provato la versione diesel che con i suoi 177cv sfodera una certa grinta, ma che deve scendere a compromessi visto che l’ago della nostra pesa si è fermato a 1680 kg, ovvero oltre 130 kg rispetto alla sua rivale; innegabilmente la tecnologia e questa giapponese ne ha veramente molta, ha il suo peso. Tuttavia il propulsore si riprende sin dai giri più bassi e fa sentire la sua voce senza mai troppo infastidire gli occupanti. Di assoluto rilievo lo sterzo preciso e non affaticante, mentre le sospensioni posteriori multilink a 5 bracci garantiscono un confort notevole nei lunghi viaggi, ma si irrigidiscono sul “pavè” cittadino. Soddisfacenti i consumi che senza raggiungere l’Alfa permettono di percorre in media 14,8 km. Infine un occhio alle dotazioni: la IS esce completa sin dall’allestimento “entry-level”, ma a parità di accessori costa mediamente 1000 euro in più dell’italiana. Un unico destino unisce le due berline, quello di scontrarsi con i colossi tedeschi e sia l’Alfa che la Lexus rivelano ottime qualità. L’italiana piace per la linea, la guida e il confort, la giapponese seduce per il lusso interno e la tecnologia. L’abitabilità interna è a vantaggio dell’italiana così come lo sfruttamento dello spazio: sono disponibili 14 vani di dimensioni diverse per riporre oggetti. Ciò non toglie che su entrambe i passeggeri posteriori devono fare i conti con spazi ridotti per le gambe e in più la Lexus avendo la trazione posteriore presenta il tunnel all’interno dell’abitacolo. Come si vede dalla tabella, il vano bagagli più ampio e regolare l’offre la 159, ma l’accesso è migliore sulla IS. Di questa si rimane affascinati dalla tecnologia: il sistema di accesso a bordo ed avviamento senza chiavi, il VDIM un sistema in grado di far funzionare congiuntamente e in modo equilibrato tutti i sistemi di sicurezza e il quadro strumenti con tecnologia Optitron. L’italiana invece, premia la qualità di vita a bordo con alcuni accorgimenti come la regolazione basculante del sedile giuda e passeggero, lo spessore dei cristalli anteriori di 5mm che garantiscono un isolamento acustico di prim’ordine, oppure l’antifurto con funzione Safe Lock che consente di scollegare meccanicamente nottolino e maniglie di apertura delle porte, in modo che non sia possibile aprirle anche se viene rotto il vetro. Dal punto di vista della sicurezza rappresentano il fiore all’occhiello della produzione in più l’italiana ha conseguito la massima votazione (5 stelle) nei crash test Euroncap. Ad un bivio vi consiglieremo l’Alfa perché avendo maggior possibilità di personalizzarla in base ad allestimenti e motori si avvicina maggiormente alle esigenze di ognuno. BOX ACCESSORI ALFA Le coccole costano Delle due avversarie quella che presenta la maggior possibilità di personalizzare l’auto secondo le proprie esigenze è l’Alfa. Osservando la lista accessori abbiamo trovato alcune “coccole”, ma attenzione a non farsi prendere la mano. Antifurto volumetrico e antisollevamento (include safe lock) 450 Basculamento meccanico sedili conducente e passeggero 150 Climatizzatore automatico trizona con bocchette post., filtro antipolline con carboni attivi e asq 350 Parabrezza con lamina riflettente infrarosso, riscaldamento zona spazzole 300 Sedili in pelle Frau pieno fiore 2.200 Impianto HIFI Bose con amplificatore digitale (8 altoparlanti+1 centrale+subwoofer) 750 5 tipi diversi di cerchi in lega 270-920
  5. io ho fatto la maglietta con le foto dei due cowboy abbracciati e la scritta sotto "potremme essere così per sempre"...
  6. infatti io sono UN cavaliere
  7. concordo con te...per un principio capo: io soggetto gay/bisex pago le tasse in Italia al pari del soggetto Etero esigo la stessa tuteta e gli stessi istituti giuridici. Non chiedo alla Chiesa nulla perchè riconosce, quella terrestre, il mio orientatmento sessuale come "contro natura" e quindi non degno di nessuna tutela. Tutto qua. Altro discorso invece è sul fatto che i gay non hanno/rispettano il concetto di coppia, ma questo è un altro films, anzi per ora non siamo nemmeno ancora pronti ocn il cast del film...
  8. una paio di punti: - belusconi non è contro pacs, a meno che non si voglia dire che Prodi sia favorevole. L'assurdo è che in 5 anni di governo di sn di pact non si è visto nè ombra nè argomento. Ora tutti ne parlano...stranamente sotto campagna elettorale. - sulla legittima difesa trovo finalmente qualcosa di reattivo e di tutelativo, senza trincerasi dietro a discorsi di forni crematori visto che tutti sembrano voler ricordare tragicamente il nazismo e pochi il regime di Lenin o ancora più vicino ai giorni nostri la strage "studentesca" in Cina...
  9. Giovedi sera sono riAndaton (2 volte) a vedere Match Point di Woody Allen e questo vi fa capire quanto sia coinvolgente il films. Un triller passionale che ti tiene legato alla sedia: se sei uomo quando esci dal cinema e ti senti un mer..a...se sei donna sei incazz...a come una vipera. Venerdi invece, ho visto PER FORTUNA con amici "i segreti di Breakback Mountains"...mi c'è voluto tutto il sabato per riprendermi dal film: il senso di impotenza di aver perso qualcosa di unico nella vita ha albergato tutto il sabato. Ogni idea di valori che abbiamo sulla famiglia, l'odio, la passione, la felicità vengono tutti stravolti perchè ti domandi se le tue scelte sono dettate dal tuo "io" piuttosto che da regole di vita collettiva. Buona settimana
  10. Notizia del 11 gennaio 2006 - 10:41 Lapo e Magda, notte d'amore a Miami In vacanza in Florida, Elkann dimentica i guai del 2005 in compagnia della Gomes, splendida showgirl di "Markette" «Il mondo è pieno di donne»: pareva più che altro uno sfogo da innamorato deluso e ferito la dichiarazione con la quale, pochi giorni fa, Lapo Elkann dava definitivamente il benservito all'ex fidanzata Martina Stella. La bionda attrice l'aveva del resto scaricato a mezzo stampa in malo modo, a seguito dell'overdose che l'aveva quasi ucciso, e dopo tanti «Mi dispiace» e «Non riesco a parlarne con serenità», che sembravano far presagire una riconciliazione tra i due, Elkann ha deciso di dimostrare alla sua ex che «di donne, fuori, ce ne sono a milioni». E che donne, se il calibro è quello di Magda Gomes, pizzicata da un potente teleobiettivo in atteggiamenti teneri con il brand manager Fiat, con il quale pare abbia trascorso una notte di fuoco in un hotel di Miami. È lì infatti che il giovane Elkann s'è rifugiato dopo essere uscito un mese fa dalla clinica in Arizona, nella quale ha trascorso un periodo di riabilitazione e di disintossicazione dalla dipendenza da cocaina. Scelto il sole della Florida per dimenticare i guai del 2005, Lapo non ha festeggiato da solo l'arrivo del nuovo anno: se di giorno era possibile vederlo sulla spiaggia giocare a pallone con Christian Vieri, Teo Mammuccari e Renzo Rosso, proprietario dell'hotel Pelican di Miami, di notte, dopo cene e balli sui tavoli, l'erede Fiat metteva a segno una conquista molto prestigiosa. Dopo le ore di passione trascorse con la bella modella brasiliana, Elkann è immediatamente ripartito alla volta di New York, dove lavora da qualche tempo al fianco di Henry Kissinger, deciso a rilanciare l'immagine professionale dell'erede Agnelli, che considera un figlio . Magda, splendida modella e show girl brasiliana nota al pubblico italiano come protagonista dell'apprezzato siparietto senza veli di Markette, dichiarava, fino a poco tempo fa, d'essere legata a un austriaco residente negli Stati Uniti. «L'ho avvisato: ogni quindici giorni almeno, dobbiamo vederci. Di più non resisto, senza un uomo», aveva detto la Gomes. Le foto pubblicate sull'ultimo numero di Chi farebbero pensare che l'imprenditore austriaco, che ha una rappresentanza di automobili di lusso, abbia lasciato sola la Gomes per troppo tempo. Una cosa è certa: nonostante la scappatella, non si potrà dire che la bella show girl non sia rimasta fedele, almeno, al settore automobilistico. (Libero News) PRIMA MOSSA FARLO RIAPPARIRE "TROMBEUR DE FEMME"
  11. un cavalieredoc

    I partecipanti a Sanremo

    "veramente" bravo!!!!!!!
  12. ho il file excel con i dati...ma non riesco a caricarlo, se qualcuno mi aiuta...
  13. 1000 km con Mazda 5 Mazda offre 4 motorizzazioni differenti: due benzina di 1.798 cc (115 cv) e 1999 cc (143 cv) e un’unica motorizzazione diesel di 1998 cc con due potenze di 110 cv e 143 cv. Abbiamo percorso 1000 km con la motorizzazione più piccola di 1.8 cc con alimentazione benzina e una potenza di 115 cv che muovono un po’ troppo tranquillamente i 1610 kg di massa rilevati dalla nostra pesa. Nei sorpassi, come nei tornanti in montagna, si avverte la mancanza di qualche cavallo che aiuterebbe in situazioni emergenza e, pertanto a nostro giudizio resta un propulsore adatto a chi ama una guida turistica e che con molta probabilità decide di acquistare una monovolume e non una brillante berlina. Di tutt’altro giudizio invece lo sterzo e il confort stradale dove la precisione del primo e l’accoppiata sospensioni-sedili per il secondo, rendono molto piacevole un viaggio in Mazda 5. Purtroppo il motore fa sentire la sua voce sin dai regimi più bassi e obbliga, anche ad andature entro i limiti consentiti dalla legge, ad alzare il volume dell’ottimo impianto stereo. Altra nota molto positiva l’esprimiamo per la stabilità in marcia e la frenata e nella visibilità: negli improvvisi cambi di direzione il rollio è molto contenuto e nelle manovre di emergenza sia su terreni asciutti che in quelli innevati ha presentato un comportamento neutro e sicuro. Il sistema di Controllo della Stabilità (DSC) disattivabile manualmente, a nostro parere è un po’ troppo invasivo e tende a confermare ulteriormente la vocazione turistica dell’auto. La panoramicità dell’auto invece e fuori discussione neppure i montanti anteriori disturbano in manovra; l’unico neo è rappresentato dal terzo finestrino posteriore troppo piccolo di dimensioni. Un ultimo cenno ai consumi che sono risultati superiori a quanto dichiarato dalla casa. In città non siamo riusciti ad andare oltre gli 8 km con un litro di benzina, mentre nel misto autostradale/statale i valori si fermano a circa 10 km con un litro. TRAINO VERSATILE La vetrina bolognese ci ha portato due novità nel campo dei monovolumi: la rinnovata Opel Zafira e la nuova Mazda 5. Esteticamente convincono tutte e due: la tedesca introduce richiami alla compatta di casa (l’Astra), mentre la giapponese addirittura basa la sua campagna promozionale sul fascino della linea esterna. Entrambe con lunghezza di circa 4 metri e mezzo, offrono la possibilità di viaggiare anche in sette persone. Fin qui i punti in comune, dopo di che le strade si dividono. L’orientale è l’unica della sua categoria ad offrire l’air bag a tendina anche per i passeggeri della terza fila, ed è ancora l’unica ad offrire la porta scorrevole laterale per i passeggeri posteriori, peccato che nelle giornate di neve/pioggia all’apertura della porta, parte della neve/acqua ferma sul bordo del tetto cada all’interno della vettura. Nell’abitacolo è stato premiato lo spazio anteriore, mentre dietro avremmo voluto trovare qualche centimetro in più in larghezza per i posti in seconda fila (tre persone viaggiano un po’ troppo strette) e in profondità per le gambe nei posti in terza fila. L’assemblaggio dei lamierati e del materiale plastico è pregevole: gli accoppiamenti non presentano né luci né sbavature; viceversa qualche dubbio viene dal materiale plastico. La finitura superficiale del tunnel e dei fianchetti porta è graffabile, mentre piacevole è il fatto che dei numerosissimi (ne abbiamo contati ben 45!) vani portaoggetti sono quasi tutti rivestiti di materiale antirumore. L’interno della tedesca invece, appaga maggiormente l’occhio come materiali, rivestimenti, accostamenti di colori e per tale motivazione ci sentiamo di esprimere un giudizio superiore a quella della giapponese. Giudizio pari invece per la componentistica elettrica e di comando. La plancia merita un discorso separato tra il quadro strumenti e il corpo centrale. Il primo è più gradevole sulla Opel: la colorazione è meno affaticante alla vista e soprattutto offre una migliore visibilità. Quello della Mazda invece è un po’ troppo raccolto e a volte è ostacolato dal volante. Differente è il discorso per il corpo centrale dove tutte e due presentano manopole rotonde per la climatizzazione purtroppo solo monozona e comandi radio: Zafira ha un display decisamente più funzionale e completo, ma pecca nella finitura superficiale tanto che nelle giornate di sole la parte centrale della plancia riflette fastidiosamente sul parabrezza, mentre la sua concorrente offre una finitura e un impianto stereo di qualità e funzionalità superiore. Niente più compact disc sparsi nell’abitacolo, c’è un hard disk da 20 Giga che può contenere 3 mila canzoni. Per entrambe i comandi prestano il fianco a qualche critica: Mazda ha il pulsante delle luci di emergenza posizionato troppo lontano e difficilmente attivabile anche dal passeggero e inoltre parlando di sicurezza mancano luci di ingombro sulle portiere. A ciò aggiungiamo che tanto su Zafira quanto su Mazda i comandi secondari intorno al voltante e il comando apertura serbatoio, non sono illuminati. Punto di forza per questo tipo di auto resta la versatilità all’interno dove per esempio su Mazda il terzo posto posteriore si ricava ribaltando un cuscino sotto i sedili e creando un vado portaoggetti in suo luogo. Oppure al posto di tale terzo posto si può posizionare un vano porta bottiglie con tanto di rete di contenimento. Su Zafira, grazie al sistema “Flex7” si possono traslare i sedili di terza fila alzare quelli di seconda per sfruttare al massimo i centimetri. Una nota di piacere è offerta da tutte e due le vetture nella praticità del ribaltamento dei sedili di terza fila: facile, non affaticante permette di ottenere un piano lineare privo di scalini. Ma senza dubbio i due accessori che caratterizzano meglio la tedesca sono lo “Sky Flex” e il “Flex Organiser”. Il primo un tetto panoramico che va da parabrezza al lunotto diviso nel corpo centrale da una serie di utilissimi vani che ricordano l’ambiente degli aerei, il secondo un utile rete divisoria, ripiegabile affiancata da un serie di ganci e guide per fissare qualsiasi tipo di carico.La giapponese risponde con accessori quali la telecamera posteriore che regala un terzo occhio in modo istantaneo nelle manovre di parcheggio e un navigatore satellitare di facile intuizione e con comandi pratici e illuminati. Dal punto di vista motoristico Opel presenta un ventaglio ben più ampio di Mazda: si parte da un benzina di 1.598 cc con potenza di 105 cv, per proseguire con un 1.796 da 140cv fino al potentissimo 1998 da 200cv. I diesel offerti in un’unica motorizzazione di 1910 cc presentano tre diversi livelli di potenza: 101, 120 e 150 cv. Un ultimo punto spetta al rapporto dotazioni/prezzo. Le tabelle pubblicate mostrano con chiarezza che siamo di fronte a due vetture ben equipaggiate, a livello della più qualificata concorrenza. Se fossimo ad un bivio nel complesso opteremo per Zafira, ma solo perché offre un gamma più articolata di motorizzazioni e quindi più vicina alle esigenze di ogni automobilista. IN CITTA’ CON ZAFIRA Di casa Opel abbiamo provato la versione diesel 1910 cc da 150 cv, in un ambiente in parte tagliato per la vettura che è la città. Ci aspettavamo di trovare un’auto affaticante e poco maneggevole a causa della sue dimensioni e invece siamo di fronte ad un auto facile, con uno sterzo leggero e preciso. Non abbiamo trovato la stessa visibilità anteriore della giapponese e inevitabilmente occorre scendere a qualche compromesso a causa del massicci montanti anteriori. Il confort su terreni sconnessi è apparso un po’ rigido soprattutto in prossimità dei dossi, mentre confermiamo tutte le doti e i pochi difetti del common rail nato dall’ex-matrimonio Fiat-Gm: silenzioso, piacevole in accelerazione tanto da far dimenticare i 1780 kg di peso dell’auto, pecca nella ripresa in cui occorre scalare marcia per avere un po’ di spunto. Analogo il giudizio sulla stabilità e sicurezza di marcia espresso per la Mazda, con un’unica differenza dovuta al fatto che sulla tedesca non è possibile disattivare il controllo della stabilità. Infine i consumi: anche in questo caso abbiamo rilevato valori superiori a quanto dichiarato dal costruttore: nel traffico cittadino con non siamo andati oltre gli 11 km con un litro.
  14. ehm...goditi le vancaze..ma non sei l'unico...che prossimametne si fa qualche giorno di vacanza
  15. chi sarebbe il pozzo di catanta "educazione" ??
  16. un cavalieredoc

    Allarme Tetrapak

    grazie qualcosa comincio a capirci...come al solito mai un giudiio univoco sulla pericolosità del composto.
  17. ok se intendevi così è corretto, ma se non erro cìè già un'abbreviazione dei termini...appena riesco ti do notizie pià precise...
  18. la separaizone esiste e ovviamente non si intende agire su quei tempi ma quelli successivi ovvero dopo che gli ex consorti si sono nuovamente espressi nel non voler proseguire il loro cammino in comunione.
  19. esatto...ciò non toglie che differenze giudiche sostanziali non ne intravedo..
  20. esatto solo nelle descrizione della berlina è 3 porte avendo trascinato in excel la cella accanto...ma l'indicazione e il prezzo concordano.
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