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Risposte pubblicato da roberto.c
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1 ora fa, Abarth03 dice:
Mi fa strano quel colore...che tu sappia, era in voga quella tonalità di blu all'epoca della 1300/1500? Boh, a me sa tanto di modifica successiva...
Anch'io non ricordo quel colore, ma, sai, erano anni in cui le auto le facevano anche in colori diversi dal bianco, nero e grigio ...
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38 minuti fa, TonyH dice:
Soprattutto la penultima.
Perché, terzo e quarto no?
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Posso dire che a me la 914 non è mai piaciuta o rischio la lapidazione?
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1 ora fa, Oldcroma dice:
Mi pare che il marchio Touring sia ancora vivo e vegeto....
Sì, è stato recuperato e vive ancora, sia pur senza i fasti di un tempo (i tempi cambiano ...):
http://www.touringsuperleggera.eu/it/home.php
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4 ore fa, accul dice:
Nota di lutto
Ieri è morto Giacomo Tachis creatore di Tignanello, Solaia, Sassicaia e dei sardi Terre Brune, Turriga ed altri vini
Stavo per mettere un "mi piace" al tuo messaggio, poi mi sono fermato pensando che la scomparsa di Tachis non mi piaceva proprio per niente. RIP.
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Cita
Infine chiudo con i botti, vi posto questa CLAMOROSSISIMA e rarissima Renault 12 in condizioni da concorso, tra l'altro in vendita.
Ai suoi tempi mi piaceva molto quest'auto appartenente alla linea che in Renault battezzarono, se non erro, "ligne flèche".
Con quest'auto iniziarono anche la collaborazione con la Dacia col nome di Dacia 1300.
E' vero, oggi è proprio una rarità.
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In galleria è comunque obbligatorio l'uso degli anabbaglianti, giorno o notte che sia.
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Così finisce la storia dell'Audi gialla ...
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12 ore fa, Merak dice:
Se v'interessa approfondire il discorso 123/Primula/128 e gli accordi Fiat-Lada (nonché la gestazione di tutte le Fiat dalla Topolino alla 126), il libro "I miei 40 anni di progettazione alla Fiat" di Giacosa è stato ripubblicato in PDFe reso disponibile gratuitamente dal Centro Storico Fiat:
http://www.fcagroup.com/it-IT/group/history/Pages/dante_giacosa.aspx
Il libro da te citato fu il primo scritto da Giacosa e pubblicato nel 1979. Il "Progetti alla FIAT - Prima del computer" fu una sua seconda edizione (totalmente rinnovata ed estesa, come citato nel prologo) pubblicata nel 1988 ed abbraccia un periodo che inizia dalla fondazione (1899).
12 ore fa, Abarth03 dice:Uhmmm per quanto ne so, il progetto 123 ha dato vita proprio all'Autobianchi A111. Poi magari ricordo male...
Roberto.c saprà certamente togliere il dubbio
Esatto. Giacosa non ne parla espressamente nel suo libro, ma dalla 123, implementata delle esperienze fatte con la A109 (Primula), derivò poi il progetto della A111.
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1 ora fa, Pandino dice:
Questa cosa mi incuriosisce...puoi essere più chiaro?
1 ora fa, v13 dice:curioso di saperne di più, racconta!
Come si evince anche dal libro di D. Giacosa "Progetti alla FIAT - Prima del computer", la 124 fu sviluppata in due progetti paralleli: uno dell'Ufficio Tecnico di Montabone ed un altro, segreto, dal gruppo della Progettazione Impianti d'Officina di Messori. Il fine era quello di avere il prodotto più economico da costruire. Il progetto finale fu un ibrido con la maggior parte presa dal progetto di Messori che fu giudicato più economico. *
Alla resa dei conti però si dimostrò anche meno robusto; da qui una preproduzione nei tempi previsti e, nel frattempo, una corsa all'irrigidimento della scocca che, per forza di cose, non poteva essere ottimizzato; da qui i 30 kg (numero che circolava sottovoce) in più nella produzione effettiva.
Per quanto riguarda la versione URSS, le modifiche furono concordate da un team congiunto Torino-Togliattigrad soprattutto per adattare la vettura alle condizioni di strade, assistenza, clima, ecc. notevolmente più severe partendo da un progetto bene o male adattato al mercato europeo. Anche di questo ve n'è una descrizione nel libro di Giacosa (che partecipò all'operazione).
*Qualcuno si chiederà: "Ma nel frattempo Giacosa che faceva?". Il nostro nel frattempo lavorava alla 123 che era la sua proposta con motore anteriore trasversale e trazione anteriore (soluzione A111) che voleva proporre come sua alternativa alla 124 con trazione posteriore.
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In quanto a robustezza farei dei distinguo:
- Prima di tutto parlerei più di affidabilità che di robustezza.
- Forse non tutti sanno che circa sei mesi dopo l'inizio della commercializzazione la 124 si "appesantì" (in silenzio stampa) di circa 30 kg; era il peso dei rinforzi di scocca resisi necessari dopo le prime esperienze su strada della preserie.
- Le 124 costruite a Togliattigrad erano "sotto la pelle" molto diverse da quelle italiane per adattarle all'ambiente ed al clima decisamente diversi dell'URSS.
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3 ore fa, mariola dice:
Mai salito come passeggero, ma una volta negli anni 80 ho guidato una 850 coupè, e mi ha impressionato la leggerezza dell'anteriore, visto lo schema tutto dietro.
In pratica aveva la tendenza ad andare diritto anche se sterzavi, ho attribuito la cosa alla mancanza di carico sulle ruote anteriori.
Al tempo era uso comune per i possessori di 850 berlina e coupé (la spider teneva già meglio) mettere dei sacch(ett)i di sabbia nel bagagliaio anteriore ben fissati per stabilizzarle un po'. Insegnai il "trucco" a quello che sarebbe poi diventato mio suocero (aveva una delle prime 850 berlina, Super ovviamente); non finiva più di ringraziarmi.
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48 minuti fa, Abarth03 dice:
Le versioni con carrozzeria a quattro porte erano un'esclusiva Seat, vale la pena ricordarlo
[...]
Non sono d'accordo. Francis Lombardi era uno specialista in queste trasformazioni e la sua Lucciola non era male (è quella nelle due ultime foto prima della convertibile).
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Fatto, ma concordo con Ario.
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4 minuti fa, Cosimo dice:
la guzzi sbaglio o aveva solo due marce? Mi pare che l’avessero studiata così per il mercato deila polizia americana.
Non so . Sulle moto passo la mano ...
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13 ore fa, marvin98 dice:
Idroconvert.....stesso nome per un modello di Moto Guzzi di fine anni 70
Si chiamava V1000 Idroconvert,oppure V1000 G5 cioè con cambio a 5 marce tradizionale....
Forse,omonimia ?
No, era lo stesso sistema con variatore di coppia della FIAT (era brevettato da lei).
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Beh, stev66, il vero punto d'inizio casomai sarebbe questo:
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11 ore fa, Abarth03 dice:
Giuro...nonostante la mia curiosità per il vintage (che alcuni maligni scambiano per vecchiaia ) il cachet Fiat mi mancava proprio! Io ero rimasto tutt'al più agli elettrodomestici...
Questa, pero', mi sa che è roba antecedente agli elettrodomestici.
Stando alla data stampata in calce al disegno di Cussino, siamo nel 1937 (XV per i nostalgici). Gli elettrodomestici FIAT dovrebbero essere del dopoguerra.
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2 minuti fa, Pandino dice:
Sapevo che la Fiat avesse fatto di tutto e di più...ma non fino a questo punto
Sei ccciofane!
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Cita
Io non andrò "a letto alle dieci" anche perché i botti mi terrebbero comunque sveglio, ma faccio tanti auguri a tutti.
Barre portatutto e portabici da tetto: punto 2014
in Riparazione, Manutenzione e Cura dell'Auto
Inviato · Modificato da roberto.c
I portabici da installare sul tetto sono fondamentalmente di due tipi: quello con braccio che "pinza" il telaio della bici (che io preferisco) e quello che, smontando la ruota anteriore, si aggancia alla forcella anteriore ed alla ruota posteriore.
Sulla Punto ne potrai installare due, non penso che riesci a montare anche la terza bici (comunque quella centrale andrebbe montata in senso contrario alle altre due). L'importante è che il carico complessivo non superi quello ammesso sul tetto dell'auto.
Tieni presente che le bici sul tetto aumentano DI MOLTO la resistenza aerodinamica del veicolo, quindi modera la velocità!