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Albizzie

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  1. altre piccole considerazioni: che scaricare prodotti protetti da internet, se ne può parlare quanto si vuole, ma è un crimine. anzi, viste le pene previste deve essere anche particolarmente grave. ma, quanta industria pulita campa alle spalle del pirateria casalinga? - provider internet a banda larga - marche di computer che vendono prodotti sempre più potenti grazie alla diffusione dei prodotti e giochi 'piratati' sempre più pretenziosi - marche produttrici di lettori di dvd - marche produttrici di supporti cd/dvd - marche produttrici di riproduttori mp3 (ipod e simili) e soprattuto le organizzazioni criminali che perdono fatturato non vendendo più i cd all'angolo della strada come una volta. fenomeno ampiamente tollerato dalle autorità preposte al controllo, salvo poi accanirsi contro chi si scarica l'mp3. per una categoria (autori) che piange lacrime di coccodrillo, quante altre che si sfregano le mani...
  2. non è questione di vantarsene. "AI MIEI TEMPI" ci si scambiavano gli LP e si registravano su musicassetta. non è che la cosa sia molta diversa da quello che accade adesso, solo che il gruppo di amici si è allargato. personalmente, non compravo cd prima di internet, se non in casi eccezionali, e non li compro adesso.
  3. intanto leggi la guida www.emule.it poi ne riparliamo sullo specifico. neutro, chi ha parlato di rubare???
  4. ok. tralasciamo ancora le difficoltà dell'acqua salata come se fosse un dettaglio. prova a trovare una montagna abbastanza alta, vicino il mare che nella sua sommità possa contenere un bacino nascosto di 4-5 milioni di mc. ovviamente la montagna deve essere disabitata e senza attività produttiva nelle vicinanze.
  5. certo che non si insulta un capo di governo democraticamente eletto, ma con questo non me la posso mica prendere con tutto un popolo e una nazione o un governo. però non ricordo l'episodio citato, per commentare meglio l'accaduto. il confronto con l'operato di un moderatore non credo sia adeguato. in un forum si tenta di favorire la discussione civile e l'insulto di civile ha poco, ecco perchè nonostante la forte tentazione di lasciarlo, l'insulto lo avrei editata. però se ben circostanziato, potrei fare un'eccezione.
  6. che uno sperpero di denaro pubblico venga pubblicato sui gironali è un buon segno. vuol dire che una cosa del genere da quelle parti fa ancora notizia. da noi ci vuole il gabibbo: 2 risate amare e tutto rimane com'è.
  7. perchè un governo dovrebbe operare la censura sui media?
  8. Albizzie

    Stop alle liti tra condomini

    per le liti tra utenti si sa nulla?
  9. le tariffe bi-orarie già ci sono, sulla reale economicità ho i miei dubbi. la concorrenza sugli utenti domestici ci sarà nel 2008, per i grandi utenti già è realtà.
  10. dovresti trovare una montagna a picco sul mare o nelle vicinanze, che nella sua sommità disponga di una pianura NON abitata abbastanza estesa che possa ospitare l'eventuale bacino. hai idea di quanto dovrebbe essere grande un bacino di raccolta acqua perchè la cosa sia conveniente? per il resto, già hanno detto tutto, l'idea è sfruttata da decenni e tutte le possibili soluzioni sono state sfruttate. piccoli impianti sono in costruzione ma non saranno in grado di dare un apporto significativo.
  11. i papa boys? 2.000.000 a tor vergata per un giubileo i roma boys? 1.000.000 al circo massimo per uno scudetto e le tette della ferilli. quanto ci vuole poco per far muovere le masse.
  12. Albizzie

    Londra, esplode bomba in metro

    interessante intervista al ministro Pisanu (noto comunista della vechcia guardia) oggi su repubblica: Il ministro dell'Interno: l'organismo permetterà il dialogo con i musulmani moderati "Le forze dell'ordine, la difesa e la protezione civile sono all'altezza del compito" Pisanu: "La repressione non basta subito la Consulta islamica" "Noi stiamo in guardia, ma il terrorismo può colpire" di LUIGI CONTU ROMA - "L'Europa deve saper tendere la mano al mondo islamico moderato evitando ad ogni costo di rinchiudersi in se stessa, negando accoglienza a chi vuole venire in pace e nel rispetto delle regole alla ricerca di un futuro migliore." Gli attentati di Londra e Sharm El Sheik non hanno fatto cambiare idea al ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, da sempre assertore di una linea di dialogo tra Occidente e Islam. Anzi. Pisanu mette in guardia dai rischi che comporterebbe il prevalere di una politica di repressione indiscriminata e xenofoba capace di portare altri argomenti alla propaganda terroristica che invece perde consenso anche tra gli immigrati che vivono nelle nostre città. E proprio nella convinzione che insieme cristiani e musulmani possono sconfiggere il terrorismo il ministro annuncia a Repubblica che nei prossimi giorni nascerà al Viminale la Consulta islamica, un organismo consultivo pensato proprio per far dialogare lo stato con la comunita islamica nazionale. Ministro Pisanu, subito dopo l'attacco di Londra intellettuali e politici occidentali hanno sostenuto che una risposta ai terroristi deve essere quella di non modificare il sistema di libertà civili conquistate nei secoli e di difendere anche le piccole abitudini di tutti i giorni. I massacri londinesi e di Sharm el Sheik fanno però sembrare questo ragionamento lontano dalla realtà. La gente ha paura di prendere la metropolitana, ormai non solo a Londra. Molti in Italia rinunciano alla vacanza in Egitto. Per restare se stesso, l'Occidente è costretto a cambiare? "No, deve semmai consolidare queste libertà e queste abitudini. E ciò proprio per rispondere più efficacemente all'attacco dei terroristi. Tenga presente che si tratta di gruppi oltremodo aggressivi, sparsi in gran parte del mondo, ma assolutamente minoritari e privi di una organizzazione gerarchicamente costruita. Hanno perduto l'Afghanistan, che era il loro Stato base, hanno subito colpi durissimi e ora stanno perdendo rapidamente gran parte del consenso di cui godevano nel mondo islamico e presso gli immigrati in Occidente. Sono destinati alla sconfitta. Conservano, però, una grande aggressività, un forte potere destabilizzante e colpiranno ancora per diversi anni. Ma otterranno risultati politici rilevanti soltanto se l'Europa, allontanandosi dai suoi valori, lascerà spazio alla repressione indiscriminata, al razzismo e all'islamofobia". La nostra inquietudine però cresce. Ci sentiamo sempre più insicuri a casa nostra. Dobbiamo abituarci all'idea di vivere in una realtà all'israeliana con la paura di imbatterci in un kamikaze mentre prendiamo l'autobus per andare in ufficio o al cinema? "Il paragone mi sembra esorbitante, perché Israele vive in un vero e proprio stato di guerra" Ma l'emergenza terrorismo implica anche un restringimento degli spazi di libertà. "Certo, più sicurezza vuol dire anche meno privacy e disciplina più severa delle nostre libertà. Ricordiamoci, comunque, che la sicurezza è l'espressione concreta di una libertà fondamentale: la libertà dalla paura" Dopo molte polemiche il governo ha approvato il pacchetto di misure per rafforzare la sicurezza in Italia. Si sente di tranquillizzare i cittadini italiani che il massimo è stato veramente fatto? "L'esempio di Londra, che è ancora oggi una delle città meglio protette del mondo, non consente affermazioni baldanzose. Comunque con l'adozione di queste misure abbiamo accresciuto l'efficienza del sistema antiterrorismo costruito dopo l'11 settembre e via via potenziato dopo le tragedie di Nassiriya e Londra. Resta il fatto che nessuna città, nessun luogo al mondo può considerarsi al riparo dalla minaccia terroristica" Roma è indicata dagli esperti come un possibile obiettivo del terrorismo islamico. Può confermare questa analisi? E può indicare quali sono ad avviso del governo gli obiettivi sensibili in Italia? "Si può sostenere anche il contrario. Perché, a parte la grande considerazione politica di cui gode il Santo Padre, Roma, sede di una delle tre "religioni del libro", appare agli occhi di molti musulmani come una città santa e intoccabile. Ma non facciamoci illusioni. In realtà il terrorismo può colpire diverse città italiane e gli obiettivi più disparati, compresi i cosiddetti soft target. I simboli e le coincidenze sono importanti, però contano di più le possibilità di riuscita dell'attentato. Insomma, si colpisce nel luogo e nel momento più propizio all'attacco" C'è qualcosa che possono fare direttamente i cittadini italiani nella lotta al terrorismo? Sono a suo avviso sufficientemente preparati ad affrontare emergenze tipo quelle londinesi? "Un sondaggio recente lascia intendere che sono preparati al peggio, anche se, come è giusto, pretendono che si faccia tutto il possibile per evitarlo. Le forze dell'ordine, quelle della difesa e della protezione civile sono all'altezza del compito. Agli italiani chiederei di essere più collaborativi, specialmente nel segnalare persone e situazioni sospette" Si sente di escludere che la nostra presenza in Iraq ci collochi tra i paesi a rischio attentati? "Non posso escluderlo a priori. Osservo però che l'Egitto non ha mandato soldati in Iraq, eppure è stato colpito ripetutamente prima e dopo quella guerra. No, mi creda, l'Iraq come l'Afghanistan o il conflitto israelo-palestinese sono soltanto pretesti politici di grande impatto propagandistico, ma non sono cause scatenanti del terrorismo di matrice islamica". C'è qualche misura che ancora non è stato possibile adottare e che vorrebbe vedere approvata per rafforzare la lotta al terrorismo? La superprocura può essere un ulteriore risposta? "L'idea della superprocura circola da qualche anno e recentemente ha dato luogo anche a proposte parlamentari che appaiono tanto autorevoli quanto difficili da comporre in un disegno unitario. Penso, in particolare, a quelle avanzate dai democratici di sinistra e dal Presidente emerito della repubblica Francesco Cossiga. Le resistenze di cui lei parla si spiegano con la complessità della materia e la delicatezza dei ruoli in gioco, dalla magistratura alle forze dell'ordine". Nei giorni successivi al massacro di Londra lei è stato protagonista di un braccio di ferro con la Lega e con il ministro Castelli, sembrando più in sintonia con le opposizioni. Oggi Castelli canta vittoria per l'introduzione del prelievo della saliva. Non crede che alcune forze strumentalizzino quanto sta accadendo nel mondo per alimentare anche da noi paure irrazionali contro gli stranieri ? "In fatto di sicurezza e specialmente di lotta al terrorismo, io ho sempre tenuto alta la mira su un obiettivo fondamentale: quello di realizzare la più larga concordia possibile tra governo e Parlamento, tra cittadini e forze dell'ordine. Finora credo di esserci riuscito, senza menarne vanto. E continuerò a farlo. Sono infatti convinto che, oggi come non mai, in un Paese afflitto da questo bipolarismo immaturo, il Viminale abbia bisogno di un ministro di garanzia, non di un ministro di polizia. Per il resto porto pazienza, ben sapendo che "ogni aiuola dà i fiori che può dare". Lei è stato fautore del dialogo interreligioso. Gli attentati londinesi compiuti da cittadini britannici riportano i riflettori sulle comunità islamiche. Qual è il suo giudizio sull'Islam italiano? Sono motivate le preoccupazioni di alcuni media, che Lega e settori di An cavalcano in chiave xenofoba? Ci sono controlli sufficienti? "Mi lasci fare una premessa indispensabile. La battaglia al fondamentalismo islamico si combatte e si vince a due mani: una armata contro i terroristi e l'altra tesa cordialmente verso i musulmani moderati. Finora l'Europa si è preoccupata molto della prima mano e poco della seconda, con le conseguenze che tutti vediamo. E non mi riferisco soltanto alle atrocità del terrorismo, ma anche agli effetti dannosi (emarginazione sociale, isolamento culturale ed esasperazione politica) di una immigrazione islamica più subita che governata. Per questo sostengo il dialogo interreligioso, guardando all'integrazione senza assimilazione degli immigrati islamici e, contemporaneamente, alla pacifica convivenza del mondo islamico e di quello cristiano, specialmente nell'area mediterranea. Come confermano Londra e Sharm el Sheik, il terrorismo colpisce indiscriminatamente l'uno e l'altro. E' tempo che cristiani e islamici, egualmente minacciati, si uniscano per isolare e battere il nemico comune". Non le sembra che proprio in Italia la seconda mano sia stata meno attiva che in altre parti d'Europa? "Se si riferisce ai paesi di più antica immigrazione, come il Regno Unito e la Francia, ha certamente ragione. Debbo dirle però che in questi ultimi tre anni abbiamo fatto molto, all'interno e all'estero (Fini si sta muovendo benissimo), per tessere una fitta rete di rapporti amichevoli e per favorire la nascita di un "Islam italiano": e cioè, di una comunità di immigrati regolari salvaguardata nella propria identità, ma rispettosa dei nostri valori e delle nostre leggi. Grazie a questo lavoro oggi conosciamo bene la realtà variegata delle moschee, dei centri culturali, delle scuole coraniche e di altri luoghi di aggregazione; e siamo sempre più capaci di individuare le insidie che ci nascondono e le opportunità che ci offrono. Abbiamo acquisito strumenti adeguati per fronteggiare questa situazione." Dia qualche esempio concreto... "Non posso certo parlarle delle attività di intelligence e di altre forme riservate di prevenzione. Le ricordo, invece, le iniziative promosse dalle prefetture per il dialogo interreligioso e per la tutela dell'immigrazione regolare. E le annuncio la nascita, fra pochi giorni, della consulta islamica presso il ministero dell'Interno: un passo difficile e promettente per cominciare a dare consistenza e voce all'Islam italiano". Punto centrale del confronto e del dialogo è il trattamento riservato agli immigrati. Le misure che il governo sta per approvare non rischiano di accanirsi sui clandestini che arrivano con la speranza di trovare un lavoro e non con l'obiettivo di partecipare alla guerra santa jihadista? Non stiamo andando proprio nella direzione auspicata dalle forze xenofobe? "Questo rischio sarà evitato se continueremo a rispettare scrupolosamente le leggi e le convenzioni internazionali". Il presidente Ciampi chiede il mantenimento degli accordi di Schengen. Ma in Europa il dibattito è aperto e in Italia la Lega insiste per una sospensione del trattato. Ci attende un'Europa chiusa in se stessa, con le frontiere sigillate e la paura di viaggiare? "Il presidente Ciampi ha ragione da vendere. Le ricordo, peraltro, che gli accordi di Schengen sono stati sospesi temporaneamente più volte e per ragioni diverse in diversi Paesi d'Europa, mai per terrorismo. Con questa motivazione lo ha fatto solo la Francia e solo per la durata di un mese. L'Europa, invece, deve proteggere meglio le sue frontiere esterne perché i terroristi o sono già nel suo territorio (e si muovono all'interno con documenti passabili) o vengono da fuori. La chiusura delle frontiere interne, dunque, non servirebbe a contrastare il terrorismo e limiterebbe inutilmente quella "libertà di andare e venire" che il Trattato di Westfalia consegnò alla storia d'Europa". (25 luglio 2005)
  13. cavolo i REM per questioni di budget ho dovuto scegliere: o 1 biglietto per i rem all'olimpico oppure 2 tribune per Roma-Inter finale di coppa italia. valerio, alla fine mi sono visto le 2 cannonate di adriano. do you remember???
  14. Albizzie

    Londra, esplode bomba in metro

    diversi iman hanno preso una ferma posizione contro il terrorismo dichiarando che non ha nulla a che fare con la religione, purtroppo come avete detto l'islam non ha una voce sola.
  15. Albizzie

    Londra, esplode bomba in metro

    Un comunicato ammette l'errore ed esprime rammarico Infuriano le polemiche sulle direttive impartite agli agenti La polizia: "Estraneo agli attentati l'uomo ucciso nella metropolitana" La vittima era un brasiliano di 27 anni. Anche oggi ripetuti allarmi Pacco sospetto in un parco. Continua la caccia all'uomo, un altro arresto LONDRA - Non era in nessun modo collegato agli attentati, non era un terrorista, non aveva addosso esplosivi. La polizia britannica ha ammesso che l'uomo ucciso ieri nella metropolitana a Stockwell era estraneo agli attacchi che hanno seminato morte e paura a Londra. Si è trattato di un tragico errore. E all'ammissione le forze di sicurezza accompagnano le espressioni di rammarico. Il che non basta a placare le polemiche. Sulla vicenda indaga il direttorato della polizia per la condotta professionale, e una commissione indipendente, che tenteranno di capire com'è possibile che una persona - forse con qualcosa da nascondere, vista la sua fuga davanti all'alt della polizia, ma sicuramente non un terrorista - sia stata uccisa con cinque colpi sparati a bruciapelo davanti a decine di passeggeri terrorizzati della metropolitana. La vittima è un brasiliano. Scotland Yard ha confermato quanto detto da una cugina dell'uomo ucciso: Jean Charles de Menezes, di 27 anni, un elettricista originario dello stato di Minas Gerais. Sua cugina Maria Alves ha anche detto che il giovane "lavorava da cinque anni a Londra con un regolare permesso". "E' una tragedia che qualcuno perda la vita in queste circostanze, e la polizia esprime il proprio rammarico - si legge in un comunicato della polizia britannica - Siamo ora certi che non era connesso con gli attentati del 21 luglio". Quindi la nota ricostruisce la dinamica dei fatti: "L'uomo è uscito da una casa a Tulse Hill che era sotto sorveglianza nell'ambito delle indagini sugli attacchi del 21 luglio. E' stato seguito da agenti alla stazione della polizia metropolitana. Quello che indossava e il suo comportamento hanno aumentato i sospetti degli agenti". Ieri il capo della polizia londinese Ian Blair aveva detto che la sparatoria "era direttamente collegata all'indagine sul terrorismo", ma molti interrogativi erano stati sollevati da subito su un episodio che aveva ulteriormente acuito la tensione a Londra. L'uomo è stato freddato in base ai dettami della Operation Kratos, che dà alle squadre antiterrorismo l'ordine di sparare alla testa di possibili attentatori. Ma l'uomo ucciso, era subito emerso, non aveva addosso esplosivi. In un Paese dove ancora oggi le armi le portano solo alcune unità della polizia (come la SO-19 entrata in azione ieri a Stockwell) e le persone uccise dalla polizia sono una rarità, la sparatoria nel metrò ha creato forte impressione, e l'ammissione dell'errore è destinata a infiammare ulteriormente le polemiche, soprattutto da parte della comunità musulmana. Azzam Tamimi, portavoce dell'associazione dei musulmani britannici ha chiesto una revisione delle consegne della polizia: "Ci dovrebbe essere. Questa politica dello sparare per uccidere è molto pericolosa". Per Iqbal Sacranie, segretario generale del Consiglio dei musulmani britannici, "mentre accettiamo il fatto che la polizia è sotto tremenda pressione per prendere i criminali che vogliono fare stragi per le strade di Londra, è assolutamente vitale assicurare che innocenti non vengano uccisi per eccesso di zelo". Per Myriam Ibrahim, portavoce del Muslim Public Affairs Committee, "la polizia opera in un momento molto difficile, e non ce la sentiamo di condannarla. Ma viviamo in un Paese dove si è innocenti finché non viene provata la colpevolezza". Intanto anche oggi a Londra è stata una giornata di paura. L'allarme è scattato nella tarda mattinata alla stazione della metropolitana di Mile End, riaperta dopo che i controlli non hanno rivelato nulla di insolito. Nel pomeriggio è stato segnalato un pacco sospetto in un parco pubblico nel quartiere di Scrubs Lane: la zona è stata isolata. Secondo la polizia il pacco potrebbe essere legato agli attentati: potrebbe essere stato un quinto ordigno non esploso il giorno degli attentati di giovedì. Sul fronte delle indagini da segnalare un altro fermo, dopo quello di ieri sera, nella zona di Stockwell. Le forze dell'ordine hanno inoltre effettuato un blitz in un edificio nella parte sud-occidentale di Londra. E continua la caccia ai quattro responsabili dei falliti attentati di giovedì scorso, le cui immagini sono state diffuse ieri. In circa 24 ore a Scotland Yard sono arrivate più di 400 segnalazioni (23 luglio 2005)
  16. visto che stiamo parlando di aria fritta si può anche chiudere. quando si avrà una notizia si potrà riaprire.
  17. ma va?????
  18. questa però è da quotare: visto che fino ad oggi a Napoli nessuna forza di polizia è mai riuscita a far rispettare l'obbligo di indossare il casco, che cosa induce il senatore Bobbio ed i suoi colleghi a ritenere che, d'ora in avanti, la legge troverà puntuale applicazione? come dire: è inutile inasprire le pene se nessuno fa rispettare la legge (e non solo a napoli)
  19. Albizzie

    Londra, esplode bomba in metro

  20. Albizzie

    Londra, esplode bomba in metro

    AMMESSO che sia colpevole, e a questo punto lo spero vivamente, sarebbe stato MOLTO più utile interrogarlo, che fargli un funerale. certo, avrebbe dato meno soddisfazione.
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