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Gialloblu

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  1. Infatti bisogna riflettere sul fatto che c'è una bella fetta di acquirenti che non ha neppure POTUTO comprare Fiat perchè non c'era quello che desiderava tra i prodotti disponibili, anche se non esterofila. I suv sono l'esempio più chiaro, ma non certo l'unico. Rexton non mi pare... Ma santa fe ce ne sono diverse, ad esempio... sob
  2. Io posso dire che conosco ben più d'una persona che, da dipendente Fiat-New Holland (stabilimento di Modena) non ha volutamente usufruito dello sconto per i dipendenti-superiore al 15%- passando alla concorrenza. Molti hanno comprato Suv coreani, molti non hanno comprato seg. D Alfa o Lancia dopo la scomparsa della Marea, chi voleva una C monovolume non sempre ha preso la Multipla. Addirittura alcuni hanno comprato le A coreane a 5 porte prima dell'arrivo di Panda... Il parcheggio che serve la fabbrica parla chiaro e ribadisco che conosco personalmente persone che hanno fatto questa scelta. E' triste ma è una dimostrazione di quanto poco si credesse nel prodotto ad ogni livello, e di quanto il marketing, la moda o le necessità delle persone possano travalicare la fedeltà-anche se storica-ad un marchio.
  3. Per quanto mi riguarda: 1. Da appassionato tifoso dell’auto italiana, valuto positivamente una dimostrazione di sano orgoglio, che sembrava essere sparito, e un messaggio come “metteteci alla prova”, che fa pensare ad una ritrovata fiducia nel prodotto. 2. Da cittadino, sentendo un invito a comprare italiano proveniente dalla maggiore industria italiana, guidata dal presidente nazionale della Confindustria, da un’azienda che ha ricevuto un vero fiume di aiuti statali (non voglio discutere se sia stato giusto o meno) proprio per la sua importanza a livello sociale-occupazionale-economico, spontaneamente percepisco una specie di ricatto alla “se cado io, cadete tutti” che non mi fa affatto piacere. 3. Da acquirente di automobili, dico che, se due auto su tre che ho sono straniere, è perché la Fiat negli ultimi anni non ha saputo offrirmi i modelli adatti alle MIE esigenze, seppure controvoglia, dopo decenni di auto in larghissima parte italiane in famiglia siamo stati costretti a rivolgerci alla concorrenza Che ringrazia, oltre a me che compro la macchina, la Fiat che non le ha piazzato contro nessun modello. Credo che la crisi dalla quale si cerca di uscire oggi sia di prodotto, più che finanziaria: io VOGLIO poter ricominciare a comprare italiano, se posso già lo faccio (ho una Ypsilon da 6 mesi e ne sono molto soddisfatto). 4. Da consumatore in generale, dico: chi compra il prodotto nazionale solo per tifoseria fa una scelta legittima ma per quanto mi riguarda sbagliata: se il prodotto di un’altra marca costa meno, se penso funzioni meglio, se personalmente mi piace di più, scelgo di essere più contento spendendo il mio budget nel prodotto che desidero invece che fare un acquisto di beneficenza, soprattutto quando questo comporta una spesa rilevante. Scelgo il prodotto nazionale se lo trovo superiore o almeno equivalente a quello della concorrenza; il problema poi è l’esterofilia ingiustificata che il nostro paese dimostra, e la mancanza totale di senso civico. E visto che il senso civico e il patriottismo NON CI SONO, fare appello ad un comune interesse nazionale mi pare solo una mossa abbastanza disperata.
  4. Anch’io pensavo ad una gamma ridotta, un solo allestimento, basato sull’Actual di adesso, eventualmente semplificato nelle dotazioni per tenere un prezzo d’attacco ben sotto i 9000, diciamo a 8500 di listino, senza sconti. L’operazione potrebbe riuscire: almeno qui da me, la Fiesta 1996 col restyling ’99 ha venduto di più tra 2000 e 2001 (passaggio all’Euro 3) che in tutto il resto della carriera, offrendo a 19 milioni e mezzo (“vecchio conio…”) una 1.2 5p con metallizzato, clima e radio (con cassette). Però sotto aveva solo la Ka. Certo è che la cannibalizzazione Panda-Punto, se è fenomeno percentualmente rilevante, dovrebbe esistere già, visto che Punto (da 8600 Euro), è attualmente l’unica Fiat pubblicizzata regolarmente in tv. Un eventuale ribasso del prezzo ufficiale non dovrebbe quindi cambiare molto le cose. Si disse che 199 base avrebbe avuto prezzi non lontani dalla base attuale del listino Punto. Il che fa apparire demenziale la Punto base a listino a 10.000 con magari 199 a partire da poco più su. Cosa che però accadde nel 94-95 con Punto e Uno. Sarebbe bello se le vendite soprattutto nei primi mesi premiassero, come in Panda e Idea, gli allestimenti top.
  5. Gialloblu

    199: posizionamento problematico?

    Da qualche settimana si è saputo che la Punto attuale rimarrà in produzione ancora per un po’, con una gamma semplificata. Scontata l’adozione del 1242 8v. Ma a questo punto mi chiedo: il 1242 sarà quello da 65 cv con variatore di fase di cui si parlava per la 199, o quello attuale? il multijet verrà lasciato a listino? Ma la questione più interessante sarà vedere come si gestirà il posizionamento di Punto e 199 nel segmento. L’operazione con Uno e Punto I era molto più facile. Nel 1994-1995 avevamo una Cinquecento relativamente giovane, che costava come e più della Panda, ma era molto più piccola, una vera cittadina, con motori 700 e 900, un’immagine più moderna e forse un po’ più “su” di questa. La Panda (col 900, il 1100 era solo per Selecta e 4x4 ) era in un momento un po’ particolare, con prezzi-ufficiali perlomeno-non bassissimi (il rilancio, con il ribasso dei prezzi, venne nel ’97 insieme agli incentivi alla rottamazione), e dopo annate di grandissimo successo. Nel segmento B la Uno, col 1000 Fire, il 1400 da 70 cv (per quella col condizionatore) e il 1700 diesel era una macchina con prestazioni e caratteristiche ancora nella media, per chi badava al sodo: tenerla a listino ha sostenuto il suo usato e l’immagine di Punto nei suoi primi anni di vita. Il prezzo non era lontanissimo da quello della Punto 55 (1100) base. Ma le filosofie erano abbastanza differenti da evitare problemi. La Y10 era vecchiotta, e dimensionalmente appartenente al segmento A: non si creavano dunque sovrapposizioni. Adesso la situazione è meno lineare. Abbiamo una Seicento in top ten 2004 con un vantaggio di sole 32 unità su Golf, fuori dalla top ten di gennaio e solo terza nel segmento A, sorpassata dalla Hyundai Atos (!). Costa, in realtà, molto meno di quanto appaia dai listini, ma non ci sono pubblicità da un bel po’. E’ un po’ in crisi di identità: la nuova Panda è per ora due passi avanti della concorrenza attuale per contenuti, e secondo me una delle vittime principali di quest’ultima è stata proprio la 600, che rispetto alla vecchia Panda voleva apparire più moderna e (un po’) più raffinata. Del resto, il massimo che può fare è tentare di andare a pescare l’utenza della vecchia Panda che cerchi un prodotto super-economico. Ma c’è un gap di versatilità e di abitabilità profondissimo, sono due auto concettualmente troppo diverse. La fascia sotto 8000-8500 è un po’ sguarnita… La Nuova Panda sorprende, forse più che per le unità vendute, per il prezzo medio, alto rispetto al passato e rispetto al segmento. Tanto meglio. Ci si attesta direi attorno ai 10.000 euro. Stimo che i 2/3 del venduto abbiano il 1200… forse anche di più. Non ho idea di quanto venda il mj. La Punto vende in pratica solo col 1200 8v e col mj, negli ultimi mesi in versioni Actual e Active: tra una promozione e l’altra, direi che una 5p benzina Actual con clima costi meno di 10.000 euro; la 3p base 8600 Euro. (Esiste una serie 2005: guardate nel configuratore… Nuovo tessuto GROG (!?) e sticker “Torino 2006” di serie). A questi prezzi, siamo nel segmento A… Triade franco nipponica C1 107 Aygo 3p a 8500 circa con la stessa dotazione: siamo sicuri che se la dovranno vedere con la Panda??? Poi c’è il problema Ypsilon, dove 1200 8v e mj fanno l’80% e passa. Indubbiamente ha sottratto nelle versioni più basse parte dell’alto di gamma di Punto. Come collocarla rispetto a 199, più “glam” di Punto, con una estetica più curata, motori in parte nuovi, senza agire sulla linea e magari non tenersi su solo con promozioni selvaggie? La Sport può migliorare l’immagine, ma non salvare le vendite… Infine , l’Idea: stilisticamente indipendente da Punto e 199, secondo me potrebbe risentire dell’arrivo di 199 nelle versioni più ricche col 1.4 e il 1.3 mj nella misura in cui oggi esse vengano scelte da chi vuole qualcosa di più moderno di una seg. B tradizionale con 5 porte, ma non ha davvero bisogno della carrozzeria monovolume: se 199 è lunga davvero 4,00 metri (più di Idea… folle! La Tipo era più corta! La prossima Stilo sarà 4, 60?), il rischio c’è… Insomma: dove inserire la Punto, e dove 199, evitando di covare serpi in seno?
  6. Ciao Giulio! Per quanto mi riguarda ti dico che: 1. I cerchi da 15" sono un buon compromesso tra estetica, confort e comportamento stradale; 2. L'ESP+ASR+Hill Holder ce l'ha un mio amico con la mj, e non è mai entrato in funzione, a suo dire. Inoltre a me pare che la tenuta sia già più che buona senza ausilii elettronici; 3. Il cruise control non mi pare utile, visto che esiste una sorta di cicalino (di serie perlomeno su oro ma immagino anche argento) che se inserito e impostato, ti segnala il superamento della velocità; 4. Lo sbrinamento dei vetri è molto veloce ed efficiente anche sui cristalli laterali anteriori; 5. Il tetto è bellissimo e non dà problemi... ne vale la pena!!
  7. Gialloblu

    Auguri Panda!

    A fine febbraio, non ricordo il giorno esatto, saranno trascorsi 25 anni dal lancio della Panda... Un quarto di secolo ragazzi... Ora, Fiat ha chiuso ufficialmente la triste pagina della collaborazione con GM: sarebbe l'ora di tirar fuori un po' di sano orgoglio, le occasioni ci sono. La 600 fa mezzo secolo quest'anno, ma forse comincia a diventare un po' lontana. Il bello della Panda è che ce n'è una marea per strada. Spero che non si lascino scappare anche questa occasione per dare un po' di onore alla propria storia. Basterà non avere l'arroganza di presentarsi come miti (non sempre serve, non sempre è apprezzato: New Beetle, in parte Nuova Golf...), basterà lanciare un messaggio per cui tutti si accorgano da soli, semplicemente uscendo di casa, che l'auto lo è in sè, nella dimensione che più le si addice, la quotidianità. Spero proprio che qualcuno nel management se ne ricordi.
  8. Credo che non ci fosse nulla d'aperto a riguardo Da Gente Motori di marzo, pag. 38 (Anteprima Ginevra) "Un grande piccolo motore (di origine Fiat) in un "package" moderno e accattivante: è l'Astra 1.3 CDTI. Buone prestazioni, grazie a 90 cv e 200 Nm di coppia, ma soprattutto consumi scozzesi con una percorrenza media di 20,8 Km/l. Il cambio è un sei marce. La turbina è a geometria variabile per buoni spunti anche ai bassi regimi. In vendita dall'estate." NO COMMENT.
  9. Autodelta: Allora l’avete presa l’Idea! Complimenti, un ottimo acquisto! A me sembra un motore riuscito, mi piace proprio. Per me è quasi come se avesse due fasi: sotto i 3000-3500 è un motore tranquillissimo (fino alla noia), elastico, silenzioso, piacevole; tengo a sottolineare che ad andatura costante consuma davvero poco. Affondando il pedale è come se si risvegliasse, la “voce” comincia a sentirsi in modo definito nell’abitacolo, con timbro abbastanza basso (la Fiesta 1.2 16v di mia madre ad esempio ha un rumore molto più alto assolutamente insopportabile); sale velocemente dai 3500 ai 4500 (picco di coppia) e si arriva molto facilmente e velocemente fino ai seimila (molto più fiacca una Yaris 1.3, 87 cv Euro 4, che ho provato e che pesa una quarantina di kg in meno). Per me i 100 cv si sentono, certo non so dire in che misura l’Euro 4 li inibisca , ma devo dire che, nonostante la ripresa non sia fulminea, alla fine si ha sempre una riserva più che sufficiente per trarsi d’impaccio. Cosa che per quanto mi riguarda è forse un primo elemento di sicurezza attiva. Queste sono le mie impressioni, dall’alto del mio anno e 4 mesi di patente. Comunque il piede pesante io ce l’ho, e visto che la uso molto la sera in città a strade sgombre…; comunque se si sta tranquilli, in città ai 55-60 costanti in quarta il computer (che andrà preso con le molle, ma per quanto ho potuto verificare mi sembra abbastanza attendibile) segna 5,0-6,0 l/100 km. Se si fanno i 50 di tachimetro in terza siamo in linea con quanto dichiarato dalla Lancia, tra gli 8 e gli 8,5.
  10. Gialloblu

    I primi 2000 km della mia Ypsilon!

    Ho percorso più di 2000 km con la mia Ypsilon 1.4 (tra l’altro, perché non utilizzare come denominazione commerciale delle motorizzazioni quel che c’è scritto sui coperchi dei motori, tipo “1400.16”, per differenziarsi un po’ da Fiat?) , e ne sono pienamente soddisfatto. Non ho riscontrato difetti d finitura e/o rumorini; l’unico appunto che avrei da fare è la mancanza di portaoggetti di dimensioni decenti, e magari illuminati. Sono contento delle prestazioni, per me l’auto è vivace, a patto di stare sopra i 3500 giri (a costo però di consumi piuttosto alti: si può arrivare agli 11-12 litri/100 km; la mia media ora è sui 10). Con un assetto un po’ più rigido, i cerchi da 16 e magari un cambio meno “turistico” (a me sembra, nonostante la mia bassissima esperienza di guida, assolutamente poco incline ad una- occasionale- guida sportiveggiante), magari il 6 marce della Punto Sporting, secondo me si potrebbe proporre una versione “più maschile” (ho sentito di persone che non la comprano perché è “da femmina”… bah), una “Elefantino Rosso” per intenderci, ferma restando la produzione della versione spinta e d’immagine col mj o col 1.6 turbo. Che ne pensate? Saluti
  11. A me ricorda un po' questa Cabriolet Hebmuller... ... derivata dalla cabriolet fuoriserie per il colonnello inglese Radclyffe. Che ne dite? Se è così, manca solo il remake della Pescaccia...
  12. Ho letto su Auto di qualche mese fa che non hanno messo il 1.4 sulla 4x4 per questioni di spazio nel cofano, credo dovute anche alla diversa collocazione, più riparata, del catalizzatore...
  13. In effetti abbiamo cambiato argomento più volte. Per me va bene... come si fa?
  14. Hai una Terios : Ce l'ha una mia amica, l'ho guidata per un po' ed ho calcolato consumi simili... Anche perchè tendo a cambiare quasi a 5000 giri in quella macchina, almeno quella che ho provato mi sembra così piantata ... che impressioni hai tu?
  15. Se il SUV sarà, come leggo ora, un vero fuoristrada (avevo perso il passaggio ), la sovrapposizione in effetti con una "croma 4x4 suvvizzata" quasi svanisce. Allroad però nacque, da quanto mi ricordo, anche per attrarre una clientela "da Suv" in casa Audi (boom di Classe M e x5 in quegli anni)... Per Idea 5Terre non intendevo dire che il SUV le avrebbe fatto concorrenza interna, ma che l'unico modello simile che mi veniva in mente, nonostante derivasse da una base di successo come la Scenic, ha avuto un'accoglienza tiepidina... Però mi piace più dell'Idea, cui potrebbe far bene, almeno come immagine ed a costi anche in quel caso ridicoli la bella Sport 8) .
  16. Correggo il tiro. Le nicchie di mercato sono parti del mercato stesso o di un segmento in cui la concorrenza è scarsa, o nulla. Quindi i SUV medi e grandi per me non sono più una nicchia, ma un segmento a sé. Per la Panda spero nel successo di tutte le versioni, se l’operazione-Suv va a buon fine sarà anche un modello redditizio… Ma personalmente fatico a giustificare a questo punto la Climbing. Per gli altri esempi di 4x4, non so se la trazione integrale possa favorire la creazione di spazi sufficienti alla sopravvivenza sul mercato. Per l’Idea 5Terre ad esempio l’unico precedente è la sfortunata Scenic RX4… Bruttina, se vogliamo, ma se ci fosse stato davvero bisogno di un modello con quelle cartteristiche il successo l’avrebbe trovato. Per la Croma, stesso discorso: se fosse una versione “suvvizzata” sarebbe un esperimento, ma andare a cercarsi concorrenza in casa col nuovo Suv… Se fosse una integrale tipo la Passat 4motion, gli spazi ci sono ma non credo si possa parlare di nicchia. Interessante invece l’idea della Stilnovo… anche per restituire un’immagine innovativa a Lancia, quella che le spetta perchè l'innovazione è nel suo DNA.
  17. Infatti il rischio è IMHO quello di non aumentare significativamente le vendite, variando invece solo il mix delle consegne del modello o di un suo derivato. Infatti il mio timore è che si finisca per conquistare solo pochi clienti in più, e magari tra chi avrebbe comunque comprato il modello. Con la C3 XTR, la Rover Streetwise, la Polo Fun e la Stilo Uproad (piacciano o meno) siamo poi alla falsa nicchia, alla vettura con protezioni antibufalo che può sì e no salire su un marciapiede. Difficile prevedere come andrà anche con la Golf Plus… Si inserisce tra Golf V 5p e Touran… Sovrapposizione o anello mancante? Stessa domanda per le tre Panda 4x4. In definitiva, se intendiamo come nicchie non i nuovi segmenti (i SUV, le monovolume C…), ma gli incroci tra i segmenti tradizionali e questi o tra quelli tradizionali, allora dirò che sono piuttosto scettico sulle possibilità di queste nicchie. Un ulteriore appunto: mi sembra che ci sia la tendenza, sia da parte degli uffici stampa e marketing delle Case, sia da parte dei giornali specializzati, a definire “nuove nicchie” o “crossover” qualsiasi variazione sul tema di un segmento, per attirare l’attenzione e far notizia…
  18. Sono pienamente d’accordo su ciò che dici dei coetanei con personalità da amebe… Comunque credo che oggi, per sostenere le vendite in un mercato saturo, si faccia leva su alcuni aspetti fondamentali: 1. Nicchie, nicchie sempre nuove ed ora anche nicchie contaminate e nicchie combinate tra loro a creare modelli di nicchia sempre nuovi; 2. Immagine di marca e di prodotto forti; la conseguente proliferazione di prodotti “premium” in ogni salsa. Ora, cosa intendiamo per “costruttore generalista”? Io direi quel costruttore che con la sua produzione riesce a soddisfare ogni segmento del pubblico. Questo un tempo significava avere in produzione modelli dal segmento A al segmento E, con pochissime varianti di carrozzeria. Già dagli Anni 80, però, assistiamo ad un continuo aumento delle varianti dei modelli, fino ad arrivare all’immagine emblematica della Mègane seconda serie, con ben 6 varianti. Essere generalisti è sempre più difficile perché, discorso sui marchi premium a parte (ci sono sempre stati, anche se erano meno ed in meno segmenti), i segmenti (di pubblico e di mercato) sono sempre di più, la concorrenza ad una berlina C a 5p la fanno la fanno anche una C SW, una monovolume C e forse una monovolume B. A questo punto mi interrogo: è ancora POSSIBILE essere un marchio generalista, posta la frantumazione del mercato in segmenti piccoli ma di un certo richiamo, magari profittevoli anche se con vendite contenute (esempio: Suv)? O è possibile invece diventare un GRUPPO generalista, con due, tre marchi che con prodotti diversificati cercano di occupare con successo ogni fascia di mercato, sfruttando la distinzione tra l’immagine de vari marchi? La tendenza attuale pare essere questa. Ma c’è sempre una fetta di mercato consistente, assolutamente maggioritaria, anche se meno redditizia, che cerca prodotti non premium di ogni segmento, che non può essere servita da marchi con caratterizzazioni specifiche forti per le quali appunto si paga il “premium price”, credo più in Europa che in Italia dove la percentuale di auto premium nei segmenti superiori non ha bisogno di commenti. Gli spazi, anche e soprattutto in Europa, potrebbero esserci, con un buon prodotto supportato da una rete commerciale meno simile a un groviera. E a questo punto mi dico: essere generalisti è una strada in salita, è per certi aspetti più difficile che fare la marca premium. Ma esserlo non significa necessariamente avere un’immagine debole ed opaca. Per evitare di averla, ci vogliono macchine riuscite. Tutto ciò IMHO, ovvio.
  19. Indubitabile in effetti il merito di aver comunque riportato il marchio made in Italy in ambienti da cui era scomparso, e che la finalità delle operazioni di Lapo siano già quelle di piazzare auto in più rispetto ad oggi, siamo ancora ai preliminari… L’operazione che il nipote dell’Avvocato è a mio parere interessante perché non è una semplice pubblicità, ma una strategia discreta e abbastanza innovativa, tra l’altro a medio termine. Concordo con Blueyes che per riconquistare clienti FIAT tra quelli più sensibili al richiamo dei marchi e delle tendenze, bisognerà aspettare come minimo la Nuova Punto, e, Trepiuno. Quindi da sei-nove mesi a un paio d’anni: tempo per queste operazioni ce n’è, la speranza è che Fiat non divenga un marchio premium… d’abbigliamento e per serate “glam”.
  20. Gialloblu

    Felpe FIAT

    Vorrei sottoporvi alcune riflessioni a proposito di una delle prime misure messe in atto da Lapo Elkann per rinverdire e migliorare l’immagine del brand Fiat, ovvero le famose ed oramai discretamente diffuse felpe con su scritto appunto “Fiat”. Nate nel periodo più nero della crisi del marchio, volevano essere, se non sbaglio, una risposta d’immagine alla triste situazione della casa, attaccata da tutti e pericolosamente screditata presso il pubblico. La tiratura limitata ed il prezzo piuttosto alto dovevano favorire una diffusione particolare del capo, principalmente in ambienti “in vista” che magari sarebbero stati associati al marchio torinese ed alla sua lenta rinascita, segnata tra l’altro dall’adozione generalizzata del nuovo logo con i caratteri presenti anche sulla felpa su tutte le vetture in produzione, tranne l’anziana Panda. Le felpe sono piaciute, e di ciò va dato atto ad Elkann. Il pubblico gradisce: benissimo. Ma appunto il prezzo e l’immagine esclusiva la rendono uno status-symbol. Quello che mi chiedo è a questo punto: chi compra la felpa di Lapo? E quindi, che significato dà a quelle quattro lettere a cavallo della zip? Perché la mostra orgoglioso agli amici scendendo dalla sua Mini, dal suo Freelander, dal suo Rav 4, dalla sua A3? Siamo sicuri che la diffusione di questa felpa non sia legata ad una tendenza della moda, che non sia acquistata perché trendy, e non per il significato che vorrebbe avere? Ancora peggio: se fosse percepita solo come un oggetto à la page anche da chi non la indossa? Intendiamoci, se qualcuno di noi autoparetisti ce l’ha, credo l’abbia acquistata perché per lui quelle quattro lettere hanno un senso, crede a quello che ha scritto sulla maglia e, a prescindere dall’auto che guida ora, l’ha fatto da appassionato, mica è obbligatorio girare in sette sul Doblò Family e tutti con la felpa come una squadraccia che punisce chi non compra italiano, per carità. Stesso discorso per ogni amante dell’auto italiana che l’ha comprata in un momento così poco felice. Ma, in definitiva, questo capo a cosa può servire per la Fiat? Quanto può essere sensibile in generale l’utente medio Fiat ad operazioni di questo tipo? E la fascia giovane del mercato, in questo preciso caso tra l’altro spesso danarosa e piuttosto disaffezionata alla marca, può avvicinarsi alle vetture torinesi con rinnovato interesse con queste operazioni? In che misura? Queste sono le domande che mi faccio quando vedo questo capo di abbigliamento, non credo che nel breve periodo le risposte possano essere facili ed univoche. Personalmente, sono piuttosto scettico a proposito dei risultati ottenibili con queste strategie, compresa quella di far intervistare al programma “the club” di Rete A i giovani standisti Fiat al Motorshow di Bologna. Ma rivolgo le stesse domande a voi perché sono curioso di sapere che idea vi siate fatti. Saluti ed auguri di Buone Feste a tutti
  21. Sì, sono di Modena città! Fai benissimo a guardarti intorno: ti ricordo che c’è un concessionario Lancia anche a Campogalliano, anche se non mi ricordo il nome… Sui tempi di consegna posso dirti che: 1. La mia 1.4 (motore che copre sì e no il 4% sul totale delle vendite Ypsilon) l’ho ordinata il 5 luglio ed è arrivata il 21 di settembre, e l’unico optional erano i cerchi in lega da 15”: quindi due mesi abbondanti (c’era di mezzo agosto…). 2. Un mio amico ha ordinato una Oro multijet con ASR+ESP, comandi radio al volante, sensori di parcheggio, airbag laterali (che non vengono montati con selleria glamour: ha dovuto sborsare 500 euro di alcantara) a metà luglio e l’ha ritirata attorno al 10 di ottobre: la differenza rispetto alla situazione precedente è piuttosto limitata. 3. I 1200 a benzina sono facilmente reperibili ed hanno tempi di consegna un po’ più brevi; in generale, sono presenti in un discreto assortimento nei saloni. Il bizona è un impianto certamente appagante, e non vedo nulla di contraddittorio nell’ordinarlo assieme allo skydome; io ho il manuale tradizionale e sono completamente soddisfatto per portata ed efficienza anche nello sbrinamento rapido. L’interfaccia è a parer mio talmente intuitiva che non si avverte neppure il bisogno di un’impostazione automatizzata delle funzioni. Il pack glamour è scomparso con l’introduzione delle versioni Oro. Gli altri pacchetti, oltre al già citato Esp+Asr+hill holder (700 euro), sono: Cambio DFN + specchietti elettrici (700 euro) Connect + Radio + Abbonamento (1700/1900, a seconda delle versioni)
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