Come sapete sul Corriere della Sera è in corso un dibattito sul futuro dell'Alfa. Anche ieri, l'intera pagina 37 era dedicata a questo, compreso un articolo dell'ineffabile Tedeschini (sic!).
Il fondo pubblicato domenica sul Corriere è stato scritto da Massimo Mucchetti, uno dei giornalisti più autorevoli del settore (ha seguito da vicino la vendita di Alfa a Fiat, l'operazione Opel etc). Sono certo che - ricevendo sollecitazioni anche su Lancia - si sentirà in dovere di scrivere qualcosa sull'incerto futuro della casa di Chivasso. Per questo su viva-lancia abbiamo pensato di inviargli delle email garbate ma chiare, con le quali lo sollecitiamo a dire una parola anche su Lancia. Il suo indirizzo è corsera.it"]mmucchetti[at]corsera.it
Ecco la mail che gli ho inviato io. Se vorrete scrivere anche voi, secondo me potrebbe rivelarsi molto utile
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Carissimo Mucchetti,
la ringrazio per l'ottimo articolo su Alfa. Il suo fondo è al centro della discussione di moltissimi forum automobilistici italiani. Le chiedo però di non dimenticare l'altro pezzo di storia dell'industria automobilistica italiana: Lancia. Dopo anni di trascuratezza e di lassismo che ha portato Lancia dalle 320mila auto vendute l'anno dei primi '90, alle 120mila di oggi, si prospetta una strana fusione con Chrysler che farebbe sparire la casa di Chivasso da tutti i mercati europei tranne l'Italia. Una scelta scellerata se si esaminano i dati di vendita in Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Grecia dove la pur disastrata Lancia di oggi vende molto più di Chrysler. Le parole di Marchionne "Lo sviluppo di Lancia va interpretato come uno sviluppo comune con Chrysler. Poco importa il logo che sarà sulle auto" non sono di grande conforto e spingono a pensare che il vero obiettivo oggi sia dimostrare che Chrysler è risanabile. Se il prezzo da pagare sarà la quasi morte di Lancia (come avvenne con Vauxhall nel Regno Unito) poco importa. E invece, caro Mucchetti, sarebbe un omicidio non solo per l'automobile, ma per l'intero 'made in Italy'. E la scelta si dimostrerebbe industrialmente scellerata, dato che ancora oggi basta mettere lo scudo Lancia su un'auto Fiat per vendere molto di più e con margini da vettura premium.
Una sua parola, un suo articolo sarebbero molto graditi da migliaia di appassionati.
Cordialmente
Filippo Guardascione