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Reputazione Forum

  1. Caro Luxan, la direzione è davvero assurda, dici bene. Prova ne è il fatto che un mese fa ho inviato una denuncia formale alla Direzione Generale della Giustizia, della Libertà e della Sicurezza della Commissione Europea cercando di divulgarla a diversi mezzi di informazione, blog e social network senza ricevere alcuna attenzione, cosa che mi lascia raggelato. Evidentemente questo comportamento rientra nel tipo di situazione generale oggetto della denuncia stessa! Mi permetto di riportare sotto il testo della denuncia, chiedendovi la cortesia di divulgarla il più possibile (il pdf è sul mio sito www.funigiglio.net) La presente è una denuncia aperta, diffusa in Internet, anche in chiara opposizione simbolica all’occultamento, elemento caratteristico delle mafie sommerse del Centro – Nord dell’Italia. Essa è anche inviata, debitamente firmata, per Raccomandata con ricevuta di ritorno. La presente denuncia fa riferimento e costituisce il completamento di quanto inviato per e-mail a “Europe Direct” il 19 maggio 2010 dal sottoscritto, che qui si riporta integralmente: Oggetto: DENUNCIA – ALLARME – richiesta di AIUTO. Quale medio imprenditore annientato dalla mafia sommersa, detta dei ‘colletti bianchi’, che domina l’Economia nel NORD ITALIA, con il riciclaggio di denaro illecito pari al grosso di 130 miliardi di Euro ogni anno nel CENTRO NORD ITALIA, lancio il presente grido di allarme e di richiesta di aiuto. Segnalo l’ultimo post – CRISI ECONOMICA EUROPEA in ITALIA…- del mio sito/blog www.funigiglio.net per il “Risveglio Etico Sociale contro le mafie sommerse dilaganti”. Prego di prendere in seria considerazione i miei scritti e documenti, che con il mio sito/blog ed altri numerosi blogs sto ampiamente divulgando in Internet, quale unico mezzo per contribuire al risanamento dell’Italia, demolita dalle mafie sommerse, dall’illegalità e dalla corruzione generalizzate, e per ottenere un minimo di Giustizia. Il tutto costituendo ovviamente fattore di importante interesse per l’Europa. Offrendo la mia totale collaborazione per le finalità espresse, per il bene di tutti, ringrazio per l’attenzione e porgo deferenti ossequi. Ing. Angelo Funiciello – Amministratore della FIDAUTO S.a.s. in Concordato preventivo fallimentare. “Europe Direct” ha risposto a tale messaggio il giorno 8 giugno 2010, dando gentilmente alcune indicazioni e riferimenti per proseguire nell’azione iniziata. Si è quindi concretizzata la mia determinazione a presentare questa denuncia, che vuole essere più chiara e più completa possibile, dati i miei limiti, costituiti anche dal fatto che non riesco a trovare nemmeno un legale di sicura fiducia per un’azione come questa. Il che la dice lunga…! Mi scuso quindi per la forma non certo rituale. La presente gravissima denuncia viene avanzata dal sottoscritto non solo quale imprenditore annientato dalla mafia perché si è rifiutato di lavorare in collusione o facendo il prestanome e poi tradito e demolito dalla non-giustizia italiana, ma anche come semplice Cittadino Italiano ed Europeo con giusta dignità, che non può e non deve tollerare ulteriormente la pesante situazione profondamente ed estesamente mafiosa esistente oggi in Italia. Nemmeno l’evidente gravissima offesa alla sua intelligenza consistente nel fatto che le più importanti Istituzioni italiane agiscono chiaramente per facilitare lo sviluppo e l’impunità delle mafie sommerse e fanno passare insistentemente il tutto come finalizzato a fare giustizia contro tutte le mafie ! Parte integrante e molto importante della presente denuncia è costituita da tutti i documenti e da tutti i contenuti del mio sito/blog www.funigiglio.net. Nel mio primo messaggio a “Europe Direct” ho considerato innanzitutto il problema del riciclaggio di denaro illecito in Italia, prevalentemente nelle zone più industrializzate del Centro- Nord, come ufficialmente dichiarato dal Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, in quanto è un fatto gravissimo immediatamente recepibile come molto dannoso direttamente anche per l’Europa, costituendo un’enorme CONCORRENZA SLEALE prodotta dall’immissione nell’economia produttiva e commerciale di 130 miliardi di Euro di denaro illecito ogni anno a danno di tutte le aziende, anche di quelle non italiane. Ma questo problema prodotto dalla MAFIA DEI COLLETTI BIANCHI ne è solo un aspetto che rientra in un panorama estremamente più grave, complesso ed esteso. Questa mafia sommersa, tenuta accuratamente occultata, è considerata da tutti in Italia onnipotente ed incontrastabile e si è sempre più inserita dappertutto al punto di essersi insediata a vari livelli nelle principali Istituzioni, anche in quelle che hanno mandato di combatterla! Le prove di quanto sopra affermato sono molteplici, a cominciare dalle documentazioni e dai contenuti divulgati con il mio sito/blog www.funigiglio.net, che allo scopo devono essere considerati tutti ed attentamente. Da parte mia vi sono molte altre documentazioni e la massima disponibilità per fornire spiegazioni, precisazioni e quant’altro. Oltre alle prove fornite da me vi sono quelle fornite dagli elaborati di molti giornalisti e dai libri di molti scrittori che in genere trattano fatti o situazioni circostanziate; basta prenderle in considerazione e coordinarle per arrivare alle conclusioni tragiche che qui ora sto denunciando. Inoltre vi sono le manifestazioni popolari sempre più frequenti e qualificate, anche in Internet. E’ risaputo che le MAFIE non sono solo in Italia ma è anche risaputo, evidente e provato che ora la situazione italiana è arrivata al livello estremo e se gli altri Stati Europei non provvederanno subito a combattere e contenere l’espansione delle mafie italiane, collegate con altre estere, ne saranno sempre più contagiati ed invasi. In sintesi il panorama estremamente drammatico dell’Italia, soprattutto al Centro - Nord, che intendo qui denunciare con vigore e determinazione, è il seguente: - Istituzioni, anche le più importanti, invase dalle mafie, anche fino ad esserne controllate. - Corruzione generalizzata. - Illegalità generalizzata. - Inesistenza della Giustizia per i criminali mafiosi ‘colletti bianchi’. Per cui essi si sentono, e sono, sicuri di poter impunemente commettere i crimini più gravi e dannosi per tutti e per la Società. Si genera così lo sviluppo sempre più fitto delle mafie sommerse, in tutti i settori. - Casi del genere di quello gravissimo e ripetutamente subito e documentato dal sottoscritto, in cui le Denunce alle Procure ed alla Direzione Nazionale Antimafia vengono completamente ignorate senza che venga dato alcun riscontro al denunciante con un silenzio assoluto che produce martirio e morte. - Effettiva Non-Giustizia anche per controversie non mafiose, a causa dell’eccessiva durata dei procedimenti, il più frequentemente di decine di anni. - Economia produttiva e commerciale, Finanza, Proprietà Immobiliari, Media per l’Informazione: tutti elementi quasi completamente sotto il controllo delle mafie dei ‘colletti bianchi’, in tutti i settori, con grande uso di personaggi prestanome. - Imprenditoria fatta da numerosissimi prestanome, in tutti i settori, con continue aperture e rapide chiusure di aziende. - Cittadini costretti ad accettare di convivere con la “Borghesia mafiosa” e con “una organizzazione criminale integrata nella società”. Tutto quanto sopra è genericamente conosciuto o sentito da tutti i cittadini italiani, ma si preferisce sempre stare fermi e zitti: per consapevolezza di essere impotenti, per paura o perché interessati. Quindi CONFERMO E RAFFORZO con la presente Denuncia il mio GRIDO DI ALLARME e di RICHIESTA DI AIUTO, quale Cittadino Italiano ed Europeo e quale medio Imprenditore lombardo in florida attività dal 1968 al 2002 (anno del ‘colpo mafioso’) con cui ho dato lavoro tranquillo e ben remunerato a centinaia di dipendenti, impiegati ed operai. Invio la presente gravissima molteplice denuncia alla DIREZIONE GENERALE della Giustizia, della Libertà e della Sicurezza della COMMISSIONE EUROPEA, al fine di contribuire al risanamento dell’Italia ed alla tutela dell’Europa, oltre che ovviamente al fine di ottenere giustizia per me e per i miei figli, nonché in onore di mia moglie defunta per il martirio subito con questa terribile aggressione mafiosa. Confidando che, contrariamente a quanto avvenuto per le diverse denunce presentate ritualmente in Italia, la presente denuncia ottenga la giusta forte considerazione che si merita, rimango in attesa di cortese riscontro ed invio deferenti ossequi. Dott. Ing. Angelo Funiciello 15 giugno 2010 e-mail a.funiciello@libero.it
  2. Innanzitutto vi ringrazio per la partecipazione. E' davvero una casualità (sconcertante) che proprio nello stesso giorno l'altro concessionario (con il quale solidarizzo dal profondo del cuore) e io ci troviamo qui a denunciare una simile vessazione. I nostri casi sono simili perchè è chiaro che si tratta di un sistema manovrato per far fare investimenti spropositati e poi affidare le concessionarie in mano alla mafia. L'unica differenza è che nel mio caso non si era ancora in crisi economica. Per sintetizzarvi il mio pensiero, riporto un passaggio saliente di quella che fu, nel 2008, la "Lettera aperta a tutti i cittadini italiani" diffusa in rete: Il caso saliente del settore autoveicoli Il settore auto è molto rappresentativo, anche per l’efficacia dei suoi alti valori economici. Quasi tutte le Case costruttrici non hanno avuto alcuna remora od esitazione ad avere esclusivamente concessionari gestiti o controllati dalla Mafia; o addirittura hanno mafiosamente imposto il fatto. Per le Case costruttrici questo si è reso necessario ed unica possibilità per attuare le loro vendite e penetrazioni ai livelli desiderati. Questo fenomeno, per arrivare a tale generalizzazione, ha impiegato decine di anni di sviluppo, crescente sempre più rapidamente. Ma lo stato di necessità per vendere con gli alti livelli di penetrazione desiderati non può costituire una scusante per le Case costruttrici automobilistiche, che invece avrebbero dovuto denunciare la situazione criminale del mercato italiano fin dall’inizio, al fine che venisse sanata, anziché parteciparvi molto attivamente e sempre più. Tutto fa pensare che analogo tipo di gestione avvenga in genere nei grandi Gruppi che vendono le auto usate, comprese le quasi nuove, con imponenti investimenti immobiliari. Al riguardo si deve tener presente che le Case automobilistiche hanno un enorme coinvolgimento di interessi commerciali e finanziari, anche di bilanci e di quotazioni in Borsa. Con il facile riciclaggio mafioso nelle vendite di auto così organizzate, si possono agevolmente effettuare grandi numeri delle cosiddette “Km zero”, ampliando sensibilmente i valori di fatturato con vendite fasulle, con illeciti effetti positivi per le Case stesse, in Borsa e nell’immagine. Evidentemente il comportamento delle Case è un’ulteriore pesante conferma del disastro generale. Così pure il fatto che tale comportamento abbia potuto avere sviluppo indisturbato e tuttora non sia nemmeno rilevato!
  3. Riprendo questa discussione di qualche anno fa in quanto sono tra i protagonisti di questa vicenda e mi piacerebbe chiarire i dubbi, in particolare di chi ne ha messo in discussione la veridicità. Sintetizzo brevemente la mia storia. Mi chiamo Angelo Funiciello e nel 1968 sono diventato concessionario Ford a Bergamo; fino al 2001 ho lavorato con successo, con un ottimo fatturato e senza difficoltà di tipo economico. Dal 1997 la Ford Italia, volendo ridurre il numero dei concessionari, chiudendo o riunendo i più piccoli, richiede a tutti i suoi Concessionari di organizzarsi e di fare grossi investimenti, al fine di costituire, in tutto il territorio nazionale, un numero ristretto di Consumer Marketing Area (CMA) molto ben dotate. Le due Concessionarie facenti capo alla mia famiglia, Fidauto e Padana Motor, corrispondono subito alle richieste della Ford Italia, investendo somme considerevoli, con notevoli indebitamenti bancari coperti dalle firme di fideiussione personali, dando vita ad una CMA ottimale, di dimensione più che doppia della media prevista dalla Ford. Nel settembre del 1999 il Presidente della Ford Italia, Dott. Andrea Formica, richiede perentoriamente a me e a mia moglie l’acquisto della maggioranza delle quote societarie delle due Concessionarie da parte della stessa Ford Italia S.p.a. ma inizialmente (per un paio d’anni) tramite tale Sig. Lorenzo Busetti, produttore di colle e gelatine con nessuna esperienza nel campo degli autoveicoli, né nel commercio né, tantomeno, nell’assistenza tecnica. Nel pieno della trattativa, verso la fine di aprile 2000 mi viene recapitato un preavviso di recesso della Ford Italia S.p.a. dal rapporto di Concessione (2 anni di preavviso) senza alcuna giusiticazione. Nel marzo 2002 la Ford Italia inizia presso il Tribunale di Roma un’azione legale civile verso la Fidauto ed una verso la Padana Motor per chiedere conferma della legittimità delle sue azioni di recesso. Subito dopo la Fidauto avanza, sempre al Tribunale di Roma, la sua azione legale civile contro la Ford Italia, Lorenzo Busetti, l’Autobergamo (Bluberg), la Wictor (azienda di proprietà del sig. Busetti), l’Astra Motor, contestando la legalità di quanto ha dovuto subire. Considerati i tempi biblici della giustizia (o meglio “non giustizia”) italiana, le due cause, riunite in una, sono ancora aperte, addirittura in fase istruttoria. Nei primi mesi del 2002 ho tentato di stipulare altri contratti di concessione con altre case automobilistiche, senza alcun risultato; così come ho fatto il disperato tentativo di svolgere un’attività multimarche senza rapporti di concessione. Nel frattempo ricevevo fantomatiche proposte da parte di alcuni grossi concessionari (nuovi “Gruppi”) in Bergamo, di importanti marchi automobilistici, a “fare qualcosa insieme”, ma l’organizzazione generale del settore mi era ormai chiara. In aprile e maggio 2002 perfeziono tutte le procedure per far entrare la Fidauto in Concordato Preventivo Fallimentare, che viene concesso dal Tribunale solo in quanto è stata compiuta la Cessio Bonorum da parte di mia moglie, intestataria della casa di abitazione della famiglia. La Padana Motor entra poi in liquidazione. Alcuni beni mobili della Padana Motor vengono ceduti, per cifra irrisoria, alla nuova società Autobergamo S.p.a. di Lorenzo Busetti, avente nome commerciale “Bluberg” a Bergamo ed anche “Padana Motor” a Treviglio. La nuova azienda impiega praticamente tutti gli ex-venditori Fidauto e attualmente è manifestamente in condizioni fallimentari (diversi media hanno di recente dato voce alle proteste dei lavoratori per il mancato pagamento degli stipendi). Tornando ai fatti, mi preme sottolineare che nel periodo 2003 - 2004 muoiono diversi ex Concessionari Ford, per evento repentino patologico e successivamente per tumori di rapida evoluzione. Si è verificata anche una morte violenta per arma da fuoco in strada a Concesio (BS): Giovanni Fioletti (11 giugno 2003); nel completo silenzio dei giornali e delle televisioni. Il 22 novembre 2004 inoltriamo alla Procura della Repubblica di Bergamo (che poi ha trasmesso alla Procura della Repubblica di Roma) una Denuncia – Querela avverso la società Ford Italia S.p.a. e la società Ford Credit Europe Bank plc, per Truffa Aggravata e Diffamazione Economico-finanziaria. Denuncia in riferimento alle fatture degli autoveicoli anticipate (mediamente di diversi mesi) da parte della Ford con relativo addebito ai Concessionari di forti interessi non dovuti (negli anni per diversi miliardi di Lire). Il tutto avviene nel completo disinteresse della Ford America, a cui ci siamo in più occasioni rivolti. Il Concordato Fidauto realizza la vendita dei beni immobili e mobili della Fidauto S.a.s., come è usuale in questi casi, a prezzi estremamente inferiori al valore intrinseco reale. Lo stesso accade alla casa di famiglia, che viene venduta all’asta giudiziaria con due soli offerenti, dopo due lanci andati deserti, con drastici abbattimenti di valore. Nel novembre del 2005, in circa 15 gg. siamo costretti a liberare la casa di proprietà e residenza da quasi 30 anni, e la mia famiglia si disperde in 3 appartamenti in affitto. Il 9 febbraio 2005 inoltriamo alla procura della Repubblica di Roma un Esposto – Denuncia con il quale chiediamo il “…procedersi nei confronti di coloro che dovranno ritenersi responsabili dei delitti previsti e puniti dagli artt. 416 bis c.p. (associazione di tipo mafioso) ovvero 416 c.p. (associazione per delinquere); 629 c.p.(estorsione); 610 c.p. (violenza privata); 513 c.p. (turbata libertà dell’industria o del commercio); 513 bis c.p. (illecita concorrenza con minaccia o violenza); 595 c.p. (diffamazione); 2628 c.c. (manovre fraudolente sui titoli della società); 640 c.p. (truffa); 482 c.p. (falsità materiale commessa dal privato); e/o per qualsivoglia altro reato che la S.V. dovesse ravvisare nei fatti qui di seguito descritti”. La Procura della Repubblica di Roma non ha dato il minimo riscontro e nemmeno avanzato richieste di ulteriori notizie, documentazioni o prove. Mia moglie ed io, dopo tanti anni di tribolazioni e angosce, siamo provati nella salute e nell’animo ma continuiamo a batterci in tutti i modi per difenderci, sia nei Tribunali e nelle Procure che nei mass-media, chiedendo solo giustizia e legalità. Le vie giudiziarie presentano difficoltà enormi fin dall’inizio e non arrivano a niente se non ad aumentare le tensioni e la percezione di essere veramente soli ed aggrediti da tutti. Tra il 2007 e il 2008 decidiamo di inviare diverse lettere aperte di denuncia, alla Consob, alla Banca d’Italia, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al Presidente della Repubblica. Nel marzo del 2008 pubblico in rete una “Lettera aperta a tutti i cittadini italiani” per mettere in luce i metodi mafiosi con cui agiscono le case automobilistiche italiane. Il 2 aprile 2008 inoltro Denuncia alla Procura della Repubblica di Bergamo e alla Direzione Nazionale Antimafia, senza ricevere ad oggi assolutamente niente. Mia moglie, aggredita nel 2007 da un serio tumore ad organi interni (clinicamente attribuito ad eccessi di attacchi da stress), nonostante le cure ed i drastici interventi chirurgici, arriva a morire il 6 aprile 2009. Questi i fatti. Come vi sarete chiesti anche voi, cui prodest? A chi giova un simile fatto? In prima battuta, si potrebbe dire, proprio ai venditori inventati, quelli che la Ford Italia indica affinché subentrino nelle concessioni ai rivenditori storici. Ma a che scopo affidare l'intera rete di vendita nazionale a persone inesperte? Negli anni successivi a questa politica infatti la Ford ha perso quote di mercato importanti e le vendite scendono quasi del 50%. E allora di nuovo, cui prodest? Perché la Ford ha attuato un suicidio commerciale a vantaggio di rivenditori improvvisati? Se seguissimo semplicemente la logica non sarebbe possibile trovare una risposta sensata. Non possiamo che affidarci all'intuizione e, laddove non è possibile vedere l'aria, seguire i movimenti delle foglie per capire da che parte tira il vento. E così quello che sappiamo di fatto è che il dottor Formica, presidente della Ford Italia all'epoca dei fatti e regista della politica aziendale suddetta, una volta esauritasi la stessa è diventato vice presidente della Toyota Europa, una casa concorrente che ha ragionevolmente beneficiato dell'arretramento della Ford. A questo si aggiunga una più generale politica delle case automobilistiche in Italia, una politica che si sta naturalmente intingendo di metodi mafiosi come io stesso ho messo in luce nella “Lettera aperta a tutti i cittadini italiani” del marzo 2008, di cui voglio citare un passaggio: “[...] si deve tener presente che le Case automobilistiche hanno un enorme coinvolgimento di interessi commerciali e finanziari, anche di bilanci e di quotazioni in Borsa. Con il facile riciclaggio mafioso nelle vendite di auto così organizzate, si possono agevolmente effettuare grandi numeri delle cosiddette “Km zero”, ampliando sensibilmente i valori di fatturato con vendite fasulle, con illeciti effetti positivi per le Case stesse, in Borsa e nell’immagine”. Come voi stessi avete chiesto, come è possibile che nessuno abbia parlato della vicenda? Si tratta purtroppo di omertà e questo è uno dei metodi che la mafia utilizza per isolare le sue vittime. Dal mio piccolo mi sto battendo, soprattutto attraverso la rete con l’iniziativa culturale Funigiglio (il cui punto di riferimento è il sito www.funigiglio.net e il gruppo su Facebook), per diffondere consapevolezza su questa mafia sommersa, questa “mafia dei colletti bianchi” che impedisce la libertà di impresa di chi vuole lavorare nell’onestà. Continuo a chiedere giustizia e legalità, ma con ancora maggiore impegno e con la forza procuratami da 40 anni di matrimonio troncati in modo atroce dalla scomparsa di mia moglie. Chiedo sempre più giustizia e legalità anche come Cittadino Italiano, vittima per il continuo reiterato inganno–truffa che si verifica ogni giorno di più a causa dell’evidente sostanziale inefficienza della Giustizia riguardo ai crimini più gravi, rovinosi ed eversivi e per i silenzi “assordanti” delle Istituzioni. Dobbiamo sollecitare e chiedere ai media, giornali e tv, di informarci chiaramente e di dibattere adeguatamente su questi problemi inerenti la “borghesia mafiosa”, con l’enorme riciclaggio di denaro sporco criminale, che il Procuratore Capo Gian Carlo Caselli ha definito “il problema dei problemi”, che chiaramente condiziona negativamente e totalmente il mondo del lavoro. Scusandomi per l'eccessiva lunghezza del post, ringrazio gli amministratori del forum per lo spazio offerto e rimando al sito www.funigiglio.net per tutti gli approfondimenti e i recapiti per chi volesse contattarmi. Ing. Angelo Funiciello
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