Senti ho copiato questa intervista trovata sul forum di 4r. Non so la fonte, cmque era stata messa lì da Giulio'85.Tu ci avevi dato qualche certezza in più, qui Bandiera resta sul vago è tutta pretattica oppure le cose stanno realmente così?
autore: Giulio85
data: 22/04/2003 20:40:19
come sta l'alfa romeo? bene, grazie a dio, e non è la vecchia storia del guercio che è re nel paese dei ciechi. l'alfa romeo è la faccia più sorridente e ottimista del gruppo perché ha dalla sua delle motivazioni solide e un consenso popolare che non ha molti riscontri al mondo. questione di immagine, certo, e di eredità storica, ma anche di prodotti, perché le recenti fortune del biscione partono dal momento in cui si è deciso di impostare una gamma di modelli all'altezza del suo marchio, sia dal punto di vista estetico, sia da quello tecnico; da questa decisione è dipeso l'attuale tasso di competitività molto più elevato, per esempio, di quello della lancia.
la 147 e la 156 sono apprezzate nei rispettivi segmenti perché svolgono bene il ruolo di automobili belle, affascinanti e con quelle caratteristiche di guida da amatori che il pubblico si attende da un'alfa doc; le cose non vanno altrettanto bene per le sportive gtv e spider che, tuttavia, difendono le posizioni e, cosa molto importante, mantengono la presenza e la visibilità del vessillo alfa nel settore di competenza.
nel caso della 166 il discorso cambia, dato che l'ammiraglia soffre un poco l'età, ma soprattutto la spietata potenza di fuoco della concorrenza, che da molto tempo ha messo in campo risorse soverchianti e ha di fatto monopolizzato il mercato "alto di gamma"; con un po' di cinismo si potrebbe dire che, non potendo ambire a un ruolo concorrenziale con audi, bmw, mercedes e jaguar in giro per il mondo, il suo compito sia quello di tenere la posizione senza fare danni, in attesa dei futuri progetti ambiziosi.
progetti o programmi? non è un gioco di parole, perché nella sottile differenza fra i due termini sta il futuro dell'alfa come marchio autonomo e di successo: il primo passo, con il quale si è impostato un piano industriale di gruppo e sviluppata una strategia di gamma, ha stabilito una direzione, ma la rapidità con cui si procederà lungo questa strada dipende dalle risorse e quindi dai risultati commerciali. da questo punto di vista l'alfa sta meglio degli altri perché, pur non essendo un'azienda che fa grandi numeri, nel gruppo fiat è quella che ha mantenuto il miglior livello di "profittabilità", che per i non addetti ai lavori è la differenza fra i costi e il prezzo (vero) di vendita, ossia il volgare guadagno. proprio la capacità di spuntare prezzi più remunerativi anche con l'attuale livello di produzione non obbliga l'alfa romeo a un rapido cambiamento di ritmo e le potrebbe consentire di adottare una politica di sviluppo più tranquilla, o almeno meno affannosa.
il 2003, con tanti restyling e la novità della gt coupé, è un momento importante di riorganizzazione e di consolidamento, nel quale non si vedranno cose clamorose ma verranno toccati elementi sensibili come il design delle carrozzerie, le versioni sportiveggianti ti e soprattutto i nuovi diesel aggiornati e potenziati. questo a breve termine, poi partirà l'offensiva con le versioni a trazione integrale e il recupero della sportività grintosa con il marchio autodelta fino alle novità "vere", come la nuova 156, il quasi suv kamal e la gtvbrera, per finire con la spider nel 2006.
il compimento di questi progetti dipenderà dalla piega che prenderà la situazione finanziaria (della business unit alfa e del gruppo in generale) e, se le cose andranno veramente bene, sul tavolo da disegno e nei computer dei tecnici ci sono già anche sogni più ambiziosi che vengono dal profondo della storia alfa romeo, come la coupé supersportiva che non a caso ha il soprannome di tz3 e una berlinona a trazione posteriore; a questi progetti non manca l'entusiasmo ma, al momento, solo il motore che potrebbe essere trovato anche con l'aiuto dei "cugini" di maranello...