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moutoro

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  1. Quindi qualsiasi pilota appena decente dovrebbe essere in grado di andare passabilmente forte anche con la Ducati attuale.
  2. Errori di valutazione, che lasciano intuire anche lotte intestine di pessimo auspicio per l’azienda. Un pilota straordinario, che ha messo molto di suo nei successi Ducati, è stato messo inelegantemente alla porta dopo essere stato oggetto anche di una deprecabile e cialtronesca campagna di diffamazione (che i tifosi rossiani più idioti continuano a citare). L’osannato “deus ex machina” vuole la “machina” nuova. Stanno progettando, si mormora, un telaio “doppia culla”, forse anche con i doppi ammortizzatori laterali, come nelle moto anni 60. Parlare di monotrave, o monoscocca, sarebbe un tantino più aderente alla realtà. La Ducati attuale è in realtà una “senza scocca” con motore portante e sospensioni, anteriori e posteriori, ancorate direttamente al motore, mediante “prolunghe” in carbonio. Chi ha una leggera infarinatura dei problemi tecnici, ad oggi irrisolti, legati alle sospensioni di una moto sa che una “soluzione” del genere non risolve un bel niente. Eliminata tutta la flessibilità centrale, normalmente demandata al telaio, tutto si scarica sulle “prolunghe” in carbonio, sulle sospensioni e sulle gomme. Le “prolunghe” non sono sufficientemente rigide e flettono in modo imprevedibile. Le sospensioni e le gomme, nell’imprevedibile variare di “angoli, forze e momenti” fanno quello che possono, se possono. Irrigidendo al massimo le “prolunghe” si avrebbe poi bisogno di sospensioni e gomme straordinarie, in grado di assolvere a tutte le funzioni di flessibilità necessarie. Con sospensioni “intelligenti”, a gestione elettronica, si potrebbe, forse, tamponare la situazione. Non vedo altro, al momento. Continuando sulla strada delle soluzioni estreme si potrebbe pensare a qualcosa tipo “Bimota Tesi”, una delle tante soluzioni sperimentali proposte per l’irrisolvibile problema tecnico delle sospensioni motociclistiche.
  3. Non riesco a capire perché la Ducati, per Rossi, accetta addirittura di riprogettare una moto di sana pianta mentre Stoner (il primo e, per adesso, l'unico ad aver vinto un mondiale con la Ducati) doveva accontentarsi di quello che c'era. Stoner con quello che c'era riusciva a fare qualcosa (e non poco). Rossi, che costa molto più di stoner, in ogni caso, dovrebbe essere in grado di portare a casa risultati decenti anche con la moto attuale.
  4. Per € quattordici milioni e mezzo l'anno? Ci devo pensare.
  5. La Yamaha ha potenziato il motore che dimostra, in alcune situazioni, un'accelerazione spettacolare, degna dell'antica Ducati "mostro inguidabile". L'Honda è un po' meno potente, ma supplisce grazie al nuovo cambio ed ai tre "manici" che la guidano. La Ducati ha addirittura depotenziato il motore. Io sono convinto che la GP10 sarebbe più veloce, se non delle Honda e delle Yamaha, almeno della ridicola GP11 attuale (Abraham e Barbera cosa guidano?).
  6. Io parlavo della Ducati dell'anno scorso, l'ultima ad aver vinto una gara e con le gomme attuali. Se Stoner non è un marziano e Rossi è un buon pilota, come di fatti è, da quella moto, portata in gara, potrebbe ricavare buoni risultati ed anche buone idee per future modifiche. La Yamaha (e bene si: paragoniamola) ha già fatto qualcosa del genere, se non sbaglio.
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