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Memphis85

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Risposte pubblicato da Memphis85

  1. Parrebbe che i problemi sono altrove:

    Era un'ottima occasione per recuperare punti. - ci ha detto Michel - Adesso l'obiettivo da raggiungere è il terzo posto che sembra alla portata (Rea e Checa hanno 141 punti contro i 95 del romano - ndr). In gara 1 è filato tutto perfettamente e sulla base del mio passo del mattino ho pensato nei primi giri di poterci provare a vincere. Poi quasi d'improvviso il pneumatico posteriore ha ceduto e ho pensato a finire la gara. Non è possibile, però, che un team come il nostro abbia ben tre gomme fallate in un week end, due mie e una Nori. La PIrelli non può fornirci questo materiale".

    Fonte gpone.com

    Mah...

    Qui le gomme hanno contato molto, causa l'asfalto osceno e le temperature decisamente ballerine. Crolli improvvisi ce ne sono stati, ma ad una prima analisi le gomme non hanno evidenziato problemi evidenti. Molto probabile che Fabrizio, dopo una brutta partenza, abbia strapazzato un pò troppo il posteriore.

    IMHO, oggi è stata la perfetta dimostrazione della validità del modello SBK: anche in un tracciato così messo male, con poche possibilità di traiettoria, si sono viste due belle gare (specialmente la seconda). Riprese più coinvolgenti, magari onboard come sembra avverrà, e si raggiunge la quasi perfezione.

  2. Con la Superbike di sicuro non ci si addormenta sul divano, come ben dimostrato dal round sudafricano di Kyalami. Tanti sorpassi, specialmente in gara2, ma soprattutto un livello di competitività estremamente elevato da parte di molte case diverse: Ducati, Honda, Aprilia, Yamaha e Suzuki se la sono giocata ad armi (quasi) pari, peccato per le condizioni dell'asfalto forse non all'altezza di un Campionato Mondiale. Ma andiamo con ordine.

    In Gara1 il ritmo lo detta Fabrizio su Ducati, seguito a distanza non preoccupante dal ducatista "privato" Carlos Checa. Chiude il podio Haslam su Suzuki, proprio davanti al suo principale avversario Max Biaggi. Il Corsaro rimane comunque in scia, su una pista che l'affilata V4 di Noale dimostra di soffrire particolarmente. Gara2 invece cambia copione: Fabrizio parte male e soffre chiudendo ottavo, mentre davanti se le suonano di santa ragione Rea, Haslam e Biaggi. Il giovane inglese di casa Honda Ten Kate tenta l'allungo, ma Haslam tiene e lo infila gestendo poi la maggiore velocità sino al traguardo. La "lotta delle staccate" per il secondo gradino del podio, tra Rea e Biaggi, vede il pilota romano cedere non senza aver lottato a testa alta con il ben più giovane (e spericolato) avversario.

    I delusi della tappa? Sicuramente Haga, che non va oltre un misero diciassettesimo posto in gara1 e salva la faccia con la piazza numero 10 in gara2. Bayliss ha bussato alla porta Ducati, gli sponsor sembrano poter supportare una terza moto, ma potrebbe anche essere proprio il sellino del kamikaze NitroNori ad ospitare le nobili terga australiane dell'ex Campione Mondiale SBK. Peccato, senza super-Spies questo poteva essere l'anno giusto per coronare una carriera composta da tanti piazzamenti, ma senza l'acuto decisivo. Anche l'ex-MotoGP Vermeulen, con una Kawasaki che arranca in attesa del modello 2010, e la promessa Neukirchner su Honda Ten Kate fanno le valige senza il sorriso. Per loro il tunnel degli infortuni e delle prestazioni sottotono appare lungo e senza facili vie di scampo.

    Poche soddisfazioni anche per l'idolo di casa Sheridan Morais, che nonostante il supporto del Test Team Aprilia ed una RSV4 semi-ufficiale non riesce a stupire, con un discreto 13esimo posto nella prima gara ed una caduta in gara2 senza mai aver girato su tempi interessanti. Un Mondiale così tirato, purtroppo, non perdona. Ecco le classifiche, ci vediamo a Salt Lake per il prossimo appuntamento WSBK 2010 sul circuito Miller Motorsport.

    Gara 1 - Classifica

    01- Michel Fabrizio – Ducati Xerox Team – Ducati 1198

    02- Carlos Checa – Althea Racing – Ducati 1198 – + 1.098

    03- Leon Haslam – Team Suzuki Alstare – Suzuki GSX-R 1000 – + 5.049

    04- Max Biaggi – Aprilia Alitalia Racing – Aprilia RSV4 Factory – + 6.974

    05- Jonathan Rea – HANNspree Ten Kate Honda – Honda CBR 1000RR – + 13.710

    06- Leon Camier – Aprilia Alitalia Racing – Aprilia RSV4 Factory – + 13.848

    07- James Toseland – Yamaha Sterilgarda Team – Yamaha YZF R1 – + 16.064

    08- Cal Crutchlow – Yamaha Sterilgarda Team – Yamaha YZF R1 – + 16.231

    09- Jakub Smrz – Team Pata B&G Racing – Ducati 1198 – + 16.580

    10- Sylvain Guintoli – Team Suzuki Alstare – Suzuki GSX-R 1000 – + 23.100

    11- Luca Scassa – Supersonic Racing Team – Ducati 1198 – + 24.561

    12- Troy Corser – BMW Motorrad Motorsport – BMW S1000RR – + 25.504

    13- Sheridan Morais – EmTek Racing – Aprilia RSV4 Factory – + 27.073

    14- Ruben Xaus – BMW Motorrad Motorsport – BMW S1000RR – + 27.273

    15- Shane Byrne – Althea Racing – Ducati 1198 – + 30.692

    16- Tom Sykes – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX 10R – + 34.008

    17- Noriyuki Haga – Ducati Xerox Team – Ducati 1198 – + 35.948

    18- Chris Vermeulen – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX 10R – + 44.030

    19- Max Neukirchner – HANNspree Ten Kate Honda – Honda CBR 1000RR – + 48.382

    Gara 2 - Classifica

    01- Leon Haslam – Team Suzuki Alstare – Suzuki GSX-R 1000

    02- Jonathan Rea – HANNspree Ten Kate Honda – Honda CBR 1000RR – + 0.522

    03- Max Biaggi – Aprilia Alitalia Racing – Aprilia RSV4 Factory – + 0.601

    04- Cal Crutchlow – Yamaha Sterilgarda Team – Yamaha YZF R1 – + 0.991

    05- Carlos Checa – Althea Racing – Ducati 1198 – + 1.479

    06- James Toseland – Yamaha Sterilgarda Team – Yamaha YZF R1 – + 13.324

    07- Troy Corser – BMW Motorrad Motorsport – BMW S1000RR – + 13.740

    08- Michel Fabrizio – Ducati Xerox Team – Ducati 1198 – + 14.250

    09- Jakub Smrz – Team Pata B&G Racing – Ducati 1198 – + 15.190

    10- Noriyuki Haga – Ducati Xerox Team – Ducati 1198 – + 16.790

    11- Ruben Xaus – BMW Motorrad Motorsport – BMW S1000RR – + 21.101

    12- Luca Scassa – Supersonic Racing Team – Ducati 1198 – + 22.670

    13- Shane Byrne – Althea Racing – Ducati 1198 – + 24.506

    14- Tom Sykes – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX 10R – + 31.301

    15- Sylvain Guintoli – Team Suzuki Alstare – Suzuki GSX-R 1000 – + 31.836

    16- Chris Vermeulen – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX 10R – + 33.710

    17- Max Neukirchner – HANNspree Ten Kate Honda – Honda CBR 1000RR – + 35.203

    18- Broc Parkes – ECHO CRS Honda – Honda CBR 1000RR – + 55.929

    19- Roger Hayden – Team Pedercini – Kawasaki ZX 10R – + 56.074

    20- Matteo Baiocco – Team Pedercini – Kawasaki ZX 10R – + 1′08.481

    SBK Kyalami 2010 - Gare - Infomotori.com

  3. Classifica completa

    Superpole - Monza 2010

    1- Max Biaggi (Aprilia) 1'42.121

    2- C.Crutchlow (Yamaha) +0.033

    3- M.Fabrizio (Ducati) +0.378

    4- J.Rea (Honda) +0.445

    5- L.Haslam (Suzuki) +0.512

    6- R.Xaus (BMW) +0.604

    7- J.Toseland (Yamaha) +0.668

    8- T. Sykes (Kawasaki) +0.990

    9- M.Neukirchner (Suzuki)

    10- L.Scassa (Ducati)

    11- C.Checa (Ducati)

    12- T.Corser (BMW)

    13- L.Camier (Aprilia)

    14- S.Guintoli (Suzuki)

    15- S.Byrne (Ducati)

    16- N.Haga (Ducati)

    17- J.Smrz (Ducati)

    18- C.Vermeulen (Kawasaki)

    19- L.Lanzi (Ducati)

    20- M.Baiocco (Kawasaki)

    21- D.Sakai (Suzuki)

    22- R.Hayden (Kawasaki)

    23- V.Iannuzzo (Honda)

    24- B.Parkes (Honda)

  4. SBK Monza 2010 - Superpole

    Prima superpole per Max Biaggi e l'Aprilia Alitalia Racing Team: la RSV4 del Corsaro "vola" a 330 orari, davanti a Crutchlow e Fabrizio

    Prima, storica pole per Max Biaggi in Superbike, in sella alla RSV4 del Team Aprilia Alitalia Racing. Il "Corsaro", da subito a proprio agio nella veloce pista di Monza, ha stampato un 1'42.121 che lo piazza davanti a Crutchlow su Yamaha, staccato di soli 33 millesimo, e di Fabrizio con la Ducati ufficiale. Nella giornata dei record targati Biaggi-Aprilia, impressiona la punta massima di 330,2 km/h toccata dalla V4 di Noale.

    “E’ un grande sabato per tutto il team e per me – ha commentato Max Biaggi – un sabato che ci porta la nostra prima pole, che – ahimé – non da punti ma ci regala una grandissima soddisfazione. E’ un risultato che testimonia della bontà del nostro lavoro e che voglio dedicare a tutti i ragazzi del nostro team, gente che lavora sodo e con grande competenza per aiutarmi a limare centesimo su centesimo. Oggi la pista è migliorata, anche rispetto alle libere del mattino, ed eravamo più aggressivi del solito con la gomma da qualifica, così abbiamo raccolto i frutti del gran lavoro fatto.

    Ora non dobbiamo mollare, c’è ancora un turno di prove e lo sfrutteremo per capire meglio il setting da scegliere per le gare. Non possiamo dimenticare che per noi è solo la seconda volta su questa pista mentre i nostri avversari hanno una grande conoscenza di Monza, data da anni di gare e di test. Abbiamo un bel pacchetto ma i nostri migliori avversari sono tutti lì, vicinissimi e così sappiamo già che domani sarà difficilissima, come sempre in Superbike”.

    Da SBK Monza 2010 - Superpole - Infomotori.com

  5. Il Mondiale Superbike fa tappa a Monza.

    Max Biaggi e Leon Camier pronti a sfruttare la potenza delle loro Aprilia RSV4 nel tempio brianzolo della velocità.

    Noale, 05 maggio 2010L'Autodromo di Monza, nato nel 1922, è da sempre il simbolo stesso della velocità. I lunghi rettilinei, le staccate da cardiopalma e la splendida cornice del parco ne fanno una vera "Mecca" per gli appassionati di motori.

    Monza è una pista speciale, che amplifica ogni risultato perché mette alla frusta sia il mezzo tecnico che il pilota – spiega Luigi Dall’Igna, Direttore Tecnico e Sportivo di Aprilia Alitalia Racing Team – Puntiamo a fare bene, sappiamo di avere una moto competitiva e due piloti forti e motivati. Ma in un Campionato così duro, con valori vicinissimi, bisogna sempre lavorare sodo. Confidiamo in un meteo positivo, per lo spettacolo in pista la pioggia non è certo la condizione migliore”.

    L'anno scorso la trasferta monzese per il Team Aprilia, allora al debutto in WSBK, vide Max Biaggi conquistare l'undicesimo posto in Gara1 dopo una discutibile retrocessione (dal terzo gradino del podio) per taglio alla chicane. Decisamente più positiva la seconda Gara, nella quale Max conquistò un meritato quinto posto.

    Da buon "tempio della velocità", l'Autodromo di Monza fa segnare medie e velocità di punta da capogiro: proprio Biaggi, nella gara 2009, fece registrare il record in Superbike toccando con la sua RSV4 i 325,8 km/h.

    L’ Aprilia Alitalia Racing Team arriva a Monza con obiettivi ambiziosi. La RSV4 si è dimostrata veloce e competitiva nonostante la giovinezza del progetto, Max Biaggi è secondo nella graduatoria mondiale avendo già conquistato due vittorie e altri due podi ed il giovane britannico Leon Camier, reduce dal suo primo podio mondiale nella gara di Assen, sta crescendo gara dopo gara. Aprilia è seconda nella classifica dei costruttori ed i recenti test a Misano hanno permesso al Team di provare nuove soluzioni tecniche e di set-up, importantissime in un Campionato tirato come quello SBK 2010.

    Fonte Aprilia

  6. funziona come per le auto... la moto andava spinta e via, non ho visto nel dettaglio la street, ma conoscendo le triumph mi viene mooolto difficile credere che sia fatta male e che un brand come quello inglese va a sputtanarsi così sul modello più venduto

    Appunto. Se hai dei dubbi, se sei indeciso, vai a vedertele le moto. Prenditi del tempo, rompi le balle al concessionario, e se non ti accontenta (ma ne dubito visti i tempi) mandalo a qual paese. Falli pure impazzire, alla fine quello che scuce i soldi sei tu ;)

  7. non è vero che al motociclista interessa quanto le prende, forse effettivamente un pò di più in questa fascia di mercato dove c'è il ventenne alla prima moto che gioca a chi ce l'ha più duro, ma la clientela del bicilindrico sa bene che le prende a favore di un'erogazione particolare e molto più favorevole e sfruttabile.... secondo me una motard non può essere così pesante, cioé su l'hypermotard 1100 pesa quasi 30kg in meno

    La Shiver è una naked, non si confronta con l'Hypermotard. Appunto il discorso dei cavalli va bene al bar tra chi non capisce una mazza di moto. Se tutti guardassero lo 0-100 non avrebbero venduto un Monster...

  8. ragazzi, io sta storia della "roba marcia che viene dalla Cina" non la capisco....:confused::pen::mrgreen:

    i fari posteriori della mia 6 sono marca-giapponese- "koito" (:mrgreen::agree::§) e c'è chiaramente scritto "made in thailand"....non vedo il problema:pen:...se ci fosse scritto "made in Chzec republic" sarebbe meglio?

    l'importante è che anche nella componentistica ci sia la qualità. ma quello (secondo me) lo si capisce guardando per benino una moto prima di comprarla.

    la magagne (ancora più che nelle auto) saltano fuori.

    Guardando e provando soprattutto. Spesso in giro si sentono cose del tipo "non compro perchè si rompe", oppure "il ride by wire si rompe, come sulla Mana" quando Mana ha il cavo...

  9. Da Aprilia Shiver 2010 | MotorBox | Moto | Viste&Provate | Moto

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    COM’È Se il segmento delle naked "over 600" è in fermento, Aprilia vuole dire la sua. E la dice rivedendo il progetto Shiver in parecchi dettagli per renderlo più attuale, sportivo e in linea con le aspettative della clientela. È un’operazione di cesello quella che ha interessato la naked di Noale, che per il 2010 si presenta sul mercato con rinnovata grinta (estetica e commerciale).

    DETTO FATTO In Aprilia sono stati bravi nel trasformare gli appunti e le critiche arrivate dalla stampa e dai primi clienti in modifiche che hanno migliorato la Shiver in modo consistente. Le grafiche delle prime Shiver non erano molto sportive? Ecco colorazioni decisamente più aggressive e un nuovo cupolino. Non si toccava bene a terra? Ecco una nuova sella più stretta di cinque centimetri per migliorare la situazione. In più ci sono molti altri interventi che, come vedremo, migliorano ancora il feeling e la guida di quella che già a suo tempo avevamo giudicato una delle migliori ciclistiche della categoria.

    MATURA Insomma, a Noale tengono molto al progetto Shiver e, anno dopo anno, lo hanno portato a completa maturazione. Si perché la ultima versione di questa bicilindrica è davvero una moto riuscita. Dimenticati i problemi di gioventù le mappature approssimative del primo ride by wire la Shiver si è trasformata in una delle migliori naked di media cilindrata sul mercato. Venduta inoltre a un prezzo finalmente giusto. Le novità, infatti, non si pagano anzi, fanno calare il prezzo perché la nuova Shiver costa 7.990 € ovvero circa 400 € in meno della precedente (con buona pace di chi l’ha comprata prima…). Per la versione con ABS occorre spendere invece 8.390 €.

    NUOVA FACCIA Partiamo dal look. La faccia è un po’ da "Z", ma complessivamente l’operazione "nuova Shiver" ci pare riuscita molto bene. La naked di Noale cambia un po’ rotta e si dà un tono più sportivo che in precedenza. Aggressività sottolineata dalla nuova verniciatura rossa del traliccio che si accoppia a piastre nere e dai cerchi neri che di sicuro caratterizzano più sportivamente la moto.

    PEDANE STACCATE Le novità tecniche riguardano invece l’adozione di nuove pedane per pilota e passeggero. Ora non hanno più un unico supporto ma sono separate e quelle del passeggero sono asportabili per un eventuale utilizzo monoposto. Le pedane del pilota invece sono state riposizionate alzandole e arretrandole leggermente e questo assieme al nuovo manubrio più aperto (di 5°) ha portato a una nuova posizione di guida leggermente più sportiva.

    SELLA BASSA La Shiver non è una moto piccolissima, e questo non ne ha facilitato la diffusione perché chi ci è salito dal concessionario (magari alla prima esperienza) o per una breve prova magari restava un po’ spazzato per via di una sella un po’ alta. Ecco perché sulla moto 2010 la sella è stata ridisegnata, l’altezza si ferma a 800 mm, ma la sella stessa è stata snellita nella zona di passaggio delle gambe (in tutto 5 cm, 2,5 per parte), proprio per facilitare l’appoggio dei piedi a terra.

    CICLISTICA AFFINATA Ma il lavoro dei tecnici Aprilia non si è fermato qui. Già che c’erano hanno affinato ulteriormente la ciclistica, per rendere la moto più guidabile e maneggevole. Vanno intese in questo senso le modifiche del cerchio posteriore che da 6 pollici passa 5,5 (che "schiaccia" maggiormente la gomma e migliora la maneggevolezza) e quelle alla forcella che guadagna una taratura idraulica differente e leggermente più sostenuta. Cambia anche l’impianto frenante e non è solo scena, perché i nuovi dischi Wave (gli stessi che equipaggiano la Dorsoduro) si accompagnano a pinze con pistoncini di nuovo diametro e a una pompa con pistoncino maggiorato.

    MOTORE CONFERMATO Alla fine l’unica cosa che non cambia è il motore. Il bicilindrico a V di 90° da 95 cavalli è rimasto lo stesso, con il suo Ride by Wire e le sue tre mappature (Sport, Touring, Rain) che ne modificano il carattere adattandolo a quello del pilota.

  10. SBK Assen 2010 - Superpole

    Il quarto round del Mondiale Superbike, di scena nel mitico TT Circuit di Assen, è entrato nel vivo con la Superpole appena conclusa. Si sono viste scintille, con distacchi decisamente ridotti, come ormai ci ha abituato questa categoria. A piazzarsi nel posto che gli vale la prima casella in griglia è l'alfiere di casa Ten Kate Honda, il giovane Rea, favorito forse dai test effettuati qui dopo le ultime modifiche al circuito e decisamente "caricato" visto che il suo Team gioca in casa. Segue la sorpresa Smrz con la Ducati privata del Team PATA B&G, che precede il mago delle pole Corser con una BMW giunta (sembra) alla decisiva maturazione.

    Quarto il leader del Mondiale Haslam (Suzuki), davanti alla prima Aprilia ufficiale del Team Alitalia. Non si tratta però di Max Biaggi, finito undicesimo dopo essere stato disturbato dal traffico nel suo ultimo giro buono della seconda fase, ma del giovane inglese Leon Camier. Alla "prima" su questa pista Camier si è dimostrato veloce sin dal venerdì, ed ha migliorato costantemente. Chiudono la "final eight" Checa (Ducati privata), Byrne (idem) e Michel Fabrizio con la prima 1098R ufficiale. Male Haga, solo quindicesimo, così come non troppo contenti sono i piloti di casa Yamaha Sterilgarda, Crutchlow e Toseland, rispettivamente nono e decimo.

    Domani prima gara a mezzogiorno e gara2 alle 15. Buon divertimento!

    Assen 2010 - Superpole

    1- J.Rea (Honda) 1'34.944

    2- J.Smrz (Ducati) +0.118

    3- T. Corser (BMW) +0.362

    4- L. Haslam (Suzuki) +0.386

    5- L.Camier (Aprilia) +0.686

    6- C.Checa (Ducati) +0.948

    7- S.Byrne (Ducati) +0.965

    8- M.Fabrizio (Ducati) +1.461

    SBK Assen 2010 - Superpole - Infomotori.com

  11. Non concordo assolutamente, il 1.4 Turbo Multiair e' una soluzione nettamente superiore a 1.4 TSi Turbo+Compressore, per rendimento,peso,prestazioni,consumo ed emissioni inquinanti...con tutto il rispetto una soluzione Turbo+Compressore per complicazione e peso non e' giustificata per motori con potenza e coppia specifica come i 1.4TSi 140 e 170cv, inoltre nella tecnica da oltre 20 anni anche per quanto riguarda la doppia sovralimentazione e' considerata una soluzione superata da quella di 2 turbo in serie(come su diversi diesel e il 6 cilindri bmw) uno per i bassi regimi ed uno per i medio alti, una soluzione meno complicata meno pesante e con rendimento piu' elevato.

    Solo per precisazione: mi sa che comp+turbo ce l'ha solo il 1.4 TSI più potente, gli altri sono monoturbo. Il 170 cavalli, che tra l'altro è un signor motore. A livello di complessità un doppio turbo non è poi molto meno rognoso, questo mi è stato detto.

  12. Da Norton 2010 - Infomotori.com

    Norton è uno di quei marchi che per gli appassionati rappresenta qualcosa più di uno stemma. Manx, Dominator, Commando: moto che hanno fatto la storia, indissolubilmente legate alle gare (specie il TT dell'Isola di Man) ed affascinanti come tutta la produzione inglese degli "anni d'oro". L'arrivo dei prodotti giapponesi, molto più affidabili e decisamente meno costosi, ha segnato la fine prematura di un Marchio dalle potenzialità elevatissime.

    Qualcuno sembra averlo capito, tanto che Norton Motorcycle, con sede presso il circuito di Donington Park, presenta la sua gamma 2010. Al centro della scena c'è la naked Norton Commando 961, declinata nelle versioni SE, Cafè Racer e Sport. Spinta da un inglesissimo bicilindrico parallelo raffreddato ad aria da 961 cc e circa 80 cavalli, la Commando è una raffinata riproposizione degli stilemi Norton in chiave moderna. Moderna è anche la meccanica: il telaio in traliccio d'acciaio integra il serbatoio dell'olio, i freni sono marchiati Brembo e le sospensioni sono Ohlins.

    La "chicca" della gamma è la superbike Norton NRV 588, che ha partecipato (senza troppa fortuna) al TT dell'Isola di Man 2009. Si tratta di una supersportiva particolare, non tanto per le soluzioni ciclistiche od estetiche, piuttosto convenzionali, quanto per il propulsore. Si tratta infatti di un birotore Wankel, in cui i tradizionali pistoni sono sostituiti da elementi rotanti. I vantaggi del motore Wankel sono la grande potenza specifica e l'attitudine a raggiungere regimi elevati, mentre i difetti sono sostanzialmente l'affidabilità ed il consumo. Il motore attuale di 588cc eroga la bellezza di 170 cavalli a 11.500 giri, ma è in via di sviluppo un propulsore aggiornato a 700cc, dotato di iniezione diretta e condotti d'aspirazione a geometria variabile per ottimizzare la coppia ai medi regimi.

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  13. Da Incentivi moto 2010 - Notizie - Infomotori.com

    Come auspicato da molti (ANCMA in primis), il mondo delle due ruote beneficerà degli incentivi anche nel 2010. Arriva infatti dal Governo lo stanziamento di 12 milioni di euro, a partire dal 6 aprile e fino al 31 dicembre 2010. Questo almeno in teoria, visto che si tratta di ecoincentivi "ad esaurimento", quindi vincolati alla cifra stanziata: secondo molti, basta qualche veloce calcolo per dire fin da ora che si esauriranno ben prima della scadenza fissata. Ma andiamo con ordine.

    Moto fino a 95 cavalli (70 kW)

    Rottamando una moto od uno scooter Euro 0 ed Euro 1, per l'acquisto di un veicolo nuovo con potenza massima di 95 cavalli, si accede agli incentivi che sono pari al 10% fino ad un massimo di 750 euro sul prezzo d'acquisto. L'ammontare totale degli sgravi stanziati per questo tipo di acquisto è pari a 10 milioni di euro.

    Ibridi od elettrici

    I restanti 2 milioni di euro vanno a favore di veicoli ibridi od elettrici. Sempre rottamando un Euro 0 od Euro 1, si accede ad un contributo pari al 20% fino ad un tetto massimo di 1.500 euro sul prezzo d'acquisto.

    Bicchiere mezzo pieno

    Non si tratta di cifre eclatanti, anzi. Secondo le stime, considerando un contributo medio di 400 euro per ogni acquisto, la "coperta" degli incentivi durerà al massimo un mese. Meglio di niente, comunque: il settore auto, giusto per fare un esempio simile, si prepara ad un 2010 senza aiuti. In compenso si può approfittare della campagna di sconti prevista direttamente dalle case, come ad esempio Ducati per Monster, Piaggio in marzo e Triumph.

  14. Da Nuova Lancia Thema - Infomotori.com

    Nuova Lancia Thema è la proposta di Infomotori sullo scottante binomio "Lancia / Chrysler": pare infatti possibile l'arrivo di un'ammiraglia Lancia basata sulla meccanica dell'imponente berlina di Detroit Chrysler 300C. L'accordo tra Gruppo Fiat e Chrysler apre infatti scenari inediti, pssibilità pressochè infinite. Fiat si ritrova di colpo grandi pianali ottimi per berline alto di rango e una banca organi pressochè infinita sul tema SUV, grazie all'esperienza pluridecennale di Jeep in materia di trazione integrale e fuoristrada. Dopo la Lancia Delta marchiata Chrysler per lo sbarco sul suolo americano, il prossimo modello nato da questo matrimonio pare essere proprio un'ammiraglia Lancia: ecco giungere puntuale l'elaborazione grafica del nostro talentuoso designer, già artefice in tempi non sospetti di alcuni bozzetti su un'ipotetica erede della Lancia Thesis, battezzata però con un nome molto importante per la casa italiana: Thema. Anche per questo nuovo progetto di design ci sembra doveroso mantenere il nome Thema, ultima grande berlina Lancia osannata dal pubblico e campionessa di vendite. Con un look elegante e sportivo al contempo, potenti motori aspirati e turbo, la tema seppe negli anni '80 costrursi una fama imperitura, viva ancora oggi.

    Analizzando esteticamente la "nuova Lancia Thema" protagonista di questo articolo apapre chiaro l'ottimo lavoro svolto dal designer. Ricordiamo che, volutamente, questo progetto conserva buona parte dei lamierati della Chrysler 300C, consentendo la genesi della nuova berlina italiana contenendo al massimo i costi di produzione. Il forntale, semplice e classico, esalta la celeberrima calandra Lancia, con l'immancabile griglia cormata. I fari, dal design pulito e affusolato, corrono verso i parafanghi regalando all'insieme una punta di gradevole aggressività. Fiancata e giro porta rimangono quelli della grande berlina americana, il che è un bene: linea di cintura alta e vetratura laterale rastremata donano alla vettura austerità e dinamismo. Passando alla coda, troviamo fari a LED dallo sviluppo obliqui, chiaro segnale di family feeling con la Lancia Delta. Le cromature non mancano di certo, mentre il baule leggermente degradante enfatizza l'effetto retrò. I cerchi in lega scelti hanno un look squisitamente Lancia, e sono di dimensioni importanti (dicamo 19 o 20 pollici) in modo da riempire a dovere i generosi passaruota. Fateci sapere nei commenti quali emozioni vi suscita questo progetto. Dal canto nostro, saremmo felici di vedere un giorno circolare sulle nostre strade una rinata Lancia Thema, un po' americana ma italiana nel cuore.

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  15. A far morire i rally è stata la filosofia iso-Formula 1, margherite e company. Basterebbe farli tornare sulle strade, reintrodurre percorsi sviluppati e lasciare un pò da parte il divismo: i rally devono essere "ruspanti".

    In secondo luogo, una maggiore copertura televisiova. Ma siccome i rally hanno le potenzialità per oscurare definitivamente la sacra-intoccabile-supermeglio, di certo FIA non cambierà lo stato di cose se non in peggio.

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    Yamaha ha ufficializzato le schede tecniche dei suoi due nuovi modelli 2010, la naked FZ8 e la semicarenata Fazer 8, che vanno ad aggiungersi ad FZ1 ed FZ6 (con le ovvie versioni Fazer) a completamento di una vera e propria gamma. Le nuove FZ8 con motore 800 (779 cc per la precisione) vanno ad accontentare i motociclisti messi in soggezione dalle prestazioni delle 1000, ma che desiderano maggiore "birra" rispetto alle 600.

    Motore elettronico

    E di birra, nel nuovo motore, ce n'è parecchia. Il quattro cilindri frontemarcia raffreddato a liquido unisce l'erogazione intuitiva delle 600 al tiro delle "millone", grazie a dati di tutto rispetto: 106,2 cavalli a 10.000 giri e ben 82 Nm di coppia ad 8.000 giri. Non c'è la paventata fasatura irregolare degli scoppi, sostituita da altre soluzioni tecniche mirate allo stesso fine, ovvero una erogazione piena e corposa. Ci sono infatti condotti di aspirazione a lunghezza differenziata, 125 mm per i cilindri 1 e 4 e 150 mm per i cilindri 2 e 3, oltre ad un capiente airbox da 7,8 litri. Questa particolare configurazione è meno complessa rispetto ad un sistema di lunghezza variabile (nonchè meno pesante ed ingombrante), con risultati in tutto paragonabili.

    Altra "chicca" del nuovo motore 800 Yamaha è la gestione elettronica dell'alimentazione. Ad una prima farfalla comandata direttamente dalla manopola del gas si affianca un secondo elemento, governato da una centralina che analizza in tempo reale i giri motore e l'apertura dell'acceleratore. Ne risulta un flusso d'aria ottimizzato in base alle reali esigenze, con i conseguenti benefici sull'erogazione, i consumi e le emissioni.

    Ciclistica sana

    Al nuovo motore non vengono certo risparmiate le fatiche, visto che risulta elemento stressato all'interno del telaio in alluminio. Il forcellone è in alluminio pressofuso con monoammortizzatore a leveraggi progressivi, mentre sull'anteriore lavora una forcella a steli rovesciati da 43 mm. I freni non utilizzano pinze radiali, bensì monoblocco a quattro pistoncini che "mordono" dischi anteriori da 310 mm. In alluminio anche i cerchi a 5 razze (bene) con gomma posteriore da 180 (molto bene).

    I prezzi

    Come già anticipato, la Yamaha FZ8 costa 8.190 euro, mentre per la sorella Fazer 8 sono necessari 500 euro in più. Alla luce dei dati, un listino adeguato. Ora non ci resta che guidarla!

    Da Yamaha FZ8 2010 - Infomotori.com
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    Da Yamaha Fazer FZ8 - Infomotori.com

    Yamaha ha messo il turbo, ma al suo ufficio stampa! Dopo avervi proposto la dettagliata scheda tecnica e la gallery della nuova XT1200Z Super Ténéré, eccoci di nuovo al lavoro su una anteprima da Iwata. Si tratta della nuova Yamaha FZ8 Fazer, già anticipata da un teaser, che debutta insieme alla sorella FZ8 naked ed alla già citata maxienduro ai Motodays 2010 di Roma il 12 marzo prossimo. Le informazioni sono a dir poco scarne, anzi... non sappiamo ancora nulla per quanto concerne la tecnica! Tra le poche cose note, sappiamo che anche la FZ8 Fazer, come la sorella naked, adotterà il nuovo propulsore 800 quattro cilindri a sedici valvole, forse con la fasatura irregolare degli scoppi.

    La carenatura della nuova Fazer si sviluppa principalmente all'anteriore, con un cupolino ampio che dovrebbe definirne l'animo più turistico rispetto alla naked. Fa la sua comparsa anche un puntale sottomotore, come pure le maniglie dedicate al passeggero posteriore. Una moto ad ampio raggio, dedicata ai viaggi in coppia, ma con una certa propensione alla guida veloce per potersi divertire anche in solitaria. Ne sapremo di più con l'avvicinarsi della presentazione!

  18. Da Yamaha XT1200Z Super Ténéré - Infomotori.com

    Un teaser ci aveva messo l'acquolina in bocca già parecchio fa, ora arriva la cartella stampa ufficiale: la Yamaha XT1200Z Super Ténéré si mostra al pubblico in tutta la sua tecnologica bellezza, in attesa di poterne saggiare con mano le potenzialità. A differenza delle papabili concorrenti, dalla BMW R1200 GS alla nuova Ducati Multistrada, la nuova Super Ténéré sembrava voler intraprendere una filosofia più "selvaggia", mentre le foto ufficiali mostrano pneumatici prettamente stradali, con qualche concessione all'enduro, montati su cerchi a raggi. In sostanza, una tuttofare che ama la strada innanzitutto, ma non entra in crisi di fronte allo sterrato.

    2 in linea

    La prima peculiarità della nuova Yamaha Super Tènéré è il motore. Si tratta di un nuovo bicilindrico fronte marcia a 4 tempi DOHC, con iniezione elettronica, 4 valvole e 2 candele per cilindro. I suoi 1.199 cc gli assicurano una potenza massima di 110 cavalli a 7.250 giri, mentre la coppia raggiunge il picco di 114 Nm a 6.000 giri. L’alesaggio di 98 mm e la corsa di 79,5 mm consentono di contenere le dimensioni del motore e il peso delle masse rotanti, rendendo la moto più reattiva. La fasatura è di 270°, con intervalli di scoppio di 270° e 450°. L’angolo di 90° tra i piedi di biella permette di neutralizzare l’effetto della coppia inerziale dei due pistoni forgiati. Tecnicamente, questo significa che la coppia erogata dal motore è virtualmente uguale alla coppia di combustione. Il pilota invece noterà semplicemente che il rapporto tra l’acceleratore e la ruota posteriore è più diretto e lineare, per una precisione e una sensazione di controllo superiori.

    I due alberi di bilanciamento riducono al minimo le vibrazioni, e quello frontale aziona anche le pompe dell’acqua e dell’olio. La lubrificazione è a secco, e il serbatoio dell’olio è nel carter motore, una soluzione che permette di ridurre l’altezza del motore, e di collocarlo più in basso. Di conseguenza anche il baricentro e l’asse di rotazione dell’albero motore si abbassano migliorando la guidabilità, pur mantenendo un’altezza da terra di 205 mm.

    Cervello fino

    Super Ténéré, come molti altri modelli Yamaha di ultima generazione, adotta il sistema YCC-T, Yamaha Chip Controlled Throttle. L’apertura farfalla viene gestita e misurata elettronicamente, circa ogni millesimo di secondo. Il sistema elabora poi una serie di calcoli ad altissima velocità, per stabilire l’apertura ideale dei corpi farfallati e per controllare il volume d’aria in aspirazione. La risposta all’apertura del gas è immediata e precisa, e sono garantite anche l’efficienza della combustione ed il rispetto delle normative antinquinamento.

    Essendo una moto progettata per affrontare una varietà di terreni diversi, è la prima Yamaha di serie dotata anche di controllo della trazione, una tecnologia sviluppata sulle YZF-M1 che hanno trionfato in MotoGP. Il sistema misura le velocità della ruota anteriore e di quella posteriore, utilizzando i dati per stabilire se il retrotreno sta perdendo aderenza. In questo caso agisce e sulla fasatura d’accensione, sull’iniezione elettronica e sul sistema YCC-T per recuperare la trazione. Il controllo della trazione agisce in tre modalità diverse: “TCS1” è quella standard e interviene quando la ruota posteriore comincia a slittare. “TCS2” riduce l’effetto del controllo di trazione, consentendo uno slittamento limitato nella guida off-road. Infine, è possibile disinserire il controllo e guidare senza l’assistenza elettronica, in modalità “OFF”. Anche la centralina offre la possibilità di mappature distinte, facilmente commutabili. S (Sport) rende immediata la risposta e incrementa le prestazioni, T (Touring) assicura un’erogazione più lineare e gestibile.

    Non blocca

    Super Ténéré adotta, di serie, un impianto frenante integrato (Unified Braking System). Il primo vantaggio dell’ABS è quello di ridurre e in qualche caso eliminare la perdita di aderenza, analizzando con sensori dedicati la velocità di rotazione delle due ruote. Ma il sistema di Super Ténéré è ancora più intelligente, perché monitora continuamente anche la velocità della moto, il livello di decelerazione e lo slittamento, prevenendo il bloccaggio delle ruote. Quando l’ABS rileva che le ruote stanno per bloccarsi, aziona una pompa idraulica con portata variabile in continuo, che modula con estrema gradualità la pressione nei freni, impedendo il bloccaggio delle ruote. Un sistema di prevenzione che garantisce una guida sicura e controllata, mai brusca. Il sistema di fermata integrato UBS è progettato per distribuire la forza frenante tra le pinze delle ruote anteriore e posteriore, azionando solo la leva del freno al manubrio. L’utilità del sistema è evidente, se si pensa ai percorsi fuoristrada in cui si guida spesso in piedi sulle pedane, senza la possibilità di agire sul pedale del freno posteriore.

    Ciclistica

    La sospensione anteriore è una forcella telescopica a steli rovesciati da 43 mm, completamente regolabile in precarico, compressione ed estensione. La sospensione posteriore è un monoammortizzatore regolabile nel precarico ed in estensione. Le tarature possono essere effettuate senza utensili, per adattare velocemente l’assetto al peso del passeggero o dei bagagli. Al monoammortizzatore è collegato un forcellone in alluminio stampato a bassa pressione, con una lunghezza maggiorata per migliorare la funzionalità della sospensione.

    First Edition

    La nuova Yamaha Super Ténéré 1200 debutterà in Europa nel 2010 nella versione “First Edition”, che sarà in vendita solo per un anno, e sarà equipaggiata di serie con la coppia di borse laterali rigide in alluminio, piastra paramotore e maschera coprifaro, quest'ultima non omologata per uso stradale. Nessun annuncio riguardo i prezzi, che comunque dovrebbero oscillare intorno ai 15.000 euro: vi terremo aggiornati!

  19. Mettere accanto STi con Golf R e compagnia bella è come mischiare le playmate con i travoni.

    Eh lo so... Ma penso anche che le compattelle coi cavalli rubino un pò di spazio a Evo ed STi. Soprattutto i giovinastri-danarosi-indecisi-tamarri, che di fronte ad un prezzo simile magari virano verso la golf che fa più figo al bar...

    Boh, poi comunque parliamo di numerini...

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