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stenmark

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  1. Se prendi un grafico comparato osservi che il picco degli anni '70 ce l'hanno avuto tutti, persino il Giappone (salvo la Germania che non inflaziona neanche se l'ammazzano. Ma il prezzo è comprimere i salari in rapporto alla produttività. I risultati li leggerai qualche riga più avanti). Dalla fine degli anni '80 non si osservano differenziali tali da giustificare la storia di un paese che campa con le svalutazioni competitive (e che tutt'ora rimane il secondo paese manifatturiero d'Europa e il secondo esportatore). Strano poi che l'impoverimento che tu racconti, generato dalle "svalutazioni competitive" abbiano fatto in modo che l'Italia abbia una delle più elevate ricchezze mediane del mondo. (vedasi il Global Wealth Report, da cui emerge una ricchezza netta mediana di 150.000 euro, contro ad esempio 50.000 euro in Germania) Alta ricchezza mediana significa anche che è equamente distribuita. Ma se anche fosse vera la storia che racconti tu, qual sarebbe la soluzione? Ti aggaanci a un cambio che non puoi sostenere e qual è il risultato? Che la struttura industriale (di grandi, medie o piccole imprese che siano) la perdi completamente. Quindi per avere inflazione zero anziché 3-4% ottieni la massima disoccupazione storica. Un capolavoro: hai tutelato i percettori di reddito fisso togliendo completamente il reddito a quelli che sono rimasti disoccupati. Anche qui, chi l'economia la conosce, sapeva già che con la moneta unica ci sarebbe stata più disoccupazione. Rimando sempre alla lettura di "Euro Fantasies" di Rudiger Dornbusch e se vuoi qui c'è una intervista (del 1998) a Frank Hahn. Ma ce ne sono mille altri, basta chiedere. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/06/13/con-la-moneta-unica-avremo-piu.html
  2. Il grafico indica lo stato di sopravvalutazione o sottovalutazione delle monete dei diversi stati, in funzione dei deficit/surplus di partite correnti. Con l'euro l'Italia si trova una moneta sopravvalutata del 5%, la Germania se la trova sottovalutata del 15%. Il che significa che ripristinando la fluttuazione del cambio tra Italia e Germania, questo squilibrio deve tendere a ridursi. Poi, manco a farlo apposta, oggi sul Corriere trovate un'intervista a Mervyn King, ex Governatore della Banca Centrale d'Inghilterra, che forse di politica monetaria e politica valutaria qualcosa ci capisce. La trovate qui http://www.corriere.it/esteri/17_gennaio_25/ex-banchiere-centrale-536a9326-e27c-11e6-90f6-27595f8990ae.shtml Cito l'ultima parte Chiaro? Se la Germania senza Euro rivaluterebbe vs Italia e viceversa, vuol dire che Germania ha cambio reale sottovalutato mentre Italia ce l'ha sopravvalutato. Visto che chi sta meglio tra i due è la Germania, vi verrà almeno il dubbio che avere moneta sopravvalutata non è proprio un'ideona? Perché pagherai anche meno le materie prime, ma poi ti deindustrializzi perché compri troppo dall'estero. E infatti ecco quello che è successo. Poi liberi di pensare che il sistema imprenditoriale italiano si sia rincoglionito all'improvviso, eh... Ora però basta, ché nel thread di economia non si deve parlare di moneta e di cambi fissi. Parleremo di figa, che quella va sempre bene
  3. Il disallineamento tra il REER italiano e tedesco è indicato nel grafico che ho allegato. È circa il 20%, praticamente pari al differenziale di inflazione cumulato negli anni dell'euro. E attenzione, non è che Italia abbia inflazionato allegramente. Italia è stata pressoché in linea con gli obiettivi concordati. Francia li ha rispettati al millimetro. È Germania che è stata costantemente sotto. Il perché e percome l'ho documentato in altri post. In parole semplici, la svalutazione reale competitiva l'hanno fatta loro bloccando per 10 anni la crescita salariale. Non lo dico io, lo documenta l'ILO, lo documenta Heiner Flassbeck e tanti altri. Numeri, non opinioni. Allo stato attuale delle cose, rispetto al dollaro dovremmo addirittura rivalutare. Quindi, come detto precedentemente, è prevalentemente Germania che deve rivalutare del 15-20% (a regime, ovviamente, esclusi inevitabili overshooting speculativi iniziali). Chi parla di 100% (ma anche di 50%) o è incompetente o è in mala fede.
  4. Benissimo. E quando da 20 USD al barile il petrolio è passato a 100- 140 USD (quindi aumentando di circa il 600%) si andava a pedali? Io tra il 2007 e il 2008 non ricordo le strade intasate da carrozze trainate da buoi. Tu? Pare addirittura che nel 2007 ci sia stato il record di immatricolazioni di automobili
  5. Per quanto riguarda Target2, esso contabilizza anche i movimenti di capitale, tipo quelli di uno spagnolo che compra un Bund. Chi crede che uscendo dovremo pagare 350 miliardi alla BCE allora deve pensare che in caso di uscita della Germania, Draghi dovrebbe staccare un assegnone di 750 miliardi alla Merkel. Chi invece vuole documentarsi legga questo, anziché le cazzate di un ignorante come Barbera. http://www.karlwhelan.com/Papers/T2Paper-March2013.pdf
  6. Io cerco di astenermi, ma quando il cazzatometro esplode non ci riesco... Ma tu ci credi davvero a quello che hai scritto? Su che basi fai queste affermazioni? Ti sei accorto che dal 2008 l'euro dollaro si è svalutato di oltre il 30%? Vesti coi mutandoni del Regio Esercito? Stiamo andando a cavallo perché non possiamo pagare il petrolio? Questo grafico (sperando che Tapatalk lo carichi) è fonte FMI, rappresenta i REER (tassi di cambio reali). L'Italia ha in questo momento una moneta SOPRAVVALUTATA del 5%, la Germania ce l'ha SOTTOVALUTATA del 15%. Ecco perché inonda il mondo di export. Non è l'Italia a dover riallineare verso il basso, ma è la Germania che deve rivalutare.
  7. Quali vantaggi? Preveniamo subito il mito della discesa dei tassi, magari con qualche dato a supporto. I tassi sono scesi in tutto il mondo. Se qualcuno vuole affermare che nei paesi UEM sono scesi per l'euro sarebbe come affermare che oggi il sole è sorto perché mi sono alzato dal letto. Viceversa, la crisi dell'eurozona li ha fatti aumentare per i paesi periferici dopo il 2007. Per quanto riguarda l'uscita a prezzo zero, non so chi abbia mai affermato una cosa simile. Il bello di questa minchiata è che è un disastro se resta in piedi e creerà danni se e quando crollerà. Il punto è mettere sulla bilancia il costo del mantenimento con quello della rottura, il quale a sua volta dipende molto dalle modalità con cui avverrà. Qualcuno un'idea ce l'ha: tenerlo in piedi costa più che smantellarlo. Interview with Joseph Stiglitz: “The cost of keeping the Eurozone together probably exceeds the cost of breaking it up”
  8. Siamo d'accordo che la ricchezza non è la moneta, ma i beni e servizi. A maggior ragione è facile capire che non puoi ingabbiare la produzione di beni e servizi sulla base di quantità di oro disponibile. O, peggio ancora, pensare che la popolazione che aumenta si scanni per dividersi la medesima quantità di oro, o quella infinitesima quantità incrementale che si estrae ogni anno.
  9. Infatti poi il Gold standard (che era persino meno cretino dell'euro) poi è saltato. Ma non ci voleva un genio per immaginarlo. Pensare che l'aumento della ricchezza dovesse seguire la quantità di oro che si estraeva dal sottosuolo era evidentemente una minchiata. E le minchiate per definizione non durano.
  10. Svaluti il circolante solo se stampi in situazione di piena utilizzazione dei fattori produttivi. Perché l'aumento di moneta va a ripartirsi sulla medesima quantità di beni. Se sei in sottoutilizzazione dei fattori produttivi (come adesso, per esempio) non si verificano particolari fenomeni di inflazione.
  11. Quello che dice funadel è corretto. Si tratta dei saldi settoriali (stato, privato, estero) la cui somma algebrica è pari a zero. Per quanto riguarda le tasse, lo stato prima spende, poi tassa. I soldi non li creano i cittadini, né tantomeno vanno a scavare l'oro in miniera, per cui lo Stato deve tassarli "altrimenti non ha i soldi". Le tasse, nei paesi normali (quindi non quelli UEM) servono essenzialmente a tre cose: - garantire che la moneta nazionale sia l'unica che circola (perché se devi pagare le tasse in quella moneta, occorre che ti procuri quella stessa moneta) - effettuare una politica di redistribuzione - regolare la quantità di moneta in circolazione. Se c'è bisogno di fare politica espansiva, tasserai meno di quanto spendi (immettendo moneta in circolazione); se devi raffreddare l'inflazione tasserai più di quanto spendi, ritirando moneta dalla circolazione). Quindi, tornando ai saldi settoriali, a parità di saldo con l'estero, se lo stato fa deficit aumenta il risparmio privato. Se fa avanzo, riduce il risparmio privato.
  12. Il che è diverso da "il debito non conta", affermazione che non significa nulla. Che il debito/PIL non c'entra nulla nella crisi dell'eurozona non lo dico io. È chiaro a chiunque abbia un minimo di conoscenza economica, è in tutti i più importanti paper dedicati alla crisi dell'eurozona, compresi quelli che hanno partecipato al Wolfson. Alcuni li ho indicati. In più, ti ho postato due volte il link dello speech del vicepresidente della BCE. Lo afferma anche lui. Basta leggere. E naturalmente ci sono sempre i dannati numeri che lo confermano. Rinnovo il consiglio.
  13. Salvatela pure. Non capisco cosa me ne dovrebbe importare, visto che non l'ho scritto io
  14. Mi spiace deluderti, ma non mi occupo di calcio. Parlo solo di ciò che so, e soprattutto dopo aver osservato dati e numeri. Potresti provare a fare anche tu così. È un buon consiglio. ☏ iPhone ☏
  15. Nei miei post mi prendo il disturbo di documentare quello che affermo. Le supercazzole ad capocchiam le reggo poco. La differenza tra i paesi UEM e gli altri è che i primi hanno una politica valutaria e monetaria del tipo "one size fits all". Non funziona, dalla notte dei tempi. I paesi UEM in deficit di partite correnti, o più precisamente quelli con NIIP fortemente negativa, devono correggere gli squilibri tagliando i salari. Ecco perché vanno male. Fine. Lo dice la stessa commissione europea, e lo dicono i dati della domanda domestica, in crollo verticale. Il resto, non ti offendere, è fuffa. ☏ iPhone ☏
  16. Va bene, aspettiamo, io non ho fretta. Ci diamo appuntamento qui. Tra 10 anni, alle 8. Nel frattempo i fatti dicono che USA e Giappone hanno abbondantemente recuperato i livelli di reddito pre-crisi finanziaria. UEM no. Tutti i paesi europei fuori UEM vanno meglio di quelli UEM. Oh, sarà la sfiga... E leggetevelo Dornbusch. È tutto scritto lì, prima che accadesse. Noi però aspettiamo. Addavenì... ☏ iPhone ☏
  17. Quali vantaggi? Cosa starebbe per finire? UK è importatore netto rispetto a paesi UEM. Vediamo quale martellata sui coglioni si darebbe l'UE, sono curioso ☏ iPhone ☏
  18. Quanto dobbiamo aspettare per UK? È dal 2007 che la sterlina svaluta verso il dollaro. Da 2,2 a 1,25. Fammi sapere quando arrivano le cavallette che avvisiamo la Regina. ☏ iPhone ☏
  19. Noi non dobbiamo esportare di più, dobbiamo avere una bilancia commerciale in equilibrio senza dover tagliare i redditi. Cosa che dentro l'euro non puoi fare. Tant'è che è con l'euro che l'Italia si sta impoverendo. Guarda i grafici del PIL procapite. Questi sono i numeri, le chiacchiere stanno a zero. E anche basta con sta storia dell'import che costerebbe di più. Abbiamo svalutato l'euro verso il dollaro, di oltre il 30% e non s'è visto nessun bagno di sangue. Siamo addirittura in deflazione. UK ha svalutato del 20% di recente e l'inflazione è piatta. Da 1% a 0,9%.
  20. Ma se non c'era un'economia matura, perché agganciarsi alla moneta di un'economia più sviluppata? Se sei alto 1,70 e ti metti gli abiti di uno alto 1,90 che fai, ti allunghi per effetto dell'abito più grosso? E' la moneta deve essere commisurata all'economia reale. Non il contrario. Se ti prendi la briga di leggerti il link che ho postato prima, te lo spiega anche Constancio che il debito pubblico non c'entra niente nella crisi dell'eurozona http://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2013/html/sp130523_1.en.html Quando economie diverse bloccano il cambio, è INEVITABILE che aumenti il flusso di capitali dal paese più sviluppato a quello meno sviluppato. Questo perché per il capitale si azzera il rischio cambio. E' altrettanto INEVITABILE che nel paese in cui affluiscono i capitali, l'inflazione corre di più rispetto all'altro. Ne derivano i differenziali di inflazione e gli squilibri di bilancia commerciale. Ergo, deindustrializzazione del paese meno sviluppato e crescita del debito privato verso l'estero. Esattamente quello che è successo qui. Ti riposto il grafico, così mi spieghi come mai quell'incremento infinitesimale di debito pubblico che si è verificato in Grecia ha portato ai disastri che si sono visti. O come mai è andata in crisi la Spagna, dove il debito pubblico diminuiva, come pure l'Irlanda. Aridanghete! Se stipuli una polizza IN DOLLARI, sono cavoli tuoi che lo fai. Perché è una tua scelta, nessuno ti obbliga! Se stipuli un debito nella valuta nazionale, PERCHE' NON VUOI IL RISCHIO CAMBIO, oggi devi usare l'euro. Non hai scelta. Se cambia la valuta nazionale, il debito si ridenomina.
  21. Unica soluzione o dilazionato non cambia. Tu hai contratto un debito nella valuta corrente. Se il paese cambia la moneta, lo rimborsi nella valuta corrente. Il codice civile è chiaro. Il mutuo in ECU era una libera scelta. Il mutuo in euro no, così come non è stata una scelta quella di verderselo convertito in euro per chi lo aveva contratto in lire
  22. Sì, ma è quello che è venuto a fare Monti. Mentre i giornal nel 2011 dicevano che l'Italia stava fallendo, e che Monti doveva aggiustare i conti pubblici, in realtà il suo compito era quello di aggiustare i conti con l'estero. E infatti li ha aggiustati, ma tagliando il reddito disponibile a suon di tasse e quindi riducendo l'import. Il saldo infatti è la differenza tra export e import. Tu puoi migliorare il saldo tagliando l'import. Ma se per tagliare l'import tagli i redditi, l'aggiustamento della bilancia commerciale lo paghi con la caduta del PIL. Infatti tagliando il reddito disponibile, capita che non tagli solo l'import, ma tagli anche i consumi interni. Infatti ecco i risultati del "salvataggio". La ripresa post crisi finanziaria che bene o male avevamo avviata se n'è andata a quel paese e il PIL è collassato. Disoccupazione ai massimi storici e debito/PIL aumentato di 13 punti.
  23. Sì, però vedo che non ti schiodi dai mutui in ECU. Quando la valuta nazionale era la lira, indebitarsi in ECU era una scelta a rischio, così come lo era indebitarsi in qualsiasi altra valuta straniera. Chi ha mutui in euro (o se li è visti convertire quando c'è stata la conversione) non ha fatto nessuna scelta. Si è indebitato nella valuta corrente in quel momento. Se cambia la valuta nazionale, i debiti vanno restituiti nella valuta corrente al momento della scadenza. Nell'ipotesi exit, il cambio sarà 1:1. Quindi se devi restituire alla banca 100.000 euro, restituirai 100.000 nuove lire. Poi la nuova valuta nazionale fluttuerà verso le altre valute. Il che vuol dife che rivaluteremo verso una serie di paesi e svaluteremo per lo più verso la valuta tedesca. E' quella che deve rivalutare verso le altre. Verso il dollaro siamo ormai allineati
  24. il bello di quest'articolo di Wikipedia è che la sostanza della crisi la dice pure, ma forse non se ne rende conto Effetti positivi sulla qualità della vita perché potevano viaggiare all'estero... ...però col cambio fisso importavano troppo per cui si deindustrializzavano e quindi i lavoratori rimasero disoccupati... così all'estero ci andavano, non più in vacanza, ma perché erano rimasti disoccupati. Meraviglioso Esattamente il ciclo di Frenkel, come si sta verificando nell'eurozona Tra l'altro ricordavo pure male, il differenziale di inflazione accumulato dall'Argentina aveva sfiorato il 200%
  25. Ma l'inflazione a due cifre c'era per lo shock petrolifero. L'ho scritto prima: l'euro si è svalutato verso il dollaro da 1,6 a 1,06, dal 2008 ad oggi. Siamo ben oltre il 33%. La sterlina, dal 2014 è passata da 1,70 a 1,25. Hai visto crollare il mercato interno UK? l'Italia con euro a 1,06 è già allineata al dollaro. E' la Germania che deve rivalutare. Ma curiosamente non le conviene. prima del peg col dollaro mi pareva fosse chiaro.
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