vi riporto integralmente l'articolo apparso sull'inserto Motori di oggi de "La Repubblica": ma allora è stata presentata ufficialmente?!?
Alfa Crosswagon, ritorno al futuro
La casa del Biscione riapre il capitolo dell'auto integrale con la nuova versione della 156
VALERIO MONACO
Con la 156 Crosswagon l'Alfa Romeo ritorna al futuro. Perché oltre alla storica fuoristrada militare degli anni Cinquanta, la AR 51, la casa del Biscione ha visto passare in listino diversi modelli a trazione integrale: dall'Alfa 33 4x4 del 1983 alla Permanent 4 del '91, fino alle 155 Q4 e 164 Q4 dei primi anni Novanta. Vetture non prive di fascino, ma in qualche misura penalizzate dai consumi elevati imposti dalle generose motorizzazioni.
Di fronte alle esigenze di un mercato che registra l'aumento della richiesta di vetture "premium" (le auto di lusso, in parole povere) dedicate all'impiego nel "tempo libero", Alfa Romeo riapre il capitolo dell'auto integrale con la 156 Crosswagon. La scelta di passare alla trazione 4x4, d'altro canto, non è affatto casuale: semplicemente, si tratta ormai di un passaggio obbligato per avere voce in capitolo in un settore esclusivo, in quanto testimonianza della capacità di escogitare e mettere in produzione soluzioni tecnologiche raffinate.
Con la 156 Crosswagon, dunque, l'Alfa Romeo mette su strada una vettura di razza, equipaggiata, per giunta, con il veloce e "risparmioso" turbodiesel 1,9 litri Jtd common rail da 150 Cv e 305 Nm di coppia massima. Lo accompagnano un cambio a sei velocità e un sistema di trazione integrale permanente dove la potenza è ripartita fra i due assali da un differenziale centrale Torsen. Un poker di caratteristiche che consente alla Crosswagon di entrare in lizza con i prodotti più affermati del mercato, come le Audi Allroad e le Volvo Xc 70.
E' vero che la Crosswagon arriva ormai non più giovanissima alla trazione integrale, ma comunque ha dalla sua il fascino di un marchio tra i più amati e la qualità di un prodotto che non deluderà gli appassionati. Dal punto di vista estetico, le uniche differenze riguardano i sei centimetri di altezza in più, dovuti all'aumento della luce a terra. Vi si aggiungono i paraurti più protettivi e i nuovi cerchi "tutto terreno" equipaggiati con pneumatici da 17" a profilo ribassato. Modifiche solo di dettaglio, insomma, così da lasciare sostanzialmente intatto quello charme italiano che ha decretato il successo della Sportwagon.
martedì 29 giugno 2004