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caravaggio

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  1. e mi auguro che continuino a farle. le fisarmoniche si producono a Castelfidardo, è una nicchia di eccellenza dove la crisi si sente meno che in altri settori per fortuna. sono sparite le grandi industrie cui fai riferimento è si è riconvertito tutto nei servizi. milano è il centro finanziario italiano il centro italia è combinato in maniera un po diversa. io non sto dicendo che siamo spacciati. sto affermando che i problemi hanno radici lontane e che una riconversione, inevitabile, di alcuni settori manifatturieri sarà lenta e dolorosa. e si infatti google yahoo ebay intel etc etc non sono affatto redditive come aziende! la Fiat oltre ai quei problemi summenzionati ne ha altri che non sto qui ad elencare ma che tutti conoscono. sono sempre stato un fiattaro ma non un tifoso cieco. Fiat ha parecchi problemi, se rivitalizzare Alfa è relativamente semplice, rivitalizzare Fiat e Lancia è molto piu complicato dopo anni di gestione dissennata. Marchionne ha fatto sino ad ora un grande lavoro ma resta il fatto che Fiat negli anni ha perso costantemente posizioni di mercato ed in europa è ridotta al lumicino e gode di una pessima reputazione. ricostruirsela, per un marchio generalista famoso per le utilitarie non è impresa da poco. i dati affermano che le auto francesi vanno bene e conquistano quote di mercato in europa. Fiat no.
  2. non sono daccordo con te. il mio chiamare l'italia un paese di scarpari non significa disprezzare la piccola impresa. se è pur vero che ci sono scarpe fatte in Cina e rivendute qui a 300 euro, è altrettanto vero che la maggioranza delle aziende calzaturiere (ovviamente parlare di calzature è riduttivo ma piuttosto esemplificativo) non ce la fa perche non ha un marchio forte (di Prada non ce ne sono tante), peprche non delocalizza, perche non ha le risorse per crescere. queste piccole aziende che si trovano in queste condizioni sono migliaia in Italia e purtroppo per loro, il destino mi pare segnato. e questo discorso vale per qualunque altro distretto industriale caratterizzato da scarsa specializzazione e elevato costo della manodopera. La crisi industriale italiana è una crisi di sistema che ha radici lunghe. i passati governi (l'attuale lo salvo perche pur con tutto lo squallore che certi soggetti ci hanno propinato negli ultimi anni, è l'unico che ha provato a fare qualcosa seppur con scarso successo) nn hanno favorito lo sviluppo di poli industriali globali. l'italia è uscita dalla chimica, dalla farmaceutica, dalla grande distribuzione, non ha investito in ricerca ed ha continuato a campare sul made in italy, non ha favorito lo sviluppo di una classe imprenditoriale matura, il capitalismo è rimasto per molti, troppi anni, teatrino dei soliti noti etc etc. solo che nel frattempo il mondo è cambiato ed ora la situazione è per molti drammatica. forse la germania sta messa male ma i guai derivano soprattutto dai problemi legati alla riunificazione. Se avessimo noi le risorse economiche tedesche mi sentirei piu tranquillo. ma non è il caso di dire "mal comune mezzo gaudio". i prossimi anni saranno anni duri per il bel paese.
  3. dire che la Germania sta messa peggio dell'Italia mi sembra un'esagerazione. al limite ti concedo che sta messa male quanto l'Italia. con la differenza che come dici tu in germania c'è la grande industria chimica etc etc mentre in italia c'è la piccola industria calzaturiera etc etc. magari fare concorrenza alla grande industria tedesca è un po piu complicato che far concorrenza al piccolo scarparo italiano. non conosco a fondo la situazione economica tedesca ma di sicuro c'è poco da essere ottimisti per quella italiana. interi settori industriali sono in crisi e mi resta difficile intravedere una soluzione al problema. la realtà mi sembra piuttosto evidente. migliaia di imprese in italia chiuderanno nei prossimi mesi e mi chiedo in che maniera verranno riassorbiti i lavoratori. e mi chiedo quali siano le soluzioni di medio lungo termine che l'attuale governo e chi, purtroppo, ne prenderà il posto hanno sviluppato per far fronte ad una situazione drammatica.
  4. la tecnologia esiste e l'italia è leader mondiale nello sviluppo di soluzioni per la trazione a metano. piu che la tecnologia manca la volonta delle case costruttrici di sviluppare veicoli pensati appositamente per il metano e quindi motori sviluppati ad hoc e soluzioni piu intelligenti per il posizionamento delle bombole. ma gliivestimenti non sono colossali, si tratta di minimi aggiustamenti ad una tecnologia gia esistente ed ampiamente collaudata.
  5. Una cosa è sicura e cioe che il prezzo del petrolio non è destinato a diminuire. nei prossimi anni enel riconvertire gran parte delle centrali a petrolio in centrali a carbone per far fronte a questo aumento smodato dei prezzi e basta leggere i giornali per rendersi conto di quanto aumenterà la bolletta energetica per il contribuente tra benzina ed elettricità. è evidente che cosi non si puo andare avanti ed è evidente che con il prezzo della benzina cosi elevato sta cominciando il declino (ci vorranno anni ovviamente) di questo combustibile come combustibile da trazione. pensare ad un'abbattimento delle accise in questo momento la vedo dura visto il disseto dei conti dello stato e la difficoltà nel reperimento di denaro in altri modi. gli italiani piu di cosi non li si puo spremere del resto. è arrivato il momento di investire in energie alternative ed il metano è sicuramente in prima fila. costa molto meno, è ecologico e puo essere reperito in numerosi mercati ed è meno in balia di tensioni geopolitiche e l'inflazione scenderebe. credo che l'Italia sia attualmente il paese con la piu alto utilizzo di metano per autotrazione e La Fiat dal canto suo avrebbe la possibilità di sviluppare tecnologie ad hoc ed essere leader in tale settore. altro che diesel e common rail.
  6. il metano rappresenta il futuro immediato nell'attesa dell' idrogeno. è economico e meno sensibile all'andamento dei mercati rispetto al petrolio ed è pulito. di sicuro il metano non sarà un alternativa valida sino a quando verranno installati dei bomboloni che annientano il portabagli e sino a quando la rete distributiva non sarà sufficientemente estesa. Fiat ci ha provato con Multipla e dalle mie parti è sstato un successone. merito soprattutto del metano. mi chiedo perche non provarci con Croma e con Idea.
  7. io mi auguro che il costo sempre piu elevato del barile porti le case automobilistiche ad accellerare sulla progettazione di motori a combustibile alternativo. e mi chiedo cosa stia aspettando il gruppo Fiat in tal senso. Ieri sono andato in concessionaria e per strada mi è passata avanti una stupenda 159 2.2 JTS. tra me e me ho pensato gran bella macchina ma non la vorrei nemmeno per regalo, con quel motore brucerei lo stipendio dal distributore. pochi minuti dopo ero dal concessionario e c'era piu di una persona interessata alla multipla bipower. il mercato potenziale, quantomeno in italia, per carburanti alternativi è gigantesco. son convinto che di 159 a gpl se ne venderebbero il doppio che di quelle a benzina. e non necessariamente un'auto a GPL sa di auto da sfigati. tutto sta nel marketizzare il prodotto nella maniera giusta evidenzando non solo il risparmio economico ma anche la tecnologia e il rispetto ambientale. del resto tale schema ha funzionato per i diesel, funzionerebbe anche per il resto. il meccanico vicino casa mia che installa impianti metano-gpl ha sempre qualce subaru legacy e foster da sistemare. perche fiat non gioca d'anticipo? aumenterebbe le vendite e la quota di mercato e molti italiani gliene sarebbero grati. io in primis.
  8. certo che a vederla cosi sembra la stilo plus. non assomiglia certo ad un SUV. Spero che in versione definitiva faccio un altro effetto, cosi è abbastanza deprimente.
  9. e non hai detto che Y e Musa sono due Fiat mascherate e che il segmento naturale lancia è quello c, d, e e delle sportive di nicchia. C'è grande nostalgia, soprattutto in Italia, di Lancia.
  10. secondo me la parte piu critica della Thesis è la fiancata che esprime la dinamicità di una diligenza a cavalli. il passo è troppo corto e rende la Thesis alquanto sgraziata specialmente se monta i cerchi di serie da 16. rendendo la fiancata piu fluida forse ne guadagnerebbe anche il frontale. un ritocco potrebbe riguardare anche i fari posteriori. a me piace l'idea della forma allungata che segue la carrozzeria ma cosi sono troppo piccoli e poi li colorerei. sulle thesis di colore chiaro sembra che i fari non ci siano affatto.
  11. Continuare a presidiare il segmento E è giusto ed è giusto fare qualche piccola modifica. è evidente che l'erede della Thesis dovra essere totalmente differente dalla progenitrice a cambiare dal nome che di per se è sinonimo di flop. E spero che abbiano un po piu di fantasia che richiamarla Thema come hanno fatto con Croma.
  12. Speriamo piuttosto che se Maserati decide di fare una cross over non esca fuori una semicoreana stile Kubang. Giugiaro ultimamente non ne acchiappa una
  13. in effetti la somiglianza con la IS c'è. e la IS nuova sembra essere molto bella. Del resto secondo me quello che sino ad ora è mancato a Toyota per sfondare qui da noi è il design. Sulla qualità nemmeno si discute. certo che se si mettono a fare anche auto belle allora non ci resta che piangere!
  14. è pur vero che la Seat in mano a Fiat rappresentava la Spagna franchista e immediatamente post franchista, un paese quindi con pochi soldi da spendere in auto. e poi era tanto tempo fa, il mercato è completamente cambiato. anche fiat al tempo in italia non aveva il 26%. ma il mondo è andato avanti nel frattempo.
  15. Secondo me giudicare negativamente Ghidella per 155 & c. è esagerato. prima di tutto bisogna storicizzare le cose ed al tempo andavano di moda le sinergie spinte. in secondo luogo ghidella se ne è andato quando certi progetti stavano partendo. Ghidella ha lasciato Fiat Auto sostanzialmente in buone condizioni. Il diluvio è venuto giu in seguito quando al suo posto sono arrivati manager di dubbie qualità e sicuramente di scarse qualità in ambito automobilistico. Ce ne vuole a dire che FIAT auto ha avuto solo grandi manager. Un grande manager, pur con i suoi limiti, è Piech, non Cantarella. Piech era un uomo con una visione autocentrica, che ha sviluppato e fatto crescere il suo gruppo incredibilmente, magari anche esagerando. Cantarella, Testore, Romiti, Fresco cosa hanno fatto? hanno spinto verso l'internazionalizzazione? pochino mi pare, han cercato di comprare? no, ha rischiato di essere comprato. sotto la loro direzione sono state fatte scelte industriali e di prodotto vincenti? no, Fiat ha smesso di produrre segmento E e non ha sviluppato segmenti di nicchia importanti come i SUV o le sportive (due modelli bellissimi come coupe e barchetta sono stati abbandonati), Lancia ha tirato fuori Thesis (un monumento all'arroganza di certi manager) e ha distrutto Delta e complessimavamente il marchio. Alfa si è barcamenata con due buoni prodotti (ma non eccellenti) come 156 e 147 ma si è guardato bene dal puntare a quello che sarebbe stato il core business naturale del biscione, il segmento premium. Dietro queste scelte Agnelli c'era e le ha avallate. dagli anni 80 in poi i successi si contano su una mano: uno prima serie, Punto 1serie, 147 e 156. un po pochino.
  16. Hai ragione, anche se Agnelli secondo me assomiglia piu al Re Tentenna stile Carlo Alberto (sabaudo pure lui) che al Re Sole. In effetti criticare Agnelli è come criticare il Papa in questo paese. ma nella crisi Fiat l'avvocato ha grosse responsabilità. ripeto, secondo me Gianni di auto e di prodotto non ci capiva granche e alla fine si è contornato di yes men che hanno portato Fiat al baratro. che le strategie di Fiat negli ultimi 20 anni fossero suicide lo avrebbe capito anche un bambino con un minimo di passione per l'auto.
  17. Io penso invece che olivetti, come gran parte delle aziende informatiche europee (penso a Bull in Francia) siano saltate proprio per gli stessi motivi che De Benedetti indica per FIAT: il protezionismo. Olivetti era una società eccellente e all'avanguardia che come tutte le aziende italiane, salvo rare eccezioni, ha avuto paura di internazionalizzarsi, di diventare grande e che si è ridotta a fare registratori di cassa, visto che il governo di allora, con Visentini ministro e AD di Olivetti li rese obbligatori. Un'azienda simile oggi sarebbe fuori dal business dei PC, che non è piu remunerativo come un tempo, ma non lo sarebbe da quello dei servizi (vedi IBM) e l'Italia sarebbe potuta restare in un settore estremamente importante. Olivetti, come Montedison, come il polo dell'alimentare rappresentano solo delle grandi occasioni sprecate per questo paese che ora si trova ad arrancare per mancanza di una strategia industriale vincente.
  18. Le aziende come Olivetti in Europa non sono tutte sparite, vedi Siemens ad es. che è tuttora nel settore dei PC e dell'IT in genere. e non necessariamente sarebbe dovuta sparire in Italia. La verità secondo me è che se è giusto criticare Agnelli, De Benedetti dovrebbe criticare se stesso. sarà un grande finanziere ma come imprenditore non mi sembra un granche. e cmq credo che Gianni Agnelli, pur rappresentando un'icona del capitalismo italiano, come imprenditore di auto valesse poco. Fiat era la numero uno in europa sino ai primi anni 80. da li in poi non ne ha fatta giusta una. Agnelli forse era piu occupato ad uscire a cena con Kissingere a preoccuparsi di politica o mediobanca che a preoccuparsi dei disastri che i vari AD hanno combinato. l'unica sua preoccupazione è stata quella di non cedere l'auto agli stranieri, ma non mi sembra che si sia preoccupato del come rendere la FIAT competitiva. Insomma tirando le somme direi che Gianni non è stato un buon allievo del nonno Giovanni, lui si pietra miliare dell'industria automobilistica mondiale. e che criticare l'avvocato non sia una bestemmia ma bensi doveroso.
  19. al padre di un mio caro amico, noto esponente del psi , in tempi di piena bufera tangentopoli gli fu consigliato di saltare lo steccato per evitare la gogna pubblica e i processi. lui rifiutò e le sue vicende processuali si sono concluse appena un anno fa con l'assoluzione. chi lo ha fatto come Amato è arrivato dove arrivato. non che voglia giustificare una certa stagione politica. ma mi fa sorridere chi pensa che Di pietro & c. abbiano punito i ladri e depurato la politica da certa gente e lasciato solo la parte sana
  20. non volevo essere di parte edho evitato di scendere nei dettagli:-) ma Bocassini e Colombo con De Benedetti e Prodi hanno chiuso occhi, bocca ed orecchi. ma chi non ha i paraocchi si è ormai fatto una certa idea di come funziona e a cosa serve certa giustizia in italia
  21. De Benedetti ha distrutto Olivetti, un'azienda storica, ed ha di fatto escluso l'italia dall'allora promettente mercato dell'IT. io non lo ringrazio per questo. Si fa tanto parlare di Italia indietro in certi settori, De Benedetti ha le sue colpe a riguardo. Olivetti negli anni 70-80 era un'azienda di punta in questo settore, ora non esiste piu. Agnelli avrà le sue colpe, De Benedetti di certo non è ne un santo ne un salvatore
  22. De Benedetti non mi sta simpatico ma se estrapolo quanto ha affermato senza pensare a chi lo ha detto, mi sento di condividere certe affermazioni. Se è vero che i vari Romiti, Cantarella, Testore, Fresco, hanno affossato l'auto è pur vero che il deus ex machina dietro questi manager era pur sempre l'avvocato che ha avallato certe scelte industriali. Ho come avuto sempre l'impressione che l'avvocato o non amasse troppo il settore auto o che non ci capisse poi molto di 4 ruote. é vero che il protezionismo ha drogato questo mercato (ma la droga era la stessa per tutti) ma è altrettanto vero che la Fiat ha prodotto auto come Regata, Tempra, Marea, 155, 146, che ha distrutto marchi e modelli storici, che non si è internazionalizzata. questi errori colossali col protezionismo c'entrano veramente poco. e dietro questi errori colossali negli ultimi 20 anni l'avvocato c'è sempre stato. Sul fatto che Fiat non possa sopravvivere non ci metterei la mano sul fuoco. perche se è vero che per Alfa Romeo risollevarsi non sarà un problema, per FIAT la vedo molto dura . decenni di errori non si risolvono con due modelli nuovi riusciti. Spero che Fiat resti italiana ma non vedo cosi remota la possibilità che qualche cinese si faccia avanti. certo che sentire le critiche di uno che ha distrutto Olivetti e che con Prodi faceva il furbo con la SME, fa girare le balle.
  23. gli executives di importanti aziende sono sicuramente clienti ottimali per un'auto come la quattroporte. il diesel ci vuole al giorno d'oggi e chi lo ha capito fa bei fatturati.
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