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AccaEmme

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  1. Secondo il mio umile parere, il confronto tra la Thesis e la 166 e' improponobile. La differenza dei cavalli a disposizione sulle 2 vetture infatti e' solo uno degli aspetti che differenziano il comportamento delle vetture Lancia ed Alfa. Non conta solo una minore o maggiore potenza del propulsore, ma anche cone la macchina poi si comporta a livello stradale attraverso la taratura delle sospensioni e la bonta' del telaio. Pur essendo macchine appartenenti ad uno stesso segmento, la Thesis e la 166 di fatto rappresentano mondi differenti in fatto di guida e prestazioni...avrei potuto capire un paragfone tra una Thesis ed una serie 5 BMW come tra una 166 ed una pari ammiraglia a trazione anteriore sportiveggiante di una qualsiasi altra marca ( ma perche' esiste ? ), ma le destinazioni della Thesis e della 166 vanno ben oltre una differenza di 25 cavalli al propulsore.
  2. Il fatto di avere tanti piccoli problemi e' sicuramente una questione negativa per quanto riguarda l'immagine a prescindere su quale mercato si vendano i propri prodotti, pero' bisogna anche vedere quale sia la qualita' media che offrono i marchi gia' forti negli Stati Uniti e se l'Alfa, allo stato attuale, possa comunque competere o meno. Io non credo che i produttori che smerciano i propri prodotti negli USA facciano delle auto di qualita' trascendentale, anzi.......se e' per questo gli europei sono da sempre un popolo molto piu' esigente in fatto di qualita' che non gli americani, tanto e' vero che, ad esempio, in fatto di abbigliamento ( tanto per citare uno dei settori dove il fattore qualita' e' al primo posto ) i prodotti europei ed in particolar modo italiani sono visti come il fiore all'occhiello della categoria. Poi, per quanto riguarda le auto, ricordiamoci che Alfa Romeo si presentera' ( o dovrebbe ) nel mercato statunitense nel 2007 con la nuova 156 ( la 157 ) che, appunto perche' si trattera' di un nuovo modello, dovrebbe aver risolto la gran parte dei vari e fastidiosi problemi che hanno afflitto le attuali versioni, tanto piu' dopo che la nuova 157 avra' gia' usufruito di un paio di anni di rodaggio e studio visto che da noi verra' messa in produzione ben 2 anni prima ( 2005 ). Quindi credo che l'Alfa abbia tutto il tempo di prepararsi allo " sbarco negli States " con i bulloni ben serrati.
  3. Guarda bialbero, su questa tua ultima affermazione credo che la cosa ancora peggiore e' che i nostri governanti guidano auto non di loro proprieta', il cui elevatissimo costo ricade sull'intera collettivita'.
  4. Grazie ragazzi!!!! Mi avete aperto gli occhi......la mia prossima auto sara' un trattore!
  5. Guarda Alfa 158 che qui nessuno ha mai parlato di auto spartane, o meglio, del fatto che si vogliano auto spartane rispetto ad auto di lusso. E' altresi' verissimo, come dice Giulietta, che i giudizi espressi sugli abitacoli e sulle rifiniture dell' Alfa di tutto il dopoguerra sono sempre stati sufficienti o poco piu', almeno nel confronto con il giudizio di alcune marche tedesche. Questo pero' non vuol dire che erano spartane, ma sempliciemente che il livello di finitura o l'impiego di taluni materiali non erano in linea con un tipo concorrenze che pero', secondo me, ad Alfa non spettava. E questo non e' affatto pero' motivo di colpa, bensi', a mio parere, motivo di differenza per una personalita' ed un modo di fare automobili diverso, con tanti e piu' importanti aspetti positivi ( guidabilita', tenuta, prestazioni eccetera ). E poi il fatto che vi siano allestimenti come pelle o legno, non vuol dire necessariamente lusso. L'immagine del lusso e di taluna esclusivita' dei marchi tedeschi vanno ricercati in un insieme molto piu' ampio che non il semplice fatto di poter offrire, con allestimenti a richiesta, dei sedili in pelle o di qualche altro tessuto pregiato. Quando si parla di lusso io lo intendo come una immagine preponderante su tutto il resto, che i 4 tipi di legno, ad esempio, offerti da una Maserati, con l'Alfa non c'azzeccano proprio nulla. E tutto si puo' dire tranne che una Alfa Romeo degli anni '60 o '70 era in linea con la qualita' di Mercedes o Jaguar....ma questo secondo me e' motivo di vanto.
  6. Io non mi trovo molto d'accordo con un eventuale indirizzo " elitario " dell'Alfa Romeo del futuro, se questo debba significare anche il cominciare ad insignire al biscione aggettivi come la parola lusso. Sebbene la storia del marchio ci dice che prima della seconda guerra mondiale l'Alfa produceva anche vetture eclusive sotto questo aspetto, mi pare che pero' Arese si sia effettivamente affermata al grande pubblico ( che quando ha l'occasione di toccare con mano la realta' riesce a farsi un'idea molto piu' chiara delle cose ) nella piu' lunga e duratura seconda parte della sua gloriosa storia ( dalla 1900 alla 75 tanto per intenderci ), dove la caratteristicha della lussuosita' non era minimamente posta in considerazione. Ovviamente le cose sono poi proseguite fino ad oggi, con le polemiche che sappiamo, ma in fondo il senso esistenziale dell'Alfa e' rimasto piu' o meno immutato. Sono cambiate le caratteristiche tecniche, ma non e' cambiata la filosofia di base: motore potente con un rombo abbastanza marcato e volutamente messo in risalto, qualita' dinamiche e telaistiche indiscutibilmente sportive e comunque sopra la media per ogni segmento, ma immagine, look interno ed allestimenti votati esclusivamente a coronare l'immagine sportiva ed aggressiva.....niente inutili rifiniture da auto di lusso, o materiali e rivestimenti scelti da chissa' quali boutique d'alto bordo. Se penso agli abitacoli di tutte le Alfa prodotte dal dopoguerra ad oggi ( 53 anni di stroria ) compreso anche quello di una ex ammiraglia come l'Alfa 6, la parola lusso non e' certo la prima che mi viene in mente quando li guardo. Ovviamente mi trovo d'accordissimo sul fatto che l'ammiraglia di una casa, nel suo ruolo di massima espressione della gamma, debba essere sottoposta ad una maggiore attenzione sotto il profilo della qualita', ma non credo che sotto lo stemma del biscione sia molto appropriato andare a leggere gli stessi giudizi che si scrivono quando si esaminano gli interni di una Mercedes, di una Bmw ( per quanto oggi in fase calante ) o di una Jaguar. L'attenzione che una marca di automobili sportive deve in principal modo dedicare ai propri modelli, credo si debba limitare ad una qualita' elevata negli assemblaggi della carrozzeria ( che in Alfa, diciamolo chiaramente, lasciano troppo spesso a desiderare ) cosi' come di tutte le parti che compongono gli interni ( dai rivestimenti delle portiere a quelli di cruscotto e consolle ), la scelta di materiali di sicura qualita' si, ma non certo lussuosa, ed un design che richiami nelle forme e nelle linee il carattere della casa. Meglio quindi un volante ed un cambio in pelle in piu' che un inutile dotazione di moganature, meglio un uso piu' massiccio delle plastiche per la consolle ( rivolte come si fa tutt'ora verso il pilota ad esempio, magari ancora piu' " importanti " ) che non una viziosa quanto inutile scelta tra 10 tipi di legno per impreziosire un abitacolo che deve essere tutto meno che lussuoso. La parola " elite " non deve essere necessariamente fatta sposare con quella di " lusso ". La Ferrari e' sicuramente la macchina piu' elitaria del pianeta terra, ma mi pare che ne' i giornalisti, ne' gli appassionati del marchio la appellino anche come auto lussuosa........e non credo nemmeno che la vogliano tale. L'Alfa ha una lunga storia, ma questa storia si e' divisa nettamente in due tronconi ben distinti. Oggi, se una continuita' si vuole dare col passato, non credo che fare un salto all'indietro di piu' di cinquant'anni sia una cosa molto sensata, quando abbiamo a solo vent'anni di distanza molte cose di cui andare fieri e da cui prendere spunto. L'immagine elitaria che si vuole tornare a dare all'Alfa Romeo con l'8C ( semmai si produrra' naturalmente ), basiamola sui contenuti tecnici e sulla sostanza....mi pare che un telaio in carbonio, un motore biturbo da oltre 400 cavalli ed una pesante compartecipazione con Ferrari e Maserati siano per ora piu' che sufficienti per iniziare. Eleganza e raffinatezza per ora lasciamoli ancora ai tedeschi. Ovviamente se poi voi per " lusso " intendiate il solo fatto di tornare con vetture alte di gamma nel solo posizionamento in alcuni segmenti, allora e' tutta un'altra storia. Ma la parola lusso comunque continua a non piacermi..........
  7. Anche se so di intervenire molto tardi in questo topic, e che lo stesso si e' ormai diretto verso altre argomentazioni, vorrei tuttavia spendere il mio modesto gettone di presenza riguardo proprio all'argomento originale. Qualcuno all'inizio ha detto che l'italiano ha una certa vocazione all'esterofilia...una dote innata e naturale, qualcun' altro ha invece additato questa tendenza al cambiamento culturale in atto negli ultimi anni, con una certa avversita' ai simboli del nostro paese. Non saprei. Io se guardo alle quote di mercato nazionali degli anni '80 ( per non parlare del periodo antecedente ), trovo un italiano tutt'altro che esterofilo, il che non mi fa affatto pensare a predisposizioni genetiche in questo senso. Per la seconda ipotesi invece, pur se molto fondata, non credo che comunque un cittadino di qualsiasi nazionalita' possa inorgoglirsi nel lodare il prodotto estero di fronte al proprio, tanto piu' se questo cambiamento culturale avviene in particolar modo nelle zone a piu' alta industrializzazione e produttivita' del paese....sarebbe credo un bel controsenso. Sicuramente ci sta tutto il fatto che quando si spendono dei quattrini si abbia tutto il diritto di decidere quale prodotto scegliere, a prescindere se sia nazionale o straniero, e credo che alla fine il nesso della faccenda stia tutto qui. Finche' i 3 maggiori marchi automobilistici italiani hanno mantenuto una loro precisa identita' e coerenza con la loro tradizione e le loro peculiarita', l'italiano medio li ha preferiti di gran lunga a quelli esteri. Sicuramente con l'esasperarsi della concorrenza e l'aumentare delle case automobilistche sul nostro mercato, sconosciute in epoche troppo lontane ( le giapponesi ad esempio, ma ora ci sono anche case asiatiche e dei pesi dell' est europeo ), le nostrane aziende automobilistiche hanno accusato un inevitabile e fisiologico calo nel venduto in Italia, ma io credo che alla fine sia stato proprio il mutare della tipologia del prodotto ( con Alfa Romeo e Lancia ), ed una marcata tendenza a produrre auto bruttine in casa Fiat, a decretare l'attuale tendenza dell'italiano medio nel giudicare le automobili italiane come inferiori a gran parte di quelle straniere. In questo sono d'accordissimo con Phormula......si raccoglie quel che si e' seminato.
  8. Da altri tuoi post credo di aver capito........
  9. Preciso solo che le 13.000 vetture Alfa stimate come totale di vendita nel 2003 in Germania non sono futto della mia ( malata ) mente, ma che ho ripreso questo dato pari pari all'articolo redatto dal corrispondente estero di Quattroruote nel numero di Novembre.
  10. La situazione in Germania e' ben piu' grave di quella che dipingi tu Taurus. L'Alfa romeo non ha perso il 20 %, bensi' molto di piu', ossia il 50 %. Infatti non bisogna guardare le vendite con il solo riferimento tra il 2002 ed il 2003 ( in perdita per i primi 8 mesi secondo l'articolo di Quattroruote del 18,9 % ), ma anche con riferimento dal 2001. Nel 2001 infatti si sono registrate 25.700 vetture vendute, e la stima alla fine del 2003 sara' di sole 13.000 ( migliaio piu', migliaio meno ). Ecco che quindi si arriva praticamente alla soglia del 50 %. Questo porta pero' ad un'altra conclusione, che e' quella non di un anno sfavorevole fine a se stesso, dove se un anno ti va male magari poi il successivo torni a fare una brusca impennata e recuperi le perdite, ma sono il frutto di un biennio di picchiata, ossia di una situazione di perdita consolidata, il che significa che i problemi che ci sono non sono risolvibili affidandosi solo alla fortuna od a tattiche puramente attendiste. Inoltre, questa situazione di perdita e' ancor piu' grave se vista alla luce del fatto che ( come dice l'inviato tedesco Thomas Fischer nel suo articolo su Quattroruote ) oggi in Germania la qualita' Alfa Romeo e' percepita come nettamente superiore al passato, e se perdi di brutto quando offri anche prodotti di qualita'........ Infine, come si evince dai numeri, le 12.300 auto circa vendute in meno in Germania in quest'ultimo biennio non vengono comunque compensate dai dati da te espressi ( + 6.000 auto in Giappone, e le cresite in Australia e Nuova Zelanda, dove in termini percentuali si crescera' magari ancora di piu', ma come numero assoluto di vetture vendute - e quindi immagino di fatturato - non bastano a coprire le perdite tedesche ). Infine, e' molto piu' grave sotto il profilo del blasone e dell'immagine perdere in un mercato europeo ( soprattutto quello tedesco ), che in un mercato asiatico od americano, dove le vendite sono sicuramente minori, e c'e' sempre tempo per crescere ed affermarsi.
  11. Vorrei sgombrare il campo da alcune impressioni, che capisco potrebbero essere tratte dal dibattito nato tra me e Taurus. Taurus, a te voglio dire che il problema per me non sta affatto nel crederti o non crederti, nel giudicarti ( e' una delle ipotesi ventilata da Imothep ) un " mitomane pignolo " o chisacche'. Ti ribadisco, come gia' detto, che non e' affatto mia intenzione mettere in dubbio la tua buona fede o la fondatezza delle tue fonti, ne' il ruolo che tu ( mi pare di aver capito da qualcun'altro qui nel forum ), ti senta di svolgere o che realmente tu svolga. Il punto per me non e' questo quando dico che per ora le tue sono solo chiacchiere, ma intendo dire sempliciemente che questi arditi progetti, che siano veri o no, per come vedo io la situazione in Alfa Romeo, e piu' in generale in Fiat, dopo la piu' grave crisi della storia del gruppo Fiat e dopo che ancora si parla dell'anno 2003 come anno di transizione senza sapere quali saranno i futuri sviluppi del mercato e di questa crisi, mi sembra per lo meno utopistico darli come certi di produzione. Questo ci tengo a precisarlo perche' non voglio creare inutili polemiche sul piano personale, fatte di fraintendimenti, offese eccetera. Spero che se polemiche ci siano, siano sempre e comunque costruttive e basate sul discorso Alfa Romeo, come ha detto Taurus. Ovviamente non mi sembra lecito che tu pero' ti debba aspettare da me " gratitudine " sul fatto che tu possa esternare certi, diciamo cosi' " segreti ". Se io non mi sento di essere d'accordo su qualcosa lo dico chiaramente, non mi devo sentire " obbligato " perche' qualcuno mi sveli delle notizie particolari......spero di essermi fatto capire su cio' che voglio dire. Apprezzo l'invito di Alfa 158 all'ottimismo ovviamente, ma aspetto comunque di vedere segnali tangibili di ripresa ( intanto in Germania, mercato importantissimo per chiunque, le vendite Alfa sono crollate negli ultimi 2 anni ) che per ora non ci sono. A Phoenix dico invece che sicuramente ha ragione per quanto riguarda il futuro...se una cosa deve essere ancora fatta come si fa a provarla? Il tuo ragionamento in effetti non fa una grinza......... ma ripeto ( come gia' detto a Taurus ), che io parto da punti di vista differenti, tutto qui. Ad ogni modo, viva l'Alfa e viva la discussione costruttiva e gli scambi di idee ed opinioni, e spero che anche voi come me, le riteniate, finora tali. Ma davvero vi da fastidio il rosso? Ormai mi ero gasato, ma se volete lo cambio con il blu...............
  12. Ciao Renyuri71, anch'io come te ho comprato l'ultimo numero di Quattroruote, ed anch'io come te ho letto l'articolo del corrsipondente tedesco. Sottoscrivo pienamente le tue considerazioni e, anche se non lavoro nel mercato dell'automobile ma in aziende di tutt'altro tipo, confermo ampiamente la meschina attitudine nell'imporre ai lavoratori ed ai venditori determinati budget da raggiungere, fatturati e standard di vendita che se ne infischiano altamente del cliente ma badano solo ed esclusivamente al ritorno economico per l'azienda. E' un imperativo vecchio come il mondo quello dei veri venditori ( quelli piu' nobili ed amanti del loro mestiere intendo ), che dicono che " quando vendi il tuo prodotto, stai vendendo anche te stesso ". Con questo motto si vuole chiaramente dire che la vendita non deve essere finalizzata solo al percepimento di un ricavo, ma che deve dare la sensazione al cliente che stai offrendo anche un servizio valido, una onesta' ed una affidabilita' che fa parte in un tutt'uno col prodotto materiale. Quando quasta sinergia salta, salta anche il prodotto stesso, e le vendite precipitano......ma non solo, perche' inevitabilmente si mina la stessa qualita', affidabilita' ed immagine del prodotto stesso, indipendentemente dal modo come esso venga proposto sul mercato. E si sa che poi i luoghi comuni sono duri, durissimi a morire.
  13. Guarda, e' necessaria una premessa: io rispetto molto le tue convinzioni e le tue idee di cio' che l'Alfa sia e dovra' essere, al di la delle inevitabili polemiche, anche con un po' d'enfasi, che ci sono quando si hanno posizioni diverse. E' chiaro che partendo da presupposti nettamente differenti sia impossibile venirsi incontro, o che uno dei 2 sposi alla fine le idee e le teorie dell'altro. Io non so da dove tu tragga determinate informazioni, non che mi interessi molto naturalmente, ne' voglio mettere per questo in dubbio l'esattezza delle tue, diciamo cosi', previsoni su quelli che saranno i futuri modelli della gamma Alfa Romeo. A prescindere percio' dalle varie sigle TI anziche' GTV e cosi' via, tu snoccioli una sfilza di nomi, progetti, derivazioni e quant'altro che lascia quanto meno interdetti......cito dal topic " Cosa vuol dire essere Alfista vero, non un ibrido contemporaneo " testualmente la nuova gamma che tu preveda faccia la sua apparizione sul mercato da qui a 4/5 anni al massimo: 148/Giulietta, Kamal, Giulietta Sprint, Giulietta Spider, 158/Giulia, Brera, Brera Spider, 168, Coupe', Cross di non si sa quale modello, 8c competizione Coupe', 8c competizione Spider, varianti non precisate fatte da altre carrozzerie. Premesso per cui che: 1) Il tempo delle carrozzerie che compravano i telai od i modelli standard delle case per realizzazioni esclusive ed indipendenti da proporre sul mercato e' finito da 30 anni, almeno per quanto concerne strettamente l'Alfa Romeo. 2) L'Alfa non da piu' seguito commerciale ad un suo prototipo dalla fine degli anni '60 con la 33 Competizione, nata per le corse e poi costruita anche per la strada piu' comune ( ti invito a non tirare in ballo il progetto SZ/RZ perche' questo, al contrario, e' stato tratto da una vettura gia' esistente, la 75 da competizione ). Io credo a quello che vedo caro Taurus, alla forza che l'Alfa Romeo in questo momento 'sta dimostrando di avere, alle notizie ufficiali di riviste specializzate, casa madre, interviste di autorevoli esponenti che possano ufficialmente dichiarare questo o quello. Il fatto di " essere nuovo " non c'entra un bel niente...ma che significa? Cosa vai dicendo? La forza dell'Alfa in questo momento e' quella di uno sforzo mirato soprattutto alla riunificazione del marchio sotto un unico segno distintivo, con fortissime attinenze col passato. Vedo tentativi di entrare in segmenti ormai sfruttati da tempo da parte di altre case ( il SUV Kamal, o la 8C top car ), ma questi tentativi li vedo lontani nel tempo, preannunciati da prototipi che non si sa nemmeno se all'epoca della presunta commercializzazione saranno ancora attuali od avranno bisogno di un totale rinnovamento, se non quando ( tipo 8C ), gli stessi, abbiano bisogno di importanti controparti sinergiche ( Maserati e Ferrari ) per una loro possibile realizzazione. Una forza quindi votata piu' all'mmagine che alla sostanza Taurus. Ed in quest'ottica appunto, ecco che arriva la GT.......nulla di nuovo sotto il sole se non la carrozzeria. Ed io dovrei pensare oggi ad una gamma come quella che tu snoccioli? Mi sembra un tantino utopistico. Oggi, prototipi che tu citi per certi ( e spero ardentemente che tu abbia ragione naturalmente ) come la Brera o la 8C, non si sa nemmeno se davvero possano essere prodotti......la Brera, allo stato attuale, e' servita unicamente a tracciare le nuove linee guida delle carrozzerie che avranno le prossime Alfa ( sembra disegnate dallo stesso Giugiaro ), nient'altro per ora. E la 8C rimane comunque un progetto che naviga in fondi economici che la Fiat ha tagliato anche per i piccoli progetti ( intervista a Wolfgang Egger, responsabile del centro stile Alfa su Auto Oggi nr. 44, ottobre 2003 ), con il capo responsabile del progetto che spera che i vertici Fiat non facciano dietro front all'ultimo momento. E tu mi parli oggi di reminescenze di nomi come Giulietta, Giulia, e modelli audaci per una gamma ricca e numerosa come mai prima d'ora l'Alfa abbia vantato di avere. Per carita', ripeto, io spero vivamente che tu abbia ragione, e ti assicuro che se dovesse essere cosi, quando mi dirai " Visto? Te l'avevo detto! ", saro' il primo a farti i miei complimenti, ma per ora, come ho gia' detto, io guardo ai fatti. E le tue, sempre per ora, sono solo chiacchiere.
  14. In merito al quesito posto all'inizio di questo topic ( " Cosa vuol dire essere Alfista vero, non un ibrido contemporaneo " ), io credo che la risposta se la dia gia' la domanda stessa........ Posto il fatto che credo a nessuno piaccia essere inserito nella categoria " ibrido contemporaneo ", al di la' se il nuovo corso Alfa / Fiat piaccia o comunque lo si giudichi sulla buona strada, quando si pone una netta separazione tra " alfista vero " ed " ibrido contemporaneo ", e' chiaro che automaticamente la domanda porti a ritenere Alfista vero tutti coloro che si ritrovano eclusivamente o principalmente in tutto cio' che l'Alfa ha prodotto e portato avanti dalla sua nascita fino alla 75. Non mi pare ci siano molti dubbi in merito. Io non mi catalogo in nessuna delle due categorie, per quanto auspichi caldamente che l'Alfa possa ritornare, almeno in parte, a riproporre automobili dotati per lo meno della piu' efficace e divertente trazione posteriore ( con occhio di riguardo in primis a potenze superiori ai 150 cavalli ), ma in ogni caso apprezzo sia quanto detto da Taurus ( " ci sono molti tipi di Alfisti e non si puo' dire se uno e' piu' Alfista dell'altro, per cui in realta' non c'e' chi e' il piu' Alfista " ), sia quanto detto da Bialbero ( " in Alfa Romeo la differenziazione tecnica e lo stravolgimento, il capovolgimento di soluzioni e filosofie tecniche care all'Alfa non sono state volute da Arese ma da Torino. Come si possono concepire simili stravolgimenti tecnici che vanno dalla raffinata 75 alla fiatizzata 155, schemi all'opposto, antitesi l'uno dell'altro, con quello della 155 massimizzazione estrema del concetto Fiat, utilitaristico, lontano anni luce dalla filosofia Alfa. " ), ed apprezzo anche la massima coerenza del FUSI, davvero rara di questi tempi, quando prefersice una Punto ad una 147 che non rispecchia la vera essenza dell'Alfa. Mi chiedo pero' come debba porsi un neo appassionato di motori e di automobili che oggi possa vedere in Alfa Romeo delle auto appassionanti, belle, che trasmettono emozioni in misura maggiore di altre case, e che magari le si possa giudicare anche ( indipendentemente se sia cosi' o no ) superiori a nomi piu' blasonati in questo momento. Sente le ( giuste ) ragioni dei puristi dell'Alfa pre Fiat e rimane sconcertato, magari non puo' credere che quella macchina che tanto ah cominciato ad amare e che vorrebbe far sua, oggi possa essere cosi' pesantemente criticata da una buona parte degli Alfisti ( sgombro subito il campo da frintendimenti perche' la riflessione non e' autobiografica ). Oggi, secondo voi, un neo Alfista dovrebbe apprezzare il corso attuale Alfa Romeo o tuffarsi nei meandri storici di quello che era una volta? Dovrebbe correre a comprarsi la prima 75, Alfetta, Giulia eccetera che trova con appiccicato sopra il cartello " Vendesi " o dovrebbe alimentare il mercato ed il mito Alfa attuale comprando 147/156/166 eccetera? In fin dei conti, Alfa antica od Alfa nuova, Alfa pura od Alfa ibrida, noi tutti cosa ne vogliamo fare della nostra passione?
  15. E' vero, hai ragione, la sigla TI e' stata adottata ancor prima che sulla Giulietta, sulla 1900. Ma questo non cambia assolutamente la sostanza del discorso, perche' anche sulla 1900, la versione TI si distingueva per enormi differenze in merito alla natura meccanica e prestazionale rispetto alla normale versione. Infatti, il motore e' stato potenziato tramite l'ausilio di un carburatore doppio corpo differente, aumentato il rapporto di compressione, adottate valvole maggiorate con una potenza finale di 100 cavalli, tanto da impiegare la 1900 Ti anche nelle competizioni agonistiche per la sua categoria. Differenze che, ripeto, non sono state adottate per le versioni TI contemporanee. Poi ( forse sono io che non riesco a spiegarmi bene ), il discorso che tu ventili sull'utilizzo di meccanica comune della 147/156 ribaltata sulla nuova GT, non cambia di una virgola il fatto che la GT adottera' un'impostazione progettuale utilizzata gia' da 6 anni, e scusa, ma poco importa che la GT adotta o non adotta parti di carrozzeria della 147, perche' la questione del discorso non e' affatto se l'estetica della macchina piace o non piace, se assomiglia piu' alla 147 od alla 156....queste sono valutazioni di secondo piano ed assolutamente irrilevanti visto che una vettura la si deve analizzare in primis sulla sua reale validita' tecnica, sulla sua eventuale continuita' con il resto della gamma anche quando essa si rinnovera', la tenuta sul mercato in merito alle quotazioni eccetera eccetera. La GT non e' altro che una semplice variante estetica di un progetto che, seppur ancora oggi validissimo, e' destinato a cambiare entro breve tempo, e questi sono i fatti. Il lancio della GT avrebbe dovuto per lo meno essere posticipato con il lancio della nuova 156 da qui ad un paio d'anni ( si spera ), proponendo un progetto che quindi non sarebbe stato posto nella condizione di " inseguire " il resto della gamma con parecchi anni di ritardo.
  16. Caro Taurus, se avessi letto bene il mio messaggio ti saresti accorto chiaramente che io ho parlato, in merito alla nuova Alfa GT, di meccanica derivata dalla 156. Ed infatti, ti giro l'invito che mi hai fatto a documentarsi prima di parlare, andando a fare una visitina al sito ufficiale Alfa Romeo Italia, dove troverai scritto testualmente " La meccanica della nuova Alfa GT ha ereditato tutti i punti di forza dell'Alfa 156 inclusi tre propulsori generosi, ciascuno con potenze specifiche tra le migliori della loro classe di cilindrata " eccetera eccetera. Ora, quando dici che " GT e' considerato un derivato della 147 GTA ( molte parti della carrozzeria porte comprese ( con finestrini diversi pero' ) sono le stesse della 147/147 GTA ) " , sarebbe bene che puntualizzassi il fatto che tu sia il solo a pensarla cosi'. A parte il fatto che, se anche fosse come dici tu, essendo la meccanica della nuova GT ereditata dalla 156, dovrebbe essere allora ispirata semmai alla 156 GTA e non alla 147 GTA ( come tu affermi ), mi sorprende nettamente che uno come te che si vanta di essere molto attento alla storia Alfa Romeo, si presti nel fare paragoni sulle semplici somiglianze della carrozzeria e non, invece, sulla sostanza che e' fatta di meccanica. Detto questo, credo che sia molto meglio per te non lanciarti in questioni storiche anche piu' approfondite come il significato delle varie sigle, perche', visto che ci tieni tanto, la sigla GTA adottata su 156 e 147 non significa un bel nulla visto che, come gia' detto, le stesse vetture contraddicono nettamente il vero significato della parola ( dove quella A sta per allegerita ), andando a pesare parecchio di piu' delle lore versioni berlina. E nemmeno la sigla TI ( anch'essa riesumata un paio di mesi fa per 147, 156 ed ora anche per 166 ), nata sulla Giulietta degli anni '60 con un motore potenziato di 12 cavalli in piu' rispetto alla normale berlinetta del tempo, ha piu' ragione di esistere, visto che i motori della gamma attuale non sono stati nemmeno sfiorati. Allora o sei coerente con tutte le rivisitazioni storiche adottate dall'Alfa in questo senso oppure e' meglio che tu tenga per te inutili consigli. Continuo inoltre dicendo che nessuno ha parlato di supersportiva da chissa' quante centinaia di cavalli In realazione alle motorizzazioni previste per la GT infatti, ho detto che erano auspicabili delle differenziazioni proprio perche', nel passato ad esempio, la Giulia Sprint Gt ha potenziato il suo 1600 cc nei confronti dello stesso propulsore montato sulla berlina di serie ( portandolo da 90 cavalli a 106 ). Anzi, proprio per il fatto che le precedenti GT del biscione non hanno mai avuto in dotazione motori di potenza spropositata, avresti dovuto essere tu stesso ( che tanto ti vanti di conoscere l'Alfa Romeo ), a porti l'interrogativo su come mai, un'Alfa denominata GT ( gran turismo )possa montare il motore piu' potente dopo quello delle GTA al pari della GTV ( gran turismo veloce ), e mi sto riferendo al 3.2 da 240 cavalli ovviamente. Io ho sempliciemente auspicato dei motori piu' che altro specifici per la gamma, non di certo dei reattori nucleari. Ad ogni modo, credo che la morale di tutta la storia sia questa: oggi per Alfa Romeo il riesumare sigle storiche come GT , GTA o TI e' solo un poco elegante tentativo di riappropriarsi di una veste storica che non ha nessunissima attinenza con quanto proposto da quando il biscione e' entrato a far parte del gruppo Fiat, ed anche una ben piu' volgare manovra per richiamare l'attenzione degli alfisti di quegli anni in cui tali effigi contavano veramente qualcosa. E se tanto mi da tanto, allora sarebbe stato davvero molto meglio che con una macchina chiamata GT, l'Alfa avesse cercato di proporre qualcosa di completamente nuovo, osando soluzioni inedite. E tu caro Taurus, che vivi ancora negli anni '30 fatti di 6c ed 8c, queste sigle non dovresti nemmeno pronunciarle.
  17. Non vorrei fare la parte del bastian contrario, ma a me la GT Alfa Romeo ( nella sostanza ) non piace affatto. Premetto che la linea della macchina e' stupenda, totalmente in stile col nuovo corso, ed anzi e' ancora piu' originale nel retrotreno col disegno dei fari che non si sono limitati a ricalcare il disegno di una 156 anziche' di una 147, ma trovano espressione del tutto esclusiva. Non ho visto la macchina dal vivo come alcuni di voi a Francoforte, ma anche dalle foto si percepisce come il livello qualitativo e la cura degli interni spostino il range Alfa piu' avanti di quello attualmente in commercio, segno che il Biscione 'sta cominciando a mettere in risalto anche esigenze fino ad ora ad appannaggio della concorrenza tedesca ( carenza che comunque non ho mai ritenuto peccaminosa ). Si nota come pero' il disegno dell'abitacolo ( mi rifersico alla consolle centrale, cruscotto eccetera ) invece ricalchi quello, come giustamente ha detto qualcuno, della 147, forse un po' poco per quello dell'esclusivita' di questa vettura. Ma non e' questo il punto, perche' se mi debba limitare al solo aspetto qualitativo ed esteriore della nuova Gt me la comprerei anche domani ( dopo aver rapinato una banca naturalmente ). Io mi volevo soffermare piu' sull'aspetto sostanziale della vettura. Dico subito che se l'esigenza era qualla di proporre una due porte abitabile per quattro persone, bastava sempliciemente proporre una 156 con qualche spoilerino in piu' stile 156 GTA e dotarla di 2 porte piu' grandi e dal taglio piu' affilato. Ma la GT e' o non e' un progetto derivato completamente dalla 156? Dove si dovrebbe collocare questa Alfa GT, quando una vera Gt l'Alfa gia' la produce, ovvero sia la splendida GTV? La GTV e' una 2 porte, ha linea esclusiva ( condivisa in parte con la Spider ), interni esclusivi e piace tutt'ora, tant'e' che il suo progetto non verra' interrotto, bensi' rinnovato a tempo debito col resto della gamma. La GT invece nasce come nuova su di un progetto gia' sfruttato dalla bellezza di 6 anni ( la 156 infatti e' del 1997 ), sicuramente ancora validissimo, ma troppo datato e troppo semplicistico per farne derivare un'auto che si vuole fregiare dell'appellativo di GT. E quando la 156 verra' sostituita tra un paio d'anni, come dovremo considerare la nuova GT....gia' vecchia, superata, in netto ritardo con tutto il resto della produzione? E quale sara' il suo mantenimento del valore sul mercato dell'usato di fronte al cambio totale di tutta la gamma da qui al 2007? L'Alfa GT avra' forse in dotazione motori esclusivi e di nuova concezione? NO. Saranno gli stessi motori gia' adottati da tempo da tutto il resto della gamma, ad eccezione del solo 1.9 jtd che verra' potenziato, per l'occasione, di 10 cavalli.......potenziamento che era gia' in cantiere da tempo, naturale evoluzione delle potenzialita' del multy-get del gruppo Fiat. Mi pare davvero molto poco per una GT. L'Alfa GT avra' forse qualche raffinatezza tecnica esclusiva? NO. Stessa concezione tecnica ( del resto, come gia' detto, e' una semplice copia della 156 sotto questo punto di vista ), niente trazioni differenti dalla anteriore, niente motori esclusivi, niente di niente. Solo la taratura dello sterzo e delle sospensioni sara' specifico per la nuova GT....come dire, mi compro una 156 di pari propulsore, le modifico l'assetto secondo le mie esigenze di guida o votate sempliciemente ad una taratura piu' sportiva, ed ecco qua....ho la mia Alfa GT.......bagagliaio discreto per una sportiva, comoda per quattro....ma ha le 4 porte....ma che importa, all'Alfa non hanno messo la maniglia delle porte posteriori sul montante proprio per nasconderla e farla sembrare una 2 porte? La verita' e' che l'Alfa ultimamente 'sta sfruttando un po' troppo sigle dense di significato come GTA o GT, senza dotare effettivamente le vetture che si fregiano di tali sigle di peculiarita' tecniche in linea con quanto dichiarato. E cosi' le GTA che pesano addirittura di piu' delle lore berline di serie, 250 cavalli sbattutti addosso ad una trazione anteriore ( bella figura ci abbiamo fatto nel confronto cronometrico con alcune concorrenti estere dotate di minor cavallatura, coppia e trazione posteriore ), GT che di fatto di GT hanno ben poco eccetera......mi chiedo, ma dove stiamo andando?
  18. Guglielmo, a quale rivista ti riferisci?
  19. Mi sento di concordare pienamente con la filosoifa del Fusi, in merito ad un suo precedente post riguardo alla componentistica prestata od importata da altre marche automobilistiche. Ovviamente capisco e, purtroppo, alzo le mani di fronte all'esigenza od alla volonta' del mercato di puntare verso un'economia sempre piu' globalizzata che detti serratamente i tempi di alleanze strategiche tra case anche molto differenti per filosofia e tradizione automobilistica ( come tra Nord America ed Italia ). Notando pero' come, ad esempio, Stev66 ( per le ragioni sopra elencate, non credo condivise ma purtroppo, ripeto, accettate giocoforza da molti utenti del forum tra cui anche io ) si esprima un po' troppo a cuor leggero riguardo ai basamenti che la GM dovrebbe esportare all'Alfa Romeo, credo sia opportuno cercare di sfatare un po' il luogo comune che il motore lo faccia unicamente la testata. Se e' verissimo e condivisibile che e' sotto la testata che il motore funge la sua piu' vitale ed importante funzione, non mi pare sia altrettanto vero considerare il basamento come una semplice scatola ermetica che abbia il mero compito di chiudere il tutto e buona notte ai suonatori ( in questo caso valvole e pistoni ). Pur sapendo benissimo che certamente conoscerete anche meglio di me ( che di meccanica ne capisco ben poco ) quanto si celi all'interno del basamento del motore, credo sia bene comunque soffermarsi sul fatto che da un corpo da cui sono ricavati gli alloggiamenti dei cilindri, che racchiude i supporti dell'albero motore, il comando della distribuzione, gli ingranaggi del differenziale e del cambio, assicurando la lubrificazione di tutti questi organi e fungendo quindi non da semplice contenitore ma da supporto degli stessi, ci si debba aspettare una funzione ben maggiore che di un semplice "scatolamento ". Allo stesso basamento infine e' assegnato anche il delicato compito di provvedere alla tenuta stagna dello stesso liquido di lubrificazione attraverso guarnizioni che, se mal funzionanti, posizionate, od anche non in grado di garantire una sufficiente tenuta nel corso del tempo, potrebbero anche causare spiacevoli inconvenienti di perdite ed infiltrazioni causando anche gravissimi danni. E poi cosa significa esattamente che " la GM produrra' i basamenti dei motori del gruppo Fiat " ? Si limitera' a fornire solo gli involucri o produrra' pure tutti gli organi che vi sono contenuti all'interno costruendo, di fatto, ben piu' che dei semplici basamenti ? In buona sostanza, parte del motore Alfa migrera' altrove, e queste sono domande che dobbiamo cominciare a porci.
  20. [ Ciao a tutti i ragazzi del forum, sono nuovo da queste parti e' questo e' il mio primo post. Sono anch'io come voi alfista, possideo una 75 2.0 ts del 1988 comprata nel gennaio di quest'anno e ne vado molto fiero. Seguo l'Alfa da non molto a dire la verita' ( un paio d'anni ), ma l'attenzione che dedico a tutte le vicende ( presenti e passate ) di questo grande marchio e' da vero appassionato. Riguardo all' " imbeccata " iniziale di alfa 158, anch'io, come Artemis, mi sento di collocarmi tra le prime 2 categorie ( i puristi e gli entusiasti ), ma con alcune precisazioni. Entusiasta innanzitutto per il fatto che l'Alfa Romeo, oggettivamente parlando, si e' rilanciata molto sul piano dell'immagine, tornando a far battere molti cuori sopiti sotto la cenere dei primi modelli ( un po' anonimi ) prodotti sotto l'egemonia Fiat ( 145/146 e 155 ). L'Alfa ha finalmente riunito tutta la sua produzione sotto una immagine ben definita, esclusiva ed altamente coerente con i fasti del suo miglior passato. Ci tengo comunque a sottolineare che qualunque modello l'Alfa abbia prodotto dal 1986 ( anno di cessione alla Fiat ) ad oggi, ha sempre e comunque trovato giudizi ampiamente favorevoli da parte della critica, sia per quanto riguarda le prestazioni pure che per la qualita' tecnico/progettuale. Entusiasta infine perche' pensare positivo alla fine non costa nulla. Ma anch'io ho le mie preoccupazioni, ed al contrario di Artemis non e' che mi fidi poi tanto del gruppo Fiat. Non c'e' dubbio infatti che, al di la della induscutibile qualita' dei prodotti Alfa Romeo messi sul mercato sotto l'egemonia della Fiat, la stessa abbia fatto ben poco per solidificare l'immagine sportiva dell' Alfa Romeo, e farla divincolare il piu' presto possibile dalla facile equazione ( prevedibile ) che molti detrattori del biscione hanno ripetuto, e continuano tutt'ora a ripetere, all'infinito: Alfa = Fiat = macchine scadenti. Sono ormai quasi vent'anni che la Fiat controlla l'Alfa e, ambizioni e progetti futuri a parte ( tipo 8c ), l'attuale produzione Alfa nella sostanza non ha fatto rilevare accelerazioni evidenti. Lo stesso progetto Gt, che verra' commercializzato il prossimo dicembre, si rifara' nella sostanza alla 156, che, seppur auto ancora validissima, e' in circolazione da ben 6 anni. Non mi sembra una scelta molto azzeccata, tanto piu' considerando il fatto che la stessa 156 verra' sostituita da un modello completamente nuovo entro un paio d'anni...e la Gt? Quale immagine si trovera' ad avere alla fine? Di un'auto gia' vecchia? Di un progetto gia' superato? E quale sara' la sua tenuta sul mercato dell'usato? E poi non c'e' dubbio che l'ombra della General Motors fa paura......la proprieta' della Fiat ( famiglia Agnelli ), ha purtroppo dato dimostrazione piu' di una volta di non saper reggere alle cicliche ed inevitabili congiunture sfavorevoli del mercato dell'auto. In questo senso, la Fiat ha sempre sofferto piu' degli altri colossi automobilistici europei, evidenziando periodi di crisi particolarmente drammatici che hanno costretto i vari governi italiani a dover intervenire sistematicamente per evitare disastri sociali, con gravi danni per le casse previdenziali ( con uso spropositato e forzato della cassa integrazione ). Questo e' un aspetto non di poco conto, di una dirigenza che batte il ferro finche e' caldo ma che non sa affatto capitalizzare i periodi favorevoli premunendosi anche per quelli molto meno favorevoli. L'ultima crisi in casa Fiat e' stata quella piu' grave di tutta la sua storia, per l'ennesima volta arginata dall'intervento dello stato........e se gli eventi dovessero precipitare nuovamente tanto da indurre l'attuale proprieta' a vendere? L'accordo con la GM prevede che gli americani possano comprare solo a patto di mettere le mani sull'intero pacchetto azionario....e se cosi' dovesse essere che ne sarebbe del futuro dell'auto italiana, e quindi, di Alfa Romeo? In questo senso sono davvero molto preoccupato, ed e' questa l'eccezione del mio entusiasmo. Per quanto riguarda la prima categoria invece, me ne sento partecipe ma solo in parte. Io non ho vissuto certo il periodo Alfa '60 e '70, ne' ho mai guidato quelle vetture, ma ne posso apprezzare la personalita' attraverso la mia 75, che sostanzialmente non differisce dalla meccanica di una Alfetta. Direi che " l'immagine di una Alfa in uscita di una curva bella intraversata con le ruote posteriori fumanti " immaginata da Artemis possa e debba essere condivisa da tutti. Personalmente non mi sono mai posto il problema se un' Alfa sia piu' Alfa con una trazione posteriore od anteriore, con il cambio davanti o dietro, col Ponte De Dion o senza, ammiro ed apprezzo la storia ed i prodotti Alfa Romeo a prescindere da tutto questo, ma e' un dato di fatto che nell'iconografia della vera auto sportiva ci debba essere la trazione posteriore. Su questo non ci piove. Considero le Alfa attuali delle vere Alfa per temperamento, per spirito, ed anche per l'enorme fascino che riescono a trasmettermi, ma ci sono parole come Storia e Tradizione che vanno onorate. L'Alfa ha la fortuna di avere una storia ed una tradizione maledettamente significative, cariche di successi sportivi, innovazioni progettuali, tecniche raffinate ed una chiara e precisa identita' : auto dal carattere sportivo a trazione posteriore. Questo dice la storia del marchio dal 1910 al 1985....75 anni densi di significato. Li vogliamo riporre in un baule, sbatterlo in una soffitta polverosa e gettare via la chiave? Mi auguro proprio di no. Parte di questa identita' si e' persa rivoluzionando la filosofia tecnico/meccanica, e' un dato di fatto incontrovertibile. Mi trovo pero' anche pienamente d'accordo con alfa 158 nel dire che tuttosommato i marchi tedeschi non siano superiori ad Alfa Romeo.....certo, hanno sicuramente una filosofia dell'automobile differente da quella piu' muscolosa che hanno ad Arese, nascono con una concezione sicuramente piu' d'ampio raggio con peculiarita' che Alfa Romeo tende a tenere molto meno in considerazione, ma non esiste ritenerle complessivamente superiori. Insomma, " purista " ma anche in questo caso con le dovute eccezioni.......per me l'Alfa non e' morta negli anni '70, ma ha solo bisogno di essere presa per mano e riportata sulla giusta direzione, per quanto comunque quella che percorre oggi non sia poi cosi' dissestata............. color=red]
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